Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 45 du 24 juillet 2008 - Resoconto

OGGETTO N. 45/XIII - Approvazione di risoluzione: "Invito al Governo nazionale a richiedere alla Cina il rispetto dei diritti umani e delle minoranze nella Regione del Tibet, in occasione della cerimonia di apertura delle Olimpiadi".

Risoluzione

Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta

Ricordando le manifestazioni di massa dei mesi scorsi nella regione autonoma del Tibet e in regioni limitrofe da parte di cittadini di etnia tibetana in occasione del 49° anniversario dell'insurrezione nazionale tibetana contro l'amministrazione cinese;

Disapprovando la violenza con cui sono state represse tali manifestazioni da parte delle autorità cinesi e che è costata la vita a 200 persone, oltre a più di mille feriti e migliaia di arrestati;

Condividendo il richiamo di Sua Santità il Dalai Lama che, pur condannando il comportamento del Governo cinese, ha continuato ad appellarsi ai tibetani invitandoli "a praticare la non violenza e a non deviare da tale via, per quanto grave possa essere la situazione";

Richiamando le prese di posizione del Parlamento europeo e sottolineando con rammarico il mancato raggiungimento di una posizione comune da parte dei leader europei sulla partecipazione alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi;

Apprezzando il fatto che alcuni leader europei, a partire dal Primo Ministro inglese Gordon Brown, abbiano annunciato di non avere intenzione di partecipare, o hanno comunque espresso forti perplessità rispetto alla partecipazione alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi;

Auspicando che proseguano i colloqui tra le autorità cinesi e i rappresentanti del Governo tibetano in esilio, colloqui che al momento non hanno purtroppo prodotto alcun progresso concreto;

Invita

il Governo italiano a chiedere fermamente il rispetto da parte della Cina dei propri impegni pubblici in materia di diritti umani e delle minoranze, democrazia e Stato di diritto, come annunciato nella decisione del Comitato olimpico internazionale che ha consentito alla Cina di organizzare i Giochi olimpici;

Esorta

lo stesso governo a non partecipare con suoi massimi rappresentanti alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi, ritenendo che tale decisione debba essere rivista solo in presenza di progressi effettivi e verificabili del rispetto dei diritti umani in Cina e nella regione del Tibet, e di fronte a dei significativi passi avanti nella definizione di una soluzione politica tra il Governo cinese e il Governo tibetano in esilio.

F.to: Louvin - Chatrian - Morelli Patrizia - Bertin - Cerise Giuseppe - Donzel - Rigo - Fontana Carmela

Président - La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (VdAV-R) - Les questions concernant le Tibet sont en quelque sorte coutumières de cette Assemblée, à ce qu'il paraît: è un classico! D'après ce que j'ai pu vérifier, quatre fois elles ont été inscrites à l'ordre du jour dans les douze derniers mois de l'année, par conséquent ce n'est pas une nouveauté pour ceux qui étaient dans l'Assemblée dans la législature précédente. Il y a de toute évidence une sympathie et une attention particulière pour les questions de ce peuple, en quête de reconnaissance internationale et d'autonomie depuis près de 50 ans. Pendant la pause du Conseil, c'est-à-dire dans la période entre le mois de mars et le début du mois de juillet, une répression farouche a eu lieu dans ce Pays et nous avons assisté à une répression d'une brutalité inattendue. Quelques semaines se sont écoulées et les exigences de la politique internationale font déjà de sorte que la question du Tibet soit mise d'un côté et oubliée. Nous souhaiterions que, comme d'autres assemblées l'ont fait, même dans des temps relativement récents, les autorités italiennes soient invitées à ne pas prendre part à la cérémonie officielle d'ouverture pour marquer la désapprobation qui est la nôtre, concernant les méthodes avec lesquelles les problèmes des droits de l'homme, des minorités, de la démocratie et de l'état de droit sont réglés par la force au Tibet.

Je n'en dirais pas davantage puisque nous connaissons tous, je ferais tort à votre intelligence en le soulignant ultérieurement, mais puisqu'un débat est présent dans la société européenne, certains Pays et certains leaders européens ont déjà annoncé leur présence, d'autres ont déjà annoncé leur absence, une situation relativement floue concerne en ce moment les autorités italiennes. Nous souhaiterions par conséquant marquer - en cohérence avec une déclaration qu'a rendue cette même Assemblée il y a quelques mois - notre soutien à l'autonomie du peuple tibétain par le moyen le plus opportun qui est celui de marquer les distances par rapport à la répression du régime chinois. En particulier je me rallie à la motion approuvée par cette Assemblée le 12 juillet 2007 qui me paraît garder toute sa substance et son actualité, en demandant qu'il y ait une attention particulière et une position symboliquement claire du Gouvernement italien sur cet argument.

Président - Il y a une requête: c'est la question de "Sua Santità il Dalai Lama", la proposition ce serait d'enlever "Sua Santità".

La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.

Tibaldi (PdL) - Ci sono effettivamente alcuni argomenti che sono ricorrenti, il Tibet ogni tanto fa capolino anche lui e in questo Consiglio se ne parla. Vorrei ricordare ai colleghi che non più tardi di ieri mattina il Presidente del Consiglio Cerise ci ha rammentato un recente dispositivo della Corte costituzionale che ci segnala che non abbiamo grandi competenze in materia di politica estera diplomatica; quindi, quando questo Consiglio si pronuncia su delle situazioni così distanti da noi, è vero che sono critiche, ma qui viene creata forse un po' troppo artificialmente una commistione di situazioni per forse far vetrina. Non è la prima volta che accade, di conseguenza non sarà nemmeno l'ultima.

Partiamo dal fatto: il fatto è che ci sono le Olimpiadi, siamo prossimi alla cerimonia di apertura. Le Olimpiadi, da quello che ci ha insegnato la storia, sono un momento sì di confronto agonistico, ma anche di pacificazione fra i popoli che prendono parte a questo importante evento, che non è solo più agonistico, ma è diventato mediatico e anche politico. Le Olimpiadi si svolgono in un Paese che ha un forte protagonismo nel contesto globale: la Cina. È una Nazione che è esplosa economicamente, che ha condizionato negativamente tutti i mercati mondiali, perché le influenze di questa esplosione economica lambiscono anche le nostre terre. È un Paese che ha due grandi contraddizioni, due sistemi deteriori: il primo è il sistema politico, perché è un sistema comunista e il Comunismo - come avete scritto - bisogna evitare che continui a praticare la violenza per imporre un'ideologia che alla fine va a favore di pochi, mentre distrugge, impoverisce, limita, se non annienta il popolo; il secondo è il liberismo selvaggio. Questi due capisaldi, politico l'uno ed economico l'altro, hanno fatto della Cina un mostro, i cui tentacoli vanno a strangolare anche altri Paesi come quelli dell'occidente. Naturalmente si riverberano anche sulla vicina autonomia tibetana, che viene soffocata nella violenza perpetrata dal regime comunista da anni. Su questi ragionamenti siamo d'accordo e ci fa piacere che la coalizione di Centro-Sinistra si renda conto degli effetti infausti e nefasti del Comunismo, che il Comunismo ha propagato anche in quella terra, soprattutto in quella terra che è uno degli ultimi baluardi del Comunismo. Ci dispiace però quando l'elemento olimpico venga artificiosamente o strumentalmente mescolato con altri aspetti.

Preferiremmo scindere le due questioni: le Olimpiadi sono un fatto positivo che deve essere esaltato, forse non con gli eccessi mediatici e di business che si sono creati in questi ultimi tempi; d'altronde il Comitato olimpico internazionale, che è composto dalle massime Autorità delle varie Nazioni, ha deciso di farle a Pechino... che adesso arrivi il Consiglio regionale della Valle d'Aosta a dire al Governo italiano di non partecipare con le massime Autorità a Pechino ci sembra ridicolo, risibile... definitelo come volete! Ci piacerebbe anzi che il Consiglio si piegasse su problematiche a noi più vicine, come prima è stato detto dal Consigliere Chatrian: il turismo è un'emergenza, ci fa piacere che l'Assessore al turismo abbia ricondotto a buon senso e ad un confronto costruttivo, anche su suggerimento del collega Benin, una questione che è di importanza capitale per la nostra Comunità e che venga affrontata la prossima settimana la materia turistica, ma il chinarsi sulla materia olimpica, esortando il Governo italiano... Facciamo fare queste esortazioni a chi ci rappresenta o rappresenta la Comunità valdostana presso il Governo italiano, ci sono i Parlamentari Nicco e Fosson, che possono efficacemente dire a Berlusconi, a Napolitano, a Schifani, a Fini o ai Ministri competenti che forse sarebbe opportuno non farlo, ma che arrivi il Consiglio regionale a dirlo adesso, a tempi scaduti... così impostata la risoluzione ha più il sapore di un qualcosa di strumentale, di vetrina dove qualcuno ama collocarsi. Non ci sentiamo di approvarla per le motivazioni che abbiamo detto, non votiamo contro, ma ci piacerebbe che il Consiglio regionale si piegasse su temi più propri alle sue competenze, alle sue funzioni e più prossimi alle esigenze e alle emergenze della Comunità valdostana.

Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.

Rollandin (UV) - J'ai lu avec attention cette résolution qui, comme a dit avec honnêteté, M. Louvin, a déjà fait l'objet de plusieurs débats dans cette Assemblée. En effet, si on va lire l'invitation de cette résolution, l'invitation dit: "il Governo italiano a chiedere fermamente il rispetto da parte della Cina dei propri impegni pubblici in materia di diritti umani e delle minoranze, democrazia e Stato di diritto"... si on se borne à ce qui est écrit, on ne peut que partager cette invitation. Au contraire, je crois qu'on peut avoir quelques doutes sur l'aspect lié aux Jeux olympiques et là c'est la raison pour laquelle j'invite à amender la partie des prémisses, là où on dit: "Apprezzando il fatto che alcuni leader europei, a partire dal Primo Ministro inglese Gordon Brown, abbiano annunciato di non avere intenzione di partecipare, o hanno comunque espresso forti perplessità rispetto alla partecipazione alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi", perché condivido il fatto che una cosa sono i Giochi olimpici, anzi - senza entrare in mille discussioni che ci porterebbero molto lontano - ritengo che essi hanno il senso iniziale di essere una grande manifestazione che avvicina e che fa emergere la possibilità di andare oltre certe barricate e allora come tali, se sono stati decisi, si fanno e non vedo perché nella loro autonomia qualcuno parteciperà e qualcun altro no, ma personalmente credo che oggi stare a discutere se era giusto avere i Giochi a Pechino, oppure no non è un dato essenziale. Trovo invece giusto e condividiamo il richiamo al rispetto dei diritti umani, che è il senso della risoluzione. Sotto questo profilo, riteniamo che quello che succede in Tibet... non so se sarà il caso che facciamo una volta l'elenco di tutte le situazioni che nel mondo comportano analogie con il Tibet - perché ha una situazione che viene evidenziata continuamente dal Dalai Lama, e anche qui se togliamo "Sua Santità", giustamente non credo che offendiamo il Dalai Lama ed evitiamo di essere fraintesi da chi la legge - ed evitiamo di intervenire una volta sul Burkina Faso, una volta sull'Uganda... quindi, facciamo una volta una riflessione, prendiamo una decisione che dica che il Consiglio regionale senza interessarsi di politica estera, però sottoscrive in pieno il discorso del valore dei diritti umani e del rispetto dei diritti umani. Se i presentatori della mozione vogliono accogliere queste due piccole note, il fatto di togliere quell'"apprezzando", per evitare di avere dei malintesi, ossia che l'invito non sia espresso nei confronti della giusta sottolineatura del rispetto dei diritti umani, ma che abbia un retropensiero... ossia non vogliamo che il Governo italiano nella sua autonomia decida di partecipare o non partecipare, su questo non entro nel merito... se c'è questo, siamo pronti a votare la mozione.

Président - La parole au Conseiller Donzel.

Donzel (PD) - Intanto vorrei partire da uno strano senso dell'autonomia regionale che ha qualcuno, per cui in alcune circostanze è opportuno confrontarsi con il Governo a tu per tu, quando si tratta magari di ottenere la Caserma "Testafochi", quindi scavalcando anche ruoli istituzionali e poi su altre questioni si ha un rapporto più legato al ruolo specifico del Consiglio regionale. Credo che la questione che è stata posta dai primi firmatari di questa risoluzione sia molto importante, è vero che sono tante le situazioni di difficoltà nel mondo, ma alle volte vale la pena soffermarsi sulle emergenze. Il Tibet è il tetto del mondo e ha delle caratteristiche che sono simili a quelle di noi Valdostani che siamo il tetto dell'Europa. Noi abbiamo conquistato l'autonomia, loro pochi anni dopo la nostra conquista hanno perso la loro, sono un popolo dimenticato, un popolo che adesso è oggetto di interesse da parte del Governo di Pechino, perché quella terra è ricca dal punto di vista delle risorse minerarie e quindi verrà sfruttata anche l'Olimpiade per farci ferrovie, solo per aspetti turistici, ma soprattutto per portare via le ricchezze di quel Paese.

Riteniamo con molta umiltà, da Valdostani che non vogliono decidere le sorti del mondo, in quanto Regione abbiamo tutto il diritto di dare una segnalazione al Governo nazionale che poi in piena libertà con il Parlamento potrà valutare il peso da dare a questo piccolo intervento, ma due cose sono importanti da chiarire. La risoluzione non è assolutamente contraria alle Olimpiadi e alla partecipazione degli atleti: siamo perché lo sport si possa praticare sempre e lo spirito dell'Olimpiade è quello dell'incontro dei popoli. È stato estremamente sbagliato quello che è successo a Mosca nel 1980 e, se non vado errato, nel 1984 si è ripetuta la stessa cosa a Los Angeles, quindi è da evitare. Lo spirito non è quello di non mandare gli atleti: è quello di dire ai massimi rappresentanti politici il giorno della cerimonia inaugurale di non essere lì in prima fila a dire: "che bello va tutto bene", ma a dire: "sì" alle Olimpiadi, ma in un Paese dove sappiamo sono ancora oggi violati in modo forte i diritti umani, ribadire l'importanza dei diritti umani. Questo non vuol dire che mettiamo in crisi gli affari che facciamo con la Cina: vogliamo dire "sì" al business, ma "sì" anche ai diritti umani. Non è che andiamo lì e non vediamo come sono trattati gli operai, le persone che lavorano in quel Paese, andiamo lì e chiudiamo gli occhi, chiediamo i diritti anche a quelle persone. Gli affari ci vogliono, ma ci vogliono anche i diritti umani. Non è che perché lì si fanno affari, non vediamo le cose che non funzionano.

Quanto poi di nuovo alla ripetuta battutina sul Comunismo, ricordo che, visto che vengono dalla CGIL, nel 1956 Giuseppe di Vittorio, allora Segretario della CGIL, condannò i fatti di Ungheria; insomma abbiamo cominciato prima di adesso a dire queste cose, mentre altri hanno lasciato Pinochet tranquillo al potere... Siamo sereni anche rispetto a tali questioni, ci sentiamo di poter intervenire serenamente e personalmente non sono fra i primi firmatari, quindi non spetta a me decidere, ma noi del "PD" siamo favorevoli agli emendamenti che ha presentato il Presidente.

Président - La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.

Tibaldi (PdL) - Le violazioni dei diritti umani avvengono da tempo e sono perpetrate in tantissime regioni del mondo, lo ricordava prima il Presidente Rollandin, potremmo veramente fare un elenco completo e io aggiungo una proposta: facciamo una volta per tutte in questo Consiglio... si viene con un documento completo e si fa una pronuncia solenne e unitaria che vale per il quinquennio di legislatura, salvo variazioni in peggioramento per quanto riguarda le situazioni nelle varie regioni del mondo, e lo votiamo in blocco. Siamo tutti d'accordo al rispetto dei diritti umani, al fatto che i vari regimi più o meno democratici o totalitari vadano a rispettare la libertà dell'essere come individuo e nelle sue singole espressioni associative o economiche. Facciamolo però in un contesto che sia condivisibile unanimemente, non cogliamo il fatto contingente qual è quello delle Olimpiadi, che nulla ha a che vedere con quello che voi state giustamente scrivendo nella risoluzione. Nulla a che vedere, perché sia Prodi prima che Berlusconi adesso hanno esortato a più riprese il rispetto dei diritti umani e con essi i rispettivi Ministri, sia Prodi prima sia Berlusconi adesso hanno finanziato le iniziative di partecipazione del nostro Paese alle Olimpiadi di Pechino. Arrivare adesso, come Consiglio regionale, a dire: "non partecipiamo" sarebbe voler andare in contraddizione con il Governo italiano, rappresentato prima da Prodi e adesso da Berlusconi. È questo che non riusciamo a capire: che senso ha tale iniziativa, che senso ha farla adesso e non farla visto che la questione tibetana si protrae da decenni, quando anche le delegazioni regionali di politici e imprenditori hanno visitato le Regioni della Cina per cercare di cogliere delle opportunità economiche? Andavano anche gli Assessori della Sinistra - il Consigliere Donzel si ricorderà visto che ha buona memoria retrospettiva -, ricordo ad esempio Ferraris; la questione tibetana era una ferita sanguinante, eppure non è che si coglieva qualche occasione per dire: "no, non andiamo là perché l'autonomia tibetana viene dissacrata". Non giochiamo allora strumentalmente e con scopi di vetrina su questo evento, facciamolo in maniera onesta! Chi si è fatto promotore di questa iniziativa, seppure meritevole, lo faccia però con uno sguardo più ampio: dal Darfur ad arrivare fino al Tibet passando attraverso le altre situazioni deteriori che costellano il globo e, di conseguenza, rendiamo giustizia a tutti quanti. I diritti umani sono per tutti, non solo per alcuni!

Président - La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (VdAV-R) - Devo una risposta al Presidente della Regione per la sua proposta emendativa, nel farlo non posso non fare anche una brevissima considerazione. Questo Consiglio credo non si debba dimenticare una sua dimensione politica generale. Non faremo certo di questa Assemblea il luogo di discussione delle vicende che riguardano il mondo intero, ma un piccolo sguardo fuori da casa nostra, visto che questo piccolo Consiglio manda delegazioni nel mondo intero... Il Presidente Cerise ci ha convocati ieri mattina per designare degli esponenti in un'organizzazione internazionale della francofonia che farà viaggiare Consiglieri della Valle dappertutto, a sottolineare anche una dimensione di apertura della Valle d'Aosta non solo ai suoi problemi locali, ma anche uno sguardo sul mondo e noi riteniamo anche uno sguardo sui diritti umani, sui diritti delle minoranze, che hanno qualcosa a che vedere con questa Valle, sul diritto di autodeterminazione dei popoli che qualche volta cerchiamo anche di mettere nelle nostre dichiarazioni politiche o nelle nostre proposte di riforma dello Statuto. Detto questo, senza tono polemico, non ci genuflettiamo al cospetto delle autorità né nazionali, né europee per le loro posizioni; crediamo invece che la popolazione valdostana debba essere rappresentata da questo Consiglio per la sua opinione generale su alcune questioni e siccome l'8 agosto avrà luogo una cerimonia che ha importanza sul piano simbolico ed internazionale, non è di tutta inutilità segnalare la nostra posizione. Sarà difficile fare un elenco di tutte le posizioni e liquidare il problema una volta per tutte: la storia non si ferma, non avremo modo di riuscirci e qualche volta dovremo ritornare sugli stessi argomenti.

Sulle questioni concrete, naturalmente, non urtiamo nessuna sensibilità: per noi il Papa è il Papa, che si chiami Santo Padre o Sommo Pontefice o Papa, e il Dalai Lama è il Dalai Lama che lo si chiami o meno "Santità". Per quanto abbiamo le nostre simpatie "cromatiche", non andiamo oltre su questa strada, quindi nessun problema. Nessun problema nemmeno a sopprimere la sottolineatura alle posizioni di altri leader europei, quello che conta è l'esortazione al Governo italiano a mantenere una determinata posizione per quanto riguarda la cerimonia di apertura. Ringraziamo quindi il Presidente e la maggioranza per l'adesione che hanno dato al documento con le due soppressioni: "Sua Santità" e V° alinea delle premesse del documento stesso.

Voteremo naturalmente a favore.

Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.

Rollandin (UV) - Je crois que l'intervention que j'avais faite auparavant était pour apprécier cet aspect, donc on partage l'invitation au Gouvernement pour ce qui est des droits de l'homme, pour "esorta"... je crois qu'en enlevant la partie "apprezzando" qui était liée au Président Gordon Brown d'avoir dit qu'il ne participait pas, évidemment la question "esorta lo stesso Governo a non partecipare con i suoi massimi rappresentanti..." c'est un choix de l'Italie qui n'a rien à voir avec la question d'inviter le Gouvernement italien à faire de façon qu'il y ait un rappel au respect des droits de l'homme. Pour l'alinéa "esorta"... sur ce deuxième point on s'abstient, on vote le premier point. Si vous n'êtes pas d'accord, on s'abstient sur l'ensemble.

Président - La parole à la Conseillère Fontana Carmela.

Fontana (PD) - Chiedo una breve sospensione.

Président - Le Conseil est suspendu pendant dix minutes.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 10,54 alle ore 11,04.

Président - Nous reprenons les travaux.

La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (VdAV-R) - Solo per comunicare che questi pochi minuti ci sono serviti per precisare meglio le modalità con le quali ci si può esprimere su questa risoluzione.

Concordiamo, per quanto riguarda la parte delle premesse, relativamente agli emendamenti che possiamo considerare incorporati nel testo della risoluzione che vi è sottoposta; chiediamo votazione separata in ordine ai due punti, perché riteniamo utile per chi lo desideri... anche se vedo che alcune componenti hanno già disertato l'Assemblea... o condivida almeno la parte generale dell'impegno a sostegno del popolo tibetano. Chiediamo quindi di avere votazione separata sui due punti, sui quali ci riserviamo di esprimere valutazioni differenziate.

Presidente - Pongo in votazione la risoluzione così come emendata dagli emendamenti presentati dal Presidente Rollandin, che prevedono rispettivamente l'eliminazione, al terzo paragrafo, della dizione "Sua Santità" prima delle parole "il Dalai Lama" e del seguente paragrafo:

"Apprezzando il fatto che alcuni leader europei, a partire dal Primo Ministro inglese Gordon Brown, abbiano annunciato di non avere intenzione di partecipare, o hanno comunque espresso forti perplessità rispetto alla partecipazione alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi;".

Metto in votazione la proposta fino al paragrafo che inizia con "invita" - quindi senza quello che inizia con "esorta" -, poi si vota il resto... siamo d'accordo?

Risoluzione

Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta

Ricordando le manifestazioni di massa dei mesi scorsi nella regione autonoma del Tibet e in regioni limitrofe da parte di cittadini di etnia tibetana in occasione del 49° anniversario dell'insurrezione nazionale tibetana contro l'amministrazione cinese;

Disapprovando la violenza con cui sono state represse tali manifestazioni da parte delle autorità cinesi e che è costata la vita a 200 persone, oltre a più di mille feriti e migliaia di arrestati;

Condividendo il richiamo del Dalai Lama che, pur condannando il comportamento del Governo cinese, ha continuato ad appellarsi ai tibetani invitandoli "a praticare la non violenza e a non deviare da tale via, per quanto grave possa essere la situazione";

Richiamando le prese di posizione del Parlamento europeo e sottolineando con rammarico il mancato raggiungimento di una posizione comune da parte dei leader europei sulla partecipazione alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi;

Auspicando che proseguano i colloqui tra le autorità cinesi e i rappresentanti del Governo tibetano in esilio, colloqui che al momento non hanno purtroppo prodotto alcun progresso concreto;

Invita

il Governo italiano a chiedere fermamente il rispetto da parte della Cina dei propri impegni pubblici in materia di diritti umani e delle minoranze, democrazia e Stato di diritto, come annunciato nella decisione del Comitato olimpico internazionale che ha consentito alla Cina di organizzare i Giochi olimpici.

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 29

Il Consiglio approva all'unanimità.

Presidente - Passiamo a votare la seconda parte dispositiva della risoluzione.

La parola al Consigliere Donzel.

Donzel (PD) - Una brevissima battuta per rilevare che l'interpretazione sul lavoro del Consigliere regionale è abbastanza strana, nel senso che almeno che uno abbia altre attività e allora ha altro da fare, quindi si assenta per andare a lavorare chissà dove... riteniamo che fa parte dei lavori del Consigliere regionale prendersi cura fino in fondo delle risoluzioni che il Consiglio deve approvare. Ci stupisce questa "timidezza" nei confronti del Governo nazionale; credo che ci dobbiamo confrontare oggi con un Governo che ha un certo colore, domani ce ne sarà un altro, auspichiamo con serenità e chiediamo una cosa di buon senso, ossia che un Governo possa valutare nella sua autonomia una nostra sollecitazione a non partecipare alla cerimonia inaugurale. Dal nostro punto di vista, non ravvisiamo quindi la necessità di questa "timidezza" nei confronti del Governo di Centro-Destra.

Président - La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (VdAV-R) - Forse il Presidente Rollandin non aveva colto subito il senso compiuto della risoluzione o forse non ci siamo capiti prima, quando ha ritenuto di dover annunciare la proposta di sopprimere questa esortazione. È strano però: la Commissione affari esteri della Camera pochi giorni fa ha espresso gli stessi concetti, ha invitato il Presidente Berlusconi a valutare con molta attenzione la questione della propria partecipazione alla cerimonia di apertura, ritenendo significativa la sottolineatura che non partecipano a quella cerimonia le più alte Autorità di Governo del mondo. Riteniamo questa "timidezza" poco giustificata. È un atto non del tutto condiviso, quindi manteniamo il nostro voto favorevole a questa parte. Senza questa parte, purtroppo, la risoluzione è una pura petizione di principio, è tornare ad una dichiarazione generica. Altro era invece quello che giustificava che in questa giornata di fine luglio ci si occupasse della questione. La nostra opinione è che, quindi, debba essere mantenuta. Peraltro apprezziamo comunque il generico intendimento della maggioranza che ha appena votato il resto del documento nel suo complesso.

Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.

Rollandin (UV) - Vorrei solo precisare, per evitare equivoci, che il significato della risoluzione noi lo abbiamo colto pienamente nella richiesta di rispetto dei diritti umani. L'esortazione che se vogliamo dire è già un termine che rasenta... andiamo a genufletterci, a pregarli di... non penso sia il caso di andare... sono già così difficili le prese di posizione quando si presentano emendamenti chiari o prese di posizione ufficiali... lascio immaginare quale sarà l'esito delle esortazioni. Non valgono già molto in altri ambiti, figurarsi a quel livello, ma, al di là delle modalità, mi sembra che il punto essenziale da cogliere sia quello del richiamo forte al rispetto dei diritti umani. L'esortazione a non partecipare è interpretata correttamente come una forma aggiuntiva per sottolineare tale esigenza. Noi abbiamo fatto una riflessione diversa, che è la seguente: la partecipazione ai Giochi o c'è, o non c'è. Nel momento in cui c'è, organizzativamente si prepara, si autorizza, si finanzia da parte di vari organismi la partecipazione, il fatto di non esserci formalmente è un modo un po' furbetto per dire: "ci siamo, ma non ci siamo". Se la politica ha un senso, ha un senso compiuto dal momento in cui inizia una procedura a quando termina e il fatto di essere presenti vuol dire che è più un atto di rispetto di chi organizza la manifestazione, perché lì sarà la manifestazione in sé. Siccome tutti abbiamo detto che la manifestazione dei Giochi olimpici ha un significato di aumentare questo senso di fratellanza, di accomunare i popoli in una riflessione globale che tenga conto del rispetto dell'altro e quindi dei diritti umani, sembra che tale punto, primo, non abbia questa efficacia che si pensa che possa avere; secondo, per una giusta osservazione che abbiamo appena riferito, nell'ambito dell'apprezzamento dei Giochi olimpici in sé: è questa la ragione per cui noi non ci esprimiamo, non per timidezza nei confronti di... non c'entra nulla. Il problema è di avere anche qui una valutazione oggettiva del momento dei Giochi olimpici, del momento che non finisce con i Giochi olimpici, anzi i Giochi olimpici dovrebbero essere un momento per evidenziare sotto un altro profilo con la presenza di tutti i popoli se è vero o no che alcune cose succedono in Cina e questo credo sia un osservatorio e sia un modo per verificare da vicino cosa succede. Ecco la ragione per cui ci asterremo su questa seconda parte, senza fraintendimenti, che mi spiacerebbe ci fossero, tenuto conto che abbiamo detto con onestà il pensiero delle diverse parti, apprezzando... anche se viene a ripetizione... però il momento era tale da giustificare questo ulteriore richiamo, che abbiamo apprezzato.

Presidente - Pongo in votazione il secondo dispositivo della risoluzione:

"Esorta

lo stesso governo a non partecipare con suoi massimi rappresentanti alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi, ritenendo che tale decisione debba essere rivista solo in presenza di progressi effettivi e verificabili del rispetto dei diritti umani in Cina e nella regione del Tibet, e di fronte a dei significativi passi avanti nella definizione di una soluzione politica tra il Governo cinese e il Governo tibetano in esilio".

Consiglieri presenti: 29

Votanti e favorevoli: 8

Astenuti: 21 (Agostino, Bieler, Cerise Alberto, Comé, Crétaz, Empereur, Impérial Hélène, Isabellon, Lanièce Albert, Lanièce André, Lavoyer, Marguerettaz, Norbiato, Pastoret, Rini Emily, Rollandin, Rosset, Salzone, Viérin Laurent, Viérin Marco, Zublena Manuela)

Il Consiglio non approva.

Presidente - Con questa votazione abbiamo chiuso i lavori di tale tornata del Consiglio regionale. Colgo l'occasione per ricordarvi quanto vi ho detto ieri circa questi rendiconti che sono molto importanti e la cui scadenza è molto vicina. Mi scuso per qualche errore che ho fatto, dovuto all'inesperienza. Auguro a tutti delle buone vacanze e, per cogliere la sollecitazione del Presidente Rollandin, auguro alla politica un buon lavoro. Ci vediamo a settembre.

La seduta è tolta.

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L'adunanza termina alle ore 11,19.