Objet du Conseil n. 77 du 20 mars 1970 - Resoconto
OGGETTO N. 77/70 - Disegno di legge regionale concernente: "Approvazione del bilancio di previsione della Regione Valle d'Aosta per l'anno finanziario 1970". (Respinto dal Consiglio regionale)
Montesano (P.S.D.I.) - Per questo oggetto è stato recapitato ai Signori Consiglieri un nuovo allegato con delle modifiche che sono contenute nell'allegato stesso e che bisogna tener presente man mano che si va avanti nell'approvazione articolo per articolo.
Ora, io penso che la discussione generale sul bilancio è stata già fatta e, quindi, io credo che tutti siamo d'accordo nel dare per oggi, per già fatta questa discussione. Nello stesso tempo, penso che possa essere utile e necessario da qualche parte fare degli interventi settoriali in quello che riguarda il bilancio, oppure esprimere le dichiarazioni di voto prima che si passi alla votazione palese articolo per articolo e alla votazione finale a scrutinio segreto.
C'è qualcuno che chiede la parola?
Dolchi (P.C.I.) - Signori Consiglieri, dopo l'introduzione del Signor Presidente del Consiglio, se lo seguiamo sul suo ragionamento, è chiaro che è inutile ripetere la discussione generale sul bilancio, ma questo vuole dire che il bilancio è lo stesso, allora, se è lo stesso, non è il bilancio modificato, come lo stesso Presidente del Consiglio ci viene dicendo. Si tratta quindi, almeno, di fare questo chiarimento.
È chiaro che non dovrebbe essere lo stesso perché, come abbiamo detto questa mattina, la logica conseguenza di un voto negativo sul bilancio implica le dimissioni della Giunta che ha presentato quel bilancio, la costituzione di una nuova Giunta e la presentazione di un altro bilancio, di un altro bilancio che può essere anche non completamente diverso, ma certamente di un altro bilancio.
In questo caso direi che alla irritualità si aggiunge la farsa, è lo stesso bilancio, perché è la stessa Giunta che non ha preso dal voto negativo sul bilancio per il 1970 le logiche conseguenze. Quindi, è chiaro che non ci può essere discussione generale se non la ripetizione della stessa discussione generale che ha avuto luogo alcuni giorni or sono, proprio perché è lo stesso bilancio. Ecco, il mio intervento aveva lo scopo di richiamare l'attenzione del Consiglio, non per fare, come dice il Presidente della Giunta, alcune cose noi le diciamo perché rimangano a verbale, perché dobbiamo dirle. Voglio ribadire, proprio perché sento profondamente che all'irritualità, come dicevo prima, si è aggiunta la farsa, proprio perché la Giunta non ha preso atto del voto negativo sul bilancio. Quindi, abbiamo di nuovo a discutere un bilancio che è lo stesso, perché presentato dalla stessa Giunta perché, nella convocazione di oggi, addirittura, si fa riferimento non agli allegati trasmessi con la convocazione e le aggiunte urgenti, ma si fa riferimento agli allegati già trasmessi nella seduta, per la seduta del 27 febbraio e quindi anche la Presidenza riconosce che è lo stesso bilancio, però, però un bilancio un po' variato per salvare la forma. Si è fatto un articolo in più, si sono divisi, si è diviso un articolo in due e se, è chiaro, le cose dovessero continuare, ogni volta che il Consiglio dovesse esprimere un voto negativo sul bilancio, avremmo il bilancio ripresentato con un articolo in più. Mi auguro proprio, per il prestigio e l'interesse della Valle d'Aosta, che questo non abbia a succedere e, quindi, la discussione generale, secondo me, il problema se fare o non fare la discussione generale è strettamente legato al fatto se questo è lo stesso bilancio oppure se è un bilancio che è talmente modificato che valga la spesa di fare una discussione generale. Do già subito la risposta che è quella che avevo dato all'inizio del mio intervento, è lo stesso bilancio, perché ripresentato dalla stessa Giunta, nella stessa entità, perché la Giunta non ha preso e, quindi, qui sta l'irritualità e la farsa di questo procedimento, la Giunta non ha preso atto che, bocciata sul bilancio, doveva dimettersi e affidare a un'altra Giunta la presentazione di un altro bilancio.
Tonino (P.S.I.U.P.) - Direi che la logica conseguenza del voto sul bilancio della Regione, avvenuto venerdì scorso, con la bocciatura del bilancio stesso, ritorna in discussione con delle modifiche che non dicono assolutamente niente, per cui il bilancio non ha cambiato per nulla la sua fisionomia, per cui si è già tanto discusso, e le cui conseguenze hanno dato quel risultato che, giustamente, ha condannato non solo una formula politica che è fallita e che, di conseguenza, ha fatto fallire anche il conseguente piano di scelta. Una scelta che si è dimostrata incapace, come dicevo già questamane, ma che è protesa a seguire una conseguente logica di un sistema politico che non trova più corrispondenza nella realtà.
Il dover ripresentare il bilancio all'attenzione e al voto dei Consiglieri è, a dir poco, un atto antidemocratico e direi anche paradossale. Il ritentare di mettere in piedi una formula che è stata condannata da una realtà, vuole dire tentare di soffocare la libertà dell'Assemblea, ponendo ancora una volta di fronte a un documento programmato, che già l'Assemblea si era rifiutata di avallare nella seduta del 13 marzo. Comunque vada, l'esito di questa votazione che si ripropone al Consiglio non servirà mai ad avallare un centro sinistra che è fallito ovunque. Il volersi sottrarre dalle proprie responsabilità, il non voler trarre le dovute conseguenze dal voto del 13 marzo, mette a nudo ancora una vola, se ce ne fosse ancora il bisogno, quali sono i fili, quali sono gli scopi, quali sono gli intrighi di certi partiti politici che mirano soltanto a salvaguardare da una parte il loro posto, le loro poltrone e dall'altra a sostenere un centro sinistra giunto ormai al limite della sopportazione. Da questo ulteriore atto di prepotenza, non solo i Signori Consiglieri sono chiamati alla loro responsabilità ma, fuori di quest'aula, il movimento operaio, il movimento contadino, la società, ancora una volta offesa, saprà responsabilizzarsi per battere questo centro sinistra fallito e incapace di comprendere e di volere, il che non è a caso in questa formula politica, saprà certo questo movimento unitario, sconfiggere i disegni autoritari di questa fallita Giunta per ridare fiducia nella democrazia proletaria.
Non ho altre cose da dire, perché si tratterebbe di ripetere tutto quanto è già stato detto, non solo da oggi, ma non posso non sottolineare, ancora una volta, come il centro sinistra sia stato sconfessato ovunque esso ha cercato di dominare e che il mio voto, che dovrò nuovamente negare a questa Giunta, vorrà anche essere l'invito che rivolgo ai Signori Consiglieri sulle loro proprie responsabilità, a coloro che sembrerebbero volessero rappresentare il momento di verifica di una formula politica fallita, che il tempo non aspetta tempo, che la verità ogni momento appare sempre più chiara.
Germano (P.C.I.) - Io chiedo che l'Assessore alle Finanze illustri il progetto di legge o, perlomeno, illustri le modifiche al disegno di legge. Altrimenti, su che cosa interveniamo?
Colombo (P.S.I.) - Non penso che le illustrazioni portino via molto tempo al Consiglio. Mi pare che già l'intervento fatto dal Consigliere Dolchi abbia chiarito qual era la portata delle modifiche che sono apportate a questo bilancio; si tratta, in effetti, della presentazione, per quanto concerne la parte contabile, del bilancio già discusso, praticamente sulla discussione c'è già stato anche tutto il dibattito del bilancio che è stato presentato nel Consiglio precedente. Le modifiche riguardano né più né meno che la parte normativa, cioè il disegno di legge di approvazione di questo bilancio, sono stati spostati alcuni articoli, un altro articolo è stato sdoppiato e, d'altra parte, il tutto è condensato nella relazione che, naturalmente, è all'ordine del giorno della discussione della riapprovazione di questo bilancio. Quindi non credo di avere altro da aggiungere. I Consiglieri senz'altro queste cose le hanno già notate, le hanno rilevate anche attraverso i loro interventi in questo Consiglio; pertanto, io direi che la discussione, per quanto concerne la discussione generale sul bilancio, debba essere, debba ritenersi già fatta e quindi già chiusa. Si tratta, eventualmente, di discutere sul dispositivo della legge per le modifiche che sono state presentate al Consiglio.
Germano (P.C.I.) - Prendo atto che è la stessa legge, perché si è diviso un articolo in due e si è cambiato il numero ad alcuni capitoli. Non è cambiato di una lira, di una lira, il bilancio, quindi è la stessa legge, quindi la discussione che dovrebbe avvenire, che non avviene, io penso che non la facciamo, sarebbe una farsa, come una farsa è stata la convocazione della Commissione Affari generali per esaminare il bilancio, quindi prendo atto solo di questo e dichiaro che non interverrò sulla discussione generale.
Pollicini (D.C.) - Per ribadire il nostro giudizio sul voto di venerdì scorso, espresso già stamane, io vi leggo cosa dice il Princivalle nella sua guida amministrativa, a pagina 69, il Princivalle...
Montesano (P.S.D.I.) - Consigliere Pollicini, per favore, non rientri nella discussione del voto di questa mattina...
Pollicini (D.C.) - No, no, non rientro in quella discussione, leggo soltanto questo capoverso: "In caso di parità di voti, la proposta non può essere considerata né approvata né respinta perché la votazione non ha avuto alcun effetto, ma la proposta può o deve essere ripresentata al Consiglio, secondo che trattasi di provvedimento facoltativo od obbligatorio".
Montesano (P.S.D.I.) - Io pregherei... pregherei... io ho pregato, scusi Consigliere Andrione, io ho pregato... soltanto che io, se mi date atto, ho pregato il Consigliere Pollicini di non ritornare su una cosa che avevamo già discussa. Prego...
Andrione (U.V.) - Allora, io vorrei fare notare che sono arrivato in ritardo alle quattro e mezza perché ero convinto che normalmente il Consiglio inizia alle quattro e mezza e ne avevo basta di fare la figura dell'imbecille che arriva alle quattro e che per mezz'ora aspettava i Signori colleghi che arrivassero; questa volta sono stato io, chiedo scusa, chiedo umilmente scusa ai Signori del Consiglio, ma sembra strana per una volta questa premura di arrivare all'ora fissata quando, normalmente, nessuno arriva all'ora fissata.
E allora, visto che il Consigliere Pollicini vuole fare della polemica e vuole ricordare una cosa che non c'entra niente, a quanto pare... io voglio dire solo questo, che, quando andavo a scuola io, quelli che si presentavano agli esami di riparazione erano i cattivi scolari, e infatti questa Giunta è proprio una cattiva scolara e si presenta agli esami e rischia di essere bocciata e sappiamo tutti che rischia di essere bocciata perché non vale un tubo... insomma, voglio dirlo, perché non ha né studiato né lavorato né fatto quello che doveva fare e ci sono, ci sono qui sotto delle ragioni politiche che sono importanti e, ripeto, non volevo fare della polemica ma, visto che ci si tira per i capelli, la facciamo. Questa mattina il Consigliere Pollicini ha fatto, come dire, uno strano discorso perché ha parlato di allargamento della maggioranza e allora io vorrei dire al Consigliere Pollicini che, se questo allargamento dovesse consistere nell'attirare l'Union nel vasto bordello che siete riusciti a creare, noi decliniamo l'invito e rimaniamo da quest'altra parte della barricata e votiamo contro. Se, invece, riprendendo il discorso dell'Assessore Milanesio, si dovesse riconoscere che, attraverso una serie di votazioni che vanno dal momento in cui è stata bocciata la legge sulla tutela degli Enti Comuni, al momento in cui i franchi tiratori sono apparsi in diverse e svariate occasioni, si dovesse riconoscere un'usura della formula del centro sinistra, l'unica cosa corretta da fare sarebbe di tentare un rimpasto politico di questa formula. È per quello, spiego qui, al Presidente Bordon che, con la sua solita gentilezza, il Presidente Bordon mi ha chiesto questa mattina ed è per quello che io, che sono un samaritano, che sono veramente caritatevole, ho chiesto questa mattina di volere fare una crisi politica, richiesta di votazione della fiducia alla Giunta regionale. Benissimo, la Giunta regionale non ha la fiducia ma una formula politica può sopravvivere; si possono fare dei rimpasti, quando Rumor non riesce, si può incaricare Moro, quando Moro non riesce, si può incaricare Fanfani e così via dicendo, ma quando, per la seconda volta, il bilancio fosse, ipotetica se volete, ipotetica della irrealtà, ma quando, per la seconda volta, il bilancio fosse bocciato, che cosa farete, cari amici? Giocherete alle birille, vi darete all'ippica, ma noi vi consigliamo di non fare più della politica perché siete gli ultimi della classe in questa materia.
Montesano (P.S.D.I.) - Chi chiede la parola? Allora, nessun altro? Allora dovremmo, dobbiamo andare all'esame e, quindi, alla votazione di articolo per articolo della legge, tenendo conto di quanto è espresso nell'allegato, in cui c'è una modifica dall'articolo, dal titolo III in poi, però il tutto è condensato nell'elencazione degli articoli dal 23 al 30.
Quindi, esaminiamo e votiamo gli articoli così come sono contenuti nella legge del bilancio che è stata esaminata e votata una settimana fa, fino all'articolo 23, al titolo III, articolo 28? E poi, continuiamo con quanto contenuto nel nuovo allegato. Prego i Signori Consiglieri di intervenire, se lo credono, articolo per articolo. Consigliere Germano...
Germano (P.C.I.) - Io, per non fare perdere tempo, siccome ho tre osservazioni da fare e quindi tre proposte di emendamento che ho già avuto occasione di illustrare nella passata seduta, illustrerei brevemente questi, li presenterei, in modo che possano poi essere votati, prima della votazione del bilancio.
Montesano (P.S.D.I.) - Io desidererei conoscere anche dai Signori Consiglieri se ci sono nuove dichiarazioni di voto. Va bene? Allora Consigliere Pedrini... preferisce farle dopo la votazione palese... allora, Consigliere Germano, faccia le proposte.
Germano (P.C.I.) - Il primo emendamento è quello che, in parte, formalmente è stato accettato dalla Giunta e riguarda il capitolo 87, dell'uscita...
Montesano (P.S.D.I.) - È lo stesso, mi pare, lo stesso emendamento già presentato?
Germano (P.C.I.) - Lo stesso emendamento, cioè quello che riguarda le spese di rappresentanza e di ospitalità, che dà 28 milioni, propongo venga ridotto a 18, quindi vi sono 10 milioni disponibili e che vengono portati, questi 10 milioni, all'articolo 653 che, da 18 milioni, viene così portato, da 28 milioni viene così portato a 38 milioni.
In sostanza, questo emendamento vuole dire che sarebbe bene che la nostra amministrazione si preoccupasse non tanto di mantenere e fare vivere in ricchi alberghi delle personalità politiche, ma si preoccupasse di più di fare in modo che i giovani possano studiare, possano frequentare gratuitamente, il più gratuitamente possibile, la scuola.
Il secondo emendamento riguarda il capitolo 196 e riguarda il famoso 6% sugli introiti che abbiamo dal Casinò e che vengono usati per manifestazioni e così via. In questa voce c'è una voce particolare che prevede una spesa di 160 milioni per ospiti del Casinò, della SITAV. La proposta è di togliere 55 milioni da questa voce e di passare questi 55 milioni sempre al capitolo 653, sempre per aumentare le disponibilità per la gratuità della scuola. Io credo sia l'aspetto anche morale di questo, di questa richiesta, soprattutto per quelli che, beh, lasciamo perdere la polemica. Penso che sia giusto che venga approvato.
L'altro emendamento riguarda il capitolo 653 e qui devo fare un'amara constatazione perché l'altra volta io avevo dato atto all'Assessore Mappelli che erano state aumentate alcune voci della spesa per iniziative particolari dell'assistenza verso particolari categorie ed era stata ridotta quella del contributo sovvenzione e sussidi a enti privati e istituzioni e fondazioni assistenziali, ed era stato ridotto di 15 milioni e abbiamo detto "va bene che ha fatto questo, però si può ridurre ancora di più" e Mappelli è intervenuto difendendo questa tesi e poi sono andato a scoprire che, guardando nell'articolo dell'allegato F del bilancio, vi è uno stanziamento, per una nuova legge, di 25 milioni: "contributi a enti e istituti di patronato e assistenza operanti in Valle d'Aosta da almeno 5 anni". Cioè, non solo non ha ridotto di 15 milioni, pur avendo aumentato le voci specifiche, ma prepara una nuova legge dove aumenta di 25 milioni; quindi, a maggiore ragione, per evitare che l'Assessore all'Assistenza distribuisse i soldi come purtroppo è stato fatto finora, io penso che si debba ridurre il capitolo 658 di 20 milioni e aumentare il capitolo 653 di altrettanti 20 milioni. Chiedo poi che su questi emendamenti, a nome dei Consiglieri Manganoni, Cretier, Germano, Dolchi e Siggia, avvenga in votazione segreta.
Montesano (P.S.D.I.) - Altri interventi?
Allora, per sgombrare il campo dalla votazione poi successiva, che è quella fatta articolo per articolo, mettiamo ai voti in forma segreta i tre emendamenti che sono stati presentati dal Consigliere Germano e che non sono altro che quegli stessi che furono presentati una settimana fa.
Prima di passare alla votazione mi sembra che ci siano l'Assessore Mappelli e l'Assessore Milanesio che vogliono intervenire.
La parola all'Assessore Mappelli.
Milanesio (P.S.I.) - Parlo io prima perché mi riferisco all'articolo 196 del bilancio citato dal Consigliere Germano. Il Consiglio, seppure in forma palese, aveva già respinto questi emendamenti nella discussione del bilancio della scorsa settimana. Io non faccio che riproporre alla maggioranza di respingere l'emendamento presentato all'articolo 186; le ragioni le ho già ampiamente illustrate, i Consiglieri le hanno comprese perfettamente; io mi auguro che il voto sia contrario.
Mappelli (D.C.) - Sembrerà strano ma il Consigliere Germano, questa volta involontariamente, mi ha dato una mano e lo dimostrerò subito.
È successo questo: che lo scorso anno vi era su questo capitolo esattamente 90 milioni, 95; quest'anno sono 80. Se questo io l'avevo già detto, deve essere a verbale, se abbiamo tolto da questi 90 milioni? 15 per la legge, per cui la legge è in corso ed è sulle leggi in corso del bilancio, per i patronati 25 milioni. Ora, vi dirò che una parte di questi soldi sono rimasti, così, stornati dalla legge degli invalidi oltre 65 anni, in conseguenza alla legge oltre i sessantacinquenni, quella legge attraverso gli ECA, fino a 12.000 lire la Regione interveniva, e lì abbiamo risparmiato 43 milioni; quindi ne abbiamo presi 10 e li abbiamo messi. Ne abbiamo presi altri 15 su questo capitolo, per poter disporre di questa legge; tenuto conto, Consigliere Germano che noi, fino a oggi, ai patronati dal '66 a oggi, il massimo che abbiamo versato sono 20 milioni e 300-400.000 lire, pertanto, dal capitolo dell'assistenza del 1969 a quello che oggi vi è in bilancio, cioè gli 80 milioni, praticamente su questo capitolo noi, in quanto assistenza, rimettiamo già una differenza di cinque milioni; pertanto, è vero l'incontrario di quanto lei afferma, e che cioè i 10 milioni li ricuperiamo da altri capitoli, ne abbiamo tolti 15, mentre fino a oggi questa spesa ammontava semplicemente a 10, e, dunque, questo indirizzo di restrittività è in atto. D'altra parte, io lo ripeto, sono contrario che questi fondi vengano stornati, non perché sono contrario all'intervento nell'Istruzione Pubblica, ben venga questa, questo intervento e questo dovrebbe essere e sarà senz'altro, com'è già stato fatto in sede di Giunta e in questa sede, motivo di valutazione e di discussione al fine di affrontare globalmente questo problema, ma è altrettanto vero che noi, in questo senso, io ve l'ho già spiegato, ve lo ripeto, l'Assessore Mappelli è e rimane semplicemente uno strumento che deve portare in sede di valutazione, che è la Giunta, quelle che sono le proposte in base alle nostre informazioni. Quella che è, invece, la liquidazione, la distribuzione, l'informazione, avviene tramite gli uffici, dunque nessuno è più tranquillo e sereno del sottoscritto per questo tipo di intervento. È altrettanto vero che si sono presentate determinate mozioni per eliminare determinati interventi, a esempio il Natale; se questo dovrà avvenire, benissimo, il Consiglio ha detto che lo dovrà dire la Commissione della Sanità, in quella sede discuteremo anche di questo problema. Io, in questo momento, se non riteniamo di dover togliere determinati tipi di intervento, chiedo al Consiglio che si tenga conto di queste esigenze e, pertanto, non si accetti questo storno.
Germano (P.C.I.) - Ribadisco brevemente all'Assessore Milanesio, togliamo 55 milioni per manifestazioni da una voce di 330 milioni che, con una oculata amministrazione, sono largamente sufficienti a coprire tutte le manifestazioni utili e necessarie.
Seconda questione: ribadisco ancora all'Assessore Mappelli: io avevo guardato bene il bilancio dell'assistenza e avevo notato, per esempio, per gli infermi di mente, 40 milioni in più, va bene, dico, a favore dei coltivatori diretti sei milioni in più, per gli artigiani 3 milioni in più, per le colonie estive 3 milioni in più, per l'assistenza agli invalidi 20 milioni in più, perciò avevo dato atto che, aumentando nell'assistenza specifica, si fossero ridotti di 15 milioni, da 95 a 80 i contributi, sovvenzioni e sussidi a enti privati e istituzioni e ho detto: possiamo ancora togliere di lì e l'Assessore Mappelli si era opposto. Ma io, controllando nell'allegato F, ho visto che non togliamo 15 milioni da questa voce, ma per una legge, di 25 ne aggiungiamo altri 10; quindi, a maggiore ragione, possiamo tranquillamente togliere questi 20 milioni e permettiamo che non si faccia una assistenza come non si deve fare, che è quella che fa l'Assessore Mappelli.
Montesano (P.S.D.I.) - Altri interventi? Allora, si passa a 3 votazioni distinte.
Per il primo emendamento presentato dal Consigliere Germano che riguarda il capitolo 87, con diminuzione di lire 18 milioni per un totale di lire 10 milioni e aumento di lire 18 milioni all'articolo 653 per un totale di lire 38 milioni. La votazione viene fatta come richiesta, a scrutinio segreto... (voci) ...Oramai i Consiglieri sono così esperti nelle votazioni, pallina bianca, approva - pallina nera, respinge. Risultato della votazione: presenti 34, votanti 34, favorevoli 21, contrari 13.
Il Consiglio approva.
Allora, si passa alla votazione del secondo emendamento: modifica dell'articolo 196, riduzione di lire 55 milioni, per un totale di lire 275 milioni, pari al 5% anziché 6% e aumento dell'articolo 653 di lire 55 milioni, per un totale di lire 93 milioni. Votazione a scrutinio segreto.
Risultato della votazione: presenti 34, votanti 34, favorevoli 17, contrari 17.
Il Consiglio non approva.
(voci)
Allora, si passa alla votazione palese articolo per articolo della legge - Articolo 1 - chi approva alzi la mano. Contrari? Astenuti? Io, scusi, adesso abbiamo... C'è una dichiarazione di voto, mi pare, che voleva fare il Consigliere Pedrini. La fa alla fine della... Va bene...
Presenti 34, votanti 32, favorevoli 18, contrari 14, astenuti 2.
Il Consiglio approva.
(tutte le votazioni con lo stesso risultato)
(si votano pure gli allegati: stesso risultato)
Prima di passare alla votazione a scrutinio segreto bisogna che si sappia che il bilancio, gli allegati e il disegno di legge si intendono approvati con le modificazioni derivanti dai due emendamenti approvati, che gli uffici provvederanno ad aggiornare; questi gli emendamenti che sono stati...
Allora passiamo alle dichiarazioni di voto. C'è prima il Consigliere Pedrini che aveva chiesto la parola. Poi il Consigliere Tonino.
Pedrini (P.L.I.) - Signor Presidente, forse le sarà sembrato strano che, dopo le dichiarazioni di stamane, i due Consiglieri del Partito Liberale si siano astenuti nella votazione articolo per articolo e le sembrerà strana anche la dichiarazione che dobbiamo fare, ma è appunto per essere coerenti con noi stessi che ci siamo sentiti in dovere di astenerci, così come abbiamo fatto la volta scorsa, venerdì scorso, nell'approvazione del bilancio.
Vi sono però alcune considerazioni di ordine politico che, evidentemente, non si possono trascurare e il fatto che noi avessimo, la scorsa settimana, dato un voto di astensione, doveva essere interpretato, lo abbiamo detto, in senso negativo ma, pur tuttavia, con quell'aspettativa che noi liberali abbiamo sempre dato alla Giunta di centro sinistra, da quando essa si è costituita, ossia, la nostra libertà integrale di voto, volta a volta, come si presentavano i problemi, nell'interesse della nostra Regione.
Oggi, però, noi siamo costretti a dichiarare il nostro voto contrario a questa Giunta, per quei motivi politichi cui poc'anzi mi richiamavo. È evidente che, quando una Giunta non sente il dovere di dimettersi, essendo stata biffata da un Consiglio regionale, è evidente che i liberali non possono che essere costretti da un atteggiamento morale della stessa Giunta, che a dare voto contrario.
Tonino (P.S.I.U.P.) - Prima di passare alla votazione, per la seconda volta, di questo bilancio già bocciato nella seduta del 13 marzo, anziché fare una dichiarazione di voto, penso che sia compito mio, come socialista di Unità Proletaria, le cui mie origini provengono dal vecchio e glorioso PSI di prima, di cui mi è costato non poco il distacco nel momento in cui il PSI sceglieva la strada dell'incontro con la Democrazia Cristiana, mi sento in dovere, in questo momento in cui viene posto ai voti, con il problema del bilancio 1970, ma che dietro a questo bilancio vi è da votare la validità della politica di centro sinistra, ripeto, mi sento in dovere di rivolgere un appello ai compagni, se così ancora posso chiamarli, responsabili del PSI, presenti in quest'aula. Voi socialisti sapete benissimo che alle vostre spalle, nella vostra base, vi è un chiaro richiamo alla realtà, al fallimento di quella che doveva essere la famosa stanza dei bottoni che, come magico richiamo, doveva servire a spaccare i reni alla Democrazia Cristiana. Queste erano le esatte parole del Sig. Pietro Nenni, allorché scelse la strada dell'integrazione. Ora, voi socialisti avete avuto una contrastata riunione nel vostro comitato direttivo di Federazione sul problema di oggi sul tappeto, per cui i presenti socialisti in questa Assemblea non è che si avvalgano di una forte maggioranza che li possa investire per prendere una posizione a favore, di riesumare un bilancio che è stato sonoramente bocciato.
L'appello che io rivolgo ai compagni socialisti, all'infuori delle polemiche che sono esistite fino a oggi, è quello di voler dimostrare la coerenza con la classe operaia, che voi volete rappresentare in quest'aula. Se è vero che il vostro compito è quello di portare avanti i gravi problemi che sono presenti, in analogia al contenuto del bilancio regionale del 1970, che è stato in qualche modo da voi socialisti anche criticato, se volete essere con i lavoratori, penso che questo sia il momento per dimostrarlo e, da questo mio caldo appello a ex compagni che con me hanno lottato per portare avanti una certa emancipazione, non mi resta che, sinceramente, chiedervi di essere coerenti col movimento operaio, con le nuove esigenze, con il popolo di lavoratori e seguire quelle indicazioni che, giornalmente, vi provengono dai vostri stessi militanti, dalle vostre federazioni, dalle sezioni, dai nuclei centrali, dai compagni vostri stessi che, a gran voce, vi dicono che è ora di cambiare. Abbiamo, come socialisti di Unità Proletaria, valutato positivamente la vostra scissione avvenuta ultimamente come un atto di richiamo alla realtà. Il vostro partito ha lanciato diversi appelli al vostro comitato centrale per richiamare quelli che sono i principi che possono ancora salvare il tempo perso alla ricerca di sistemi politici dimostratisi fallimentari e bocciati dal movimento operaio e contadino. E sembra che questi appelli, almeno fino a oggi, non siano stati vani. Volete voi valutare queste cose, volete voi rendervi coerenti con la realtà che abbiamo davanti? Penso che questa sia l'ora della vostra scelta. Lo sposalizio tra falce e martello con lo scudo crociato è fallito in tutti i suoi punti, sia sui punti programmatici, sia sul piano operativo. Le lotte di questo autunno hanno dimostrato chiaramente come la scelta fatta dal Partito Socialista Italiano, che è costato una penosa scissione nel 1963, condannino una scelta volta espressamente di primo piano del Partito Socialista Italiano. Quindi, compagni socialisti, occorre chiarire questa grossa contraddizione che è emersa in seno al vostro partito e voi socialisti, in questo momento, potete dimostrare di essere coerenti.
Andrione (U.V.) - Nous voterons contre ce budget, comme cela a été dit très clairement dans la séance précédente et nous voudrions revendiquer ici notre rôle d'opposants à cette formule politique, à cette Junte, rôle qui voudrait, si cela était possible, en gardant la position d'opposition, être constructif, c'est-à-dire que, puisque nous aimons notre Vallée nous sommes ouverts à la discussion sur les problèmes concrets, mais que nous nous refusons d'une façon formelle à entrer dans cette triste diatribe de personnes et de partis, à laquelle nous assistons aujourd'hui, parce que là il n'y a pour notre Vallée que de tristes expériences, que la ruine est finalement la dépréciation totale de l'institut même de l'autonomie.
Je voudrais, comme cela n'a pas été dit encore maintenant, je voudrais rappeler que ceux qui voteront à faveur, devront mettre blanc, et ce qui voteront, comme moi, contre, devront mettre noir, afin que Monsieur Bordon ne vienne pas d'ici une semaine nous parler de l'erreur possible de quelque jeune, excusez-moi l'expression, imbécile, qui ne s'est pas rendu compte que de voter noir c'était de voter contre le budget.
Nous, en pleine conscience et en sachant, se faisant, de faire les intérêts de notre Vallée, nous voterons contre et nous avons l'honneur de le dire à haute et claire voix.
Dolchi (P.C.I.) - Il gruppo comunista voterà contro il progetto di bilancio della Regione per il 1970 ripresentato oggi. Alle considerazioni che hanno già fatto oggetto della dichiarazione di voto contrario della precedente seduta, aggiungiamo: primo che riteniamo irrituale la ripresentazione della legge a sette giorni di distanza, di quella legge che certamente non era stata approvata, avendo riportato 16 voti sui 18 necessari.
Secondo: perché la Giunta, non avendo sentito il dovere di dimettersi, ha ripresentato la stessa legge solamente come espediente per non trarre le uniche logiche conseguenze del voto negativo di una settimana fa.
Terzo: che se il bilancio fosse nuovamente bocciato oggi, riteniamo vi siano le possibilità di risolvere rapidamente la crisi, con la costituzione di una Giunta efficiente e operativa, orientata più a sinistra, capace di risolvere i problemi posti dalla gente, una Giunta che sia in grado di cambiare i metodi di amministrazione fin qui seguiti.
Milanesio (P.S.I.) - Questa mattina, quando sono intervenuto, ho detto che era difficile nascondere un certo imbarazzo; è sempre più difficile nasconderlo questo imbarazzo, evidentemente, perché i risultati della votazione di questo pomeriggio non sono certo incoraggianti e non lasciano presagire niente di buono o di cattivo, a seconda dei punti di vista. Io rivendico, al mio partito, una sua prerogativa, quella della linearità. Questa mattina ho detto ufficialmente quello che pensava la grandissima parte dei socialisti valdostani. Quindi, quando ho detto che c'erano sintomi di degenerazione, quando ho detto che c'erano delle preoccupazioni fondate sull'avvenire di questa formula, è una convinzione che albergava in moltissimi di noi socialisti; quanto ha detto Tonino è una avance, una profferta, chiamiamola così, amorosa, che proviene da parte del PSIUP fatta con delle caratteristiche e con dei toni che oserei definire un po' maldestri. Noi non crediamo assolutamente di aver abbandonato la difesa della classe lavoratrice e riteniamo, anzi, di aver rafforzato questa nostra posizione di Sinistra Democratica in Italia, in questi ultimi mesi, in questi ultimi tempi. Ne sono prova evidente le posizioni che il partito va assumendo un po' dappertutto. Non c'è stata nessuna contrastata riunione e il partito è sostanzialmente unito nelle scelte che ha compiuto e io mi auguro che sarà unito nelle scelte che dovrà compiere, scelte molto gravi, se questo bilancio non passa, perché è chiaro che, se questo bilancio non passa, questo voto assume un significato politico rilevantissimo; se abbiamo ritenuto di non darglielo alla votazione del bilancio della settimana scorsa, non l'abbiamo fatto perché volevamo stare seduti qui.
Io prego, quindi, coloro i quali hanno usato questa espressione, di credere che c'è della buona fede; lo abbiamo fatto semplicemente perché volevamo che ognuno dei Consiglieri della maggioranza, non quelli dell'opposizione, perché i Consiglieri dell'opposizione fanno bene a votare contro, è il loro diritto ed è forse il loro dovere, anzi, è il loro dovere probabilmente, però noi volevamo che tutti i Consiglieri venissero messi di fronte alle loro responsabilità. Questo era l'intendimento della Giunta che ha ripresentato questo bilancio. Ripeto, non staremo seduti su questo banco, almeno per quello che mi riguarda, un minuto di più, se non per scrivere le dimissioni.
Evidentemente, voteremo a favore.
Pollicini (D.C.) - Signor Presidente, Signori Consiglieri, è evidente cosa si aspetta la popolazione da questa riunione, se non altro un atto di chiarezza, se non altro, un atto di chiarezza.
È fuori dubbio che sta aleggiando in quest'aula, perlomeno una certa perplessità su quello che potrebbe essere l'esito di questa votazione. Io, però, seriamente, non lo do ancora per scontato e, prima di fasciarmi la testa, aspetto di essermela rotta. Per adesso non è ancora rotta, come non era rotta otto giorni or sono... (voce di Andrione: ...perché è durissima") ...Esatto, perché è durissima e allora, Signori Consiglieri, noi, in questa votazione, dobbiamo tenere presente un fatto estremamente importante, alle conseguenze che potrebbe avere la crisi per i nostri amministrati. Vi sono momenti in cui le crisi sono salutari, vi sono momenti in cui le crisi potrebbero essere perlomeno intempestive; mi rendo perfettamente conto che una maggioranza non può andare avanti a suon di franchi tiratori e su questo mi pare che è un discorso realistico; però io invito il gruppo consiliare democristiano a valutare tutti i rischi che conseguono dal rigetto di questo bilancio per il 1970; i rischi connessi a una crisi, mi sia consentito di dire, al buio e noi vediamo in campo nazionale quali grossi problemi sta creando una crisi al buio.
A me pare che una crisi creata in questo momento, senza vederne chiaramente la soluzione di cambio, senza aver garanzie che possano venire meno posizioni di insoddisfazioni personali, è una gravissima responsabilità che tutti noi ci prendiamo. Pertanto, io invito candidamente tutti i componenti il gruppo consiliare democristiano a votare a favore del bilancio di previsione per il 1970, per un senso di responsabilità nei confronti dell'elettorato.
Montesano (P.S.D.I.) - Altri che chiedono la parola? Allora, a nome del Partito Socialista Unitario, io dichiaro di votare a favore del bilancio.
Allora, si passa alla votazione a scrutinio segreto.
(votazione a scrutinio segreto)
Risultato della votazione: presenti 34, votanti 34, favorevoli 15, contrari 19.
Il Consiglio respinge.
La parola al Presidente della Giunta.