Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 2114 du 7 décembre 2011 - Resoconto

OGGETTO N. 2114/XIII - Continuazione della votazione del disegno di legge: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste (Legge finanziaria per gli anni 2012/2014). Modificazioni di leggi regionali".

Presidente - Riprendiamo i lavori. Siamo sempre in corso di approvazione del documento relativo al disegno di legge n. 165, siamo arrivati all'articolo 24.

La parola al Consigliere Louvin sull'articolo 24.

Louvin (ALPE) - Grazie Presidente.

Sarebbe utile conoscere con precisione il discrimine fra "rilevanza locale" e "rilevanza regionale". Stiamo parlando di un'istituzione di un apposito capitolo che ponga a carico della finanza locale il trasporto pubblico locale, quindi c'è una distinzione che viene operata, e credo sia utile capire che non ci siano zone grigie nell'identificazione degli ambiti di trasporto. Su questo penso che l'Assessore sia in grado di fornirci questo chiarimento. Questo rientra di nuovo nella logica che già abbiamo criticato ieri, della gestione in deroga, ma ha una sua particolarità che è di divaricare i due ambiti. Chiedo la cortesia, in attesa che sul punto successivo si introduca un discorso in materia di trasporti più generale da parte del nostro gruppo, di avere questo chiarimento di natura tecnica. Grazie.

Presidente - La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - La classificazione direi che è molto semplice: quelli che vengono considerati di interesse locale sono quelli riconducibili al trasporto urbano, mentre le altre sono quelle di interesse regionale. La distinzione è in questi termini: trasporto urbano quello di Aosta, quello di Courmayeur, quello di Gressoney, quello che è classificato come trasporto urbano.

Presidente - La parola al Consigliere Louvin.

Louvin (ALPE) - Questo mi mette in allarme, perché il trasporto urbano della città di Aosta è un trasporto intercomunale per sua natura...allora è solo esclusivo dell'ambito comunale, come ha detto l'Assessore, allora buona parte del trasporto metropolitano di Aosta viene tagliato fuori da questa logica e rimane di valenza regionale; questo è un aspetto piuttosto importante per noi e, siccome non è chiarito nell'ambito di questa legge, chiediamo che ci siano dati lumi.

Prendiamo atto della sua risposta, ma la riteniamo problematica in punto attuazione. Grazie.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 24:

Consiglieri presenti: 34

Votanti e favorevoli: 26

Astenuti: 8 (Bertin, Giuseppe Cerise, Chatrian, Donzel, Carmela Fontana, Louvin, Patrizia Morelli, Rigo)

Il Consiglio approva.

Presidente - Ora vi è l'emendamento n. 4 del gruppo ALPE.

La parola al Consigliere Louvin.

Louvin (ALPE) - Grazie Presidente. Colleghi, qui introduciamo una proposta sulla quale speriamo di trovare la vostra attenzione e la vostra condivisione.

Abbiamo evocato ieri, in discussione generale, questo aspetto: il trasporto pubblico di persone in Valle incontra ancora uno scarso gradimento per ragioni di abitudini, di eccessivo utilizzo in passato di mezzi privati legati a fattori esterni, ma oggi incontra un ostacolo di principio e anche pratico, legato al fatto che, passando da un tipo di trasporto all'altro, dal pullman al treno all'autobus - ho appena parlato del trasporto urbano e anche questo fa parte di un sistema di bigliettazione differenziato -, abbiamo un accumulo di costi di abbonamento o di costi di singolo biglietto che rende totalmente inconveniente fare la scelta del trasporto pubblico. Questo è già forse in molti casi penalizzato dagli orari e dalla rarità del passaggio, ma sicuramente abbiamo fatto l'esercizio, Assessore Marguerettaz, di sommare costi di abbonamento o costi di biglietto per tratte che uniscono comuni distanti dalla città a luoghi di servizio, ad esempio gli assessorati o determinati uffici pubblici periferici ad Aosta, e devo dire che il dato è sconfortante, perché diventa un costo molto elevato. Siccome sappiamo che la percentuale dei ricavi dal trasporto pubblico non è altissima, ma che operando questo trasferimento dal trasporto privato al trasporto pubblico si ottiene un risultato ambientale di grande pregio, si ottiene una migliore valorizzazione delle risorse, crediamo che fare lo sforzo di istituire un pass unico regionale di costo accessibile, sociale, non sia una cosa inarrivabile!

Abbiamo preso a modello una realtà che sta funzionando benissimo, quella della Provincia di Bolzano, che ha già istituito questo tipo di agevolazione - non sempre per guardare nella stessa direzione, ma sono problematiche simili alle nostre - e la invito caldamente, Assessore, ad andare a vedere anche solo sul sito Internet quali sono le condizioni praticate. Sono condizioni molto interessanti, che fanno sì che una famiglia che ha due figli e che deve spostarsi per ragioni di lavoro o di studio, può ottenere dei grossi vantaggi, delle grosse economie in questo modo...senza parlare poi della comodità di questo sistema! Se invece facciamo gli abbonamenti a più corse, che sono attualmente in vigore nelle ferrovie e nei pullman, abbiamo un costo mensile piuttosto elevato.

Allora fare questo sforzo darebbe lustro al bilancio di quest'anno, nel senso di indicare una prospettiva nuova ed un cambiamento di rotta dal punto di vista della logistica di trasporto della nostra Regione. Teniamo molto a che questa idea venga recepita, perché è un salto di qualità che possiamo far fare senza investire altro denaro in strutture, ma solo con delle modalità pratiche, con un lavoro che abbiamo già fatto per il settore sciistico che ha dato buoni frutti, però quello è loisir, qui siamo nella quotidianità, siamo nell'utilità che hanno le nostre famiglie di potersi muovere con comodità, di poter andare la sera a vedere uno spettacolo in città e tornare senza avere ogni volta un costo molto elevato. Nelle grandi città funziona, in altre realtà regionali come quella che ho citato funziona molto bene, i costi sociali degli abbonamenti urbani - quelli che in grandi città permettono spostamenti di ampio raggio - sono dell'ordine di 20-25-30 euro al mese. Abbiamo visto che, invece, chi si vuole spostare già solo da Pont-Saint-Martin ad Aosta e poi avere un traffico locale, ha degli oneri molto superiori sulla bigliettazione di oggi.

Confidiamo nell'attenzione su questa proposta.

Presidente - La parola al Consigliere Segretario Rigo.

Rigo (PD) - Grazie.

A noi sembra una sollecitazione interessante, che deve essere presa in considerazione. Ieri - lo ha detto il Presidente della Regione, ma alcune settimane prima ne aveva parlato l'Assessore Marguerettaz, in riferimento ai pullman di linea che percorrono la Valle d'Aosta - il Presidente ha detto che ci costa molto questo servizio ed è sfruttato relativamente poco, se non dagli studenti in alcune tratte. I costi quindi ci sono, noi dobbiamo operare forse con metodologie nuove, con una specifica campagna, rendendo più appetibile questo mezzo di trasporto da una zona all'altra della nostra città e della Regione. Alcune linee extraurbane sono relativamente comode anche per gli orari, ma poco praticate, non tanto per i costi, ma perché non c'è ancora quell'appeal necessario, quella cultura che esiste in altre parti del mondo. Quindi tutte quelle sperimentazioni che possono andare nell'ottica di favorire il trasporto pubblico, credo siano bene accette; possiamo parlare di sperimentazioni, di provare una metodologia nuova. Credo che un piccolo passo rispetto all'innovazione, anche riferita al trasporto pubblico, vada fatto. Questa mi sembra una proposta interessante, e quindi concordo con il collega Louvin.

Presidente - La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Volevo solo mettervi al corrente, non per sminuire le intuizioni del gruppo ALPE, ma noi abbiamo costituito una società dal 2003 che si chiama SIT Vallée, che aveva proprio questo compito; ripeto, non voglio mortificare questa sua intuizione, ma questa attività è un'attività che è stata elaborata, non è farina del mio sacco, erano altri Assessori. La cosa è andata abbastanza bene per quel che è del TPL, quindi trasporto su gomma, tant'è che ad oggi esiste una carta a scalare che vale su tutte le linee, e in quel lontano 2003 doveva aderire anche Trenitalia, addirittura la sede di questa società doveva essere alla stazione. Con Trenitalia abbiamo però avuto dei grossi problemi, perché non avevano trovato un accordo con gli altri concessionari per le questioni di natura informatica. Tutto questo ha creato non pochi problemi, quindi il trasporto su gomma si è dotato di un sistema circolare, mentre Trenitalia è rimasta fuori. Facendo le dovute pressioni, Trenitalia nel tempo si è strutturata con una serie di macchine che hanno la possibilità di leggere queste carte. Adesso c'è un problema di natura economica, perché rispetto a questo lei capisce che c'è una stanza di compensazione che fa sì che i vari passaggi abbiano un'incidenza sui conti economici sia di Trenitalia che dei concessionari.

Ora siamo in quella fase dove l'affidamento ai nuovi concessionari è in proroga, quindi in questi ultimi due anni siamo nelle more di poter chiudere finalmente il cerchio su questa operazione che è stata avviata da tempo; la carta esiste, quindi riteniamo che possiate ritirare questo emendamento perché questa è un'attività in corso che stiamo seguendo con la stessa vostra attenzione, perché capiamo bene che il trasporto pubblico in questo momento è un'opzione molto interessante per le famiglie.

Presidente - La parola al Consigliere Louvin.

Louvin (ALPE) - Grazie Presidente.

Credo che non siamo gli unici in Valle d'Aosta a sentire queste cose per la prima volta, il collega Rigo è molto documentato, ma ci sono delle vicende catacombali che sfuggono anche alla nostra più attenta osservazione. Siamo contenti di sapere questo, anche se troviamo che non ci sia contraddizione con il fatto di stabilire con fermezza in una legge, visto che abbiamo fatto ieri un articolo di legge sul preferibilmente...almeno qui mettiamo una cosa chiara e ferma per dire: noi siamo perché ci sia questo e ci mettiamo anche le risorse necessarie. Dal 2003 sono passati otto anni, evidentemente non è un obiettivo che è stato complessivamente perseguito dall'Amministrazione con grandissima tenacia...è singolare che altri lo realizzino e qui da noi ci sia sempre la fata Morgana che ne impedisce l'attuazione!

L'emendamento è mantenuto; se poi sono rose fioriranno, vedremo, saremo i primi a rallegrarcene, ma siamo sempre piuttosto cauti e, in questo caso, mettere un punto fermo non ci dispiace affatto.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 4 del gruppo ALPE che recita:

Emendamento

Dopo l'articolo 24 è inserito il seguente:

"Articolo 24bis

(Trasporto pubblico di persone. Legge regionale 1° settembre 1997, n. 29)

1. Dopo il comma 2 dell'articolo 1 della legge regionale 1° settembre 1997, n. 29 (Norme in materia di servizi di trasporto pubblico di linea), è aggiunto il seguente:

"2bis. Al fine di facilitare gli spostamenti sul territorio regionale favorendo l'utilizzo dei mezzi pubblici, la Regione fornisce ai residenti una carta elettronica per la fruizione di tutti i mezzi di trasporto pubblico collettivo di interesse regionale di cui alla presente legge. Le modalità per la concessione di tale carta, nonché ogni altro adempimento relativo all'utilizzo della stessa, sono stabilite con deliberazione della Giunta regionale.

2. L'onere derivante dall'applicazione del comma 1, valutato in annui euro 600.000, a decorrere dall'anno 2012 trova copertura nello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione per il triennio 2012/14 nell'UPB 1.13.2.20 (Investimenti nel settore dei trasporti pubblici) e al suo finanziamento si provvede mediante la riduzione, per pari importi, delle risorse iscritte nell'UPB 1.13.2.21 (Contributi nel settore dei trasporti pubblici per investimenti).".

Consiglieri presenti e votanti: 34

Favorevoli: 8

Contrari: 26

Il Consiglio non approva.

Presidente - La parola al Consigliere Louvin sull'articolo 25.

Louvin (ALPE) - Ripetiamo da anni: fino a quando, Assessore? La problematica dei tetti in lose la conosciamo, ha tutta una sua storia, eccetera, abbiamo sollecitato il tema ed una sua evoluzione già negli anni passati, perché mettiamo quest'anno ancora 2.400.000 euro, questa volta li mettono i Comuni, nel senso che va in finanza locale e questo forse potrebbe essere un motivo di accelerazione del ripensamento, vuol dire che c'è una platea più ampia di soggetti che viene a mettere mano al portafoglio.

Il punto è molto semplice, e non vogliamo fare torti a chi ha fatto il cambiamento del tetto, la manutenzione straordinaria in pendenza di queste leggi; il problema è: fino a quando continueremo a mettere soldi sui tetti in lose, perché questa è un'immobilizzazione importante di denaro che continua ad avere un senso in una misura limitata per determinate fattispecie, ma che ormai, con le nuove tecnologie, con l'evoluzione anche tecnica, assistiamo a dei veri e propri paradossi. Abbiamo visto una miriade di tetti in lose finanziati con sopra il finanziamento per la copertura...adesso sì, in qualche caso arrivano ad incassarli...

(interruzione dell'Assessore Marco Viérin, fuori microfono)

...con il fotovoltaico sì, adesso in qualche caso vengono incassati, ma siamo a degli assurdi tecnici ed anche estetici. Allora vorrei capire se questo Governo ha davanti a sé la prospettiva e la volontà di rivedere questa problematica. Grazie.

Presidente - La parola all'Assessore alle opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica, Marco Viérin.

Viérin M. (SA-UdC-VdA) - Non vorrei che su questo si facesse un discorso demagogico, anche perché vorrei capire di che tipo, anche nel suo gruppo c'è chi sostiene di mantenerle e viceversa.

Abbiamo cercato di fare un primo passo di riduzione, soprattutto dovuto al fatto che abbiamo recuperato i tempi con delle modifiche tecniche che abbiamo portato in Consiglio e che l'aula ha votato, e siamo arrivati a delle definizioni di tre mesi. Il fatto che abbiamo messo 2.400.000 euro è già un segnale di diminuzione, qui bisogna trovare un'intesa con gli enti locali discutendo sugli ambiti d'obbligo in merito a queste coperture. Infine, sulla sua battuta nel dire del fotovoltaico e quant'altro, ricordo che è previsto da tempo che per la superficie dove viene inserito il fotovoltaico non ci sia alcun contributo. Ribadisco quindi che è un tema da affrontare con gli enti locali, abbiamo già iniziato ad affrontarlo insieme ad altre questioni.

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Rollandin.

Rollandin (UV) - Grazie.

Credo che l'Assessore abbia già risposto sulle procedure; penso che la sua domanda fosse quella di sapere qual è la linea tendenziale, cioè come andiamo avanti. In accordo con i Comuni...perché qui la responsabilità è anche di come hanno individuato i centri storici, la definizione di "centri storici" che molte volte era molto più ampia di quello che era necessario...ed i regolamenti conseguenti dei Comuni portavano a dire, nella maggioranza dei Comuni, tranne alcuni della Bassa Valle, che nei centri storici era obbligatorio mantenere la copertura in lose. Quindi questo processo va avanti di pari passo; tendenzialmente quello che diceva è condiviso, cioè dove ha un senso e dove tradizionalmente c'era la copertura in lose, è normale che venga mantenuta; là dove questa non ha senso, ci sembra corretto evitare uno spreco, lo stesso anche in alcune zone di alta montagna e dove francamente non c'era. Siamo d'accordo su questa linea, credo che il passaggio sia proprio - mettendo i soldi sulla finanza locale - che gli stessi Comuni si rendono conto di qual è il peso di questo intervento, quindi condividiamo.

Presidente - La parola al Vicepresidente Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.

La nostra intenzione non era quella di chiedere la situazione procedurale; più volte in Consiglio abbiamo apprezzato la celerità con cui in questo momento si stanno dando delle risposte, ma il nostro quesito era sull'eventuale ripensamento. Quindi diamo la nostra disponibilità come gruppo nelle sedi opportune a ripensare, di concerto con i Comuni, quindi sul territorio, dove ha un senso anche dal punto di vista architettonico andare ancora su questa strada, dove intervenire, e soprattutto - a livello di indotto diretto ed indiretto - se ha senso caricare quintali di pesi su queste nuove strutture fuori dai centri storici con del materiale che arriva dalla Cina, dalla Grecia, dalla Norvegia, e se, nel contesto urbanistico più ampio ancora, avere una prospettiva diversa. Il Presidente citava i rifugi, ma possiamo andare anche nel campo rurale ed in altri campi. Per quanto ci riguarda ci mettiamo a disposizione su questo dossier. L'anno scorso avevamo affrontato questo tema, ma non sulle procedure. È invece su un ripensamento, dove questo ha senso, quali sono i motivi e soprattutto se c'è la volontà di sterzare e credere ancora ad una certa evoluzione, soprattutto se ha senso andare a caricare ulteriormente dal punto di vista strutturale ed architettonico. Grazie.

Presidente - La parola al Consigliere Donzel.

Donzel (PD) - Mi fa molto piacere che sia stato sollevato questo problema dai colleghi di ALPE, perché leggendo l'articolo non avevo colto tutti questi ripensamenti da parte della maggioranza; ne prendo atto con favore di una volontà di rivedere questa questione, perché più volte abbiamo sollecitato che se c'è una priorità in questo momento sulle coperture, è quella della sostituzione dei tetti in amianto e quindi, se abbiamo delle risorse che si rendono disponibili, forse è in quel senso lì che bisogna percorrere questa strada.

Colgo anche l'occasione per ribadire in questa sede che in un'ottica di ripensamento ci sarà modo di far emergere casistiche che abbiamo riscontrato su alcuni territori, dove sono state fatte delle imposizioni anche a soggetti che avevano la possibilità di deroga per strutture agrituristiche di copertura in losa, proprio fuori da ogni criterio di buon senso. Quindi ben venga un ripensamento in questo senso, perché ne beneficeranno anzitutto i cittadini e sarà anche un'occasione per noi per ripensare al fatto che in una terra dove ci sono dei materiali straordinari, forse in una volontà di recupero dei centri storici una valutazione dell'utilizzo del materiale locale non sarebbe una cosa da sottovalutare in questo progetto di ripensamento.

Presidente - La parola al Vicepresidente Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.

Chiediamo al Governo regionale lo sforzo di portare nelle sedi opportune ed in commissione, per andare a ripensare le nuove scelte, andando a dettagliare, soprattutto di concerto con i Comuni, anche dal punto di vista architettonico ed urbanistico. Grazie.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 25:

Consiglieri presenti: 34

Votanti e favorevoli: 26

Astenuti: 8 (Bertin, Giuseppe Cerise, Chatrian, Donzel, Carmela Fontana, Louvin, Patrizia Morelli, Rigo)

Il Consiglio approva.

Presidente - La parola al Vicepresidente Chatrian sull'articolo 26.

Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.

Questo articolo autorizza la Regione a garantire la continuità aziendale di aumentare i capitali a favore delle società di capitali, quindi soprattutto per le piccole società dove c'è la compartecipazione dei Comuni. Innanzitutto una considerazione e poi una richiesta; chiederemmo all'Assessore, vista la complessità del dossier, ad inizio anno, se fosse possibile, affrontare le criticità nel complesso non solo delle grandi stazioni che ormai sono di proprietà quasi in toto dell'Amministrazione regionale, ma di queste medie e piccole società dove i Comuni compartecipano con delle quote rilevanti vicine al 49 percento, di affrontare in commissione le loro potenzialità, le loro criticità ed eventualmente dei ripensamenti o dei modi procedurali diversi su questo argomento delicato, ripeto, soprattutto per le piccole e le medie società, dove i Comuni, oltretutto in questi ultimi anni, hanno compartecipato attivamente con i loro bilanci, mettendo nero su bianco parecchi milioni di euro e sostenendo queste società che sono fondamentali in tanti piccoli Comuni.

Presidente - La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Accogliamo con favore questo invito, perché credo che una discussione in commissione consenta di fare il punto su tutta una serie di comprensori, perché ovviamente questa è una lettura combinata, vuoi della situazione economico-sociale che stiamo vivendo, vuoi delle disposizioni normative. Questa norma che abbiamo inserito è dovuta a quella norma della finanziaria che aveva dato una proroga e che oggi dobbiamo affrontare. Vedete, anche su questo argomento - lo avevano già visto sulla stampa - una serie di stazioni stanno chiedendo di fare delle considerazioni di aggregazione: valeva per Cime Bianche, vale per Gressoney...quindi merita una discussione in commissione, dove verremo volentieri.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 26:

Consiglieri presenti: 35

Votanti e favorevoli: 27

Astenuti: 8 (Bertin, Giuseppe Cerise, Chatrian, Donzel, Carmela Fontana, Louvin, Patrizia Morelli, Rigo)

Il Consiglio approva.

Presidente - Articolo 27: stesso risultato.

La parola al Consigliere Louvin sull'articolo 28.

Louvin (ALPE) - Solo per ricordare a noi stessi che stiamo ancora procedendo ad autorizzazione di contrazione di mutui per pagare Aosta capitale del 1992, quindi è uno dei tanti tasselli della condizione di indebitamento della Regione, ma per dire come la scelta di utilizzare questi sistemi poi abbia delle code molto lunghe. Questa è una coda ormai ventennale e credo ci potrà confermare il Presidente che sono ultimate queste opere, anche se non è del tutto chiaro dalla dizione della norma, ma comunque che si tratti di opere già concluse, perché mi risulta che il programma dovrebbe essere definitivamente esaurito...ma qui dobbiamo continuare ad aprire dei mutui per poter sostenere questi oneri di riqualificazione!

Presidente - Articolo 28: stesso risultato. Articolo 29: stesso risultato.

All'articolo 30 abbiamo l'emendamento n. 2 del gruppo PD e l'emendamento n. 5 del gruppo ALPE, che sono identici quindi ne voteremo solo uno; poi ci sono i sub emendamenti n. 5bis e 5ter del gruppo ALPE.

La parola al Consigliere Donzel.

Donzel (PD) - Su questo argomento si è intervenuti in sede di dibattito, quindi non ripercorrerò tutto; il Presidente ha detto che si tratta di un atto dovuto, dovevamo prendere atto di una norma nazionale, ed ha rimpallato la questione sui Comuni, che penso in questi giorni si riuniranno per decidere o meno che linea tenere in merito all'applicazione della tassa di soggiorno.

Dal nostro punto di vista siamo ancora un'autonomia speciale e spero che difenderemo questa opportunità con le unghie e con i denti, non ravvisiamo l'obbligatorietà del recepimento di questa norma. Invece va chiarito che abbiamo un sistema di finanziamento delle amministrazioni comunali, una sorta di federalismo nostro molto solido, al di là delle battute di ieri sui 9/10, dove si è chiarito che, di fronte ai tagli del federalismo, era ovvio che la Regione si tenesse una quota per lei, quel famoso un decimo in più, è stato creato un sistema di trasferimento agli enti locali, certo, sicuro, rispetto alla situazione degli altri enti locali. Quindi abbiamo un nostro sistema di finanziamento degli enti locali; il fatto di dire che alcuni enti locali possono, se vogliono, introdurre la tassa di soggiorno, è un indebolimento - a nostro avviso, Presidente - di un sistema molto forte che ci ha visto essere diversi dagli altri: abbiamo un sistema di risorse certe date ai Comuni, in cui anche il Comune di Aosta fa uno sforzo straordinario di condividere i parametri di questa redistribuzione. Adesso andiamo a dire che un Comune metta la tassa di soggiorno, l'altro no, quindi introduciamo nel sistema una diversificazione nell'accesso alle risorse che dal mio punto di vista è in contraddizione con il sistema federalista che abbiamo creato! Qui non è la questione che adesso ci si schiera contro a priori, vorrei far capire che c'è un ragionamento, poi magari la maggioranza non lo condivide, ma noi abbiamo fatto un ragionamento politico, non è stata un'improvvisata su questa tassa di soggiorno.

Abbiamo ravvisato che ci sono dei Comuni che potrebbero trarne dei benefici e altri dove non c'è proprio quell'afflusso turistico e sono, fra l'altro, i comuni della fascia di media montagna che sono quelli che stanno patendo l'abbandono, che hanno più difficoltà a mantenere i loro abitanti. Allora questa cosa comporta un ripensamento anche sulla redistribuzione delle risorse, cioè i Comuni che riescono a trarre benefici dalla tassa di soggiorno...a me sembra che andiamo a fare una grande confusione nel nostro sistema consolidato di federalismo locale introducendo un elemento di disequilibrio!

Allora sono sordo al fatto che anche gli albergatori devono concorrere in un momento di difficoltà al benessere collettivo? Assolutamente no, anzi, a mio avviso andrebbe promosso un maggiore attivismo attraverso la formazione di consorzi - penso al modello che funziona a Saint-Vincent - coinvolgendo tutti gli operatori turistici in consorzi che volontariamente promuovono, essi stessi, alcune iniziative all'interno delle realtà. Quindi c'è in una realtà piccola come la nostra un'ottima relazione - mi risulta - fra i rappresentanti degli albergatori e l'Amministrazione regionale; pertanto possiamo favorire un coinvolgimento, una partecipazione attraverso consorzi che autonomamente entrano in campo, e non invece attraverso un sistema di tassazione rigido che non coinvolge tutti gli operatori turistici, ma solo alcuni, perché è un operatore turistico anche il panettiere e in questo caso non è coinvolto dalla partecipazione, cioè andiamo a prendere solo alcune figure molto specifiche.

Noi riteniamo, per le ragioni che ho detto sul federalismo che abbiamo costruito in questa Regione, per i rapporti con i trasferimenti ai Comuni, e poi per le ragioni di una compartecipazione più libera da parte dei soggetti che operano nel turismo, che questo articolo la Valle d'Aosta non lo dovrebbe neanche mettere nella sua legge, perché contrasta con il nostro sistema di distribuzione e di allocazione delle risorse ai Comuni; quindi ne chiediamo la soppressione.

Presidente - La parola alla Consigliera Patrizia Morelli.

Morelli (ALPE) - Riallacciandoci a quanto detto dal collega Donzel, che condividiamo, anche il gruppo ALPE è contrario alla tassa di soggiorno per due ordini di ragioni.

La prima è una ragione politica: riteniamo inopportuno che una Regione come la nostra, che fonda buona parte della sua economia sul turismo, introduca una misura che penalizza scientemente, per di più in un momento di grave crisi economica come quello attuale, una fascia di attività turistica che dovrebbe essere meglio valorizzata perché porta reddito alla Valle. La tassa di soggiorno penalizza il turista che produce più indotto, quello che soggiorna, che porta benefici a caduta a diverse tipologie di operatori, non il turismo "mordi e fuggi" che all'economia della Valle contribuisce in minima parte, e avrebbe come effetto diretto e concreto l'aumento delle tariffe di una sola tipologia di attività, quella ricettiva, facendo perdere competitività ad un settore che fa del contenimento delle tariffe in questo periodo una delle misure di contrasto alla crisi. Non dimentichiamo che per effetto della "manovra Monti" il settore alberghiero dovrà sobbarcarsi, a partire dal prossimo anno, un aumento dell'IVA di 2 punti, senza contare che - dalle prime notizie - pare che la rivalutazione prevista dagli estimi catastali ammonterà per gli edifici commerciali al 60 percento.

La seconda ragione è di natura economico-burocratica, perché l'albergatore o il gestore di rifugio si troverebbe a svolgere il ruolo di esattore, con tutte le complicazioni derivanti dagli adempimenti amministrativi che queste operazioni comporterebbero, e che sono state ricordate molto bene in audizione dalla Presidente dell'ADAVA. Complicazioni derivanti dal pagamento con carte di credito, dagli appesantimenti burocratici relativi alla riscossione ed al riversamento di questa tassa; non dimentichiamo che gli aumenti di costo per i gruppi organizzati che hanno tariffe che vengono contrattate al centesimo sarebbero elevatissimi, con il rischio che gli operatori professionali possano decidere di dirigere il loro traffico su altre regioni dove non sussista la tassa.

Infine vi è anche un aspetto che rende questa tassa molto sgradevole ed ipocrita, perché pone in una situazione di contrapposizione soggetti come gli operatori turistici ed i Comuni, che invece dovrebbero collaborare e fare sinergia, opponendo da un lato le Amministrazioni comunali che sono penalizzate dai tagli e che possono intravedere nella tassa di soggiorno uno strumento per fare cassa, per ottenere un possibile insperato introito supplementare ancorché non definito, perché non mi pare che siano state fatte delle proiezioni su quale sarebbe l'introito. Opporrebbe dunque i Comuni agli operatori turistici dello stesso territorio, operatori che la tassa danneggia.

Per questi motivi e per altri che i colleghi hanno già espresso, siamo contrari e chiediamo con il nostro emendamento la soppressione di questo articolo.

Presidente - La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Alcune considerazioni.

Mi pare che non sia esattamente come è stato proposto. Questa norma discende dalla revisione del Titolo V della Costituzione, cioè partiamo dal federalismo, e proprio in quella norma andiamo ad indicare che hanno capacità impositiva le Regioni, i Comuni. Nell'ambito di questo inquadramento che è il federalismo fiscale, abbiamo il decreto legislativo del 14 marzo 2011 in base al quale, signori, le vostre affermazioni non sono vere. L'articolo 14, comma 3, dice infatti (cito): "Nelle Regioni a Statuto speciale, nelle Province autonome che esercitano le funzioni in materia di finanza locale, le modalità di applicazione delle disposizioni relative alle imposte comunali istituite con il presente decreto - cioè imposta di soggiorno - sono stabilite dalle predette autonomie speciali". Non è scritto "possono essere", ma "sono". Allora vedete che avete detto una cosa non giusta, perché l'Amministrazione regionale, ai sensi di questo articolo - ripeto - riconducibile al federalismo fiscale, diceva che per le autonomie le modalità sono stabilite, non "possono essere", ma "sono" stabilite. A questo punto, come ho detto già in commissione, ci sono state una serie di istanze da parte degli enti locali. Ora non so se volete giocare in eterno alla carta dei buoni o degli intelligenti e lasciare a noi la carta degli stupidi e cattivi, ma pensate che ci sia da parte nostra un interesse nel fare dei dispetti o fare male a qualcuno? Siamo in un mondo normale o dobbiamo prendere atto di una serie di questioni?

Andiamo quindi anche sulla sostanza: sicuramente nel momento in cui vengono introdotte delle tasse non è mai un momento piacevole, ma nel vostro intervento avete evocato i consorzi. Non voglio mettere in piazza tutte le discussioni che avvengono a livello locale, ma di quali consorzi parlate? Ma li conoscete i consorzi? Qualcuno ha parlato del consorzio di Saint-Vincent; ma quel consorzio, se non ci fosse il casinò a mettere un pacco di soldi...mi chiedete cosa fa il consorzio? Il consorzio, poi, ricordo che è su base volontaria, quindi non è che tutti aderiscono ed in virtù di questo sapete qual è la percentuale dei posti letto che rappresentano i consorzi? A volte è il 30 percento! Allora...di che parlate?

Presidente - Moderi la voce, grazie.

Da questo punto di vista dico che la tassa di soggiorno non è una panacea, e per questo è già stato costituito un gruppo di lavoro, ma rispetto a questa tassa di soggiorno avete dimenticato la seconda parte: quella che è una tassa che deve servire al turismo! La sfida dei Comuni che introdurranno quella tassa sarà nei confronti del turista, facendogli capire che, grazie al suo contributo, c'è stato un servizio in più! Quindi la tassa di soggiorno è una sfida per i Comuni che vogliono introdurla, perché grazie a questo contributo si deve dare qualcosa di più, senza andare in conflitto con i cittadini residenti, perché all'interno di questi comuni turistici molte volte si rischia di avere una contrapposizione fra residenti e turisti... A fronte di questo, quale sarebbe cosa migliore dire: guarda, con questo tuo contributo noi ti diamo dei servizi in più ed il vincolo di destinazione esiste.

Presidente - La parola al Consigliere Maquignaz.

Maquignaz (UV) - Colgo l'occasione per intervenire su questo articolo 30 della finanziaria, l'imposta di soggiorno; lo faccio per dovere e perché mi sembra opportuno fare un intervento.

Parto dal 2006 quando rappresentavo gli albergatori valdostani e quando, nella finanziaria per il 2007, il "Governo Prodi" voleva reinserire questa imposta di soggiorno. Fu fatta una grande battaglia da parte degli albergatori valdostani e da parte della Federalberghi nazionale per impedire che questa imposta venisse reintrodotta, dopo essere stata tolta nel 1989. A quel punto si decise di stralciarla dalla finanziaria.

Intervengo per dire che, a mio avviso, reintrodurre questa possibilità è un errore, è un balzello che è sbagliato mettere, soprattutto in un momento di crisi economica, perché vediamo che nella manovra che stiamo per assorbire c'è l'aumento dell'ICI, dei cespiti catastali, l'aumento delle autostrade e dei carburanti, ed i nostri turisti, le fasce deboli, anche quelle che possono frequentare le località, si troveranno a dover pagare un'imposta di soggiorno! Quindi ritengo che in un momento di crisi economica, dopo che anche nel 2006 dicevamo che non era opportuno reintrodurre questa imposta, imposta che oggi viene riproposta...questa è una mia posizione personale per spirito di coerenza per la categoria che ho rappresentato, ma soprattutto anche per modo di vedere le cose, perché la politica è anche un modo di vedere il turismo e lo sviluppo, per esempio ritengo che in questo momento di crisi economica dove tutto il mondo è in difficoltà, dove stiamo per ricevere una finanziaria pesantissima per le famiglie, dove nessuno pagava più l'ICI e da domani pagheranno di nuovo l'ICI, dove c'è già un rincaro dei carburanti e avremo già meno turisti per i costi che aumenteranno...i nostri ospiti si troveranno anche da pagare la tassa di soggiorno a quei Comuni che decideranno di metterla!

Qui devo rimarcare che non condivido la posizione del mio sindaco a Valtournenche, quando è stato approvato in Giunta questo ragionamento sull'imposta di soggiorno, il nostro sindaco ha detto: che bello, mettiamo l'imposta di soggiorno! Credo che prima di fare certe affermazioni sia opportuno fare delle analisi nella comunità; poi in politica ognuno ha il diritto di fare le proprie scelte, ma io ho voluto intervenire e mi asterrò sull'articolo 30 della finanziaria perché non condivido questa scelta di riproporre l'imposta di soggiorno. Avremo delle località turistiche che non la metteranno questa tassa, per cui la gente potrà scegliere; nelle varie località turistiche ognuno farà le proprie scelte, quindi ci troveremo delle località dove l'imposta di soggiorno c'è, altre dove non ci sarà.

Diciamo che come immagine della Valle d'Aosta in questo momento proporre l'imposta di soggiorno non è un bel biglietto da visita! Fra l'altro credo che sia anche un modo per offendere i clienti che hanno sempre frequentato la nostra regione: sembra quasi che non si sia mai contenti di pagare...pagano gli imprenditori, pagano i pensionati, pagano tutti...adesso anche il turista quando viene, oltre che pagare il conto, dovrà anche pagare l'imposta di soggiorno!

Per questo motivo ho voluto rimarcare la mia posizione ufficiale in questa sede dove vanno riportate le posizioni della gente, non lo faccio solo perché sono un imprenditore del mondo alberghiero, ma perché non condivido come metodo il fatto di proporre l'imposta di soggiorno, che a mio avviso è uno sbaglio strategico per la Valle d'Aosta...diciamo che non facciamo bella figura fuori, non ci presentiamo facendo bella figura, ma ci presentiamo dicendo: quando venite in Valle d'Aosta pagherete più di prima!

Presidente - La parola al Consigliere Salzone.

Salzone (SA-UdC-VdA) - Sarò molto breve perché non starò a riprendere la parte che è stata spiegata molto bene dall'Assessore, ma sono ancora una volta molto sorpreso, per non dire sconcertato! Noi stiamo parlando di una cosa che secondo me è semplicissima: l'Amministrazione regionale dà la libertà ad ogni Comune di scegliersi la propria strategia sotto il profilo turistico, quindi non riesco a capire perché sovente parlate di arroganza della centralità, del Governo che impone qui e là, invece mi sembra che in questa maniera il Governo lasci la libertà al Comune di decidere ciò che vuole. L'intervento del collega Maquignaz andrebbe fatto piuttosto nel singolo comune di residenza, dove assieme alla popolazione si deciderà cosa fare nel proprio comune.

Non riesco a capire...quando si è democratici e libertari e si lascia ai Comuni ampia libertà, manchiamo in qualcosa, quando invece imponiamo siamo degli arroganti! Non riesco sinceramente a capire!

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Rollandin.

Rollandin (UV) - Credo che l'intervento di Salzone come quello dell'Assessore dovrebbero aver messo un punto fermo sull'esercizio delle competenze che, come Regione, non potevamo non esercitare, e l'esercizio della potestà dei Comuni...vorrei ricordare che alcuni Comuni, in Valle, hanno aumentato l'ICI, l'IRPEF e credo che nessuno si sia scandalizzato!

Ora, su questo tema, se per il 2012, al di là di quello che succederà per gli aumenti obbligatori in base al "decreto Monti", i Comuni valdostani decideranno di non applicare la tassa di soggiorno nessuno si scandalizzerà, né potrà dire nulla! Ma noi non stiamo obbligando i Comuni, stiamo dando loro la possibilità di farlo e se non lo avessimo fatto e ci fosse stato un Comune che lo voleva mettere, avrebbe avuto difficoltà nel farlo. Questo è un diritto che ha il Comune e c'era l'obbligo da parte nostra di dare questa possibilità!

Quando la collega Morelli dice: ci saranno Regioni che non lo fanno...le Regioni, tutte, hanno questa possibilità ed è quello che stiamo dicendo noi! Le Regioni a Statuto ordinario, già in base alla normativa vigente, hanno la stessa possibilità che noi abbiamo inserito in legge, è la stessa cosa, quindi non è che stiamo obbligando qualcuno, perché l'idea che viene è: vogliono imporre la tassa di soggiorno! Senza contare che siccome l'articolo 4 del decreto n. 23 parla di tutte le strutture ricettive...bisogna anche fare un ragionamento se questo può essere inteso anche per le seconde case, nel qual caso la cosa potrebbe avere un certo interesse. Se si guardasse alle seconde case, il problema sarebbe di una rilevanza molto diversa...

(interruzione del Consigliere Maquignaz, fuori microfono)

...strutture ricettive, c'è un dibattito aperto su questa possibilità, non è così campato in aria, anzi, è una delle situazioni che meglio si adatterebbe ad una possibilità di evidenziare presenze continuative che sono quelle a cui accennavate voi.

Per quanto ci riguarda, questa è una possibilità che non potevamo non dare; i Comuni sono liberi di applicarla o non applicarla.

Presidente - La parola al Consigliere Louvin.

Louvin (ALPE) - Grazie Presidente. Abbiamo sentito delle cose che sono un po' surreali, rimettiamole in fila secondo il nostro punto di vista...surreali, sì, non è un termine offensivo!

Punto primo: noi non siamo obbligati ad istituire questa tassa di soggiorno, non è un obbligo, è una facoltà che hanno le Regioni autonome a Statuto speciale, mentre questa tassa è stata automaticamente istituita per le Regioni a Statuto ordinario.

Noi abbiamo informazioni, ma credo che le possiate avere anche voi, che non tutte le Regioni a Statuto speciale si muovono nello stesso modo, ce ne sono alcune, nostri diretti concorrenti, che questa scelta non la fanno...

(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)

...Trento fra le altre. Abbiamo contattato Trento, un nostro competitor diretto, un competitor abbastanza pesante...dovrebbe bastarle, Assessore, e dovrebbe fare qualche confronto, lei, sui numeri fra Trento e Valle d'Aosta per quanto riguarda il turismo! Chiusa parentesi, perché non voglio polemizzare con lei, ha già detto delle cose che sono già un po' "urticanti" di suo.

Non abbiamo questo obbligo, noi siamo una realtà come Valle d'Aosta, colleghi che sollevate la questione libertaria, la questione della facoltà dei Comuni, siamo una realtà omogenea, siamo un mercato che si deve muovere insieme, abbiamo già questa macchina predisposta che ha già messo in moto il gruppo di lavoro, stabilito la data del 31 gennaio per l'approvazione dei bilanci comunali in modo da far scattare questa tagliola, là dove è possibile, già quest'anno!

Noi riteniamo questo pericoloso per il comparto turistico valdostano, un comparto che - ricordo - quest'anno si ritroverà a riavviare il pagamento dei propri mutui; abbiamo una serie di oneri che rendono già meno competitiva la Valle rispetto ad altri ambienti e poi il nostro confronto di mercato non è solo verso l'Italia, è anche verso i Paesi vicini. Questo ci sta rendendo un pessimo servizio di aumentare i nostri costi d'opera in ambito turistico rispetto ad un Paese come la Francia, che ha già dei vantaggi competitivi enormi in termini fiscali, come per esempio sull'IVA.

Allora, vogliamo anche nei confronti del turismo frontaliero muoverci con intelligenza e cercare di avere un po' di attenzione? Se apriamo questa valvola, qualcuno ci salterà sopra, ci sono delle opportunità da cogliere per i Comuni, ma noi non dobbiamo avere solo come interlocutore il CELVA, non è il CELVA in questo momento che produce ricchezza o che tira avanti 500 aziende alberghiere in Valle! Poi sul fatto che sia struttura ricettiva la casa...trovo che si introduca una grande novità, è una pagina sconosciuta, questa, di poter considerare anche l'abitazione privata come struttura ricettiva! La fantasia creativa di Tremonti è arrivata molto avanti...non so se adesso avremo altri orizzonti, ma crediamo che questa sia una facoltà e che noi dobbiamo ragionare in termini di Regione prima ancora che come singolo Comune. Là dove ci muoviamo come comparto turistico dobbiamo avere la prudenza quanto meno quest'anno, in attesa di vedere come vanno le cose e guardare anche fuori dai nostri confini sui problemi che sta dando là dove viene applicata la tassa di soggiorno; non ci farebbe male questa sana pausa di riflessione per quest'anno, che è legittima, che è opportuna direi quasi "doverosa", e noi la dobbiamo cogliere.

Non andiamo dietro all'assioma molto semplice: siccome è una facoltà, lasciamo che la si utilizzi...siamo una Regione responsabile, che guarda agli interessi delle proprie categorie produttive e mettere sulle spalle della categoria alberghiera questa imposta crediamo sia negativo. Poi, Assessore, se vogliamo veramente un patto con il nostro ospite, consumatore - come lo vogliamo chiamare -, non costruiamolo su una imposta di soggiorno, mi sembra che questa sia un'enormità!

Presidente - La parola al Consigliere Lattanzi.

Lattanzi (PdL) - Grazie Presidente.

Parto dalla considerazione che ha fatto il collega Maquignaz: il suo sindaco non riceverà più il suo consenso se metterà la tassa di soggiorno. Questo atteggiamento è un atteggiamento di assoluta responsabilità...

(interruzione del Consigliere Maquignaz, fuori microfono)

...hai detto questo, hai detto: sono contrario a che il sindaco di Valtournenche abbia già dichiarato che è favorevole a questa tassa. Hai applicato un diritto da cittadino, nonché da imprenditore-albergatore del tuo comune, che giudica una decisione...che prenderà il tuo sindaco ed in funzione di quello lo giudicherai!

Questo articolo attua una norma nazionale, dà una facoltà, pone un tetto massimo di cinque euro per la tassa nel momento in cui l'amministratore comunale decida in libertà di applicarla e pone un vincolo di destinazione all'utilizzo eventuale della risorsa. Quindi noi stiamo mettendo in condizioni i sindaci di assumersi delle responsabilità, siamo nella competizione del mercato, ai Comuni viene chiesto di organizzare eventi, di valorizzare il patrimonio artistico e culturale, viene chiesto di mettere le stelle di Natale, tutto quello che serve per attirare i turisti...benissimo;! Se i sindaci non ottempereranno a questi investimenti dimagrendo i costi del loro Comune e decideranno con facoltà federalista e sussidiaria di mettere una tassa di soggiorno, avranno un tetto massimo di cinque euro ed avranno un vincolo di destinazione...questo stiamo dicendo!

Dopodiché noi siamo contrari alla tassa di soggiorno e siamo favorevoli a che i sindaci si assumano le loro responsabilità con i loro albergatori sui loro territori, altrimenti qui siamo federalisti a corrente alternata: un giorno diciamo che devono essere gli amministratori che decidono ed il giorno seguente decidiamo, noi, che loro non possono mettere le tasse!

Il sindaco di Cogne vuole mettere la tassa di soggiorno? La mia famiglia deciderà se rivotarlo, visto che lo abbiamo già votato, non è un problema! Il PdL chiederà a tutti i sindaci di riferimento di essere contrari alla tassa di soggiorno, ma non alla facoltà ed alla responsabilità di porre una tassa massima di cinque euro con vincolo di destinazione, altrimenti qui siamo sempre federalisti a corrente alternata!

Presidente - La parola al Consigliere La Torre.

La Torre (FA) - Grazie Presidente. Qui passiamo di sorpresa in sorpresa, quindi aggiungo anche la mia, perché se da un lato posso comprendere l'intervento di Maquignaz, in cui fa un richiamo forte ad una categoria, non riesco a capire la posizione di ALPE!

Che adesso ALPE si metta a difendere gli interessi di categoria...mi chiedo: ma qui qualcuno si mette dalla parte dei cittadini? Cioè: vogliamo esaminare la questione non dalla parte di un interesse legittimo di categoria, che sicuramente avrà un danno anche di tipo fiscale, ed è un problema che si affronterà, ma...ci vogliamo mettere ora dalla parte dei cittadini? Un Comune come Valtournenche che ha 2.000 abitanti e deve programmare servizi per 20.000 nella stagione? Ma la vogliamo dire questa cosa? I cittadini forse non contano?

L'usura che si ha all'interno di un'area turistica, del territorio dove si vive, l'usura - sebbene positiva - che è legata al turismo e la conservazione di questi beni...chi la deve pagare? I cittadini? Non ci deve essere la possibilità per i sindaci che lo ritengono, come l'articolo chiaramente dice, destinando i soldi in quella direzione, recupero dei beni culturali e delle manutenzioni, non ci deve essere questa possibilità anche per mantenere quel territorio dove 20.000 persone vanno a gravare fogne, immondizia? E tutta l'immondizia di cui vi riempite sempre la bocca di 20.000 persone non ve la ricordate...

(interruzione del Consigliere Louvin, fuori microfono)

...mi scusi, è stato un lapsus, anzi, è stato un lapis, come diceva qualcuno in Consiglio comunale...adesso non ve ne preoccupate più? Ventimila persone che a Valtournenche producono, immondizia che dobbiamo tenere noi, i valdostani se la tengono loro; certo che se la tengono loro e se la tengono volentieri per il turismo, ma quando lei va a Portofino, collega Louvin, la paga la tassa di soggiorno? L'ho vista a Portofino, andavo a guardare quelli che passeggiavano...Capalbio, è vero. Ora si sta scherzando, però vederla difendere gli interessi di categoria, lo lasci fare a Maquignaz che ne ha i titoli, non lo faccia lei, perché voglio credere che qui stiamo lavorando nell'interesse dei cittadini, la categoria è rispettabile ed ha tutto il mio sostegno, ma qui dobbiamo privilegiare i cittadini.

Presidente - La parola alla Consigliera Patrizia Morelli.

Morelli (ALPE) - Grazie Presidente.

Collega La Torre, anche nell'ALPE c'è qualche albergatore! Albergatore che ha già parlato ed ha esposto la posizione dell'ALPE. Il suo discorso mi fa venire da chiedere: ma lo vogliamo il turismo in Valle d'Aosta? Il turismo va a beneficio solo dei singoli albergatori o va a beneficio di un'intera Regione? Perché dal suo discorso mi sembra che gli albergatori non siano cittadini ed i turisti non siano cittadini; anche i turisti e gli albergatori sono cittadini e sono sicuramente penalizzati da questa tassa.

Presidente - La parola al Consigliere Donzel.

Donzel (PD) - Ho spiegato le ragioni della visione federalista valdostana, non siamo contrari a questa tassa perché il Partito Democratico ha votato contro a questo emendamento quando è stato approvato da PdL e Lega alla Camera, e naturalmente capisco le ragioni dei pidiellini di difenderlo con forza e poi fare quelli che dicono: noi lo vogliamo a tutti i costi, ma siamo contrari...non ho mai visto uno che è contrario che lo mette, anzi, vi invito a riflettere di più e mi sorprende che l'Union...

(interruzione del Consigliere Lattanzi, fuori microfono)

...poi chiedo il recupero del tempo, Presidente! Mi sorprende che l'Union non voglia far valere le sue prerogative autonomiste su un tema come questo, penso davvero che una uniformità, in un territorio piccolo come la Valle d'Aosta...la mattina ci sentiamo dire che la Valle d'Aosta deve fare una grande agenzia unica turistica, vendere un prodotto unitario, e adesso vendiamo 74 prodotti diversi, perché avremo 74 diverse applicazioni della tassa di soggiorno! Questo è quello che ci avete venduto come prodotto unitario Valle d'Aosta, questa è la vostra linea. Vedremo sull'articolo 53 La Torre come è vicino ai cittadini e com'è dalla parte dei più deboli...visto che la tassa serve per fare cassa aspetto l'articolo 53!

Voglio concludere con un concetto chiaro rivolto a quelli che hanno detto: "libertà di scelta"...gli amici del PdL contrarissimi a questa cosa qui; ma i sindaci non saranno liberi di scegliere, perché abbiamo tolto loro delle risorse importantissime...ma quale libertà di scelta, di cosa stiamo parlando? I sindaci saranno obbligati ad applicare la tassa di soggiorno perché non avranno le risorse, altro che possibilità, ma stiamo scherzando? Sono stati tagliati dei fondi importantissimi e noi andiamo a prendere una tassa di soggiorno, che era invece la possibilità in alcune realtà...questo meccanismo non è normale, perché noi viviamo di turismo. Gli albergatori ci hanno spiegato che le tariffe che applicano sono già fortemente ridotte in un territorio dove in Savoia c'è una IVA molto più bassa sul prodotto turistico! Siamo circondati da competitori avvantaggiati rispetto a noi, quindi questo è un grosso danno che si fa all'economia valdostana, non agli albergatori, non è una battaglia di categoria, parliamo di "economia valdostana", quindi ne discende che se è in difficoltà l'albergatore è in difficoltà anche chi va a lavorare, di conseguenza assumeranno meno personale. È un concetto sbagliato, soprattutto per la logica federalista della Valle d'Aosta, che era di tipo diverso, quindi noi lo contrastiamo con forza e rimandiamo al mittente, naturalmente è un confronto politico. Voi avete sostenuto le vostre ragioni parlando di libertà di scelta, avete prima tagliato risorse ai Comuni e poi dite: vi diamo la libertà di scegliere...ma che libertà di scegliere! Invece di tagliare le risorse ai Comuni, le lasciavate loro e non obbligavate a mettere questa tassa!

Presidente - La parola al Vicepresidente Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.

Collega La Torre, non penso che ALPE abbia messo in campo questi emendamenti e preso questa posizione per difendere esclusivamente la categoria degli albergatori. Lo escludo totalmente, stia tranquillo su questo. ALPE, però, è da diversi anni che ritiene che la prima industria in Valle sia il turismo, e penso che sia in quest'aula che dobbiamo affrontare le aperture o le chiusure di nuove o vecchie briglie, quindi guidare questi processi, cercare di accompagnarli e cercare di mettere sul tavolo qualche proposta.

Condivido quanto detto dall'Assessore Marguerettaz, che non è mai bello parlare di nuove tasse, sembra banale, ma in questo momento non lo è, perché vista la discussione in quest'aula penso non sia assolutamente banale. Ma farei un passo indietro per tornare a dire se riteniamo la prima industria il turismo in Valle d'Aosta e poi non vorrei soffermarmi ai due-tre euro che lei prima citava, non penso siano il nuovo grande cambiamento del turismo in Valle d'Aosta i due euro della tassa di soggiorno inserita o non inserita! È un discorso di scelta, è un discorso di opportunità, e penso di affrontare nella loro complessità queste sfide per il domani, ma il domani prossimo, il mese di gennaio; adesso avremo le vacanze di Natale, domani e dopodomani segnano l'inizio della stagione invernale, non c'è la neve, le difficoltà ci sono, la crisi c'è e gli ospiti non ci sono. Fermiamo un attimo la discussione e su questo ragioniamo, però facciamo un passo indietro; ieri abbiamo affrontato con termini pacati questa finanziaria e questo nuovo bilancio fatto di sacrifici, di meno risorse e di vincoli, come è stato detto da tutte le forze politiche. Facciamo attenzione a non giocare su dei tavoli non puliti.

Ieri, noi, come gruppo ALPE abbiamo cercato di argomentare le nostre motivazioni legate al grande sacrificio che viene chiesto alla finanza locale, non tanto ai grandi Comuni e non tanto ai Comuni molto turistici, ma ai piccoli e ai medi Comuni; penso che il dibattito più importante forse si doveva fare lì, perché il caricamento sulla finanza locale è stato pesante. Le assicuro che l'autonomia comunale di programmazione e pianificazione non solo sulle stelle di Natale, ma di programmazione e pianificazione dei singoli comuni è in pericolo ed in grande difficoltà, lo abbiamo denunciato ieri senza fare nessuna demagogia.

Lei, Presidente, conosce perfettamente i bilanci dei nostri Comuni, non possiamo fare dei paragoni con i Comuni piemontesi; in questo momento i Comuni hanno avuto dei sacrifici superiori rispetto all'Amministrazione regionale, quindi non mettiamo come specchietto per le allodole questa nuova tassa come dire: "i Comuni hanno bisogno di nuove risorse". Forse, io dico, senza presunzione e senza bacchetta magica, si poteva rimodulare la finanza locale in un'altra maniera e oggi non saremmo, qui, a discutere di una nuova tassa...

(interruzione del Consigliere La Torre, fuori microfono)

...poi chiedo il recupero del tempo, Presidente. Mi sorprende che l'Union...

Collega La Torre, non è banale, altrimenti ci portiamo su altri piani, poi ribadisco che parlare di nuove tasse non è mai bello, ma si poteva evitare, a nostro avviso. Grazie.

Presidente - La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Grazie Presidente.

Solo perché rimanga agli atti, nell'ambito della discussione, una serie di precisazioni che non corrispondono a verità alcune affermazioni. Questa tassa di soggiorno non viene messa per sistemare i bilanci comunali, perché questa è una tassa di scopo ed ha una destinazione precisa, quindi noi non possiamo immaginare di avere una tassa di soggiorno per coprire l'immondizia, per coprire i servizi, le scuole, la mensa, perché non è così. Nella legge è scritto che vi è un vincolo di destinazione e, se devo dire, sicuramente abbiamo un confronto con la categoria, ma vi sono alcuni albergatori che hanno una visione diversa anche da quella che è fatta dall'associazione, da Maquignaz, e lui lo sa; proprio nel suo comune ci sono albergatori, come nella vallata laterale, che hanno detto: finalmente così avremo dignità, perché chiederemo ai Comuni che ci sia una spesa vincolata, poiché fino ad oggi anche la nostra contribuzione fiscale finisce in un calderone ed alla fine non abbiamo titolo per dire che vi è un vincolo di destinazione. Con questo approccio, dicono, noi rivendicheremo la possibilità di destinare delle risorse. Allora voi vi siete lanciati, anche se in modo condivisibile, su delle confrontazioni con l'IVA, ma nessuno di voi ha fatto un paragone sulla tassa di soggiorno delle stazioni di oltralpe. Se va a Portofino non so se c'è la tassa di soggiorno, ma se va a Zermatt, là, la tassa di soggiorno la trova, ma quelli che vanno lì dicono: però che servizi! Ci sono dei servizi dedicati, una lettura specifica al turista, che questo tipo di approccio può generare.

È una facoltà, ogni Comune nell'ambito della sua economia potrà farlo, ma voi state solo concentrandovi sull'aspetto impositivo e non fate nessun ragionamento su quello che accadrà a valle. Vi posso solo dire che, ad oggi, c'è un gruppo di lavoro che sta facendo tutte le considerazioni a cui ha accennato il Presidente; in primo luogo, l'ampliamento della base imponibile non è scontato, ma non è neanche così irreale, anche perché, se andate a vedere nella norma nazionale, l'imposta di soggiorno addirittura sostituisce la tassa che viene introdotta per gli autobus, e capite da lì che l'ampiezza della tassa è diversa da quella che dite voi. Il turismo pendolare, i pullman che vengono e che una volta dovevano pagare per restare all'interno di una stazione turistica, anziché pagare quell'imposta, pagheranno la tassa di soggiorno ed è scritto. Ecco che da quel punto di vista la nostra lettura è ampliare il più possibile.

A livello di gruppo di lavoro i sindaci - come gli albergatori - ragionano sulle entrate in vigore, nell'ambito della programmazione dicono: la facciamo entrare in vigore il 1° gennaio, oppure il 1° luglio, coloro che sono destinati perché sanno benissimo che non possono andare a deviare dei contratti che hanno già chiuso. Quindi, da questo punto di vista, non ergetevi sempre a dire: ma siete una banda di grulli che non pensate! Così mortificate anche tanta gente dell'Amministrazione, che lavora seriamente!

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Rollandin.

Rollandin (UV) - Solo perché credo che l'intervento di Chatrian meriti una precisazione. L'aver rievocato qui il discorso del taglio ai piccoli Comuni, reintegrandolo con la tassa di soggiorno, è un'operazione che non è neppure ipotizzabile. Per i Comuni, nella media c'è un taglio dell'8 percento, i piccoli Comuni hanno un taglio dal 2 al 4 al 5 percento; i tagli maggiori sono stati per i grandi Comuni, quindi vada a vedere quello che è successo, perché lei sta dicendo delle cose scorrette! Ho apprezzato l'intervento di ieri, ma oggi ha fatto un intervento scorretto e fuori luogo! Se si vuole mistificare e dire che qui siamo ad affamare i Comuni, si sbaglia perché vi daremo i documenti e faremo delle assemblee per dire qual è la situazione dei Comuni, non con il paragone di fuori, ho voluto dire che c'è un abisso, ma rispetto allo scorso anno diremo quello che è. E l'unico taglio è sulla spesa non vincolata, quindi non sulla programmazione, ma su quello che è senza vincolo. Allora queste affermazioni non sono degne di essere fatte dopo la discussione che c'è già stata sulla finanza locale, credo che sia un modo per deviare l'attenzione. Su un giusto confronto che è stato fatto, sul peso del turismo ci sta, il modo con cui i Comuni, eccetera...ci sta, ma non mescolate il discorso della tassa di soggiorno con un contrappeso al fatto che "poveri Comuni, non hanno più soldi"...non è così, non è così!

Come sull'IVA, l'aumento di questa imposta: noi avevamo fatto già delle sollecitazioni per ridurla, il "Governo Monti" la sta aumentando, non l'Amministrazione regionale! Non facciamo confusione sul turismo, se facciamo un discorso sul turismo apriamolo pure a 360°, ma non mescoliamo il discorso dell'IVA con la tassa di soggiorno, perché non c'entra niente, se non che peggiora la situazione del turismo, questo sì. Ma questo dovrebbe saperlo anche chi lo propone.

Ribadisco che questo comma è stato inserito per dare la libertà ai Comuni.

Presidente - La parola alla Consigliera Patrizia Morelli.

Morelli (ALPE) - A nome dei gruppi ALPE e PD chiediamo la votazione segreta.

Presidente - Pongo in votazione in un'unica votazione segreta l'emendamento n. 2 del PD e dell'emendamento n. 5 di ALPE, il cui testo è identico e recita:

Emendamento

L'articolo 30 è soppresso.

Consiglieri presenti e votanti: 34

Favorevoli: 10

Contrari: 24

Il Consiglio non approva.

Presidente - Ora passiamo all'emendamento n. 5bis e n. 5ter del gruppo ALPE.

La parola al Consigliere Louvin.

Louvin (ALPE) - L'approvazione di poco fa dell'imposta di soggiorno chiude l'argomento. Avevamo introdotto in via subordinata due emendamenti che hanno un peso molto minore rispetto alla scelta opposta che abbiamo fatto prima. Il primo riguarda la possibilità di differenziare, per tipologia di strutture ricettive, l'applicazione di questa imposta, tenendo presente che ci sono strutture molto diverse; la formulazione della legge individua la differenziazione per costo. Noi riteniamo che ci siano problematiche molto diverse, dai rifugi agli alberghi, da struttura a struttura, quindi che ci sia la possibilità di operare, qualora si introduca questa tassa, di poterla graduare in modo diverso. Il secondo emendamento riguarda la previsione che il tutto non sia rimesso ad una semplice deliberazione della Giunta, ma venga ad avere attuazione attraverso un regolamento regionale che riporterebbe in campo questa Assemblea per discutere nel merito delle modalità applicative di questa tassa.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 5bis del gruppo ALPE, che recita:

Emendamento

Al comma 1 dell'articolo 30 dopo le parole "in proporzione al prezzo" sono aggiunte le seguenti "e alla differenziazione per tipologia delle strutture stesse".

Consiglieri presenti e votanti: 33

Favorevoli: 8

Contrari: 25

Il Consiglio non approva.

Presidente - L'emendamento n. 5ter del gruppo ALPE è decaduto; ne do lettura per il verbale:

Emendamento

Il comma 2 dell'articolo 30 è sostituito dal seguente:

"2. Le modalità di attuazione dell'imposta di cui al comma 1, con particolare riferimento ai criteri di gradualità in proporzione al prezzo e alla differenziazione per tipologia delle strutture stesse, sono stabilite con regolamento regionale.".

Pongo in votazione l'articolo 30:

Consiglieri presenti: 34

Votanti: 33

Favorevoli: 25

Contrari: 8

Astenuti: 1 (Maquignaz)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 31:

Consiglieri presenti: 33

Votanti e favorevoli: 25

Astenuti: 8 (Bertin, Giuseppe Cerise, Chatrian, Donzel, Carmela Fontana, Louvin, Patrizia Morelli, Rigo)

Il Consiglio approva.

Presidente - Articolo 32: stesso risultato. Articolo 33: stesso risultato. Articolo 34: stesso risultato. Articolo 35: stesso risultato. Articolo 36: stesso risultato. Articolo 37: stesso risultato. Articolo 38: stesso risultato. Articolo 39: stesso risultato. Articolo 40: stesso risultato. Articolo 41: stesso risultato. Articolo 42: stesso risultato.

All'articolo 43 vi è l'emendamento n. 6 del gruppo ALPE.

La parola al Consigliere Bertin.

Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.

Avevamo già sollevato alcune perplessità su questo articolo nelle finanziarie precedenti. Qui si va a finanziare la Cittadella dei Giovani per i progetti che annualmente organizza. Avevamo sollevato la questione qualche anno fa, come dicevo, perché questo finanziamento è subentrato dopo l'appalto di affidamento della gestione della Cittadella: fatto l'appalto, i mesi successivi si è dato questo contributo supplementare di ben 450.000 euro annuali; fra l'altro, questo contributo viene vincolato per tre anni.

In questa occasione abbiamo voluto introdurre questo emendamento, oltre che per confermare le nostre perplessità su queste modalità di finanziamento della Cittadella dei Giovani, anche perché ci troviamo in un momento di crisi che abbiamo evidenziato in modo chiaro nella discussione sul bilancio, crisi che aumenta il ruolo del centro servizi per il volontariato. Il volontariato acquista un ruolo superiore in questo momento di crisi e riteniamo sia necessario sostenere queste attività, non tanto per ragioni generali, ma perché ci troviamo in un momento particolare, ragione in più per sostenere il volontariato tramite il centro servizi per il volontariato. Tanto più che questo centro, in questi anni, ha visto decrescere in modo molto rapido le risorse a disposizione in ragione del ridursi del finanziamento delle fondazioni bancarie, e questo ha pesato notevolmente in questi anni sul centro servizi per il volontariato.

Presidente - La parola all'Assessore al bilancio, finanze e patrimonio, Lavoyer.

Lavoyer (FA) - Al di là dei contenuti, questo emendamento non può essere accolto per il parere negativo da parte degli uffici delle finanze, in quanto gli stanziamenti risultano interamente impegnati sul bilancio regionale.

Presidente - La parola al Consigliere Bertin.

Bertin (ALPE) - Questo vincolare per tre anni e non poter intervenire è da un punto di vista politico generale negativo e vincolante rispetto alla sovranità del Consiglio regionale che potrebbe, a mio avviso, decidere di stornare questi fondi su un altro capitolo. Grazie.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 6 del gruppo ALPE, che recita:

Emendamento

L'articolo 43 è sostituito dal seguente:

"Articolo 43

(Finanziamento della Cittadella dei Giovani e del Centro sociale per il volontariato)

1. Il finanziamento al Comune di Aosta per le finalità di cui all'articolo 24 della legge regionale 17 giugno 2009, n. 15 (Assestamento del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2009, modifiche a disposizioni legislative, variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2009 e a quello pluriennale per il triennio 2009/2011), in deroga alla l.r. 48/1995, già autorizzato in annui euro 450.000 per gli anni 2012 e 2013 dall'articolo 33 della l.r. 40/2010, è determinato in euro 250.000 per l'anno 2012, in euro 200.000 per l'anno 2013 e in euro 175.000 per l'anno 2014 (UPB 01.08.01.10 Interventi per servizi e provvidenze socio-assistenziali - parz.; UPB 01.04.04.10 Trasferimenti correnti per altri interventi di finanza locale - parz.).

2. È autorizzato uno stanziamento straordinario a favore del Centro sociale per il volontariato per le attività dallo stesso svolte, determinato in euro 200.000 per l'anno 2012, in euro 200.000 per l'anno 2013 e in euro 175.000 per l'anno 2014 (UPB 01.08.01.10 Interventi per servizi e provvidenze socio-assistenziali - parz.; UPB 01.04.04.10 Trasferimenti correnti per altri interventi di finanza locale - parz.).

3. L'onere derivante dall'applicazione del comma 2 è finanziato nell'ambito dell'autorizzazione di spesa a valere sul fondo per le politiche sociali di cui all'articolo 40 (UPB 01.08.01.10 Interventi per servizi e provvidenze socio-assistenziali -parz.).".

Consiglieri presenti e votanti: 33

Favorevoli: 8

Contrari: 25

Il Consiglio non approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 43:

Consiglieri presenti: 33

Votanti: 30

Favorevoli: 25

Contrari: 5

Astenuti: 3 (Donzel, Carmela Fontana, Rigo)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 44:

Consiglieri presenti: 33

Votanti e favorevoli: 25

Astenuti: 8 (Bertin, Giuseppe Cerise, Chatrian, Donzel, Carmela Fontana, Louvin, Patrizia Morelli, Rigo)

Il Consiglio approva.

Presidente - Articolo 45: stesso risultato. Articolo 46: stesso risultato.

All'articolo 47 vi è l'emendamento n. 5 della II Commissione, che recita:

Emendamento

Dopo il comma 2 dell'articolo 47, è aggiunto il seguente:

"2bis. Fino all'approvazione, ai sensi dell'articolo 4 della legge regionale 31 marzo 2003, n. 7 (Disposizioni in materia di politiche regionali del lavoro, di formazione professionale e di riorganizzazione dei servizi per l'impiego), del nuovo piano triennale degli interventi di politica del lavoro, e comunque non oltre il 30 giugno 2012, restano valide ed efficaci le indicazioni di cui al piano 2009/2011.".

Pongo in votazione l'articolo 47 nel testo così emendato:

Articolo 47

(Interventi in materia di politica del lavoro)

1. L'autorizzazione di spesa per l'attuazione del piano triennale degli interventi di politica del lavoro, delle azioni di formazione professionale, di orientamento e sviluppo delle azioni per favorire l'impiego e l'occupazione, approvato con deliberazione del Consiglio regionale 668/XIII del 15 luglio 2009 e integrato con deliberazione del Consiglio regionale n. 1926/XIII del 27 luglio 2011, è rideterminata per il triennio 2012/2014 in complessivi euro 18.281.600, annualmente così suddivisa:

anno 2012 euro 6.203.400

anno 2013 euro 6.119.900

anno 2014 euro 5.958.300

(UPB 01.11.08.20 Fondo per le politiche del lavoro e la formazione professionale; UPB 01.11.08.10 Interventi di politica del lavoro a valere sul fondo per le politiche del lavoro - parte corrente; UPB 01.11.08.11 Interventi di formazione professionale a valere sul fondo per le politiche del lavoro).

2. Il finanziamento degli interventi del piano di cui al comma 1 può essere oggetto di spesa da parte del programma obiettivo n. 2 occupazione per il periodo 2007/2013.

3. Fino all'approvazione, ai sensi dell'articolo 4 della legge regionale 31 marzo 2003, n. 7 (Disposizioni in materia di politiche regionali del lavoro, di formazione professionale e di riorganizzazione dei servizi per l'impiego), del nuovo piano triennale degli interventi di politica del lavoro, e comunque non oltre il 30 giugno 2012, restano valide ed efficaci le indicazioni di cui al piano 2009/2011.

Stesso risultato. Articolo 48: stesso risultato. Articolo 49: stesso risultato.

La parola al Consigliere Louvin sull'articolo 50.

Louvin (ALPE) - Dopo quanto ci siamo detti ieri sulla prospettiva di indebitamento della Regione, non possiamo non fare una sottolineatura negativa sul raddoppio dell'ammontare complessivo delle somme per le quali è prevista l'autorizzazione all'indebitamento presso il fondo di gestione speciale di Finaosta. Non tutti hanno l'esatta percezione di cosa questo rappresenti, ma in estrema sintesi credo sia doveroso ricordare che una serie di opere, non solo di carattere eccezionale, ma un coacervo di opere, fra le altre alcune per le quali la progettazione e l'esecuzione è già stata riavviata da anni - penso alla Maison Caravex di Gignod, alle iniziative in campo scolastico, le aule dell'Institut Agricole, eccetera - e anche altre grandi opere relative agli insediamenti militari e all'accordo di programma per la ristrutturazione dell'ex Caserma Testafochi e la funivia del Monte Bianco, vedono raddoppiato l'importo ammissibile a mutuo attraverso il fondo di gestione Finaosta.

Noi abbiamo sottolineato come ci sia una tendenza ormai consolidata da parte della Regione a spostare in avanti il pagamento di questi oneri; una volta si tentava di far fronte prevalentemente con risorse disponibili da parte dell'Amministrazione. È vero che i tempi sono cambiati, ma credo sia necessario oggi un ripensamento degli equilibri finanziari di questa Regione con uno sguardo rivolto al futuro. Uno dei grossi problemi che sta attraversando in questo momento il Paese è quello del debito pubblico, noi vi contribuiamo attraverso questa operazione e vi contribuiamo in un momento in cui il costo del denaro è particolarmente cresciuto; mi correggerà l'Assessore se sbaglio nel ricordare che l'operazione di indebitamento per questo fabbisogno è già stata tentata da Finaosta e non è stata coronata da successo. Si stanno alzando le asticelle e questa operazione avrà per la Regione un costo molto alto.

Siccome parliamo - crediamo a ragione - di un doppio bilancio, quello formale sulle spese correnti della Regione e questo esterno che stiamo creando, vorremmo che l'Assessore ci rappresentasse cosa rappresenterà, rispetto al costo reale di queste opere, il costo del denaro che andiamo ad aggiungere per la sua realizzazione. Credo sia doveroso che si metta sul tavolo un'ipotesi realistica di costo di questo indebitamento e quindi a quanto ammonterà il sovrapprezzo che andremo a pagare su queste opere. Qui c'è un problema di equità generazionale, è vero che del futuro campus universitario o delle aule scolastiche approfitteranno le generazioni successive, ma noi stiamo per la prima volta mettendo sulle spalle delle generazioni successive la ristrutturazione delle aule scolastiche della nostra Regione. Questo è quello che chiediamo, salvo poi tornare sulla problematica dell'indebitamento per una riflessione politica di nuovo sull'articolo successivo. Grazie.

Presidente - La parola all'Assessore al bilancio, finanze e patrimonio, Lavoyer.

Lavoyer (FA) - Grazie Presidente.

Anzitutto per sottolineare che non vi è alcun tipo di raddoppio, basta leggere il resoconto dell'approvazione del bilancio dello scorso anno dove, su questo argomento e in risposta ad osservazioni fatte dal collega Louvin, si rispondeva: "questi investimenti dovrebbero chiudersi tutti entro il 2016, il totale complessivo è di 370.000.000"...quindi novità non ve ne sono da questo punto di vista.

Sul fatto poi che le banche non abbiano aderito alla cosa, sono problemi delle banche e non dell'Amministrazione regionale; ne è prova che Finaosta si sta muovendo in modo molto corretto perché ha contattato, oltre agli istituti di credito tradizionali, la Banca Europea degli Investimenti dove il tasso di interesse è attualmente del 2,86 percento più lo spread dell'1 percento; sono tassi molto favorevoli contestualizzati nel momento attuale, tenuto conto di quelli che sono i tassi attivi per Finaosta, in essere sugli investimenti con le banche, in questo momento molto più alti.

Non entro però ulteriormente nell'aspetto tecnico. Riteniamo che questo intervento sia importante proprio per sostenere la crescita; quindi l'impegno finanziario consiste nel concordare l'intera cifra del mutuo e, in accordo con l'istituto di credito, di utilizzare solo le somme necessarie via via che i lavori procederanno. Questo perché ci potrebbero essere dei problemi nel momento in cui alcune opere rallentano nel partire o hanno un decorso di realizzazione lento; la formula è quella del tiraggio. Anche da questo punto di vista l'impostazione è molto corretta, quindi noi sottolineamo l'importanza di questo intervento, e come questa impostazione impatta sul bilancio. La restituzione della sola annualità del mutuo per la parte oggettivamente utilizzata rappresenta una contrattazione estremamente favorevole alle esigenze dell'ente pubblico.

Presidente - La parola al Consigliere Bertin.

Bertin (ALPE) - Grazie Presidente. Solo per riprendere alcune considerazioni fatte ieri, in discussione generale, a cui l'Assessore ha risposto non interpretandole nel modo corretto.

Per quanto riguarda l'indebitamento, il Presidente di Finaosta, in audizione, ci ha segnalato che sul mercato oggi i tassi di interesse sono circa l'8 percento e le banche non avevano partecipato al precedente bando, ma anche se avessero partecipato per l'Amministrazione regionale sarebbe stato un problema aderire a questo bando, perché il costo sarebbe stato molto elevato. Questo per precisare quanto diceva lei, ieri, che il costo del denaro è in questo momento fra i più alti. Poi il fatto che si cerchi di attingere ad altri strumenti vedremo se sarà possibile...oggi il costo del denaro è quello ed è altissimo. Primo punto.

Secondo punto: ieri avevo detto che è la prima volta che la Regione decide non per casi straordinari come l'acquisizione delle centrali ENEL; preciso che io ero personalmente d'accordo con questo acquisto, perché era un'opportunità economica e politica per la Regione molto importante, era qualcun altro che esprimeva contrarietà, era l'attuale Presidente della Giunta, non ero io nel caso specifico, e comunque l'alluvione e l'acquisizione delle centrali ENEL erano due casi straordinari che giustificavano il ricorso al mutuo.

Oggi si ricorre al mutuo per ristrutturare Caravex e per rispondere a delle promesse elettorali fatte durante la campagna; è legittimo, sono due modi diversi di vedere le cose, ma rimane il nostro giudizio negativo su questa cosa. Grazie.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 50:

Consiglieri presenti e votanti: 33

Favorevoli: 25

Contrari: 8

Il Consiglio approva.

Presidente - La parola al Consigliere Louvin sull'articolo 51.

Louvin (ALPE) - Grazie Presidente.

Un passetto alla volta e poi le cose evolvono, avanzano, non abbiamo mai la possibilità di renderci conto esattamente di cosa stiamo facendo, siccome questo articolo impegna la Regione verso un percorso lungo per la realizzazione di un nuovo polo fieristico in località autoporto, cioè l'incarico - se non ricordo male - in base ad una delibera recentemente adottata dal Governo regionale, in attuazione di un mandato conferito alla società Autoporto, di realizzare un nuovo contenitore in completamento della struttura ex autoportuale e per ovviare alla carenza di spazi espositivi in Valle.

Qui abbiamo da un lato la consueta operosità dei geometri...qui ne abbiamo già alcuni in campo in Valle d'Aosta in varie società, ne abbiamo uno all'ospedale, uno all'università, qui mancava il terzo e qui il trio si completa con il terzo geometra che deve mettere in campo una grande opera! Ci scherziamo sopra, ma il discorso è serio, perché le vicende fieristiche da noi sono state molto sofferte in passato, hanno avuto momenti non esaltanti, ma...guardiamo serenamente il futuro! Intanto vediamo che andiamo, anche qui, ad indebitare la Regione per un'ulteriore grande opera, quindi è un tassello ulteriore nella logica debitoria della Regione; si parte con poco, ma poi si cresce e qui già è dato un orizzonte di 30.000.000 di euro.

Ma a noi interesserà sapere prima o poi, perché non se n'è mai parlato in Consiglio, chi gestirà questo centro fieristico, chi si assumerà gli oneri, perché i centri fieristici non sono dei luoghi dove si produce in grande attivo. Possono essere strategici, fondamentali, io non so - forse perché non sono nella commissione di riferimento, quella dello sviluppo economico - se c'è stata una valutazione serena, ma è una domanda retorica, perché non si usa fare da noi di chiedere dopo chi lo gestisce, quanto costerà, come reperiremo i soldi, quanto contribuiranno - ma questo non è molto d'uso - le categorie economiche...insomma, ci vediamo un interesse complessivo nel far girare questa macchina? Sì, allora ci investiamo, ma ci investiamo non solo per il mattone, il discorso scherzoso dei geometri era riferito a quello, perché noi siamo bravi a costruire, ma a volte le gestioni non sono all'altezza delle aspettative, e siccome abbiamo già avuto grandi slanci sulle opere - il Forte di Bard e altre realtà che poi diventano delle macchine molto pesanti da sostenere -, siccome l'orizzonte dei prossimi 10 anni non sembra roseo quanto lo era quello che abbiamo conosciuto in passato, ci chiediamo come pensate di gestire questo centro e con quali risorse si andrà ad operare. Non è un'opera che dovrebbe essere realizzata nell'arco di decenni, è una cosa di relativa rapidità di realizzazione. Siamo già in fase di progettazione abbastanza avanzata, qui si comincia già a mettere dei denari per il 2012, quindi non credo che si tratti di aspettare tantissimo, ma soprattutto chi si farà carico di questo, cominciamo a dire qualcosa, o veda lei, Presidente, se è il caso di aprire un discorso in commissione...qui, però, una volta che vengono aperte le valvole, non si discute più e tutto va avanti per conto suo! Grazie.

Presidente - La parola al Consigliere Donzel.

Donzel (PD) - A sostegno delle tesi qui riportate dal collega Louvin, ricordo alcune discussioni che sono state fatte in questa sede rispetto alla creazione di strutture importanti in Valle. Ne abbiamo degli esempi in quasi tutti i comuni, quando si parte pieni di entusiasmo con la volontà di fare una cosa nuova...mi raccontavano sempre l'episodio della piscina di Saint-Vincent, dove dovevano arrivare i mondiali, i campionati internazionali; poi, in realtà, queste cose...va via chi si appassiona di nuoto, si decide di interessarsi di calcio, si fa una grossa struttura per il calcio, poi anche questo va a ramengo perché chi lo gestisce ha degli interessi non proprio pubblici...Quindi il rischio di queste megastrutture è di infatuarsi per un momento di un avvenimento, sia sportivo, sia economico - come in questo caso - e sappiamo le fiere internazionali quanto interesse suscitano, però bisogna avere in mano tutti i conti! Soprattutto abbiamo visto che in Valle d'Aosta anche le gestioni private sono state gestioni che hanno dovuto ricorrere al sostegno del pubblico e le gestioni pubbliche oggi non siamo più in grado di sostenerle; quindi queste iniziative o partono con una forte iniziativa privata e poi il pubblico interviene con un sostegno, oppure bisogna avere le idee molto più chiare prima di avventurarsi in queste opere che hanno dei costi rilevanti, non tanto nella fase iniziale, quanto nella fase gestionale.

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Rollandin.

Rollandin (UV) - Grazie Presidente.

Le osservazioni dei colleghi nel merito della scelta dell'infrastruttura vanno nella direzione di preoccuparsi di cosa succederà, come verrà gestita; le osservazioni del collega Donzel vanno anche in scelte fatte in passato per strutture alle quali credo nessuno pensi più, quell'onda è scemata sotto tanti profili, perché tutti si sono resi conto cosa significa poi gestire i costi che ne derivano.

La scelta di fare un centro fieristico è conseguente a sollecitazioni venute da tutte le categorie, la Chambre lo ha risollevato, tutti sono consci che una zona come l'autoporto - perché quella è una zona strategica anche dal punto di vista della viabilità e dell'accesso - ossia una zona ottimale, e per questo si è scelto di fare in quella zona una struttura che fosse funzionale ad una serie di iniziative. Oggi abbiamo delle strutture mobili che utilizziamo e che sono abbastanza costose perché vanno montate e smontate tutte le volte con oneri non indifferenti; il centro fieristico dovrebbe garantire ad una serie di richieste con la possibilità di operare in una zona che è fissa, per cui ci potranno essere anche per il Comptoir di Martigny che ha un grosso successo, perché viene gestito con una programmazione pluriennale, ci sono poi appuntamenti che sono a questo livello. Ad oggi, per quanto riguarda la gestione, è che la società Autoporto gestisca anche questa struttura, perché si inserisce nello stesso territorio; chiaramente avrà una sua logica di programmazione che dovrà essere attuata, ma l'intenzione è che tutto avvenga nella stessa società Autoporto.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 51:

Consiglieri presenti: 33

Votanti: 30

Favorevoli: 25

Contrari: 5

Astenuti: 3 (Donzel, Carmela Fontana, Rigo)

Il Consiglio approva.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 52:

Consiglieri presenti: 33

Votanti e favorevoli: 25

Astenuti: 8 (Bertin, Giuseppe Cerise, Chatrian, Donzel, Carmela Fontana, Louvin, Patrizia Morelli, Rigo)

Il Consiglio approva.

Presidente - Adesso abbiamo l'emendamento n. 6 della II Commissione, che recita:

Emendamento

Dopo l'articolo 52, è inserito il seguente:

"Articolo 52bis

(Proroga della scadenza di fine vita delle sciovie a fune alta e delle seggiovie ad ammortamento fisso. Modificazioni alla legge regionale 18 gennaio 2010, n. 1)

1. Al comma 1 dell'articolo 1 della legge regionale 18 gennaio 2010, n. 1 (Disposizioni urgenti in materia di scadenza temporale di vita tecnica e di revisione generale degli impianti a fune), le parole: "stagione invernale 2011/2012" sono sostituite dalle seguenti: "stagione invernale 2012/2013"."

Lo pongo in votazione: stesso risultato.

All'articolo 53 abbiamo molti emendamenti: l'emendamento n. 3 del gruppo PD che è uguale all'emendamento del gruppo ALPE, l'emendamento 3bis del PD in subordine, il 3ter del PD in subordine, il 3quater del PD in subordine, e gli emendamenti n. 7, n. 8 e n. 9 di ALPE.

La parola al Consigliere Donzel.

Donzel (PD) - Grazie Presidente.

Visto che ci sono numerosi emendamenti, al fine di non confondere le idee su una questione così delicata, mi limito ad illustrare l'emendamento n. 3 del Partito Democratico, quello che chiede la soppressione dell'articolo 53. Chiediamo la soppressione di questo articolo perché, proprio in ragione dell'articolato dibattito sul bilancio, che ha messo in luce l'estrema difficoltà della nostra Regione dal punto di vista finanziario per i tagli che arrivano a livello nazionale, ma anche dal punto di vista economico, la struttura produttiva che è in affanno, il settore industriale fortemente in crisi, il settore edilizio, lo stesso settore turistico...naturalmente auspichiamo tutti che arrivi la neve, non siamo di quelli che citano i dati negativi degli afflussi turistici con gioia, ma con rammarico sicuramente...e quindi, in un momento di così grave crisi, mi è arrivata adesso l'informazione che nel settore industriale, anche in questo mese di ottobre, i dati sono pessimi a livello italiano, c'è la sensazione che andiamo verso una recessione; ecco, anche Paesi - parlo ad un'Amministrazione che ha fatto una scelta di centro-destra - diciamo "liberali" come gli Stati Uniti, di fronte alla grave crisi economica, lo Stato è intervenuto decidendo di fare delle scelte che sostenessero l'occupazione. Non ha fatto scelte unicamente di risanamento del bilancio, di contenimento della spesa, ma ha fatto scelte che creassero condizioni di lavoro, quindi il ragionamento che facciamo noi è, a fronte di una determinata entità di spesa, il fatto di gestire come era stato finora la cantieristica forestale, garantiva un certo numero di posti occupati. La scelta di percorrere una strada ha anche delle sue ragioni - noi non siamo contrari ad idee di esternalizzazione di attività nel settore della forestazione -, probabilmente bisognava però ragionare in quale contesto queste scelte vengono fatte, cioè in un contesto dove chi non trova una facile collocazione, può essere occupato nell'industria, o nell'edilizia, o nel turismo? No, non è così. Queste chances di occupazione non ci sono, e non si venga qui a dire "ma arrivano gli immigrati", perché si tratta di professionalità alle volte diverse, di tipologie di attività diverse; non penso che si possa chiedere ad un bûcheron di andare a fare la badante ad un anziano! Ci sono competenze che bisogna avere e non è in questi termini che si risponde all'obiezione che noi poniamo.

Dunque, di fronte alla grave crisi che stiamo vivendo, quello che stiamo cercando di far capire è che non si possono fare scelte che mettano in crisi drammaticamente l'occupazione. La proposta avanzata dalla maggioranza prevede un taglio di oltre 200 posti di lavoro - da nostri calcoli sono anche di più, ma non è una questione di numeri, qui parliamo di persone - ed è una situazione per noi inaccettabile, perché si tratta di lavoratori che non hanno la cassa integrazione per due anni, non possono dire "prolunghiamo con un percorso di mobilità", eccetera...questi stanno a casa, zero euro, tanto per capirci! Quindi non è un percorso normale, non è che stiamo gestendo questa cosa come gestiamo le difficoltà della Verrès, che pure sono drammatiche, ma possiamo dire "per un po' ti accompagno con degli ammortizzatori sociali"! Qui non ci sono ammortizzatori sociali, paracaduti che tengano, qui si cade a terra!

L'altro fatto grave è che la norma come è scritta è scritta, in modo tale che questo paracadute non è esteso neppure a chi da 10-20 anni fa questo lavoro. Una ditta può, all'interno della graduatoria, scegliere il numero 1.200 che non ha mai lavorato un giorno nella forestazione, mentre sta a casa un esperto bûcheron che ha fatto tre anni di corso. È questo l'obiettivo che ci siamo dati? Non è possibile indicare nome e cognome all'impresa, salvo attraverso formule che magari la maggioranza conosce, ma che non sono parte del diritto del lavoro, quindi è assolutamente impossibile dare indicazione puntuale alle imprese di chi deve essere assunto. C'è una libertà dell'impresa, che può assumere un certo numero di persone per svolgere un lavoro, certo, ma già i primi dati forniti dagli uffici che hanno calcolato dei range molto larghi di giornate, naturalmente valutando una serie di dati, ci dicono che siamo molto al di sotto degli occupati. Siccome i dati dell'occupazione sono molto pesanti anche per la Valle d'Aosta, la cassa integrazione cresce in tutti i settori, questa è una norma che dal nostro punto di vista è irrazionale, non la compiono neanche i Paesi liberali, liberisti. È inspiegabile, non trova una ragione in sé, non fa risparmio, non genera nessuna opportunità di lavoro, quindi per noi questa norma va stralciata.

Presidente - La parola al Consigliere Louvin.

Louvin (ALPE) - Credo che sia utile affiancare alle argomentazioni ed all'illustrazione del collega Donzel la valutazione ugualmente di segno negativo del gruppo ALPE su questa scelta compiuta con l'articolo 53.

A noi la gestione esternalizzata non pare essere, per come è proposta, per come è stata molto approssimativamente e precipitosamente costruita, una soluzione sostenibile socialmente. Siamo a dire con molta precisione che non siamo interessati a difendere posizioni di parassitismo sociale, ma crediamo che in questo ambito si trovi sicuramente uno degli ammortizzatori anche di difficoltà, di disagio personale, di debolezze strutturali di una fascia di lavoratori per età, per condizioni, che esporre in questo modo, dall'oggi al domani, ad una condizione di libero mercato in un frangente come questo, che vede già ridotte al lumicino le possibilità di impiego per persone in buona salute, dotate di tutti gli atouts necessari per collocarsi lavorativamente, sia una scelta quanto mai azzardata.

Un anno fa ci trovavamo di fronte alla proposta del Presidente Rollandin, che era stata messa in campo all'ultimo minuto, per la costruzione di una società di servizi, che poi è stata ribattezzata nella vulgata popolare come "società salvaprecari". Già in quel caso abbiamo sottolineato con forza quanto fosse stata improvvida e non ragionata quella decisione; adesso, rispetto a tutto questo settore, che è stato il settore trainante per quella scelta, si fa un secondo salto mortale e questa volta il salto rischia di essere veramente pericoloso per una fascia molto ampia di lavoratori.

Non abbiamo alcun interesse a cavalcare il malcontento, a noi interessa cavalcare la soddisfazione della comunità valdostana e la sicurezza nell'ambito delle famiglie. Non crediamo nemmeno che potranno avere grande beneficio da questa operazione le stesse imprese private, che oggi forse, in un momento di difficoltà economica, intravedono in questa linea delle grandi opportunità; crediamo che queste opportunità non ci siano e che la coperta, quando si trasforma un'azione diretta dell'Amministrazione - anche se diretta attraverso una sua controllata - e la si ribalta nel settore privato, non consenta di avere dei margini di utilità ragionevoli, salvo spolpare definitivamente un settore che si è costruito nel tempo, a fatica, con professionalità, con strumentazioni tecniche ed esperienze, che la sua frammentazione in 80-90 microappalti porterà a vedere sbriciolato in poco tempo. Questo per noi è motivo di grande preoccupazione e vediamo con quanta fretta si è affannato il Governo regionale in questi ultimi giorni a rincorrere la situazione, anticipando la pianificazione per far vedere che tutto è realizzabile. Non ci sembra che questo sia vero, che sia soprattutto rispondente agli interessi complessivi dei lavoratori che abbiamo di fronte.

Pensiamo molto semplicemente in prima battuta e, in prima opzione, che sia sostenibile questo emendamento al pari del nostro, che sia possibile mantenere la situazione attuale come preferibile rispetto a questo azzardo che viene proposto con l'articolo 53 che tratta dell'esternalizzazione.

Presidente - La parola all'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Isabellon.

Isabellon (UV) - Grazie Presidente.

Ritengo che sia bene fare il punto della situazione, perché già nei giorni scorsi prese di posizione che poi sono state riportate dagli organi di informazione lasciavano trapelare un atteggiamento di rincorsa dei problemi, cosa che è stata ribadita anche nei due interventi precedenti, cioè di possibile procedura affrettata per quel che riguarda in particolare l'individuazione di una serie di interventi. Si tratta di interventi che, come per gli anni scorsi, fanno parte di una programmazione e che richiedono una serie di coinvolgimenti che non vengono lasciati al caso.

Ricordo che - come già emerso in occasione di audizioni in commissione negli anni precedenti, quando si presentava il programma dei lavori, che è previsto in particolare dalle leggi di riferimento, la n. 44/1989 e la n. 67/1992 - la predisposizione del programma degli interventi nei settori della forestazione deve essere, secondo quanto previsto da quelle stesse leggi, un risultato che proviene dalle segnalazioni derivanti dalle esigenze del territorio, segnalazioni che regolarmente sono arrivate nei mesi scorsi anche su sollecitazione degli uffici da parte delle Amministrazioni comunali. Da un paio di anni si è allargato l'orizzonte andando ad individuare fra i possibili segnalatori anche i consorzi di miglioramento fondiario, i nostri tecnici che operano sul territorio, il Corpo forestale, quindi i bisogni del territorio evidentemente sono presi in considerazione dagli uffici, come sempre.

La predisposizione del programma dei lavori suddivisi per interventi nei diversi settori che compongono l'insieme del piano, quindi la forestazione, la sentierazione, le aree verdi, le varie riserve naturali e giardini alpini, le sistemazioni montane e la manutenzione delle infrastrutture sono il risultato di questa attività. Già negli anni precedenti i nostri tecnici andavano a verificare queste esigenze e successivamente predisponevano delle progettazioni che avevano una tempistica un po' diversa, ma seguivano le stesse procedure. Ricordo che, pur avendo un'amministrazione diretta, si dovevano predisporre tutti gli atti necessari a poter intervenire; fra questi, le autorizzazioni edilizie, i pareri nelle zone che lo richiedevano e anche le necessarie autorizzazioni relative. Quindi si è cercato di predisporre questi progetti in maniera semplificata, in quanto questo è possibile stante le norme vigenti per questa tipologia di progettazione.

Evidentemente quando si dice che sbriciolare gli interventi in 80-90 appalti è una rivoluzione, non lo è assolutamente, perché è già il modus operandi che è sempre stato adottato. Cambia l'organizzazione, come è stato proposto e concordato anche in occasione di incontri con le rappresentanze sindacali e dove sono state illustrate queste modalità di intervento, quindi credo che anche i numeri che sono stati citati, siano dei numeri derivanti da calcoli fatti nei nostri uffici, calcoli che tengono realisticamente conto di quello che seguirà l'attivazione di questa modalità operativa. È stato detto in questi incontri che è necessario tener conto della situazione delle maestranze che operano nel settore, con le loro situazioni anche a livello individuale per quel che riguarda le idoneità. Quindi già questa suddivisione è stata fatta e qualche dubbio che ci può essere sui numeri deriva dal fatto che bisogna rendere la macchina operativa.

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Rollandin.

Rollandin (UV) - Grazie Presidente.

Credo che questo problema - e ringrazio i colleghi che sono intervenuti - sia molto delicato, e voglio ricordare che non è stata una nostra scelta quella di attivarci l'anno scorso, in concomitanza con il taglio del 50 percento previsto per tutto il personale precario. Questo voglio ricordarlo, altrimenti non si capisce perché l'anno scorso ci siamo dovuti inventare la società di servizi, che sicuramente sembrava una soluzione estemporanea, poi è stata utile, e non solo per questo settore.

Visto il poco tempo, vorrei dare due risposte alle osservazioni fatte dai colleghi; la società di servizi ha dato lo scorso anno risposte ad un numero importante di persone, tenendo conto che avevamo una graduatoria; l'anno scorso abbiamo fatto una selezione e siamo arrivati fino a 1.200 domande, di cui utilizzate 660, ne sono rimaste 730, perché molti hanno rinunciato. Voglio sottolineare che, a coloro che avevano lavorato lo scorso anno, abbiamo spiegato che la durata di questa selezione era triennale: ecco perché abbiamo messo questo articolo, proprio perché ci fosse la garanzia sociale, collegata espressamente con la richiesta che verrà fatta ad ogni impresa che utilizzerà il sistema dell'appalto, di iscriversi come impresa agricola, perché questo consentirà di utilizzare gli strumenti collegati con dei benefici specifici. Naturalmente possono iscriversi anche le cooperative, non c'è nessuno escluso, ma voglio sottolineare due aspetti che sono sicuramente importanti. I lavoratori che lo scorso anno hanno fatto parte delle squadre si stanno organizzando in gruppi omogenei di quattro-cinque persone per partecipare alla disponibilità di lotti che saranno affidati come lavori disponibili. Sono stati a contattare gli uffici, stanno già facendo le pratiche per essere pronti per partecipare a questi piccoli lotti, lotti che sono funzionali ai lavori.

Qual è l'unica differenza rispetto all'anno scorso? Piano dei lavori - come ha detto l'Assessore - già approvato, un po' prima, perché quest'anno gli uffici completano l'attività di progettazione ed è la ragione per cui abbiamo accettato una richiesta che è stata fatta, di mantenere gli impiegati a tempo determinato; questi faranno una sosta di un mese e poi saranno riutilizzati gli impiegati forestali, proprio perché quei 40 che lavorano, e non solo la parte tecnica, ma anche la parte di supporto, andrà a costituire il nucleo che servirà a completare la progettazione per arrivare ai lotti di appalto. L'anno scorso questo serviva per le squadre, quest'anno serve per le imprese artigiane, questa è l'unica differenza. Tutti possono partecipare, è una situazione che è gestibilissima con questo sistema; sicuramente nessuno può dare la garanzia sul numero, come abbiamo detto da subito, ma abbiamo anche detto che nelle squadre fatte dall'Assessorato c'erano persone in piena efficienza e persone con un'efficienza parziale, e se verrà fuori che nel corso delle visite mediche ci saranno dei problemi per un certo numero di persone - anche un centinaio -, queste verranno utilizzate - quelle che possono lavorare, che hanno un'inabilità parziale - direttamente per squadre gestite dall'Assessorato e che fanno lavori più leggeri, in modo da utilizzare il massimo del personale. Quindi c'è il massimo di disponibilità per utilizzare da una parte personale efficiente che può lavorare con l'impresa, tenendo conto che le stesse imprese che stanno già andando a vedere per i lavori dicono: "ma noi abbiamo questi lavori, poi ne avremo anche altri, quindi le persone le utilizzeremo per svolgere anche gli altri lavori che stiamo facendo".

Ma che vantaggio avremmo di andare contro qualcuno? Questo è stato fatto per dare invece una soluzione ed è la vera soluzione per degli investimenti, perché - come avete sottolineato voi - noi consideriamo questi investimenti importanti fatti in accordo con i Comuni.

Presidente - La parola alla Consigliera Carmela Fontana.

Fontana (PD) - Intervengo solo per un chiarimento. Volevo sapere - al di là della spiegazione che ci ha dato, interverrà poi il collega Donzel - cosa ne farete delle attrezzature...

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

Presidente - La parola al Consigliere Donzel.

Donzel (PD) - Dire che sono sconcertato della risposta dell'Assessore è poco! Glielo dico con franchezza, ho fatto per anni l'insegnante e direi che lei è andato completamente fuori tema! Io le parlavo di persone, di esseri umani...lei mi ha parlato di boschi, giardini alpini, aree verdi, di tecnici...si è guardato bene, se non nell'ultima frase che ha usato, di dire la parola "maestranze". Per tutto il tempo mi ha detto: facciamo i progetti, lavoriamo...non era questo il nostro interesse, nessuno ha mai contestato la competenza degli uffici nel predisporre i piani, non era questo all'ordine del giorno! All'ordine del giorno c'era una questione di persone e sulle persone abbiamo invece udito il Presidente, e siamo ancora più scandalizzati, perché scopriamo che nulla osta a che l'Assessorato adesso riassuma gli impiegati a tempo determinato, quindi la salvaprecari, eccetera...

L'Assessorato assume personale, gli impiegati li difende e continua ad assumerli, poi andremo ad una selezione come nei lager: tu sei sano di qua, tu hai dei problemi di là! Individueremo quelli che hanno dei problemi - spero che teniate conto delle donne, di quelli che hanno una certa età, di quelli che sono vicini alla pensione - e per questi verranno fatti dei cantieri apposta (lo scopriamo adesso!). Quando io ho chiesto su questi cantieri, l'anno scorso mi avete detto non si possono fare perché queste persone vanno inserite nelle squadre dove ci sono quelli bravi e questi fanno da completamento alla squadra! Questo è agli atti del Consiglio regionale! Quando abbiamo chiesto le squadre di emergenza, anche per qualche mese, per tutti quelli che avevano dei problemi, si è detto che non si può fare, non si possono mettere a lavorare queste persone in questo modo, bisogna inserirle...in effetti faccio i complimenti per come hanno sempre lavorato i tecnici dell'Assessorato, perché avevano cura di costruire squadre di questo tipo.

Oggi tutto questo è rivoluzionato dalla mattina alla sera, si vogliono creare squadre iperefficienti di lavoratori che fanno impresa, e poi verranno fatte delle squadre composte da gente che ha l'invalidità, senza tener conto che ci sono persone, come le donne, che non sono assolutamente invalide, ma probabilmente hanno un grado di...

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

...scopriamo adesso che c'è anche un problema, le donne magari verranno messe in queste squadre, però questo è un problema...

(interruzione del Consigliere Lattanzi, fuori microfono)

...ma sono serissimo! Se vuole intervenire sull'argomento, schiacci il suo tasto e dica quello che ha da dire, non interrompa sempre! Schiacci il testo e mi contesti!

Lattanzi (fuori microfono) - ...ma cosa stai dicendo?

Donzel (PD) - ...appunto, lei dirà la sua ricetta! Si vergogni lei...ma chi crede di essere?

Presidente - Per cortesia lasciate parlare il Consigliere Donzel! Il collega Lattanzi, se vuole, può intervenire dopo.

Donzel (PD) - Certo, mi brucia cinque minuti di intervento con questa caciara! Obbligate al silenzio...giusto, Agostino?

Presidente - Consigliere Donzel, non provochi!

Donzel (PD) - Abbiamo il diritto di parlare...sei preoccupato? Siete riusciti con questo tentativo a ridurre lo spazio di intervento limitato e sarete soddisfatti di aver arginato la possibilità di far sentire qui delle ragioni!

Siccome esiste la possibilità tecnica di fare squadre speciali e lo scopro in quest'aula, chiediamo perché, se si può fare questa cosa per 100-200 persone, non si può fare per tutti. Non riusciamo a capire le ragioni che hanno negato queste squadre speciali, questi cantieri speciali negli anni passati e oggi lo rendono possibile. Noi contestiamo fortemente questo modello, diciamo che si può fare marcia indietro, ci si può ricredere e rimaniamo fermi sul fatto che questo articolo vada assolutamente stralciato.

Presidente - La parola al Consigliere Louvin.

Louvin (ALPE) - Di nuovo non siamo di fronte all'ineluttabile ed alle cause esterne! È vero che il problema è nato da una delle prime "manovre Tremonti" che ha introdotto una disciplina restrittiva per quanto riguarda i rapporti di lavoro a tempo determinato, ma proprio qui c'è stato non solo un errore nominalistico, c'è stato un errore di interpretazione. Stranamente nelle altre Regioni non è nato alcun problema di questa natura, nelle altre Regioni sono state date interpretazioni molto diverse a questa norma e non ci si è buttati nella direzione di immaginare una salvaprecari! Sono stati considerati questi contratti nel settore forestale come dei contratti stagionali, di natura diversa dai contratti a tempo determinato e si è proceduto in modo molto diverso da quello seguito in Valle d'Aosta, costituendo una società, individuando degli amministratori, andando a mettere in moto un marchingegno molto pesante e complesso. Da qui a noi sembra essere nato un vostro fastidio di Governo regionale nei confronti di questa situazione, che avete dovuto costantemente rincorrere...sono 12 mesi che rincorrete questa vicenda ed accumulate lungo la strada una serie di errori gravi perché vi rifiutate di guardare ad altre soluzioni radicali del problema, quale quella che vi avevamo a suo tempo indicato!

Adesso lei, Presidente, sceglie la via del divide et impera, sta spacchettando...allora metto da una parte gli impiegati, metto in un'altra posizione chi può essere assunto, poi facciamo le squadre speciali, poi facciamo gli interventi...

Noi abbiamo l'impressione che lei stia cercando di smontare la macchina un pezzo alla volta, come se la soluzione dei singoli problemi desse la soluzione del problema complessivo. In realtà lei lo ha ingarbugliato ulteriormente e crea delle condizioni disastrose dal punto di vista della disponibilità di lavoro, e soprattutto nella dissoluzione di un modello complessivo che era in atto. Questo smembramento, questo "spezzatino" che si fa in un settore come questo, che ha valenza ambientale, che ha valenza di sicurezza per le nostre comunità, che ha valenza di sostegno sociale e anche di lavoro ordinario, perché non è detto che sia sempre da criminalizzare il lavoro svolto per conto dell'ente pubblico piuttosto che quello del privato, a noi sembra essere diventato uno psicodramma che lei poteva evitare, se avesse avuto la pazienza di interloquire con i sindacati, che le hanno chiesto per mesi di poterli vedere e che, da ultimo, lei convocava a minuti, a ore, per poter trattare in assoluta fretta! La situazione non è gestibilissima, come lei dice, la situazione è ingestita sostanzialmente! Crediamo che non sia sufficiente dire: prendo e sposto in investimenti. Qui dobbiamo avere la forza di ricostruire un sistema, noi lo illustreremo più tardi in modo più dettagliato.

Crediamo che ci siano delle vie diverse da quella che lei ci sta proponendo, perché se si lascia andare verso l'esternalizzazione privatistica del settore, noi perdiamo tutto un capitale di esperienze e di cognizione che il semplice fatto di mettere - come lei dice - la denominazione "impresa agricola" a queste aziende non risolve, perché lei mette insieme operai che hanno una tipologia contrattuale diversa, che hanno sempre operato in settori diversi con modalità diverse, insieme ad operai che lavorano ed hanno un'impostazione ed un regime giuridico legato ad aspetti previdenziali che è di tipo forestale. Non crediamo che il fatto di mettere questa etichetta possa risolvere alcunché. Temiamo fortemente - glielo diciamo con il cuore, senza cercare di alzare la voce, non ce n'è bisogno - che lei contribuisca con questa scelta a creare un Far West là dove non ce ne sarebbe assolutamente bisogno.

Presidente - La parola al Consigliere La Torre.

La Torre (FA) - Intervengo intanto perché ho apprezzato l'intervento di Louvin, cioè i modi e le ragioni che ha portato avanti. Mi spiace per quel conflitto che si è creato in aula, ma devo dire che forse, non se ne abbia Donzel, gli sono scappati dei termini troppo duri, dei termini che distorcevano un ragionamento che deve essere un ragionamento di confronto, ma portato con una grande cautela anche nei termini quando si parla della dignità del lavoro e di argomenti a questo connessi.

Quindi ho apprezzato Louvin e questo mi invita a partecipare. Onestamente, prima, il suo intervento non invitava ad un confronto, collega Donzel; invece Louvin è stato corretto perché ha fatto un richiamo alla "finanziaria Tremonti" ed all'origine di queste azioni che ci sono state. Ha detto una cosa che a mio avviso non è esatta quando parla di altre Regioni che hanno tentato la strada della stabilizzazione. Cos'è accaduto in quelle Regioni che in alcuni casi hanno mantenuto un certo atteggiamento? Che le opposizioni - mi sono andato a leggere i dibattiti - hanno accusato quei governi di speculazione politica, andando a fare un ragionamento come se quegli ambiti di lavoro fossero dei serbatoi elettorali. Qui non sta accadendo questo, credo che qui, con grande onestà, si è scelta forse la strada più difficile, proprio quella che viene richiamata da voi e da tutti del principio dell'equità. Non esistono lavoratori di serie A e serie B ed a me dispiace sentir dire che esistono diverse liste di collocamento...dovrebbe esistere una sola lista di collocamento, perché tutti hanno gli stessi diritti sul lavoro! Quello che si sta facendo qua è uno sforzo che parte da un'azione di salvataggio e che oggi interpreta con l'articolo 53, di cui voi chiedete l'abolizione, una continuità di lavoro e l'articolo lo definisce: 10.000.000 di euro di lavori per questi lavoratori. Questa è una strada difficile, la comprendo, ma se vogliamo ragionare sulle riflessioni che ci vengono contestualmente ad un grande cambiamento che è in atto nel Paese, dobbiamo partire da questo presupposto di equità e riaprire un discorso di una coscienza collettiva che incentiva il lavoro anche attraverso delle iniziative di persone che si mettono insieme, che cercano di riprendere una attività. Qual era stato il problema nella prima lista di collocamento della salvaprecari? Che tanti precari erano rimasti fuori, tante persone che avevano 55-57 anni avevano perso un posto di lavoro e non riuscivano ad entrare nella lista perché non avevano anni di anzianità nei servizi forestali.

Allora diciamo anche una cosa: che diventa difficile definire "precario" uno che da 15 anni fa la stessa cosa. Io dico che un po' di onestà intellettuale nella difesa dei posti di lavoro ci deve essere, quindi sostengo che l'articolo 53 non vada abolito perché è proprio l'opportunità per difendere queste persone, perché abolendo questo articolo non so cosa succederebbe! Credo che non si potrebbe procedere in nessun'altra direzione...

(interruzione del Consigliere Donzel, fuori microfono)

...sto parlando molto pacatamente, sei tu che chiedi l'abolizione dell'articolo 53...terrorismo lo fai te, al limite! Se tu ritiri l'abolizione posso anche evitare di intervenire, io non spavento nessuno, prendo atto di quello che ti sento dire.

Credo che con molta onestà il lavoro è complesso e difficile quello che dovrà portare avanti l'Assessorato; cerchiamo allora di aiutarlo a svolgerlo, cerchiamo di aiutarlo a collocare le persone che hanno queste aspettative, e ben vengano delle soluzioni dell'ultimo minuto, dove si dà spazio anche a persone che hanno meno abilità al lavoro, sarei preoccupato se non ci fossero! Non che vengono divisi, come diceva lei con dei termini non adatti, ma ben vengano delle soluzioni di questo genere. Mi sembra che il Governo stia facendo uno sforzo proprio per tutelare queste persone, non per ostacolarle!

Presidente - La parola al Consigliere Comé.

Comé (SA-UdC-VdA) - Grazie Presidente.

Voglio sottolineare che su una questione così delicata è opportuno aprire un confronto con la massima serietà e correttezza, perché speculare sulle persone mi sembra che sia un compito poco qualificante per le persone che siedono in questo Consiglio. Quindi chiedo a tutti di utilizzare dei termini il più possibile corretti.

Vorrei rispondere a due considerazioni che sono state fatte, una dal collega Donzel, che nella sua presentazione iniziale dice che qui ci sono dei tassi di disoccupazione elevati. Ieri li ho espressi - li aveva già annunciati il Presidente lunedì pomeriggio -, ieri nel mio intervento li ho ripresi, e devo dire che la percentuale dei tassi di disoccupazione in Valle è del 4,8 percento rispetto a 8,5 percento in Italia e del 5,7 percento nel nord-ovest...certamente se il suo amico Obama avesse un tasso di disoccupazione come quello che ha la Valle d'Aosta farebbe un triplo salto mortale!

Altra questione da parte del collega Louvin, che dice: qui si rischia di spolpare definitivamente un'organizzazione che è stata creata per diversi anni, e che ha portato un equilibrio fra l'occupazione ed il territorio. Voglio chiedere a Louvin: se l'anno scorso avessimo approvato la loro proposta di legge, se quella loro proposta non avrebbe creato quel disequilibrio o se lui, invece, con la bacchetta magica, riusciva a mantenere quel sistema inalterato pur chiedendo di introdurre un sistema completamente diverso! Qui si parla di "spezzatino"...ma voglio chiedere che tipo di menu avrebbe presentato lui, se non spezzatino qualche altro secondo, cosa avrebbe fatto lui con la sua proposta di legge! Qui si parla di Far West, che qui non si riesce a garantire l'occupazione...ma con la proposta vostra voi eravate in grado di garantire? Me lo deve spiegare, perché l'anno scorso, in commissione, tutti hanno espresso forti perplessità sulla possibilità di dare occupazione, e lei, rispetto a quello che ha detto il Presidente...cioè noi faremo un'azione di salvataggio per quegli operai che sono deboli...l'anno scorso da parte vostra non c'era nessun salvataggio! Altro che spezzatino!

Cerchiamo quindi di mantenere una grande professionalità e serietà su un argomento di grande importanza come questo!

Presidente - La parola al Consigliere Lattanzi.

Lattanzi (PdL) - Un anno fa fummo chiamati nel piazzale antistante questo palazzo da 300 persone che urlavano la loro preoccupazione rispetto ad una soluzione che stavamo proponendo, che era la salvaprecari. Noi scendemmo in piazza, il Presidente per primo, poi i Capigruppo di maggioranza, siete scesi anche voi per dire altre cose, e sostenemmo la validità di una proposta che aveva un solo obiettivo per parte nostra: quello di salvaguardare in un momento di urgenza 700 famiglie che da quell'attività si aspettavano un reddito. Abbiamo sentito le preoccupazioni, la rabbia per un futuro incerto; noi ci siamo assunti lo scorso anno la responsabilità di dire che con la salvaprecari avremmo dato una risposta a 700 famiglie, così come è avvenuto.

Oggi siamo in una condizione diversa, perché i cambiamenti ci arrivano e non li chiediamo, siamo nella condizione di fare un altro cambiamento, cioè spostare le risorse per questi lavori di questi operai dalle spese agli investimenti; nel fare questo dobbiamo trovare uno strumento diverso. Siamo convinti che con l'articolo 53 manteniamo l'occupazione che serve alla Regione per far fronte alle sue esigenze ed ai suoi obiettivi. Ma dobbiamo anche ascoltare i 120.000 abitanti, perché non ci sono solo i 700 operai della forestale, ci sono altre centinaia di dipendenti ed operai che sono in mezzo ad una strada e che dicono: come mai per i forestali fate liste garantite, percorsi di favore, vi inventate la salvaprecari e noi siamo in mezzo ad una strada e dopo 12 mesi di cassa integrazione più niente...perché?

Crediamo che tutte le leggi siano migliorabili, ma in questo istante ci rimettiamo la faccia e lo facciamo alla luce delle analisi profonde che la Giunta ha fatto con gli Assessorati, con la volontà di dare una risposta, da un lato, alla comunità valdostana che chiede il mantenimento di una serie di opere pubbliche importanti per la nostra Regione; dall'altro, nell'equità - vi giunge strana questa parola? - e nel rispetto degli altri lavoratori un percorso di favore che permetta agli operai della forestale di mantenere la loro professionalità e continuare a dare il loro contributo in un contesto di giustizia anche finanziaria. Questa è la nostra convinzione. Ci sbaglieremo? Guardate, ogni legge si può modificare...noi, fra 12 mesi, siamo di nuovo qua con la nostra assunzione di responsabilità a dare risposte a chi ce le chiederà. Avrà funzionato come noi immaginiamo? Avremmo dato una risposta in questo senso? Bene, avremmo avuto ragione come l'abbiamo avuta l'anno scorso. Non avrà funzionato? Potremo modificare in corso d'opera!

Oggi crediamo che con l'articolo 53 mettiamo le garanzie per mantenere un servizio, un'equità finanziaria ed un rispetto della società. Vi ricordo che ci sono altre migliaia di persone precarie, disoccupate ed in mobilità, e verso questi abbiamo un senso di responsabilità. Senza dimenticare il lavoro che i forestali hanno fatto, che dovranno fare e che faranno. Dopodiché non abbiamo bisogno di ricevere né lezioni di etica e di moralità, né di giustizia sociale, né di sentirci dire dal signor Donzel che siamo dei fascisti che devono fare le squadre, le donne da una parte, gli operai dall'altra, quelli con i problemi sociali...no, caro Raimondo, a tutto c'è un limite! Nel dibattito politico c'è anche un rispetto delle persone, noi siamo qui, come te, padri di famiglia; forse ci stiamo sbagliando, ma ci devi dare il rispetto dell'onestà intellettuale. Noi stiamo cercando di fare una cosa a favore di quegli operai nell'equità e nella giustizia di questa società. Tu non sei d'accordo, sei libero di dirlo; ma da lì ad insultare gli altri ed a scrivere su Facebook che tu sei il difensore dei paladini delle famiglie, mentre noi saremmo gli affossatori, quelli che li mettono in mezzo ad una strada...per quanto ci riguarda è inaccettabile!

Presidente - La parola al Consigliere Salzone.

Salzone (SA-UdC-VdA) - Nella razionalità del discorso che sta venendo fuori, nella convinzione che ognuno ha le proprie idee in merito a questo che è obiettivamente un problema, e senza aggiungere nulla a quanto è stato detto in modo particolare dai banchi della maggioranza, c'è anche un altro aspetto che non va dimenticato: che nell'ambito di questa modifica che è avvenuta, quindi spostare i finanziamenti in parte negli investimenti, si rimette in moto un meccanismo che coinvolgerà anche una serie di piccoli artigiani, che è una categoria in grande difficoltà in questo momento, un metodo nuovo per coinvolgere una categoria in difficoltà tanto quanto i forestali, che non può essere sottaciuta. Nell'ambito di un discorso globale di questo tipo, tutto è stato messo dentro per cercare di aiutare un po' tutti.

Quello che non è accettabile, riferendomi anche ai toni per cui ho dato un certo taglio al mio discorso di ieri, è che sembra che voi abbiate assolutamente ragione su tutto e noi siamo qui a fare i danni a questa comunità. Ma non potete pensarlo! I toni adottati oggi, di nuovo, sono inaccettabili! Ribadiamo, non è che siamo qui per fare danni a qualcuno, ma stiamo cercando e può darsi che sbaglieremo, ne prenderà atto la popolazione di risolvere i problemi, non si può dire quello che è stato detto oggi, collega Donzel, non è accettabile!

Presidente - La parola al Consigliere Donzel.

Donzel (PD) - Siccome qualcuno ha cercato di farmi passare come "paladino dei forestali", non c'è alcuna volontà di essere paladino di alcunché! La questione della soppressione di questo articolo è stata richiesta dalle organizzazioni sindacali in un'assemblea che ho avuto modo di seguire, quindi a chiedere la soppressione dell'articolo 53 non è Raimondo Donzel paladino di alcunché, ma sono tutte e quattro le più grandi organizzazioni sindacali presenti in questa comunità! Quindi non c'è stata concertazione, non c'è stato un tavolo fra imprese, organizzazioni sindacali, Giunta regionale, ma c'è stata una decisione; poi sono state sentite le imprese, poi i sindacati, poi non i sindacati di categoria e poi, in fretta e furia, si è arrivati qui, e adesso siete in difficoltà e vi inventate dei cantieri straordinari per persone in estrema difficoltà!

Ma voi avete dimenticato tutto il discorso che abbiamo fatto lo scorso anno, che c'erano persone che da 10 anni facevano questo lavoro stagionale, già che non aveva una copertura su tutto l'anno e adesso vi inventate un'ulteriore microstagionalizzazione per quelli cosiddetti "in difficoltà", aprendo a tutti, dimenticando che c'è gente che aveva investito professionalità e sforzo per migliorare ed ha fatto sacrifici per fare un corso in più, perché così diventava capocantiere! Adesso voi azzerate tutto e si ricomincia daccapo! Certo che le persone non saranno lì ad aspettare che arrivi un soccorso; si stanno dando da fare, cercano di vedere se si può fare una cooperativa, eccetera, ma vi invito a seguire, perché è molto diversa la vicenda di questi operai rispetto agli operai della Cogne, collega Lattanzi, perché prima di avere un licenziamento di uno della Cogne c'è tutto un iter, anche se alle volte si arriva lì, ma ci sono degli ammortizzatori sociali, mentre qui non ne esistono! Certo, se lei mi dice che questi sono stati mantenuti lì a fare niente come ammortizzatore sociale, ecco che abbiamo una visione profondamente diversa, caro Lattanzi! Facevano il bene della nostra comunità, difendevano foreste di protezione che sono indispensabili per salvaguardare il nostro territorio, hanno fatto dei lavori di cui tutti ci siamo vantati: che belli i nostri sentierini, avanti a correre tutti, anche i politici in corsa, sui sentieri fatti dalla forestale! Quindi come dire: questo mondo che adesso è fatto di fannulloni, di nullafacenti, di tenuti lì, era un mondo che invece ha riempito di pubblicazioni regionali i bei cantieri, i bei muretti a secco...adesso si dice è finita...invece no, non è finita per tutti!

Come ha detto bene il collega Louvin, intanto diciamo che gli impiegati forestali...magari qualche mese in meno, ma...li tacconiamo; a questi altri, più deboli, facciamo fare qualche mese per farli stare bravi...cioè c'è un'operazione che...allora non era vero che non si potevano assumere delle persone a tempo determinato! Allora ci avete preso in giro quando dicevate che non potevate assumere sotto l'Assessorato persone a tempo determinato, se adesso lo fate! E chi ha deciso chi sono i salvati, e chi, quelli da non salvare?

Ecco perché diciamo che qui non c'è nessuno che vuole essere paladino di nessuno, ma diciamo che a noi non risponde questa operazione ad una logica di buona organizzazione del servizio, non è una buona organizzazione dire: un po' va al privato, un po' va al pubblico...ma non era quello che aveva proposto il PD quando è uscita questa idea? Avevamo detto: iniziamo una graduale esternalizzazione, ma seguendo un discorso di rispetto di chi aveva anni di servizio, di chi è vicino alla pensione e non riazzerando e rimettendo tutto sul mercato! Non esiste un'operazione simile in nessuna parte del mondo: azzerare ogni garanzia sociale e dire: "affidiamo tutto al mercato, poi vediamo chi rimane fuori, magari lo ripeschiamo"...è insostenibile dal punto di vista organizzativo, altro che paladino!

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Rollandin.

Rollandin (UV) - Non certo per rispondere, in quanto mi sembra che i colleghi della maggioranza lo abbiano fatto in modo esaustivo. Mi dispiace che non si voglia capire qual è la logica, che è profondamente diversa da quella che è stata esposta soprattutto dal collega Donzel, perché l'operazione è molto più semplice. Si tratta di dare la possibilità alle stesse persone, lo ribadisco, diamo per acquisito, e l'articolo 53 è garanzia sociale, abbiamo sentito i sindacati e non ci hanno detto di ritirare questo articolo...quello che chiedevano era: ma è sufficiente questa norma per assicurarci che ci siano tutti? Noi abbiamo detto loro: i conti vengono fatti con riferimento ai programmi che vengono portati avanti. Ma non ci è stato chiesto di ritirare questo articolo, garantisce la continuità! Se non c'era questo articolo, il problema era che ognuno poteva fare quello che voleva; invece noi teniamo ferma una selezione che è stata fatta, teniamo nella logica la continuità di servizio, quindi va esattamente nella direzione opposta a quello che state dicendo! È a salvaguardia, e lo abbiamo spiegato, quindi mi spiace che non si voglia tener conto della realtà, mistificando su alcuni aspetti delle cose che non esistono.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 3 del gruppo PD che è uguale all'emendamento del gruppo ALPE; ne do lettura:

Emendamento

L'articolo 53 è soppresso.

Consiglieri presenti e votanti: 35

Favorevoli: 8

Contrari: 27

Il Consiglio non approva.

Presidente - Passiamo all'emendamento 3bis del PD.

La parola al Consigliere Donzel.

Donzel (PD) - Presento tutti e tre gli emendamenti, perché nel caso fosse approvato il primo, gli altri due decadono.

In questo emendamento, fermo restando la nostra posizione iniziale, si chiede di esplicitare all'interno dell'articolo 53 anche e soprattutto la voce "artigiani, imprenditori agricoli, cooperative". L'obiettivo è che sia estremamente chiaro che anche le cooperative, nel caso qualche lavoratore riesca nella rincorsa di riuscire a costituirne una...che non è cosa facile, servono mesi di impegno per riuscirvi. Io forse avrò un'informazione sbagliata, sono andato a parlare con degli esperti di cooperative, non è che una cooperativa parte domattina, ci vuole tutto un iter e non è facile. Chiediamo che sia esplicitato anche il termine "cooperative".

Inoltre vorremmo un'esplicitazione maggiore della clausola sociale. Io mi do per sconfitto, non è che se passa questo sono soddisfatto, io dico: la nostra battaglia era cercare di evitare questo, ma giustamente abbiamo lavorato anche con un altro obiettivo che era quello di vedere se era migliorabile all'infinito questa norma. Chiediamo di inserire il diritto di esprimere la possibilità di precedenza per quelli che abbiano prestato servizio l'anno antecedente. Questo vuol dire che, avendo una graduatoria, quella a cui fa riferimento la clausola sociale, di oltre 1.000, si specifica la clausola sociale che dice che prima di attingere nella graduatoria e pescare il numero 1.000, vedo se c'è una disponibilità. Poi se il lavoratore dice no, come è successo l'anno scorso che qualcuno ha rifiutato...altrimenti si dà la precedenza a chi ha svolto l'attività, e questo è importante che sia espresso in legge.

Gli altri due emendamenti sono in subordine, uno quello delle cooperative e l'altro quello della clausola sociale.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 3bis del gruppo PD che recita:

Emendamento

Il comma 1 dell'articolo 53 è sostituito dal seguente:

"1. Per l'esecuzione degli interventi di cui alle leggi regionali 27 luglio 1989, n. 44 (Norme concernenti i cantieri forestali, lo stato giuridico ed il trattamento economico dei relativi addetti), e 4 agosto 2009, n. 26 (Interventi a favore degli enti locali per l'adeguamento e la realizzazione di opere minori di pubblica utilità), le strutture regionali competenti possono procedere, con le modalità stabilite dalla normativa vigente, ad affidamenti in appalto dei relativi lavori e servizi ad artigiani, imprenditori agricoli, cooperative e imprese private, indicando nei bandi di gara, avvisi e, comunque, nelle condizioni di contratto che tali soggetti, in caso di aggiudicazione, sono tenuti, al fine di garantire continuità di servizio e di occupazione, ad avvalersi, per l'esecuzione degli interventi oggetto dei contratti di appalto, del personale già utilizzato dalla Regione o dalla società di servizi di cui alla legge regionale 20 dicembre 2010, n. 44 (Costituzione di una società per azioni per la gestione di servizi all'amministrazione regionale), attingendo dagli elenchi formati ai sensi dell'articolo 10 della medesima legge, con diritto di precedenza per coloro che abbiano prestato servizio nell'anno antecedente l'aggiudicazione dell'appalto.".

Consiglieri presenti e votanti: 35

Favorevoli: 8

Contrari: 27

Il Consiglio non approva.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 3ter del gruppo PD che recita:

Emendamento

Il comma 1 dell'articolo 53 è sostituito dal seguente:

"1. Per l'esecuzione degli interventi di cui alle leggi regionali 27 luglio 1989, n. 44 (Norme concernenti i cantieri forestali, lo stato giuridico ed it trattamento economico dei relativi addetti), e 4 agosto 2009, n. 26 (Interventi a favore degli enti locali per l'adeguamento e la realizzazione di opere minori di pubblica utilità), le strutture regionali competenti possono procedere, con le modalità stabilite dalla normativa vigente, ad affidamenti in appalto dei relativi lavori e servizi ad artigiani, imprenditori agricoli, cooperative e imprese private, indicando nei bandi di gara, avvisi e, comunque, nelle condizioni di contratto che tali soggetti, in caso di aggiudicazione, sono tenuti, al fine di garantire continuità di servizio e di occupazione, ad avvalersi, per l'esecuzione degli interventi oggetto dei contratti di appalto, del personale già utilizzato dalla Regione o dalla società di servizi di cui alla legge regionale 20 dicembre 2010, n. 44 (Costituzione di una società per azioni per la gestione di servizi all'amministrazione regionale), attingendo dagli elenchi formati ai sensi dell'articolo 10 della medesima legge.".

Stesso risultato.

Pongo in votazione l'emendamento n. 3quater del gruppo PD che recita:

Emendamento

Il comma 1 dell'articolo 53 è sostituito dal seguente:

"1. Per l'esecuzione degli interventi di cui alle leggi regionali 27 luglio 1989, n. 44 (Norme concernenti i cantieri forestali, lo stato giuridico ed il trattamento economico dei relativi addetti), e 4 agosto 2009, n. 26 (Interventi a favore degli enti locali per l'adeguamento e la realizzazione di opere minori di pubblica utilità), le strutture regionali competenti possono procedere, con le modalità stabilite dalla normativa vigente, ad affidamenti in appalto dei relativi lavori e servizi a imprese private, indicando nei bandi di gara, avvisi e, comunque, nelle condizioni di contratto che l'impresa, in caso di aggiudicazione, è tenuta, al fine di garantire continuità di servizio e di occupazione, ad avvalersi, per l'esecuzione degli interventi oggetto dei contratti di appalto, del personale già utilizzato dalla Regione o dalla società di servizi di cui alla legge regionale 20 dicembre 2010, n. 44 (Costituzione di una società per azioni per la gestione di servizi alla pubblica amministrazione regionale), attingendo dagli elenchi formati ai sensi dell'articolo 10 della medesima legge, con diritto di precedenza per coloro che abbiano prestato servizio nell'anno antecedente l'aggiudicazione dell'appalto.".

Stesso risultato.

Adesso abbiamo gli emendamenti n. 7, n. 8 e n. 9 del gruppo ALPE; se non passa l'emendamento n. 7, il n. 8 ed il n. 9 decadono.

La parola al Consigliere Louvin.

Louvin (ALPE) - Grazie Presidente.

Da parte di alcuni colleghi è stato richiamato il fatto che avessimo avanzato delle proposte diverse l'anno scorso, mettendone in dubbio la realizzabilità. Credo che proprio la scelta che vi apprestate a fare, invece, dimostri quanto la prospettiva che avevamo tracciato fosse interessante e da coltivare. Sorprende, per la verità, che le obiezioni più dirette e più aggressive vengano da forze politiche di dichiarata ispirazione cattolica, che dovrebbe, credo per ambiente culturale di appartenenza, avere un'attenzione particolare al discorso della cooperazione e del mutualismo.

A me non è sfuggito quanto sta succedendo da alcuni mesi proprio nel mondo cattolico rispetto alle grandi scelte economiche e politiche ed alla necessità di ricostruire percorsi diversi di organizzazione del mondo del lavoro. Pare qui che in quest'aula non abbiano molto eco queste proposte; a noi, invece, sono molto care e non lo sono solo perché una parte del nostro movimento è molto sensibile a questo orizzonte culturale ed ideologico, ma anche perché per tradizione l'impostazione federalista era molto attenta a questo versante della cooperazione.

Noi riproponiamo oggi con forza la prospettiva diversa rispetto all'affidamento al Dio mercato e alla libera impresa privata e richiamiamo invece con grande convinzione l'idea che si possa creare questo raccordo fra le forze di lavoro che sono fortemente radicate nel territorio valdostano e la loro capacità di autorganizzarsi con l'accompagnamento dell'Amministrazione regionale, cioè che questo sganciamento che voi operate in modo così brutale e dirompente, venga invece dirottato verso una soluzione non solo molto più morbida, non solo potenzialmente in grado di stabilizzare questi impieghi, poiché se facciamo nascere delle iniziative economiche che hanno questa specifica vocazione e che non hanno la vocazione di costruire case o di fare strade, ponti, e accessoriamente di fare anche qualche lavoro forestale per un certo periodo, creiamo delle condizioni perché si creino degli organismi economici che hanno una vocazione tecnica molto particolare, ma soprattutto che creano questa solidarietà economica fra i nostri lavoratori e danno loro delle possibilità di ulteriore affidamento di incarichi anche da parte degli enti locali.

Abbiamo già spiegato diffusamente come ci sia una legislazione in materia di cooperative di lavoratori agricoli, in particolare questo deve trovare anche una cornice legislativa più adeguata da parte della Regione, che noi demanderemmo come ente in grado di sviluppare questo discorso nei tempi necessari, non abbandonando a sé stessi i lavoratori, ma consentendo questa adeguata transizione, cioè non interrompendo - là dove è necessario - anche il rapporto con questa società che è stata creata e che il Presidente ha confermato ieri non essere una società in liquidazione; è una società che continua per altre attività e che per noi può, in questa fase, per il tempo necessario, concludere il suo mandato dal punto di vista del lavoro in questo ambito, per traghettare la forza lavoro della Regione verso un orizzonte stabile di organizzazione in ambito cooperativistico.

Colleghi, non è la bacchetta magica, non ho la presunzione di averne; noi indichiamo una ricetta economica, ma che è anche una ricetta di tipo sociale e di organizzazione che può essere accolta e sostenuta. D'altra parte è stato detto con molta precisione, collega Comé, in sede di commissione, l'anno scorso, da parte della componente tecnica: per noi una soluzione o l'altra sono entrambe praticabili, basta che ci sia una volontà politica. Credo che lei lo abbia recepito perfettamente questo. Siamo di fronte ad una scelta politica, vi reinvitiamo a farle, anche se ci pare di capire che ci saranno forti resistenze in questo, ma la speranza è sempre ultima a morire ed il nostro invito a tenere questa prospettiva e non altre ci sembra doveroso e significativo.

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Rollandin.

Rollandin (UV) - Avevo già accennato in precedenza che le cooperative non sono escluse, le cooperative sono quelle che si stanno proponendo autonomamente! L'ho detto prima...forse non sono stato sufficientemente incisivo, nel senso che forse non mi ascoltava il collega; ho detto che ci sono diverse iniziative di lavoratori - attualmente operai forestali - che hanno deciso di unirsi in cooperativa o associazione per proporsi per questi lavori. Cosa che, sentito anche l'Ufficio legale, è possibile già nella dizione attuale! L'anno scorso ve lo abbiamo detto quando avete proposto la cooperativa, è quello che si può.

Quello che invece non si può, collega Louvin, forse quello che ci segnalano come parte normativa, è che le società abbiano la sede legale nel territorio della Regione, in quanto di fatto potrebbe benissimo partecipare anche una società che ha una sede legale fuori dalla Valle...questo è un principio che non può essere accolto.

Per le ragioni che ho già detto, siamo contrari.

Presidente - La parola al Consigliere Louvin.

Louvin (ALPE) - Grazie Presidente. L'argomento è di tale importanza che mi si consenta un approfondimento.

Bene, Presidente, che vengano avanti le cooperative, vuol dire che l'intuizione non è sbagliata e quindi creiamo le condizioni perché questo avvenga. Noi abbiamo un problema di fronte che si chiama 660 lavoratori...facciamo in modo che questi siano messi nelle condizioni di organizzare cooperativisticamente il loro lavoro, ma se non mettiamo in campo una legislazione adeguata di sostegno per la nascita di queste cooperative, come abbiamo proposto l'anno scorso e come siamo disposti a discutere da stasera o da quando volete, purché non ci sia questa illusorietà della possibilità cooperativa, perché è illusorio mettere sullo stesso piano la piccola impresa che ha già i suoi mezzi, eccetera, ed un gruppo di operai che non ha ancora capitale, organizzazione, un ufficio tecnico, che non ha niente alle spalle! Lei sta chiedendo di correre la gara dei 100 metri a dei soggetti che non sono nella stessa condizione atletica di allenamento.

Noi le diciamo: mettiamo questo settore sotto una regola lavorativa comune, per noi questo è il problema. La questione della sede nella Regione: è molto chiaro, in base alla legislazione sulla montagna, che c'è possibilità di affidamento diretto di lavori alle cooperative di lavoratori montani. Allora il collegamento con la residenza in questo caso si giustifica e fortemente in relazione alla residenzialità delle persone che vengono chiamate a lavorare, non siamo in un caso generico di protezione del mercato del lavoro in funzione del criterio di residenza, quindi andiamo a distinguere bene i piani. Cioè a noi pare che ci siano tutti i requisiti per fare questa scelta; l'unica cosa che manca, purtroppo, è la volontà!

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 7 del gruppo ALPE, che recita:

Emendamento

Il comma 1 dell'articolo 53 è sostituito dal seguente:

"1. Per l'esecuzione degli interventi di cui alle leggi regionali 27 luglio 1989, n. 44 (Norme concernenti i cantieri forestali, lo stato giuridico ed il trattamento economico dei relativi addetti), e 4 agosto 2009, n. 26 (Interventi a favore degli enti locali per l'adeguamento e la realizzazione di opere minori di pubblica utilità), le strutture regionali competenti possono procedere, con le modalità stabilite dalla normativa vigente, ad affidamenti in appalto dei relativi lavori e servizi a cooperative di territorio montano, costituite in conformità alle vigenti disposizioni di legge in materia di società cooperative e aventi sede legale nel territorio della regione, indicando nei bandi di gara, avvisi e, comunque, nelle condizioni di contratto che la cooperativa, in caso di aggiudicazione, è tenuta, al fine di garantire continuità di servizio e di occupazione, ad avvalersi, per l'esecuzione degli interventi oggetto dei contratti di appalto, del personale già utilizzato dalla Regione o dalla Società di servizi di cui alla legge regionale 20 dicembre 2010, n. 44 (Costituzione di una società per azioni per la gestione di servizi all'amministrazione regionale), attingendo dagli elenchi formati ai sensi dell'articolo 10 della medesima legge.".

Consiglieri presenti e votanti: 34

Favorevoli: 8

Contrari: 26

Il Consiglio non approva.

Presidente - Automaticamente decadono gli emendamenti n. 8 e n. 9 del gruppo ALPE; ne do rispettivamente lettura per il verbale:

Emendamento

Dopo il comma 1 dell'articolo 53 è inserito il seguente:

"1bis. Entro tre mesi dall'entrata in vigore della presente legge, il Consiglio regionale, con regolamento, stabilisce la disciplina per l'organizzazione e il funzionamento delle cooperative di territorio montano di cui al comma 1. In attesa della costituzione delle cooperative di cui al comma 1, il supporto nella gestione dei cantieri di lavoro è assicurato dalla società per azioni per la gestione di servizi alla pubblica amministrazione regionale di cui alla l.r. 44/2010. L'onere derivante dall'applicazione del presente comma, valutato in euro 3.000.000, per l'anno 2012 trova copertura nello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione per il triennio 2012/2014 nell'UPB 1.14.5.10 (Interventi per la gestione del patrimonio forestale e faunistico) e al suo finanziamento si provvede mediante la riduzione, per pari importi, delle risorse iscritte nell'UPB 1.14.5.20 (Interventi per la tutela del patrimonio forestale e faunistico - investimenti).".

Emendamento

Il comma 2 dell'articolo 53 è soppresso.

Pongo in votazione l'articolo 53:

Consiglieri presenti e votanti: 35

Favorevoli: 27

Contrari: 8

Il Consiglio approva.

Presidente - La parola al Consigliere Donzel sull'articolo 54.

Donzel (PD) - Semplicemente perché nello stesso articolo c'è un comma che pare suggerire un potenziamento delle attività di controllo, ed un comma invece in cui si va a ridurre fortemente la dotazione di personale dell'ARPA, proprio in un momento in cui c'è una tensione sulle questioni ambientali nella nostra regione, si chiedono sempre più chiarimenti e quant'altro. Questo comma 3 si traduce...adesso non so quanto sono retribuiti i dipendenti a tempo determinato presso l'ARPA...ma sicuramente vuol dire che si va ad una riduzione cospicua di dotazione di personale dell'ARPA. L'ARPA dà fastidio a qualcuno? Non è così? Non si riduce il personale dell'ARPA con il comma 3? Qui è scritto: riduzione della spesa per il personale...

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

...non ci sarà riduzione del personale con questo comma? Chiedo...

Presidente - La parola all'Assessore al territorio e ambiente, Manuela Zublena.

Zublena (UV) - Grazie Presidente.

Con questo finanziamento è garantita la copertura anche dell'ampliamento di organico, come approvato nel 2009 dalla Giunta regionale: questo è stato fatto in accordo con ARPA.

Presidente - Pongo in votazione l'articolo 54:

Consiglieri presenti: 34

Votanti e favorevoli: 26

Astenuti: 8 (Bertin, Giuseppe Cerise, Chatrian, Donzel, Carmela Fontana, Louvin, Patrizia Morelli, Rigo)

Il Consiglio approva.

Presidente - Articolo 55: stesso risultato.

Adesso abbiamo diversi emendamenti: l'emendamento n. 4 del gruppo PD e gli emendamenti n. 10, n. 11, n. 12 e n. 13 del gruppo ALPE.

La parola al Consigliere Donzel.

Donzel (PD) - Brevemente, è il tentativo di andare a finanziare ulteriormente delle attività che a noi sembrano indispensabili come quelle della gestione dei rifiuti, per favorire una migliore raccolta differenziata nella Regione.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 4 del gruppo PD, che recita:

Emendamento

Dopo l'articolo 55, all'interno del Capo X, è inserito il seguente:

"Articolo 55bis

(Gestione dei rifiuti. Legge regionale 3 dicembre 2007, n. 31)

I. L'autorizzazione di spesa per it finanziamento degli interventi di cui alla legge regionale 3 dicembre 2007, n. 31 (Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti), e aumentata di annui euro 400.000, con riferimento al triennio 2012/2014.

2. Il maggiore onere annuo di euro 400.000 di cui al comma 1 trova copertura nello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione per il triennio 2012/2014 nell'UPB 01.14.3.20 (Interventi di investimento per la realizzazione e manutenzione di impianti per la gestione di rifiuti) e al suo finanziamento si provvede mediante riduzione, per pari importo, dell'UPB 1.13.4.10 (Gestione dell'aeroporto e trasporto aereo).".

Consiglieri presenti e votanti: 33

Favorevoli: 8

Contrari: 25

Il Consiglio non approva.

Presidente - La parola al Consigliere Bertin sull'emendamento n. 10 del gruppo ALPE.

Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.

Questo emendamento affronta un argomento molto importante per la nostra Regione, le società controllate, che - come abbiamo detto anche in discussione generale - rappresentano oggi una parte importante dell'economia della nostra Regione. Sono società che da un certo punto di vista sono fuori dal controllo dei veri proprietari, cioè gli azionisti, che dovrebbero essere i cittadini valdostani. Per questa ragione abbiamo introdotto alcuni emendamenti, che vanno nella direzione di dare una possibilità al Consiglio regionale di avere una certa visione di cosa succede in queste controllate, che gestiscono una parte importante dell'economia valdostana e lo fanno a latere rispetto all'attività dell'Amministrazione regionale. Sono società che si muovono con dei criteri legati al libero mercato, con degli aspetti che vanno ripresi - qua ci limitiamo a questo controllo da parte della commissione consiliare competente - e, in generale, dovrebbero essere affrontati: dall'assunzione dei dipendenti che viene fatta in modo non evidentemente identico a quello della pubblica amministrazione, pur essendo queste totalmente di proprietà pubblica, e che dovrebbero dare l'accesso a questi lavori a tutti. Questo per quanto riguarda l'assunzione di personale, ma anche per gli affidamenti di incarichi ed in generale per gli appalti. Per questo, tornando nel merito degli emendamenti, l'emendamento n. 10 vuole consentire alla commissione consiliare competente, per quanto riguarda le società con un bilancio superiore a 1.000.000, di conoscere entro il 31 ottobre di ogni anno le linee strategiche e di indirizzo delle società per l'anno successivo e poi, entro il 30 giugno dell'anno, di avere la relazione del rendiconto dell'anno precedente, per capire se le linee strategiche sono state seguite o se vi sono state variazioni in merito.

Presidente - La parola all'Assessore al bilancio, finanze e patrimonio, Lavoyer.

Lavoyer (FA) - Grazie Presidente.

Noi siamo contrari a questo emendamento perché sono cose che già vengono fatte, quindi ci sembra ultroneo.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 10 del gruppo ALPE, che recita:

Emendamento

Dopo l'articolo 55, all'interno del Capo X, è inserito il seguente:

"Articolo 55bis

(Amministratori delle società controllate dalla Regione)

1. Entro il 31 ottobre di ogni anno, gli amministratori di nomina regionale delle società controllate dalla Regione con bilancio superiore a un milione di euro relazionano alla Commissione consiliare competente in merito alle linee strategiche e di indirizzo delle società stesse per l'anno successivo.

2. Entro il 30 giugno di ogni anno, gli amministratori di nomina regionale delle società controllate dalla Regione con bilancio superiore a un milione di euro relazionano alla Commissione consiliare competente sul rendiconto dell'anno precedente.".

Consiglieri presenti e votanti: 33

Favorevoli: 8

Contrari: 25

Il Consiglio non approva.

Presidente - La parola al Consigliere Bertin sull'emendamento n. 11 del gruppo ALPE.

Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.

L'argomento è simile a quello precedente, questa volta riguarda i compensi ai rappresentanti nominati dalla Regione nelle società controllate, cioè ai legali rappresentanti, agli amministratori delegati, ai direttori delle società. L'obiettivo dell'emendamento è porre un tetto ai compensi lordi spettanti a queste figure; in un momento nel quale a tutti viene chiesto un sacrificio, crediamo che anche ai rappresentanti della Regione in queste società controllate si possa chiedere un sacrificio. Il tetto è posto al dirigente dell'Amministrazione regionale che ha il compenso lordo annuo più alto, cioè il Segretario generale della Regione (140.000 euro lordi annui). Grazie.

Presidente - La parola all'Assessore al bilancio, finanze e patrimonio, Lavoyer.

Lavoyer (FA) - Noi siamo contrari a questo emendamento perché, così posto, creerebbe teoricamente delle aspettative per il 99 percento degli amministratori che hanno indennità inferiore, di chiedere l'adeguamento alla retribuzione annua lorda del Segretario generale della Regione. Ci sembra quasi un emendamento ad personam, quindi siamo contrari.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 11 del gruppo ALPE, che recita:

Emendamento

Dopo l'articolo 55bis, introdotto dall'emendamento n. 10, è inserito il seguente:

"Articolo 55ter

(Misure di contenimento dei compensi nelle società controllate dalla Regione)

1. I compensi annui lordi spettanti ai legali rappresentanti, agli amministratori delegati e ai direttori delle società nominati dalla Regione nelle società dalla stessa controllate, non possono essere superiori alla retribuzione annua lorda spettante al Segretario generale della Regione.".

Consiglieri presenti e votanti: 35

Favorevoli: 8

Contrari: 27

Il Consiglio non approva.

Presidente - La parola al Vicepresidente Chatrian sull'emendamento n. 12 del gruppo ALPE.

Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.

In questi anni più volte abbiamo affrontato questa criticità in Valle d'Aosta, affrontandola a livello procedurale e mettendo sul tavolo anche i punti di forza ed i punti di debolezza. Come nel caso della tassa di soggiorno, non siamo paladini di sindacati di categoria piuttosto che paladini nel suo complesso; la volontà con questo emendamento è quella di fare un po' di chiarezza e cercare di armonizzare le possibilità di andare ad urbanizzare nuovi centri commerciali importanti in Valle, di media e di grande dimensione. Da un lato c'è l'esigenza di far collimare le esigenze del potenziale acquirente, dall'altro le esigenze della categoria dei sindacati o del taglio medio piccolo di quelle che sono le attività commerciali; penso che una riflessione con pacatezza vada fatta su tutto il territorio regionale.

Ripeto: è un argomento che in questi anni è stato discusso diverse volte e questo emendamento va nella direzione di sospendere per il 2010 le autorizzazioni, ma la volontà nostra sarebbe quella di aprire un dibattito sereno nelle sedi opportune, per vedere come poter affrontare, mettendo insieme le esigenze del potenziale fruitore e le esigenze dei sindacati di categoria, quello che è il mercato del dettaglio piccolo nelle nostre sedi.

Presidente - La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Sicuramente il tema ci occuperà nei mesi prossimi. Tuttavia, non riteniamo di dover accettare l'emendamento, perché ci sono grossi dubbi sulla sua legittimità, perché con questo emendamento si limiterebbe il libero esercizio dell'attività di impresa, sospendendone il processo autorizzativo per un anno. Questo tema sarà oggetto di discussione in Consiglio, ma sull'emendamento siamo contrari.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 12 del gruppo ALPE, che recita:

Emendamento

Dopo l'articolo 55ter, introdotto dall'emendamento 11, è inserito il seguente:

"Articolo 55quater

(Medie e grandi strutture di vendita)

1. In attesa dell'adeguamento della legge regionale 7 giugno 1999, n. 12 (Principi e direttive per l'esercizio dell'attività commerciale), alla direttiva 2006/123/CE, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, relativa ai servizi nel mercato interno, e della ridefinizione degli indirizzi e dei criteri per la programmazione delle medie e grandi strutture di vendita, per l'anno 2012 è sospeso il rilascio delle autorizzazioni all'apertura di nuove strutture di vendita medie e grandi.".

Presidente - Stesso risultato.

La parola al Consigliere Salzone, per mozione d'ordine.

Salzone (SA-UdC-VdA) - Vorrei chiedere ai gruppi se hanno piacere di fare una chiacchierata di due minuti per la prosecuzione dei lavori.

Presidente - Vi è una richiesta di sospensione di cinque minuti, il Consiglio è sospeso.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 12,48 alle ore 12,53.

Presidente - Riprendiamo i lavori. L'accordo è di votare tutti gli articoli del disegno di legge, poi andare nel pomeriggio con la dichiarazione di voto e la votazione del disegno di legge nel suo complesso e, a seguire, di discutere il punto n. 17 dell'ordine del giorno e la risoluzione.

La parola al Consigliere Louvin sull'emendamento n. 13 del gruppo ALPE.

Louvin (ALPE) - Il mio è un rammarico per il fatto che, forse anche per effetto della stanchezza dopo tre giornate di discussione, argomenti che a nostro avviso hanno una grande rilevanza, abbiamo parlato delle possibilità di controllo sulle controllate: chi custodisce i custodi, abbiamo parlato di medie e grandi strutture di vendita, e credo che fuori da quest'aula siete tutti i primi a dire: ce ne sono troppe di grandi superfici, bisogna frenare, ma appena si introduce l'argomento lo si scarica, senza colpo ferire e senza voler approfondire la discussione; adesso quest'ultima questione che sottoponiamo alla vostra attenzione non crediamo che avrà miglior sorte e sarà bypassata rapidamente. Nondimeno è doveroso ricordare che in questa Regione c'è preoccupazione per le richieste di potenziamento, per il rilascio di concessioni di derivazioni a scopo idroelettrico, perché ne abbiamo una settantina di pendenti per il loro rilascio; credo che si sia constatato da parte di tutti - la questione è già stata portata all'attenzione di quest'aula nei mesi scorsi, anche dal nostro gruppo - che si sta procedendo ad una mainmise piuttosto vasta e ramificata sul nostro territorio.

Chiediamo, con questo emendamento, di introdurre un articolo che consenta la sospensione del rilascio di queste concessioni, in attesa del nuovo piano energetico ambientale della Valle d'Aosta; ci pare che questo sia il momento migliore per un riordino delle nostre idee e per un'attenta valutazione degli impatti.

Il Presidente della Regione ha fatto riferimento...siamo convinti che lei abbia delle facoltà sovranormali e possa parlare al telefono e seguire, al tempo stesso, quello che le si dice, ma mi dava fastidio parlare di questioni di cui lei ci ha intrattenuto ieri, siccome ha fatto un riferimento molto puntuale al deflusso minimo vitale - stavo riferendomi a questa questione - e volevo semplicemente dire che non ci sembra che ci sia un quadro solido di riferimento. Lei stesso ha riferito che si completerà a breve la verifica relativa ai deflussi minimi vitali...siamo in una fase nella quale tenere ancora le valvole aperte - non ci riferiamo a piccole derivazioni, ma a medie-grandi derivazioni - sia alquanto suscettibile di portare pericolo al nostro territorio. Quindi chiediamo che ci sia in questa fase una sospensione e che si possa procedere con il nuovo piano ad una più adeguata selezione degli interventi ancora da autorizzare.

Che la nostra sia una valle ricca dal punto di vista della potenzialità di produzione energetica ne siamo tutti convinti, che sia una regione da non saccheggiare e da non devastare ne siamo ugualmente tutti convinti - spero -, ma in questo momento la priorità va ad un intervento di calmieramento, ad un momento di riflessione e quindi è quello che con la legge finanziaria di quest'anno potremmo introdurre, con l'impegno che il piano venga adottato nei migliori tempi possibili e che si possa andare ad un orizzonte chiaro per il concessionamento ulteriore.

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Rollandin.

Rollandin (UV) - Grazie. Chiedo scusa al collega, ma sentivo qual era l'argomento.

Voglio solo completare l'informazione di ieri a cui faceva cenno, sulle possibilità di utilizzare al meglio una delle poche risorse che abbiamo: l'acqua. Lei giustamente dice: però utilizziamola in modo corretto... A questo proposito, lei sa che c'era il famoso piano delle acque, con la predisposizione di un periodo di sperimentazione pluriennale, che è già concluso adesso, si stanno predisponendo gli atti conseguenti, che sono la definizione del valore del minimo deflusso vitale e che andrà a compimento nel mese prossimo. Quindi si completa l'operazione prevista e ci saranno i riferimenti specifici per le derivazioni, soprattutto per quelle grandi, perché per quelle piccole avevano già dei limiti legati alla situazione attuale.

Quindi non riteniamo che ci sia motivo di bloccare, perché già oggi, di fatto, non abbiamo più dato grandi concessioni come Regione, in attesa di avere questo supporto, che si compie in questi giorni, quindi c'è la possibilità di chiudere un ciclo che darà le garanzie a cui lei accennava.

Presidente - Pongo in votazione l'emendamento n. 13 del gruppo ALPE, che recita:

Emendamento

Dopo l'articolo 55quater, introdotto dall'emendamento n. 12, è inserito il seguente:

"Articolo 55quinquies

(Concessioni di derivazione di acqua a scopo idroelettrico)

1. In attesa dell'adozione del nuovo Piano energetico ambientale regionale della Valle d'Aosta (PEAR), approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 3146/X1 in data 3 aprile 2003, per l'anno 2012 è sospeso il rilascio delle concessioni, nonché delle richieste di potenziamento, di derivazione di acqua a scopo idroelettrico superiori a 100 kw.".

Consiglieri presenti e votanti: 32

Favorevoli: 8

Contrari: 24

Il Consiglio non approva.

Presidente - All'articolo 56 vi è l'emendamento dell'Assessore Lavoyer.

La parola al Consigliere Louvin.

Louvin (ALPE) - Ma è un emendamento curioso, Assessore! Dice: "Entro il 31 marzo 2012, la Giunta regionale si impegna a presentare al Consiglio"...questo è un articolo di legge, cioè mettiamo in legge che la Giunta si impegna a presentare? Va detto: "la Giunta presenta al Consiglio", non "si impegna a presentare", questa non è una mozione che votiamo. Se è il termine per la presentazione di un disegno di legge, non è un impegno, è una cosa assolutamente non comprensibile in termini formali, non so chi li stila questi emendamenti, con quali criteri, ma ormai stiamo mettendo di tutto, qui, nelle leggi! Se c'è un termine per la presentazione, ritengo che questo non abbia molto significato metterlo in legge, è un impegno di tipo politico che viene assunto per coerenza con la manovra che è in corso.

Sul contenuto lei ci ha anticipato giustamente all'inizio del Consiglio, nelle sue comunicazioni, che ci sarà da fare un riallineamento, e fin lì ci siamo; non capisco se è un emendamento richiesto dalla manovra, ma non mi pare che questo sia, o se è una necessità oggettiva...non ne vediamo l'utilità. Sappiamo che andremo a farlo, sarà la Giunta a presentarlo, ma non è di particolare interesse, né utilità. Sul piano formale sarà la fretta, capisco che in pochi minuti si tirano giù le cose, ma non sta neanche in piedi!

Presidente - La parola al Consigliere Donzel.

Donzel (PD) - Noi avevamo, con un sub emendamento...ma poi non era possibile correggere per tempi tecnici questo emendamento. La cosa che volevamo capire è se in questo percorso...io non so se le hanno fatto pervenire il sub emendamento che poi non è stato accolto per motivi tecnici e quindi non è stato presentato...ma volevamo sapere se da questo testo qua si evince, siccome il taglio è importante ed immaginiamo vada a toccare profondamente il bilancio, se c'è un percorso che si ridisegna minimamente con le parti sociali, un percorso di commissione, e quant'altro.

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Rollandin.

Rollandin (UV) - Credo che, al di là della sottolineatura che si è voluta dare sull'impegno, sicuramente si può dire "presenta", adesso da un punto di vista lessicale se si vuole correggere con "presenta"...però questo emendamento è stato presentato all'inizio della discussione, tenendo conto di quello che era successo la domenica. Prendiamolo come un ulteriore elemento che va nella direzione da tutti auspicata.

Per rispondere al collega Donzel, la presentazione seguirà una preventiva valutazione, che segue i percorsi naturalmente limitati; adesso vedremo dove si va ad impattare, perché è ancora da studiare, poi andrà nelle commissioni competenti ed infine in Consiglio, quindi segue la via prevista.

Se è una correzione formale per dire "presenta"...non vogliamo insistere su questo.

Presidente - Se siete d'accordo, facciamo una correzione formale sull'emendamento dell'Assessore Lavoyer, per cui il testo reciterebbe:

Emendamento

Dopo il comma 2 dell'articolo 56, è inserito il seguente:

"2bis. La Giunta regionale presenta al Consiglio, entro il 31 marzo 2012, un disegno di legge di adeguamento del bilancio di previsione per il triennio 2012/2014 agli obiettivi complessivi di politica economica e di contenimento della spesa pubblica che saranno definiti a livello statale per fronteggiare l'eccezionale situazione di crisi economica e finanziaria internazionale.".

Pongo in votazione l'articolo 56 nel testo così emendato:

Articolo 56

(Determinazione di autorizzazioni di spesa recate da leggi regionali)

1. Le autorizzazioni di spesa recate dalle leggi regionali elencate nell'allegato B e dalle leggi regionali modificative delle stesse sono determinate, ai sensi dell'articolo 24 della l.r. 30/2009, nelle misure indicate nel medesimo allegato B.

2. Le spese autorizzate dalla presente legge trovano copertura nelle risorse iscritte nello stato di previsione dell'entrata del bilancio pluriennale 2012/2014.

3. La Giunta regionale presenta al Consiglio, entro il 31 marzo 2012, un disegno di legge di adeguamento del bilancio di previsione per il triennio 2012/2014 agli obiettivi complessivi di politica economica e di contenimento della spesa pubblica che saranno definiti a livello statale per fronteggiare l'eccezionale situazione di crisi economica e finanziaria internazionale.

Consiglieri presenti: 32

Votanti e favorevoli: 24

Astenuti: 8 (Bertin, Giuseppe Cerise, Chatrian, Donzel, Carmela Fontana, Louvin, Patrizia Morelli, Rigo)

Il Consiglio approva.

Presidente - Articolo 57: stesso risultato. Allegato A: stesso risultato. Allegato B: stesso risultato.

Come concordato nella riunione precedente, il Consiglio viene sospeso e riprenderà nel pomeriggio con le dichiarazioni di voto e la votazione del disegno di legge n. 165, a cui seguirà la discussione sul disegno di legge n. 166 e la risoluzione.

La seduta è tolta.

---

La seduta termina alle ore 13,08.