Objet du Conseil n. 46 du 24 septembre 2008 - Resoconto
OBJET N° 46/XIII - Communications du Président du Conseil régional. Communications de l'annulation des délibérations de validation de l'élection des Conseillers Albert Lanièce et Carlo Norbiato, de la déclaration d'inéligibilité des deux Conseillers et de l'assomption de la charge d'Assesseur ad intérim de la santé, du bien-être et des politiques sociales de la part du Président de la Région.
Président - J'informe le Conseil de l'activité de la Présidence et des organes du Conseil depuis la dernière réunion de l'Assemblée:
Le Vice-président du Sénat, Vannino Chiti, par sa lettre du 21 juillet dernier, a fait parvenir à cette Présidence le texte du projet de loi constitutionnel portant: "Modificazioni all'articolo 132, secondo comma, della Costituzione, in tema di distacco e aggregazione di comuni e province". Le projet de loi, communiqué à la Présidence du Sénat le 17 juin 2008, se propose d'apporter une modification constitutionnelle à la procédure de détachement et agrégation de communes et de provinces d'une région à l'autre. La Présidence du Conseil a transmis le texte du projet de loi aux membres de la Ie Commission "Institutions et Autonomie".
Au cours du mois d'août 2008, le Bureau de la Présidence a pourvu à délibérer la nouvelle structure du Conseil régional, qui est entrée en fonction début septembre. Christine Perrin a été confirmée Secrétaire général du Conseil. La Direction Affaires générales a été attribuée à Silvana Cerise et de qui dépend le Service Commissions du Conseil avec à la tête Sonia Grieco; à la Direction Affaires législatives, études et documentation nous avons confirmé Fabrizio Gentile, qui dispose d'un Dirigeant collaborateur dans la personne de Corrado Vicquéry; la Direction Gestion, ressources et patrimoine a, en tant que Directeur, Marilina Amorfini et la Direction Relations extérieures et rapports institutionnels a, en tant que Responsable, Liliana Cazaban. Chef du Bureau de l'information et de la presse a été nommée Silvia Carrel.
Projets de loi présentés:
Proposition de loi n° 2, présentée par les Conseillers régionaux Bertin, Cerise Giuseppe, Chatrian, Louvin et Morelli Patrizia le 11 septembre 2008: "Contenimento dei costi della politica. Ulteriori modificazioni alle leggi regionali 21 agosto 1995, n. 33, 8 settembre 1999, n. 28 e 17 marzo 1986, n. 6";
Projet de loi n° 3, présenté par le Gouvernement régional le 16 septembre 2008: "Modificazioni alla legge regionale 1° giugno 2007, n. 13 (Nuove disposizioni in materia di obbligo di costruzione del manto di copertura in lose di pietra e disciplina dei relativi benefici economici. Modificazione alla legge regionale 27 maggio 1994, n. 18)";
Proposition de loi n° 4, présentée par les Conseillers régionaux Louvin, Bertin, Cerise Giuseppe, Chatrian et Morelli Patrizia le 16 septembre 2008: "Modificazione alla legge regionale 10 agosto 2004, n. 14 (Nuova disciplina della Fondazione Gran Paradiso - Grand Paradis. Abrogazione delle leggi regionali 14 aprile 1998, n. 14, e 16 novembre 1999, n. 34)";
Proposition de loi n° 1, présentée par les Conseillers régionaux Louvin, Bertin, Cerise Giuseppe, Chatrian et Morelli Patrizia le 16 septembre 2008: "Modificazioni alla legge 24 gennaio 1979, n. 18 (Elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia)".
Réunions:
Bureau de Présidence: 4
Conférence des Chefs de groupes: 1
Ie Commission: 1
IVe Commission: 3
Ve Commission: 2
La Présidence du Conseil a reçu hier, mardi 23 septembre, la notification de jugement de la Cour d'Appel de Turin concernant les recours présentés par Leonardo Tamone, Paolo Louvin, Mario Vietti et Gino Bortoli contre les délibérations du Conseil n° 4 et n° 5 du 1er juillet 2008 concernant la validation des Conseillers Albert Lanièce et Carlo Norbiato.
La Cour d'Appel de Turin a annulé les délibérations de validation de l'élection des deux Conseillers, en déclarant la situation d'inéligibilité dans laquelle se trouvaient les Conseillers au moment de la consultation électorale et en les remplaçant avec les premiers des candidats non élus dans la liste de "l'Union Valdôtaine", à savoir Piero Prola et Gabriele Maquignaz. La notification du jugement a des effets immédiats, la déchéance des Conseillers Albert Lanièce et Norbiato a ainsi été opérationnelle à partir de la date de mardi 23 septembre.
La Présidence a entrepris les démarches nécessaires à la vérification des conditions d'éligibilité de Piero Prola et Gabriele Maquignaz afin de pouvoir procéder aux substitutions que le Conseil de la Vallée sera appelé à effectuer dès que les résultats des contrôles seront connus.
Ce matin le Conseiller Luciano Caveri a transmis à cette Présidence, par lettre officielle, le texte de l'arrêt de la Cour d'Appel de Turin par lequel la Cour a rejeté le recours contre la délibération n° 3 du Conseil régional du 1er juillet 2008 concernant la validation de l'élection du Conseiller Caveri.
Hier soir le Président de la Région, par lettre officielle, a communiqué qu'il exercera par intérim, à partir d'aujourd'hui, les fonctions d'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales.
La parole au Conseiller Louvin.
Louvin (VdAV-R) - Noi abbiamo rivolto una sommessa richiesta pochi minuti fa alla Conferenza dei Capigruppo e alla Presidenza del Consiglio, affinché vi fosse in quest'aula quel minimo di attenzione e di tempo per poter valutare serenamente le conseguenze di un atto che sembra passare nelle comunicazioni del Presidente del Consiglio come una lettera alla posta. La decadenza di due colleghi Consiglieri, di cui certo noi non ci rallegriamo, ma che consideriamo un passaggio di grande importanza, un momento estremamente rilevante per il rispetto delle regole, in particolare delle regole elettorali votate da questo Consiglio, ci sembrava meritare qualche minuto in più dei cinque che vengono concessi in tale dibattito: cinque minuti nei quali oltretutto dobbiamo anche prendere atto di un'assunzione di interim da parte del Presidente della Regione, a termini di legge, nelle competenze assessorili. Non abbiamo avuto tempo né modo di leggere il contenuto, di valutare le sentenze e questo non è il momento per fare una disamina della questione; ci preme però ricordare ai colleghi una cosa: il 1° luglio di quest'anno in tale aula si è declinato, si è rinunciato ad una funzione necessaria di questa Assemblea, che era farsi carico di conseguenze necessarie di legge, oltretutto in parte già segnalate anche dai servizi di tale Consiglio.
Non siamo qui quindi né per esprimere sentimenti di giubilo, né di frustrazione, ma semplicemente per ricordare a questo Consiglio regionale che ha dei doveri nei confronti di tutta la Comunità e che è bene che li adempia pienamente. Soprattutto è bene che risulti chiaro alla Comunità valdostana tutta intera che l'ideologia propugnata dalla Giunta e dalla maggioranza per cui il supremo volere del popolo cancella ogni regola, per cui - come si è detto in quest'aula il 1° luglio - "noi abbiamo vinto le elezioni, noi restiamo", è un'ideologia che va accantonata, perché si deve tornare ad un rispetto delle regole nell'interesse dei candidati, uno dei quali ha proposto egli stesso un'istanza affinché fosse dichiarato ineleggibile il collega che lo ha preceduto nella lista... e che comunque noi dobbiamo tutti essere sempre consapevoli dei doveri che abbiamo nel rispettare le regole che ci siamo dati.
Avremo modo più avanti di parlare anche delle conseguenze di questa elezione, dell'impatto che possono avere avuto candidature evidentemente non supportate dai necessari requisiti di eleggibilità, ma in questo momento, Presidente Cerise e colleghi Consiglieri, riteniamo doveroso che si faccia una sottolineatura di correttezza del lavoro che deve essere svolto da tale Assemblea. Sono felice quando un collega può vedere confermate le sue posizioni, i suoi diritti, prenderò conoscenza anche nei prossimi giorni, fin da oggi della sentenza che ha riguardato il collega Caveri, come prenderemo in considerazione le motivazioni che stanno alla base di quelle invece di altro segno che hanno riguardato un collega Consigliere e un Assessore. Non ci sembra però - ripeto - opportuno che questa Assemblea si sottragga ad una franca discussione su eventi di tale portata, che interessano non solo due persone, ma la Comunità valdostana tutta intera. Ripeto: per noi non ci sono questioni di sentimento né in un senso, né nell'altro, ma riteniamo altrettanto poco comprensibile e giustificabile che si additino dei ricorrenti, in questo caso dei cittadini valdostani, dei nostri concittadini che hanno chiesto l'accertamento delle condizioni di eleggibilità come responsabili di un torto nei confronti di qualcuno. Abbiamo letto con dispiacere, questo sì, sulla stampa delle posizioni di questo genere, come se la dichiarazione di ineleggibilità di questi due Consiglieri fosse un torto addirittura fatto ai suoi elettori! Il torto semmai fatto agli elettori sta nel non verificare a monte correttamente le condizioni di eleggibilità di chi si candida in una competizione elettorale ed in un movimento che non effettua le dovute verifiche e non mette al primo posto le regole del gioco che sono da rispettare.
La ringrazio, Presidente, spero di non aver abusato del tempo a disposizione.
Président - La parole au Conseiller Lattanzi.
Lattanzi (PdL) - Spero che la maggioranza abbia la dignità politica di poter intervenire su queste comunicazioni importanti del Presidente, che riguardano non semplicemente la convalida o meno di alcuni nostri colleghi, ma il fatto in sé: un giudice terzo a quest'aula ha messo in chiaro quali erano le posizioni rispetto a colleghi che erano stati candidati dal movimento "Union Valdôtaine" evidentemente in maniera non regolare, noi prendiamo atto di questo. Prendiamo atto anche di non avere il provvedimento nelle nostre mani, nella Conferenza dei Capigruppo di questa mattina abbiamo già evidenziato come sia alquanto anomalo che la stampa probabilmente lo avrà, certamente la comunicazione l'ha ricevuta dalla Presidenza del Consiglio, così come lo ha ricevuto il Presidente della Regione che ha assunto la decisione dell'interim, sulla quale noi esprimiamo subito un giudizio politico. Per quanto ci riguarda, l'interim dovrà essere tecnicamente brevissimo, quanto basta perché quest'aula e questa Regione possano riavere un Assessore alla sanità con le sue piene competenze e non si tramuti questo momento decisionale in una dilatazione dei tempi magari per assestare equilibri politici che non riteniamo si debbano riassestare cogliendo tali occasioni, se non per il tempo tecnico della nomina di un Assessore che riprenda in mano immediatamente le responsabilità dell'Assessorato della sanità e politiche sociali, che è sicuramente un Assessorato molto importante.
Ribadisco che prendiamo atto di questa decisione, prendiamo atto che "l'Union Valdôtaine" aveva candidato dei colleghi o comunque dei candidati con i requisiti non in ordine, non crediamo che si debbano strumentalizzare le posizioni personali di quei colleghi così come abbiamo preso atto della conferma invece del collega Caveri, quindi ci rallegriamo del fatto di vederlo ancora qui stamani. Non crediamo si possa stamani fare un discorso politico su questo, ci saranno i tempi e i modi per riflettere su tale evento, che riteniamo molto importante per il fatto che un organo terzo abbia dovuto interpretare la legge che tale Assemblea aveva nella passata legislatura emanato con una stragrande maggioranza. Ci confronteremo su quel passaggio che è stato interpretato da questo giudice terzo, ossia sulla legittimità dei requisiti dei singoli Consiglieri di eleggibilità ed ineleggibilità rispetto alla loro posizione nella vita personale. Ci confronteremo e credo che tale Assemblea avrà l'opportunità anche di valutare la qualità della legge che questo Consiglio stesso ha emanato.
Président - La parole au Conseiller Donzel.
Donzel (PD) - Egregio Presidente, care colleghe e cari colleghi, è paradossale che si debba intervenire su una materia così delicata sulla base di informazioni che apprendiamo dalla stampa o in modo affrettato da una brevissima comunicazione; per svolgere la nostra attività, ci vorrebbe quel minimo di rigore documentale per poter intervenire. Nonostante questa materia abbia già occupato ampio spazio in sede di Consiglio regionale, quindi penso ci sia dato modo di intervenire in modo più consapevole sulla base di una documentazione in una fase successiva, anche se oggi non possiamo esimerci dal fare alcune osservazioni su quanto sta accadendo.
Voltaire ne "L'ingenuo" aveva scritto che questo povero selvaggio si era trovato nella condizione di fronte al fatto di sposarsi e quindi di assumere una posizione ufficiale... gli era stato consigliato di rivolgersi a notai, preti, testimoni e di valutare bene quello che stava facendo... l'ingenuo aveva risposto: "siete dunque gente parecchio disonesta se ci vogliono tante precauzioni" ed è un po' questo credo che emerga anche dalla stampa, che finalmente prende atto di considerazioni che abbiamo fatto da tempo, è questo che emerge: che "gli elettori..." - leggo dal giornale - "... sono andati a votare con la certezza che le liste erano state fatte seguendo le leggi, così non è stato, sono stati ingannati da chi li rappresenta". Qui però bisogna anche dire che sono stati ingannati dalla forza politica di maggioranza, questo bisognerà pur dirlo, perché solo una forza politica è incorsa in tale fenomeno.
L'altra considerazione che voglio fare è che su questa materia non è che dobbiamo dire delle cose nuove; vorrei rileggere le cose che dissi fin dalla prima seduta del Consiglio regionale e che probabilmente valutazioni politiche di allora, a caldo, dopo le elezioni... sicuri di aver stravinto... hanno fatto sì che nessuno le prendesse in considerazione. La preoccupazione già allora era il rischio che le vicende personali diventassero vicende che potevano ledere l'autorevolezza di questa istituzione, l'idea che si possa superare completamente il rispetto della norma. Dicevo allora - e leggo dai resoconti che sono stati anche approvati -:
"Dobbiamo essere consapevoli che più di un valdostano su quattro non ci ha votato, che questo Consiglio regionale non è stato legittimato da più di un valdostano su quattro: sono le regole della democrazia e noi le rispettiamo, ma vogliamo essere attenti a questo fenomeno di "disamore per la politica". Non è una questione locale, non è da imputarsi solo alla situazione valdostana; è una situazione che sta colpendo tutte le democrazie occidentali, è un problema che riguarda la partecipazione democratica in tutti i Paesi, ma è vero che un'intera classe dirigente nel nostro Paese Italia e in Valle d'Aosta sta perdendo la sua credibilità, e la perde nel momento in cui produce delle norme che sono incomprensibili ai cittadini e che gli stessi politici..."non applicano, non rispettano. "... Quali sono i problemi..." - dicevo già allora, 1° luglio - "... che ci stiamo ponendo noi? Ci poniamo un problema rispetto ad una norma che vogliamo evidenziare come una norma critica, una norma che presenta delle difficoltà di interpretazione..." - perché non possiamo negare che dopo questa vicenda ci ritroviamo con un Consigliere che è stato dichiarato eleggibile e due che sono confermati nella nostra tesi di ineleggibilità - "... che questo Consiglio non può far finta di non vedere..." - perché sarà una norma su cui bisognerà riflettere - "... non ci possiamo trovare il primo giorno ad iniziare i nostri lavori con un problema di questo tipo... - ossia iniziare ogni seduta in cui bisogna parlare dei problemi dei cittadini valdostani e noi siamo sempre lì a dire chi ha il diritto di votare o di non votare - "... è un problema di grande delicatezza..."
Presidente - ... collega Donzel la pregherei di concludere...
Donzel (PD) - ... concludo. Naturalmente questo è agli atti, se qualcuno volesse rileggerselo, per non dover sempre ritornare... "... perché, qualora... non noi, ma qualche cittadino dovesse procedere legalmente avverso questo fenomeno dell'eleggibilità e si determinasse per via di un giudizio emesso dai tribunali tale ineleggibilità, non possiamo non porci il problema dell'esito complessivo del voto elettorale...", questo è il tema, non chi entra al posto dei due che vanno via: è che qualcuno ha barato durante le elezioni! Questo è un tema molto grave. "... se qualcuno corre, violando le regole, fa un grave danno alla democrazia..."
Président - ... merci, Conseiller Donzel, je dois vous interrompre sinon on sort du temps...
Donzel (PD) - ... va bene, grazie.
Président - La parole à la Conseillère Morelli Patrizia.
Morelli (VdAV-R) - Juste quelques considérations rapides. Je crois que c'est une bien triste part celle que vient de jouer cette majorité et qu'elle vient de faire jouer à tout ce Conseil et ce n'est pas avec satisfaction que je le dis, c'est avec une certaine amertume et même un certain sentiment de solidarité et de compréhension pour des collègues qui ont vu leur mandat interrompu. Je pense que c'est l'institution du Conseil qui en ressort affaiblie, car cette majorité a enfreint des règles qu'elle-même s'était données.
Carlo Federico Grosso, l'Avocat Grosso, il y a quelque temps eut à dire: "In Italia il barometro della legalità segna tempesta" pour signifier que quelque chose de grave est en train de se passer à l'intérieur du Gouvernement et dans la conscience aussi des citoyens, quelque chose qui est en train de vicier notre rapport avec la démocratie et avec la justice et la Vallée d'Aoste ne fait pas exception. Tout doucement nous sommes en train de nous habituer à l'idée qu'un Gouvernement solide, décideur, concret puisse se placer au-dessus et au-delà de la légalité, soutenus par une catégorie de pensée que l'on estime supérieure: la légitimité et, en particulier, la légitimité populaire, qui porte à croire que, lorsqu'un homme, un parti, un mouvement a reçu un mandat fort de la part des citoyens, il est autorisé à gérer le pouvoir sans entraves, sans trop se soucier de concepts tels que l'inéligibilité par exemple. Les citoyens, paraît-il, attendent bien d'autres réponses et la justice qui fait son cours, l'autorité de contrôle, le respect des règles et même les objections et le travail de la minorité sont parfois perçus comme des entraves qui ralentissent fastidieusement l'action du Gouvernement. Je crois qu'il est le devoir de nous tous de ramener le débat politique à l'intérieur des règles de la démocratie et je me souhaite que ce Conseil et cette majorité sauront tirer une leçon de cette histoire.
Président - La parole au Conseiller La Torre.
La Torre (FA) - Apprezzo i toni pacati degli interventi della minoranza, sebbene trovo che l'attacco sia un affondo molto duro. Non credo - e li vorrei tranquillizzare - che questa maggioranza si sottrarrà alla discussione, avremo tempo e modo per affrontare l'argomento in pienezza anche di conoscenza di elementi e quindi ritengo che gli interventi siano anticipatori di quello che invece in quest'aula accadrà. Nessuno si vuole sottrarre ad una discussione che parte dal presupposto di un'applicazione di una legge elettorale che alla prova dei fatti si dimostra anche tortuosa, perché no? Siamo qui anche per prendere atto di quelle che sono le regole e che devono essere rispettate, perché siamo sotto l'attenzione dei cittadini; ecco che allora la discussione deve essere serena e deve partire da un presupposto anche più di dialogo, che non si può esplicare in cinque minuti, come sono previsti dal Regolamento... ma che dovranno avere modo in quest'aula di poterci permettere a tutti di affrontare la discussione in termini sereni. Sicuramente non ritengo vi sia nessun astio nei confronti dei ricorrenti, personalmente non ricordo, si diceva forse che qualcuno ha avuto da dire sui ricorrenti... non credo; penso che sia legittimo tutto quello che fino ad oggi è accaduto e credo che su questo binario di serenità dobbiamo mantenere la discussione. Li tranquillizzo quindi dicendo che assolutamente, perlomeno per quello che mi riguarda - ma penso anche per i colleghi -, questa maggioranza non si sottrarrà al dibattito, collega Louvin, non si sottrarrà!
Presidente - La parola al Consigliere Caveri.
Caveri (UV) - La ringrazio, Presidente. Vorrei dire alcune cose di tipo generale, per poi occuparmi della mia questione personale, anche se il mio intervento riguarda la mia questione.
Vorrei anzitutto dire del rispetto che porto nei confronti della Magistratura: Magistratura che è fallibile e criticabile, le sentenze vanno accettate e accolte, possono essere commentate, devono essere commentate, ma ritengo che il rispetto nei confronti della Magistratura sia un valore costituzionale, per chi crede nella vigente Costituzione repubblicana il ruolo della Magistratura e la sua indipendenza sono una garanzia non per il cittadino Luciano Caveri, ma per l'insieme dei cittadini. Vorrei dire nell'occasione che c'è un elemento in più per avere rispetto nei confronti dell'operato della Corte di Appello di Torino, perché se è vero che la legge del 1962 con questi meccanismi di ricorso si imponeva su una potestà che personalmente ritenevo dovesse già essere in capo al Consiglio regionale della Valle d'Aosta, va detto che con la legge applicativa dell'articolo 15 dello Statuto in maniera di ineleggibilità e di incompatibilità, noi ci siamo dati una legge regionale che è la fine di un lungo percorso iniziato con una modifica costituzionale nel 1989, quando alla Regione, in prima istanza allora, venne attribuita una competenza sulla legge elettorale che poi si è ampliata sulla forma di governo con la riforma statutaria del 2001. Oggi quindi possiamo dire che quel riferimento alla legge dello Stato del 1962 è entrato a far parte di un corpus giuridico dell'ordinamento valdostano voluto dallo stesso Consiglio Valle. La legge sull'ineleggibilità ed incompatibilità non fu varata dal Governo che avevo l'onore di presiedere, fu un'iniziativa consiliare. La mia posizione su quella legge è ben nota a chi era presente in maggioranza all'epoca, io ritenevo alcuni meccanismi eccessivamente severi. Tuttavia esisteva allora una logica superiore, che era quella di approvare a larga maggioranza, come avvenne, un insieme di normative che dimostrassero una capacità legislativa di questo Consiglio, per contrastare le iniziative popolari attraverso lo strumento democratico del referendum.
Prendo atto della sentenza che mi riguarda, non avrei fatto ricorso in Cassazione - lo sanno i miei avvocati - se fossi stato escluso da questo Consiglio: non lo avrei fatto perché il meccanismo è abbastanza curioso, mi sarei dovuto ripresentare oggi alla mia azienda, da cui manco da 21 anni, per poi, in un caso di rientro in Consiglio, tornare magari qualche mese dopo. Questa è una cosa che non avrei fatto, peraltro devo dire che non credo che per me, se fossi stato escluso dal Consiglio, ci sarebbero stati salvagente o paracaduti, qualcuno mi avrebbe fatto ciao con la mano dalla "nave" del Consiglio regionale.
Vorrei esprimere un dispiacere per i due colleghi di gruppo, credo di poterlo fare a nome dell'intero gruppo. So ed immagino, avendoci pensato, che cosa possa significare per loro e apprezzo anch'io i toni pacati delle opposizioni. Il provvedimento conferma quanto ho per mesi sostenuto contro le tesi affermate con una certa ripetitività nella pubblicistica, nei comizi, negli esposti di vario genere, persino nei commenti alla sentenza... non qui in aula, sui blog.
Io - lo dice la Corte di Appello di Torino - esercitavo legittimamente i due ruoli e non dovevo dare le dimissioni essendo nella sostanza, e con le dovute differenze, due incarichi intrinsecamente legati all'istituzione Presidente della Regione; quindi non è solo un fatto personale, ma è un fatto che va a fare giurisprudenza a beneficio del ruolo del Presidente della Regione, chiunque esso sia. Non solo nelle 15 pagine della sentenza che i colleghi avranno modo di leggere vengono accolte le tesi giuridiche da me affermate, ma anzi devo dire che il provvedimento rafforza ulteriormente le posizioni da me sempre affermate.
Presidente - La parola al Consigliere Salzone.
Salzone (SA-UdC-VdA) - Anche noi oggi non possiamo che prendere atto di ciò che è avvenuto, anche perché non abbiamo potuto prendere visione della sentenza. Quando avremo in mano il provvedimento, potremo fare un ragionamento più sereno. Non vogliamo insomma contribuire a strumentalizzare una situazione che vede evidentemente ed inevitabilmente l'assunzione ad interim della delega assessorile da parte del Presidente della Regione, crediamo che ciò avverrà esclusivamente per il tempo necessario comunque alla sostituzione. Crediamo anche di dover manifestare la nostra solidarietà ai colleghi che sono stati dichiarati ineleggibili e questo non certo per aver voluto aggirare la legge, ma evidentemente si paga l'applicazione di questa nuova legge, che potrà in futuro anche essere modificata.
Presidente - Se non ci sono altri consiglieri che intendono intervenire, intendo ringraziare tutti coloro che sono intervenuti in questo dibattito sulle mie dichiarazioni, li ringrazio doppiamente per i toni, per i modi, per essere stati nei tempi. Capisco il malessere che qualcuno ha manifestato perché i tempi erano contenuti nei cinque minuti, ma oggettivamente non c'erano gli elementi per fare un dibattito più approfondito.
Sarà mia cura, a seguito dell'incontro avuto questa mattina con i Capigruppo, far avere a chiunque lo voglia gli atti e la documentazione che mi è stata data ieri e peraltro, per quanto riguarda il Consigliere Caveri, consegnata questa mattina, questo dimostra che miracoli non ne possiamo fare; sappiate che gli uffici sono a disposizione per tale documentazione. Questo consentirà di riprendere eventualmente domattina l'argomento stesso nel corso delle dichiarazioni del Presidente della Regione, se ci saranno dei riferimenti allo stesso, così come credo l'argomento potrà essere approfondito nella prossima riunione del Consiglio regionale in sede di surroga dei Consiglieri che sono decaduti. Come convenuto nella riunione dei Capigruppo stamani, gli argomenti riguardanti la Presidenza della Regione: dalle comunicazioni alle risposte agli atti ispettivi, saranno rinviati a domani, così come quelli riguardanti l'Assessorato della sanità e delle politiche sociali, del quale come vi ho annunciato è stato assunto l'interim da parte del Presidente della Regione.