Objet du Conseil n. 39 du 23 juillet 2008 - Resoconto
OGGETTO N. 39/XIII - Reiezione di un ordine del giorno ed approvazione di altro ordine del giorno in relazione al disegno di legge: "Modificazioni alla legge regionale 30 novembre 2001, n. 36 (Costituzione di una società per azioni per la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent)".
Président - Nous passons à la discussion des ordres du jour qui ont été présentés respectivement par les Conseillers Fontana Carmela, Donzel et Rigo et par les Chefs de groupe de la majorité; j'en donne lecture:
Ordine del giorno
Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste
Premesso che:
- nel 2007 il mercato del gioco d'azzardo ha raggiunto un fatturato di oltre 42 miliardi di Euro (pari al 2% del PIL) segnando una crescita costante nel corso degli ultimi anni (+ 169% dal 2003 al 2007) e che il gioco pubblico in Italia si colloca al quinto posto tra le attività produttive del Paese;
- ancora recentemente Province autonome e Regioni aspirano ad avere la possibilità di istituire nuove case da gioco;
- numerosi sono stati nel passato le analisi e gli studi commissionati dalla Regione e dalla Casa da gioco di Saint-Vincent sulla situazione e sulle prospettive del Casinò;
- in questi anni si sono avvicendati assetti societari e si sono ripetuti gli interventi finanziari di supporto della Regione nei confronti della Casa da gioco senza che sino ad ora siano stati consolidati cambiamenti positivi;
- le linee di indirizzo, approvate dal Consiglio regionale nella seduta dell'8 giugno 2006, non hanno prodotto una chiara inversione di marcia rispetto alla gestione degli anni precedenti;
- le acquisizioni, da parte della Regione, del Grand Hôtel Billia e delle altre proprietà rendono più facile l'effettiva integrazione operativa delle due società;
- il superamento delle forti criticità gestionali e, contestualmente, la necessità di concretizzare un'azione di rilancio sono strettamente legate ad una concreta riorganizzazione interna della Casa da gioco;
Impegna
la Giunta regionale a rilanciare un'iniziativa di sviluppo della Casa da gioco elaborando una serie di azioni e redigendo alcune linee di indirizzo operative da trasmettere, entro ottobre 2008, alla competente Commissione consiliare per un confronto e per una successiva condivisione.
Stabilisce
che le indicazioni politiche di fondo che dovranno guidare il Governo regionale nella formulazione delle linee di indirizzo sono le seguenti:
- indirizzi specifici nella gestione, anche delle risorse umane e professionali, che portino ad un'Azienda capace di funzionare attraverso una logica privatistica di efficienza ed efficacia;
- ricerca, nel breve periodo, di iniziative capaci di attivare sinergie di rapporti con partner privati nell'ambito degli assetti societari;
- politiche mirate ad attivare azioni sinergiche tra il Casinò e il Grand Hôtel Billia;
- programmazione di una politica turistica regionale che punti all'integrazione con gli obiettivi della Casa da gioco anche nell'ottica di utilizzare al meglio tutte le potenzialità presenti nel Comune di Saint-Vincent (terme, campo di tiro a volo e di golf...) in una visione complessiva tra gioco, divertimento, benessere, tempo libero.
Determina
che le linee scaturite dal confronto con la Commissione consiliare competente dovranno fornire:
- le indicazioni operative con le quali la Giunta regionale dovrà approntare, entro dicembre 2008, un vero e proprio piano di sviluppo sul modello dei distretti industriali, aggregazioni territoriali ad alto contenuto tecnologico;
- una programmazione capace di accelerare la collaborazione tra diversi soggetti istituzionali nell'ambito di una forte collaborazione pubblico-privato, guidata da un processo di intesa istituzionale tra amministrazioni regionale e locali.
Impegna
la Giunta regionale, sulla base del programma, ad assegnare all'Organo Amministrativo della società "Casinò de la Vallée s.p.a." il compito di definire, in un vero e proprio piano aziendale, la gestione della parte del programma relativo alla Casa da gioco, entro tempi stabiliti.
Impegna altresì il Governo regionale,
durante questa fase di riorganizzazione a:
- predisporre, attraverso una concertazione con i sindacati, uno specifico piano di recupero di una struttura aziendale che presenta pesanti difficoltà di mercato programmando, nel medio periodo, il raggiungimento di una dimensione operativa ottimale:
- non attivare altri studi e consulenze che non siano parte organica delle azioni demandate alla Giunta regionale.
F.to: Fontana Carmela - Donzel - Rigo
Ordine del giorno
Il Consiglio regionale
Richiamate le linee di indirizzo in vista di un nuovo piano di sviluppo della "Casino de la Vallée S.p.A." approvate dal Consiglio regionale 1'8 giugno 2006;
Visto il disegno di legge regionale n. l/XIII, recante Modificazioni alla legge regionale 30 novembre 2001, n. 36 (Costituzione di una società per azioni per la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent);
Udito l'intervento del Presidente della Regione, Augusto Rollandin, sul predetto disegno di legge;
Concordando, in particolare, sugli indirizzi politici per il 2008 espressi dal Presidente Rollandin relativi agli interventi che devono essere posti in atto da subito al fine di avviare il rilancio effettivo della Casa da gioco di Saint-Vincent;
Ritenuto che l'attribuzione di un maggiore capitale sociale consenta alla Casino de la Vallée S.p.A. di iniziare un processo di riorganizzazione per contrastare la situazione di non redditività e portare a maggiori introiti;
Preso atto che detto processo di riorganizzazione, da condividere e concertare con il Consiglio regionale e le organizzazioni sindacali, deve riguardare diversi settori aziendali, a cominciare dal settore commerciale e dal settore produzione, nei differenti aspetti degli organici, dell'introduzione di nuovi giochi e degli investimenti nel settore delle slot machines;
Ribadita la necessità che il predetto processo di riorganizzazione sia parte integrante di un più complessivo piano di sviluppo della Casa da gioco di Saint-Vincent che comprenda:
- lo sviluppo e la valorizzazione delle sinergie con il Grand Hôtel Billia;
- gli interventi infrastrutturali necessari e funzionali alle ipotesi di sviluppo produttivo;
- gli interventi finalizzati all'utilizzo ottimale delle potenzialità offerte dal territorio dei Comuni di Saint-Vincent e Châtillon.
Impegna
Il Governo regionale:
- a definire nel più breve tempo possibile con l'organo di amministrazione della "Casino de la Vallée S.p.A." un processo di riorganizzazione finalizzato alla ricerca della maggiore produttività possibile;
- a trasmettere le linee generali di questo processo di riorganizzazione alla competente Commissione consiliare;
- a richiedere all'organo di amministrazione della "Casino de la Vallée S.p.A.", anche sulla base del confronto con la competente Commissione consiliare, la predisposizione di un nuovo piano di sviluppo, ai sensi dell'articolo 14 del Disciplinare per la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent.
F.to: Empereur - Salzone - La Torre
Président - La parole au Conseiller Rigo.
Rigo (PD) - Come sa benissimo il Presidente Rollandin - e lo ha ricordato nel suo secondo intervento -, il Casinò di Saint-Vincent ha spesso segnato pesantemente lo svolgimento della vita politica regionale, politica che è stata per lungo tempo condizionata anche dagli sviluppi di indagini lunghe e complesse spesso ricche di colpi di scena. Ci sono stati periodi tormentati e difficili non solo per le forze politiche di maggioranza o di minoranza, ma per tutti coloro che direttamente sono stati coinvolti nelle inchieste e indirettamente e penso agli amici e ai familiari.
Rispetto alla problematica del casinò, la Sinistra, a partire dal vecchio "Partito Comunista Italiano", ha cercato in questi anni di mantenere una posizione ferma e rigorosa che, rifuggendo da tentazioni propagandistiche, partisse dai fatti per scegliere soluzioni più aderenti agli interessi generali. Dicendo questo non posso non ricordare un Consigliere regionale, un amico che non dimenticherò mai, perché è stato per me un prezioso maestro di politica e di amministrazione: Demetrio Mafrica, una persona seria e corretta con una passione vera per la politica al servizio del bene comune. Ebbene, Mafrica diceva spesso che due sono sempre stati i criteri ispiratori che ci hanno guidato nelle successive fasi delle vicende che, di volta in volta, hanno accompagnato la casa da gioco: il primo è stato quello di ritenere che anche un'attività particolare qual è il gioco di azzardo possa essere gestita come un'azienda in modo corretto e trasparente grazie a precisi piani normativi ed adeguati sistemi di controllo, non ci sono mai stati cedimenti ad ipotesi di chiusura di un'attività da considerarsi immorale, né per converso c'è mai stata una fatalistica rassegnazione di fronte a fenomeni ritenuti quasi connaturali alla vita di una casa da gioco; il secondo criterio è stato quello di valutare i fatti sempre e pronunciarsi dopo su scelte importanti per la collettività valdostana attraverso atti politico-amministrativi. Bene, questo modo di intendere la politica ci ha portato oggi alla scrittura dell'ordine del giorno. Un ordine del giorno che vuole essere traccia, e per forza di cose non lo possono essere né un voto, né un intervento seppur brillante ed efficace, per costruire, insieme alle forze politiche di questo Consiglio, una direzione di marcia della politica nei confronti della gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent. Con un Presidente che ha certo memoria storica di questi ultimi decenni della casa da gioco e che conosce bene i fatti, i personaggi, i documenti... dobbiamo creare le condizioni, perché siamo all'inizio di una legislatura e non lo sono né il disegno di legge, né la ricapitalizzazione, per voltare pagina ed imboccare finalmente una direzione di marcia certa e condivisa.
Proprio per seguire l'auspicio formulato stamani dal collega Agostino, per cercare di dare il nostro contributo come Consiglieri regionali ai tanti problemi aperti nella nostra Regione, abbiamo provato ad indicare nell'ordine del giorno una serie di considerazioni e di azioni affinché questa Assemblea fosse chiamata ad esprimersi non solo sul disegno di legge, ma anche su possibili strade da intraprendere per cercare di cambiare passo. Non sono particolarmente interessato e competente sul casinò e per preparare questo ordine del giorno abbiamo "copiato", non abbiamo inventato nulla; abbiamo cercato di "mettere nero su bianco" alcuni suggerimenti e indicazioni già discusse in quest'aula e presenti nei numerosi studi commissionati, come hanno ricordato molti Consiglieri. L'ordine del giorno mi sembra ricalchi la preoccupazione e le indicazioni contenute nella relazione introduttiva del Presidente Rollandin. Se è vero che questa Assemblea, come ci ha ricordato il Presidente del Consiglio Cerise nel suo discorso di insediamento, deve essere centrale nell'attività politico-amministrativa della Regione, è il Consiglio che ne deve dettare le linee della politica amministrativa.
L'ordine del giorno è molto semplice. Nelle premesse ricalca le considerazioni che avete svolto qui, partendo da un dato: quello che il mercato del gioco d'azzardo ha raggiunto un fatturato di oltre 42 miliardi. Si prevede, in un'indagine MECN, che il mercato del gioco di azzardo italiano crescerà fino a 61 miliardi di euro entro il 2010; secondo questo rapporto sul mercato del gioco di azzardo italiano, l'Italia è uno dei mercati del gioco più importanti.
Un'altra premessa è necessaria, quella che ricordava il Presidente Rollandin: non possiamo chiudere gli occhi, le Province autonome e le Regioni aspirano ad avere una casa da gioco e quindi dobbiamo prenderne atto. Come dobbiamo prendere atto di una serie di considerazioni contenute nell'ordine del giorno a partire proprio dagli studi e dalle consulenze e dai diversi assetti societari, che si sono via via avvicendati senza che siano stati fatti dei passi in avanti positivi. Abbiamo ricordato le linee di indirizzo approvate dal Consiglio regionale, ma al di là dell'acquisizione del "Grand Hôtel Billia" non sono state fatte tante altre cose.
La parte impegnativa delinea alcuni passaggi, che dovrebbe imboccare il Governo regionale per raddrizzare una rotta che non è positiva. In questo senso viene impegnata la Giunta a rilanciare un'iniziativa di sviluppo della casa da gioco, elaborando una serie di azioni. Quali sono queste azioni che dovrebbero essere confrontate con la Commissione consiliare permanente? Sono quattro, in sintesi: "indirizzi specifici nella gestione, anche delle risorse umane e professionali, che portino ad un'Azienda capace di funzionare attraverso una logica privatistica di efficienza ed efficacia", "ricerca, nel breve periodo, di iniziative capaci di attivare sinergie di rapporti con partner privati...", "politiche mirate ad attivare azioni sinergiche tra il Casinò e il Grand Hôtel Billia" e programmazione di una politica turistica regionale nell'ottica di utilizzare tutte le potenzialità che nell'area limitrofa al casinò ci sono.
Nell'ordine del giorno si chiede poi che queste linee di indirizzo devono scaturire dal confronto con la Commissione consiliare competente per essere utili alla Giunta che dovrà approntare un vero e proprio programma di sviluppo sul modello dei distretti industriali (qui non fatevi ingannare dalla parola "industriali", sono tantissimi i distretti industriali in Italia ce n'è uno a Rimini, sul turismo sul loisir, quindi non c'è automatismo tra distretto industriale e industria e acciaieria). Perché questa logica? Perché la logica dei modelli industriali obbliga a fare una programmazione di sinergie fra privati e pubblico presenti sul territorio, che vogliono operare nella stessa direzione, non solo quindi le Amministrazioni locali o regionali. Sulla base di questo programma, assegnare compiti precisi all'organo amministrativo della società "Casino de la Vallée", con il dettato di definire, sulla base del programma generale, un piano aziendale per quanto riguarda la casa da gioco. L'ordine del giorno impegna inoltre la Regione in una concertazione con i sindacati, perché è ormai indispensabile - cito - "predisporre, attraverso una concertazione con i sindacati, uno specifico piano di recupero di una struttura aziendale che presenta pesanti difficoltà di mercato programmando, nel medio periodo, il raggiungimento di una dimensione operativa ottimale", e anche su questo tema non mancano gli studi. Infine il documento evidenzia il fatto di "non attivare altri studi e consulenze...", e, per fortuna, sembra essere questa una volontà anche del Presidente Rollandin.
In conclusione, l'ordine del giorno presentato dal gruppo del PD vuole essere un documento affinché l'Assemblea possa dare indicazioni operative al Governo regionale. Ricordo che quella di oggi è la prima adunanza della legislatura, quindi questo Consiglio, secondo me, ha il compito di definire le tracce, le indicazioni, le azioni affinché, rispetto a tale problema - che è un problema emergente per la nostra Regione - la Giunta possa operare al meglio.
Presidente - La parola al Consigliere Lattanzi.
Lattanzi (PdL) - Devo dire che cambiano i fattori della Sinistra, ma il risultato non cambia: sempre zero.
Prima di entrare nel merito dell'ordine del giorno, che mi divertirò insieme a voi a commentare, vorrei fare due puntualizzazioni sulle risposte che il Presidente ha voluto darci alla fine del dibattito sul disegno di legge n. 1. Apprezzo sempre il Presidente quando è così diretto e franco nelle proposizioni, ma anche lui da noi si aspetta altrettanta franchezza e dialogo aperto e costruttivo. Per quanto riguarda lo scenario che lei ha fatto, Presidente, dell'oggettiva difficoltà di mercato, della necessità di intervenire immediatamente, lei sa che questa è una visione che è condivisa da tutto il Consiglio. Per quanto riguarda invece l'interpretazione della chiarezza contabile, capisco che vicino alla sua destra c'è un Signore che le dice delle cose rispetto al perché con l'inversione delle percentuali... il risultato alla fine non era vero che abbiamo dato alla casa da gioco il 20%, ma tutto si riduce solo al 3% perché adesso la casa da gioco ha le competenze delle manifestazioni. C'è un piccolo particolare: che si sono presi i soldi, ma le manifestazioni non le hanno fatte! I soldi in più quindi li hanno incassati e le grandi manifestazioni non le abbiamo viste, perché prima erano a carico della Regione e qualcosa si faceva, ultimamente deserto a Saint-Vincent e non solo fuori da quel Comune, dove ci sono delle difficoltà di reperimento del turismo.
Capisco che i quattro colleghi che sono stati riconfermati in Giunta abbiano più di un imbarazzo ad affrontare oggi il disegno di legge, che ricordo presentammo... lei non vuole parlare di paternità, ma ci consentirà di farlo... ho qui il verbale della discussione, intervenne il collega Frassy a presentare il disegno di legge, nel silenzio più assordante accogliemmo le indicazioni della maggioranza, dopodiché riproponemmo le motivazioni per le quali era opportuno presentare un unico amministratore che si assumesse la responsabilità di salvare la casa da gioco. Della Giunta precedente è vero lei non faceva parte, ma agli altri che sono seduti lì ci consenta di dire: non è accettabile la posizione del "gioco delle tre carte"! Un'assunzione perlomeno di responsabilità politica da parte di chi era in quest'aula, era al Governo e ha ritenuto solo tre mesi fa quella soluzione non ottimale, mentre oggi assolutamente urgente e doverosa.
Per quanto riguarda la questione finanziaria dell'emendamento bis, diventato articolo 3, ci siamo detti con lealtà: è comprensibile che il nuovo Presidente della Regione, preso atto della grave situazione finanziaria di cui lui non ha responsabilità, ma ha responsabilità la sua forza politica che con gli alleati ha in questi ultimi anni cambiato Consigli di amministrazione in continuazione... ci vogliamo dire anche il perché? Perché c'era una guerra politica in atto all'interno del gruppo "Union Valdôtaine", perché il dopo Trentaz doveva essere un'impronta politica diversa a marchio Marguerettaz prima, Marguerettaz e Caveri poi, Caveri da solo in finale, dove si doveva dimostrare che dopo la gestione Trentaz-Dino Viérin c'era qualcuno più bravo che faceva quadrare i conti. Sembrava di essere di fronte a due partiti: uno che aveva governato quindici anni prima e l'altro che governava cinque anni dopo. Ce lo dobbiamo dire questo, altrimenti sembra che abbiamo l'anello al naso e siamo qui cinque anni a sentirci le storielle di Walt Disney. Non è stato così. Assessore Marguerettaz, lei si sollevava in questa sede a sostenere le scelte gestionali dei successivi Consigli di amministrazione delle persone che sceglievate, perché una volta erano commercialisti, una volta avvocati, poi di nuovo commercialisti, poi quelli di fuori, poi quelli di dentro... una cosa che, se non fosse tragica, sarebbe ridicola, ma oggi è patetica, perché sono cose che tutti i Valdostani sapevano! Quella casa da gioco non funzionava, perché il diretto collegamento fra gli amministratori e chi governava era devastante! Devastante nelle nomine dei dirigenti, nelle assunzioni, nell'assegnazione dei fornitori, nell'indicazione di dove dovevamo fare la pubblicità, ossia non abbiamo l'anello al naso...
Presidente - ... Consigliere Lattanzi, la invito a rimanere sull'ordine del giorno...
Lattanzi (PdL) - ... adesso le spiego perché è l'ordine del giorno. Presidente, lei era Assessore, capisco il fastidio, ma ci lasci intervenire... mi creda, Presidente, è l'ordine del giorno, stiamo parlando del casinò e delle linee strategiche politiche di questo futuro casinò, non sto parlando della diga di Place Moulin o del Tibet! Questo per fare chiarezza sul passato, perché sul futuro siamo d'accordo, il quadro è drammatico, ha ragione lei a dire che non possiamo continuare ad illuderci che il mondo intorno a noi non giri, perché se non apre Martigny, apre da qualche altra parte e, nonostante quello che potremmo fare in termini di difesa della macroregione, a difesa dei due Casinò, quello di Sanremo e quello della Valle d'Aosta, siamo nelle mani della Corte costituzionale e di chi utilizzando quella Corte spinge per liberalizzare in tutte le Regioni, io dico legittimamente. Se poi riusciremo a difenderci e a fare in modo che il nostro casinò abbia un bacino di utenza più importante, meglio sarà, anche se scopriamo che i più grossi nostri clienti sono a Napoli, non sono quelli che andranno a Verbania, ma sono a Napoli quelli qualificati che abbiamo perso!
Sul progetto futuro lei sa che ha la nostra disponibilità in termini di esperienza, se può essere utile alla maggioranza avere un contributo in termini di visione di un progetto industriale che deve vedere, e qui sull'ordine del giorno c'è un riferimento, lo sfruttamento di alcune iniziative di concetto privatistico, che dette dalla Sinistra devo dire che finalmente è caduto il Muro di Berlino anche da voi! Dico questo perché tu hai citato l'amico Mafrica, ma non era di questa idea quando si parlava di casinò, anzi sappiamo che politicamente aveva una concezione diversa, rispettabilissima, siamo stati tutti orgogliosi di essergli amici, ma con idee diverse che non erano quelle di cui oggi stiamo discutendo e che la Sinistra ci sta riproponendo. Sul progetto che la Sinistra oggi ci dice ci deve essere... crediamo che un progetto la maggioranza ce l'abbia. Nei cassetti della Giunta, Presidente Rollandin, guardi bene, so che ha cambiato scrivania, ma vada a vedere in quelle di prima, di progetti ce ne sono almeno tre tutti validissimi. Chi ha avuto la fortuna di leggere quei progetti ha potuto apprezzare le normalità di progetti aziendali (business plan) che partono da un'analisi di mercato, di progettualità, di mission, di vision, di obiettivi, di risorse e di uomini. Questi progetti ci sono, sono buoni; perché non hanno funzionato? Perché non sono mai stati applicati nessuno dei tre! Evidentemente le volontà politiche erano diverse da quelle di prendere un Consiglio di amministrazione e dire: "guarda, questo è il piano industriale, adesso vai avanti, ogni sei mesi ti controllo". È stata una gestione diversa, una gestione che per 14 anni è stata "Union Valdôtaine", Sinistre e negli ultimi due anni forze autonomiste, senza cambiare nulla perché la discesa era avviata in maniera drammatica e con difficoltà per poterla frenare.
Solo un appunto su questo ordine del giorno, su cui ci asterremo perché talmente pleonastico che offenderebbe l'intelligenza delle persone che sono in quest'aula se così non fosse, perché la Giunta dovrà presentarsi in Consiglio con un amministratore unico, che auspichiamo non sia uno di quelli che ha gestito la casa da gioco negli ultimi cinque anni, altrimenti torniamo agli stessi personaggi che hanno già dato, dopodiché se sono tre o sono uno, lo sapremo presto, speriamo molto presto con allegato il progetto industriale, ma dicevo un solo appunto: questo casinò ormai è una diligenza impazzita e una diligenza ha sempre tre elementi: la diligenza stessa (il casinò), i cavalli che la tirano (le risorse umane, professionali, i dirigenti che sono lì da venti anni, sempre gli stessi) e i conducenti (in questi ultimi anni sono stati quando cinque, quando quattro, quando tre, quando uno con il tutor). Non è solo il conduttore, sono d'accordo con il Presidente, che fa la differenza, ma una riflessione su questi cavalli la vogliamo fare? Su questi dirigenti, direttori, responsabili che in questi venti anni, negli ultimi dieci hanno mandato a fondo la "Casinò S.p.a." chiunque avesse governato nel Consiglio di amministrazione? Altrimenti non risolviamo il problema, lei passerà da cinque a uno, ma quell'uno deve sempre condurre quei sei cavalli là? E quei sei cavalli vanno dove vogliono loro, perché hanno in testa i loro processi, i loro interessi, le loro amicizie e le loro influenze!
Sull'ordine del giorno ci asterremo perché siamo sicuri che il Presidente Rollandin ha un progetto di sviluppo, sono sicuro che avrà trovato quelli che erano stati proposti negli ultimi cinque anni, appena lo vedremo diremo subito "sì" al progetto di sviluppo con queste raccomandazioni. Credo che però sul passato si possa chiudere tombalmente, pur nella lealtà e nel riconoscimento delle responsabilità politiche.
Presidente - La parola al Consigliere Louvin.
Louvin (VdAV-R) - Parlerò sottovoce perché non vorrei svegliare i colleghi della maggioranza, che forse per mia colpa non ho sentito nel dibattito; mi sono assentato poco, ma non vorrei turbare il loro sonno. La volta precedente pensavamo fosse l'effetto dell'ingresso nella sala consiliare che avesse provocato timidezza, ma stavolta direi che le ragioni sono diverse, non riguardano solo il gruppo "dell'Union", ma l'intera maggioranza di fronte a questo cambiamento di marcia a cui stiamo assistendo.
Intanto devo dire, lo dico a nome del mio gruppo, che ci dispiace che prenda - e temo che sarà ancora così per molto tempo - tanto spazio la problematica del casinò. Non è l'unica vicenda spinosa che conosce la Valle, ma, per storia ormai consolidata di questo Consiglio, il tempo che si dedica a questo argomento è eccessivo in certi momenti, ma è segno di un'incapacità generalizzata e storica della classe politica valdostana di uscire dalle secche di questa vicenda. La "cura Rollandin" si sta rivelando decisamente pesante, d'altra parte in linea con la tipologia del protagonista, perché ha stroncato qualsiasi possibilità di voce anche solo dissonante. Il mancato "verbo" da parte "dell'Union Valdôtaine" si può spiegare, ma il mancato partecipare ad un dibattito di questo calibro delle altre forze di maggioranza mi dà il senso di un passo indietro. Di fronte ad un'operazione della virulenza di quella di azzerare, a pochi mesi di distanza, l'ultimo dei Consigli di amministrazione messo in pista dalla precedente maggioranza, dell'idea che le redini non di una diligenza, ma di un puledro siano prese in mano, molto corte e ravvicinate, dal solo Presidente, eliminando qualsiasi mediazione di partiti e di forze di Governo nel controllo e nell'indirizzare il casinò... Noi condividiamo un'osservazione che è stata fatta dal fronte opposto, ossia che tanti erano i giardinetti, tante erano le sinecure che ciascuno si voleva ritagliare: in questo potrebbe anche sembrare attraente la prospettiva messianica dell'amministratore unico. Abbiamo già un amministratore unico in Regione perché non volete che lo si metta anche al casinò? Mi pare conseguente, ha una logica impeccabile, ma questa logica non è la nostra e lo diciamo, non per rimpianto delle operazioni guascone e pittoresche dell'Assessorato delle finanze precedente, per i coups de théâtre che venivano dalla Giunta precedente, ma perché riteniamo che le linee di indirizzo per quello che il Presidente Rollandin auspica e che auspichiamo tutti, e che è il risollevarsi delle sorti della casa da gioco, come traino economico per la Valle, questo è legato all'effettività di un piano che viene rimesso a dopo: intanto cominciamo a "fare piazza pulita"! Cominciamo ad azzerare tutto quello che ci può dare fastidio, tutte le intermediazioni, tutti i negoziati che ci possono essere! È una grossa assunzione di responsabilità, Presidente Rollandin, è un notevole carico di autorità che lei prende su di sé. Lei non è certo persona da sottrarsi a questo genere di decisioni, ma lo riteniamo comunque pericoloso, lo riteniamo "inquietante", perché può dare la stura ad una serie di altri momenti di azzeramento.
Pochi giorni fa abbiamo avuto notizia di una nomina di un Presidente della "CVA", anche questa mi pare poco mediata dal punto di vista delle discussioni, poco preceduta da un confronto. Ormai è visibile la presa in mano del "sistema Valle d'Aosta" da parte del Presidente della Regione. Se qualcuno ha dei dubbi sul fatto che questa sia la vera riforma istituzionale, vorrei cancellarli, perché questa è la sola riforma che è in corso: si sta passando ad un sistema monocratico. Può essere buono o cattivo, per noi non è affatto il migliore. Per quanto valide possano essere le persone, il sistema monocratico di concentramento del potere e delle capacità di indirizzo in una sola persona non sono auspicabili. Per questa ragione non riteniamo vago, né inconcludente l'ordine del giorno che è stato presentato dai colleghi del "PD". In questa fase qualsiasi documento è ancora generico ed informe, ma vale quanto meno a richiamare noi prima di tutto e il futuro amministratore, perché sarà amministratore unico a quanto ci è stato comunicato, al dovere di riferire e, per quanto possibile, confrontarsi.
Chiederemo al Presidente di mettere in discussione alcuni emendamenti, uno dei quali riguarda le modalità di scelta e un'interlocuzione del Consiglio nel momento in cui questo avverrà, perché questo avverrà nel mese di agosto, quando non solo certe componenti di questo Consiglio saranno dormienti, ma magari anche altre saranno stese in qualche lido più assolato e non riguarderà più questo Consiglio né chi verrà messo né come verrà individuato chi governerà sul casinò.
Noi non condividiamo questo modo di lavorare. Sappiamo delle urgenze, sappiamo essere presenti, lo diremo più tardi e saremo presenti se questo Consiglio si darà i mezzi per interloquire ma c'è anche un altro aspetto che ci preoccupa in questo tenere la briglia corta e riguarda anche il rapporto con le organizzazioni sindacali, con il fronte di tensione sociale o rivendicativa che è in corso in questo momento nella casa da gioco. Sempre più lei, Presidente, è esposto in prima persona, lo erano già le Giunte precedenti, qualcuna ha tentato di rimanere più distante, altre si sono sporte un po' troppo, forse c'è qualche debituccio di campagna elettorale ancora da chiudere in questa fase. Potrebbe essere una maldicenza, mettiamola pure fra parentesi, ma lei e la sua maggioranza siete sempre più esposti anche sotto tale profilo.
Non si può dire che questo soggetto sarà rappresentante autonomo. Chi viene messo è un commissario, nominato dal Presidente della Regione, e non mi riferisco ai commissari che fanno altra funzione. Questo è un commissariamento di fatto questo di quella che dovrebbe essere una società e che come società dovrebbe avvalersi delle ricapitalizzazioni come questa che è in corso, in termini normali di rilancio del mercato. Ormai, lo ha ricordato lei, Presidente, nelle scansioni delle ricapitalizzazioni, queste sono diventate così croniche da far perdere quel carattere naturale di intervento dell'azionista e questo rischia di esporre alla lunga questo tipo di interventi a severe critiche di distorsione del mercato.
Noi ci auguriamo di venire fuori dal bollettino di guerra dei dati negativi che lei ci ha ricordato, "firmato Diaz" sembrava di leggere quelli della I Guerra mondiale: tanto abbiamo perso, tante presenze in meno, è drammatico! Lo dico con il sorriso sulle labbra, perché bisogna sdrammatizzare, ma è pur sempre drammatico. Non abbiamo la fiducia che il collega Lattanzi ha appena manifestato, questa sua adesione spontanea, senza ancora sapere quello che verrà. Lei ha già detto "sì", collega, ma fa parte di una corrispondenza di amorosi sensi che noi ben comprendiamo. Noi non diciamo "sì", noi saremo qui a vegliare dal punto di vista dei contenuti di questo rilancio con un'apprensione particolare per il metodo che è stato scelto e che è quello della concentrazione in un'unica mano del potere.
Presidente - La parola al Consigliere Empereur.
Empereur (UV) - Abbiamo ritenuto, come forze di maggioranza, di presentare un ordine del giorno che, riferendosi a due presupposti essenziali, da un lato il disegno di legge in discussione in questo momento (basato sulla riorganizzazione dell'organo amministrativo e sulla ricapitalizzazione della società), dall'altro i contenuti dell'intervento del Presidente Rollandin, ha un obiettivo fondamentale: quello del rilancio effettivo della casa da gioco di Saint-Vincent. È un ordine del giorno che prende spunto anche dalle audizioni e dal confronto che si è sviluppato in IV Commissione e che, come hanno potuto riscontrare i colleghi, impegna il Governo regionale su tre punti sostanziali: innanzitutto i tempi per il processo di riorganizzazione che devono essere i più brevi possibili, quindi il coinvolgimento di questo Consesso attraverso la Commissione consiliare competente, e infine la definizione di un nuovo piano di sviluppo anche attraverso quel confronto con la Commissione consiliare che l'organo di amministrazione della "Casino de la Vallée S.p.a." dovrà avere.
Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.
Rollandin (UV) - Je crois que les interventions qui ont été faites de la part du Conseiller Rigo sur les exigences pour aborder le thème du casino sont appréciables et je crois que si on va lire la résolution qu'on a présentée, dans des termes un peu plus réduits elle reprend les exigences dont le Conseiller Rigo disait, de façon différente comme temps et comme présentation d'un projet. Ce que je dois avouer c'est l'attitude de qui doit juger les collègues, l'attitude dans cette salle, si on ne parle pas, cela veut dire qu'il n'a rien à dire, tandis que très souvent on peut même dire que qui parle dit très peu. L'être conditionné du fait d'être resté pendant des années militant de "l'Union Valdôtaine" ne doit pas être quelque chose qui est redoutable, chacun a son histoire. Tu as fait partie de l'"UV", ce n'est pas le cas d'insister sur le fait que le mouvement a à présent des militants, des personnes qui estiment juger une majorité pour ce qui est une confrontation faite le moment dû. Il n'est pas indispensable de faire ici vitrine dans chaque instant, ce qui ne signifie pas que l'invitation à parler n'était pas indispensable, compte tenu que chacun exprime ce qu'il veut le moment qu'il croit le plus opportun, sans qu'il y ait des sollicitations continuelles de la part des professeurs de n'importe où. J'estime que le dialogue est important, mais une majorité a un sens si le dialogue est fait pour préparer les actes, autrefois on reprochait qu'on venait ici, que chacun disait ce qu'il voulait; le fait qu'on exprime ici un projet, qu'on aille présenter une résolution de la majorité a un sens car il y a eu un débat, une proposition, une perspective.
On a présenté cette résolution qui donne mandat exactement à la Junte, donc au Gouvernement, de travailler aussi le mois d'août, là où les forces politiques ne sont pas toutes en vacances, elles sont bien attentives à l'activité politique. En vacance c'est le Conseil, non la politique, chose différente. Dans ce sens alors j'inviterais dans le respect de la personne avant tout, je crois que qui est présent ou pour le fait qu'il n'intervient pas cela ne veut pas dire qu'il est en train de dormir. Il peut réfléchir, il peut être là pour suivre avec attention le débat et en faire bonne mémoire. Cela m'a un peu étonné de la part de M. Louvin, qui autrefois était plus attentif au respect des autres. Pour ce qui est au contraire de l'intervention et de la peur qu'il y ait cette monocratie, pas de problème, M. Louvin: le débat se tient, les confrontations sont correctes et je crois que chacun doit penser à sa force politique.
Le osservazioni fatte relativamente alle manifestazioni che si stanno portando avanti su un programma da parte del casinò può darsi che non abbiano quel vigore e quella incisività secondo le sue valutazioni, ma un calendario di manifestazioni è in atto da parte del casinò, anche lì si potrà discutere e credo che sarà un altro degli argomenti su cui riflettere su come intervenire nell'ambito di un programma. Con il mandato che diamo con questa risoluzione che le forze di maggioranza hanno presentato... siamo coscienti che con tale aumento di capitale abbiamo voluto giustificare il perché dell'aumento di capitale con degli interventi che vanno fatti tenendo conto dell'esperienza dei Consigli di amministrazione precedenti, di quello che non si è potuto fare e di quello che si vorrebbe fare. Questo è il senso dell'intervento, minimale, lo riconosco; ha detto bene chi è intervenuto: sicuramente c'è l'esigenza di rivisitare i vari piani già presenti - ho cambiato la scrivania, ma i cassetti sono troppo piccoli per mantenere tutti i progetti, che sono ancora depositati in altre stanze e hanno già fatto oggetto di analisi - e credo che, nel momento in cui presenteremo i risultati, daremo contezza delle osservazioni e daremo delle risposte più puntuali alle osservazioni degli intervenuti e soprattutto come maggioranza presenteremo un programma che sarà portato all'attenzione delle Commissioni consiliari e al dibattito dell'Assemblea.
Presidente - La parola al Consigliere Donzel.
Donzel (PD) - Non è mia intenzione ripetere cose che abbiamo più volte sentito dire oggi: mi riferisco alla drammatica situazione che è stata tracciata dal Presidente e dai vari Consiglieri che sono intervenuti sul casinò; ritengo però importante ribadire l'atteggiamento con cui ci siamo presentati in questa sede ed è stato quello di non limitarci a discutere esclusivamente di un amministratore unico o di tre amministratori e della ricapitalizzazione.
Abbiamo visto che, al di là di chi vuole prendersi il merito di questo amministratore, il Presidente stesso è ben consapevole che la scelta dell'amministratore non è di per sé sufficiente e dirimente sulla questione del casinò, così come la stessa ricapitalizzazione che è una scelta del tutto difensiva, non in linea con le aspettative di un vero e proprio piano di sviluppo, anche questa non è di per sé risolutiva. Ecco dunque la necessità di venire qui e dire: "noi abbiamo qualche idea", certo non è una novità, è stato estremamente onesto il collega Rigo a riportare all'attenzione di questo Consiglio idee che già qui erano state votate, ma disattese! Non sono delle novità, sono cose che vengono ripetute e disattese, ma era nostro dovere farlo, ossia ripresentare queste situazioni.
Vorrei approfondire alcuni passaggi. A parte qualche battuta che ravviva il pomeriggio, mi chiedo se questo Presidente, che riceve così tanti elogi da "Il Popolo della libertà", abbia necessità di questi valenti oratori che fanno da portavoce della Giunta; credo sia più che sufficiente il Presidente a difendere le sue scelte. Quanto a noi del "PD", ci sentiamo sereni a parlare della questione del casinò e ritengo che sia necessario che qualcuno prenda atto che esiste la possibilità di parlare di imprenditoria sia da Sinistra, di cui orgogliosamente faccio parte, sia da Destra, che la tradizione di un'imprenditoria illuminata socialista ha dei predecessori come Robert Owen che risalgono alla prima metà dell'800. Non abbiamo quindi aspettato il 1989 per occuparci di queste problematiche, insomma il mondo è stato creato prima dell'avvento di Berlusconi e forse sarebbe necessario prenderne atto. Vorrei però esprimere una preoccupazione, perché in tutti gli interventi oggi si è fatto soprattutto riferimento ad idee, insomma abbiamo capito che i Consigli di amministrazione non funzionavano. Adesso c'è un'idea che un amministratore unico potrebbe risolvere tutti questi problemi, io sono di altro avviso, anche se non sono ostile all'idea dell'amministratore unico: penso che il Casinò di Venezia ha cinque Consiglieri di amministrazione e il Consiglio di amministrazione funziona, quindi è importante il gioco di squadra. Ha detto giustamente in un intervento, qualche anno fa, il Sindaco Cacciari che: "il Casinò di Venezia è una struttura troppo importante per la città per essere amministrata anche solo inducendo il sospetto di una logica di parte". È in questo che abbiamo fallito in questa Regione, perché il casinò è stato gestito come una proprietà di qualcuno, non della Regione ed è questo che chiediamo al Presidente di correggere, di riportare puntualmente in tale aula, nelle Commissioni le decisioni che verranno prese per valutare se queste vanno nell'indirizzo di quei tanti studi che così a caro prezzo abbiamo pagato. Uno degli studi che abbiamo pagato a caro prezzo è stato quello che ha messo in luce come uno dei problemi enormi del casinò sia il numero degli addetti, qui tutti ne parlano sottovoce, perché tutti hanno preso voti dai dipendenti del casinò, però tutti hanno in mente una cosa sola: è colpa dell'alto numero dei dipendenti, ma scusate, secondo voi è colpa dell'alto numero dei dipendenti che si riduce il numero di coloro che vanno a giocare al casinò? A mio avviso, no, non è che vengono e vedono tanti dipendenti e allora vanno via! Il problema del numero dei dipendenti è legato alla situazione deficitaria della casa da gioco: avendo sbagliato per decine di anni scelte imprenditoriali nell'area di Châtillon e Saint-Vincent e sul casinò, e sul "Billia", oggi ci troviamo a gestire una società che ha meno risorse ed emerge il problema dei dipendenti, ma abbiamo il coraggio di dire che non è colpa dei dipendenti, perché non è che un giocatore non viene più perché vede troppi dipendenti! Un giocatore non viene più, perché non c'è più interesse in quella struttura e soprattutto in tutta l'area. Bisogna rendersi conto che in attività turistiche come quelle delle crociere... io non sono un "frequentatore dei loisirs", eccetera, ma mi sono reso conto che le crociere hanno un boom, perché vengono offerti tanti servizi all'interno di una nave, ciò che non avviene più nel Comune di Saint-Vincent, perché la casa da gioco da sola e per di più in alcune parti obsoleta non risponde più a tali problemi. Ecco questo abbiamo cercato di sollevare e voglio subito evidenziare che l'idea di incentivare gli esodi con un costo di circa 3.000 euro non sarà la soluzione, sarà una di quelle scelte difensive per dire: "vediamo di mandarne via un po' per riuscire a guadagnarci sopra", ma se la gente non arriva a giocare, fra qualche anno discuteremo dei nuovi esodi. È il progetto che ci vuole, è il rilancio della casa da gioco e dell'area: questa è la risposta! Naturalmente gli esodi con la concertazione con il sindacato e certamente in una situazione non invidiabile, perché si gestisce oggi una situazione in cui molti sono sul piede di guerra in situazione di sciopero, dove per anni si è delegittimato un certo sindacato favorendo rappresentanze alla spicciolata e questo sarà un grave problema! Anche perché, sulla base di una piccola esperienza che ho in quel settore, non sempre gli esodi, soprattutto quando sono sovvenzionati, danno le risposte volute, vanno via i migliori alle volte e ci si trova con il personale di risulta, quelli che non hanno dove andare. Si perde la professionalità, poi bisogna andarla a ricreare e si dovranno fare investimenti per ricreare la professionalità. L'impressione è che senza un gioco di squadra non si andrà da nessuna parte; mi ha colpito questa cosa della sfiducia di chi ha gestito la casa da gioco, se non c'è tale fiducia, se non c'è tale voglia di fare impresa, se non c'è la voglia di rilanciare il casinò e questa voglia non è percepita dai dipendenti che stanno lì, non si muove nulla! Ecco perché non è una cosa di Destra o di Sinistra, ma è una cosa che deve scaturire un meccanismo in cui noi riusciamo a trasmettere una volontà vera di rilancio della casa da gioco e questo era lo spirito che abbiamo voluto portare con umiltà qui. Mi fa piacere che la maggioranza abbia tentato all'ultimo momento di recuperare con un documento suo, perché sarebbe stato infelice legarsi ad un ordine del giorno della minoranza, ma non era completamente fuori luogo richiamare a questa necessità di una visione complessiva.
Infine due parole sul "caso Nicco", davvero montato in modo strumentale. Bastava una telefonata per sgonfiare questa bufala: la telefonata che ho fatto io, per sapere che l'Onorevole non ha mai firmato quella proposta di legge presentata da Zeller. Diciamo così che questo Nicco schizofrenico non me lo vedo che lavora gomito a gomito con Fosson e Zucchi nell'interesse della Regione per la "Testafochi" e poi ci pugnala alle spalle per la casa da gioco. Ho una sensibilità tale da non immaginare una situazione di questo tipo, mi attengo a quello che mi è stato riferito: si tratta di un refuso degli uffici della Camera e questo riporto in quest'aula e ritengo che sarebbe necessario accogliere tale cosa e non continuare con insinuazioni offensive al riguardo. Questo per ribadire la necessità del nostro ordine del giorno e per dire che, rispetto a tale ordine del giorno, vorremmo una maggiore attenzione da parte del Consiglio.
Président - Je soumets au vote l'ordre du jour qui a été présenté par le groupe "PD":
Conseillers présents: 33
Votants: 8
Pour: 8
Abstentions: 25 (Agostino, Benin, Bieler, Caveri, Cerise Alberto, Comé, Crétaz, Empereur, Impérial Hélène, La Torre, Lanièce Albert, Lanièce André, Lattanzi, Lavoyer, Marguerettaz, Pastoret, Rini Emily, Rollandin, Rosset, Salzone, Tibaldi, Viérin Laurent, Viérin Marco, Zublena Manuela, Zucchi)
Le Conseil n'approuve pas.
Président - La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi sur l'ordre du jour présenté par les Chefs de groupe de la majorité.
Tibaldi (PdL) - Una breve dichiarazione di voto. Diciamo che ci sorprende questo ordine del giorno, perché non sappiamo se appare come un segnale di confusione da parte della maggioranza nei confronti di scelte prese da parte del Presidente, forse in via piuttosto solitaria, e che oggi vengono apprese dai componenti della maggioranza, oppure se si tratta di un timido segnale di esistenza da parte della maggioranza, per dire al Presidente: "esistiamo anche noi!".
Adesso battute a parte, in questo documento nelle premesse si concorda sugli indirizzi politici per il 2008 espressi dal Presidente della Regione, non abbiamo capito quali sono gli indirizzi politici, se il collega Empereur o qualcun altro dei sottoscrittori di questo documento ci vogliono illuminare non ci dispiacerebbe. "... di iniziare un processo di riorganizzazione per contrastare la situazione di non redditività e portare a maggiori introiti...": questo è un riconoscimento neppure troppo implicito che finora non è mai stato avviato un processo di riorganizzazione; se da adesso in avanti ci sarà, non ci dispiacerà, ma forse non vi siete resi conto che il tempo è scaduto e questo processo di riorganizzazione avrebbe dovuto essere presentato contestualmente a delle decisioni oggi comunicate da parte del Presidente con la modifica della legge n. 36 e con una sostanziosa ricapitalizzazione.
Il collega Empereur poi ci ha detto: "abbiamo anche scandito i tempi", non so se ha letto quello che ha sottoscritto, collega Empereur, nella parte impegnativa si dice: "Impegna il Governo regionale a definire nel più breve tempo possibile...", ossia a definire in un tempo indefinito, perché "il più breve tempo possibile" vuol dire tutto e non vuol dire niente. Questo "breve tempo possibile" può essere un giorno come dieci anni, una formulazione di tale tipo l'abbiamo vista riprodotta a più riprese in documenti simili a questo e abbiamo visto che in genere non sono state produttive, anzi sono state piuttosto improduttive, per non dire abbandonate in qualche cassetto dei Presidenti che si sono succeduti.
"... a richiedere all'organo di amministrazione... un nuovo piano di sviluppo...": anche qui sta a significare che i piani di sviluppo che sono stati approvati fino adesso possono essere tranquillamente cestinati, con grande dispendio di energia e di denaro, come diceva prima il collega Lattanzi, anche se qualche valenza tali piani avevano. Votare questo quindi significa da parte vostra smentire il passato e vedere l'Assessore Marguerettaz o l'ex Presidente Caveri votare un documento come questo appare quanto meno curioso e significativo. Noi naturalmente ci asterremo, anche perché si tratta di belle parole scritte "nero su bianco" su un pezzo di carta.
Président - Je soumets au vote l'ordre du jour qui a été présenté par les Chefs de groupe de la majorité:
Conseillers présents: 35
Votants: 23
Pour: 22
Contre: 1
Abstentions: 12 (Benin, Bertin, Cerise Giuseppe, Chatrian, Donzel, Fontana Carmela, Lattanzi, Louvin, Morelli Patrizia, Rigo, Tibaldi, Zucchi)
Le Conseil approuve.
Presidente - Passiamo ora alla discussione dell'articolato della legge.
La parola al Consigliere Louvin.
Louvin (VdAV-R) - Pour une courte motion d'ordre. Je souhaiterais me confronter avec les Chefs de groupe de la majorité et de l'opposition pour la suite des travaux.
Président - Vous avez demandé une suspension; donc le Conseil est suspendu pendant dix minutes.
Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 19,33 alle 19,39.
Presidente - Riprendiamo i lavori. Volevo comunicarvi che i Capigruppo hanno proposto di sospendere qui i lavori di questo Consiglio per riprendere l'argomento domani mattina. Prima di sospendere i lavori però voglio farvi una comunicazione: è un sollecito, perché mancano ancora i rendiconti delle spese elettorali dei singoli Consiglieri e delle liste; vi ricordo che se questi non arrivano entro il 12 agosto, si attiva la procedura di decadenza nei confronti dei Consiglieri omittenti, per cui è una cosa seria e vi invito ad adempiere a questo onere. Vi ringrazio.
I lavori riprenderanno domani mattina alle ore 9,00.
La seduta è tolta.
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La seduta termina alle ore 19,42.