Objet du Conseil n. 63 du 27 février 1970 - Resoconto
OGGETTO N. 63/70 - Bilancio di previsione della Regione per l'anno 1970. (Continuazione esame e discussione)
Montesano (P.S.D.I.) - La seduta è riaperta con 25 presenti. Si riapre la seduta con la discussione generale sul bilancio se c'è la richiesta di altri interventi. Chi chiede la parola?
Ripeto che si riapre la discussione generale sul bilancio, se c'è la richiesta di altri interventi.
Nessuno chiede la parola? La parola al Consigliere Germano.
Germano (P.C.I.) - Un momentino, perché sono preso di sorpresa.
Signor Presidente, io vorrei esporre alcune considerazioni sul progetto di bilancio che ci viene presentato; potrei fare anche delle lunghissime considerazioni, il fatto è che molto hanno già detto i colleghi che mi hanno preceduto e poi non abbiamo molto da polemizzare con quanto ha detto l'Assessore alle Finanze e con quanto non ha detto la maggioranza.
A me pare però che una prima considerazione sia questa: non si capisce, almeno io non capisco il perché si è fatta la richiesta di esercizio provvisorio e si è presentato questo bilancio alla fine di febbraio. Questo bilancio era approvato così a dicembre e poteva benissimo essere presentato così a dicembre; non c'è stata alcuna modifica, è solo questione di perdere del tempo, perché anche le due piccole variazioni illustrate dall'Assessore alle Finanze, cioè quella riguardante l'aumento della Pubblica Istruzione in direzione della gratuità della scuola, anche quello era già allora previsto, e anche quello della casa era già, quei 40 milioni, anche allora erano già previsti. Quindi non si capisce il perché si è dovuta fare una legge sull'esercizio provvisorio, si è dovuto aspettare due mesi per discutere di questo bilancio.
Quelle due variazioni fatte, quale giudizio politico dare? Sono troppo, troppo poco rispetto alle richieste dei lavoratori, alle richieste che i giovani in lotta hanno posto. La questione della scuola per esempio: effettivamente, quando abbiamo votato all'unanimità l'ordine del giorno, abbiamo fatto una scelta politica; abbiamo detto: è un obiettivo prioritario, dobbiamo in questa direzione fare un notevole sforzo. E poi vediamo che dalle pieghe del bilancio, si prende qualche centinaio di milioni e siamo fermi lì. E così anche per quello della casa, direi poi che il ritmo nell'affrontare quel problema è un ritmo molto lento.
Questo bilancio dunque, e mi riallaccio ai colleghi che mi hanno preceduto, è la dimostrazione palese della fine del centro sinistra, il quale si dimostra incapace di affrontare i problemi, incapace di stare al passo con la realtà del paese in movimento. E basta, per comprendere questo, vedere solo due questioni, io ne affronterei solo due, e scusatemi se le affronto in modo schematico, per non essere lungo. La questione della revisione del riparto fiscale e la questione della programmazione.
Per il riparto fiscale, mi dispiace sempre che il Presidente della Giunta non c'è, e lui è il massimo responsabile di questo. Inviterei proprio il Presidente, se vuole, a fare in modo che il Presidente della Giunta sia in aula...
Montesano (P.S.D.I.) - È disagevole per il Presidente del Consiglio invitare il Presidente della Giunta...
Germano (P.C.I.) - E come si fa, quando si discute il bilancio che non c'è il capo del Governo, come si fa, a chi dobbiamo rivolgerci? Oltretutto l'Assessore Bordon è stato per quattro anni Assessore alle Finanze, e quindi è uno dei maggiori responsabili di queste cose. Io non so, anche perché poi devo dire qualcosa al Presidente della Giunta, preferirei che lo sentisse con le proprie orecchie.
Montesano (P.S.D.I.) - Allora, Signor Germano, se non le riesce scomodo, quello che devo dire al Presidente della Giunta, glielo dica quando è presente.
Germano (P.C.I.) - Ma è legato alla questione maestra del riparto fiscale, della revisione del riparto fiscale.
Montesano (P.S.D.I.) - Parli prima di altre cose e poi arriva...
Germano (P.C.I.) - No, ma non ho molte cose da dire. Ad ogni modo, se a lui non interessa, a me...
Il fatto è che il riparto fiscale fra lo Stato e la Regione, tutti sanno, è una legge del 1955. Sono passati 15 anni, la situazione finanziaria e i compiti degli Enti locali e delle Regioni sono naturalmente modificati in un modo... è inutile qui starli a descrivere.
Ora, noi già nel 1955 abbiamo sottolineato le insufficienze di questa legge, ma noi siamo i soli criticoni, gente a cui, secondo Bordon, non bisogna credere, e allora dirò che la D.C. stessa dal 1960 ogni anno vota con noi in modo unanime la necessità della revisione del riparto fiscale. Ed è stata la D.C. stessa per bocca del suo Presidente della Giunta che, a un determinato momento, ha modificato la nostra richiesta dal 70 al 75%.
Ora, nel 1966 sappiamo che si è insidiato il centro-sinistra. Nella prima Giunta Bionaz, il problema del riparto era diventato il punto di fondo da risolversi con legge con procedura d'urgenza, 1966, maggio-giugno 1966. Ebbene, da allora questo è il quinto bilancio che le Giunte di centro-sinistra portano in Consiglio regionale ed è il quinto bilancio che non vede la revisione del riparto fiscale, quel punto da risolvere con legge con procedura d'urgenza.
Che significato ha questo fatto? Per un certo tempo anche noi abbiamo detto: ma qui, sono dei lenti, degli incapaci, della gente che non sa trattare con Roma, che non si tira su abbastanza i pantaloni, dei ritardatari, e abbiamo creduto a questa... a questo fatto. Ma secondo noi, a questo punto le cose non hanno più questa spiegazione, a questo punto le cose hanno solo una spiegazione di carattere politico. E io vorrei intrattenervi un momentino su questo.
Voi ricorderete le trafile del riparto fiscale nella passata legislatura, nella passata legislatura abbiamo presentato un progetto di legge, dopo che la maggioranza aveva riconosciuto che bisognava fare la revisione del riparto fiscale e non presentava mai il progetto di legge, quando lo abbiamo presentato noi lo hanno respinto.
Successivamente, nella successiva legislatura, abbiamo presentato un progetto di legge per richiesta dell'Assessore Bordon, che diceva: "adesso la revisione del riparto fiscale vogliamo proprio sul serio portarla avanti anche noi", si è deciso di mandare questo progetto di legge in Commissione. In Commissione abbiamo discusso, vi era il nostro progetto di legge che è stato ritenuto non molto attuabile. L'Assessore Bordon ha presentato un suo progetto di legge. Noi l'abbiamo accettato, l'abbiamo discusso, abbiamo apportato alcune modifiche su cui l'Assessore Bordon era d'accordo e la Commissione ha approvato il disegno di legge Bordon.
Naturalmente chiediamo all'Assessore Bordon di portarlo in Consiglio; era una proposta di legge di iniziativa del Consiglio regionale da trasmettere al Parlamento Nazionale, per spingere, per aiutare le trattative dell'Assessore alle Finanze.
L'Assessore Bordon non lo presenta in Consiglio, e allora ci mettiamo noi, Comunisti ed Unionisti, prendiamo il progetto di legge Bordon e lo presentiamo noi in Consiglio regionale, non il nostro, quello presentato da Bordon e approvato dalla Commissione.
Discutiamo in Consiglio, l'Assessore Bordon - e vi potrei leggere, ho qui il verbale -, con accenti accorati, si rivolge alla maggioranza di centro-sinistra perché accetti un rinvio della discussione, perché nel giro di tre o quattro mesi avrebbe risolto tutte le questioni.
Io sono andato un po' a sfogliare; ho visto la discussione per esempio fatta il 1° febbraio - e mi pare questo ho già avuto occasione di leggervela - 1° febbraio del 1968, quindi è nell'anno prima della presentazione, noi l'abbiamo presentato l'8 gennaio 1969 questo progetto di legge Bordon. Nella discussione in Commissione Finanze e Tesoro per i nostri famosi tre miliardi sul terzo comma dell'art. 12, l'On.le Agrimi, Sottosegretario di Stato per il Tesoro, aveva avuto occasione di dire: "ringrazio gli On.li Scricciolo e Botta per il contributo dato alla discussione", che dopo l'intervento dell'On.le Lenti richiede però ulteriori precisazioni. L'On.le Lenti è un vostro compagno, che aveva richiesto sì l'accordo per i tre miliardi, però bisogna rivedere il riparto fiscale, altrimenti le cose non sono a posto. E cosa dice Agrimi: "non sfugge certo al Governo l'importanza di dilatare la partecipazione della Regione ai tributi erariali. E non ha assunto il Governo una posizione negativa sulla questione: il Governo è d'accordo di rivedere il riparto fiscale; se vi è qualche ragione di ritardo, questo è dovuto al fatto che ci troviamo alla vigilia dell'attuazione dell'ordinamento regionale e bisogna studiare bene il testo; il problema è serio e tutte le richieste sono oggetto di attento studio".
1° febbraio 1968 - noi eravamo nel gennaio del 1969. Al Senato, il 29 febbraio sempre del 1968, sempre sulla stessa proposta di legge, Braccesi, Sottosegretario di Stato per il Tesoro, quindi che parlava a nome del Governo, diceva: "...Convengo col Sen. Pirastu, nostro compagno, che aveva fatto la stessa richiesta dell'On.le Lenti che occorrerà sistemare definitivamente la materia dei riparti in ordine a tutte le Regioni a Statuto speciale, rilievo peraltro già avanzato alla Camera dei Deputati; in quella sede avremo modo di studiare i dati precisi anche del bilancio della Valle d'Aosta e di adottare le opportune decisioni".
Quindi anche il Sottosegretario al Tesoro, l'altro era Agrimi, questo è Braccesi, erano d'accordo che bisognava rivedere il riparto fiscale.
Invece il 9 gennaio, l'8 gennaio 1969, quando noi abbiamo presentato la legge Bordon, l'Assessore Bordon è stato contrario all'inoltro della legge, perché la legge doveva ancora avere degli accertamenti e naturalmente dal 9 gennaio 1969 al 27 febbraio 1970 la legge non è più ritornata in Consiglio.
Cosa significa questo? Significa quello che ho detto prima; qui ci troviamo di fronte ad una scelta politica. È evidente che il Gruppo doroteo aostano e nazionale, di comune accordo, hanno deciso che in Valle d'Aosta la questione finanziaria con un nuovo riparto, che dia una base finanziaria seria, sicura all'autonomia regionale, non si deve fare. Naturalmente non lo dicono, guardate che noi non vogliamo farlo; ci sono tutte le nebulose necessarie e immaginabili possibili, ma la loro decisione è che la revisione del riparto non si deve fare e questa scelta è stata fatta alle nostre spalle, alle spalle dei compagni Socialisti e anche alle spalle della sinistra D.C..
Questo è un disegno del gruppo doroteo che considera i valdostani della gente che in ogni campagna elettorale deve essere soggetta a ricatti, al ricatto del rubinetto "se voi votate bene, vi daremo dei miliardi, se voi non votate bene questi miliardi non ve li daremo, chiuderemo i rubinetti".
Certo che capiamo che l'epopea dorotea sta tramontando, sta tramontando a Roma, e non è certamente edificante quello che avviene durante... per la crisi nazionale, sta tramontando anche in Valle d'Aosta, e non è altrettanto edificante quello che avviene in Valle d'Aosta, sul quale però non voglio entrare perché non è argomento in discussione.
Però queste considerazioni io non le faccio per dare in testa a Bordon, le faccio perché la situazione è questa, e voglio rivolgermi all'Assessore Colombo, il quale stamattina è stato tanto audace da dire: "nel mese di maggio-giugno presenteremo il progetto di legge". Potrai anche presentarlo il progetto di legge, ma il progetto di legge non va avanti, il progetto di legge non sortirà effetto se non si batte il disegno del gruppo doroteo, che ha fatto quell'altra scelta, ha fatto l'atra scelta, e l'ha fatto per considerazioni elettoralistiche sue.
Quindi... ma insomma, c'è della gente che dice così, ma è possibile? Io mi rivolgo ai compagni Socialisti e dico: ci sono stati quattro anni, ma ce ne saranno altri quattro anni davanti; possibile che non si possa andare alla Direzione del Partito Socialista a dire: "voi avete intenzione di risolvere il problema della revisione del riparto fiscale? Diteci sì o no". Non è possibile alla sinistra democristiana di andare dai loro Parlamentari a chiedere: "avete questa intenzione? Possiamo portare avanti questo problema?" Mi pare che non sia mica una cosa difficile. Una cosa possibile, realizzabile e guardate che parliamo di uno dei problemi di fondo della politica regionale.
Quindi io ho voluto apportare questo per dare un contributo alla discussione, ma io voglio anche dire di più: il problema della programmazione è anche questo un problema di scelta politica.
Possibile, quello che diceva stamane l'Avv. Caveri che quel progetto, bozza di piano, che nel 1966 c'era, debba stare nei cassetti fino al 1970? Era il progetto di piano 1966-1970, 1965-1970: è stato nei cassetti per tutto quel tempo e uscirà fuori, è stato detto, il prossimo piano. Uscirà fuori! Ma si farà di tutto perché non conti niente, perché non si vuole amministrare in modo programmato. Amministrare in modo programmato vuol dire amministrare nell'interesse delle grandi categorie della gente, vuol dire risolvere i problemi di fondo; ma non si vuole amministrare così, si vuole amministrare facendo i favori a tanta gente, a tanti Comuni, a tanti enti per avere determinati risultati elettorali.
È semplicemente per questo che non si vuole la programmazione, perché sfugge un'arma che, a giudizio di questi gruppi, è una arma di ricatto, di aiuto elettorale.
Dette queste cose, io non dico altro del bilancio, mi limito a dire che sul piano politico e sul piano sociale noi, come opposizione, cercheremo di fare la nostra parte per cambiare queste cose. Noi ci affideremo e ci baseremo sulle lotte delle masse dei lavoratori, dei giovani, appoggeremo le loro richieste, faremo in modo che quelle loro richieste, con progetti di legge, con mozioni, abbiano delle conclusioni di carattere politico in questo Consiglio, sui temi principali della salute, dei trasporti, della casa, del carovita, della scuola. Diremo alla gente che ci vogliono i fondi per risolvere queste cose, che i fondi ci sono, perché i valdostani li pagano e non chiedono i soldi degli altri, chiedono i soldi dei valdostani, una parte dei soldi dei valdostani, per risolvere i problemi della Valle d'Aosta. Faremo in modo che la classe operaia si impossessi di più dei concetti della nostra autonomia, comprenda di più quel problema anche astruso che si chiama revisione del riparto fiscale e porteremo avanti la battaglia per fare sì che il disegno, la congiura dorotea sia battuta. E noi pensiamo anche che sarà un bel giorno per la Valle d'Aosta quando, in questo Consiglio, si comincerà ad amministrare in un modo diverso, in direzione dei problemi delle masse lavoratrici e con dei concetti diversi che non siano quelli elettoralistici, di parte, che sono poi dei disegni abbastanza meschini.
Bordon (D.C.) - Io non volevo fare della polemica, tanto più che devo dare atto che l'amico Germano ha usato un tono, in questa discussione, che indubbiamente è accettabile e quindi verrei meno ai miei principi se non usassi lo stesso tono.
Non ho molto da aggiungere.
Solo per coloro che possono essere eventualmente... che possono essere stati impressionati da determinate impostazioni dell'amico Germano, voglio apportare alcune rettifiche.
Innanzi tutto lo ringrazio per avermi chiamato in causa così benevolmente, con tanta insistenza, addirittura chiamando "legge Bordon" una bozza di studio, uno studio di un riparto che era stato fatto e con questo, rimanendo nei registri della Regione, mi dà la possibilità di passare alla storia anche se non sotto quella luce con la quale mi ha voluto fare apparire l'amico Germano.
D'altronde, dirò che, essendo rimasto al posto dell'amico Colombo per ben tre anni, ed essendomi assorbito annualmente la mia razione di insulti - oggi non sono stati tali - da parte del Consigliere Germano, se nulla mi avesse detto oggi, me ne sarei rimasto veramente male, perché mi sarebbe mancato qualche cosa e quindi non sarei stato completamente soddisfatto.
Quindi grazie anche di questo, tanto più che sono stati non insulti, ma osservazioni, critiche ed è giusto che dal banco in cui siede l'amico Germano non possano venire che queste critiche.
Ho visto l'amico Germano, che seguendo il suo intervento di stamane, Germano mi aveva annunciato amichevolmente, dice: "Ti darò in testa, e voglio che tu stia a sentire"; io chiedo scusa se ho mancato di un pezzettino, però sono arrivato a tempo per sentirmi il resto e... no, no, ma arrivavo io lo stesso, purtroppo mi avevano chiamato, ma ad ogni modo arrivavo al volo, perché proprio sentivo questo desiderio, questa necessità.
Naturalmente, dov'è che non possiamo andare d'accordo? Non andiamo d'accordo su certe impostazioni, ma è logico che così sia perché l'amico Germano è al di là del banco, io sono di qua del banco ed è logico che ad un certo momento debba fare apparire, l'amico Germano, che vi sono delle forze contrarie agli interessi della Valle d'Aosta. Naturalmente io potrei rispondergli - e qui non vorrei dirlo malamente, perché è stato cortese con me - vorrei rispondergli però che stamattina, quando mi voleva dare in testa, ero un po' stupito, perché dico: voglio un po' vedere che cosa escogiterà di nuovo, perché in tre anni ha sempre ripetuto le stesse storie, e oggi ancora devo dire che l'unico rimprovero che ti faccio è di essere stato un po' monotono, perché è sempre la stessa storia.
Il gruppo doroteo, con l'abilità che ha l'amico Germano, e bisogna dargliene atto, è pagato per questo, ha cercato non solo di mettere in difficoltà per quello che non è stato fatto, ma portando la discussione sui dorotei e non dorotei, ha cercato di dividerci e di creare dell'astio nella stessa compagine democristiana.
Ora, io ho già ripetuto e lo ripeto ancora oggi, molte volte, che questo è un disegno che l'amico Germano si prefigge abitualmente, perché portando la zizzania in casa d'altri, ritiene di poter avere maggiore forza in casa sua; ma è una tenue speranza questa, amico Germano, perché io ho già detto ripetutamente che qui dentro non c'è una democrazia di destra, di sinistra, niente; qui dentro c'è una democrazia cristiana, che, come ha sempre fatto, si batte per gli interessi della popolazione della Valle d'Aosta, ha sempre cercato di fare il proprio dovere e anche se questo non è il tuo punto di vista, quello che conta, grazie a Dio, sono i punti di vista degli elettori e noi ogni anno lo abbiamo visto attraverso i risultati che sono venuti fuori attraverso le elezioni.
Naturalmente, che cosa dobbiamo precisare ancora: il famoso riparto. Ma io vorrei dire - e mi auguro che effettivamente, amico Colombo, si riesca a portarlo avanti a maggio, a giugno, se ancora saremo qui, non ha nessuna importanza questo, perché se non ci saremo noi, ci saranno altri - ma io mi auguro che questo abbia da andare avanti, ma lo faremo insieme, come abbiamo sempre lavorato fino adesso. E io sono sicuro che il migliore difensore di quei dorotei che non vogliono il riparto sarà il socialista Colombo, il quale avrà tutta la nostra collaborazione, la nostra poca esperienza, ma tutta la nostra grande volontà, caso mai. Ma questo lo dirai poi tu qui dentro, per cui quando si viene a ripetere continuamente che il gruppo doroteo, non doroteo, per finire la Democrazia Cristiana, facendo eventuali sorrisi e voce da sirena a determinati settori della Democrazia Cristiana, povero Germano, qui stai perdendo il tuo tempo. Nessuna parte della Democrazia Cristiana... (voce di Germano) ...mi fanno piacere queste piccole interruzioni, Germano, perché questi nostri battibecchi io penso che siano sempre approdati a qualcosa, siano sempre andati avanti, siano serviti a pungolarci effettivamente se ci addormentavamo, cosa che poi lasciamo giudicare agli altri e non a te, perché se ce n'è uno che ha fatto sonni lunghi per diversi e svariati anni alla Regione potresti proprio essere tu, perché tu sei... soltanto che a un certo momento, essendo arrivati noi, si devono risolvere i problemi in due mesi; invece tu, rimanendo qui, non li hai risolti, ma per te va bene lo stesso. Però è anche una verità questa, e io lo dico spesso: è giusto che tu non ne abbia risolti ed è giusto che noi li si risolva, perché la facilità a Roma per risolvere i problemi ce l'abbiamo noi più di quanto ce l'abbia tu.
Ad ogni modo, detto questo così amichevolmente, come hai detto tu, io voglio ribadire ancora una volta, così, per coloro che potessero essersene impressionati, che il riparto certamente andrà avanti e andrà avanti nel minor tempo possibile e ripeto, avremo le nostre difficoltà, perché le difficoltà non sono mai venute meno - io credo che le abbiate incontrate anche voi, le vostre difficoltà, perché se non aveste avuto difficoltà, sarebbe una cosa delittuosa il non aver fatto un nuovo riparto dal 1960 al '65 quando voi eravate al Governo, quando avevate la Regione nelle mani, avevate il Comune, avevate i Parlamentari, non so che cosa vi mancava, vero anche questo. Naturalmente il sorriso di Germano che io me lo vedo anche se guardo dall'altra parte, vuole... e ma... dici? ma è la Democrazia Cristiana che non voleva darci il riparto. Ora, questo ha un fondo di verità, ma per Germano, non per noi.
Quindi io chiedo scusa se penso di essere rimasto sullo stesso livello educato, amichevole che ha adoperato Germano per rispondergli proprio che stia tranquillo che il riparto andrà avanti, lavoreremo insieme con l'Assessore alle Finanze, mettendo a disposizione tutte le nostre possibilità, sono poche, ma tu ne usufruirai di quelle che hanno, cioè di quelle che abbiamo, e nel modo più assoluto non è neanche vero che non si vuole amministrare in base a una programmazione.
Questo fa parte di un altro cavallo di battaglia dell'amico Germano, il quale ogni tanto viene fuori e dice: "Signori, non si vuole programmare nulla, perché così si può fare discriminazione". Baggianate, scusa la parola, inesattezze anche queste, però la verità è che il Presidente della programmazione, che sta effettivamente lavorando e al quale noi diamo tutta la nostra prestazione, tutto il nostro aiuto, perché vogliamo metterlo in condizione, se ha trovato delle difficoltà negli anni precedenti, di poter portare avanti la sua battaglia, la sua attività, la sua campagna nel migliore dei modi.
E quindi io non ho altro da aggiungere. Chiedo scusa a Germano se forse ho detto qualche cosa che l'ha potuto offendere, ma non credo.
Germano (P.C.I.) - Brevissima replica, brevissima. Bordon dice: "Il riparto lo faremo assieme". Te l'ho già detto che non ci credo se potremo assieme... ma no, è l'esperienza, sono quattro anni che tu dici questo... tu sì che sei monotono, perché è da quattro anni che dici questo e non l'abbiamo mai fatto, quattro anni. E può anche darsi, e dico questo per Colombo, che stenderemo la legge assieme, che la porteremo anche in Consiglio, ma non andrà avanti a Roma se non si batte il gruppo doroteo, mettitelo in testa non si batte... (voce di Bordon) ...Altro aspetto. Dice Bordon: "Ci chiedono di risolvere i problemi in due mesi". Ma, l'ho già detto, non ti chiediamo in due mesi, sono quattro anni che richiediamo, quattro anni, non quattro mesi, quattro anni. E poi dice: noi abbiamo, è vero, la facilità di risolvere a Roma; facilità di risolvere quello che si vuole risolvere, ma questa, che è una delle cose che non si vuole risolvere, se non c'è una spinta popolare, se non c'è una unità di tutto il Consiglio, non si risolve, non si risolve.
Fosson (U.V.) - Io ho sentito attentamente la replica del Presidente della Giunta al Consigliere Germano e non voglio più entrare nella questione del riparto fiscale e delle altre cose, perché abbiamo già detto quello che pensavamo stamattina, è inutile, è un dialogo fra sordi, quindi prendiamo atto di quello che ha detto adesso, e vedremo nel futuro.
Però, nella questione generale, noi questa mattina abbiamo posto l'accento su alcuni particolari che sono fondamentali anche nell'impostazione del bilancio e che abbiamo visto che hanno dei riflessi negativi. Abbiamo parlato dell'aumento enorme delle spese correnti rispetto all'aumento delle spese per investimenti e abbiamo sottolineato con le cifre che sono riportate nel bilancio, abbiamo sottolineato l'aumento del personale e delle spese del personale e questo abbiamo detto che, mentre per la scuola è giustificato, perché se c'è un aumento di classi, automaticamente c'è un aumento di professori e di maestri, ma abbiamo detto e insistito che non è giustificato l'aumento del personale nell'ambito della Regione, nell'ambito regionale e non voglio qui fare quelle altre... dire quelle altre cose che abbiamo detto in altre occasioni, perché sappiamo anche da che cosa è stato determinato questo aumento del personale, perché a un certo momento c'è il Partito Socialista o c'è il Partito Democristiano, bisogna dare dei posti a tizio, caio, sempronio e a un certo momento si trova la valvola di sicurezza che è quella di mettere del nuovo personale nell'Amministrazione regionale; ma questo nuovo personale a un certo momento incide sul bilancio e quindi noi lo abbiamo sottolineato.
Ma su questo punto io non ho sentito il Presidente della Giunta dare delle assicurazioni.
Ora, potremmo discutere anche nei particolari dopo del bilancio, ma avremmo voluto sentire una replica del Presidente della Giunta, che conglobasse un po' tutte le osservazioni.
Quindi su questo punto o c'è il disinteresse completo e si dice a noi: "non ce ne frega niente di aumentare queste spese in questo senso" o altrimenti il Presidente della Giunta dovrebbe dare certe assicurazioni ai Consiglieri e al Consiglio.
Questo mi premeva anche sottolineare in questo momento.
Pedrini (P.L.I.) - Signor Presidente, lo scorso anno il Partito Liberale, evidentemente per motivi che furono allora esposti, si pronunciò in modo favorevole al bilancio... Sorpresa, sono già arrivato alla fine... (Presidente: non interrompete) ...No, è così bello quando c'è la battuta spiritosa, signor Presidente, io l'accetto sempre molto volentieri. Purtroppo, nonostante l'impazienza dell'amico Germano, nonostante le battute che da stamane circolano in Consiglio, io debbo dire con sommo rincrescimento del Partito Comunista che il Partito Liberale non è soddisfatto di come il centro-sinistra ha condotto in questo periodo l'Amministrazione. E non è soddisfatto non soltanto per quanto non è stato fatto ed è stato promesso, ma anche perché ritiene che questo nuovo bilancio non risponda alle esigenze della Valle d'Aosta.
Desidererei riferirmi velocemente e brevemente, perché se si dovesse fare un esame analitico di tutto il bilancio che ci è stato presentato penso che a mezzanotte io solo sarei qua all'Assemblea seduto. Ma soltanto dire, per esempio, una cosa su cui io ho già insistito più di una volta, che il bilancio dell'Assessorato al Turismo è semplicemente misero, è una cosa che non sta in piedi.
Io sono felice, e come valdostano e come cittadino, di vedere le iniziative dell'Industria e Commercio prosperare, di vedere che in effetti sorgono qua e là nuovi stabilimenti, di sentire che l'Assessore Albaney dice che anche a Villeneuve su non so quanti mila metri quadrati di terreno sorgerà un piccolo stabilimento, ecc. ecc. Però io desidererei sottolineare come le industrie che vengono in Valle sono quattrini per tutte le nostre famiglie, sono problemi giganteschi anche questi, perché purtroppo siamo al punto che in certi luoghi manca addirittura già la mano d'opera, ma queste sono cose che vorrei lasciare da parte, perché a queste si supplisce sempre e comunque, ma non si supplisce quando mancano i soldi per quello che è lo sviluppo turistico della nostra Regione, quando in effetti io ritengo, noi Liberali riteniamo, che la prima industria valdostana sia proprio quella del turismo.
È evidente che impostato così il problema noi non possiamo che criticare il bilancio dell'Assessorato al Turismo e dire all'Assessore Milanesio che gli auguriamo tanta fortuna, ma sinceramente, perché l'amministrare un Assessorato così importante con quelle briciole, perché sono briciole in confronto a tutto quello che si potrebbe fare, io ho dato una scorsa a tutto quello che è stato dato agli altri Assessorati, ma evidentemente c'è da spaventarsi. Ha fatto qualche miglioramento, si vede che ha puntato, da buon, diciamo, non democristiano, pur del centro-sinistra socialista, ha puntato un pochino i piedi e si è fatto dare qualche milioncino in più, ma però in effetti, onestamente parlando, proprio nell'interesse della Valle dobbiamo, e l'Assessore Milanesio mi deve dare atto che quanto è stato fatto non è che una minima parte di quello che dovrebbe essere la vera industria valdostana che langue, per cui a un certo punto noi vediamo addirittura l'Alto Adige, la Val Gardena che ospita i campionati mondiali con delle spese enormi non tirate fuori tutte da loro, ma bensì in gran parte dallo Stato, e qua si sta a penare per poter fare i mondiali di bob.
A un certo punto, io penso, e lo devo dire all'Assessore Milanesio, io l'ho seguito nella trasmissione di domenica-sport, dove lui ha partecipato, tre domeniche fa se non erro, alla presenza dei bobbisti italiani campioni mondiali dei quattro, e avrei voluto che l'Assessore Milanesio in quella sede, di fronte a milioni di spettatori, avesse aggiunto alle parole che ha detto "Sì, noi ospiteremo nel 1972 i giochi, 1971, i giochi mondiali del bob a Cervinia-Breuil", io avrei voluto che aggiungesse "e desideriamo che lo Stato, e desideriamo che tutta la popolazione italiana sappia che questi giochi si svolgono in Valle d'Aosta, così come si sono svolti i giochi mondiali in Val Gardena, perché anche noi abbiamo quelle date caratteristiche che ci permettono quello sviluppo turistico al fine di ospitare quelle manifestazioni che veramente sono di portata mondiale".
Non penso che vi siano grandi cose da aggiungere. Mi auguro che il bilancio dell'agricoltura sia sufficiente, anche se vediamo con molta difficoltà il problema del risanamento del bestiame che si prolunga ormai da anni e che purtroppo è il grande mungitore del bilancio dell'agricoltura. È una cosa che io sono convinto - e l'Assessore Maquignaz molto bene ha affrontato negli anni scorsi e l'affronterà ancora - ma evidentemente bisogna riconoscere che quanto è stato fatto non basta e che abbiamo speso milioni e milioni senza ottenere nulla, perché questo purtroppo è il risultato, nulla o poco in confronto ai milioni spesi.
Questo non è colpa, evidentemente, né dell'Assessore, né dei veterinari, né degli agricoltori, è colpa evidentemente di un sistema che, applicato in quella data maniera, porta quegli inconvenienti per cui se non si tirano fuori determinate decine di milioni, non si riesce a fare nulla. Questa è la realtà di fatto.
E mi sia consentito, io devo dire che riguardo alla scuola la Valle d'Aosta gode, in confronto alle altre Regioni, già di abbastanza edifici scolastici, che sono stati fatti proprio durante il periodo della nostra Amministrazione regionale, nostra dico partendo dal 1945 ad oggi.
Purtroppo mancano ancora delle scuole, delle aule. Io so che sia l'Assessore Dujany che l'Assessore Manganone si stanno preoccupando del problema; nel bilancio dei Lavori pubblici ho visto che vi sono diversi stanziamenti in favore di aule scolastiche. È necessario che questo sia fatto, necessario perché la pur ottima iniziativa presa dall'Assessore Dujany di fare tutte quelle borse di studio è proprio in funzione alle aule, perché sarebbe oltremodo assurdo ed inutile che noi facessimo le borse di studio e non avessimo le aule ove mandare gli scolari ad imparare o gli studenti a imparare.
Mi pare che su questo così velocemente abbia fatto un'analisi del bilancio ed è evidente che, tratte le dovute conclusioni in sede di dichiarazione di voto, il Partito Liberale esprimerà il suo parere.
Dujany (D.C.) - Io volevo rispondere... (voci) ...Mi riservo di illustrare il contenuto del bilancio per quanto riguarda la Pubblica istruzione in sede di discussione di bilancio. Volevo limitare il mio intervento alla risposta, a quanto sollevato dal Consigliere Fosson per quanto riguarda l'aumento del personale della Pubblica istruzione. Non parlo del personale insegnante, che già è stato precisato dal Consigliere, ma del personale della Pubblica istruzione come dipendente regionale, e affermo che non c'è stata nessuna nuova assunzione di personale in sede di Assessorato se non quel personale dipendente dalle Segreterie e dal servizio ausiliario presso le scuole che è stato conseguente all'aumentato numero dei ragazzi.
Per quanto riguarda invece il problema del riparto fiscale, mi pare che sia un vecchio discorso questo. I Consiglieri che sono in questa sede fin dal 1949 hanno sentito ripetere continuamente l'insufficienza del riparto finanziario, l'inesistenza in un primo tempo di un riparto finanziario, la sua insufficienza, appena votata la legge del riparto, nel 1954.
Io sono convinto che tutti noi che abbiamo spirito autonomistico e regionalistico, sentiamo questo problema come un problema prioritario nell'interesse della Regione. E ritengo, e anche sono certo, che come la Democrazia Cristiana ha affrontato questo problema e l'ha risolto in rapporto alle necessità del momento nel 1954, si saprà in collaborazione con gli altri gruppi del Consiglio portarlo avanti con serietà e con costanza e per renderlo più adeguato a quelle che sono le necessità odierne.
Quando noi pensiamo che nel 1961 spendevamo 952 milioni per la scuola, oggi siamo arrivati a 3 miliardi e 111 milioni con una popolazione scolastica di 14 mila ragazzi dalla scuola materna all'ultimo anno della scuola secondaria, oggi siamo arrivati a 16 mila e 800 alunni. Quindi tutto questo aumento di popolazione scolastica e i relativi aumenti di attrezzature e di distribuzione di questa popolazione hanno fatto sì che il nostro bilancio... è stata una delle ragioni per cui il nostro bilancio è da dichiararsi assolutamente insufficiente, come è già stato detto in precedenza.
Quindi io penso di poter ribadire questa volontà seria di voler affrontare questo problema con tutti i mezzi amministrativi e politici che rimangono a nostra disposizione.
Maquignaz (D.C.) - Questa mattina, da quanto ho sentito dai Consiglieri che hanno preso la parola, due sono stati gli argomenti che sono stati affrontati circa l'Assessorato dell'Agricoltura.
Primo: provvedimenti per la sistemazione del suolo e problemi forestali in genere e il secondo argomento è quello della bonifica sanitaria.
Prima ancora però di rispondere ai vari Consiglieri, io vorrei fare una breve esposizione, cioè un riassunto di come vengono distribuiti i fondi disponibili nei vari settori dell'Assessorato dell'Agricoltura.
Noi nel bilancio li troviamo sparsi, penso che sia bene raggrupparli nelle singole voci per poter avere un'idea più completa di come vengono impegnati questi fondi.
Abbiamo, al primo punto, i miglioramenti fondiari in genere. Provvedimenti che sono tutti in base o a leggi regionali o a deliberazioni del Consiglio regionale, quindi non a discrezione della Giunta, ma bensì in base a dei provvedimenti approvati dal Consiglio.
Per la viabilità rurale noi abbiamo 405 milioni. Ora, evidentemente io qui ho aggiunto non solo i fondi regionali, ma anche i fondi che possiamo utilizzare per questa voce dal Piano verde; quindi tra piano verde e fondi regionali noi disponiamo di 405 milioni. Per i fabbricati rurali e le latterie 400 milioni, per le opere di irrigazione 260 milioni, per gli acquedotti rurali 40 milioni, per i mayens, baite e alpeggi 75 milioni, per gli elettrodotti rurali 30 milioni, lattodotti rurali 30 milioni, per un importo complessivo di 1 miliardo e 240 milioni di investimenti per i miglioramenti fondiari.
Gli interventi invece nel settore forestale sono i seguenti: per rimboscamenti, cure colturali, vivai, piani economici dei boschi comunali e interventi antincendio abbiamo 144 milioni e anche qui mi riferisco ad una parte dei fondi regionali e per l'altra parte invece a quei fondi che possiamo avere da parte del piano verde. Per le opere idraulico-forestali 70 milioni, le opere pubbliche nei comprensori di bonifica montana, e in questo caso mi riferisco in modo particolare a quelle opere che facciamo nel comprensorio di bonifica montana, abbiamo la strada di Dondena a Champorcher, abbiamo la strada di Colle Ranzola a Gressoney St. Jean, abbiamo la strada di Issime, abbiamo la strada Coré-La Borney a Fontainemore, l'acquedotto di Perloz, tutte queste opere pubbliche che noi facciamo nei comprensori di bonifica montana in base ai fondi provenienti da leggi dello Stato.
Per il potenziamento delle stazioni forestali abbiamo questo anno 33 milioni per un totale di 547 milioni. Devo però aggiungere che in base alla legge 632 di cui avevamo approvato quel programma in Consiglio regionale che poi ritornerò dopo nel dare risposta al Consigliere Caveri, noi disponiamo ancora oggi di circa 70 milioni per i rimboschimenti e le cure colturali, vale a dire opere che non sono state ancora eseguite o per la mancanza di mano d'opera o perché non avevamo le relative perizie approvate dal Genio Civile e dal Magistrato per il Po.
Per le opere idraulico-forestali, vale a dire frane, paravalanghe, arginature, abbiamo ancora disponibili 560 milioni e anche qui spiegherò i motivi per cui andiamo un po' a rilento nell'esecuzione di queste opere. Totale, sono 630 milioni che abbiamo disponibili nel settore forestale e idraulico-forestale, in aggiunta ai 547 che sono quest'anno in bilancio, vuol dire che noi disponiamo di 1 miliardo e 177 per l'anno 1970, opere che io mi auguro di poter mandare avanti e di poter iniziare nel corso di quest'anno.
Gli interventi nel settore zootecnico: abbiamo la bonifica sanitaria del bestiame, che sono 420 milioni, perché noi questo anno abbiamo portato in bilancio 125 milioni, ma per una questione puramente formale, comunque con provvedimento a parte che porteremo al prossimo Consiglio, provvederemo a questa integrazione per riportarlo allo stanziamento di 420.
Per la selezione del bestiame, cioè le società di allevamento, le rassegne del bestiame, controlli funzionali del latte e della sostanza grassa, abbiamo 71 milioni disponibili, per un totale di 491 milioni. Per la costruzione dei magazzini, trasformazione e conservazione di prodotti agricoli in genere abbiamo 120 milioni in bilancio; abbiamo però un residuo del piano verde di circa 180 milioni. Siccome quei fondi li possiamo destinare, li possiamo dare solo come contributi alle Cooperative, nell'anno 1969 non abbiamo avuto iniziative del genere e quindi quei fondi sono rimasti inutilizzati, perciò quest'anno che noi abbiamo il caseificio di Villeneuve e il magazzino di Jovençan della frutta, noi abbiamo i fondi sufficienti per far fronte a questi impegni.
Mi augurerei che potesse andare in porto anche la cantina di invecchiamento di Donnaz, di cui ho già avuto occasione di dire al Consigliere Tonino che l'appoggerò il più possibile, ma devo trovare anche una certa corrispondenza e buona volontà da parte dei viticoltori della zona.
Come incremento dei prodotti tipici e miglioramento di culture pregiate, noi abbiamo per l'incremento dei prodotti tipici 175 milioni, per l'incremento delle culture pregiate, vale a dire interventi per l'impianto di vigneti e frutteti, abbiamo 30 milioni per un complessivo di 205 milioni.
Contributi ad Istituti vari: purtroppo gravano sull'Assessorato dell'Agricoltura diversi contributi che nulla hanno a che fare con gli interventi a favore degli agricoltori: Parco Nazionale Gran Paradiso, Comitato Caccia, Consorzio Pesca e noi sappiamo che sia come cacciatori, sia come pescatori ne abbiamo ben pochi agricoltori, ma invece fanno parte per la maggior parte di altre categorie; comunque questi fondi gravano sul nostro bilancio. E abbiamo lì un importo complessivo di 117 milioni per questi contributi vari che noi non possiamo sottrarci, sono inseriti nel nostro bilancio.
Per la meccanizzazione agricola, per le Cooperative abbiamo 90 milioni, per le attrezzature agricole in genere abbiamo 70 milioni, cioè 160 milioni complessivi.
Per l'istruzione professionale, corsi di specializzazione, attività dimostrativa-sperimentale 57 milioni, per gli interventi contro le calamità naturali, solo per le sistemazioni dei terreni danneggiati da frane e valanghe 10 milioni, per i sussidi straordinari per questi casi di eventi calamitosi 7 milioni, per un totale di 17 milioni.
Quindi l'importo complessivo disponibile è di 2 miliardi 950 milioni, 954 milioni, escluso naturalmente i fondi della 632, escluso i fondi che avevo detto prima per quanto riguarda il piano verde.
Quindi in totale noi abbiamo questo importo, però io ritengo che sia opportuno togliere, da queste voci, quelli della voce 2, vale a dire gli interventi nel settore forestale, perché gli interventi nel settore forestale, siano opere contro le frane, siano le arginature, siano le opere di paravalanghe, siano i rimboschimenti, non ritornano a vantaggio solo degli agricoltori, ma vengono a vantaggio invece di tutti i cittadini della Valle e quindi per me sono interventi di carattere sociale e non strettamente per gli agricoltori. Se poi togliamo quei contributi fissi, che anche quelli non sono a favore degli agricoltori, noi abbiamo degli interventi a favore degli agricoltori nel bilancio '70 di 2 miliardi 289 milioni e 500. I fondi che noi introitiamo dalle leggi dello Stato e che sono tutti inseriti nel bilancio regionale in quanto che l'Assessorato all'Agricoltura ha questo vantaggio di avere tutti i fondi del Ministero assegnati alla Regione, per cui figurano nel bilancio, quindi gli interventi che gravano sul bilancio regionale per gli interventi agli agricoltori si limitano a 1 miliardo 359 milioni.
Come avranno potuto notare, per quanto riguarda i provvedimenti in corso di perfezionamento noi abbiamo il provvedimento del servizio di assistenza tecnico-economico-sociale previsto nel programma di legislatura che noi riteniamo valido in quanto potrebbe costituire quell'organismo intermedio per la divulgazione a tutti gli agricoltori degli orientamenti dell'Assessorato, cercare di essere più a contatto con gli agricoltori, cosa che oggi è impossibile data la mole enorme di lavoro che l'Assessorato deve portare avanti. Sono 50 milioni per l'istituzione di questo servizio.
Abbiamo un secondo provvedimento a favore delle cooperative per gli edifici, costruzione di edifici di raccolta, trasformazione e conservazione e vendita di prodotti agricoli, vale a dire un provvedimento che potrebbe servire per i magazzini da frutta, per i caseifici, per le latterie con lavorazione oltre i mille litri al giorno, per le stalle sociali, per le cantine di invecchiamento, per le stalle di sosta per la commercializzazione del bestiame. Questi sono provvedimenti, è un provvedimento che io ritengo di estrema importanza, perché solo quando noi possiamo offrire un provvedimento a favore di queste iniziative, potremmo ridurre gli altri piccoli interventi, quelli che costituiscono secondo me un po' la polverizzazione del bilancio dell'Agricoltura.
Quindi creando questo provvedimento, noi potremmo, dove interveniamo per esempio per una stalla sociale, penso che si potrà invece non più dare il contributo per la costruzione delle stalle, dei piccoli fabbricati rurali, questo dovrebbe favorire un po' quell'impostazione che riteniamo indispensabile per evitare l'abbandono dell'agricoltura.
Dalle cifre che ho esposto mi pare che si può notare che la maggior parte dei fondi viene destinata per i miglioramenti fondiari, come ripeto in base a dei provvedimenti approvati dal Consiglio regionale, agli interventi del settore forestale di cui in totale noi disponiamo di una somma di oltre un miliardo, alla zootecnia e dopo questi grossi interventi vediamo chiaramente che l'orientamento dell'Assessorato è volto a favorire la sostituzione di cooperative per la salvaguardia e l'aiuto dei prodotti tipici della Regione e quindi mi pare che questo sia un po' aderente... non sia un po'..., sia aderente alle norme, alle indicazioni del comitato della programmazione.
E adesso passerei alle risposte ai Consiglieri regionali.
L'Avv. Caveri questa mattina diceva: per quanto riguarda la bonifica sanitaria le cose vanno molto male. Ora io vorrei dire che le cose andavano bene fintanto che l'Assessorato era più accondiscendente. Quando l'Assessorato si è accorto che la somma veniva gonfiata enormemente, ha dovuto studiare e cercare di intravvedere quali erano le possibili speculazioni ed evidentemente ha dovuto reprimere molti di quegli interventi che prima invece si erano fatti. Parlo in modo particolare dei contributi di abbattimento dove gli agricoltori aspettavano degli anni prima di avere i sussidi, perché le bovine venivano vendute entro quel termine di 15 giorni-un mese, però passavano, facevano vari passaggi e quindi passava un termine di circa un anno prima che venisse la macellazione. Siccome non diamo il contributo se non è pervenuta la cartolina del veterinario e l'orecchio della bovina con relativo bottone, evidentemente lì si perdeva un po' di tempo.
Abbiamo cercato anche questo, limitando questo contributo, abbiamo sempre cercato di convocare in questo caso i responsabili e minacciati di dover pagare le bovine, questo naturalmente ha portato notevole vantaggio. Dico solo che noi quest'anno avevamo solo più 13 bovine non macellate in autunno contro le 130 dell'anno scorso.
Quindi mi pare che l'irrigidimento nostro è servito veramente a reprimere questi abusi.
Abbiamo riscontrato tutti gli abusi negli acquisti per la sostituzione degli animali infetti, persone che passavano alla permuta addirittura di questi animali tra famiglie, tra parenti, solo per poter beneficiare del contributo. Quindi noi abbiamo tenuto in sospeso tutte queste domande e in questo caso abbiamo visto che adesso le domande di riacquisto sono molto limitate proprio perché hanno capito che quei trucchetti non reggevano più.
Devo aggiungere che tutti i giorni io devo affrontare delle discussioni penose con gli agricoltori, in quanto che vengono a reclamare per dei sussidi che noi abbiamo negato e però il mio orientamento è questo: che non vorrei che si trasformasse l'Assessorato dell'Agricoltura in un Assessorato di assistenza. Noi siamo un Assessorato di spesa, un Assessorato per investimenti produttivi e quindi dobbiamo mantenere quel concetto e dobbiamo evitare le speculazioni, gli abusi, perché se non facciamo così noi finiremmo per prendere in considerazione solo più le persone che vengono raccomandate, che vengono a fare delle pressioni.
In questo momento vorrei proprio anche appellarmi a tutti i Consiglieri regionali di collaborare il più possibile con la nostra azione, perché solo se tutti gli agricoltori, vi parlo in modo particolare, tutti gli speculatori si renderanno conto che non ci saranno appoggi, poi potremo fare qualcosa, utilizzare bene il denaro pubblico.
Vorrei anche dare una breve lettura delle cifre esposte per la bonifica sanitaria. Noi abbiamo gli interventi che si possono suddividere in queste categorie: contributi per gli abbattimenti, contributi ai conduttori di alpeggi, quelli che ottengono i contributi di alpeggio di risanamento, contributi per l'acquisto di bestiame in sostituzione di quello abbattuto, poi abbiamo le spese per i medicinali, veterinari e collaboratori.
Qui dalla tabella fin dal 1962, cioè dall'inizio della legge, al 1969, noi possiamo fare un confronto molto interessante, cioè quali sono l'incidenza delle spese organizzative nei confronti di tutte le spese della bonifica e possiamo vedere anche quali sono gli interventi a favore degli allevatori. Nel 1962 la percentuale agli agricoltori era del 40%, all'inizio; e questo è naturale perché all'inizio c'erano le spese organizzative superiori; 56 milioni agli allevatori. Nel 1963 avevamo 203 milioni agli agricoltori, 74% la percentuale; nel 1964 95 milioni, 79% la percentuale; segue il bilancio che era semestrale, c'è stato il cambiamento, quindi ne notiamo la differenza. Nel 1965 sono 257 milioni gli allevatori, 77% la percentuale; nel 1966 288 milioni agli allevatori, l'80% la percentuale; nel 1967 249 milioni, 68%; nel 1968 siamo saliti a 412 milioni, 88% la percentuale agli allevatori. Quindi più si va avanti con la bonifica e più diminuiscono le spese organizzative. Nel 1969 noi abbiamo 379 milioni agli allevatori, la percentuale è del 78%. Da notare che nel 1969 abbiamo pagato due volte i veterinari, perché non è stato possibile, per mancanza di fondi, pagarli nel 1968.
Io ho fatto il calcolo, la percentuale, tenendo conto di questa incidenza dei veterinari, è dell'84%.
Quindi praticamente, l'80-84% va agli agricoltori; il 16-20% va invece per le spese di organizzazione, che come ripeto sono collaboratori dei veterinari, veterinari, medicinali.
Come tutti sanno i collaboratori dei veterinari hanno chiesto di avere un contratto a parte dove siano coperti da tutte le assicurazioni e questo noi nel 1968 lo abbiamo accolto e ha portato un aumento dai 15 milioni degli anni precedenti, siamo saliti al 24% a causa dell'incidenza un po' migliorativa del trattamento economico e un po' per il fatto che ci sono i contributi assistenziali.
Come spesa generale fino ad oggi per la bonifica sanitaria, dall'inizio evidentemente, noi abbiamo 56 milioni nel 1962, 203, sono 120 nel 1964, 334 del 1965, 359, 317, 467, 489, siamo sui due miliardi e ottocento milioni, dal 1962 ad oggi.
Questa è una tabella che è a disposizione, se i Consiglieri ne vogliono prendere visione, dico solo che da parte mia faccio tutto il possibile per cercare di evitare le speculazioni e gli abusi, fare in modo che tutti i benefici vadano a finire agli agricoltori che devono abbattere queste bovine; purtroppo la situazione è molto complicata. Noi sappiamo che mantenere l'isolamento del bestiame nella Valle d'Aosta è molto difficile. Abbiamo il problema delle aziende del fondo Valle, dei mayens, degli alpeggi, sappiamo che d'inverno molte aziende mandano le bovine in altre zone, quindi rispettare questo isolamento è un problema molto difficile. I veterinari stessi certe volte mi dicono che in certe zone è praticamente impossibile.
Quindi io mi auguro solo di poter raggiungere al più presto il risanamento di tutta la Valle, perché solo dopo noi potremmo incominciare a vedere dei risultati più positivi. Il giorno in cui non ci sarà più il problema di tenere isolato il bestiame risanato, dove ci saranno più da fare i controlli annuali, penso che le percentuali di infezione diminuiranno notevolmente.
Oggi come percentuale d'infezioni purtroppo siamo ancora molto elevati, siamo sui 10-12%, come media. Tenere presente però che siamo partiti dal 25% e in certe zone anche il 28% tra brucellosi e tubercolosi; quindi più della metà è stata fatta, ma evidentemente il giorno che noi avremo tutta la Valle, la bonifica sanitaria in tutto il territorio della Regione, quel giorno lì potremo sperare in risultati migliori.
Vorrei solo ancora aggiungere qualcosa sull'accenno che ha fatto l'avvocato Caveri stamattina per quanto riguarda la zona di Gignod-Doues, le isole di risanamento. Noi le nuove isole di risanamento le concordiamo tutti gli anni in una riunione che facciamo con tutti i veterinari. Ora tutti i veterinari erano d'accordo che la zona che era rimasta più indietro era la zona della Valle del Gran San Bernardo, quindi non avendo la possibilità di istituire delle nuove isole in tutto il territorio e per cercare di fare un'azione più completa si era scelto il Comune di Doues, dove del resto abbiamo anche la migliore società di allevamento. D'accordo i veterinari, solo che dopo è intervenuta la questione che il Sindaco diceva, per le complicazioni che avrebbe portato negli alpeggi, praticamente questo problema era impossibile in quanto che avrebbero dovuto cambiare tutte le bovine quelle che erano abituate in alpeggio andavano a finire in altri alpeggi ed era un lavoro molto delicato, vista la percentuale bassa del primo controllo effettuato nella zona, abbiamo ritenuto di accettare anche l'inclusione di una parte del territorio di Gignod.
Questa è la realtà delle cose.
Per quanto riguarda invece i problemi forestali l'avvocato Caveri ha avuto modo questa mattina di rilevare l'insensibilità dell'Assessore su questi problemi, io naturalmente respingo categoricamente questa accusa perché dico che se un settore che noi abbiamo veramente potenziato è proprio quello forestale.
Evidentemente i lavori forestali non si vedono quando si fanno, purtroppo, siano i rimboschimenti, siano le cure colturali, siano i lavori di arginatura di paravalanghe, noi non li possiamo vedere perché sono tutte nelle zone più disparate, ora sono tutti lavori che si vedono solo quando si va a cadere proprio su, nel luogo dove si sono fatte le opere.
Per i rimboschimenti poi, addirittura, devono passare dieci, dodici anni prima di incominciare a vedere qualcosa. Dico solo che nell'ultimo quinquennio ho preparato delle tabelle che ne parleremo dopo quando avremo occasione di discutere dei problemi dell'agricoltura come mi ero ripromesso in Consiglio regionale, ho fatto predisporre delle tabelle di investimenti negli ultimi cinque anni, negli ultimi cinque anni per le opere colturali, rimboschimenti, vivai, piani economici nei boschi comunali, noi abbiamo impegnato e finanziato 644 milioni. Nell'anno 1970, come avevo detto prima, oltre ai 138 milioni che utilizzeremo solo in parte, noi disponiamo per le opere di rimboschimento e per le cure colturali, disponiamo di 214 milioni con i fondi della 632, fondi del piano verde e i fondi del bilancio regionale.
Quindi la difficoltà nostra non è tanto quella di mettere dei capitali, la difficoltà nostra è quella di trovare del personale, noi non abbiamo, nei 38 cantieri di lavoro che abbiamo, non riusciamo a trovare della mano d'opera per poter fare quei lavori di rimboschimento. Quei lavori, penso che tutti i Consiglieri lo sappiano, non è possibile, non è pensabile che si possano affidare a delle imprese. Quindi li dobbiamo fare noi in economia.
Ora, evidentemente se non riusciamo a trovare della manodopera è inutile che mettiamo 300 milioni perché li troveremmo a residuo, a meno che non si possa studiare un'altra soluzione per cercare di reperire della manodopera, non so, ma noi non li troviamo.
Si è tentato, ma mi pare che non ha dato dei buoni risultati, e non dico di più.
Dico solo che per quanto riguarda le opere idraulico-forestali, nell'ultimo quinquennio, noi abbiamo speso due miliardi e 710 milioni, nell'ultimo quinquennio 479 milioni per le sistemazioni dei torrenti difettati; 340 milioni per le sistemazioni di frane, opere di paravalanghe; per le opere colturali, rimboschimenti, come avevo detto prima 644 milioni; le opere pubbliche nei comprensori di bonifica montana 975 milioni; cantieri di lavoro per la piccola viabilità sono 191 milioni; potenziamento delle stazioni forestali 79 milioni. Anche a questo riguardo devo aggiungere che per quanto riguarda le stazioni forestali sono state tutte o di mezzi fuoristrada, la maggior parte, o di Fiat 500, ogni stazione forestale dispone di un mezzo proprio. Abbiamo inoltre sperimentato quelle radioline trasmittenti per i casi di incendio che si sono dimostrate molto valide. Per adesso ne abbiamo solo in due stazioni e cercheremo di estenderle a tutte le stazioni forestali.
Per i rimboschimenti, vorrei solo aggiungere qual è l'orientamento dell'Assessorato, noi riteniamo che il problema sia di estrema importanza, la stabilità del suolo, vediamo le valanghe di questi giorni, tutte ci portano a considerare l'utilità del bosco e quindi è un problema che noi ci siamo preoccupati e dobbiamo preoccuparci, però noi vediamo lì per lì, la parte all'envers, il cosiddetto envers lì dove noi dobbiamo fare delle cure colturali. I migliori risultati che abbiamo ottenuto sono con gli sfoltimenti, con la diramazione, abbiamo visto che proprio facendo questi interventi qua nel giro di pochi anni noi vediamo il bosco che rinvigorisce, abbiamo la rigenerazione del bosco e abbiamo un bosco che si presenta stabile e che non succede dove ci sono le piante vecchie, come abbiamo visto nel Trentino Alto Adige, dove ci sono le piante che provengono dai tagli coetanei a un certo momento le radici non tengono più e lì abbiamo visto, nelle ultime alluvioni, addirittura delle parti ingenti di bosco vengono tutte sradicate; dove invece c'è il rinnovamento, il bosco giovane, questo viene evitato. Per la parte invece dell'adret, lì effettivamente sono necessari i rimboschimenti. Però evidentemente i rimboschimenti fatti coi gradoni e con la carenza di manodopera che noi abbiamo, abbiamo visto che è un lavoro molto lungo e facciamo ben poche opere. Si è sperimentato il lavoro il cosiddetto scavo a buche con delle trivelle apposite e quello ha dato dei risultati migliori.
Abbiamo sperimentato anche la zappatura, anche nelle zone più umide, e anche quello serve, la stessa manodopera riesce a fare un lavoro doppio, triplo di quello che sono gli abituali gradoni. Nelle zone più aride, invece, i gradoni sono ancora la migliore soluzione perché quando piove l'acqua ristagna e in questo caso serve per l'innaffiamento delle piante altrimenti non potrebbero attecchire.
Fatta questa piccola relazione, io penso che per il momento non ho altro da aggiungere salvo poi negli interventi, nei singoli capitoli, dico solo che non posso accettare l'impostazione del Consigliere Caveri perché è proprio un settore in cui abbiamo fatto tutto il possibile.
Ultima cosa che devo aggiungere è questa, non bisogna dimenticare che nell'Assessorato c'è anche una certa carenza di personale direttivo, noi abbiamo due soli ispettori, due soli geometri, e adesso fortunatamente ne abbiamo un terzo, io non ho assunto nessuna persona, nessuna persona, comunque dico solo che stiamo mandando avanti i concorsi e quindi appena avremo fatto i concorsi di A3 e A4 provvederemo all'assunzione, al concorso per l'Ispettore aggiunto.
Penso di avere risposto anche al Consigliere Tonino, il quale si preoccupava per le cooperative di meccanizzazione agricola, quindi lei ha visto che oltre ai 120 milioni in bilancio noi abbiamo anche i 180 milioni del piano verde e quindi noi abbiamo un totale di 400 milioni di quelle opere. Non dimentichiamo che possiamo utilizzare anche dei mutui, dei mutui dei fondi del TEOGA. Quindi tutto sommato lì non sono i fondi che mancano, è invece la volontà da parte degli agricoltori di volersi riunire in cooperative.
Al Consigliere Fosson il quale mi diceva che c'è stato un aumento di 21 milioni per i servizi agrari, voglio solo precisare che non siamo noi come Assessorato che predisponiamo quei capitoli, questo è stato fatto d'ufficio, però io ritengo che questo aumento sia dovuto al fatto che in pianta organica a noi mancano due ispettori, un segretario, un perito agrario, un applicato e due dattilografe, quindi loro probabilmente hanno già tenuto conto del personale che dovrebbe poi essere assunto, in base a regolari concorsi, per completare la tabella organica dell'Assessorato.
Quindi, ripeto, io non ho assunto nel corso del '69 nessun impiegato all'Assessorato, quindi questo aumento ritengo, siccome non l'abbiamo fatto noi, sia dovuto al fatto che abbiamo dei posti vacanti nella tabella organica.
Caveri (U.V.) - Domando la parola solo per una questione di procedura, cioè quand'è che noi replichiamo ai vari Assessori, vorrei sapere.
Montesano (P.S.D.I.) - Ecco, siccome ci è sfuggita di mano un po' questa situazione perché nelle sedute di bilancio precedenti si faceva la discussione generale poi si parlava settore per settore, dicastero per dicastero, questa volta, dico francamente, mi è sfuggita di mano questa procedura e ha incominciato l'Assessore, ha fatto bene, l'Assessore all'Agricoltura, di esporre la sua relazione, ora io domando al Consiglio, sarebbe bene che ogni Assessore esponesse ciò che riguarda il proprio Assessorato? Io domando, l'Assessore all'Agricoltura l'ha già fatto, l'ha già fatto.
Caveri (U.V.) - Io non ho finito, scusi, io voglio sapere quand'è che noi Consiglieri potremo replicare agli Assessori, io ho una replica da fare per esempio all'Assessore Maquignaz.
Montesano (P.S.D.I.) - E la farà, io la metto in nota e la farà.
Caveri (U.V.) - Sì, ma quando? Perché adesso parla un altro Assessore mi pare no?
Montesano (P.S.D.I.) - Dunque c'è iscritto Colombo, Manganoni e Savioz, sono iscritti a parlare, io ci aggiungo il Consigliere Caveri, e allora lei risponde.
Caveri (U.V.) - Io parlerò dopo gli altri Assessori? Non capisco...
Montesano (P.S.D.I.) - No, dopo questi tre che sono iscritti a parlare.
Caveri (U.V.) - Sì, ma così si fa un'insalata russa, sarebbe molto più logico che i Consiglieri replichino a ogni Assessore, per esempio ha parlato l'Assessore Maquignaz, ipotesi, veramente prima ha parlato anche l'Assessore Dujany, ma ad ogni modo l'insalata è incominciata, ma si può anche fermare questa insalata, no? E cioè si potrebbe incominciare a fare così, si risponde all'Assessore all'Agricoltura, poi parla un altro Assessore e i Consiglieri replicheranno e faranno le domande a quell'Assessore, altrimenti qui vedremo alzarsi i vari Consiglieri a rispondere a tutti gli Assessori, uno risponderà a Maquignaz, un altro risponderà a Colombo, un altro risponderà a Manganone e così sarà un pasticcio.
Montesano (P.S.D.I.) - Consigliere Caveri, io sono d'accordo nella sostanza con lei, però, come le dico, l'Assessore Maquignaz ha parlato, ha fatto la sua relazione è vero? Allora rimettiamo un po' d'ordine, sentiamo Milanesio.
Milanesio (P.S.I.) - Io chiedo la parola sulla questione d'ordine che ha presentato l'avvocato Caveri, io ritengo che si debba a questo punto chiudere la discussione generale, sia pure con eventuali repliche di Consiglieri, ma chiudere la discussione generale, poi io ritengo che sarebbe opportuno che gli Assessori, quando si arriva alla discussione del bilancio dicastero per dicastero, facciano una breve relazione al momento in cui si affronta quell'argomento, di modo che non si fa tutta questa insalata russa. Se gli Assessori hanno, in sede di discussione generale, necessità di intervenire, lo facciano, e quindi i Consiglieri replichino, ma poi chiudiamo la discussione generale, secondo me, e poi Assessorato per Assessorato ci sarà una breve relazione illustrativa dell'Assessore il quale poi verrà, diciamo così interpellato dai Consiglieri e in sede di replica concluderà le sue argomentazioni sull'Assessorato.
Io penso che sia il modo più corretto.
Montesano (P.S.D.I.) - Io devo aggiungere che questo è stato fatto per il passato, è vero e io accolgo sia il suggerimento dell'avvocato Caveri, sia quello di Milanesio, però quello che è stato fatto già per l'Agricoltura naturalmente lo teniamo per buono, e allora io pregherei chi ha chiesto la parola, Colombo, Manganoni e Savioz di soprassedere ed aprire, e allora se non mettiamo un po' d'ordine, caro... (voce) ...bene, perché io ho detto che questo fatto qui, in merito all'Agricoltura, ci ha portato a questa discussione.
Caveri (U.V.) - Effettivamente c'è stata, dopo la discussione generale del bilancio, la discussione nella quale è mancata a dir la verità la replica del Presidente, no, no, mica Colombo, Bordon fa segno a Colombo, no il colpevole è il Presidente della Giunta, in questo caso, che non ha risposto a quello che, io ho parlato stamattina poco, perché, non che il Prof. Montesano secondo il suo solito mi tiri le orecchie, per questo ho parlato soltanto per 23 minuti, come discussione generale sul bilancio, comunque il Presidente Bordon non ha risposto neanche "Beh" a tutto quello che ho detto, spero che mi risponderà al Caffè Cristallo la prima volta che lo incontro, visto che quando mi risponde scusi...
Bordon (D.C.) - Io ho parlato e ho risposto a quanto aveva detto Germano...
Caveri (U.V.) - Sì, ma Germano evidentemente è un raccomandato di ferro perché lei se risponde a Germano e non risponde a me...
Bordon (D.C.) - C'è più simpatia reciproca si vede, tutto lì, non è che sia un raccomandato di ferro, ad ogni modo il problema è questo, io pensavo che si fosse seguito quello che è stato fatto negli anni scorsi, a un certo momento doveva rispondere l'Assessore alle Finanze per la chiusura della parte generale, poi io avrei detto quello che pensavo, per esempio le osservazioni che ha fatto lei, quello che è la burocrazia, tutte quelle osservazioni da lei fatte, io mi permetterò di dire che sono da me condivise e mi riservavo di dirlo, proprio...
Caveri (U.V.) - Sì, ma quando me le dice scusi...
Bordon (D.C.) - Adesso, siccome si è ingarbugliata un po' la questione e allora appena sarà rimessa in sesto, io mi permetterò di entrare in discussione e le dirò quello che penso.
Caveri (U.V.) - Però, io dico, bisogna stabilire se è finita o no la discussione generale sul bilancio perché quando, qui mi permetto di rispondere a Bordon, perché quando sarà chiusa la discussione generale sul bilancio, Bordon non potrà più parlare e io rimarrò a bocca chiusa perché sarò senza la desideratissima risposta del Presidente della Giunta regionale.
Quindi bisognerebbe prima permettere al Presidente della Giunta di rispondere ai vari Consiglieri perché ha risposto solo a Germano, io non parlo più di repubblica conciliare perché altrimenti poi Germano poi mi risponde per le rime, ma si direbbe proprio che ci avviamo verso la repubblica conciliare; almeno in Valle d'Aosta dato che il Presidente della Giunta risponde solo al Capogruppo comunista, quindi si vede che ci sono degli accordi speciali, però è stato un accordo nel disaccordo probabilmente.
Però adesso, esaurita la questione, Bordon, spero che la risolviamo stabilendo se è finita o no la discussione generale, osservo che sia inserito un intervento dell'Assessore Dujany che non so se sia una relazione sul suo Assessorato, poi vi è stata la relazione dell'Assessore Maquignaz; giunti a questo a questo punto io dico: quand'è che noi Consiglieri replichiamo agli Assessori se si fa la discussione generale Assessorato per Assessorato? Perché la relazione dell'Assessore Maquignaz autorizzerebbe il Consiglio a fare una discussione generale sull'Assessorato all'Agricoltura. Io faccio una proposta, siccome io non sono uno spaccatore di peli in 36 parti, io farei una proposta concreta. Impregiudicata la questione della risposta del Presidente della Giunta regionale sulla discussione generale che non c'è stata perché c'è stata una risposta a un solo Consigliere, io proporrei questo: che per i vari Assessorati i Consiglieri facciano come possono fare, benissimo le loro risposte, per esempio, a quello che ha detto Maquignaz, man mano che si andrà avanti nell'esame capitolo per capitolo dell'Assessorato dell'Agricoltura, perché, perché io debbo rispondere all'Assessore Maquignaz ad esempio sulla questione forestale. Io non sono niente affatto soddisfatto di quello che mi ha detto l'Assessore Maquignaz in materia forestale, sono mediocremente soddisfatto, anzi sono più insoddisfatto che soddisfatto su quello che mi ha detto sul risanamento del bestiame.
Comunque io penso di poter benissimo rispondervi in materia forestale quando si parlerà del capitolo dei 138 milioni per i rimboschimenti e per le frane, e posso benissimo parlare del risanamento del bestiame rispondendo a quello che ha detto l'Assessore Maquignaz quando si verrà sull'argomento.
Quindi credo che con questa mia proposta pratica si semplifica di gran lunga la discussione e non facciamo delle... cinesi sulle questioni di procedura. Ho finito e credo di aver dato un contributo alla semplificazione della procedura della discussione di questo bilancio.
Montesano (P.S.D.I.) - Tirando le somme bisogna effettivamente chiudere questa discussione generale e l'Assessore Colombo aveva chiesto la parola proprio per poter, è vero, dare una risposta nell'ambito della discussione generale, scusi Consigliere Savioz, mi lasci finire e poi le darò parola.
Io accolgo la procedura proposta dal Consigliere Caveri anche perché non fa altro che ricalcare quello che abbiamo fatto negli anni precedenti, cioè abbiamo fatto una discussione generale sul bilancio, poi abbiamo preso in esame Assessorato per Assessorato, ognuno degli Assessori ha fatto la sua relazione, quindi l'Assessore Maquignaz non la rifarà più perché l'ha già fatta così, gli altri la faranno e andremo avanti così con l'esame dei diversi capitoli.
Ora la discussione generale non è chiusa perché deve essere chiusa con la replica e con le delucidazioni dell'Assessore alle Finanze e del Presidente della Giunta e poi, esaurita la discussione generale, passeremo all'esame partitario dei diversi Assessorati.
Savioz (P.C.I.) - Io facevo una questione appunto di, come si dice, una discussione di carattere generale, allora appunto ho ancora chiesto la parola per dire qualcosa di interesse generale.
Montesano (P.S.D.I.) - Ecco, d'accordo, è ancora aperta la discussione di carattere generale. Allora, prima di dare la parola all'Assessore Colombo, se c'è qualcuno che vuole intervenire nella discussione generale, ecco chieda la parola, c'è il Consigliere Savioz, aveva chiesto la parola a questo riguardo no? La parola al Consigliere Savioz.
Andrione (U.V.) - No, io pregavo di questo, se fosse possibile, perché io posso parlare anche adesso, ma dico, Savioz parla, Colombo parla, io vorrei parlare, poi Bordon parla, poi replichiamo, no, credo che sia Bordon, credo, che voleva rispondere...
Montesano (P.S.D.I.) - Scusi Consigliere Andrione, noi apriamo la discussione generale, chi si sente di intervenire, chi vuole intervenire intervenga, poi quando la chiudiamo diamo la parola.
Andrione (U.V.) - Ma fino adesso ci sono sempre state delle mani alzate, quando siamo entrati Germano ha parlato dopo di che hanno parlato altri, gli ha risposto Bordon e via dicendo, non è che ci fosse carenza di oratori, io chiedo semplicemente di poter intervenire poi alzerò la mano.
Montesano (P.S.D.I.) - Allora chi interviene sulla discussione generale? Consigliere Savioz e dopo il Consigliere Andrione.
Savioz (P.C.I.) - Ecco, per la questione di carattere generale, io ho ancora un problema da porre, che volevo porre questa mattina, ma poi, tenuto conto che l'Assessore al Turismo non c'era, l'ho rinviato al pomeriggio.
La mia, il mio intervento vuole essere questo, in Consiglio regionale noi abbiamo esaminato diverse volte e diverse volte si è parlato della situazione generale della Valle d'Aosta. Si ha avuto occasione di parlare dello spopolamento della montagna e le difficoltà che incontrano i nostri abitanti della zona alpina, abbiamo parlato diverse, svariate volte di zone a particolare interesse agricolo turistico, abbiamo parlato di zone a interesse esclusivamente agricolo e a interesse prevalentemente turistico.
Tutte queste belle parole che si sentono in questo Consiglio ma non solo da oggi, da anni, purtroppo non hanno un seguito di concretezza, i villaggi continuano a spopolarsi, la gente continua ad andarsene, per chi è amante delle tradizioni regionali della lingua, ecc., constatiamo che le tradizioni lentamente se ne stanno andando a quel paese, constatiamo che la nostra lingua viene così tralasciata, si constata che la nostra gente che scende dai villaggi entra nella città, si adegua nella situazione cittadina, parla altro linguaggio e non si ricorda più, almeno i figli non si ricordano nemmeno più e non possono neanche più comprendersi con i propri genitori se non andando a cercare nel vocabolario, e insomma siamo in una situazione piuttosto penosa.
Ora è difficile poter dare il tocca sana di una situazione di questo genere qui, che non è soltanto nostra ma è anche di tutte le altre zone montane, ma siccome siamo un popolo talmente piccolo di fronte a quello che è il rimanente della popolazione della nostra nazione, e tenuto conto che siamo in una zona prevalentemente a interesse turistico, io mi domando e pongo questo quesito al Consiglio stesso. È possibile che il turismo debba rimanere sempre l'eterna cenerentola nella nostra Regione? Quando sappiamo benissimo che soltanto attraverso a determinate provvidenze a carattere turistico sarà possibile ridare un po' di situazione migliorata economicamente nei confronti della nostra gente che abita in determinate zone della Valle d'Aosta.
L'importanza di adeguare, per esempio, una possibilità di recettività nei nostri villaggi per le classi meno abbienti, come succede, io l'ho già detto in altra occasione a questo Consiglio, non avete che di andare a vedere, rendetevene conto, non ci vuole mica niente per scoprire questo, recatevi un momento nella vicina Svizzera, recatevi nella vicina Francia e voi ci troverete tutta una serie di famiglie di operai, impiegati, di gente del ceto medio che vanno a passare mesi, mesi e mesi con le proprie famiglie nei villaggi più sperduti in casa di contadini che lavorano la terra e danno la possibilità di una certa ricettività a questa classe di lavoratori che hanno bisogno di pace e di tranquillità e di clima buono, che devono liberarsi i polmoni da tutta la porcheria che si assorbe nelle città a carattere industriale soprattutto. Ebbene, quindi, qua nella nostra valle questo non esiste, non c'è, perché qui come ricettività, come possibilità di ricettività, appartamenti a locazione in genere sono tutte cifre che al ceto medio non è possibile arrivare, non ci sono, i nostri contadini se vogliono fare un qualche cosa per la ricettività turistica, chiamiamola di piccolo cabotaggio, se questo vi può piacere, non hanno nessuna possibilità, perché l'unica possibilità è quella della legge che è stata fatta e modificata negli anni scorsi per quanto concerne la costruzione di case rurali, dandogli la possibilità di fare un appartamento in più per l'eventualità di un affitto, ma questo solo nel caso della costruzione nuova, e per questo io dico che è troppo poco. Nelle nostre campagne, purtroppo, non c'è lo spirito del commercio, questo ancora non è entrato nella testa dei nostri contadini e quindi dovremmo fare uno sforzo per fare capire a questa gente che l'importanza di risolvere il problema fondamentale della loro casa e della loro famiglia non è soltanto quello di vendere l'appezzamento di terreno, e anche questa è una ripetizione che faccio, c'è tutta una serie di piccole attività che potrebbero benissimo, fatte nella nostra Regione, si potrebbero avere dei frutti abbastanza rapidamente; ma se poi guardiamo un momento il bilancio e constatiamo che il turismo incide per l'8,27%, mentre abbiamo, non so, faccio l'esempio dell'istruzione pubblica, che incide per il 19%, i lavori pubblici per il 19%, l'agricoltura per il 16%, le finanze per il 25% e via di questo passo, insomma il povero turismo è l'ultimo nella catena dopo l'Assessorato all'Industria e Commercio.
Ora mi domando e dico: siamo o non siamo una Regione eminentemente turistica? Si vuole o non si vuole fare un qualche cosa per migliorare le condizioni della nostra gente? Perché solo attraverso l'agricoltura non ci riusciremo mai e non ci riusciremo mai tanto più che in questo momento, tenuto conto di quello che avviene in campo europeo, l'agricoltura della Valle d'Aosta purtroppo deve soccombere di fronte alla concorrenza che viene dall'estero, e anche questa è una cosa che tutti sanno che non potrà essere modificata. Allora io pongo il problema come impostazione di carattere generale e pongo questo interrogativo al Presidente della Giunta, non perché io voglia fare parlare il Presidente della Giunta, ma naturalmente chi dà l'indirizzo a tutto questo problema di finanziamento dei vari Assessorati è la Giunta stessa; noi questo progetto di bilancio l'abbiamo avuto dalla Giunta e quindi ritengo che la Giunta ne avrà parlato a iosa di questa questione, come si è parlato negli anni scorsi e come se ne è parlato da sempre, però io dico che alle belle parole che si sentono in questo Consiglio non corrispondono i fatti, e oggi posso dirlo, perché non sono più io l'Assessore al Turismo, quando uno siede sul banco degli Assessori naturalmente non può mettersi lì a fare un discorso di questo genere qui, ma io asserisco in questa sala e lo asserisco per cognizione di causa, se vogliamo risolvere determinati problemi della nostra gente, nella Valle d'Aosta, se vogliamo salvaguardare ancora un qualche cosa di quella che è la nostra questione etnica e linguistica, dobbiamo rivedere le nostre posizioni in senso turistico e bisogna che ci rendiamo conto di venire incontro alle popolazioni che sono sperdute nelle vallate laterali laddove è possibile fare un qualche cosa, ma fare un qualche cosa non significa avere un bilancio dell'8,27%, perché qui se nel 1965 siamo partiti da 739 milioni e arriviamo oggi a 1.789.000.000, questo non significa che con questa nuova cifra, tenuto conto della svalutazione del denaro che c'è stata, si è moltiplicata per due a distanza di 5-6 anni addirittura, 6-7 anni addirittura. Quindi io invito proprio il Consiglio, la Giunta a rivedere queste cose qui, perché non è possibile, se noi di questo passo dovremo continuare per andare avanti non c'è da stupirsi che continueremo a rendere omaggio alla distruzione di quel poco che rimane di valdostano nella nostra Regione e, arrivato a questo punto, io ripeto ancora per quanto concerne l'intervento di questa mattina, per ciò che riguarda i famosi piani regionali che sono stati previsti da quella bellissima relazione che è scaturita dalla Giunta o meno, che la Giunta ha approvato e noi abbiamo avuto visione, e però nel bilancio non ho riscontrato nessun adeguamento per risolvere quel problema di fondo, quindi io pongo questi due problemi: sia per l'aumento del bilancio del turismo sia per la questione del piano regolatore generale che deve, secondo il mio modesto avviso, dare l'avvio ad una serie di problemi di importanza capitale.
Andrione (U.V.) - Je crois que la discussion du bilan est avant tout une discussion politique et si la lecture du bilan m'avait donné l'impression que nous nous ne sommes pas devant une Junte mais devant à une série d'Assesseurs séparés où chacun cherche à tirer un peu la couverture de son côté, la discussion qui a eu lieu jusqu'à maintenant a confirmé cette opinion et les interventions de Mr. Dujany et de Mr. Maquignaz qui, à raison peut-être, se sont défendus d'avoir embauché du personnel presque à dire qui ne sont pas responsables de ce qui se passe dans l'Administration, m'a encore une fois confirmé dans cette impression, c'est-à-dire qu'il n'existe plus politiquement une Junte, ils existent des Administrations, des Administrateurs ad interim de l'Administration régionale et M. Pedrini, qui est absent mais qui ne manque pas d'un certain cercle politique, a eu raison d'appeler en cause personnellement M. Milanesio et lui dire: tu n'as pas fait affaires comme il fallait pour le tourisme parce que en réalité il s'agit exactement de cela. Il n'y a pas une vision globale du problème, il n'y a pas une Junte régionale, il y a simplement la répétition monotone d'actes d'administration normale et ordinaire administration qui sont portés en avant avec plus au moins de talent, avec plus au moins d'honnêteté par les responsables des différents Assessorats. Et je voudrais dire que bien que je croyais avant que M. Houdini le plus grand prestidigitateur du monde était né en Turquie et naturalisé français, quand M. Bordon a répondu à M. Germano j'ai eu l'impression que, au contraire, M. Houdini était né à Nus et peut-être avec des attaches à Pont St. Martin et à Lide (?), parce que quand M. Bordon a accusé M. Germano de vouloir "creare dell'astio nella stessa compagine democristiana" tout ne m'empêchait d'avoir un petit sourire en disant que je ne parle pas de ci-dedans, je ne parle que de ce que les journaux relatent que pour en matière "d'astio" ce qui arrive entre M. Zanin et M. Lanivi n'a certainement pas besoin des soins spéciaux de M. Germano pour donner exactement la mesure de l'amour et de l'amitié réciproque qui règne à l'intérieur de la Démocratie Chrétienne. Cette situation politique se reflète dans ce document éminemment politique-administratifs qu'est le bilan et se reflète de quelle façon? De la façon que nous arrivons au point où la parole la plus juste, celle que j'ai beaucoup appréciée a été prononcée par M. Maquignaz, est qui a demandé la collaboration des Conseillers. Et en laissant tomber d'autres petites critiques que je pourrais faire je dis que nous sommes là et je crois que je partage l'avis du groupe de l'Union Valdôtaine, nous sommes là pour offrir cette collaboration, toutes les fois qu'on parlera du problème concret, des problèmes d'administration, des problèmes de faire quelque chose pour la Vallée d'Aoste, nous ne serons jamais là jusqu'à ce qu'on cherchera de contrebandier des problèmes personnels, des problèmes de petit prestige ou de place et on le voudra faire passer comme problème politique de première importance. Nous ne sommes pas là nous pour recevoir des télégrammes, nous sommes là pour dire qu'en Vallée d'Aoste il faut faire certaines choses et M. Caveri ce matin a fait une analyse de certains de ces problèmes, je voudrais très modestement dire que à mon sens il y a deux groupes de problèmes à conter, un groupe qui est à l'intérieur de l'Administration, c'est-à-dire qui est l'organisation de nos bureaux et qui aujourd'hui constitue un nœud politique d'importance fondamentale pour l'Administration et c'est le personnel, et d'autre côté le problème extérieur qui s'articule comme toujours dans les voix du tourisme, de l'industrie et de l'agriculture.
Il est peut-être vrai que les travaux forestiers ne donnent pas une rente immédiate, mais il est tout aussi vrai que ce qu'on fait ce n'est pas suffisant et je ne citerai à M. Maquignaz qu'un exemple, il y a presque onze mille hectares de forêts, un tiers des forêts valdôtaines, qui sont propriété de consorteries et là on assiste à l'abandon le plus complet. Il y a une Commission qui n'a été convoquée qu'une fois mais quand même si vous arrivez à voir de cette fenêtre, toute l'immense forêt de Brein, Turline et Sylvenoire est toute consorterie, et bien là vraiment on dort sur le rôti on ne fait ou on n'a fait presque rien.
D'autres m'ont précédé en matière du tourisme, je voudrais simplement dire qu'en matière d'industrie il y a des possibilités, mais que ces possibilités ont été, naturellement M. Albaney en ce moment peut avoir une crise récurrente il a disparu, ces possibilités très souvent ont été gâchées par l'Administration régionale, parce qu'on a toujours voulu faire la politique des faveurs personnels et jamais celle sérieuse de l'industrie en tant que telle.
M. Maquignaz a également parlé de la pulvérisation de son budget, ce n'est certainement pas un cas extraordinaire de sien, presque tous les budgets des différents Assesseurs, puisque on ne peut pas parler de la Junte régionale, presque tous les budgets sont pulvérisés. Presque tous les budgets se résolvent dans une série de subsides, dans une série de petites interventions, qui laissent exactement le temps qu'ils trouvent. Et là, je crois que l'exemple le pire est donné par l'Assessorat à l'assistance qui nourrit une quantité de gens qui le jour après ont exactement la même faim qu'ils avaient le jour avant et par conséquent il s'agit de quelques certaines de millions qui sont complètement gâchés. Si nous continuons de ce pas l'Administration régionale n'aura plus, nous pourrions mettre ici dessous non plus "Palais du Gouvernement" mais "Institut de bienfaisance", parce que finalement nous serons une vocation sincère et absolue. On pourra éliminer le Conseil avec quelques calculateurs distribués à tous les citoyens valdôtains une petite somme proportionnée à leurs besoins.
Et bien, je voudrais terminer ces critiques en reprenant encore une fois cette parole de M. Maquignaz et dire encore une fois, cherchons à collaborer, nous avons des idées politiques différentes, c'est vrai et nous avons eu les polémiques... nous sommes disposés en avoir d'autres sur la façon de faire certaines choses, mais du moins sur le fond de l'Administration, sur l'honnêteté nécessaire, sur les problèmes politiques que l'époque présente, nous met devant, et bien, du moins sur cela, nous pouvons collaborer, même si nous sommes à l'opposition nous sommes disposés de voter à faveur toutes les fois que vous nous présenterez quelque chose qui va dans l'intérêt de la Vallée d'Aoste.
Colombo (P.S.I.) - Devo dire che non è compito facile riassumere la discussione generale su questo bilancio, proprio anche perché gli interventi fatti dai Consiglieri hanno posto in rilievo alcuni aspetti che già nella mia relazione avevo evidenziato. Quando naturalmente è stato sottolineato l'aumento delle spese correnti nei confronti delle spese in conto capitale, è un aspetto che naturalmente preoccupa il sottoscritto e tutta la Giunta, ma che io ritengo di dover chiarire, per lo meno alcuni concetti, perché la situazione non è proprio così come viene espressa da parte di alcuni Consiglieri, soprattutto se teniamo conto che uno dei maggiori aumenti di spese viene assorbito da parte dell'Istruzione pubblica, io devo dire a onor del vero, non considero una spesa corrente.
Io ritengo che l'Istruzione pubblica che assorbe dal bilancio 912 milioni di aumento che abbiamo delle entrate effettive di questo bilancio ben 700 milioni, devo dire che queste sono spese progressive perché la formazione culturale proporzionale dei nostri giovani certamente è un fatto positivo a tutti gli effetti e vale come la costruzione di una strada, di un ponte o di qualche cosa di questo genere. Quindi se noi teniamo conto di questo aspetto certamente i rapporti sono molto diversi di quelli che noi vediamo esposti in questa relazione.
Detto questo io ritorno, solamente per chiarire, sul grosso problema che ha interessato tutti i Consiglieri che sono intervenuti ed è il problema naturalmente della burocrazia, dell'aumento degli impiegati, dell'aumento del costo della gestione dell'Amministrazione regionale. Io qui devo dire a onor del vero che se i Consiglieri avessero valutato bene quelle che sono le tabelle delle entità numeriche della modifica di quelli che sono gli impiegati dell'Amministrazione regionale, avrebbero dovuto vedere che dal 1969 al 1970 in effetti non c'è stata assunzione di sorta, se non per dare... (voce) ...se non per dare applicazione a delle leggi e a delle decisioni che lo stesso Consiglio regionale ha assunto. Noi vediamo che, voglio fare prima un primo rilievo, le entità numeriche sono acquisite al 1° gennaio dell'anno naturalmente a cui si riferiscono. Quindi noi avevamo 699 persone al 1° gennaio 1969, passiamo a 725 al 1970, al primo gennaio 1970. Io voglio subito far presente che l'aumento per esempio dell'Istituto materno infantile di 12 unità è un aumento determinato dalla riduzione dell'orario di lavoro all'Istituto materno infantile che ha portato appunto l'aumento di queste 12 unità.
Vorrei ancora aggiungere che per i servizi agrari e zootecnici sono stati introdotti 13 aiuti veterinari che prima venivano pagati attraverso la bonifica, per quanto concerne i servizi contingentamento e zona franca, noi abbiamo immesso le cinque unità che operano in tutti i Comuni per la distribuzione delle tessere dei contingentamenti e che prima venivano pagati attraverso contributi ai Comuni. Potrei continuare, abbiamo il passaggio dalle 48 unità alle 57 unità del personale addetto all'Istituto Tecnico, si tratta di aumento naturalmente di bidelle più che altro, per quello che sono state l'aumento delle classi che c'è stato in questo anno.
Quindi se voi analizzate queste cose 12 alla Maternità, 14 qui ai servizi agrari, cinque al contingentamento, 7 all'Istituto tecnico professionale, noi vediamo che superiamo le 25 unità di maggiorazione che noi abbiamo tra il 1969 e il 1970.
Io ho voluto dare questo chiarimento proprio perché è giusto che il Consiglio sia informato di come sono andate le cose e non abbia la sensazione che nel 1969 si sono fatte delle assunzioni senza averne bisogno, ma sono state determinate appunto da queste situazioni che ho citato. Ciò nonostante è bene anche precisare che soprattutto per quanto concerne il personale regionale noi abbiamo un aumento della spesa di 353 milioni 100 mila nei confronti del 1969.
Qui dobbiamo dire subito che questo maggiore onere deriva anche qui da provvedimenti o a carattere nazionale o a carattere regionale. Io voglio ricordare che le attribuzioni dei dipendenti sono state aumentate per legge nazionale del 3% dal marzo 1968, dall'8% dal primo gennaio 1969. Abbiamo anche poi apportato nel corso dell'anno 1969 un aumento dell'indennità regionale, il che porta a questo aumento di 353 milioni che è il frutto anche di arretrati derivanti anche dall'applicazione delle leggi nazionali.
Chiarite queste cose soprattutto per quanto riguarda naturalmente il personale, chiarito anche l'aspetto dell'Istruzione pubblica, io ritorno a dire che anche se certamente la mia presentazione di questa mattina è stata fatta in tono minore, riferendomi naturalmente all'impostazione un po' dei bilanci che noi abbiamo presentato per questi ultimi anni, debbo dire che alcuni aspetti positivi di questo bilancio purtroppo debbono anche essere intravisti e debbono essere intravisti attraverso alcune scelte che ho già citato questa mattina che sono quelle dell'Istruzione pubblica con un nuovo aumento dei suoi finanziamenti nella misura, ripeto, di 700 milioni, il che consente di poter avviare il discorso del diritto alla scuola per gli studenti della Valle d'Aosta, il che consente di avviare il discorso per la costruzione di scuole nella Valle d'Aosta con 458 milioni, il che consente anche, naturalmente, di intervenire più decisamente con contributi e con borse di studio nei confronti degli studenti.
Ripeto ancora che nel campo dell'industrializzazione anche se l'aumento naturalmente del finanziamento è solo di 50 milioni nei confronti dello scorso anno, noi siamo qui disponibili attraverso la presentazione della nuova legge dell'industrializzazione che è in discussione da parte della Commissione industria e commercio ad accettare quelle che saranno naturalmente le esigenze anche di questo campo.
Per rispondere all'amico Tonino il quale ha rilevato che si fanno solo promesse per la casa, io devo dire che anche in questo campo si sta facendo qualche cosa anche se forse non è sufficiente per rispondere alle attese dei lavoratori.
Noi abbiamo qui un investimento di 80 milioni per il pagamento di interessi previsti per il 1970, il che vuol dire naturalmente un investimento di due miliardi da distribuire per l'acquisto di alloggi, rifacimento di case, costruzione di nuove case, cose di questo genere, e per avviare il discorso con l'Istituto popolare per la costruzione di case da dare ai lavoratori a basso fitto.
Quindi anche in questo campo mi pare che qualche cosa noi abbiamo voluto dare nell'impostazione di questo bilancio attraverso alcuni esempi che io ho citato.
Il problema di fondo, naturalmente per me, rimane il problema della programmazione cui ho accennato questa mattina, di cui naturalmente noi ci impegniamo a lavorare in questo senso, riteniamo proprio quest'anno di poter anche discutere questo problema con la Commissione affari generali e finanze, giusti i rilievi che sono stati mossi nell'ultima riunione e quindi questo è un impegno che noi assumiamo nei confronti del Consiglio.
Sul riparto fiscale io non avrei voluto aggiungere nulla, c'è stato un intervento da parte del Presidente della Giunta, un intervento da parte dell'Assessore alla Pubblica istruzione su questo problema, c'è un nostro impegno di portarlo avanti, portarlo avanti con precisione perché riteniamo che l'aspetto fondamentale del nostro bilancio è l'aspetto che noi naturalmente vogliamo vedere verificato per il 1961.
Riteniamo che il ricorso all'art. 12 debba intendersi superato così per quanto riguarda l'impostazione per gli effetti che ha dato in questi anni da parte naturalmente di questa nuova maggioranza e riteniamo di poter camminare decisamente invece sul nuovo riparto fiscale per assicurare le entrate necessarie e continuative all'Amministrazione regionale.
Detto questo io non avrei altro da aggiungere e mi riservo di intervenire naturalmente con domande specifiche per quanto riguarda la spesa dell'Assessorato alle Finanze.
Bordon (D.C.) - ...Però vorrei essere brevissimo, telegrafico, io sono stato definito dall'amico Consigliere Caveri il Mississippi del Consiglio Valle. Ricordi i tempi addietro e quindi io ho preso buona nota di questo e per una volta tanto che cercavo di farvi grazia di una chiacchierata troppo lunga mi avete richiamato ripetutamente in causa, tanto qualche cosa dovevo dire. Naturalmente voi capite che sto scherzando, come qualche volta in modo migliore del mio scherza il Consigliere Caveri, perché potrei invece aggiungere che avendo il vantaggio di avere degli Assessori preparati meglio di quanto lo sia io, specialmente nei loro vari settori, è giusto che io lasci a loro il compito di dare tutte le delucidazioni che vi devono essere fatte.
Capisco il perché il Consigliere Caveri ha insistito tanto perché io venissi a esprimere il mio modesto parere. Perché vorrei dire che questa mattina il Consigliere Caveri e, condivido in pieno questa sua impostazione, perché molti altri già hanno fatto la discussione sulle cifre e la stanno facendo. Più che fare una discussione sul bilancio in moneta, in denaro, vorrei dire che ha fatto un intervento molto interessante sul bilancio morale, cioè la moralizzazione di questo bilancio, perché ha trattato degli argomenti che anche se non tutti da me condivisi, ha parlato della partitocrazia, ha parlato delle correnti, ha parlato dei gruppi, dei sottogruppi, insomma ha spiegato, secondo il suo punto di vista molto bene, perché in linea di massima si può anche essere d'accordo su un certo deterioramento di quello che io vorrei chiamare la vita politica e pertanto, essendo la vita politica legata a quella amministrativa, la vita politica amministrativa della nazione per riferirsi poi al nostro piccolo settore regionale che per noi è quello di massima importanza.
E allora che cosa ha detto questa mattina l'On.le Caveri, il Presidente Caveri, il Consigliere Caveri, oltre a una valutazione di quella che è ormai la situazione morale in campo nazionale attraverso certe sfaldature, certe sfasature politico-amministrative, il Consigliere Caveri ha voluto ricordare, forse a tinte un po' più fosche di quelle che io mi auguro sia veramente la situazione, ha voluto ricordare insomma certi intrallazzi e certe situazioni veramente tristi e dolorose che noi vediamo nella vita politica in campo nazionale.
Quindi io posso anche condividere, in parte, tutto quello che egli ha detto, ma io penso che sia dovuto questo alla libertà che, grazie a Dio, la democrazia ha forza, perché insomma dove c'è libertà, io penso che ci siano maggiori contrasti e purtroppo qualche volta i contrasti e certe impostazioni portano a delle situazioni di insofferenza, e vorrei anche chiamare di non grande onestà, e quindi su questo punto io non ho niente da dire contro il Consigliere Caveri.
Invece vorrei rimanere nell'ambito nostro della Regione, e sono perfettamente d'accordo con il Consigliere Caveri allorquando si intrattiene su quelle che sono le spese correnti o meglio ancora la burocrazia, come l'ha definita, la burocrazia regionale, cioè questo aumento di personale che noi abbiamo avuto nella Regione e su questo io penso che potrei riferirmi anche in parte su quanto ha detto il Consigliere Andrione perché effettivamente ci preoccupa. Noi abbiamo avuto qui, attraverso le statistiche, attraverso le cifre che ci sono state esposte, delle situazioni contabili che effettivamente preoccupano. Noi potremmo guardare a un certo momento questi aumenti di personale che abbiamo avuto, però ha detto bene l'Assessore alle Finanze quando dice che dal 1969 noi non abbiamo avuto nessun aumento di personale alla Regione se non in seguito a leggi, delibere, impostazioni addirittura di Consiglio. Ma io non voglio qui entrare nel merito dell'assunzione in base all'organico o no, la preoccupazione secondo me ha da essere questa, io penso di condividere in pieno quello che ha detto il Consigliere Caveri e ha detto il Consigliere Andrione, quando noi a un certo momento nell'esame di questa situazione vediamo che nel 1970 noi abbiamo 725 dipendenti regionali con una spesa che per l'anno 1970 ammonta a 2 miliardi 544 milioni, vale a dire con un aumento di 353 milioni.
Ora se noi prendiamo un momentino l'allegato alla tavola, cioè la tavola 7 bis, per me è questo un po' il campanello d'allarme che noi abbiamo e che dovremo sempre tenere presente. Noi abbiamo qui un prospetto che sinteticamente ci dà dei dati e delle percentuali che effettivamente preoccupano. Abbiamo le spese correnti e noi se seguiamo questa tavola 7 bis, vediamo che nel 1965 le spese correnti erano del 70%, tralascio i centesimi, poi siamo passati dal 66 al 67%, poi siamo scesi al 52, siamo arrivati al 51 e solo nel 1969 abbiamo avuto le spese correnti inferiori a quelle spese per conto capitale, cioè siamo arrivati al 48%.
Ora che cosa accade? È pubblico e notorio che le spese correnti sono quelle che si verificano tutti gli anni, che non producono ricchezza, non producono beni come invece sono le spese in conto capitale. Ora a me pare che la preoccupazione giusta posta prima dai miei predecessori che lo hanno detto meglio di me sia proprio questa. E noi ci stiamo avviando a un certo momento ad avere le spese correnti che assorbono una forte percentuale di tutto il nostro bilancio, perché noi dovremo invece poter avere un bilancio che assorbe il 40% magari di spese correnti e 60% di spese in conto movimento di capitali, cioè nelle spese produttive.
Ma perché questo accade? Perché purtroppo la verità bisogna riconoscerla, noi a un certo momento qui abbiamo dei provvedimenti o delle richieste alle quali non sempre abbiamo il coraggio di rispondere negativamente, noi a un certo momento abbiamo delle richieste per determinati organici, per determinate impostazioni che, è indubbio, accettandole noi andiamo a impegnare il nostro bilancio per centinaia di milioni, bilancio delle spese correnti e quindi non nelle spese produttive, cioè di creazioni di beni.
E allora è giusto quello che ha detto Andrione, io lo condivido in pieno perché diceva, questa collaborazione noi la dobbiamo pur avere, ma io penso che senza andare a nasconderci dietro il solito dito, io penso che si riferisse in modo particolare il Consigliere Andrione a certe sedute di commissioni dove si sta studiando proprio l'organico nostro, dove si sta guardando quali sono le nostre spese che vengono avanti. E naturalmente che cosa accade, a un certo momento dobbiamo riconoscere che se non poniamo un freno a determinate impostazioni del bilancio della Regione, noi avremo a un certo momento le spese correnti che arriveranno al 60, 70% e le spese in conto capitale soltanto un 30%, cioè tradotto questo in altre parole avremo soltanto più che cento lire, magari 30 lire per costruire strade, per costruire infrastrutture, per venire incontro ad altre impostazioni di bilancio che invece sono assolutamente necessarie.
Naturalmente io non voglio entrare nei vari particolari, ma volevo soltanto esprimere il mio parere e dire che sono veramente d'accordo quando si chiede una collaborazione per far sì che queste spese abbiano a essere contenute in quanto che se non facciamo a un certo momento più amministrazione che politica, è indubbio che facendo più politica che amministrazione il bilancio regionale sarà a un certo momento così impegnato nelle spese correnti che non so che cosa riusciremo a fare di buono.
In fondo, vorrei ancora solo fare un cenno perché il Consigliere Andrione ha espresso delle sue valutazioni e per me tutte le idee sono opinabili, però mi sembra che non sia stato molto obiettivo quando dice che la Giunta regionale è divisa in vari Assessorati, cioè ognuno tira da fare per conto suo. Questo non è vero, e questo vorrei rispondere di più ancora, riallacciandomi anche a quello che ha detto il Consigliere Savioz. Io penso che tutti noi abbiamo avuto il piacere di essere all'opposizione e al governo, quindi è chiaro che, essendo all'opposizione, in via di massima è più facile la critica e i giudizi sono anche più facili. Io ritengo però che questo non corrisponda al vero ed è proprio qui che voglio richiamare la vostra attenzione. Io penso che quando siete stati in Giunta voi pure in fase di bilancio di previsione, allorquando si è trattato di suddividere la torta che esisteva, più o meno grande, io penso che ogni Assessore l'abbia difesa questa torta con i denti e con le unghie, perché a un certo momento è umano, ogni Assessore ha del proprio Assessorato quasi una cosa propria, perché avendo i suoi capitali da spendere può fare di più e quindi è umana questa battaglia.
Ma secondo me la difficoltà è un'altra, è niente quando si dice come dice l'amico Savioz, sarebbe opportuno che al turismo anziché l'8% venisse dato qualche cosa di più, perché le considerazioni che ha fatto sono giuste, e mi ha chiamato in causa, io lo ringrazio perché in fondo in fondo, gratta, gratta, gratta, si ricordano sempre i primi amori e il primo amore per me è stato proprio l'Assessorato al Turismo nel quale ci siamo battuti. Naturalmente io qualche volta io mi arrabbio, mi arrabbio in senso buono, perché pur tenendo conto della svalutazione monetaria, quando nel 1955, '58... (voci) ...con Andrione abbiamo altri rapporti, con Andrione, è inutile che tu faccia delle insinuazioni qui, quindi l'Assessorato al Turismo nel 1955, '59, aveva in tutto ben 400 milioni, pensate un po', non il miliardo 800 milioni di cui usufruisce oggi, e l'amico Savioz, se non sbaglio, sguazzava in 800 milioni, non in un miliardo e 800 milioni, e io penso che qualche volta quando discuto e sostengo che certe impostazioni non sono le mie, non lo faccio mica per una critica, perché ripetevo prima, tutte le idee sono opinabili, ma per esempio a un certo momento, noi vediamo certi stanziamenti che io non voglio qui precisare per non incominciare delle simpatiche polemiche, ma che vengono stanziati per certi lavori che potrebbero magari ancora rimanere fermi un momentino perché noi abbiamo ancora tante cose che hanno una priorità maggiore. E allora, ripeto, è niente il dire, ma è troppo poco l'8,05% non so quanto sia, perché tutto questo, perché se noi guardiamo quella tabella che riassume questi dati, a un certo momento ci troviamo di fronte ad alcune cifre che non permettono molte divagazioni.
Noi incominciamo a trovare, per esempio, qui all'Assessorato alle Finanze un 23,88% come aliquota, quindi su 100 incominciamo a tirar via questa quota e questa quota dell'Assessorato alle Finanze, in linea di massima sono tutte spese correnti, perché sono tutte paghe, sono tutte spese che si ripetono annualmente, che non possiamo impegnare in altre cose.
Poi abbiamo un 16% all'Agricoltura, un 8,57% all'Industria e Commercio e vorrei soffermarmi qui. Ma guardate che noi abbiamo dei Consiglieri che giustamente tutti voi, o meglio per non dire noi, ci sono i Consiglieri che si occupano della Commissione dell'Industria e Commercio e che sostengono, ma noi stiamo parlando dell'industrializzazione della Valle d'Aosta e questo Assessorato ha ben poco come cifra, ma è giusto anche questo, però io vi vorrei dire perché, vado avanti ancora meglio, vorrei dire per esempio, voi guardate qui i vari Assessorati, i Lavori pubblici ha il 20%, il 18% la Pubblica istruzione, ma io vorrei chiedere per esempio che cosa si potrebbe togliere alla Pubblica istruzione? Niente si può togliere, perché la Pubblica istruzione non ha dei capitali per spese, dei denari da spendere in conto capitale. Sono tutti assorbiti dalle paghe degli insegnanti, ecc. Ora che cosa rimane, se noi facciamo 23% alle Finanze, un 18, 20% assorbiamo già solo in questi due Assessorati un 40 e più per cento.
Ma la battuta mia finale non è questa, la mia battuta è un'altra, ma quando ci si accusa che siamo contrari alla programmazione, non è che siamo contrari alla programmazione, non è che noi dalla programmazione intendiamo avere tutti i lumi, perché la programmazione ci darà anche lei quello che ci può dare, ma io vorrei chiedere per esempio all'amico Savioz, ma troppo poco all'Assessorato al turismo, io vorrei chiedere dove dovevamo tirar via per poterli dare all'Assessorato al turismo? Cioè... (voci) ...come? benissimo e allora che si veda attraverso un piano programmato come giustamente è stato detto prima, perché, e bravo! Ma siamo ben lì perché a un certo momento noi veniamo qui dentro e un settore del Consiglio regionale ci dice che noi non mettiamo abbastanza denari all'Agricoltura perché il giorno in cui gli agricoltori non fossero più aiutati noi abbiamo le nostre valli spopolate, addirittura il turismo va a carte quarantotto, giustamente. Un altro mi viene a dire "Non si fanno abbastanza strade, non si fanno abbastanza asfaltature, cioè infrastrutture", arrivati a un certo momento uno dice "ma se io ho 100 lire e le devo dividere tra otto Assessorati, a un certo momento mi spiegherete dove io li devo togliere". Questo è il discorso in sintesi, ecco perché noi speriamo che attraverso il 1970 se toccherà a noi, attraverso il 1970 si ha da incominciare al più presto questo studio perché attraverso il '70, fin dal mese di maggio, di giugno, noi dovremmo vedere quale priorità, quale impostazione in un piano programmato di cinque anni si deve avere, a chi noi dobbiamo togliere o dare altri denari. Perché noi abbiamo seguito le tracce di prima perché non ci era consentito nel modo più assoluto a un certo momento dirottare 500, 800 milioni da un Assessorato per mandarlo sull'altro. Quindi io penso con questo di aver detto quello che avevo qui come appunti, d'accordo sulla collaborazione del Consigliere Andrione perché senza questa collaborazione di tutti i partiti politici in Consiglio arriverà il giorno in cui noi a forza di dire sì a delle spese correnti non avremo più capitali per le spese in conto capitale, e naturalmente con questo non riusciremo più a fare quelle opere che invece non potremo fare a meno.
Soltanto con una programmazione attraverso un cinque anni davanti, potremo portare avanti uno studio e dirottare o meglio impostare diversamente il bilancio, cosa che quest'anno non è stata possibile.
Caveri (U.V.) - Je veux faire seulement quelques remarques sur la question encore du personnel. Ce serait très opportun que les administrateurs régionaux se promènent de temps en temps dessous les portiques de ce Palais quand il y a la sortie des employés de ce Palais, parce que M. Bordon a dit, M. Bordon ou Colombo je ne sais pas, a dit que les employés sont 699, il manque un pour faire 700 il me semble, combien? 725 c'est la même chose, 725 ou 699 pour la thèse que je soutiens c'est la même chose. La sortie des employés du Palais régional donne vraiment la vision immédiate du phénomène, et je pense que quand je vois ces flots de jeunes filles qui sortent du Palais régional je pense à plusieurs choses et je pense que s'il y avait, il n'y a plus aujourd'hui le régiment de cavalerie, ils ont été supprimés partout, mais s'il y avait encore le régiment de cavalerie à Aoste on pourrait voir les officiels des dragons être présents à la sortie du personnel régional parce qu'il y aurait quelque chose d'intéressant à voir.
Ce discours ne s'applique pas au soussigné pour des raisons d'âge puisque quand on est arrivé à mon âge on peut répéter les vers de ce poète grec qui avait passé, lui aussi, la 60ème année et bien le poète grec, de la traduction en italien que j'ai appris au Lycée, ce poète disait: "Vorrei essere un uccello e che due alcionesse mi sorreggano nel mio volo". C'est très poétique, mais retournons au personnel de la Vallée.
M. Colombo a voulu faire, donner une précision sur le personnel régional, sur les employés régionaux et il a dit en substance que le personnel qui a été nommé en plus, a été nommé en plus parce que on a donné exécution simplement à des lois et à des délibérations. Alors, sur ce point j'ai deux remarques à faire, une remarque c'est que ce n'est pas très exacte, parce que je pourrais lui citer certains bureaux, je lui cite par exemple le musée archéologique et certains bureaux des Beaux-Arts surtout de services archéologiques où il y a, non je ne veux pas faire une accusation spéciale à un plutôt que à l'autre ou à l'Assesseur actuel, ou à l'Assesseur ou à son prédécesseur au Tourisme, je ne veux pas faire des personnalismes "una volta per tutte", mais je veux seulement dire ceci que en certains bureaux en donnant certain démentie à ce qu'a dit M. Colombo, je sais que en certains bureaux, en certains services, il y a pas mal d'employés ou d'assimilés aux employés qui ont été nommés pour des raisons qui n'ont rien à que faire avec l'exécution des lois et des délibérations.
Mais il y a une autre remarque à faire, remarque à faire qui n'est pas polémique, qui ne veux pas être polémique, et la remarque est celle-ci: que certains nominations avaient été faites en base à des lois régionales et en base à des délibérations de la Junte, du Conseil, cela ne veut dire rien du tout, parce que cela veut dire simplement que le système est trompé, que le système de cela et de ces délibérations est trompé. Voilà, alors on ne démentie rien en disant qu'on l'a fait en base à des lois et en base à des délibérations. Mais c'est que l'orientation, et on ne peut pas dire que si c'était l'orientation d'une Junte ou de l'autre, de la majorité ou de la minorité, de la minorité de hier ou de la minorité d'aujourd'hui, mais c'est le système qui est trompé et alors j'ai voulu non pas, comme a dit M. Bordon, sonner un "campanello d'allarme", parce que un "campanello d'allarme", une petite clochette ne suffirait pas, moi ici je ne veux pas faire le jeu des mots sur le nom de famille de Bordon que "quanto pare" est un nom très ancien du point de vue valdôtain parce que j'ai trouvé l'autre jour un document du XIVème siècle qui parle d'un certain Bordon, je ne sais pas s'il lui ressemblait, je ne sais pas s'il était petit ou grand, je ne sais pas, mais il y avait un Bordon déjà au XIVème siècle en Vallée d'Aoste. Et, à part cela, il nous ne faudrait pas "un campanello d'allarme", il nous faudrait un "bu", pas un Bordon, un Burdon, je veux faire allusion au Burdon de St. Ours qui est cette grande cloche qui sonne seulement de temps en temps à la mort du Prieur ou à l'élection du Prieur etc. mais il faudrait "altro che un campanello d'allarme", il faudrait un Burdon, parce que ici nous devons réagir à ce phénomène. Et quand on dit c'est en base à des lois régionales et à des délibérations, cela ne veut dire rien du tout, le phénomène est grave, du reste M. Bordon a admis que c'était vrai, que ce que j'ai dit ce matin est vrai. Quand l'Administration régionale d'une petite Région de 100 mille habitants est arrivée au nombre que Bordon me précise, n'est pas de 699 "e subia", come dice Bordon, mais 725, moi je dis c'est la même chose, nous sommes arrivés à un nombre, à une dimension inouïe et il faut faire, il faut penser à ceci, il faut faire des considérations parce que deux milliards et demi dépensés pour la bureaucratie régionale, tout cela c'est diminuer les dépenses d'investissement, cela veut dire diminuer les dépenses positives qui servent pour le bien-être des valdôtains et qui servent pour le progrès de la Vallée d'Aoste. Voilà, alors, je crois que là-dessus nous sommes tous d'accord et alors maintenant c'est l'heure de dire "finiamola", il ne faut plus embaucher de nouveaux employés.
Et nous voyons au lieu qu'il y a des Conseillers qui continuent à présenter des "richieste" et des projets de loi, il faut faire le bureau géologique, moi ici je ne veux pas polémiser avec le Conseiller qui a présenté cette proposition de loi, on dit qu'il faut faire un bureau géologique, il ne suffit pas un géologue, il faut faire "l'ispettore geologo, il geologo di seconda e c'è chi dirà occorre il geologo in terza, occorre il geologo in quarta", mais en somme ici on ne finit plus, ici nous devons mettre un point d'arrêt parce que si on continue de ce pas nous avons l'exemple de la Sicile, mais la Sicile a 6 millions d'habitants, nous, nous sommes 100 mille habitants. Mais est ce que nous voulons un jour ou l'autre calculer, faire la proportion du nombre des dépendants régionaux et des habitants de la Vallée d'Aoste? Faite attention que si nous faisons cette étude nous avons à rester à bouche béante. Et là-dessus je ne veux pas ajouter rien de plus parce que je ne parle pas pour faire de l'opposition en ce moment ou pour faire de la polémique, ni de la polémique politique, ni de la polémique à base de personnalisme, je dis ceci parce que je suis profondément convaincu et je crois que demain si on continue de ce pas nous allons créer un abîme dans lequel seront englouties les finances régionales. Et le Conseil, comme disait Savioz, le Conseil régional pourra faire à moins de se réunir parce que il n'y aura plus rien à délibérer, parce que le bilan sera devenu tellement résiduel qu'il n'y aura plus de délibération à faire.
Milanesio (P.S.I.) - Intervengo brevemente in sede di discussione generale sulle questioni generali che sono state sollevate e anche per dare qualche risposta su alcune questioni particolari, ma qualche risposta breve.
Il bilancio che la Giunta presenta quest'anno, è già stato fatto rilevare da altri Consiglieri, non è dissimile dai bilanci che sono stati presentati in precedenza aumenta quantitativamente perché aumentano le voci d'entrata, però la struttura e il tipo di spesa che si propone, e salvo qualche eccezione positiva, è praticamente lo stesso.
Diciamo che, ancora una volta, il nostro bilancio non risente della programmazione e questo fatto non è da imputarsi a delle responsabilità precise e specifiche della Giunta o del Comitato per la programmazione, dipende evidentemente da una situazione di carattere generale che si verifica non solo a livello regionale ma anche a livello nazionale e dipende anche dalla struttura del Comitato tecnico per la programmazione e dall'assenza di un organo di lavoro che si affianca al Comitato stesso.
Per cui il Comitato ha lavorato come Comitato ma non ha potuto lavorare come Ufficio, non ha potuto elaborare in modo approfondito e continuo dei dati, non ha potuto fornire delle indicazioni sufficienti per riesaminare il bilancio regionale alla luce di queste indicazioni.
È chiaro che tutto il problema non finisce lì, occorre una concreta volontà politica, occorre una consapevolezza della Giunta e del Consiglio per fare certe scelte, per indirizzare in un certo senso piuttosto che in un altro l'intervento e il peso dell'Amministrazione regionale.
Intervento e peso che sono considerevoli in Valle d'Aosta perché è chiaro che la Regione con la sua dimensione di spesa rappresenta un vero e proprio operatore economico sul territorio e quindi il bilancio della Regione è un atto non solo politico-amministrativo, ma è anche un atto economico molto importante, in quanto è in grado di condizionare praticamente la vita economica della Regione stessa. Questo non accade evidentemente per altri enti locali, per le province la cui dimensione di spesa è molto piccola, la Regione attraverso le sue possibilità d'intervento che sono legislative e che sono normative e che sono amministrative e che sono soprattutto rappresentate dall'entità economica del suo bilancio, può indirizzare la politica economica della Valle d'Aosta, la può indirizzare concretamente.
Questo è il fatto e la considerazione che ci deve far meditare sull'importanza del nostro bilancio.
Io devo dire, ad onor del vero, che questo bilancio, oltre a non essere dissimile da quelli precedenti, è abbastanza rituale come quello dell'anno precedente.
Quindi non mi dichiaro completamente soddisfatto da questo bilancio, ancorché io sia uno di questi presentatori.
Ora esaminiamolo a grandi linee e rispondiamo quindi alle principali osservazioni che sono state fatte, la prima osservazione che si fa, così, da una considerazione sommaria, è l'aumento della rigidità della spesa pubblica. Noi abbiamo approvato nel corso di questi anni una serie di leggi, alcune necessarie, alcune produttive, altre un po' meno, comunque leggi che hanno superato sempre in linea di massima ogni previsione che si poteva fare e queste leggi oggi vincolano il nostro bilancio in un modo pesante accanto al peso rappresentato dall'apparato amministrativo regionale detto anche così in senso se vogliamo collaudativo, detto anche burocrazia regionale.
Io condivido le preoccupazioni che sono state espresse da diversi Consiglieri, soprattutto dal Consigliere Caveri, stamattina, sono state riprese dal Presidente Bordon e dall'Assessore Colombo nel corso della replica di questa sera, condivido dicevo queste preoccupazioni, perché noi dovremmo mirare alla produttività anche dell'impiego pubblico, cioè dovremmo arrivare ad individuare degli schemi per valutare che cosa certi dipendenti o certi, diciamo così, certi uffici producono agli effetti della pubblica amministrazione, perché noi dobbiamo chiedere che producano per lo meno dei servizi. Ora il nostro organico io non lo conosco perfettamente perché non è da molto che sono qui presso l'Amministrazione regionale, che sono Consigliere regionale, il nostro organico mi pare che presenti delle lacune, lacune dovute forse ad un infittimento eccessivo di personale d'ordine e molto spesso mancano, mancano diciamo così le gerarchie dell'Assessorato, mancano le alte gerarchie di questa legione che è diventata oramai la burocrazia regionale.
Ora è chiaro che problemi di riforma, di revisione, non chiamiamola riforma burocratica perché sarebbe un appellativo infausto in quanto abbiamo visto la fine che ha fatto a livello nazionale, però problemi di revisione si pongono secondo criteri di produttività e di efficienza all'interno dell'organico regionale.
Ora io credo che si possa arrivare ad una specie di blocco delle assunzioni e mi pare che questa richiesta sia stata avanzata un po' da tutti, è vero che esiste un regolamento organico che non è ancora applicato in gran parte, esiste una pianta organica che non ha ancora avuto pratica applicazione, però è altrettanto vero che esiste un numero congruo di dipendenti regionali che non hanno ancora trovato oggi una collocazione con un rapporto giuridico soddisfacente all'interno dell'Amministrazione regionale.
Quello che, per lo meno a mio avviso, si deve fare nel modo più drastico e più assoluto è di evitare assunzioni di carattere temporaneo a qualunque titolo, a qualunque titolo.
Ora, in questo, una brevissima risposta all'avvocato Caveri: non è stato assunto nessuno a nessun titolo da quando questa Giunta si è insediata che non fosse stato conseguenza di concorsi espletati o in via di espletamento, eccetto gli invalidi che del resto dovevano essere assunti ai sensi di legge, e per cui c'è stata tutta una polemica e pressioni da parte delle organizzazioni sindacali.
Io condivido anche delle considerazioni che sono state fatte questa mattina sul generale decadimento del costume politico e della vita amministrativa. È un discorso molto difficile, è un discorso più facile per chi sta all'opposizione, evidentemente. Però è un discorso da cui non dobbiamo esimerci neanche noi che oggi rappresentiamo la maggioranza governativa, perché è vero che la crisi è nei partiti, è nel sistema politico attualmente vigente, non è diciamo così della democrazia, secondo me, o per lo meno è una crisi di crescenza della democrazia, però i modi e le forme con cui si attua oggi la vita politica e partitica in Italia creano indubbiamente delle degenerazioni, creano dei fenomeni che sono veramente, si possono giudicare come fenomeni da basso impero, come fenomeni di un periodo di estrema decadenza morale politica.
È un segno dei tempi perché, secondo me, questo è tutto legato a fenomeni politici che oggi forse avvertiamo epidermicamente ma che si stanno determinando nel profondo della società. Io credo che sia un riflesso dell'avanzata, a mio avviso, delle classi lavoratrici e della presa di coscienza del potere che certi strati popolari stanno assumendo e quindi della volontà di essere inseriti a livelli decisionali e quindi, conseguentemente, della rottura di vecchi equilibri di potere tra i diversi gruppi che operano nell'interno dello Stato e in tutte, diciamo così, le ramificazioni periferiche del potere statale e del potere locale.
È chiaro che dobbiamo chiedere lo sforzo di tutto il Consiglio per ovviare a questi inconvenienti e tutti, almeno quelli che lo vogliono ammettere, penso abbiamo commesso degli errori in questo senso e dobbiamo cercare di emendarci e di non commetterne soprattutto per l'avvenire.
Si è parlato, soprattutto, di bilancio privo di fantasia, mi è parso, almeno così un po' da tutti. È vero, questo bilancio non ha molta fantasia, ma non ne può avere perché la sua struttura è rigida. La sua struttura è rigidissima, io voglio solo sottolineare e porre l'accento sul fatto che molte leggi regionali vengono portate avanti, vengono approvate, vengono esaminate dalle competenti Commissioni e non si sa con esattezza quali sono poi i riflessi perenni, direi, che producono nel bilancio regionale.
In questo senso io credo che la Commissione finanze affari generali, che sta facendo del buon lavoro e che ha sempre fatto del buon lavoro, dovrebbe porre più attenzione soprattutto a questi aspetti, cioè guardare con i raggi X, consentitemi l'espressione, tutti quei provvedimenti legislativi che introducono delle spese continue, ripetitive nel bilancio della Regione. Guardarli con i raggi X e vedere se effettivamente c'è una remunerazione in termini o di servizi o, diciamo così, in termini di produttività, se trattasi di leggi o interventi nel campo economico, tra l'entità della spesa che la Regione sostiene e il reddito o il beneficio che ne ricavano i cittadini o le categorie economiche.
Brevemente su alcune osservazioni che sono state fatte al bilancio del Turismo. Io sono stato invitato a nozze per così dire sia dal Consigliere Pedrini e soprattutto dal Consigliere Savioz che ha fatto un intervento più completo, per quanto riguarda la scarsezza del bilancio dell'Assessorato del Turismo.
Non voglio fare qui un discorso settoriale neanch'io, però è chiaro che le osservazioni che sono state fatte io le condivido fino in fondo.
Pedrini ha parlato dicendo che il bilancio dell'Assessorato è misero, pare che Savioz abbia detto è ancora l'eterna Cenerentola.
Il turismo è un'attività economica e bisogna comportarsi di conseguenza e cioè oggi il peso del turismo nell'economia valdostana è inferiore a quello che comunemente si crede e a quello che ci si attribuisce soprattutto dall'esterno. Si parla di turismo, ma non si fa molto, secondo me, per svilupparlo concretamente e per trasformare l'attività turistica diciamo così un pochettino empirica come si sta svolgendo ancora in Valle d'Aosta a trasformarlo in una vera e propria attività economica, in una vera e propria industria turistica passatemi l'espressione.
Ora, io non voglio in questa sede essere tanto lungo perché illustrerò quelle poche idee che mi sono fatto sul turismo e mi auguro che siano chiare; almeno quelle le illustrerò in sede di esame del bilancio e quindi quando arriverà il mio turno. Però devo dire che il bilancio dell'Assessorato al turismo, a mio avviso, non è oggi adeguato ad affrontare una moderna politica turistica di promozione turistica. È vero che è aumentato consistentemente, considerevolmente, è vero che si possono fare delle ristrutturazioni ancora all'interno di questo stesso bilancio cercando di favorire certe spese a discredito di altre, però a mio avviso non è ancora un bilancio in grado di trasformare il settore turistico da un'attività, ripeto, a livello ancora artigianale ed empirico ad un livello più elevato, più organico e più razionale.
C'è poi il settore molto importante della sovraintendenza e delle antichità e belle arti e monumenti, mi soffermerò più dettagliatamente nella relazione che farò, anche qui ci troviamo di fronte alla necessità di interventi indilazionabili, non tanto per fare dei restauri completi a certe opere, a certi monumenti, quanto piuttosto per impedire la scomparsa di questi monumenti, il loro degradamento o, diciamo così, la loro compromissione definitiva. Si tratta quindi di interventi indilazionabili che non devono fare come si diceva prima un restauro completo, una restituzione completa di questo monumento al suo splendore o alla sua primitiva conformazione, ma semplicemente impedire che questo monumento scompaia, che non ce ne sia più traccia. Quindi con una perdita di beni culturali che sono insostituibili e di cui io terrò informato il Consiglio e farò una denuncia precisa e documentata. E poi il Consiglio dovrà assumere delle decisioni e prendere delle posizioni perché non è più nemmeno un problema che si riferisce alla Giunta regionale, sono problemi che devono essere rimbalzati al Consiglio e il Consiglio deve dire quello che pensa e quello che ritiene opportuno.
Per quanto riguarda i piani regolatori debbo dire che c'è stata una modificazione dell'impostazione del bilancio e quindi il Consigliere Savioz ha frainteso in quanto non sono solo 20 milioni stanziati quest'anno, ma bensì sono sempre 90, 20 diciamo così come acconto che la Regione spenderà direttamente per la redazione del piano urbanistico regionale, 70 invece sotto la voce trasferimenti e cioè contributi da dare ai comuni per quella legge che è in cantiere e che verrà portata al più presto.
Quindi l'entità è rimasta la stessa dell'altro anno.
Io non voglio dilungarmi ancora perché mi ero ripromesso di fare delle considerazioni di carattere generale, voglio solo concludere dicendo che gli aspetti positivi di questo bilancio, che non sono molti rispetto a quelli dell'altro anno, sono l'aumento dello stanziamento a favore della scuola, l'aumento considerevole di oltre mezzo miliardo e giustamente Colombo ha ricordato che se anche un mezzo miliardo viene inserito essenzialmente nella parte spese in conto, diciamo così, spese correnti, nella scuola le spese correnti sono produzione di un servizio. Sono cioè aumento della possibilità di azione della scuola stessa, quindi insegnanti più produzione di servizio, quindi Pubblica istruzione, quindi questo è l'aspetto fondamentalmente positivo di questo bilancio. Cioè devo dire che questo bilancio ha accolto, seppur in modo ancora imperfetto, molte richieste che nel mondo della scuola stavano avanzando ed erano state cumulate. Per quanto riguarda gli altri settori io devo dire che praticamente è una ripetizione del bilancio degli anni scorsi. Anche se si è tentato e si tenterà col piano dei lavori pubblici di finalizzare la spesa di questo Assessorato nei settori che noi riteniamo debbano essere incentivati e cioè la Pubblica istruzione, il turismo e l'industria e commercio. Io ho finito.
Savioz (P.C.I.) - Io volevo solo rispondere brevemente al Presidente della Giunta che forse, non so, forse non mi sono spiegato bene in partenza oppure ha voluto molto semplicemente rispondere a quanto io ponevo.
Io rispondo questo al Presidente della Giunta, quando dice "Savioz ha comodo porre il problema dell'aumento del denaro al Turismo, però io vorrei sapere da Savioz dove prendere i soldi, a quale altro Assessorato prendere i soldi". No, caro Bordon, non si tratta e non si può accettare una risposta di questo genere, perché questo, scusami, questa è una risposta semplicistica, questa va bene di dirlo a quelli che non sanno e non conoscono l'Amministrazione e non capiscono niente di politica amministrativa. Qui si tratta di impostazione e io non ho fatto la critica a nessun Assessorato e non pongo il problema di togliere i soldi a Dujany o a Maquignaz o a Manganone, perché sarebbe la più grossa sciocchezza di questo mondo e sarebbe indubbiamente condannabile sotto tutti gli aspetti.
Ma a un certo momento bisogna avere il coraggio di rendere concreta la volontà politica di risolvere i problemi del turismo della Valle d'Aosta. E io non mi sono limitato a chiedere alla Giunta di voler modificare il bilancio del turismo ma ho posto al Consiglio stesso questo problema, e lo posso porre come oggetto e precisato anche per il semplice motivo che mi trovo qui e non mi trovo più sul banco del governo da dove non è facile dire certe cose perché una serie di ragioni te lo impongono e non si può. Io voglio ancora aggiungere una cosa, Bordon, quando nelle passate amministrazioni, dopo aver discusso a lungo e in Giunta e in Consiglio e ripetutamente, abbiamo finalmente deciso di fare qualche cosa per il risanamento del bestiame, ebbene si sono trovati i capitali e si è fatto il risanamento del bestiame e si continua a farlo. Perché abbiamo ritenuto opportuno di arrivare a fare questo che secondo noi era determinante per l'economia agricola della Valle d'Aosta.
Ma ci sono altri problemi di carattere turistico che nessuno di voi può negare e che devono essere affrontati e questa storia del turismo nato male in questa Valle d'Aosta e che molta gente non vuole capire o meglio ha interesse a che non si capisca, è ora di finirla, è ora che il Consiglio regionale prenda determinate deliberazioni, è ora che si incominci a fare qualche cosa di serio nei confronti della nostra gente che sta aspettando e non sempre andando avanti così, con dei piccoli sussidi e con delle piccole prebende e con dei piccoli versamenti di somme che non risolvono un bel niente. Mentre invece problemi di fondo rimangono là insoluti proprio perché non vogliamo affrontarli.
Tonino (P.S.I.U.P.) - Ma io vorrei rispondere alla risposta che a sua volta l'Assessore Maquignaz m'aveva dato su quanto concerne una specifica domanda che io avevo fatto. Quando io avevo chiesto ragguagli, mi parlava dell'art. 400 dove non dispone nemmeno di una lira insomma, sui fondi assegnati dallo Stato per la costruzione di impianti d'interesse pubblico per la raccolta, conservazione, lavorazione, trasformazione e vendita dei prodotti agricoli zootecnici. Mi riferivo a quella famosa legge che il Consiglio regionale ha approvato e che poi era stata bocciata dal Coordinamento. Ora, non vedendo nessuna somma stanziata su questo capitolo, su questo articolo ho avuto il dubbio che si volesse accantonare questo problema, insomma che su questa legge non si volesse più ritornare, ecco, lei invece mi ha risposto sulla meccanizzazione agricola. Io sulla meccanizzazione agricola non le avevo detto niente, non le avevo chiesto niente.
Sull'altro cenno fatto per quanto riguarda il problema della cantina di invecchiamento di Donnas, io vi avevo già detto in altra sede che bisogna impegnarsi per fare delle riunioni tra i viticoltori e per cercare di convincerli a formare quella Cooperativa e credo di aver dimostrato di interessarmi della questione, avremo però bisogno, ripeto, di riunioni a livello tecnico dimostrativo per convincere questi viticoltori. Certo queste riunioni a livello tecnico dimostrativo non possiamo darle noi, bisogna che l'Assessorato ci pensi, che indichi dei tecnici per convincere questi viticoltori a formare questa cooperativa che è necessario formare.
Vorrei rispondere all'Assessore Colombo ma vedo... ah! sì, c'è. L'Assessore Colombo che nella sua replica ha cercato così, in modo che anche pur ammettendo che è basta, ma comunque ha cercato di esaltare la cifra di 80 milioni destinata a pagare gli interessi sui mutui per le case dei lavoratori, vorrei dirle se questa affermazione fosse stata fatta da un'altra persona, beh! pazienza ma da lei, me lo consenta Assessore Colombo, mi dà la giusta misura dell'integrazione del sistema a cui sono soggetti coloro che hanno scelto la strada della Cina, cioè la strada che li porta fino in fondo.
Ora dice che quella somma è abbastanza considerevole, me lo permetta Assessore Colombo, vuol dire voler vedere oltre il palmo della mano, il problema della casa dei lavoratori che mai come oggi è sentito urgente, indilazionabile, una delle lacune più gravi che la società borghese italiana, non esclusa la Valle d'Aosta ha saputo creare con una politica conservatrice, un problema gravissimo che sta sfociando in modo globale proprio perché è giunto al limite della sopportazione e che in Valle d'Aosta poteva e può essere affrontato con serietà e a me pare che la sua risposta non abbia, non mi abbia soddisfatto in questo campo.
Manganoni (P.C.I.) - Io non voglio tediarvi, perché mi riservo di intervenire in sede di discussione dei singoli capitoli.
Ma sulla questione del personale, e questo penso che la dobbiamo discutere qui, le giustificazioni dei due Assessori non sono sinceramente convincenti. Ha detto Colombo che al Servizio contingentamento e zona franca da dieci sono passati a sedici perché sei dipendenti dei Comuni sono passati dipendenti della Regione, bene; ha parlato della Maternità, aumento del personale per la riduzione dell'orario, giusto, però non ha parlato, forse volutamente, Colombo per esempio dell'Assessorato all'Industria e Commercio escludendo Servizio contingentamenti, che è un'altra voce. 1968, 22 dipendenti, io parlo da quando voi siete in carica, perché anche Milanesio dice la nuova Giunta non ha assunto nessuno, e già, è in carica da due mesi, caro Colombo tu sei corresponsabile perché fai parte della Giunta dal 1966 e sarebbe troppo comodo dire, ma l'altra Giunta e noi non ne rispondiamo.
Tutte le Giunte sono state Giunte di Centro-Sinistra no... (voci)
Caveri (U.V.) - Lei ha ragione quando dice che Colombo è corresponsabile, è corresponsabile due volte perché è corresponsabile di tutto quello che abbiamo fatto noi ed è responsabile di tutto quello che hanno fatto gli altri. Quindi più corresponsabile di così si muore.
Manganoni (P.C.I.) - Allora non scarichiamoci dicendo la passata Giunta perché voi fate una crisi di Giunta all'anno, cambiate una Giunta all'anno, poi dite "ah! noi non sappiamo delle marachelle che hanno fatto gli altri, della cattiva amministrazione degli altri", e no, no, no, e no, e anche Milanesio se non faceva parte della Giunta però faceva parte della maggioranza e avallava e appoggiava tutto quanto faceva la Giunta. Quindi è corresponsabile e quindi non vale il fatto che "l'altra Giunta e non sappiamo", no, no, dal 1966, dal giugno '66 che si è formato il Centro-Sinistra, il Centro-Sinistra ne risponde quanto ha fatto e il Centro-Sinistra siete voi tutti. Bene, meno male che in questo campo siamo d'accordo. Allora, vi dicevo, nel '68 i dipendenti dell'Industria e commercio erano 22, nel '70 sono diventati 30, hanno aumentato di otto.
L'avete scritto voi, ora io mi chiedo, momento, vediamone un altro, Antichità e Belle Arti, 1968, 26, 1969 erano già 39, in un anno hanno aumentato di 13, cioè di un terzo.
Ora io mi chiedo perché negli altri dove gli Assessori forse avevano meno raccomandati da infilare no, perché gli altri Assessori hanno riflettuto un po' di più, hanno tentato di qualificarsi meno e ne hanno assunti molto meno di questi due casi perché anche gli altri ne hanno assunto, ma in numero più limitato, più ragionevole.
Allora io sarei stato lieto che l'Assessore Colombo avesse trattato non solo della Maternità e dell'Ufficio Contingentamenti che lì è giustificato l'aumento, ma avesse spiegato anche di queste Antichità e Belle Arti, di questo Assessorato all'Industria e Commercio dove in due anni si è aumentato il personale di un buon terzo. Risponderanno gli Assessori, va bene, va bene. Allora, vedete, io concludo dicendovi questo, che fra l'altro questi sono stati assunti senza concorso, naturalmente, naturalmente o senza quelle prove, quelle prove che, anche la nostra Giunta ne ha assunti senza concorsi, però faceva le prove con la Commissione composta da professori ecc. amministratori e professori che esaminavano vero, fra tutte le domande inoltrate quelle che si classificavano meglio venivano assunti. Questo criterio non è stato seguito dalla Giunta di Centro-Sinistra ed allora, perché questo? Ma è naturale, ci sono i clienti da sistemare, c'è la clientela elettorale da crearsi in modo di cercare di rafforzare le preferenze, no, Mappelli, tu mi guardi, forse sei molto interessato, no, a rafforzare le clientele nelle preferenze alle future elezioni? Ora io do atto di quanto ha detto l'Assessore Milanesio, ha detto "sì, veramente non bisognerebbe aumentarla questa burocrazia", se ho capito bene, cioè non bisognerebbe più assumere, in altri termini salvo casi eccezionalissimi. Ora io do atto di queste affermazioni, però non vorrei che queste affermazioni, queste parole facciano la fine delle parole dell'affermazione della Giunta nelle quali io, francamente, ho poca fiducia, perché, perché poi, non è che io sia un tipo strano che non sa che cos'è la fiducia, io ho detto in più occasioni "se voi mantenete questi impegni io vi dico bravi". Però sono stato sommamente spiaciuto di dovermi ricredere, perché quelle parole sono rimaste parole e i fatti hanno smentito queste parole. Ora se Milanesio manterrà questo impegno e non saranno le solite parole, promesse, ma sarà l'impegno, e ripeto salvo casi eccezionalissimi, io dirò bravo Milanesio, non vi assicuro di diventare un suo cliente elettorale, no, ad ogni modo questo vi dimostra anche che non è vero che noi facciamo dell'opposizione per dell'opposizione, perché quando voi fate le cose bene, almeno da parte mia, io lo riconosco e ve ne do atto, non è che io venga qui interessarmi però vi do atto di quello che fate bene.
Ma siccome sono state talmente poche le cose che fate bene allora mi è difficile darvene atto e sono tante quelle che fate male e allora sono tante volte che io vi devo criticare.
Ad ogni modo, io mi auguro e concludo, augurandomi che le promesse di Milanesio si traducano in fatti.