Rédaction informelle du débat du Conseil régional

Objet du Conseil n. 62 du 27 février 1970 - Resoconto

OGGETTO N. 62/70 - Bilancio di previsione della Regione per l'anno 1970. (Esame e discussione)

Colombo (P.S.I.) - Vorrei iniziare questo argomento chiarendo i motivi che hanno portato alla distribuzione di un allegato con alcune variazioni che vengono proposte da parte della Giunta. I motivi sono determinati dal fatto che abbiamo una legge, per quanto concerne il risanamento del bestiame, la bonifica del bestiame, che prevede un finanziamento di 125 milioni all'anno e che quindi, per poter spendere i 420 che erano stati messi in tale capitolo, dobbiamo rivedere questa legge e attribuire, naturalmente, un maggiore finanziamento, motivo per cui la variazione, riguarda l'inserimento alla bonifica del bestiame di 125 milioni, il trasferimento della differenza, e cioè di 295 milioni, al capitolo per il finanziamento di legge in corso, legge che naturalmente sarà presentata nei prossimi Consigli regionali.

C'è ancora una variazione per quanto riguarda lo stanziamento relativo... qui non so, qui ne darà poi chiarimenti l'assessore all'agricoltura. Io penso che varierà soltanto la cifra, non so, qui sentiremo poi dopo l'assessore all'agricoltura.

Germano (P.C.I.) - La nuova legge sarà una legge identica all'altra con una cifra o no? Chiedevo solo così...

Montesano (P.S.D.I.) - Gli interventi si facciano ordinatamente, poi dopo...

Maquignaz (D.C.) - ...Dunque, siccome quando abbiamo approvato l'assestamento del bilancio il Coordinamento ha rilevato che la legge prevede uno stanziamento di 25 milioni annui, mentre noi siamo arrivati a 425 milioni, allora ha detto che sarebbe stato opportuno modificare la legge, cioè, solo nel senso che dai 124 milioni si porti lo stanziamento annuo a 425 milioni; quindi noi prima dovevamo approvare il bilancio con la somma dei 125 milioni previsti dalla legge, dopo, con una modifica di questo articolo della legge, lo riportiamo ai 420 milioni. Quindi non è una legge nuova, è semplicemente un aumento di finanziamento rispetto alle previsioni...

Colombo (P.S.I.) - Un'altra modifica riguarda la trasposizione di 20 milioni per il finanziamento della legge per i mezzi meccanici per lo sgombro della neve, che è all'ordine del giorno di questo Consiglio regionale. Ci sono ancora altri due spostamenti nell'agricoltura e foreste, però, che si compensano nell'ambito dell'assessorato stesso. Quindi, queste sono le variazioni che poniamo, che richiediamo appunto all'attenzione del Consiglio, alla sua votazione, e che riguardano soltanto problemi di trasferimento fermo restando quella che è l'impostazione sostanziale del bilancio.

Per quanto riguarda...

Germano (P.C.I.) - Chiederei che il Presidente della Giunta sia presente alla discussione sul bilancio, e gli assessori siano presenti, non è mica possibile...

Montesano (P.S.D.I.) - Dunque, vediamo un po' di richiamare... Consigliere Manganone, vuole fare il favore Lei, se ci sono dei colleghi della Giunta, trattandosi di bilancio, di farli rientrare...

Si tratta del bilancio, quindi ognuno è interessato a questo argomento, per il suo dicastero. Pregherei i Signori Assessori, trattandosi della legge del bilancio, di rimanere presenti in aula, perché ognuno può essere chiamato in causa a dare delle spiegazioni.

Colombo (P.S.I.) - Per quanto riguarda l'impostazione del bilancio io devo dire che, salvo alcune modifiche, il bilancio ricalca, né più né meno, quelle che erano le impostazioni dei bilanci passati. Noi abbiamo, nella parte entrata, un aumento della quota fissa, determinato, naturalmente, dal maggiore gettito di 205 milioni, nei confronti dell'anno 1969, e passiamo pertanto da 4.225.000.000 a 4.430.000.000; dalla quota variabile, che avevamo una previsione di 3.300.000.000 nel 1969, apportiamo un aumento di 700 milioni e passiamo quindi ad una previsione di 4 miliardi.

Dico subito che la nostra previsione di 4 miliardi, questo aumento della quota variabile di riparto fiscale, noi lo rivendichiamo in rapporto a quello che è il sostanziale aumento che registriamo, soprattutto nelle spese correnti di questo bilancio del 1970. Sarà naturalmente oggetto di trattative con il Governo centrale e pensiamo, naturalmente, attraverso questa indicazione, di poter portare a casa la cifra più elevata possibile per poter coprire quelle che sono le nostre esigenze.

Per i proventi del Casinò di Saint-Vincent, passiamo da 3 miliardi 900.000 a 4 miliardi 600.000. Per la verità qui, come potete notare, ci riteniamo abbastanza prudenti, perché l'anno 1969 ha dato un gettito superiore, però vogliamo rimanere prudenti proprio per salvaguardarci da eventuali sorprese.

Per le altre entrate tributarie, abbiamo anche qui un aumento di 87 milioni determinato da quelli che sono, naturalmente, i normali aumenti dei gettiti e passiamo dai 410 milioni; abbiamo pertanto nelle entrate tributarie un importo di 13.440.500.000 nei confronti degli 11.748.480.000, con un aumento di 1.692.000.000 nei confronti del 1969.

Tralascio, nelle entrate extra tributarie, di dare lettura di quelle che sono naturalmente le variazioni, passo subito al problema che certamente sarà oggetto di discussione da parte di questo Consiglio, e cioè, la ripartizione del contributo dello Stato ai sensi del terzo comma dell'articolo 12 dello Statuto regionale, nella misura di 3 miliardi.

Qui devo dire subito che la Giunta non riteneva, allo stato attuale delle cose, anche se sollecitata da parte del Consiglio, di poter impostare un bilancio in modo diverso se noi vogliamo assicurare per il 1970 entrate sufficienti per soddisfare quelle che sono le esigenze dei diversi assessorati.

Devo aggiungere però che su questo problema c'è un impegno da parte della Giunta e mio, di presentare la nuova legge sul bilancio, col nuovo riparto fiscale, entro il mese di maggio, giugno di quest'anno. È un impegno che noi teniamo naturalmente a mandare avanti, è un aspetto fondamentale del bilancio dell'amministrazione regionale, sul quale noi ci impegniamo a portarlo entro questa data.

Avremmo voluto anche, dal momento che siamo su questo discorso, portare, come ebbi già occasione di dire, in occasione dell'esercizio provvisorio, un bilancio programmato, che non abbiamo potuto attuare per i motivi che sono già stati detti allora. Però anche sul problema della programmazione, sul bilancio programmatico, io devo aggiungere che con la nomina testé fatta dei cinque sindaci designati dal Comitato consultivo della programmazione, noi siamo oggi in grado, per aver già avuto tutte le designazioni da parte di tutti gli altri enti, di nominare questo comitato... abbiamo anche preso contatti d'accordo con il Presidente della programmazione per istituire l'ufficio di piano, riteniamo, e questo è un impegno anche che assumiamo, che già fin dal prossimo settembre si possano avere riunioni congiunte della Giunta regionale e del Comitato della programmazione, proprio per gettare le basi di un bilancio programmato per il 1961.

Dette queste cose io devo aggiungere che quest'anno, nei confronti del 1960, dove noi avevamo un'entrata effettiva di 18.722.550.000, noi passiamo quest'anno a 20.634.770.000, con un aumento delle entrate effettive, pertanto, di un miliardo 912.720.

Un aspetto negativo di questo bilancio, che io devo naturalmente mettere in evidenza, è che questa maggiore entrata, di 1.912.720.000, nei confronti del 1969, viene assorbita nella maggior parte da spese correnti per quelli che sono stati gli aumenti del personale della Regione, per quelli che sono stati soprattutto gli aumenti del personale per la scuola.

Abbiamo infatti un aumento delle spese correnti di 1.997.120.000, soprattutto derivanti dall'aumento della pubblica istruzione, con un aumento di 458 milioni; abbiamo invece, nella parte in conto capitale, un aumento di 215.500.000 e quindi passiamo, purtroppo, da una ripartizione di quelle che erano il bilancio del 1969, che era del 50.61, per quanto concerne le spese correnti e del 49.39, per quanto concerne le spese in conto capitale, passiamo all'aumento di spese in conto corrente del 52.77 e del 46.93 per quanto concerne invece le spese in conto capitale.

Abbiamo pertanto una maggiore spesa per la burocrazia, diciamo così, dell'amministrazione regionale, abbiamo un minore investimento in forme remunerative di quello che è il nostro bilancio.

Per quanto riguarda la spesa, io mi limiterò a fare alcuni accenni; vorrei evidenziare che, tenendo presenti quelli che sono i temi di maggiore rilievo che oggi si dibattono nel nostro paese, che sono a base delle richieste che vengono avanzate dai lavoratori attraverso le lotte dell'autunno scorso, che sono giustificate, soprattutto dai movimenti che abbiamo negli studenti, noi possiamo dire di avere una qualificazione della spesa in questo senso proprio per rispondere, per lo meno inizialmente, ad alcune attese; e questa qualificazione noi la rivediamo soprattutto nella scuola, dove, attraverso le percentuali che voi potete rilevare a pagina 35, voi vedete che per le spese in conto capitale, per la scuola, dal 25 al 25% del 1969 noi passiamo al 32% nei confronti di questo assessorato; devo aggiungere, il 32% subisce ancora un aumento in quanto non sono compresi gli 80 milioni che figurano all'assessorato alle Finanze, in corso per quanto concerne la gratuità dei libri alle scuole medie superiori; quindi uno sforzo per rispondere, se non altro, a quelli che sono i problemi della scuola, con un altro finanziamento di 468 milioni per quanto concerne l'edilizia, e gli 80 milioni di libri gratuiti cui ho accennato prima.

Altro intervento, sempre nella parte uscita, noi lo rileviamo nel campo delle industrializzazioni; noi abbiamo una legge che prevede 150 milioni di finanziamento per l'istituzione di nuove industrie, o per lo sviluppo di industrie già esistenti in Valle, in modo da poter ottenere un maggior numero di posti di lavoro. Noi passiamo quest'anno dai 100 milioni del 1969, ai 150 milioni del 1970; abbiamo anche affrontato in Giunta il problema della casa per i lavoratori; contiamo su questo problema, attraverso i 40 milioni che disponiamo, sempre nel capitolo per le leggi in corso, di poter presentare a breve scadenza, in quanto già approvato da parte della Giunta, una legge straordinaria per soddisfare il gran numero di domande che noi abbiamo in relazione alla legge quinquennale per lo sviluppo dell'edilizia popolare in Valle d'Aosta e inoltre di prendere contatti con il Presidente delle case popolari per esaminare di comune accordo il problema della messa a disposizione dei lavoratori di affitti a basso costo per poter soddisfare anche questa richiesta.

Io ho voluto così, molto brevemente, accennare a quelle che sono un po' le impostazioni del bilancio 1970; ritengo che naturalmente tutti gli assessori interverranno con questo problema, illustrando quelli che sono gli indirizzi che loro hanno dato soprattutto ai loro singoli bilanci, e sono a disposizione del Consiglio per tutti i chiarimenti che eventualmente possono essere rivolti.

Caveri (U.V.) - Le budget de prévision de 1970 est une répétition monotone des budgets des années 1967/68/69. Le budget de 1970 représente même une aggravation de certains symptômes négatifs: en 1969 la dépense prévue pour la bureaucratie était d'un milliard et 900 millions; en 1970, cette dépense est augmentée au chiffre énorme de 2.544.000.000.

Déjà pendant la discussion des budgets des années précédentes nous avons dénoncé ce grave danger que le monstre de la bureaucratie régionale un jour puisse engloutir des sommes telles qu'il ne resterait plus rien ou presque rien pour les dépenses nécessaires à l'amélioration et au progrès du pays. Le déficit du laboratoire est de 10 millions de lires; le déficit de la maternité est de 137 millions, 137 millions de déficit pour la Maternité; lorsque la Région devra penser aux cinq hôpitaux dont on parle, le corps forestier devra se limiter à faire des parades sur la Place Chanoux, parce qu'il n'aura plus de fonds pour reboiser un seul mètre de terrain. On ne fera plus ni des égouts ni des aqueducs, parce qu'il faudra payer des régiments toujours plus nombreux de dactylos parfaitement inutiles. L'autre jour à la soi-disant fête de l'autonomie, qu'on ne sait pas si un jour ou l'autre cette fête de l'autonomie ne sera pas l'enterrement de l'autonomie si on continue de ce pas, j'ai entendu les chants de la chorale du Cercle culturel des Employés et il y avait 7 ou 8 jeunes filles, et il y en avait une entre autre pas mal, mais cependant j'ai connu une seule et les autres je ne les connaissais pas parce que ce sont des employées dernièrement nommées.

En 1954 il y a 170 employés à l'administration régionale.

Tout le monde reconnaît aujourd'hui qu'alors, quand il y avait 170, nous pouvons même dire cent septante, nous, comme les suisses romands, eh bien quand il y avait cent septante employés alors l'autonomie marchait et fonctionnait beaucoup mieux et l'autonomie fonctionnera toujours pire, au fur et à mesure qu'on nommera de nouveaux employés et j'ai entendu dire qu'on veut nommer 4 ou 5 géologues, parce qu'il paraît qu'en Vallée d'Aoste il y a 4 ou 5 géologue en chômage, sans place, et alors il faut donner des places aux géologues, parce qu'il y a cette belle superstition que tous ceux qui ont arraché un diplôme de géomètre ou de comptable ou une laurea ou quelque chose, celui-là a droit au travail à l'administration régionale; c'est une belle théorie celle-là!

Pourquoi la bureaucratie régionale a atteint ces dimensions scandaleuses? Pourquoi ces dimensions deviendront toujours plus astronomiques? Parce que l'équipe qui gouverne la Vallée aujourd'hui participe à la décadence évidente de la société contemporaine. On parle beaucoup d'égalité, de progrès, de justice sociale, de démocratie, mais ce ne sont que des mots creux, ce n'est que du vide: la société contemporaine est devenue un amalgame bizarre et ridicule d'ingrédients hétéroclites. On y remarque une espèce de corporatisme, je vous prie de me passer le mot, qui ne pense qu'à défendre des castes et des groupes restreints de privilégiés contre les intérêts régionaux, aux intérêts régionaux on n'y pense plus, on ne pense qu'aux intérêts particuliers de certains groupes qui en réalité sont des groupes de privilégiés. Au-dessus de cette caste des petits privilégiés de la bureaucratie, des différentes bureaucraties, il y a la caste des grands privilégiés de la politique, ce sont des chefs et les sous-chefs des partis politiques, et, surtout, des courants - parce qu'à présent ce sont les chefs des courants qui sont bien plus importants que les chefs de partis: ils ont le pouvoir politique en main, ils ont, entre autre, le pouvoir d'assigner les emplois et les appointements des administrations publiques à la classe des petits privilégiés. Naturellement, on donne les places et les appointements sans concours, et sans preuves de sélection depuis que la caste des privilégiés du centre-gauche a supprimé l'égalité devant la loi au Palais régional.

Entre les privilégiés politiques et les petits privilégiés de la bureaucratie, que j'appellerais aussi les serfs de la glèbe bureaucratique, il y a des rapports semblables à ceux qui existaient dans les royaumes barbares du 6° au 8° siècle. Les rapports de cette nouvelle féodalité sont fondés sur des contrats innommables et sur des tripotages, sur des "do ut des" qui s'appellent: inscriptions dans le parti violet, ou dans le parti jaune et blanc, appui au courant X, Y, ou Z, vote préférentiel accordé à celui qui a donné l'emploi, en le troquant avec un appui électoral; c'est un contrat scandaleux et simoniaque que l'on pourrait appeler, avec les noms du haut moyen-âge, "commendatio" en latin, ou "mundeburdio" on disait, au sixième siècle, en germanique latinisé.

On s'étonne que la violence est retournée dans les rue, mais on a tort de s'étonner, puisque la violence est l'extrême défense de celui qui, à cause de ce système corrompu et pourri parce que dire "corrompu" c'est déjà peu, il faut dire que ce système est pourri, a dû subir une injustice sans remède et sans appel.

Et si nous étudions la société dans laquelle nous avons le malheur de vivre, nous constatons la naissance, d'un côté d'un nouveau corporatisme, comme je vous disais, un corporatisme digne du bas Empire et d'une nouvelle féodalité.

Mais au-dessus des petits privilégiés des nombreuses féodalités bureaucratiques, au-dessus des grands barons de la politique, il y a une caste encore supérieure: ce sont les grands privilégiés des grands ducs de la finance et de l'industrie, et entre les deux castes supérieures il y a d'autres rapports féodaux: les Conseillers régionaux, les assesseurs, parfois même les Présidents, deviennent conseillers d'administration, ou administrateurs délégués ou Présidents des grandes sociétés. On les couvre de jetons de présence, d'indemnités, d'apanages, d'honoraires pour des expertises tout-à-fait imaginaire, et pourquoi les grands princes de l'industrie et de la finance couvrent d'or et d'argent les barons de la politique? Est-ce par philanthropie ou par cet esprit chrétien dont on parle beaucoup depuis la fondation de la démocratie chrétienne, mais qu'on a renié et qu'on renie tous les jours, en sacrifiant tous les jours au seul Dieu dans lequel croient ces braves gens c'est-à-dire, al Dio Denaro? Si quelqu'un, par distraction, faisait tomber une tuile ou une ardoise sur la tête d'un de ces vauriens, il serait maudit par les défenseurs de la religion et de la morale, arrêté par les gendarmes, trainé sur le banc des imputés, condamné par les magistrats qui naturellement appliquent la loi égale pour tous, jeté dans une prison, et oui, cet homme mérite ce châtiment parce qu'il a violé les règles du jeu démocratique en commettant le plus grave péché, la violence. La fraude systématique et l'enrichissement fondé sur le vol ne sont que des péchés mignons qui méritent absolution et indulgence plénière.

Devant ce beau spectacle on se demande jusqu'à quand le peuple, se pauvre mulet débonnaire, conservera cette patiente philosophique dont il est richement pourvu?

Du budget financier, je m'aperçois d'être glissé dans le bilan moral qu'il faudrait peut-être au lieu appeler le bilan de l'immoralité.

Retournons aux chiffres: 2 milliards et demi par an pour la bureaucratie régionale. 3 milliards pour les appointements des instituteurs et des professeurs, 11 milliards de ce qu'on appelle, par un euphémisme, "dépenses courantes", peut-être parce qu'elles courent à un galop toujours plus précipiteux vers l'abîme.

La Ville d'Aoste donne le bon exemple, c'est-à-dire le mauvais exemple, avec le 49% du budget englouti par les appointements des employés de la commune.

Dans notre bilan de prévision de 1970, il ne reste que le 46% pour les investissements et pour les dépenses productives.

Grâce donc à la belle politique de la Junte du centre gauche, qu'il faudrait appeler centre corporatif féodal, parce que ce serait beaucoup plus précis, on marche de course vers un bilan à la Sicilienne, tandis que les contribuables sont écrasés par des impôts toujours croissants.

Je vous parlerai à présent de l'"entomania".

Mr. Pella dans une interview sur les régions a parlé de l'"entomania" régionale. Monsieur Pella a raison, même s'il a oublié, naturellement, de nous parler de l'"entomania statale". Un Ministre du bilan, auquel on avait demandé le nom des "enti" de l'Etat, a répondu, nouveau candide, qu'il l'ignorait; il a été un homme sincère, un peu candide, mais il a été sincère, il a dit qu'il ne savait pas quel était le nombre "degli enti statali".

En tout cas, Monsieur Pella nous a dit que la Sicilie en a créés 72, la Sardaigne 12, le Trentin Haut Adige 12, et puis Monsieur Pella a fait un beau compliment à la Vallée d'Aoste parce qu'il a dit "in Valle d'Aosta, medaglia d'oro al merito, gli enti per il momento sono sono soltanto due". Moi je voudrais proposer de supprimer ces deux "enti", à commencer par l'Ente de l'Artigianato, qui ne sert à rien du tout.

Pendant les pourparlers avec les dirigeants de la Démocratie chrétienne, ceux-ci nous ont proposé de créer une société financière pour un certain Monsieur de Lespinasse, je ne sais pas, peut-être vous ne le connaissez pas, un "ente" pour l'agriculture, et un "ente" pour l'industrie et le commerce. Nous nous sommes opposés mordicus à la création de ces cancers régionaux, mais nous n'avons pas demandé aucune médaille d'or. Nous regrettons de dire que même certains partis de gauche étaient favorables à ce fléau; nous regrettons d'autant plus de dire que le danger de ce cancer régional n'est pas terminé puisque nous savons que la Junte régionale actuelle est sujette et soumise à des pressions de millions d'atmosphères à cet égard.

Nous supplions la Junte de ne pas créer cet abîme qui engloutirait ce qui reste des finances régionales.

Programmation: je ne vous parlerai pas de la défunte programmation. À Monsieur Lustrissy j'ai demandé, pendant une réunion de la Commission affaires générales, à quel point était le plan régional. Il m'a répondu que, n'ayant pas eu le temps de faire le plan 1965-1970, il devait penser au plan 1970-1975. C'est vraiment le cas de lui souhaiter "sogni d'oro", comme disent les enfants à leurs parents avant d'aller se coucher; et à Monsieur Milanesio, vu qu'il s'occupe, grâce à Dieu, il s'occupe des jardins, des menhirs et des dolmens, je lui propose de mettre dans ce jardin une autre pierre en plus, une pierre funéraire, avec l'inscription "hic iacet programmatio, requiscat in pace - Amen".

Nous savons que les assesseurs, vu l'augmentation frénétique des dépenses courantes, ont reçu l'ordre de diminuer et de comprimer, coûte que coûte, les dépenses productives et d'investissement.

L'année passée j'ai déploré l'insensibilité forestière de notre assesseur à l'agriculture. Je regrette beaucoup de devoir dire cela aussi cette année, parce que Monsieur Maquignaz est un gentil garçon; il ne me résulte pas qu'il ait des places de sous gouvernement, il est honnête, scrupuleux, il répond avec diligence et courtoisie aux interpellations des Conseillers, mais nous voudrions voir germer dans son âme candide, sans tâche et sans reproches, une vocation forestière qu'il n'a pas. Monsieur Maquignaz, 138 millions pour les reboisements, et pas seulement pour les reboisements, parce que dans ce tel chapitre, les 138 millions sont pour les reboisements, mais aussi pour des éboulements et pour d'autres choses, eh bien, une somme pareille est tout-à-fait une misère et je demande encore une fois que l'on dresse un plan forestier pluriennal, évidemment, parce qu'on ne peut pas faire un plan d'une année ou deux, il faut penser de faire un plan de plusieurs années, et alors, il faut penser à quatre ou cinq milliards pour les reboisements dans cette Vallée, qui depuis deux siècles et demi a été toujours massacrée, et les documents nous démontrent qu'en deux années du 18ème siècle, on a coupé, en deux années du 18ème siècle, 147.000 plantes, on a coupé déjà il y a deux siècles et demi, en deux années, et vous connaissez les hécatombes des deux grandes guerres mondiales.

Puis il faut penser à améliorer les forêts qui sont dans un état déplorable, et quand on discutera de la partie spéciale du bilan, je demanderai à Monsieur Maquignaz des nouvelles si on veut bien ou non reboiser les zones qui ont été détruites par les incendies, à Saint-Marcel, à Chambave, à Brusson, à Challant, à Troix Villes sur Quart et au Col Fenêtre sur Charvensod.

Assainissement du bétail: cette réforme a été un des grands mérites de la Junte du Lion; en cette matière les choses aujourd'hui, je regrette de le dire, mais elles vont très mal.

Pendant qu'à l'administration régionale il y a au moins 150 employés incapables ou fainéants, qui ne foutent rien tout le jour et qui volent leurs appointements aux contribuables valdôtains, on a mis la hache aux dépenses productives, et on a mis entre autre la hache aux dépenses en matière d'assainissement du bétail, de ce bétail qui est notre grande richesse régionale, et on fait des économies très nuisibles en matière d'achat et de remplacement. L'assainissement du bétail est presque nul dans la Vallée du Lys et dans la Vallée d'Ayas. On a interrompu l'assainissement à Morgex, à Saint-Pierre, à Saint-Christophe, à Verrès et à Pont Saint Martin. Deux font exception: vu que les syndics de Gignod et de Doues appartiennent, et je regrette que ne soit pas ici Monsieur Chamonin, appartiennent au Mouvement des Autoroutes valdôtaines, et alors voilà qu'on a pensé de donner impulsion aux assainissements de Gignod et de Doues, ainsi on a aussi créé la discrimination des vaches, parce que la discrimination des chrétiennes, ou des prétendus chrétiens, n'était pas suffisante.

Défense du sol: on avait dressé un plan pour la défense du sol et contre les avalanches; j'en ai une copie dans ces papiers, mais on n'a rien fait, ou presque rien, et à Valgrisanche, regardez quelle drôle de combinaison, une avalanche est tombée vraiment là où on avait prévu des travaux dans le "piano regionale della difesa del suolo", vraiment là est tombée une avalanche, qui a détruit la moitié de la forêt, parce que en Vallée d'Aoste on n'a pas détruit assez de forêts et alors cela peut continuer..

Assistance publique: en matière d'assistance publique on n'a pas fait ces instituts pour l'enfance que j'ai demandé plusieurs fois: vox clamans in deserto, Monsieur Mappelli; la vox clamans, ce n'est pas vous, c'est moi la vox clamans in deserto; ainsi on parle d'ethnie valdôtaine et on disperse les enfants valdôtains bien loin de leur ambiance socio-culturelle, et on en fait des déracinés et des aliénés.

Palais Narbonne: Néant - Monsieur Balestri a acheté des meubles, en cachette, contre une délibération du Conseil régional.

Parking - Néant -

Rue des Portes Prétoriennes - Néant -

Avenue Chambéry et avenue du Mont Blanc: zéro - Musées régionaux: zéro - Programme des travaux publics: on n'a même pas présenté un programme des travaux publics - Ethnie Valdôtaine: on ne fait pas que des mots - Télévision Française et Suisse: zéro - Monsieur Bordon, dans l'année 1980 je vous demanderai d'écrire une lettre au Président du Conseil des Ministres pour la télévision française et pour la télévision suisse, et d'ici 10 années, pour la centième fois, vous me donnerez les mêmes assurances.

On ne veut pas rééditer les livres de Mgr. Boson, et depuis que nous sommes sortis du Palais régional, le gouvernement central ne donne plus un centime pour les cours fédéralistes européens.

Si vous ne le savez pas, sachez qu'en 1962 Monsieur Segni, grand homme, a demandé à un des promoteurs des cours fédéralistes européens à Aosta, il a dit "Mais pourquoi vous ne faites pas ces cours en Sicile ou en Basilicata?", voilà ce qu'il a dit, Segni.

Dans le même temps ces hypocrites disent d'être des européens, et des européistes.

Je ne vous parlerai pas de petites choses, je ne vous parlerai pas du cadeau que vous avez fait de 4 millions à ce général Giachino, d'infausta mémoria, pour le prétendu étude du champ d'aviation, et dans la partie spéciale je demanderai aux responsables de la Junte de ce service, je demanderai de combien de page est le fameux, la fameuse étude du général Giachino.

Vous avez fait un cadeau scandaleux à Monsieur Valobra, de 3 millions pour le golf à Fénis; moi je ne connaissais pas ce Monsieur Valobra. Je l'ai vu l'autre jour, il était en première file, là, au milieu du public, il clignait de l'œil à différents Conseillers régionaux, pas de ce côté, plutôt de l'autre côté, on voit qu'il est en bon rapport; je l'ai regardé en figure, cet homme, et je me suis dit: mais c'est certainement un truffatore, un guanti gialli, mais non seulement, non seulement mais il a la mine de un qui soit sorti de la "mala" de Turin, la "mala", la fameuse mala de Turin, les quartiers malfamés de Turin; ce Valobra sort certainement des quartiers malfamés de Turin et à cet individu on a donné 3 millions de cadeau pour une étude sur le golf de Fénis.

Monsieur Milanesio je vous invite à répondre aux questions que je vous ai posées sur cette immense saloperie qui s'appelle "ALPILA". Voilà, chers amis, en quelques mots la dixième partie de ce que l'on pourrait dire de votre bilan.

Je me réserve de prendre la parole sur les différents chapitres de la partie spéciale du bilan.

Tonino (P.S.I.U.P.) - Signor Presidente, Signori Consiglieri.

Io penso che non ci sia tanto da discutere su questo bilancio, salvo entrare nei dettagli voce per voce, perché nella globalità possiamo dire, con tutta tranquillità, che questo bilancio è esattamente uguale a quello del 1969, come è stato anche testé ammesso dall'assessore alle Finanze Colombo.

L'unica cosa che cambia è il colore della copertina di questo libretto, che l'anno scorso era gialla e quest'anno, invece, è celeste; quindi si potrebbe discutere come mai avete scelto questo colore anziché un altro; ma a parte questa considerazione umoristica, sta di fatto che ancora una volta vengono previste le solite entrate che non entrano mai, ad esempio i tre miliardi dell'articolo 12 dello Statuto, e qui ci sarebbe da discutere per parecchio, ma oltre a queste considerazioni, il problema di fondo resta che questo documento di base della vita amministrativa e politica della Regione è sempre, ancora una volta, orientata in uno strano modo di concepire una realtà che ogni giorno di più si va manifestando.

In parole povere, non si vuole affrontare i problemi che stanno alla base: un bilancio, direi, di ordinaria amministrazione, un bilancio che, abbiamo detto prima, tale e quale il precedente; qualche piccolo aumento nelle spese in ogni singolo assessorato che non riesce però a soddisfare le esigenze che ogni assessorato ha davanti a sé, specialmente se teniamo conto degli aumenti degli stipendi al personale e del nuovo personale assunto, il quale, in parte giustifica i piccoli aumenti delle spese dei singoli assessorati, e del resto, sono dei rattoppi che non risolvono i problemi di fondo, che abbiamo davanti. Si fanno delle promesse di voler poi presentare dei progetti di legge sul riparto, promesse di leggi straordinarie per le case dei lavoratori, sempre, ma solamente sempre delle promesse.

Sul personale vorrei soffermarmi un momento: non posso fare a meno che constatare come il personale addetto alla Regione continui ad aumentare: in due anni 86 nuove assunzioni, se andiamo avanti di questo passo, tenendo conto che diversi assessorati hanno i suoi clienti da sistemare, fra qualche anno il personale dell'amministrazione regionale supererà quello della Nazionale Cogne. Ma, a parte questo, vorrei scendere ad analizzare alcune spese, senza scendere nelle minuterie, perché a questo verremo dopo; tralascio le spese attribuite al Consiglio regionale per il momento, salvo intervenire poi, e la stessa cosa per quanto riguarda l'assessorato alle finanze. Ritengo, per quanto riguarda l'assessorato all'agricoltura e foreste che non si è tenuto conto di determinate necessità. Accumulare una somma necessaria per fare fronte alle spese derivanti dalle costituzioni urgenti di cooperative agricole per la lavorazione e trasformazione e la vendita dei prodotti zootecnici; questa legge, che possiamo dire una benemerita legge, è stata accantonata, si dice, per dei rilievi fatti dalla Commissione di coordinamento e pare che sfogliando il bilancio non si abbia più intenzione di rivedere di nuovo questa legge che era, ripeto, molto importante. Vorrei poi sapere dall'assessore a sua volta a quanto ammonta la somma disponibile per le strade poderali ed interpoderali; Lei sa quante richieste, giustificate, ci sono, solo per questi allacciamenti e su questo a me pare che non ci sia il finanziamento necessario. E questo, naturalmente, pregiudicherà lo sfruttamento degli alpeggi e ci porterà, inevitabilmente, allo spopolamento dei nostri alpeggi.

Risanamento del bestiame: È un provvedimento molto importante, però, assessore, qui ci sono delle gravi lacune, delle gravi lamentele; io non voglio entrare nei dettagli, ma per sentito dire sembra che le malattie, anziché diminuire, aumentino, oltre alle speculazioni che nascono in seguito a questo fenomeno. Non parlo poi del patrimonio boschivo, in Valle, in quanto è già stato così bene illustrato dal Consigliere avvocato Caveri.

Assessorato Industria e Commercio: si è detto che è necessario modificare la legge sull'incentivazione delle industrie in Valle. Ora, a me pare che per incentivare le industrie in Valle, non sia tanto quello di riempire le tasche degli industriali di soldi, ma piuttosto, quello, prima cosa, di procurare ed urbanizzare i terreni necessari per installare delle industrie, come prima cosa; ne abbiamo discusso tanto, però la somma, che vediamo in più all'anno, dell'anno scorso, non basterà naturalmente per affrontare questo problema.

L'Assessorato ai lavori pubblici: qui ci sono 200 milioni in meno dell'anno scorso, per opere pubbliche, cento dei quali le troviamo sui cantieri di lavoro, in meno. Questa non è una scelta felice, sappiamo tutti che i cantieri di lavoro risolvono il problema della disoccupazione invernale.

Assessorato della pubblica istruzione: anche qui, di fronte ai problemi che sono stati dibattuti sulla scuola, sulla necessità della riforma scolastica, non so quanti di questi problemi andranno in porto con gli stanziamenti che ha a disposizione l'assessorato. Io non voglio entrare nel merito anche perché non ho dati sufficienti per provare questo mio dubbio senz'altro fondato.

Non vado oltre ad analizzare altri orientamenti della Giunta, su altri assessorati, li discuteremo poi prossimamente voce per voce.

Ho parlato finora di insufficienza di interventi, che è poi, in definitiva, una scelta precisa, che dà la misura grosso modo dell'aspetto conservatorio dei problemi reali di una Regione come la nostra; ma vediamo invece come non si è conservatori dall'altra parte nello spendere il denaro pubblico: 86 impiegati in più in due anni ammontano alla bellezza di una cifra di 172 milioni; spese per convegni, mostre, ospitalità non ben definite: 124 milioni; stazione turistica di St. Vincent e allegati assieme: 225 milioni; comune di St. Vincent, 45 milioni; comune di Aosta 140 milioni, solita storia; solo su queste poche voci, ci dà un totale di 700 milioni di lire che si potrebbero in parte esentare e destinarli su altri capitoli molto più importanti ed urgenti.

Ho voluto dire queste cose non per amore di polemica, ma per dimostrare come effettivamente si fanno le scelte quando non si ha nessun interesse di affrontare i problemi seri, i problemi che possono fare cambiare le cose in meglio.

Volevo anche chiedere all'assessore Colombo una spiegazione: non importa quando me la darà, magari il Rag. Peretto, anche. La spiegazione è questa: il bilancio dell'anno scorso si è chiuso in pareggio su una cifra di 28 miliardi; quest'anno è di circa 27 miliardi, quindi, grosso modo, circa un miliardo in meno... (voce) ...eccoci, appunto volevo chiedere come si spiegava che l'anno scorso...

Colombo (P.S.I.) - ...C'è una entrata effettiva di un miliardo e 912 milioni, mi pare, in più dell'anno scorso. Come bilancio globale abbiamo una cifra inferiore a quella dell'anno scorso, perché sono ridotte le partite di giro; l'anno scorso avevamo, mi pare, 7 miliardi di partite di giro, quest'anno ne abbiamo solamente 5 miliardi, ecco perché, nel totale, figura un bilancio inferiore all'anno scorso... però in effetti...

Tonino (P.S.I.U.P.) - Va bene, non riuscivo a spiegarmi come mai l'anno scorso con un miliardo in più sul bilancio, quest'anno uno in meno, ogni assessore ha un tantino di più a disposizione...

Colombo (P.S.I.) - Ecco, perché le effettive sono superiori, si riducono invece, come totale globale, perché le partite di giro sono inferiori a quelle dell'anno scorso; l'anno scorso noi avevamo 7 miliardi 823 milioni di partite di giro, e quindi portava da 18 a... da 21 e qualche cosa, portava a 27.900.000 quest'anno, invece, come partite di giro abbiamo soltanto 5 miliardi 466... che non sono entrate effettive. Entrano e escono, per fideiussioni e cose di questo genere.

Tonino (P.S.I.U.P.) - Va bene, io, chiarito questo, dico e ripeto ancora che qui ci troviamo di fronte a dover approvare un bilancio il quale non ancora, per l'ennesima volta, non ha affrontato con serietà i problemi che si dovevano affrontare. Mi riservo di intervenire successivamente anche per discutere su ogni singola voce il problema; per adesso ho finito.

Savioz (P.C.I.) - Io vorrei fare due brevi considerazioni di carattere generale. Non ripeterò quello che è stato detto prima, da altri che sono intervenuti, perché ritengo inutile ribattere quanto già detto.

A me sembra che c'è un problema di fondo che ha toccato anche chi mi ha preceduto ed è esattamente quello della pesantezza burocratica in cui noi veniamo a trovarci con l'andare del tempo e degli anni.

Il pericolo, per me, sussiste in questo modo; se si continua su questa china, avrà ancora ragione di essere il Consiglio regionale? Penso di no, perché arriveremo, di questo passo, ad un certo punto dove non ci sarà più nessuna possibilità e disponibilità di bilancio; tutto questo verrà assorbito essenzialmente dai dipendenti della Regione che operano nelle varie branche di lavoro.

Signori, la situazione di altri enti, che è pesantissima e, per non citarne tanti, cito solo quella della Sicilia, dove non c'è nessuno che sa quanti sono i dipendenti e ad un certo punto, di fronte a determinate interrogazioni, non hanno neanche saputo dire quanto costavano i medesimi, talmente il caos si è creato in un modo vergognoso e tremendo. No, per fortuna, non siamo ancora arrivati a quel punto, ma di questo passo qui, immancabilmente, noi ci arriveremo. Bisogna che ci rendiamo conto che, per fare funzionare un organismo, non è detto e non è assolutamente necessario che sia appesantito da una serie di persone che si rinviano i compiti d'ufficio, l'uno con l'altro, che soprattutto non prendono alcuna responsabilità, perché sappiamo molto bene che più si aumenta la compagine dei dipendenti, degli interessati a quel determinato servizio, più troveremo difficoltà a trovare il responsabile; la catena si fa lunga, si creano quelle società di mutuo soccorso per cui non si riesce più a sapere né dove, né come vanno a finire determinate pratiche e insomma, il caos si fa con la moltitudine dei dipendenti. Mi dispiace di doverlo dire, però è una esperienza che ho vissuto da vicino e ho capito benissimo che più si aumentano i dipendenti, più difficilmente vengono ad essere risolti i problemi.

Quindi, questo è il primo punto su cui io non vorrei drammatizzare, però, di questo passo, indubbiamente, andiamo verso l'esautorazione dei Consigli regionali.

La seconda questione: mi dispiace che l'amico assessore al Turismo non ci sia, io vorrei fare un complimento all'assessore al Turismo, perché il medesimo ha dimostrato di avere una particolare sensibilità, che a me fa molto piacere, nei problemi inerenti i problemi di fondo della nostra Regione e cioè mi riferisco a quella, a quel rapporto che è stato mandato in Giunta in data 20.1.1970, e che tratta, in quattro pagine dattiloscritte, una serie di problemi che sono, a mio modesto avviso, fondamentali. Però, ho dovuto, con amarezza, constatare che nel bilancio non c'è una lira disponibile per la realizzazione di questo, e allora, io pongo l'interrogativo: o questa relazione, questa decisione di Giunta è valevole e, allora, per farla diventare effettiva bisognava mettere nel bilancio qualche cosa, invece non c'è nemmeno la voce, niente! Ci sono determinate decine di milioni che vanno a beneficio dei piani regolatori regionali, però non c'è un soldo, e non si è nemmeno istituita la voce in bilancio, per quello che concerne il piano regionale urbanistico. Forse qualcuno potrà pensare che io sono un fissato col piano regionale urbanistico. Vi dirò subito che io non sono fissato in niente, però questo è un problema di fondo, e nessuno può negarmi che sia enormemente determinante e importantissimo. Allora, io faccio questa osservazione all'amico assessore al Turismo, io gli rendo omaggio per la sua particolare sensibilità che leggo da queste pagine, però non posso fare altrettanto per quanto concerne la pratica attuazione delle medesime. Io vorrei, e insisterò ancora quando ritorneremo sull'argomento, che si mettesse in bilancio una determinata somma che possa dare la possibilità all'assessore al Turismo di iniziare gli studi necessari per il piano regionale, perché senza i quattrini l'assessore al Turismo non potrà fare un bel niente; e così va di mezzo, siccome il problema è molto vasto, naturalmente io non voglio stare qui a spiegare in che cosa consiste il piano regionale di urbanistica, perché ritengo che sia inutile, in quanto che i consiglieri certamente lo sanno altrettanto come lo so io, e penso che però sia un problema su cui dobbiamo ritornare. Detto questo, non voglio dilungarmi di più e naturalmente, quando sarà il momento, ritornerò in argomento.

Dolchi (P.C.I.) - Signor Presidente, colleghi Consiglieri.

Farò alcune brevi considerazioni di carattere generale poiché, come già dicevo l'anno scorso, il bilancio presentato non è certamente un documento esaltante, dal quale si può trarre elemento di valutazione della volontà della maggioranza, o proposte di scelte qualificanti che abbiano la possibilità e il merito, anche, di essere largamente, esaurientemente discusso. L'anno scorso aggiungevo anche che la presentazione del bilancio è un atto che la maggioranza compie per dovere, direi quasi per obbligo statutario e legislativo, e direi che l'assenza di numerosi assessori e del Presidente della Giunta e il via vai che c'è, soprattutto al banco del governo regionale, lo dimostrano ampiamente.

La presentazione del bilancio, la discussione del bilancio è quindi un atto che non è nemmeno più qualificante, sia per la mancanza di volontà di renderlo tale e sia perché, nel corso dell'esercizio, cioè nel corso di un anno, ci sono momenti ben più importanti e scelte ben più impegnative, sia per la maggioranza che per la minoranza.

Penso che questi concetti che ho più ampiamente sviluppato l'anno scorso e che ho brevemente ricordato, siano ancora più validi quest'anno, quando il documento che ci si presenta all'approvazione ricalca quello dell'anno scorso, non pone nessuna nuova scelta o alternativa di fondo, perché anche l'aumento relativo alla scuola è un provvedimento di carattere molto parziale. Tale immobilismo è stato giustificato in occasione della discussione sull'esercizio provvisorio come una conseguenza della lunga crisi dell'anno scorso, da aprile a settembre, e dal fatto anche che questo bilancio, ci è stato detto in Commissione, è un bilancio di transizione. Ricordo al Consiglio che, di transizione in transizione abbiamo già ormai discusso quattro bilanci di questo tipo; però, io vorrei aggiungere che insistere nel bilancio di transizione, rimanere fermi, quando tutto si muove, quando, nel paese si va avanti e si preme per soluzioni diverse, nuove e più avanzate, vuole dire andare indietro e ciò è riprovevole in una Regione autonoma, dove non mancano invece, se sorrette da un po' di audacia, possibilità di soluzioni, di scelte, di fondo più avanzate.

L'anno scorso il collega Pollicini diceva, testualmente: "è vero che ci rimangono da fare molte cose, fra cui il riparto, che ci auguriamo di portare a conclusione nel 1969", e il collega Milanesio aggiungeva: "qualitativamente, quello del 1969 è un bilancio che rispecchia delle vecchie impostazioni e discretamente rituale"; e il collega Ramera, nella dichiarazione di voto, affermava testualmente "che il gruppo democristiano voterà a favore del bilancio, ben certo di potersi ripresentare il prossimo anno con un documento diverso e seguendo quelle impostazioni che già altri miei colleghi di gruppo hanno ben enunciato" e vi ricordo che quelle enunciazioni riguardavano la nuova legge sul riparto fiscale, a cui si richiamava il collega Pollicini e, soprattutto, la programmazione.

Il collega Milanesio, ancora l'anno scorso, diceva "noi tutti dobbiamo chiederci se non si poteva fare di meglio e se non si potrà fare di meglio e io penso" concludeva Milanesio "che si possa fare meglio e che questo, in primo luogo, spetti alla maggioranza".

Ebbene, queste affermazioni sono state smentite dalla relazione dell'assessore Colombo, dai fatti, direi dal progetto di bilancio che ci è stato presentato all'esame, e dimostra che la maggioranza non ha saputo, o non ha voluto, fare quest'anno meglio dell'anno scorso.

Pertanto, c'è poco da dire del bilancio 1970 e le poche cose che si possono dire, purtroppo, sono sempre le stesse, perché il bilancio è sempre lo stesso, come ci hanno detto, oltre che l'assessore alle Finanze, anche i Consiglieri Caveri e Tonino. Prima di tutto, vorrei ricordare che il documento, ancora una volta, è stato discusso, approvato, per la richiesta dell'esercizio provvisorio e poi stampato e distribuito prima che ci fosse una discussione in Commissione; quella Commissione che, proprio per sua natura, essendo consultiva, deve essere in grado di esprimere un parere prima che si arrivi al testo definitivo, perché della sua consulenza, dei suoi pareri si possa tener conto.

Quindi direi che questa tendenza all'elaborazione definitiva del progetto di bilancio prima che la Commissione potesse esprimere un parere in proposito, proprio perché nella Commissione esiste la presenza dell'opposizione, significa un rifiuto all'apporto che dalle opposizioni può venire.

Secondo, la ritualità "discretamente rituale" aveva detto Milanesio, per il bilancio del 1969, assolutamente rituale si potrebbe dire, quello del 1970; e, quindi, il ripetersi della polverizzazione della spesa, senza una visione globale ed organica, soprattutto senza tenere il minimo conto delle indicazioni relative alla programmazione. Direi che questo fa sì che risulta persino vano scendere nel dibattito, nella discussione, nel dettaglio delle singole voci, perché? Perché ciascuna di queste voci, soprattutto quelle di uscita, possono trovare singolarmente una giustificazione, ma questa giustificazione, e la spesa, diventa avulsa se manca una visione globale e manca per la definizione di queste spese particolari, delle scelte generali e di fondo.

Sottolineerei ancora la mancanza di previsione per leggi in esame e su cui già si è pronunciato il Consiglio regionale, mentre sono previste al capitolo 206 e 271, e ne troviamo il dettaglio nell'allegato E e nell'allegato F del bilancio, le leggi che la Giunta ha in mente di proporre all'approvazione del Consiglio, mancano quelle che il Consiglio ha già discusso, su cui il Consiglio, maggioranza e minoranza, si sono già pronunciate e che sono già in avanzata elaborazione e che quindi, secondo me, dovevano essere previste, proprio in considerazione, in conseguenza di questa avanzata elaborazione, nell'allegato E e nell'allegato F.

Ve ne ricordo alcune: il problema dell'industrializzazione, la legge stessa per l'aumento del contributo per la costruzione dei tetti e balconi, su cui il Consiglio si è unanimemente pronunciato, anche se manca il testo definitivo; una stessa previsione di legge per quanto riguarda il contributo ai comuni, di integrazione ai bilanci comunali; e io direi che manca uno stanziamento per la legge prevista già discussa e votata, anche se negativamente, nel Consiglio dell'anno scorso, e cioè, uno stanziamento relativo alle spese per l'entrata in vigore della legge sul controllo degli atti degli enti comunali, degli atti degli enti locali, che io mi permetto di ricordare al Presidente della Giunta e alla Giunta, non è solo una aspirazione e una richiesta dei sindaci o di alcuni Consiglieri regionali, ma fa anche parte del programma che ci è stato illustrato dalla Giunta sia dal Presidente Bordon che dall'assessore Milanesio e siccome in proposito ci sono, giacenti in Commissione, due proposte di legge in merito e che tutti si augurano, proprio, e mi richiamo agli impegni programmatici di questa Giunta, che al più presto si addivenga al voto favorevole di una legge di questo tipo, sul controllo democratico degli atti degli enti locali, la spesa avrebbe, secondo me, dovrebbe, secondo me, trovare posto anche già nel bilancio 1970, perché, io penso che sia, perlomeno per gli autori di questa legge, una necessità di non andare oltre il 1970.

Ma non voglio dilungarmi di più, molte cose sono già state dette dai Consiglieri che mi hanno preceduto. In conclusione, questo breve intervento in sede di discussione generale vuole, ha voluto mettere, o rimettere, in rilievo che poco e nulla c'è di modificato in questo bilancio e ce lo ha ripetuto anche l'assessore alle Finanze nella sua relazione, nulla o poco c'è di modificato rispetto a quelli passati, e quindi credo che non possa essere esaminato, e tanto meno, accettato, come un programma di esercizio che contenga degli elementi innovatori e diversi. Direi che, come documento non rispecchia, proprio per le cose che ho detto prima per la mancanza del suo legame con la programmazione generale, non rispecchia le necessità di fondo della regione valdostana, e direi che non rispecchia nemmeno, se andiamo a rileggere gli impegni programmatici di questa Giunta, non rispecchia nemmeno gli impegni che la Giunta ha più volte manifestato nel corso dell'attività consiliare di questi ultimi mesi.

Da parte nostra, e concludo, direi che, indipendentemente dal bilancio, rituale o di transizione, siccome i problemi premono e le soluzioni sono richieste dai cittadini e dagli abitanti della Valle d'Aosta, continueremo a portare al dibattito consiliare proposte concrete per alcune scelte di fondo, come per la scuola, per l'integrazione dei bilanci comunali, per le case ai lavoratori, cioè, scelte di fondo diverse, più avanzate, innovatrici, che possono trovare posto, anche nell'anno 1970, e negli stanziamenti relativi a questo esercizio.

Pensiamo in tal modo di svolgere appieno il nostro mandato.

Grazie.

Fosson (U.V.) - Effectivement, après tout ce qui a déjà été dit sur le budget qui nous vient présenté aujourd'hui, dans les questions générales il resterait bien peu à dire, avant tout parce que, comme ont dit ceux qui m'ont précédé, le budget qui nous vient présenté copie les budgets qui ont été présentés dans ces années passées, et je dirai qu'il empire; d'autre part l'assesseur aux Finances a reconnu lui-même, parce qu'il a commencé en disant "questo bilancio ricalca quello che abbiamo presentato negli anni scorsi", et ceci certainement paraît dans toutes les affirmations qui avaient été faites dans cette salle par les Juntes précédentes, qui s'étaient engagées, de porter en avant la loi sur la répartition des entrées. Or, tout de même quelques considérations, qui sont les mêmes considérations qui ont déjà été faites, mais pour toucher quelques points il faut tout de même les faires; si nous nous voyons dans l'augmentation des entrées, nous avons prévu à peu près un milliard d'entrées en plus, il y a 1.512 millions et quelque chose de dépenses prévues en plus, eh bien, sur 1.512.000.000, nous voyons qu'il y a un milliard 297 millions 120.000 lires, pour "la questione delle spese correnti", 215 millions 500.000, seulement pour l'augmentation "delle spese in conto capitale o di investimento", de façon qu'on augmente le pourcentage delle "spese correnti" qui passent effectivement au 51,55%, et on diminue le pourcentage qui sont pour les dépenses "in conto capitale" qui passent au 46,93.

Or, effectivement, si nous allons voir, sans entrer dans les détails, nous voyons que les dépenses du personnel ont augmenté d'une façon énorme, d'une façon énorme, il y a des services où c'est escompté qu'il y ait l'augmentation du personnel, parce que si nous prenons la question de l'école, effectivement, en augmentant le nombre des écoles on augmente le nombre des instituteurs et des professeurs, et sur ces points ici nous n'avons rien à dire parce que c'est une conséquence, c'est une constatation que nous devons faire pour l'augmentation des dépenses, mais ce sont des dépenses dont on ne peut pas faire à moins, parce que avec l'augmentation du nombre des écoles va pour son compte aussi l'augmentation du nombre des instituteurs.

Mais nous voyons, au lieu, dans les services régionaux, dans plusieurs services de la Région, que nous avons vu une augmentation de personnel et, j'en cite seulement quelques-unes en pensant je le dis maintenant dans la question générale, et j'aurai les explications peut-être quand on entrera dans la question de détail ou peut-être dans la réponse de la question générale, je vois ici "servizi agrari e zootecnici" et que en 1969, "numero dei dipendenti in servizio" était 30, nous sommes passés à 44, je ne sais pas, l'Assesseur me donnera cette explication dans un deuxième temps. Il y a l'assessorat à l'Industrie et commerce, assessorat à l'Industrie et commerce, 22 en 1968, nous sommes passés à 30 déjà dans le 1969, il reste 30 dans le 1970. Mais, ici, de 22 à 30 il faudra avoir une explication, pourquoi il y a eu cette augmentation de 8 personnes dans l'assessorat industrie et commerce?

Servizio contingentamento, zona franca 10, en 1968, 11 en 1969, 16 en 1970, pourquoi il y a eu cette augmentation énorme? Parce que on peut comprendre qu'il y ait cette augmentation, mais contenue; assessorato ai lavori pubblici, de 41 et je ne parle pas des cantonniers, parce que si on a pris des routes en plus et on a nécessité de cantonniers je comprends qu'il y ait une augmentation de cantonniers, mais, ici, assessorato ai lavori pubblici, 41 en 1968, 43 en 1969, 47 en 1970, et alors, ici je prends comme cela quelques données pour signaler ces choses et nous voyons tout de même que, sans compter le personnel de l'école, nous passons le nombre des adeptes de la Région, qui passent du 1968 de 639 à 699 en 1969, et à 725 en 1970, et ici aussi nous voyons qu'il y a à peu près une augmentation en deux années de 100 personnes, pas 100 personnes, mais nous faisons vite les comptes, ce sont à peu près 85, 90 personnes d'augmentation, et on comprend que les dépenses passent, à part l'augmentation des appointements, il y a une augmentation d'appointements, mais tout de même nous voyons qu'ici "l'importo totale della spesa prevista" passe d'un milliard 921 millions du 1968, à 2 milliards 181 millions du 1969, à 2.544 millions en 1970. Et avec une augmentation énorme de cette dépense et je laisse rester, pour les raisons que j'ai déjà dites, le personnel de l'école, où cette augmentation est déterminée. Mais, si nous devons souligner, souligne les augmentations du personnel, et les augmentations de la dépense pour le personnel, nous le devons faire surtout sur les services régionaux et c'est cela que je voulais faire, parce que ici joue une partie de l'augmentation du traitement du personnel, mais joue aussi la partie effectivement des appointements qui se réfèrent à l'augmentation matérielle du nombre du personnel.

Et alors, nous voyons que l'augmentation des entrées dans le budget sont complètement absorbées par l'augmentation "delle spese correnti", et certainement que, une fois dites ces choses, qu'est-ce que nous devons dire encore sur le plan, sur le plan général du budget? Nous avons, nous pouvons recommander à la Junte de revoir un peu toutes ces choses: nous devons constater que effectivement, si nous allons en avant de ce pas, nous ferons, pas des pas en avant, mais nous ferons des pas en arrière parce que toutes les augmentations de non entrées iront, seront absorbées par l'augmentation des dépenses courantes et surtout par l'augmentation destinée au personnel.

C'est l'heure de mettre un frein à ces choses, et il faut que la Junte s'engage de ce point de vue.

Il y a les autres considérations que nous avons déjà répété dans cette salle, en toutes ces années, parce que vous, vous continuez à dire, et nous l'a dit l'assesseur aux finances, il a dit "Nous avons pensé que pour cette année nous devions encore, nous ne devions pas modifier le budget, l'impostazione du budget, dans le sens de continuer à mettre les 3 milliards sur l'article 12"; nous avons développé cet argument toutes les fois que nous avons parlé du budget, je vous en fais grâce. Je continue à dire que nous ne sommes pas de cet avis, nous sommes contraires à cette "impostazione del bilancio", mais certainement que pour être contraires à ceci, et pour arriver à une conclusion qui permette à l'administration régionale d'avoir un budget qui lui permette de vivre, il faut se décider à porter dans cette salle la loi sur la répartition des entrées. Nous avons entendu, il y a un moment, un engagement de l'assesseur aux finances qui nous a dit qu'il pense de porter cette loi dans le mois de mai, au maximum, au commencement, au début du mois de juin de cette année, et nous, nous pensons et nous sommes prêts à discuter cette loi, mais certainement on ne pourra pas dire que l'opposition dit quelque chose qui ne soit pas en ligne avec ce qu'elle a toujours soutenu, parce qu'il y a trois ans que nous continuons à insister sur ce point, et qu'elle vienne seulement le mois de mai, ou au mois de juin, cette loi, qu'elle vienne seulement dans la salle du Conseil cette loi, mais tout de même qu'il me soit permis de dire qu'on aurait pu voir cette loi bien avant, et pas attendre au mois de juin 1971.

Il y a la question, et ceci aussi il faut que nous le répétions, on nous faisait des accusations quand nous étions, nous, sur le banc de la Junte en 1965, en 1964, on nous disait, et on avait fait alors les premières études, on avait confié les études sur la programmation, et on nous disait "avete portato un bilancio che non tiene conto della programmazione" et nous nous avions dit "eh bien, les études sont en cours, ces études sont finies il y a trois ou quatre ans, et pratiquement aujourd'hui, dans le 1970, nous sommes ici à constater que, avec toute la bonne volonté, vous n'avez pas encore tenu compte de la programmation, et alors aujourd'hui l'assesseur aux finances a dû dire encore une fois "per questo bilancio, rimaniamo alla traccia dei vecchi bilanci e col prossimo bilancio per il 1971 noi pensiamo di portare un bilancio che tenga conto della programmazione, di quelli che saranno i risultati del piano di sintesi della programmazione". Mais nous devons souligner ces choses, parce que quand nous étions nous sur les bancs de la Junte, il semblait qu'on ne bougeait jamais, qu'on dormait, si on tardait quelques mois à faire quelque chose. Maintenant vous tardez des années et pratiquement tout cela devrait aller bien parce que vous vous êtes ceux qui êtes portés à faire les choses en vitesse, tandis que nous nous dormions, et je me rappelle que Monsieur l'Assesseur Albaney, bien souvent disait et me faisait le grief à moi-même, il me disait "vous dormez, vos allade plan dedeun les bagues"; mais nous n'allions pas si lentement comme vous allez lentement vous autres, qu'il me soit permis de le dire, ceci, parce qu'il faudra tout de même le mettre en évidence.

Et voilà, je pense qu'il n'y a plus grand chose à dire sur la question générale, parce que nous devons répéter, et vous êtes-vous qui vous mettez dans la condition de devoir répéter ces choses parce que nous, pour notre compte, nous aurions eu bien plaisir de pouvoir discuter sur des faits concrets, de ne pas devoir répéter ces choses, mais vous avez obligés et nous devons répéter ces choses, même si c'est la troisième ou quatrième année que nous le répétons, on voit que vous avez la peau attachée dure, parce que vous les entendez, vous laissez dire et vous dites "allons seulement en avant comme cela, tant les électeurs nous donnent toujours la voix, que cela aille bien, que cela aille mal, ils votent toujours pour la démocratie chrétienne", mais attendez un moment que les électeurs, à force d'avoir de la patiente, et à force de voir certaines choses comme elles se mettent, ils peuvent aussi se fatiguer et à un certain moment avoir l'esprit de critique de faire des comparaisons et dire que ceux qui accusaient les autres de dormir, aiment dormir comme des marmottes eux-mêmes, parce que bien des fois ils sont en "letargo".

Voilà.

Montesano (P.S.D.I.) - Allora, data l'ora, la discussione generale può continuare nel pomeriggio, se ci sono delle richieste di intervento... quindi dichiaro chiusa la seduta e il Consiglio è convocato per le ore 16,30.

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La seduta è tolta alle ore 12,56.