Objet du Conseil n. 2552 du 25 juillet 2012 - Resoconto
OGGETTO N. 2552/XIII - Elezione del nuovo Assessore al bilancio, finanze e patrimonio.
Presidente - La parola al Presidente della Regione, Rollandin.
Rollandin (UV) - Dopo le dimissioni, presentate l'8 febbraio di quest'anno, e tenendo conto che nel frattempo ci sono state una serie di sollecitazioni a vario titolo, perché in quel momento avevamo previsto un certo tempo, di 90 giorni, si era detto in un comunicato senza che chiaramente le dimissioni avessero un tempo di sospensione, comunque si era parlato in questi termini...e oggi siamo a proporre l'Assessore alle finanze, bilancio e patrimonio.
Credo sia corretto che questo passaggio venga fatto prima delle vacanze estive, in modo che ci sia la possibilità di concludere tale periodo della legislatura. A questo proposito le forze di maggioranza hanno fatto delle valutazioni tenendo conto delle suggestioni che a livello di Fédération sono state presentate e oggi voglio ringraziare la struttura dell'Assessorato del bilancio nel suo insieme, che in questi mesi ha saputo lavorare con grande competenza, in particolare ringrazio il Coordinatore Bieler, i responsabili Nuvolari e Luigina...che hanno saputo in questo periodo assecondare un lavoro difficile per i continui cambiamenti apportati in questa struttura. Credo di poter dire che tutto l'apparato ha retto e ha lavorato dando la possibilità di capire che il sostegno possa essere sufficiente a dare garanzia di continuità, al di là di chi regge e deve invece fare la politica.
Siamo a proporre come Assessore Leonardo La Torre.
Presidente - Dichiaro aperta la discussione generale.
La parola al Consigliere Louvin.
Louvin (ALPE) - Presidente, siamo a 48 ore dall'inizio delle Olimpiadi, qui stiamo correndo la staffetta valdostana alla guida dell'Assessorato, che è rimasto, al di là della lievità con la quale lei ha trattato questo argomento, a lungo vacante. Più che una staffetta quindi dovremmo dire un tandem, perché è tutto interno al più piccolo gruppo consiliare e l'esito dell'avvicendamento è abbastanza scontato. Noi vorremmo tornare un istante sull'origine di questa staffetta, che ha fatto molto discutere e che in nessun modo ha avuto una chiarificazione. Siamo ancora in attesa che si diano delle spiegazioni su dei fatti che hanno provocato questa crisi, la dimissione dell'Assessore Lavoyer. Come anche per la vicenda che ha coinvolto il Presidente Formigoni, il Celeste Formigoni, anche il precedente titolare del nostro incarico assessorile, il collega Lavoyer, non ha dato risposte sulla vicenda che lo ha riguardato; per la verità, nei giorni scorsi sono rimbalzate notizie addirittura di un complotto che lo avrebbe visto al centro delle attenzioni non si sa se di forze politiche o dei media. È stata una vicenda che ha suscitato, proprio per questo insistente silenzio, ripetuti interrogativi e anche delle iniziative di accertamento a cui né l'interessato, né la maggioranza hanno voluto dare riscontro positivo opponendo sempre un netto rifiuto a dare delle risposte. Abbiamo più volte ripetuto in quest'aula, e anche fuori, quanto questo nuoccia alla credibilità delle istituzioni di fronte ad un'opinione pubblica che è sempre più perplessa di fronte a tale mancanza di trasparenza, sfiduciata verso i comportamenti dei pubblici amministratori.
Venendo a questo avvicendamento, cosa ha provocato quelle dimissioni, qual è stato il prezzo di questa vacanza assessorile e chi lo ha pagato? Questi sono gli interrogativi che ci poniamo. In un momento di straordinaria tensione della finanza pubblica, di attacchi ripetuti e concentrici contro le Regioni, in particolare contro quelle a statuto speciale, abbiamo avuto 172 giorni di vuoto, dal 3 febbraio, giorno in cui sono state annunciate le dimissioni dell'Assessore, al vertice delle finanze. In questo periodo abbiamo fatto luogo ad una manovra regionale straordinaria nei mesi di marzo-aprile, all'approvazione di un rendiconto e di un assestamento di bilancio che ci hanno fortemente impegnati in discussioni tutt'altro che di routine, tutt'altro in quella logica di continuità burocratica a cui lei faceva riferimento. È una fortuna potersi giovare di strutture che garantiscano la continuità, il blocco di continuità...ma questo non sostituisce la politica, le sue scelte, il suo lavoro di preparazione del domani. In questo periodo ha preso corpo un decreto sulla spending review che ha un impatto formidabile sulle casse regionali, che dobbiamo ancora misurare. Chi ha pagato lo scotto di questo periodo di vacanza quindi è semplice: è stata la Regione che ha pagato questo interim salato; un danno di sostanza per la Regione, perché nella forma può anche apparire che tutto sia andato avanti ugualmente. Nella sostanza però, ripeto, sono stati perduti mesi nell'azione di approfondimento, di preparazione di diversi e di più solidi scenari ed assetti finanziari, nell'azione di urgente riordino che in questo momento non vediamo procedere nel sistema delle partecipazioni regionali, di relazioni di dialogo con il Governo che non sempre si svolge a livello di Presidenti delle Regioni, ma impegna seriamente i titolari dei dicasteri economici e finanziari, e con le stesse Regioni consorelle. Sono occasioni perdute, momenti passati in cui la Valle ha segnato il passo. Certo, lei Presidente, che su tutti noi veglia, ha retto in questi mesi anche le sorti dell'Assessorato delle finanze, ma non possiamo dire che abbia potuto consacrarvi né il tempo, né le energie che riteniamo necessarie, quanto meno questo è quello che abbiamo riscontrato nella quotidianità del lavoro e soprattutto nel lavoro delle commissioni.
Questi quasi sei mesi - ne erano stati ottimisticamente pronosticati tre dalle forze di maggioranza - non hanno avuto una conclusione immediata, perché non si è provveduto subito, perché si arriva solo dopo più di 170 giorni a questo obiettivo? La cronaca degli ultimi giorni ce lo ha spiegato, ma è giusto che, pur nel suo aggirare il tema, ce lo diciamo: c'era una pendenza giudiziaria e ci rallegriamo sinceramente che si sia risolta positivamente per il collega La Torre, che impediva una decisione della maggioranza, pur in un momento così nevralgico per la nostra Regione. Se fossimo maliziosi, potremmo dire che abbiamo rischiato di avere un Assessore per insufficienza di prove; ci rallegriamo e quanto meno siamo sollevati che avremo un Assessore per non aver commesso il fatto o addirittura un Assessore perché il fatto non esiste! Ecco il fatto dell'onorabilità del nostro collega che viene ripristinata è un fatto che ci solleva per la sua serenità personale, per la credibilità delle istituzioni che rappresentiamo, quindi siamo felici di questo esito della vicenda personale. Ciò non toglie che sul piano degli interessi pubblici non lamentiamo e con forza il fatto che siano stati subordinati una volta di più a vicende di natura personale: sono interessi di partiti, sono equilibrismi e tatticismi interni alla maggioranza che hanno inchiodato questa maggioranza per sei mesi.
Oggi è il tempo delle scelte ed è una scelta politica che vorremmo definire di comodo, che potremmo definire di usato sicuro che viene fatta, scegliendo ancora nelle file di Fédération Autonomiste, che è un partito satellitare dell'Union Valdôtaine, una succursale, un ponte, un raccordo con l'area politica della destra di questo emiciclo, che viene mantenuto distante o distinto quanto meno dal potente alleato essenzialmente per ragioni di opportunità elettorale. Di fronte a questa sua proposta, Presidente, chi siede in quest'aula si interroga, uscendo dalla logica stretta che comprendiamo avete voluto scegliere, e si chiede se c'erano alternative, se si poteva avere un esito diverso di tale vicenda. Ci sono altri gruppi in maggioranza che sono più nutriti, addirittura con il doppio dei Consiglieri di Fédération, che non hanno ancora rappresentanti nella Giunta regionale, forse non sono considerati un serbatoio di forze legittimate ancora a poter essere utilizzate allo scopo. Valutino loro questo, ma a noi sembra comunque che ci sia un'evidente subalternità di tale partito, che pure è ancora influente, lo abbiamo visto in queste ore in Senato nell'agone politico nazionale, però tale partito ha qui un tatticismo abbastanza torbido nel suo rapporto con l'Union Valdôtaine. È un rapporto da amante non corrisposto ed è triste constatarlo, perché riceve amare delusioni soprattutto nelle esternazioni degli organi di vertice dell'Union Valdôtaine, sull'alleanza a termine con questo PdL, ma tant'è; è forse utile per l'Union Valdôtaine evitare compromissioni ulteriori. Le azioni del partito di Berlusconi sono evidentemente in caduta libera anche sul mercato valdostano, gli esperti finanziari di Avenue des Maquisards, che forse non avranno bisogno di correre per il Nobel, ma sanno valutare bene il mercato elettorale, riconoscono la difficoltà di comprare azioni del PdL in questo momento e che questo non sia proprio un buon investimento, quindi - ripeto - meglio l'usato sicuro e garantito di Fédération.
Un'ulteriore sottolineatura vorremmo farla insieme ai colleghi del gruppo ALPE sulla logica iperpresidenziale che questo passaggio dell'interinato alle Finanze ha ulteriormente amplificato. È stato un passaggio utile in questa sua logica, Presidente, anche se le è costato un po' di fatica supplementare, perché ha messo la certificazione definitiva sulla relativa inutilità di alcuni Assessori o assessorati. Per alcuni di essi ormai è già tempo di vacanze prima ancora che chiuda il Consiglio e sono visibilmente sottosegretari in attesa di pensionamento. Siamo quindi arrivati anche noi, che pure siamo partiti da presupposti diversi, a comprendere la posizione che hanno espresso i colleghi del Partito Democratico quando hanno ribadito la necessità di mettere un tetto al numero degli Assessori e di non procedere a questa nomina. ALPE si è già pronunciata in modo chiaro sulla necessità di andare verso una riduzione del numero degli Assessori, lo abbiamo chiesto con il referendum del 2007 e con altre proposte che l'aula non ha ritenuto di accogliere, ma ciononostante ricorderete che più volte abbiamo insistito sulla necessità di questa sostituzione, sulla nomina di un nuovo ed autorevole Assessore alle finanze. Consideriamo strategica la valenza oggi di poter disporre di un ottimo Assessore in questo campo. All'interlocutore valdostano che eleggeremo - eleggerete - fra poco si chiederà di essere interlocutore di uomini di Governo e di alta amministrazione come Monti, Grilli, Giarda, Bondi - quello delle forbici questa volta - e credo che non basti una generica esperienza politica nella nostra piccola arena regionale intramontana, ma che ci vorrebbe in questo momento una caratura tecnico-politica molto elevata. Quello che leggiamo sulla solidità finanziaria di altre Regioni italiane, il caso Sicilia per non andare lontano, o di altre comunità, poco fa parlavamo nelle comunicazioni del Presidente della stessa Catalogna, dovrebbe farci riflettere molto seriamente su dei rischi che sono oggettivamente presenti anche per le finanze regionali, sulla nostra reale possibilità e capacità di interloquire, di elaborare strategie, di difendere il sistema finanziario da quegli attacchi furibondi a cui stiamo assistendo in questi giorni, di attrezzarci per le trasformazioni strutturali in atto.
ALPE avrebbe anche capito e in questo momento sarebbe stata disponibile a sostenere anche la scelta di un Assessore tecnico, esterno e di elevato profilo in quanto a competenza tecnica, al vertice di questo particolare Assessorato. Non ci avrebbe scandalizzato che si fosse pescato al di fuori del laghetto di questa Assemblea, non ci avrebbe spaventato in particolare il costo economico di questa unità, che d'altra parte avremmo forse potuto compensare rinunciando ad altri assessorati, oggi tecnici, per pura utilità di partito e che gravano sulle finanze regionali. Questo Assessorato oggi potrebbe avere un senso come Assessorato tecnico se si cercasse la personalità giusta. Oggi non basta né un semplice contabile, né - lo dico con rispetto nei confronti del collega di cui è stato proposto il nominativo - un uomo di partito da piazzare in questa funzione: c'è urgente bisogno anche per una Regione piccola come la nostra di una personalità autorevole, esperta di finanza pubblica e con la caratura necessaria per illuminare le scelte del Consiglio, della Giunta, forse anche le sue personali, Presidente, in un momento come questo. Momenti eccezionali richiedono scelte eccezionali, coraggiose e noi, se ci fosse stata questa scelta, l'avremmo anche sostenuta.
La petite politique che pure siamo abituati tutti a praticare ha portato purtroppo a scelte di corto respiro che ci sembra diano ragione a chi, come i nostri colleghi del Partito Democratico che sono stati in questo più prosaici di noi, magari un filo più concreti, ha sostenuto con molta decisione che sarà solo un Assessore in più.
Sono questi i motivi che spero di aver rappresentato con sufficiente chiarezza e con assoluta trasparenza che portano il nostro gruppo ad annunciare un voto contrario alla proposta che il Presidente Rollandin ha presentato di nominare, come Assessore alle finanze e bilancio, il collega Leonardo La Torre.
Presidente - La parola al Consigliere Donzel.
Donzel (PD) - Grazie Presidente.
Cari colleghi, "ogni azione politica mira o alla conservazione, o al cambiamento" scriveva il filosofo Leo Strauss nel 1959, quando l'intenzione è conservare, desideriamo evitare il cambiamento in peggio; quando l'intenzione è cambiare, desideriamo determinare un miglioramento. In questo caso si cambia per mantenere lo status quo, si cambia perché tutto resti come prima, immobile, bloccato, un'alleanza incompiuta, una logica tutta politica in cui lo stesso Presidente Rollandin, con mio grande rammarico, scarica sulla Fédération la responsabilità della scelta dell'Assessore, insomma se la sono giocata in casa loro, così... Questa cosa quindi ci lascia molto perplessi, non credo che siamo stati prosaici in questi giorni a dire che andava ridotto il numero degli Assessori, ma voglio procedere secondo un ordine logico.
Ho cercato, perché la politica lo richiede, di capire cosa ci fosse dietro la nomina dell'Assessore in questi tempi, nella scelta della persona e di dare una risposta alle persone che comunque per strada ti chiedono perché avete scelto, come mai, qual è la ragione di questo cambiamento. Bisogna tornare al dibattito dell'8 febbraio dove il Presidente ringraziava l'Assessore Lavoyer in carica per la sua sensibilità e per aver voluto in un momento difficile avere ampia possibilità di operare per riuscire a portare i chiarimenti necessari a questa vicenda in un tempo utile, in modo che non ci siano più ombre su questa situazione. Il tema del dibattito di allora fu che l'Assessore con un gesto di grande responsabilità faceva un passo indietro e si sarebbe avuta piena chiarezza di questo fatto.
"Credo - diceva il collega La Torre - che bene abbia fatto Lavoyer a dimettersi e a prendersi questa libertà di difendere la sua onorabilità e...perchè i 90 giorni? Credo che abbia un senso il ragionamento dei 90 giorni: è giusto a questo punto, anzi se fossi Lavoyer, sarei io ad andare dalle autorità competenti e sollecitarle affinché facciano gli accertamenti...se in questi 90 giorni emergessero - con documenti, con fatti alla portata ed alla conoscenza di tutti - degli elementi di prova, di colpevolezza o di non colpevolezza...che in questi 90 giorni ci sia la possibilità per Lavoyer di fare chiarezza...".
Stesso concetto viene ribadito anche dal collega Salzone: "riconosciamo che oggi, in questo particolare momento in cui la politica è sotto tiro, come sottolineava anche il collega Donzel - qui mi chiama in causa -, è difficile scindere il ruolo del politico da quello privato, ed è per questo che abbiamo apprezzato il gesto, perché l'ex Assessore Lavoyer è stato in grado di distinguere il ruolo privato da quello politico.
Più esplicito è il collega Lattanzi: "agli altri che oggi esigono di vedere le carte...gli organi competenti per le indagini, caro collega Donzel - il "caro" lo aggiungo io -, (perché noi non lo siamo) ci diano degli atti compiuti sui quali potremo ulteriormente commentare, se ci saranno delle evidenze, oppure alla luce del "non pervenuti" eventualmente - ecco il senso dei 90 giorni - reintegrare Lavoyer nel suo incarico...".
Tutta la logica di questo prendere tempo e dell'interim era quella di consentire di fare chiarezza sul caso Lavoyer e se a Lavoyer non veniva riscontrato nulla nel periodo di vacanza, reintegrarlo nel suo incarico. Si prende tempo per dire: "siccome ha lavorato bene, la chiarezza è stata fatta...", dicono: "sì" e non lo reintegrano. Francamente questo sfugge alla logica del cittadino normale, perché, se uno non ha fatto niente di male, se in questo periodo è riuscito a chiarire - a me no - a tutti i cittadini valdostani, perché non può continuare a fare lui l'Assessore? L'hanno deciso in Fédération, hanno deciso forse per affaticamento, non so per quale logica interna di procedere ad un cambiamento e questo è il ragionamento sulla non fondatezza di questo passaggio, su come tale passaggio sia strano, risulti non chiaro.
L'altro punto in questione è più un ragionamento politico. Il nostro partito aveva a suo tempo fatto un disegno di legge per ridurre il numero degli Assessori, non perché ce l'abbiamo con il singolo Assessore, ma perché proprio qualche minuto fa l'Assessore Viérin mi ricordava: "ma scherzi, Donzel, non ci sono più soldi, con che cosa vuoi che faccio questo piano preventivo, qui non ci sono soldi!". Il Presidente ci parla di situazione di allarme generale, fronte comune delle Regioni autonome e noi siamo pronti a sposare questo fronte comune delle Regioni autonome, perché dobbiamo vigilare sui conti pubblici. Notizia di questi giorni, richiamata dal collega Louvin, mica gli ultimi arrivati, i Catalani vanno in difficoltà, chiedono aiuto a Madrid. Vi è quindi una situazione delicatissima e qual è la reazione politica della maggioranza regionale? Noi nominiamo un nuovo Assessore.
Allora anche qui questo dibattito mi permette di chiarire una questione, noi abbiamo sempre fatto riferimento ad un rimpasto di Giunta con questa logica qui: che nessuno metteva in discussione l'Assessorato delle finanze, ma si metteva in discussione il numero complessivo degli Assessori. Visto che è stato il Presidente Rollandin stesso a dire: "valuteremo probabilmente nel 2013 - che non è fra dieci anni, ma è fra qualche mese - la possibilità dopo le elezioni di ridurre un Assessorato", non è che questa cosa è proprio una boutade, ma è un ragionamento che si sta compiendo, un ragionamento che sta facendo anche la maggioranza. Dico allora: c'è una situazione di emergenza, ci sono delle persone che sono in gravissima difficoltà: penso ai lavoratori forestali, penso ai lavoratori dell'Olivetti, a quelli della Verrès, ai lavoratori che stamani hanno fatto un presidio, che sono stati rassicurati da qualcuno, di cui dirò dopo, che magari rinuncia all'Assessorato, ma fa il grand commis che parla direttamente con le partecipate, che fa i lavori di contatto con le grandi società esterne, quindi contatta la Juve, contatta CVA, è lui che risolve i problemi nell'ombra. Non c'è neanche più bisogno di farli gli assessorati per queste figure che risolvono i problemi della gente senza nessun incarico specifico, ma vanno direttamente a parlare con chi di dovere e le cose si risolvono. È la forza della politica messa in campo, non ti serve neanche più un titolo, vai direttamente a parlare con il Presidente di CVA e gli dici: "so io, questi qui me li devi sistemare, te l'ho detto io, si fa così". Diciamo allora che l'Assessorato può essere più utile a questo punto, visto che ci sono i grand commis nel PdL, magari una Fédération un po' in difficoltà, allora lì la visibilità che ti dà l'Assessorato, le risorse economiche per finanziarti la campagna elettorale, tutte queste cose qui servono di più che agli altri, che non hanno bisogno di quisquiglie come visibilità e assessorati! Direttamente i telegiornali gli fanno il comunicato sui rapporti diretti fra il grand commis e la CVA, quindi siamo in questa condizione.
Il ragionamento è: ma in questa condizione vi serviva davvero portare di nuovo ad otto il numero degli assessorati? Non si poteva fare un ragionamento: ci serve l'Assessore alle finanze, lo abbiamo ribadito tutti, ma si fa un ragionamento per dare un segnale ai valdostani che, di fronte al pericolo, si vuole fare fronte comune...allora sì che gli appelli alla solidarietà della minoranza, gli appelli a dire: "facciamo fronte comune" possono eventualmente trovare delle sponde. Addirittura il collega Louvin con ALPE si è spinto molto più in là, forse noi siamo più timidi rispetto a queste cose, perché abbiamo imparato a diffidare. Il ragionamento però è che, di fronte ad una maggioranza che si muove in una fase così delicata unicamente, rispetto a logiche di posticini politici, per garantire tutte le poltroncine al loro posto per i politici, e poco gliene frega di cosa succede ai cittadini ai giorni d'oggi... Francamente non me ne voglia il collega La Torre, con il quale c'è un rapporto di rispetto politico, non è che il nostro gruppo non vuole l'Assessore La Torre: noi non vogliamo otto poltrone di cui in questa maggioranza la bellezza di sei sono occupate dall'Union Valdôtaine, con una sproporzione nell'ambito della maggioranza che non risponde neanche alla logica dei rapporti di forza politici. Dal nostro punto di vista, quindi questo era il ragionamento: si chiedeva un atto di responsabilità in questo momento e noi avremmo gradito che nella sostituzione dell'Assessore alle finanze ci fosse un passaggio che riduceva da subito il numero degli assessorati senza aspettare il 2013.
Da una parte sentiamo che non è per nulla chiarita la vicenda che ha riguardato il Lavoyer, nel senso che lui giustamente manifesta la sua estraneità ad ogni fatto, ma non viene riconfermato come avrebbe voluto la chiusura limpida di questo caso; dall'altra, non viene ridotto il numero degli assessorati, viene costruito un meccanismo in cui una maggioranza politica di un certo tipo...si risponde all'esigenza della Fédération senza nessuna logica numerica. Francamente io non ho capito questa scelta, se non che risponde a logiche della politica attuale, ma che è lontana mille miglia dalla logica comune e dagli interessi della Regione che in questo momento sono fortemente in pericolo.
Presidente - Se non ci sono altre richieste di intervento, dichiaro chiusa la discussione generale.
La parola al Presidente della Regione, Rollandin.
Rollandin (UV) - Gli interventi dei colleghi in questa occasione hanno dimostrato, se ce n'era bisogno, la contraddittorietà che emerge sulle soluzioni prospettate: da una parte dicono che bisognerebbe togliere gli Assessori; dall'altra, che sarebbe bello mettere un tecnico; dall'altra ancora qualcuno ha dato dei bollini che gli assessorati non servono più, qualcuno ha fatto delle scelte per cui "ora cosa succederà, quanto tempo perso...".
Vorrei invitare Louvin a dire quale delle azioni in questi sei mesi - come ho detto, grazie alle strutture - sia stata dimenticata, tralasciata, o comunque una sola occasione che non sia stata onorata...questo non c'è. Ora è chiaro che poi il tentativo è quello di mettere un po' di zizzania e lì abbiamo dei seminatori esperti. Se dovessimo scegliere un seminatore di zizzania da occupare tutti i forestali, lo avremmo trovato e questo è Louvin! E lì ce n'è proprio per tutti! In più se mettiamo che la mano è quella dell'amante deluso, per cui dà agli altri dell'amante torbido, perché lui non è più forse in quella casa in cui prima, quando era in certe situazioni continuava a difendere, e che ogni tanto con un sussulto ha ancora qualche rigurgito positivo nel senso di dire: "ma sì, sono ancora un autonomista, cerchiamo di riconoscere la Catalogna", che è quasi come la Valle d'Aosta - non come dimensioni, ma come storia -, ma sì questo ci sta! Detto questo, il cercare di dire che il rapporto negli altri, l'amante torbido...non so perché qualificare gli amanti, forse qualcuno ha esperienze diverse, ma perché cercare di andare sulla parte sentimentale? Forse per captatio benevolentiae di qualcuno? Ma tanto ormai i giochi sono fatti, Louvin, i giochi sono fatti! Capisco che le vostre scelte a livello nazionale di allearvi con Di Pietro abbia dato quel respiro che è ancora lì, che noi ci auguriamo, insomma c'è ancora qualcuno che giustamente spera di andare in Europa, quindi questa cosa...
Louvin (fuori microfono) -...cambia registro...
Rollandin (UV) - ...ma perché torno li? Perché gli argomenti che sono stati toccati per dire che non andava bene l'Assessore quali sono? "In fondo, se invece di darlo a Fédération, lo davate al PdL, facevate un'operazione più corposa", e così via, "loro sponsorizzano". Ecco tutte queste manfrine non attecchiscono, credo che nell'insieme abbiamo invece cercato di essere in linea con quello che avevamo detto: che avremmo in tempi ragionevoli sostituito l'Assessore e lo abbiamo fatto.
Non abbiamo certo in questo periodo mancato di dire che alcuni chiarimenti ad oggi forse non sono stati dati, o non ci sono con quella evidenza con cui sarà possibile poi darli, ma voglio sottolineare che il collega Lavoyer non ha avuto nessun tipo di avviso di alcun genere, quindi nel suo caso non ci sono elementi di novità. Che non vadano a ripescare, questo sì, come ha fatto Louvin, il fatto che è all'origine di questa situazione, di cui abbiamo già parlato e che non ho voluto riprendere, perché è noto.
Riteniamo quindi che su questo tema, al di là delle scelte che poi potranno essere fatte, abbiamo detto che la valutazione sugli assessorati è un argomento che non è tabù, si può fare; non reputiamo adesso, e soprattutto in questo momento, che ci sia la possibilità di evitare di fare la nomina all'Assessorato delle finanze. Noi riteniamo che la persona di Leo La Torre sia una persona - ecco lascio perdere le qualifiche che sono state date, ma è un Consigliere che ha una sua esperienza, ha fatto anche in altri settori l'Assessore - che ha la possibilità di operare in questi mesi correttamente e non certo per tutta quella serie di allusioni che sono state messe qui quasi in termini provocatori. Riteniamo che la scelta sia positiva e corretta di chi vuole lavorare in continuità con quello che è stato fatto, in un momento sicuramente difficile: fare l'Assessore alle finanze in questo momento è un compito impegnativo, è stato ricordato che ci sono una serie di adempimenti che saranno all'ordine del giorno non fra qualche tempo, ma domani. Si tratterà quindi di costruire tenendo conto dell'impegno, che porterà come conseguenza anche delle riduzioni di finanziamento alla nostra Regione, quindi un ulteriore aggravio che non è ancora definito, ma che si dovrà definire anche fra le Regioni a statuto speciale, sul fatto che sui 100.000.000 che la spending review prevede fra le Regioni a statuto speciale, non si sa come, ma la Regione dovrà concorrere. Su questo noi dovremo fare con attenzione delle scelte anche molto difficili.
Non penso che il discorso tecnico-politico sia in questo momento quello che ha risolto i problemi. Non voglio dare voti al Governo attuale, che è sostenuto da forze che oggi tengono conto di un momento di difficoltà, che porta a dire che dobbiamo fare qualcosa. Quello che voglio dire è che il rapporto con la politica oggi non c'è più, il Parlamento vota una serie di provvedimenti perché ci sono le fiducie, altrimenti non si regge con questo sistema, però tutti dall'altra parte appena usciti dicono che una serie di provvedimenti, da quello sul lavoro a quello sugli esodati, a quello sugli interventi sulle Province, che è la terza volta che cambiano, sulle dimensioni delle Province ancora oggi non si sa se saranno 350.000 come numero di popolazione, 2.500 ettari la dimensione media...cioè si sta cavillando per arrivare a risparmiare qualcosa. Tutto questo porta a dire che anche da parte nostra ci sarà un momento molto difficile, quindi è da governare con la presenza di un Assessore, che noi con fiducia abbiamo proposto e che siamo sicuri potrà lavorare con gli altri colleghi della Giunta per risolvere i problemi che in quest'aula sono stati rappresentati.
Presidente - La parola alla Consigliera Patrizia Morelli.
Morelli (ALPE) - Grazie Presidente. Solo per chiedere la votazione in cabina.
Presidente - Ricordo che per l'elezione del nuovo Assessore si procede con le modalità di cui all'articolo 6, comma 6, della legge regionale n. 21/2007, ossia su proposta del Presidente della Regione a scrutinio segreto, a maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati, nonché dell'articolo 8 bis del Regolamento interno per il funzionamento del Consiglio, apponendo sulla scheda di votazione un segno "x" nel rettangolo sottostante le diciture: "sì", "oui", "no", "non". Sono considerate nulle le schede recanti nominativi di persone o altre indicazioni. Vi sarà fornita una scheda nella cabina e dovrete apporre una "x" nel rettangolo sottostante. Procediamo ora alla votazione per schede in cabina:
- Consiglieri presenti e votanti: trentaquattro;
- Schede valide: trentuno;
- Schede bianche: una;
- Schede nulle: tre;
- SI/OUI: ventuno;
- NO/NON: nove.
Presidente - In base all'esito della votazione, proclamo eletto alla carica di Assessore al bilancio, finanze e patrimonio il Signor Leonardo La Torre, lo invito a prendere posto al banco della Giunta.
Il Consiglio
prende atto ed il neo-nominato Assessore al bilancio, finanze e patrimonio, Leonardo La Torre, su invito del Presidente del Consiglio, prende posto al banco della Giunta.
Presidente - La parola al neo-Assessore al bilancio, finanze e patrimonio, La Torre.
La Torre (FA) - Grazie Presidente.
Sarò velocissimo, anche perché ci sono persone sopra che aspettano e che hanno problemi seri che devono essere affrontati. Mi conoscete, le parole non mi mancano, quindi avrei parecchie cose da dire sulle cose che ho sentito, ma credo sia giusto anzitutto ringraziare il Consiglio per la fiducia che mi ha accordato, in particolare i colleghi della maggioranza, e anche il mio movimento che mi ha designato per questo incarico. Devo dire che dalla minoranza non è che mi aspettassi molto di più di quello che è stato, se non un po' più di stile e anche qualche argomento più politico. Credo però che la minoranza abbia manifestato anche la sua debolezza nel modo di approcciarsi a questa elezione, tuttavia non voglio turbare tale elezione con polemiche, perché è stata un'elezione corretta, che mi soddisfa. Concludo con una battuta, com'è nel mio spirito e che mi viene di fare, perché sono stati anche duri gli argomenti usati, quindi la si prenda come una battuta spiritosa: avevo sentito parlare in Italia della fuga dei cervelli, devo dire che oggi, dopo aver sentito alcuni colleghi, mi rendo conto che è vero, però mi rendo anche conto che i corpi restano. Vi ringrazio e poi avremo modo di confrontarci in futuro. Grazie.