Objet du Conseil n. 3445 du 7 avril 2008 - Resoconto
OGGETTO N. 3445/XII - Approvazione, ai sensi dell'articolo 3, quinto comma, della legge regionale 17 agosto 2004, n. 21, di un "Programma delle opere di rilevante interesse regionale" correlate agli interventi di cui al "Primo Piano di interventi (che comportano la realizzazione di opere) di rilevante interesse regionale". (Ritiro di ordine del giorno)
Il Consiglio
Vista la legge regionale n. 21 in data 17 agosto 2004 concernente "Disposizioni in materia di opere di rilevante interesse regionale, disciplina del Fondo per speciali programmi di investimento e istituzione del Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici (NUVV). Modificazioni alla legge regionale 20 novembre 1995, n. 48, da ultimo modificata dalla legge regionale 28 aprile 2003, n. 13" ed in particolare l'articolo 3 che prevede, tra l'altro, che la Giunta regionale:
- sottoponga, sentito il Consiglio permanente degli enti locali, all'approvazione del Consiglio regionale, un piano di interventi che comportano la realizzazione di opere di rilevante interesse regionale, definiti, in particolare, mediante l'indicazione di massima della localizzazione delle opere, del settore interessato e delle finalità perseguite;
- proponga, con le medesime modalità di cui al punto precedente, eventuali integrazioni o modificazioni al piano di cui sopra, laddove emerga la necessità di nuovi interventi ovvero di correzioni od aggiunte agli interventi già previsti ed approvati;
- disponga, successivamente all'approvazione del piano e al fine dell'individuazione delle opere di rilevante interesse regionale correlate agli interventi individuati, l'elaborazione di appositi studi di fattibilità;
- disponga che la struttura regionale competente con l'ausilio del NUVV e delle strutture regionali di volta in volta interessate provveda, con le modalità e nei tempi stabiliti con propria deliberazione, ad effettuare un'apposita istruttoria sugli studi di fattibilità, ovvero sui progetti se già disponibili, al fine di accertare l'effettiva fattibilità tecnica ed economica e la conformità dell'opera alle caratteristiche di cui all'articolo 2 della legge medesima;
- inserisca gli studi di fattibilità e i progetti, la cui istruttoria abbia dato esito positivo, in un programma di realizzazione delle opere correlate agli interventi di rilevante interesse regionale, da sottoporre all'approvazione del Consiglio regionale, con le modalità previste dall'articolo 7 della legge regionale 20 giugno 1996, n. 12 e s.m.i. (legge regionale in materia di Lavori pubblici), e che costituisce integrazione al programma regionale di previsione dei lavori pubblici;
Richiamato l'articolo 2 della medesima legge con il quale sono definite le "opere di rilevante interesse regionale" quali lavori pubblici coerenti con il Piano territoriale paesistico, aventi rilevanza regionale in relazione alle finalità perseguite, con particolare riferimento a quelle di sviluppo economico-sociale, di tutela e riqualificazione ambientale, ancorché localizzati sul territorio di un singolo comune, e comportanti una previsione di spesa complessiva di investimento non inferiore a 10 milioni di euro;
Richiamata la propria deliberazione n. 1718/XII dell'11 gennaio 2006 - recante "Approvazione, ai sensi dell'articolo 3, primo comma, della legge regionale 17 agosto 2004, n. 21, del "Primo Piano di interventi (che comportano la realizzazione di opere) di rilevante interesse regionale"" - con la quale è stato approvato un primo Piano costituito dai seguenti interventi:
1. Ammodernamento delle strutture ospedaliere in un unico presidio;
2. Creazione del polo universitario nell'ambito della riconversione di strutture militari;
3. Aumento della capacità operativa dell'aeroporto regionale con l'ammodernamento delle strutture di volo e delle infrastrutture logistiche connesse;
4. Primo intervento di ammodernamento del sistema ferroviario valdostano;
5. Realizzazione di un polo di attestamento del traffico autostradale per l'accesso al comprensorio di Pila e alla città di Aosta con conseguente riduzione del traffico sulla rete urbana;
6. Adeguamento tecnico dell'impianto di telecabina Aosta-Pila al fine di eliminare le carenze funzionali e costruttive;
7. Eliminazione e razionalizzazione del traffico veicolare all'interno dell'abitato di Valtournenche con miglioramento dell'accessibilità e riduzione dei tempi di percorrenza per la stazione turistica di Breuil Cervinia;
8. Miglioramento dell'accessibilità e riduzione dei tempi di percorrenza della SR n. 44 per la Valle del Lys;
9. Messa in sicurezza del tratto tra il km 8+000 e il km 9+600 della SR n. 47;
10. Miglioramento dell'accessibilità e riduzione dei tempi di percorrenza della SR n. 45 per la Valle d'Ayas;
11. Realizzazione di una struttura da destinare ad archivio storico e di deposito regionale;
12. Realizzazione di un nodo intermodale per consentire la permeabilità della viabilità autostradale con i sistemi di offerta turistica della bassa Valle d'Aosta e realizzazione di un sistema di informazioni in tempo reale sulle condizioni del traffico relativo alla viabilità internazionale (Porta della Valle d'Aosta);
13. Completamento dei lavori di recupero e riconversione dell'ex cotonificio Brambilla di Verrès da destinarsi a polo scolastico e servizi annessi;
14. Creazione di posti auto a servizio della casa da gioco e della stazione turistica;
Richiamata la deliberazione della Giunta regionale n. 313 del 3 febbraio 2006, con la quale è stato, tra l'altro, incaricato il NUVV di effettuare una preliminare verifica della documentazione disponibile relativa agli interventi di cui al paragrafo precedente nonché sono state approvate le modalità di istruttoria degli studi di fattibilità ovvero dei progetti disponibili;
Richiamata la deliberazione della Giunta regionale n. 857 del 24 marzo 2006 con la quale è stato preso atto delle conclusioni della preliminare verifica, effettuata dal NUVV, della documentazione disponibile relativa agli interventi inseriti nel Piano ed è stato dato mandato al Dipartimento opere pubbliche e edilizia residenziale di avviare le procedure per l'affidamento degli studi di fattibilità, ovvero di impartire le opportune disposizioni alle strutture o ai soggetti proponenti dei vari interventi al fine di completare gli studi di fattibilità o i progetti già disponibili, secondo le conclusioni effettuate dal NUVV e per i relativi ambiti di fattibilità da sviluppare al livello di dettaglio richiesto relativamente alla localizzazione territoriale degli interventi previsti;
Tenuto conto che con deliberazione della Giunta regionale n. 1843 del 23 giugno 2006 è stato ricostituito il NUVV in applicazione della legge regionale 5 dicembre 2005, n. 31 - recante "Manutenzione, per l'anno 2005, del sistema normativo regionale. Modificazioni di leggi regionali e altre disposizioni" - che innova la disciplina del NUVV medesimo con riferimento agli ambiti di attività e all'articolazione funzionale in due sezioni operative di cui una, il NUVVOP, ha particolari funzioni di assistenza tecnica e supporto alla programmazione connessa al Piano delle opere di rilevante interesse regionale di cui alla legge regionale 21/2004;
Preso atto che:
- sono stati conferiti gli incarichi relativi agli studi di fattibilità (SdF) o alle integrazioni richieste con la deliberazione della Giunta regionale n. 857 del 24 marzo 2006 per tredici interventi del Piano; non è ancora stato avviato lo SdF relativo all'intervento di "Realizzazione di una struttura da destinare ad archivio storico e di deposito regionale" in quanto è in corso l'individuazione di un'area ottimale e funzionale per localizzare l'intervento;
- sono pervenute dodici documentazioni integrative o SdF per i quali è stata avviata l'istruttoria con l'ausilio del NUVVOP dei quali:
a) cinque con istruttoria conclusasi positivamente e che possono, pertanto, essere inseriti in un "Programma delle opere di rilevante interesse regionale" ai sensi del comma 5, dell'articolo 3, della legge regionale 21/2004. Le singole conclusioni sono riportate nella seguente documentazione - allegata alla presente deliberazione e che ne forma parte integrante -: Conclusioni dell'istruttoria sullo studio di fattibilità finalizzato all'"Ammodernamento delle strutture ospedaliere in un unico presidio" (allegato n. 1); Conclusioni dell'istruttoria sullo studio di fattibilità finalizzato al "Miglioramento dell'accessibilità e riduzione dei tempi di percorrenza della S.R. n. 44 per la Valle del Lys" (allegato n. 2); Conclusioni dell'istruttoria sullo studio di fattibilità finalizzato alla "Messa in sicurezza del tratto tra il km 8+000 e il km 9+600 della S.R. n. 47" (allegato n. 3); Conclusioni dell'istruttoria sullo studio di fattibilità finalizzato al "Miglioramento dell'accessibilità e riduzione dei tempi di percorrenza della S.R. n. 45 per la Valle d'Ayas" (allegato n. 4); Conclusioni dell'istruttoria sullo studio di fattibilità finalizzato alla "Realizzazione di un nodo intermodale per consentire la permeabilità della viabilità autostradale con i sistemi di offerta turistica della bassa Valle d'Aosta e realizzazione di un sistema di informazioni in tempo reale sulle condizioni del traffico relativo alla viabilità internazionale (Porta della Valle d'Aosta)" (allegato n. 5);
b) tre per i quali si è ritenuto, pur considerando coerente l'inserimento dei medesimi nel Piano, non opportuno far proseguire l'istruttoria tenuto conto delle specifiche motivazioni che ne hanno giustificato tale decisione e che sono riportate nella seguente documentazione - allegata alla presente deliberazione e che ne forma parte integrante -: Conclusioni dell'istruttoria sullo studio di fattibilità finalizzato al "Primo intervento di ammodernamento del sistema ferroviario valdostano" (allegato n. 6); Conclusioni sull'intervento denominato "Aumento della capacità operativa dell'aeroporto regionale con l'ammodernamento delle strutture di volo e delle infrastrutture logistiche connesse" (allegato n. 7); Conclusioni sull'intervento denominato "Adeguamento tecnico dello impianto di telecabina Aosta-Pila al fine di eliminare le carenze funzionali e costruttive" (allegato n. 8);
c) quattro - "Creazione del polo universitario nell'ambito della riconversione di strutture militari", "Eliminazione e razionalizzazione del traffico veicolare all'interno dell'abitato di Valtournenche con miglioramento dell'accessibilità e riduzione dei tempi di percorrenza per la stazione turistica di Breuil Cervinia", "Completamento dei lavori di recupero e riconversione dell'ex cotonificio Brambilla di Verrès da destinarsi a polo scolastico e servizi annessi", "Creazione di posti auto a servizio della casa da gioco e della stazione turistica" - per i quali l'istruttoria è tuttora in corso in relazione alla necessità di acquisire integrazioni e chiarimenti;
Richiamata la propria deliberazione n. 2710/XII, in data 17 maggio 2007 con la quale è stato approvato il programma regionale di previsione dei lavori pubblici per il triennio 2007/2009, ai sensi dell'articolo 7 della legge regionale 12/1996 e s.m.i.;
Ritenuto opportuno inserire in un "Programma delle opere di rilevante interesse regionale" numero cinque opere di rilevante interesse regionale individuate in relazione alle conclusioni delle istruttorie effettuate con l'ausilio del NUVVOP, sopra richiamate e contenute negli allegati numeri 1, 2, 3, 4, 5;
Ritenuto che con la presente deliberazione la Giunta regionale adempia anche all'obbligo di cui al comma 2 dell'articolo 7 della legge regionale n. 21/2004 relativamente allo stato di attuazione del Piano approvato ai sensi dell'articolo 3, comma 1, della medesima legge;
Richiamata la deliberazione della Giunta regionale n. 4223 in data 29 dicembre 2006 concernente l'approvazione del bilancio di gestione per il triennio 2007/2009, con attribuzione alle strutture dirigenziali di quote di bilancio e degli obiettivi gestionali correlati e di disposizioni applicative;
Precisato che la presente deliberazione è correlata all'obiettivo n. 174002 "Programmazione, coordinamento e monitoraggio di progetti di investimento";
Visto il parere favorevole rilasciato dal Direttore della Direzione programmazione e valutazione investimenti dell'Assessorato territorio, ambiente e opere pubbliche, ai sensi del combinato disposto degli articoli 13, comma 1, lettera e) e 59, comma 2 della legge regionale 23 ottobre 1995, n. 45, sulla legittimità della presente deliberazione;
Visti i pareri della III e della V Commissione consiliare permanente;
Delibera
l'approvazione, ai sensi dell'articolo 3, quinto comma, della legge regionale 17 agosto 2004, n. 21, di un "Programma delle opere di rilevante interesse regionale" correlate agli interventi di cui al "Primo Piano di interventi (che comportano la realizzazione di opere) di rilevante interesse regionale", allegato alla presente deliberazione e che ne costituisce parte integrante (allegato n. 9), dando atto che lo stesso costituisce, altresì, integrazione al programma regionale di previsione dei lavori pubblici ai sensi dell'articolo 7 della citata legge regionale 21/2004.
Allegati
(Omissis)
Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.
Cerise (UV) - Oggi affrontiamo questa fase procedurale del percorso che la legge sulle grandi opere, legge regionale n. 21/2004, prevede che si debba adempiere per la realizzazione di questi interventi. Ricordo come nel gennaio 2006 questo Consiglio approvasse un primo piano di interventi che comportava la realizzazione di opere di rilevante interesse regionale; il programma prevedeva 14 interventi, sui quali in seguito furono fatti una serie di approfondimenti. In seguito la Giunta regionale ha, sempre ai sensi della legge n. 21, provveduto ad affidare gli studi di fattibilità; per 5 studi il nucleo di valutazione ha espresso una valutazione positiva e, come tale, da sottoporre al Consiglio per le fasi successive, per poter affidare gli incarichi per le progettazioni e iscrizione delle opere nei piani triennali delle opere pubbliche. Ricordo che questi 5 studi sono: l'ammodernamento delle strutture ospedaliere in un unico presidio, il miglioramento dell'accessibilità e riduzione dei tempi di percorrenza sulla strada regionale n. 44 per la Valle del Lys, la conclusione dell'istruttoria sullo studio di fattibilità relativo alla messa in sicurezza del tratto fra il km. 8 e il km. 9,6 della strada per Cogne, dopodiché abbiamo lo studio di fattibilità relativo al miglioramento dell'accessibilità e alla riduzione dei tempi di percorrenza della strada della Val d'Ayas, la conclusione dello studio di fattibilità relativo alla realizzazione di un nodo intermodale per consentire la permeabilità della viabilità autostradale con i sistemi di offerta turistica della bassa Valle e la realizzazione di un sistema di informazione in tempo reale sulla conduzione del traffico relativo alla viabilità internazionale (Porta della Valle d'Aosta). Per 3 di questi studi si è provveduto ad un loro stralcio, in quanto le procedure attuative erano già previste in altri piani, si trattava di opere già fortemente non solo programmate, ma connotate nell'ambito delle procedure realizzative; fra queste ricordo: la telecabina Aosta/Pila, l'Aeroporto regionale e il sistema ferroviario.
Per 4 opere molto importanti anche per le loro ricadute, da un punto di vista strutturale, ma anche da un punto di vista generale, come può essere quello dell'Università, gli studi sono stati consegnati, ma le valutazioni sugli studi sono ancora in corso, essi sono: il polo universitario nell'ambito della riconversione delle strutture militari, che è terminato, sul quale sono stati fatti numerosi approfondimenti, che si presume di poter mandare avanti con una certa celerità; l'eliminazione e la razionalizzazione del traffico veicolare all'interno dell'abitato di Valtournenche con il miglioramento dell'accessibilità e la riduzione dei tempi di percorrenza per la stazione di Breuil/Cervinia, questo è anche un intervento molto atteso, lo studio è stato molto complesso, ci sono alcuni approfondimenti che riguardano solo la parte valutativa relativa all'impatto ambientale per quanto riguarda il materiale derivante dagli scavi, comunque lo studio si può considerare del tutto ultimato; il completamento della riconversione del complesso noto come "Brambilla", sul quale si stanno facendo degli approfondimenti per capire se può avere una serie di interventi che lo sottraggano alla procedura delle grandi opere, in quanto si tratta di opere minori; il grande parcheggio a servizio della Casa da gioco.
Per quanto riguarda l'esito di questi studi e le valutazioni del NUVV, sono riportati nell'ambito degli allegati alla deliberazione di Giunta che oggi è all'esame del Consiglio, quindi rimando all'analisi degli allegati, evitando di ripetere pedissequamente quanto riportato in essi, sia da un punto di vista degli aspetti finanziari che degli aspetti procedurali o progettuali, e resto a disposizione per eventuali richieste di approfondimento da parte del Consiglio.
Président - Je déclare ouverte la discussion générale. Su questo argomento è stato depositato un ordine del giorno del "PD".
La parola al Consigliere Segretario Venturella.
Venturella (Arc-VA) - Vorrei iniziare il mio intervento con una piccola osservazione dal punto di vista del mio approccio rispetto a questa presa d'atto, perché è un'approvazione, sì, ma è comunque una presa d'atto e poi spiegherò perché. Sono entrato in Consiglio circa 2 anni e mezzo fa, non avevo conoscenza dello sviluppo della procedura di questa deliberazione; avevo conoscenza dei singoli progetti naturalmente, perché alcuni erano passati in Consiglio comunale ad Aosta, ad esempio l'ospedale, non in questa forma, ma lo studio di fattibilità che ricordo presentò l'Assessore Fosson in Consiglio, quindi la predisposizione d'animo rispetto a questa deliberazione era una predisposizione d'animo positiva. Grandi opere, opere di rilevante interesse regionale e allora mi sono messo poco prima della riunione della III Commissione a scartabellare un po' di "dossier", a ripescare dai resoconti consiliari la storia di questo atto amministrativo che credo oggi concluda il passaggio in Consiglio, perché dallo studio di fattibilità partiranno i preliminari, i definitivi, gli esecutivi e forse un passaggio ancora in Consiglio ci sarà, ma oggi è la conclusione del processo iniziato nel 2004.
Ho potuto apprezzare dalla lettura dei resoconti che nel 2004 e nel 2006 - questi sono 2 passaggi che ritengo fondamentali - grande importanza hanno avuto i lavori della III Commissione. Ho letto con attenzione l'intervento del Presidente della III Commissione, Borre, che rivendicava il diritto/dovere di tale Commissione di approfondire i "dossier", perché questo "dossier" era stato consegnato - questi famosi 52 progetti - poco prima delle vacanze di Natale 2004 ed erano andate in approvazione un giorno prima dell'Epifania del 2005, ossia erano stati consegnati in un periodo festivo, erano state fatte delle riunioni in periodo festivo, quindi già la mia predisposizione leggendo gli atti, leggendo anche gli scambi di critiche all'interno della maggioranza... mi ponevano con un approccio un po' più sospettoso, confermato poi dalla lettura dei resoconti consiliari, delle risposte dell'allora Assessore Cerise sia nel 2004 (legge sulle grandi opere), sia nel 2006 (approvazione delle famose 14 schede).
Il primo grande problema era la coerenza di questi interventi con il PTP; non so se per l'allegato n. 1, ad esempio, questo problema di coerenza dell'allargamento ad est sia stato risolto. Credo che l'Assessore Cerise dovrà dirci se è stato risolto o meno, perché era stato uno dei temi principali dell'approfondimento in Commissione prima e in Consiglio dopo. Non so se sono stati risolti i peccati originali di procedura, nel senso che questi sono studi di fattibilità, mi ricordo che - leggendo i resoconti consiliari - in questo Consiglio non solo autorevoli membri dell'opposizione, ma altrettanto autorevoli membri della maggioranza dichiaravano candidamente che per alcuni interventi c'erano già i definitivi. Sorge la domanda: come fa a giustificarsi una tale situazione? Parliamo di studi di fattibilità che devono essere antecedenti ad una serie di approfondimenti e si scopre che abbiamo il progetto definitivo. Un'altra criticità è quella della preponderanza in questo Piano delle opere che è riscontrabile e rintracciabile anche in provvedimenti analoghi di qualche mese fa... parlo del Piano di riqualificazione ambientale proposto dall'Assessore Cerise, quando dicemmo: "guardate che questo piano, più che un piano di riqualificazione ambientale, è un piano di riqualificazione viabilistica", un sacco di progetti su quel Piano di riqualificazione ambientale di circa 4 mesi fa erano improntati sulla viabilità. Questa preponderanza ritorna anche nel Piano delle grandi opere. Lasciando perdere l'ospedale regionale, 3 progetti su 4 riguardano delle opere di interesse viario: strada regionale n. 44, strada regionale n. 47, strada regionale n. 45, Valle del Lys, Val di Cogne, Val d'Ayas. Il quinto progetto poi è la porta della Valle d'Aosta che comunque insiste ed è in diretto collegamento con l'autostrada. Tornando però alle 3 schede del nucleo, per una spesa di circa 250 milioni di euro su 416, siamo a più della metà, ossia più del 50% delle opere di questo secondo piano sono di interesse viario, ossia riguardano delle strade (allargamento, rettifica...), e questo la dice lunga su qual è la materia preponderante di questo Assessorato, altro che Assessorato dell'ambiente e del territorio! Semmai Assessorato della viabilità è quello diretto dall'Assessore Cerise!
Paradossalmente il primo progetto sull'allargamento ad est dell'ospedale, 145 milioni di euro, che potrebbe essere un progetto qualificante, della parte viabilistica non ne tiene conto. Abbiamo dovuto introdurre nell'assestamento di bilancio una frase che dice: "tenendo anche conto dei problemi di viabilità del Comune di Aosta". È vero, l'Assessore Cerise ci dirà: "guardate che l'articolo 10 dell'assestamento di bilancio prevede 200mila euro per gli studi sulla viabilità...", sto parlando dell'ospedale regionale; è vero, ma non c'è un disegno complessivo. Le ricadute che una grande opera, che sia la caserma, che sia l'ospedale, ha sul tessuto urbano, sulla pianificazione urbana e territoriale vengono in questo progetto ignorate - parlo dell'ospedale -, mentre nel progetto della caserma vengono relegate ad un settore distinto, come se le 2 cose non andassero di pari passo.
La terza osservazione riguarda la Porta della Valle d'Aosta. Ho chiesto in giro di chi era questa idea della Porta della Valle d'Aosta, ossia di una grande area a servizi con una spesa di 23,5 milioni di euro. Ho capito che dovrebbe essere in corrispondenza a nord della Torre Pramotton più o meno, nel territorio di Carema...
(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)
... però in territorio di Carema, è nella chiusa praticamente... è quasi al confine naturale della nostra regione, confine naturale che non è Valle d'Aosta, ma è ancora Piemonte, perché...
Caveri (fuori microfono) - ... l'area dove insisterebbe è tutta Valle d'Aosta...
Venturella (Arc-VA) - ... sulle schede è scritto che insisterebbe anche su una parte del Comune di Carema, ma poi lo vedremo. Io, con un approccio di tipo costruttivo e di buon senso, ho detto: studiamo cosa vogliono fare con questi 23 milioni di euro per la Porta della Valle d'Aosta. Forse non è questo il momento, perché ormai è la chiusa della procedura, ma vorremmo capire, perché...
(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)
Squarzino (fuori microfono) - ... noi siamo d'accordo su tante cose che voi non volete: la raccolta differenziata, la ferrovia... non accetto queste valutazioni, ma diamine, non siamo un comizio elettorale qui!
Venturella (Arc-VA) - ... non ho espresso nessuna contrarietà, non prenda sempre due paroline di un discorso più complesso decontestualizzandole per dire che noi siamo contro anche quello; no, sto parlando di persona che non ha seguito il dibattito se non sui resoconti e che vuole capire 23,5 milioni di euro a cosa servono.
Ho letto che anche il NUVVOP nelle valutazioni esprime un po' di perplessità, dicendo: "spendiamo 23,5 milioni di euro, ma non sappiamo bene quali saranno le ricadute sull'economia, perché è un progetto innovativo": ecco, di avveniristico proprio ce n'è molto, insomma, lo dice lo stesso NUVVOP!
A pagina 4, mi scusi la piccola parentesi, c'è scritto che ricade nel Comune di Carema...
Caveri (fuori microfono) - ... ma è un pezzettino e pedonale fra l'altro...
Venturella (Arc-VA) - ... lei mi dice che non ha letto la scheda prima e allora lo scopre ora? La Porta della Valle quindi avrà un pezzo anche nel Comune di Carema e qui potrebbero rifare il referendum.
Volevo capire meglio, non perché siamo contrari per principio, vogliamo solo approfondire perché in III Commissione il materiale richiesto da me... e questa è anche la quarta osservazione... la discussione di questo punto non è altro che una presa d'atto, perché è partita dal 2004 con la legge, è stata rimodulata nel 2006, arriva a conclusione nel 2008, ossia in modo quasi automatico. Qui non c'è tanto da discutere, né da emendare, ormai i giochi sono fatti. Proprio per questo voglio sapere - perché la collega Squarzino e gli altri colleghi ne sanno molto di più perché hanno seguito il "dossier" dal 2004 -, ma io sono curioso di sapere come potrebbe inserirsi nel tessuto economico-sociale della bassa Valle la Porta della Valle d'Aosta e quali ricadute potrebbe avere dal punto di vista economico. Sulle schede e sull'allegato n. 5 non le ho viste queste ricadute, anzi il NUVVOP ha detto: "possiamo fare delle valutazioni, ma sarebbero delle valutazioni aleatorie che si basano su dei principi che non sono fissati da altri allegati"; ad esempio, fare delle valutazioni sulla sostenibilità economico-finanziaria e sulle ricadute economico-sociali di una rettifica di un tracciato stradale è molto più semplice, questo invece è più complicato. Infatti il NUVVOP dice: "come illustrato nel capitolo specifico a pagina 2 della scheda n. 5, descrizione delle caratteristiche dell'intervento, viene proposta la realizzazione di un'area intermodale turistica, per la quale la quantificazione della domanda e l'individuazione dei servizi da porre a disposizione degli utenti rappresenta un elemento complesso e pur sempre basato su assunzioni anche arbitrarie in ragione della novità della proposta..." - quindi lei capisce, Presidente Caveri, la mia curiosità innata... - "... gli ambiti di incertezza sono pertanto notevoli, ma possono essere anche ritenuti fisiologici per la natura dell'intervento e per la finalità dello studio": ecco qui. Concludo aspettando la soddisfazione delle curiosità di alcuni allegati e delle risposte sul progetto in generale.
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (PD) - Questo Piano delle grandi opere di rilevante interesse regionale nasce già con un peccato originale grosso come una casa. Bisogna sempre ricordare il passato come maestro di storia, di come si facevano le cose; senza andare a prendere l'efficienza dei Paesi nordici, senza andare a prendere l'efficienza di Paesi molto vicini a noi come la Svizzera, ricordando solo Benito Mussolini che nel 1926 decise di fare l'Aosta/Pré-Saint-Didier e nel 1929 la inaugurò, prendiamo atto che la legge regionale 17 agosto 2004 è arrivata adesso a presentare il programma con cui si definiscono gli studi di fattibilità che potranno andare avanti. A questa velocità tali opere, di cui la legge del 2004 doveva accelerare i tempi, arriveranno a noi intorno al 2013-2014, probabilmente nella legislatura ancora successiva a quella di adesso. Questa è la dimostrazione della vostra incapacità di fare la vostra politica, perché ci avete talmente tanti percorsi complicati nelle teste che riuscite a complicare le cose semplici. Trovo allora veramente demenziale che in una regione che abbisogna di infrastrutture, che abbisogna di investimenti, che abbisogna di soldi "iniettati" nell'edilizia, affinché questo sia anche da motore economico, che necessita di fare un salto di qualità di ammodernamento della propria rete stradale, delle proprie infrastrutture, della Porta della Valle d'Aosta, dell'ospedale... siamo qui all'ultimo giorno della legislatura chiedendo per favore all'opposizione di togliere gli emendamenti, per fare passare cosa? Cinque, sette, dieci studi di fattibilità che sono ancora tutti "campati per aria"! Bisogna dire che questo è un fallimento di un modo di essere, di un modo di operare, di un modo di dare le risposte ai Valdostani! Noi abbiamo il FOSPI, il NUVVOP, i comitati di pilotaggio, abbiamo di tutto di più, abbiamo tante di quelle risorse per dare da lavorare ai progettisti, ai consulenti, ad una serie di persone e questo sarebbe anche positivo, ma senza realizzare assolutamente nulla, senza mettere un soldo che sia effettivamente spendibile! Il mondo allora non può andare avanti con questa lentezza, avete "perso i treni"!
Andiamo a vedere quali sono i dati essenziali di questi progetti: il primo, ammodernamento delle strutture ospedaliere in un unico presidio; il collega Vicquéry nel 1998 ci convinse che non si doveva fare un ospedale nuovo, ma bisognava fare l'ammodernamento, sono passati 10 anni, non ha fatto niente! Abbiamo un cantiere aperto, abbiamo l'aspergillo che gira, abbiamo le intossicazioni da ossido di carbonio, ma l'ammodernamento dell'ospedale non c'è. Ci sono ancora oggi dei reparti - con buona pace di chi dice che l'Assessore alla sanità ha fatto un buon lavoro - in cui ci sono 2 bagni per 30 posti letto, in cui ci sono le camere da 6; è questo l'ospedale moderno che vogliamo, nuovo o ampliato che sia? A questa velocità non arriverete a fare niente nei prossimi 5 anni, perché sono sbagliati i meccanismi che avete nella testa! Sono sbagliate le scelte operative che avete fatto, è stato sbagliato il modo con cui condurre le questioni e sono state sbagliate le scelte che avete fatto! Quando non si riesce a realizzare le opere, è perché la scelta era sbagliata! Era ed è sbagliata la scelta dell'ampliamento sud, est, ovest, nord, sopra sotto... perché l'ospedale deve essere costruito nuovo da un'altra parte come viene fatto in tutta Europa, come viene fatto in tutti i Paesi civili; è sbagliata la scelta della tramvia Charemoz/Cogne che è dal 1980 che aleggia per la Regione, dal 1987 che è decisa, che ci costa 500 e passa mila euro all'anno per stare chiusa. Perché non si riesce a realizzare? Perché era una scelta sbagliata! Noi vogliamo insistere perché qui ci sono una serie di opere che "non stanno né in cielo, né in terra". Non entrerò in una serie di altre questioni che meriterebbero altrettanta valutazione, per esempio la creazione di posti auto a servizio della Casa da gioco di Saint-Vincent, perché tenuto conto dei flussi esistenti... ieri sera ho fatto un piccolo giro al Casinò, purtroppo ho avuto la sfortuna alle 9,00 di sera che non c'era neanche un dirigente disponibile a parlare con il sottoscritto della Casa da gioco, per cui ho dovuto parlare solo con la parte sindacale, mentre volevo avere tutte e 2 le "campane" e mi sono reso conto che intorno ai tavoli, soprattutto ai giochi americani, non c'era nessuno, un po' perché erano chiusi per sciopero e un po' perché c'era poca gente, ma la cosa drammatica è quello che c'era sopra i tavoli! C'erano talmente poche "fiches" che tutti avevano delle facce che dire perplesse è dire poco fra il personale, perché la preoccupazione sta andando avanti e allora pensare che la cosa fondamentale per potenziare la Casa da gioco sia fare dei parcheggi, credo che questo sia il non "plus ultra"! C'erano dei parcheggi che bastavano per 1.400.000 persone che frequentavano il casinò, adesso siamo a 600.000 dobbiamo farne di più: questa è proprio l'intelligenza umana che deve dimostrare quello che è!
Non dico niente della Porta della Valle d'Aosta, perché è un altro progetto, però prendo il punto n. 9 che è la messa in sicurezza del tratto km. 8+000, km 9,600, della strada regionale n. 47, questa è la parte più interessante della questione, ho anche presentato un ordine del giorno in materia, perché il ragionamento che il nostro partito fa su questo tema è molto chiaro. Noi andiamo ad ipotizzare una spesa di circa 40 milioni di euro per mettere in sicurezza 1,6 km. della strada regionale n. 47 - che è la strada regionale di Cogne, credo che una volta si chiamasse SS n. 507 - dopo che dal 1995 al 2007 negli ultimi 12 anni ce ne abbiamo già messi altri 46, per un totale di 87 milioni di euro sulla strada regionale di Cogne spesi negli ultimi anni. Facendo un calcolo dell'inflazione su questi 46 milioni di euro, vediamo che sulla strada di Cogne abbiamo ampiamente superato i 100 milioni di euro spesi, abbiamo l'intelligente soluzione, quello che credo bisognerebbe intitolarlo "Museo Ruffier", che è il trenino Charemoz/Cogne, che è costato fino ad oggi 41 milioni di euro in euro pagati e, considerando l'inflazione, siamo oltre i 65 milioni di euro, che ci costa 500mila euro all'anno per la gestione dell'impianto che dovrebbe svolgere anche la funzione di garantire il collegamento con il fondo Valle per gli abitanti di Cogne, tutti questi soldi per avere una soluzione fragile e debole, ancora esposta ad una serie di modifiche idrogeologiche, perché sappiamo che quella è una Valle particolarmente complicata. Questa idea di insistere ancora su quel tracciato della strada regionale n. 47 noi la troviamo demenziale e abbiamo trovato solo un progetto ancora più demenziale, qui è da ricordare: negli anni '60 vi fu un Senatore piemontese che ebbe l'idea di fare l'autostrada che, anziché come è stata realizzata Ivrea/Pont-Saint-Martin/Verrès/Saint-Vincent/Aosta, partisse da Rivarolo Canavese tirando su per Castellamonte, la Valle dell'Orco, usciva dopo una piccola galleria nel Vallone dell'Urthier e scendeva giù fino a Aymavilles e proseguiva verso il Monte Bianco e teorizzava che così si risparmiavano circa 30 km. di percorso e quindi migliorava la percorribilità. Lui pensava che lo sviluppo passasse attraverso quella direttrice, ovviamente solo il pensare a questo tipo di infrastruttura fa venire i brividi, ma non fa di certo venire meno i brividi, se si riflette, la situazione dei collegamenti stradali e ferroviari così come ipotizzati da questa maggioranza per il futuro, ossia il trenino di Cogne, e insistere con quella incredibile serie di manufatti che vi sono fra il bivio di Ozein e Epinel che tutti noi conosciamo. L'ipotesi allora che facciamo è quella che fu scritta anni fa su un giornale della Valle d'Aosta, ve la leggo. Sulla "Gazzetta del Popolo" del luglio 1983 un cittadino locale diceva queste cose:
"Prima che il progetto di ristrutturazione della galleria Cogne/Acquefredde divenga esecutivo con l'adozione della scelta ferroviaria, vorrei far presente alcune mie perplessità e chiedere se debba essere proprio scartata l'altra soluzione: quella del traforo stradale. La considerazione che questa seconda soluzione comporterebbe costi più elevati di costruzione non mi sembra tale da far optare necessariamente per la galleria ferroviaria; si deve infatti tener conto delle finalità a cui si ispira il progetto, delle ragioni che lo hanno determinato, della maggiore o minore utilità per i futuri utenti dell'una o dell'altra scelta e infine..." - visione lucida di persona normalissima - "... dei previsti costi di gestione che, nel caso della scelta ferroviaria, mi pare sarebbero pesantemente passivi per la collettività...", questa persona ha letto il futuro, siamo luglio 1983, sarebbe stata decisa 5 anni dopo la ferrovia!
Per quanto concerne le finalità e le ragioni dell'opera, è a tutti noto che si è voluto ovviare all'isolamento che talvolta colpisce ancora Cogne nell'inverno, al pericolo costituito in particolari momenti dalle valanghe e al peso negativo che tali fattori hanno sullo sviluppo turistico invernale del Paese. Inoltre si aspira a rendere vicina a Cogne le ampie discese di Pila e accessibili da queste stazioni invece le piste di fondo, i servizi, le passeggiate e i paesaggi della conca di Cogne. L'opera è parsa anche come un doveroso risarcimento del danno patito da Cogne per la chiusura della miniera, ma "tali finalità..." - si chiede, e diamo il nome di questa persona che merita tutta la nostra stima, Silvio Gradizzi - "... si potranno raggiungere adeguatamente con il traforo ferroviario? La prospettiva di lasciare a Cogne l'auto e rientrare alle proprie sedi con mezzi pubblici o di fortuna in caso di interruzione della strada della Valle di Cogne potrà apparire sufficientemente invitante per quelle larghe masse di turisti italiani e stranieri che il Paese aspira ad ospitare di inverno, in particolare in occasione di competizioni sciistiche di alto livello e di grande richiamo? D'altra parte è pensabile che al trenino in condizioni normali convoglino masse importanti di sciatori da e per Pila? La gente, se deve spostarsi, preferisce farlo dove sia possibile in auto..." - ma è vero, era vero nel 1983 ed è ancora più vero oggi - "... guadagnandoci in comodità e non rimettendoci in fatto di tempo impiegato anche con una distanza chilometrica superiore. Il treno è importante, ma su delle distanze che non sono 10-15 km., ma 100, mentre sul breve tratto l'auto è ancora il mezzo fondamentale. Non è detto quindi che gli sciatori della stazione di Pila e Cogne raggiungerebbero le piste sull'altro versante della montagna per mezzo del trenino, anziché raggiungere in auto quelle di qualche altra località, anche perché dalla stazione di arrivo del trenino si dovrebbero usare mezzi pubblici per arrivare fino alle piste e quindi perdere tempo ulteriormente. Per gli abitanti di Cogne poi il vantaggio di sfuggire ad alcuni giorni di isolamento nell'inverno sarebbe assai relativo; infatti, scaricati ad Acquefredde, come raggiungerebbero Aosta e tornerebbero in tempi accettabili? Possono prendere anche la funivia, diventa veramente un'avventura! Si potrebbero organizzare per poche volte all'anno servizi efficienti, tali comunque da soddisfare esigenze di operai e studenti e di quanti devono scendere con urgenza in città? Evidentemente ben diversa sarebbe la situazione se vi fosse un traforo stradale. Per quanto concerne i costi di gestione di un servizio tranviario con personale viaggiante impiegatizio, quante persone? Già ce ne sono 7-8 adesso che vigilano un impianto chiuso, 500mila euro all'anno, con un impianto per il ricovero e la manutenzione di vagoni, macchine e mezzi pubblici si può prevedere che essi non saranno affatto coperti con i modesti introiti dei biglietti pagati dai passeggeri annuali, per cui non è difficile prevedere un pesante e cronico deficit! La manutenzione della galleria stradale costerebbe molto meno, si tratterebbe di curare il fondo stradale come su ogni strada e, tranne che per gli interventi di carattere straordinario, 2 cantonieri potrebbero essere più che sufficienti. I costi di costruzione sarebbero certamente più elevati, ma di quanto? E la differenza non verrebbe in definitiva compensata dai vantaggi a cui ho accennato sopra e su un arco di anni un po' lungo anche dalle minori spese di gestione e manutenzione?
In conclusione mi pare di poter dire che il servizio tranviario porterebbe modesti vantaggi a Cogne, mentre la presenza di un tunnel stradale, prendendosi cura delle comunicazioni con il fondo Valle, permettere quello sviluppo turistico invernale che, affiancato a quello estivo, darebbe possibilità di vita e di lavoro a tutti gli abitanti del Paese".
Ripeto: 1983. Se avessimo ascoltato il Sig. Silvio Gradizzi, oggi non ci troveremmo ad aver speso 100 milioni di euro nel niente! Quando si fanno errori di tale genere, bisogna avere la capacità e la forza di dire: "basta" e di cambiare direzione, per questo nell'ordine del giorno che abbiamo presentato chiediamo che sia predisposto uno studio di fattibilità per la costruzione della galleria stradale fra Epinel e Peroulaz e di sospendere la progettazione definitiva, esecutiva e l'appalto dei lavori di qualunque intervento sulla regionale n. 47 sino al completamento dello studio comparativo fra questo studio di fattibilità Epinel/Peroulaz e la variante di Chevril, con il mantenimento della prospettiva della tramvia. Credo che questo sia ovviamente tutto terreno di discussione, per cui abbiamo fatto una proposta e siamo disponibili ad emendare tale parte impegnativa purché questo vada nella direzione di poter dare degli indirizzi precisi che diano alla Valle di Cogne quelle garanzie di accessibilità e di buon funzionamento dei suoi collegamenti, che sono assolutamente indispensabili per il decollo e che le casse del bilancio regionale non debbano avere questo "buco" continuo che ci sta dissanguando. È vero che le entrate sono tante, ma, quando la vasca comincia ad avere troppi buchi, alla fine di acqua nella vasca non ce n'è più e noi ci stiamo avvicinando, grazie alla vostra politica un po' superficiale, a questa situazione.
Il problema dell'allegato 1 è il problema dell'ospedale, qui siamo a livelli della vergogna, nel senso che "l'analisi condotta..." - dice il testo - "... nell'ambito dello studio considera quale migliore soluzione realizzabile l'accorpamento in un unico presidio per un ampliamento dell'ospedale di Viale Ginevra verso est": questa cosa è stata basata su degli elementi falsi, che sono stati operati dal NUVVOP nella relazione che hanno consegnato ai Consiglieri regionali e al Presidente della V Commissione, che si chiama: "Valutazioni dello studio di fattibilità Finaosta gennaio 2007 sull'ammodernamento delle strutture ospedaliere". Vi racconto qual è la falsità: ad un certo punto della relazione, con aria di sufficienza, il Presidente di questo NUVVOP, Raffaele Rocco, che ha firmato tale relazione, dice: "è appena il caso di osservare..." - si permette questa persona di "scrivere nero su bianco" - "... che alcune criticità relative all'area di Quart quale area a rischio aeroportuale e a rischio di incidenti rilevanti non rilevano per il presidio ospedaliero in atto...", ossia quello attualmente esistente in Viale Ginevra: questo è falso, perché nella relazione "Finaosta" c'è scritto che non esiste alcun rischio di incidente rilevante neanche sulla sede di Quart. Questo vuol dire che era stato dettato dalle esigenze politiche che scegliesse in tale direzione, il NUVVOP non ha fatto nessuna analisi corretta, perché, se avesse fatto un'analisi corretta, non poteva accettare che nella valutazione dell'ospedale residuo di Viale Ginevra, nell'ipotesi ospedale nuovo, si valutasse quell'immobile 5 milioni di euro. Ricordo che il collega Stacchetti ne aveva offerti 10 e io sarei disponibile a comprarlo anche a 15 milioni di euro, ci metto 5 minuti a trovare i finanziatori di questa cosa, ma, pur di far vedere che l'ampliamento est costava meno di quello nuovo, avete barbaramente fatto scrivere 5 milioni di euro, quando l'avete pagato 13 e ci avete investito sopra 21 per un totale di 34, per cui a livello di Corte dei Conti andate a spiegare che i 34 milioni di euro che avete speso sono diventati 5! Ne abbiamo persi 29, ma non siamo noi i responsabili, è il fato: "è caduta già dal cielo una tegola e ci ha tolto 29 milioni di euro!". Se si mettono quei 34 milioni di euro, il vostro progetto è sbugiardato senza nessun'altra cosa. Il rischio aeroportuale è detto nella relazione "Finaosta" estremamente marginale e riguarda solo un pezzetto di terreno in un angolo, che non c'entra con la parte costruita, quindi non ha nessun effetto. Questo è il NUVVOP della Valle d'Aosta, ovvero un comitato costituito dall'Assessore e dalla Giunta regionale per far scrivere quello che vogliono far scrivere e non per fare le cose fatte bene per l'interesse della Valle d'Aosta, e questa è una vergogna! Andiamo poi a vedere che il NUVVOP non ha fatto nessuna valutazione tra gli spazi disponibili in un caso e nell'altro, peccato che le camere da una parte siano più ampie e più nuove, dall'altra parte sono tutte adattate; ma questo non è importante, è un dato così, chi se ne frega... Sulla flessibilità, abbiamo evidenziato più volte che l'ospedale nuovo è flessibile, per cui costerà molto di meno nella manutenzione straordinaria, perché verranno fuori nuove invenzioni, nuove macchine, nuovi reparti... ma quelle saranno strutture mobili, per cui si adatterà senza costi e poi andremo avanti ancora come? Martello pneumatico, a voi piace il martello pneumatico, vi dà un senso di potenza maschile per cui, quando demolite, vi piace, con il risultato che i pazienti troveranno ancora per 10-15 anni l'ospedale un cantiere. Voi dite: "noi costruiamo ad est, non costruiamo sull'ospedale che c'è adesso", ma andate a vedere il progetto fatto dai vostri consulenti: c'è lo spostamento di tutti i reparti attualmente presenti nell'ospedale di Viale Ginevra, uno viene messo di qui, l'altro viene messo di là, un altro va giù e deve essere tutto ristrutturato, per cui si faranno i cantieri da una parte, i cantieri dentro, i cantieri di là, sarà una roba barbara in cui il personale, i medici, gli infermieri e i pazienti si troveranno a convivere molto peggio di quanto non facciano adesso. Faccio solo un esempio: all'inizio di tutti i lavori, caso mai questa cosa demenziale riuscisse ad andare avanti, verrebbe scavata quell'area verde che c'è a sud per fare i nuovi parcheggi, dove poi spostare il parcheggio che c'è ad est e cominciare i lavori di là. Avremmo un buco grosso come una casa con l'aspergillo che gira a tutto spiano, gru, scavatori, pale meccaniche sotto la Rianimazione, l'Unità coronarica, le sale operatorie, l'Urologia... bello, fantastico! L'intelligenza umana che arriva al potere! Vi rendete conto, quando fate qualcosa, di quello che state facendo? Perché l'impressione che si ha da questi banchi è che abbiate perso il senso della realtà! Dite: "ma ha detto quello che bisogna far così...", ma leggete quello che scrivete con occhi normali, immaginatevi quello che andate a fare, cercate di ricostruire una previsione tridimensionale di questa cosa: è demenziale! Per cui devo dire che è molto positivo che il Consiglio regionale nella scorsa seduta di sabato abbia approvato un ordine del giorno che chiede che le varie ipotesi siano riapprofondite e che si debba tornare in Consiglio per discutere le scelte definitive. Questo permetterà agli elettori valdostani il 25-26 maggio di saper meglio votare, perché voteranno scegliendo non la faccia dell'Assessore Cerise, o la faccia del Consigliere Sandri, o per l'amicizia che questo o quello gli ha fatto, ma potranno scegliere sugli obiettivi e i programmi dei partiti. Questi sono partiti che vogliono il cantiere aperto, non un ospedale ammodernato ad est, perché non lo potrete fare mai, ma un cantiere aperto ancora per 20 anni, con sprechi, rischi, intossicazione da ossido di carbonio, aspergillosi... oppure vogliono fare un ospedale serio? Questi vogliono l'inceneritore e questi "no". Ecco, la gente dopo la battaglia che abbiamo fatto negli scorsi giorni, avrà la possibilità di decidere non sulle facce, ma sui programmi e credo che le indicazioni che emergeranno saranno sicuramente più confacenti del passato.
Chiudo questo primo intervento chiedendo a tutti di fare una grossa riflessione, queste sono scelte strategiche, su tali cose non si scherza e quello che dispiace è trovare nella maggioranza una totale delega agli Assessori. Vi è da parte di alcuni Consiglieri più accorti e convincenti della maggioranza una serie di perplessità che si percepiscono nei "pourparlers", sappiate che, nel momento in cui date il vostro voto positivo a questo piano di opere, ne condividete pienamente la responsabilità, per cui, da un lato, apprezzo che abbiano permesso di raggiungere l'obiettivo di rinviare la scelta sull'inceneritore e quella dell'ospedale: questo vi fa onore al merito e vi ringraziamo, ma sappiate che il prossimo passo c'è anche il vostro voto su tale Piano delle grandi opere e questo rimarrà "nero su bianco" nei verbali del nostro Consiglio.
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Non mi soffermo sull'insieme dell'atto, perché il contesto in cui queste grandi opere si inseriscono è stato affrontato dal collega Venturella, vorrei soffermarmi in particolare sull'allegato 1, per sottolineare una serie di elementi molto critici di tale atto, perché estremamente critici? Perché abbiamo avuto apparentemente il tempo in Commissione di esaminare, di valutare, di leggere documenti, di approfondire la cosa, nel senso che abbiamo impiegato tutto il tempo necessario per leggere ed esaminare i documenti, per audire, per fare le nostre domande e chiedere ancora delle risposte ai tecnici, ma su alcuni problemi nodali non abbiamo avuto alcuna risposta: questo è il problema! In Commissione abbiamo lavorato molto sull'ipotesi nuovo ospedale o ampliamento ad est, ma sulle varie ipotesi progettuali la Commissione non ha lavorato. Ricordo che nell'obiettivo n. 27 del Piano socio-sanitario, approvato dalla maggioranza di questo Consiglio, è scritto al punto 1, pagina 126: "Al fine di dare attuazione all'obiettivo, che è quello di ammodernare le strutture ospedaliere in un unico presidio, si decide di realizzare lo studio di fattibilità previsto dall'articolo 3, comma 3 della legge regionale n. 21/2004 sulle grandi opere, che prenda in esame le diverse ipotesi progettuali dell'ammodernamento delle sedi ospedaliere in un unico presidio". Le ipotesi progettuali sul tappeto dell'ammodernamento, mantenendo come ipotesi lavorare sull'attuale presidio, sono l'ampliamento ad est, ma anche l'ampliamento a sud, allora su questo raffronto/confronto fra ampliamento ad est e ampliamento a sud non si è fatto niente. Si è tutto risolto con un "quindi", nel senso che nella passata legislatura si era individuato uno studio affidato all'arch. Limacher che doveva verificare l'ipotesi del nuovo ospedale o quella dell'ampliamento a sud; fra l'altro, qui lo ricordo perché, secondo me, è vergognoso, uno studio in cui si mettono a confronto 2 ipotesi e, rispetto al nuovo ospedale, dice che i costi sono più o meno il 25%! Ossia io faccio un'ipotesi di 150mila euro e poi dico più o meno il 25%, ossia 1/4! Ma che elementi concreti posso avere quando ho di fronte degli studi con questa carenza di valutazione dei costi? Chiudo la parentesi, comunque. Abbiamo la decisione dell'ampliamento a sud e questa legislatura incomincia con tale decisione di ampliamento a sud e l'Assessore Vicquéry, tutta la Giunta comincia a studiare questa proposta, la esamina, la fa rivedere dall'arch. Limacher, fa un progetto "financing", poi all'improvviso con il cambio di Assessore cambia anche il progetto. All'improvviso ci si rende conto che bisogna studiare ancora ed esce fuori questo progetto di ampliamento ad est; lo studio "Finaosta" dice che l'ampliamento ad est è migliore di un nuovo ospedale. La Giunta sceglie l'ampliamento ad est: ma in base a cosa? Quali elementi di confronto fra sud ed est sono stati individuati? Nessuno. Abbiamo chiesto anche in Commissione di avere la documentazione, ma ci è stato detto: "si è visto che fra sud e l'ospedale nuovo è meglio sud, fra est e l'ospedale nuovo è meglio est, per cui è meglio est rispetto a sud, ma dove è stato valutato questo confronto di progetti? Niente! La Commissione lo ha chiesto, lo ha chiesto fortemente, ma non ha avuto alcun riscontro rispetto a questo, quindi qui voglio sottolineare che il progetto inserito nelle grandi opere è un progetto che non ha i requisiti dal punto di vista metodologico per poter fare una scelta politica chiara, perché non si hanno gli elementi per capire quale dei 2 progetti è meglio. Non solo, ma c'è un secondo elemento gravissimo: che questo progetto delle grandi opere si basa sulla valutazione del NUVVOP, il quale non prende in esame 2 aspetti molto importanti: il primo aspetto è cosa pensa il Comune di Aosta. Il Comune di Aosta nel 2005 ha detto che mettere l'ospedale ad est crea dei problemi gravissimi per quanto riguarda l'aspetto urbanistico, "è un progetto che non ci consente di realizzare un progetto che abbiamo chiaro, ossia realizzare la porta a nord della città con funzioni di interscambio modale". Non sono compatibili i 2 progetti, uno esclude l'altro, perché? Perché c'è un dato oggettivo che nessuno studio può cambiare, ossia l'esiguità dello spazio disponibile, i sedimi sono ormai saturati. Ecco perché lo stesso arch. Fubini aveva detto: "è vero, c'è questo problema, il nostro studio propone delle soluzioni, che possono eventualmente essere adottate, ossia per creare nuovi spazi..." - dice a pagina 19 - "... si potrebbe realizzare un abbassamento del piano viabile dell'asse Parigi/Roma per un tratto significativo in corrispondenza dell'intersezione dell'ospedale. Per fare questo, bisogna a questo punto fare una simulazione e fare uno studio che valuti la reale fattibilità di una tale opera e che analizzi dimensione e composizione del traffico di attraversamento che interessa l'asse nord".
Di fronte a questi 2 elementi, la preoccupazione del Comune di Aosta - che poi è stata ribadita in sede di Commissione, perché nell'audizione il Sindaco Grimod è stato molto chiaro: "La proposta di un ampliamento dell'ospedale sia a sud che ad est per la città ha delle conseguenze urbanistiche e non solo, di riqualificazione di tutto il settore, è necessario assolutamente valutare tutte le conseguenze, le ricadute che ci sono nella città in termini di viabilità, di sosta, di riqualificazione, di quello che c'è intorno, occorre cercare di contenere al massimo i volumi" - e l'ipotesi di trovare nuovi sedimi a nord dell'ospedale, qual è stata la reazione del NUVVOP? A domanda precisa: "se avevano tenuto conto di quanto il Comune di Aosta aveva detto" hanno risposto: "I componenti tecnici del NUVVOP non sono al corrente della richiesta del Comune di Aosta concernente la riduzione volumetrica del volume est. Lo studio di fattibilità all'esame del NUVVOP non accenna a tale possibilità, che non risulta quindi né nota, né valutabile". Questo Consiglio è chiamato a votare un allegato, in cui non si tiene conto nell'analisi, quindi nelle conclusioni positive che vengono date dal NUVVOP, di tale elemento. L'Assessore alla sanità manca, forse è in giro a fare i suoi comizi elettorali, non lo so, comunque è chiaro....
Presidente - ... Consigliera Squarzino, lei ha ragione, l'Assessore non è rintracciabile visto che si sta parlando di ospedale? Capisco che ha altri impegni, ma l'argomento sulle grandi opere riguarda anche... è vero che c'è l'Assessore Cerise a rispondere, ma si sta parlando anche di sanità...
Squarzino (Arc-VA) - ... il problema a cui accennavo già l'altro giorno nella nostra mozione è che qui i candidati che sono in Giunta non dovrebbero mescolare le 2 funzioni...
Il secondo punto che non è stato preso in considerazione dal NUVVOP, per cui viene presentato un documento che non porta questo elemento, è proprio quella ipotesi progettuale a cui accennava l'arch. Fubini. L'arch. Fubini è stato molto chiaro: se vogliamo mettere insieme i 2 progetti, la Porta di Aosta e il progetto di allargamento ad est bisogna trovare nuovi sedimi e per farlo proponiamo un abbassamento del piano viabile dell'asse Parigi/Roma, che è da approfondire. Il NUVVOP cosa dice tranquillamente? Dice: "lo studio di fattibilità non ha approfondito tale possibilità, anche se una prima analisi sommaria da parte dei tecnici del nucleo evidenzia che si tratta di una soluzione tecnicamente non fattibile", ma come fanno a dirlo senza aver approfondito, senza aver visto se era una soluzione che poteva essere proposta? Questo allora è un altro elemento che ci fa dire come la valutazione che è stata proposta nell'allegato 1 e che dovrebbe portare il Consiglio a votare a favore di tale proposta non tenga conto di 2 elementi fondamentali che la Commissione aveva posto come una delle condizioni per poter giungere alla votazione in quella sede, ma che non hanno avuto alcuna risposta.
Noi prendiamo atto che in quell'ordine del giorno che è stato votato si riafferma l'importanza di un ulteriore approfondimento con il Comune di Aosta: questo è essenziale; avremmo preferito che vi fosse prima tale approfondimento e dopo le decisioni, perché qui, di fatto, questo Consiglio approva un progetto su un progetto di "Finaosta", quel famoso progetto, che poi - se ci sarà un accordo con il Comune di Aosta - sarà completamente cambiato, disatteso, per cui ancora una volta le decisioni prese sulla base di scelte fatte saranno disattese. Qui vogliamo sottolineare che questa scelta di andare verso l'ampliamento ad est è una scelta che non porterà da nessuna parte. La scelta di continuare ad ampliare questo ospedale è una scelta che avrà 2 conseguenze gravissime: una, gravissima, per la città di Aosta che si troverà ad avere un "collo di bottiglia" proprio nel punto di entrata a nord del traffico in città e un intasamento ulteriore in una zona che già oggi è fra le più inquinate dal punto di vista urbanistico e del traffico; l'altra, demandiamo ad una struttura che sarà oggetto continuo di lavori pubblici, affidiamo a questa struttura il compito di prendersi cura dei nostri ammalati, ossia mandiamo i nostri ammalati per farsi curare in un cantiere edilizio che durerà più di 20 anni... - qui sono disposta a mettere la firma su qualunque scommessa! - e noi affidiamo i nostri ammalati alle cure di una struttura che è incapace di garantire loro quel minimo di tranquillità e di igiene necessaria per la cura dei pazienti! E fra 20 anni ci troveremo, se questo progetto andrà avanti così, con un ospedale che sarà vecchio, perché avrà impiegato 20 anni a costruirsi nel tempo e fra 20 anni avremo una struttura rigida, che non sarà più in grado di adattarsi alle nuove tecniche per cui la Regione sarà obbligata a questo punto a pensare a un ospedale nuovo, prendendo dopo 20 anni una decisione che avrebbe già dovuto essere presa 10 anni prima.
Si dà atto che dalle ore 10,30 presiede il Vicepresidente Tibaldi.
Presidente - La parola al Consigliere Ottoz.
Ottoz (PdL) - Questo Piano delle grandi opere ha 2 caratteristiche: la prima è che è l'elencazione, un piano di intenzioni di grandi opere che si vorrebbero realizzare per questa regione; la seconda è che cade in un momento non casuale e ossia quando ci accingiamo a chiudere la legislatura e siamo tutti in campagna elettorale da qualche tempo. È un'abitudine della politica italiana allora quella dell'annuncio, ossia annunciare delle cose per sbilanciarsi in avanti sia per acquisirne meriti, sia per testare qual è la reazione del territorio per eventualmente "correggere il tiro". Questo è un problema che conosciamo bene e che un certo tipo di politica utilizza in modo pesante. Qui però siamo alla politica degli annunci trasferita sui piani di fattibilità, ossia l'annuncio è sostanziato da un piano, ma soprattutto si annuncia che si fa un piano e a chi lo si annuncia? Lo si annuncia a quell'esercito di consulenti, professionisti, geometri, ingegneri, avvocati, commercialisti, fiscalisti... che sta per arrivare lo "tzunami" delle consulenze, perché nulla come un piano di fattibilità permette di distribuire consulenze e quasi mai, guarda caso, il piano di fattibilità indica quanto della cifra che è sottesa nel piano verrà speso. È il Vangelo nel senso della buona novella che viene fatta al territorio dei professionisti valdostani "in primis", ossia sta per arrivare una valanga di soldi per le consulenze e "in secundis" alle imprese, sta per arrivare una valanga di lavori. Ovviamente questi lavori sono necessari, ma nel periodo elettorale l'effetto annuncio dei piani di fattibilità è il più importante perché manda un messaggio preciso: "stiamo lavorando per voi per trasferirvi dei soldi". A fronte di questo, c'è l'insopportabile, vergognosa lentezza con cui non solo le grandi, ma anche le piccole opere vengono realizzate. Vi farò un esempio che forse ho già fatto: la strada di 21 km. che da Bormio porta al Passo dello Stelvio. Nel 1814 il Consiglio degli anziani di Bormio si trovò sotto l'albero e decise di fare una strada che andasse al Passo dello Stelvio per collegare la Valtellina con la Val Venosta, poter andare a Malles di Val Venosta. Decisero di fare questa strada nel 1814, nel 1822 21km. di strada... portando la terra con i cesti perché non c'erano le gru, non c'era niente, c'era solo pala, picco, sudore, sputo sulle mani e cesti per trasportare la terra scavata, 21 km. della strada dello Stelvio in 8 anni furono realizzati, senza piani di fattibilità e senza niente. È lo stesso percorso che si fa ancora oggi, è stato sistemato per far passare le auto e non i carri che dovevano collegare le 2 Valli, ma in 8 anni una piccola comunità ha costruito una strada di 21 km. quando noi in 8 anni non riusciamo a costruire la modifica dell'angolo di un marciapiede, fra piani di fattibilità, permesso dell'Ufficio viabilità, urbanistica, accordo di programma con il Comune interessato, difficoltà di vario genere. Qui in 8 anni non riusciamo a modificare un marciapiede o a fare un tunnel tecnologico in una delle vie commerciali più importanti di Aosta, come Via Sant'Anselmo, mentre allora in 8 anni i bravi montanari della Valtellina si sono fatti una strada di 21 km. che percorriamo ancora oggi. Dovremmo allora chiederci dov'è il problema, perché il problema è politico, è burocratico, ma è la politica che si serve della burocrazia o è la burocrazia che condiziona la politica...? Non si sa. Qui passiamo da un piano di fattibilità all'altro, spendiamo delle risorse disumane che sono dei cittadini valdostani per fare piani di fattibilità che poi richiedono altri piani di fattibilità, che poi vanno confrontati uno con gli altri perché si cercano faticose decisioni, perché si cerca alla fine il consenso! Nessuno ha il coraggio di decidere se non ha trovato il consenso! E allora ci vuole il consenso del Celva, ci vuole il consenso del Comune interessato che non è d'accordo, che non si sente rappresentato nel Celva, poi ci vuole il consenso dei sindacati, poi ci vuole il consenso di tutti e poi delle associazioni più rappresentative e poi "bla-bla" per decidere... di fare un altro piano di fattibilità!
Un Signore che tutti conoscete, perché ha fatto un po' di storia, anche se non molto popolare ultimamente, che si chiama Karl Marx, un Tedesco del XIX secolo - penso che ne abbiate sentito parlare -, in un discorso a commento del colpo con cui Napoleone il 18 brumaio dell'anno ottavo si impadronì del potere in Francia durante la Rivoluzione francese disse questo: "questo potere esecutivo con la sua enorme organizzazione burocratica e militare..." - per fortuna, non è il caso la parte militare - "... con il suo meccanismo statale..." - potremmo dire regionale - "... complicato ed artificiale, con un esercito di mezzo milione di impiegati..." - ovviamente parlava della Francia, in Valle d'Aosta sono meno, ma sono sempre tanti - "... accanto ad un altro esercito di mezzo milione di soldati..." - e questo, grazie a Dio, non è il caso, alla forestale non sono ancora mezzo milione! - "... questo spaventoso corpo parassitario avvolge come in un involucro il corpo della società francese..." - lui non conosceva la Valle d'Aosta, stava a Londra, altrimenti avrebbe detto valdostano... - "... e ne ostruisce tutti i pori". E, quando i pori sono ostruiti, l'organismo non respira, la società non respira, il sistema non funziona, le cose vanno per le lunghe, ma si possono ancora fare dei piani di fattibilità, che costano centinaia e centinaia di migliaia di euro l'uno e che sono utili, perché possono essere confrontati con il piano di fattibilità precedente... che non andava bene, per cui si è fatto un nuovo piano di fattibilità, in modo che poi con il futuro piano di fattibilità abbiamo 3 piani di fattibilità su cui discutere per capire quale sia il migliore, per poter arrivare finalmente al definitivo quarto piano di fattibilità e intanto finisce la legislatura e il cittadino valdostano paga: paga perché non ottiene i servizi, perché quello che si deve fare con i piani di fattibilità non è stato realizzato; paga perché sono risorse che arrivano e che in gran parte con i 9/10 ha pagato con le sue tasse e alimenta il piano di fattibilità n+1 (come si dice in matematica).
Questa situazione non può andare bene, come non può andare bene che venga qui il collega Sandri... alle volte uno è confuso, perché trova l'opposizione che da parti opposte dice le stesse cose, oppure sul piano nazionale trova il programma di Berlusconi e il programma di Veltroni che sembrano simili; è chiaro che tutti sanno quali sono i problemi, quindi è difficile che si possano fare dei programmi così diversi. Il problema è la credibilità di chi lo dice. Consigliere Sandri allora non può tornare ad un articolo del 1983 di una lettera al Direttore della "Gazzetta del Popolo" sul fatto che si debba fare una strada e non un treno, solo perché non ha un esempio precedente suo, perché viene a fine legislatura a "massacrarci le ghiandole" con la storia che lui ha scoperto il tunnel stradale, perché non è così! Perché non ne ha mai parlato prima! Qui non si tratta di rivendicare diritti di progenitura, di chi ha avuto prima le idee... e poi le idee basta che siano buone si realizzano nell'interesse di tutti, non esistono brevetti sulle idee, esistono brevetti sulle opere d'ingegno che con le idee si possono fare, però la storia del trenino è... voglio dire, lo posso dire alla stampa qui presente e lo dico a voi, perché sulla stampa non lo troverete, perché quello che diciamo noi sulla stampa non appare, sui media valdostani appare quello che dice la maggioranza, perché ha modo di farlo apparire e quello che dice il Consigliere Sandri perché è il guru... per cui lo dico a voi sperando che voi, quando leggerete i giornali, vi ricorderete che qualcuno lo ha detto. Io l'ho detto in tempi non sospetti, durante la legislatura precedente, l'ho scritto sur "Le Peuple Valdôtain", che è l'unico "medium", per così dire, che ha pubblicato uno scritto del sottoscritto sul fatto che bisogna piantarla con il trenino di Cogne, che era il giocattolo di Dino Viérin e di Ruffier - o, meglio, di Ruffier che andava però accontentato da Dino Viérin -, che bisognava fare una galleria e non so per quali strani meccanismi questa cosa fu pubblicata. Ne ho parlato qui almeno 2 volte in questa legislatura, ne parlo ancora oggi, perché è l'unica soluzione. Senza rivendicare diritti, però questa cosa prendiamola finalmente in esame, ma senza fare un piano di fattibilità sulla galleria, che sarebbe l'ennesimo! Per cui vorremmo vedere in tale Piano delle grandi opere dei tempi vincolanti di realizzazione. Noi mettiamo questa opera perché ci impegniamo a realizzarla in "enne" mesi, chiarendo i meccanismi in base ai quali, se ciò non avverrà, se ne pagherà il prezzo politico, prendendo impegni su quello che avverrà se per caso non ci si riesce, ma non continuare a fare piani di fattibilità sui piani di fattibilità, perché a questa politica dell'annuncio trasferita sulla politica dell'annuncio del piano di fattibilità diciamo "basta", perché continuiamo ad investire enormi cifre per sapere come potremmo spendere le enormi cifre che ci verranno dopo!
Attenzione perché la situazione sta cambiando, questo è bene che i Valdostani lo sappiano, per 2 fatti fondamentali: il primo è che la situazione economica, le previsioni economiche, italiane, europee e anche mondiali, perché c'è qualche campanello anche in Cina e in India... per cui senza locomotive che ci traino l'economia del nostro Paese rallenterà; rallentando l'economia, rallenteranno le imposte, si impoverirà la popolazione, diminuiranno i 9/10. Non stiamo quindi andando verso un luminoso futuro di crescita in cui strutturalmente le entrate della Regione, grazie alla compartecipazione fiscale, aumenteranno: stiamo andando verso un periodo in cui diminuiranno e dobbiamo tenerne conto senza sbilanciarci in avanti con cose non concrete. Secondariamente, sicuramente dovrà diminuire in questo Paese, a prescindere dalla decrescita o dalla stagnazione economica, il carico fiscale che è diventato insopportabile per le famiglie; ma, se diminuisce il carico fiscale, diminuiscono i 9/10 e noi avremo una diminuzione di entrate per la Regione aggravata dalla diminuzione di entrate dovuta alla situazione economica che sta subendo un pesante rallentamento. Vi è inoltre un terzo fattore che finora è stato tenuto sotto controllo, che non è mai stato preso in esame, oppure lo si è abbandonato, qualora così sia stato, in sede di legge finanziaria dello Stato ogni anno, ossia il problema della temporaneità della compensazione per l'IVA dell'autoporto, che è una partita non facente parte del riparto fiscale, ma di una concessione annuale effettuata alla Regione, che ci auguriamo sia sempre fatta, che speriamo sia aumentata, ma che non sta scritta da nessuna parte, se non ogni anno nella finanziaria a fronte di una contrattazione. Una contrattazione che si colloca in una situazione di generale rallentamento dell'economia e soprattutto con le richieste che vengono da tutte le Regioni sulla questione della perequazione dei rapporti per il tipo di federalismo che si vorrà, che si cercherà di impostare maggiormente in Italia, pur magari confermando il nostro diritto ai 9/10 - che già sono messi in pesante discussione su tutti i giornali e in molte trasmissioni finora solo radiofoniche, non televisive -, per cui attenzione che la perequazione potrebbe avvenire anche su una decompressione, ancorché progressiva, di questa compensazione che era temporanea, perché al momento della caduta delle barriere doganali ha creato un problema perché tutto quanto veniva sdoganato all'autoporto si riduceva drasticamente. Siccome percepiamo anche i 9/10 sull'IVA in Valle, ma anche sugli sdoganamenti in Valle, nel momento in cui questi sono drasticamente diminuiti, era necessaria una compensazione che doveva darci il tempo di riportare il sistema in equilibrio: questo non è avvenuto, tanto che abbiamo ancora bisogno di tali risorse, perché senza il sistema non sarebbe in equilibrio e quindi dovremo cominciare ad operare saggiamente per poterci preparare a situazioni che non possiamo oggi prevedere, ancorché non ce le auspichiamo.
Concludo dicendo che questo Piano delle opere - che di nuovo sembra essere una collezione, una compilazione di piani di fattibilità che vanno a migliorare piani di fattibilità precedenti, i quali sostituivano piani di fattibilità storici - non è esattamente quello che avremmo voluto vedere, perché stiamo parlando nei piani delle grandi opere di come vengono impiegate le risorse, che abbiamo visto nell'assestamento del bilancio, ossia in quelle centinaia di milioni di euro in più che abbiamo dovuto riassegnare per i motivi che non intendo annoiarci ripetendo ora, ma che abbiamo già visto in sede di discussione sull'assestamento di bilancio.
Presidente - La parola al Consigliere Maquignaz.
Maquignaz (UV) - Volevo anch'io intervenire su questo Programma delle grandi opere, credo sia necessario dire alcune cose, ma fare soprattutto, visto che siamo a fine legislatura, alcune considerazioni sul futuro della nostra Regione e soprattutto sulle scelte che verranno fatte. Alcune considerazioni ad inizio intervento sono legate all'economia e in particolare al momento che stiamo passando, un momento difficile, dove è necessario, per abbattere la concorrenza degli altri Paesi, creare quelle infrastrutture necessarie per vincerla, ma è necessario soprattutto fare delle scelte politiche forti e qui mi collego all'amico Ottoz che un attimo fa ha fatto l'intervento: mi stupisce che quelli che sono del "Il Popolo della libertà" critichino questo piano, queste opere necessarie. Berlusconi parla sempre di grandi opere, opere importanti per il Paese, quindi dovreste anche voi...
Frassy (fuori microfono) - ... ma le fa...
Maquignaz (UV) - ... ma le fa, le fa... scusate... non credo tanto, anche perché quando siete stati al governo, la burocrazia non l'avete tanto diminuita! Bisogna parlare chiaro, perché qui sono sempre gli altri, poi a livello nazionale certe scelte non sono state fatte sulla burocrazia, ancora oggi abbiamo la gente in difficoltà da tutte le parti in Italia e dipende da un Governo all'altro. Qui voglio darvi ragione su una questione: anche qui abbiamo problemi sui tempi e sulla burocrazia, ma credo che questo sia un problema generale, non legato alla nostra Regione. Oggi è molto difficile portare avanti certe questioni, perché i tempi sono lunghi, le questioni sono tante per cui siamo in difficoltà in generale. Crediamo siano necessarie queste opere, opere importanti per la nostra Comunità; perlomeno tale maggioranza cerca di portare avanti delle idee forti, questo piano e i vari programmi che verranno approvati di opere di rilevante interesse regionale o, meglio, grandi opere, per cui è chiaro che non siamo il partito dei "no". Qui consentitemi una battuta alle estreme Sinistre, che sono considerati i partiti del "no", c'è il "PdL" e c'è il "Pdn": partito della libertà e partito del "no", io vi chiamo il "Pdn": partito del "no".
In questa Regione abbiamo invece bisogno di scelte forti se vogliamo abbattere la concorrenza, ma se vogliamo soprattutto essere noi Valdostani i protagonisti della nostra economia. Non dobbiamo dimenticare che stiamo passando un momento difficile, quindi riteniamo necessario, per rilanciare il comparto turistico e soprattutto il comparto economico, ma soprattutto portare la Valle d'Aosta ad essere forte in Italia e in Europa, fare opere che dovranno dare una svolta alla nostra Regione. Su questo mi preme fare alcune considerazioni, perché va detto che i tempi purtroppo sono quelli che sono. Bisogna dire la verità: con le questioni amministrative e tecniche che ormai abbiamo, riuscire a portare avanti alcune cose non è semplice, ma dobbiamo dare atto alla Giunta che, inventando questa legge sulle grandi opere, si è iniziato a fare un ragionamento chiaro su quelle opere strategiche per la nostra Comunità ed è un grosso passo avanti. Adesso dovremo concretizzare tali scelte, ma soprattutto dovremo fare dei ragionamenti su dove un po' alla volta reperire i fondi per portare a compimento queste opere. Qui a me piace ricordare che né in 1 giorno, né in 3 anni si costruiscono opere così grandi, quindi è una questione di programmazione e di piani di investimento; arriviamo a programmare quello che si vuole fare e poi negli anni bisognerà fare un programma per reperire i fondi e per finanziare queste opere, per cui sarà fondamentale la scelta di dove reperire i fondi, riteniamo che con la forza che abbiamo come Regione potremo fare sicuramente tali opere importanti.
Per ricordare l'importanza e la necessità di questo piano, vorrei ricordare che il primo piano di interventi che è stato approvato comprende opere importantissime: l'aumento della capacità operativa dell'aeroporto; il primo intervento... l'ammodernamento del sistema ferroviario valdostano; la realizzazione di un polo di attestamento del traffico autostradale per l'accesso al comprensorio di Pila, nella città di Aosta, con conseguente riduzione del traffico sulla rete urbana; l'adeguamento tecnico dell'impianto di telecabina Aosta/Pila, al fine di eliminare le carenze funzionali e costruttive; l'eliminazione e razionalizzazione del traffico veicolare all'interno dell'abitato di Valtournenche con miglioramento dell'accessibilità e riduzione dei tempi di percorrenza per la stazione turistica di Breuil/Cervinia; miglioramento dell'accessibilità alla Valle del Lys, alla Val d'Ayas; la realizzazione di una struttura da destinare ad archivio storico e di deposito regionale; la realizzazione di un nodo intermodale per consentire la viabilità autostradale con i sistemi di offerta turistica della bassa Valle; realizzazione di un sistema di informazioni in tempo reale sulle condizioni del traffico relative alla viabilità internazionale; Porta della Valle d'Aosta; completamento dei lavori di recupero e riconversione dell'ex Cotonificio "Brambilla" di Verrès, da destinarsi al polo scolastico e servizi annessi; creazione di posti auto a servizio della Casa da gioco. Questo è il Piano delle grandi opere, ma dobbiamo ricordare che, oltre a portare avanti il piano, portiamo avanti dei programmi di grandi opere e ovviamente alcune di queste opere sono già nel programma. Qui credo che ci saranno alcuni programmi diversi di grandi opere o, meglio, le opere che hanno definito ormai lo studio di fattibilità sono inserite nei programmi. Per fare degli esempi, alcune altre opere come la creazione del polo universitario nell'ambito della riconversione di strutture militari è una di quelle opere per le quali l'istruttoria è in corso, per acquisire chiarimenti, come anche Valtournenche e altre opere. È chiaro che il discorso di fondo rimane questo: vi è un piano, vi sono dei programmi; quando gli studi di fattibilità sono terminati oppure integrati dalle necessità che vengono richieste, vi saranno altri nuovi programmi. Oggi pertanto approviamo un primo programma e nella prossima legislatura approveremo gli altri programmi delle grandi opere.
Noi abbiamo preso degli impegni con la gente, è chiaro che le opere che sono in questo piano dovranno essere portate avanti; va ricordato che sono investimenti grandi, per cui i tempi di realizzazione di tali opere non saranno brevi; va però anche ricordato che la scelta apolitica è molto chiara: è quella di aver scelto delle opere in un elenco, quelle che secondo questa Giunta sono le più importanti; si sono portati avanti gli studi di fattibilità e oggi approviamo un primo programma e nella prossima legislatura approveremo altri programmi di grandi opere, quando gli studi di fattibilità saranno completati. Ho voluto fare questa precisazione - poi credo che l'Assessore potrà spiegare meglio le cose - perché mi sembrava necessaria, sono anni che si discute in questa Assemblea di alcune questioni importanti, mi sembrava giusto oggi, vista l'approvazione di questo Programma di grandi opere, fare un intervento, ricordando ancora una volta tutte le opere necessarie per la Regione e ricordando anche gli impegni che c'erano per la circonvallazione di Valtournenche, ovviamente, opera necessaria per la Comunità di Valtournenche. Siamo fiduciosi, sappiamo benissimo che vi sono degli approfondimenti su dove stoccare i materiali della galleria che verrà realizzata, non entro ora nelle questioni tecniche, ma sappiamo che lo studio di fattibilità è terminato, quindi, secondo la progettazione di questa variante stradale, ormai è deciso dove verrà fatta la variante stradale, la prima scelta era appunto quella di sapere dove fare l'opera: è un'opera enorme, quindi ci vogliono dei tempi. Dopo questi anni, fatta la legge, siamo riusciti a portare avanti tutto questo piano e soprattutto i programmi, oggi siamo pronti per iniziare a definire le progettazioni delle opere, per cui a breve dovremo dare il via alle progettazioni delle opere. Fatte le progettazioni, bisognerà portare avanti i lavori, ma ci vorrà del tempo. Siamo qui per dire che siamo ancora ottimisti e ci crediamo ancora. Della circonvallazione di Valtournenche se ne parla da oltre 20 anni, non si è mai risolto nulla, anche perché è un'opera enorme; è anche vero che stavolta si arriverà ad avere il progetto definitivo dell'opera e a quel tempo forse si inizieranno i lavori, trovati i fondi. Il primo problema quindi è definire i progetti, fare la scelta e la grossa battaglia della prossima legislatura sarà quella di reperire i fondi per finanziare queste opere.
Presidente - La parola al Consigliere Ottoz.
Ottoz (PdL) - Ho ascoltato con attenzione il simpatico intervento del Consigliere di zona della Valtournenche, che penso avesse l'unico scopo di far sapere alla Valle d'Aosta che lui vorrebbe che vi fosse questa circonvallazione, che lui c'era quando se n'è parlato, purtroppo non se ne trova traccia nel Piano delle grandi opere. Ha fatto bene a decriptare il suo intervento, anche perché ha appena detto che sono 20 anni che se ne parla, quindi proporrei di affidarlo nel piano che sarà preparato nella prossima legislatura al Comune di Bormio, che magari lo fa prima, ossia che vengano a farcelo loro, come hanno fatto in 8 anni la strada dello Stelvio, magari riescono a farci la circonvallazione di Valtournenche in tempi umani.
Presidente - Se non ci sono altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.
La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.
Cerise (UV) - Qualche breve considerazione in relazione agli interventi che sono stati fatti. Ringrazio tutti gli intervenuti e prendo atto della bontà di questa legge, che oggi si conferma, dal momento che scelte strategiche così importanti nel settore delle opere pubbliche sono finalmente oggetto di un approfondito esame e di un dibattito politico, per cui le voci contrarie hanno pari dignità di quelle a favore e le valutazioni in merito possono essere espresse in una sede come quella del Consiglio regionale, cosa che non è avvenuta proprio per quelle opere che sono citate spesso come un cattivo esempio di programmazione e di esecuzione dei lavori pubblici. Prendo atto dalla voce dell'opposizione, in particolare dal gruppo "Arcobaleno", che conferma questa attitudine ad essere contro tutto, in un modo o nell'altro bisogna trovare un pretesto per dire "no", qui ne abbiamo avuto ancora la conferma.
La seconda considerazione è quella di essere questa una presa d'atto... ma non è una presa d'atto perché su questo ci sarà l'espressione del Consiglio regionale, di conseguenza è una decisione democraticamente prima discussa e poi approvata.
Il collega Venturella poneva il problema della coerenza con il PTP. La coerenza con il PTP è un elemento di valutazione non prescindibile, è uno di quegli elementi senza i quali non si può avere una sorta di via libera, salvo nello studio di fattibilità specificare che, in sede di approvazione dei progetti preliminari, si provveda o a fare le deroghe alle norme del PTP dove sono cogenti, oppure fare degli atti di adeguamento alle norme del PTP. Non c'era nessuna norma del PTP, lo ribadisco, che prescrivesse la realizzazione dell'ospedale in altra sede, salvo un'indicazione che era quella possibilista non certo prescrittiva della realizzazione di un nuovo ospedale.
Sul fatto che esistessero poi i definitivi può essere che nell'ambito di opere complesse come quelle rivolte allo snellimento e alla messa in sicurezza dei tratti viari c'erano dei segmenti che avevano già avuto delle progettazioni, ma quasi mai alla fase del progetto definitivo. Possiamo parlare in qualche caso di un progetto preliminare, come per Fontainemore ad esempio.
Sulla scelta delle opere vorrei che non si dimenticasse un percorso democratico da un lato e partecipato dall'altro, perché non siamo arrivati noi a definire questo primo programma in una forma unilaterale, ma è stato oggetto di una discussione in sede di CPEL. Lo stesso CPEL peraltro ha avuto la possibilità di fare le proposte, i Comuni hanno fatto delle proposte; di conseguenza, vedete che parlare di una decisione quasi fosse un'imposizione da parte della Giunta o di questa maggioranza mi pare essere fuorviante.
Forse più con argomentazioni politiche, anche se più avvelenate, il collega Sandri ha formulato delle accuse, qualcuna anche grave. La lentezza della procedura: ma secondo voi 500 milioni di euro di interventi si programmano dalla sera alla mattina? Possiamo anche immaginarlo, ma questo sì che sarebbe antidemocratico, perché di questo si tratta. Sono interventi che riguardano tutte le comunità della nostra regione o settori strategici come la sanità. L'altro "volet" delle opere per circa una cifra equivalente, come ha detto il collega Maquignaz, è in procinto di essere licenziato dal NUVVOP e come tale di poter entrare in questa sede. La legge quindi mette in esercizio le procedure per attuare circa 1 miliardo di euro, cifra che per la nostra Comunità non è irrilevante.
Scelte sbagliate sull'ospedale: di questo se n'è parlato tanto, evidentemente si continua a porre in essere delle resistenze, qualche volta politiche, qualche volta procedurali, forse ci troveremo con delle resistenze di tipo amministrativo. Voglio ancora ricordare che ci sarà un passaggio successivo per quanto riguarda le grandi opere, che sia pure attraverso una procedura non semplificata, ma più scorrevole, queste grandi opere saranno sottoposte al VIA quando sarà disponibile il progetto preliminare. Certo non la pensa così il Ministro Turco dal momento che ci ha appena rilasciato un finanziamento di 6,8 milioni di euro sempre per fare degli interventi nel cosiddetto "ospedale" che voi continuate a chiamare di Viale Ginevra, ma che oggi ha il nome di Umberto Parini.
La follia relativamente alla strada per Cogne: vede, collega Sandri, abbiamo una sensibilità diversa dalla sua nei confronti della montagna, nel senso che da Aymavilles a Cogne esistono delle comunità, dei villaggi, ci sono degli accessi a delle realtà rurali che vogliamo continuare a servire; peraltro giustamente quel malloppo di investimenti che sono stati fatti per mettere in sicurezza questa strada credo siano una risposta alla Comunità di Cogne. Se ci fossimo stati noi e se vi fosse stata la legge sulle grandi opere, devo dire che probabilmente il trenino di Cogne non si faceva. Facciamo invece delle cose più intelligenti, come quella di mettere in sicurezza questa strada con la variante del ponte di Chevril, oggi minacciata da una colossale frana che potrebbe anche staccarsi in tempi non sospetti, interrompendo la comunicazione con questa Comunità. Voglio ricordarle peraltro che questa variante era già stata attivata nella passata legislatura quando avevamo l'onore e il piacere di avere anche la vostra forza politica in maggioranza.
È una scelta strategica quella dell'ospedale e lo confermo, anzi una delle più importanti scelte che verranno fatte in questo settore. Ho poco da dire rispetto a quanto ha affermato la collega Squarzino, ma perché credo che lei o non ha letto tutto il "dossier", oppure è rimasta all'indice della vecchia edizione, perché sul sud, il nord, l'est sono stati fatti tutti gli approfondimenti del caso. Sul Comune di Aosta vi è una mozione che dice che bisogna fare l'allargamento ad est, vi è una risoluzione, guardi le forze di maggioranza con qualche piccolo "mal di pancia" dei soliti "noisti" hanno ribadito di voler realizzare l'ampliamento dell'ospedale "Umberto Parini" ad est, "tutti d'accordo, vogliamoci bene".
Infine voglio ricordarle solo 2 cose; la prima che uno studio di fattibilità non è un progetto preliminare come lei ha sostenuto, uno studio di fattibilità individua... e, fra l'altro, guardate che lo studio di fattibilità - con questo rispondo al collega Ottoz - non è solo una bizzarria voluta da noi in tale legge, ma gli studi di fattibilità sono una prescrizione prevista dalla normativa statale e comunitaria per quanto riguarda tutte le opere che superano un volume di investimenti. Vede, collega Squarzino, noi onoriamo i patti, soprattutto quelli che facciamo con la gente e, dal momento che la gente con il referendum ci ha detto di andare avanti con l'ampliamento ad est, noi andremo avanti così...
(interruzione dei Consiglieri Sandri e Squarzino Secondina)
... avete vinto il referendum, ne prendo atto...
Sandri (fuori microfono) - ... i 2/3 hanno detto "sì", siete voi che avete chiesto di...
Caveri (fuori microfono) - ... ditelo agli elettori che i referendum non servono... hanno vinto i "sì", bravi, quindi siete contenti del risultato del referendum!
Cerise (UV) - ... prendo atto che qui l'opposizione ci ha illuminato sull'esito del referendum, è una chiave di lettura che si può fare solo quando si ha la testa al posto dei piedi e i piedi al posto della testa, ossia si è ribaltati. Collega Squarzino, la inviteremo, contrariamente alla mia indole, a fare l'inaugurazione non della posa della prima pietra, ma dei reparti del nuovo ospedale così allargato...
Squarzino (fuori microfono) - ... non ci sarò più...
Caveri (fuori microfono) - ... ma non muori così presto, dai...
Cerise (UV) - ... questa è una versione ottimistica, però...
Voglio dire al collega Ottoz, che è vero che si facevano queste opere in tempi così veloci, ma non dimentichiamo che, quando si facevano tali cose in fretta, non c'erano delle norme sindacali, non si tutelavano gli operai, andavano con la pala e il picco e la dinamite in tasca, ogni tanto saltavano tutti per aria... si facevano ossia le grandi opere al sistema cinese, progetti fatti bene e tutti che lavoravano e ogni tanto c'era la decimazione. Adesso ci sono i piani di sicurezza, purtroppo si continua ancora a morire e questo speriamo che non avvenga più e che nell'individuazione degli accorgimenti per fare in modo che il lavoro avvenga in sicurezza vi siano dei contenuti più tutori, soprattutto per quanto riguarda le maestranze. Non c'erano poi strumenti che sono molto apprezzati da parte di altre forze politiche: sto parlando del VIA, una concertazione; pensate che ci sono delle forze politiche in Italia che, per far andare in fretta la TAV, si sono messe a comprare pezzetti di terreno in maniera che siamo sicuri che ci sarà la procedura di esproprio, probabilmente lo faranno anche con l'ospedale... no, con l'ospedale no, ma magari con qualche altra grande opera. Quando non si hanno argomenti, si ricorre a queste forme deliranti e distruttive dell'utilizzo della legge.
Credo che questo di oggi sia un momento importante di questo Consiglio, andiamo ad approvare una serie di interventi che daranno una nuova prospettiva alla Regione dal punto di vista strutturale, sociale, culturale, economico, per cui, rigettando queste valutazioni non tanto quelle che nella loro critica danno un apporto costruttivo, ma quelle di totale censura, dico che con tale voto favorevole facciamo un passo avanti per modernizzare la Regione.
Si dà atto che dalle ore 11,22 riassume la presidenza il Presidente Perron.
Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.
Caveri (UV) - Vorrei aggiungere poche considerazioni politiche che riguardano la questione del metodo con il quale sono state affrontate queste grandi opere...
(interruzione della Consigliera Squarzino Secondina, fuori microfono)
... perché lei, quando io dico "ba", si ferma, allora adesso provo ad applicare la reciprocità come in diritto internazionale.
Credo che il metodo con il quale è stato affrontato il tema delle grandi opere dovrebbe essere occasione di grande giubilo per tutto il Consiglio, invece l'avvicinarsi delle elezioni politiche regionali tende a trasformare una buona parte degli interventi in simpatici comizi a beneficio delle poche centinaia di persone che ci seguono su "Internet" e sul digitale terrestre.
Ritengo che il metodo sia importante ed è un metodo applicato in maniera intelligente, che prevede questa valutazione preventiva per quanto riguarda le opere pubbliche, ma quando queste opere incroceranno dei fondi comunitari... sappiamo che esiste anche una valutazione che viene fatta da un altro nucleo di valutazione. Nuclei di valutazione che hanno dei tecnici molto significativi ed esperti, che ci consentono di poter avviare delle opere che poi non comportano, come è capitato in alcune opere che abbiamo ereditato dal passato, delle brutte sorprese. Avevo chiesto di intervenire per spiegare la Porta della Valle d'Aosta al collega Venturella, ma non c'è...
Venturella (fuori microfono) - ... sono qui...
Caveri (fuori microfono) - ... sei alle mie spalle... allora molto brevemente, non essendo dotato di specchietto retrovisore, gli parlerò come se fosse seduto lì.
L'idea della Porta della Valle d'Aosta nasce dalla considerazione che si doveva liberare quest'area industriale, che si è liberata anzitempo, perché sapevamo che si sarebbe liberata fra il 2008 e il 2009, invece, per tutta una serie di ragioni, la "Union Carbide" ha deciso di liberare quest'area che è interamente valdostana. Come lei potrà vedere dai documenti, c'è qualche accessibilità, ma soprattutto l'eventualità di costruzione di quell'opera che dovrebbe ricordare il ponte di Pont-Saint-Martin in una logica immaginifica per dare un benvenuto alla nostra Regione, che sia meno striminzito dell'attuale cartello che si trova sull'autostrada, un'opera da affidare ad un grande architetto internazionale. Quest'area dovrebbe nascere nella logica di attrattività della Valle, abbiamo già discusso con molte persone di tale idea di costruire in Valle d'Aosta la prima area autostradale che sia qualcosa di diverso dai tristissimi "grill" che oggi animano le autostrade italiane.
Abbiamo già immaginato dei disegni, delle progettualità che facciano in modo che questo luogo sia all'ingresso e all'uscita della Valle d'Aosta e, tenendo conto dei milioni di transiti esistenti attraverso la nostra Valle, un luogo di eccellenza dell'enogastronomia, di vendita di prodotti tradizionali e tipici, che sia non solo la Porta della Valle d'Aosta, ma anche una porta dell'Italia e delle sue qualità. Dovrebbe servire anche come logica multimodale per il collegamento con il Forte di Bard, il quale ha il problema difficile da risolvere dei parcheggi, c'è l'ipotesi di usare il treno nel collegamento fra la stazione di Pont-Saint-Martin e la stazione di Hône-Bard, quindi c'è un insieme di idee che ha avuto anche degli interessi in imprenditoria originale, che già sta lavorando nel settore del "food" italiano e della qualità. Non si tratta quindi di un elemento astratto, oggi non abbiamo bisogno di un distributore di benzina in più all'ingresso della Valle, per questo sarebbe più che sufficiente il distributore di Châtillon o dell'autoporto; si tratta di qualcosa di innovativo che dovrebbe essere una sorta di Porta della Valle d'Aosta come segno architettonico, attento al risparmio energetico, attento al tratto di costruzione perché abbia una sua originalità. Naturalmente per adesso è una fattibilità, ma le posso garantire che si tratta di un'idea ambiziosa che ha trovato già ampi consensi.
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (PD) - Tenuto conto che i colleghi del "PdL" ci hanno proposto di unificare il nostro ordine del giorno al loro, sulla questione di Cogne, chiediamo una breve interruzione dei lavori per definire questo testo comune.
Presidente - I lavori consiliari sono sospesi per 5 minuti.
Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 11,41 alle ore 11,49.
Presidente - Riprendiamo i lavori.
La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (PD) - Annuncio il ritiro dell'ordine del giorno presentato precedentemente, in quanto, essendo chiusa la discussione generale, avremmo concordato con il gruppo "PdL" una risoluzione, di cui poi chiederemo al Consiglio l'iscrizione in via d'urgenza.
Presidente - Nessuna difficoltà da parte della presidenza.
La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (PD) - Annuncio il ritiro di tutti gli emendamenti su questo oggetto.
Presidente - Tutti gli emendamenti del "Partito Democratico" sono ritirati.
All'allegato n. 1 c'è l'emendamento n. 1 del gruppo "Arcobaleno", che recita:
Emendamento
Stralciare allegato n. 1.
Lo pongo in votazione:
Consiglieri presenti: 32
Votanti: 26
Favorevoli: 5
Contrari: 21
Astenuti: 6 (Ferraris, Fiou, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Tibaldi)
Il Consiglio non approva.
Presidente - All'allegato n. 9 c'è l'emendamento n. 2 del gruppo "Arcobaleno", che considero decaduto, come pure lo considero decaduto nella parte deliberativa, perché non essendo stati approvati... negli allegati...
(interruzione della Consigliera Squarzino Secondina, fuori microfono)
... esatto, va bene? Collega, l'emendamento n. 3 come lo considera?
La parola al Consigliere Segretario Venturella.
Venturella (Arc-VA) - Anche questo emendamento n. 3 potrebbe essere considerato decaduto, perché i principi ispiratori di tale emendamento sono contenuti nell'ordine del giorno che abbiamo approvato sabato al punto n. 34.
Presidente - Alla parte deliberativa vi è l'emendamento n. 1 della V Commissione, che recita:
Emendamento
Nel deliberato è aggiunto il seguente punto:
"2) di subordinare l'avvio della procedura di progettazione preliminare delle Opere di ammodernamento delle strutture ospedaliere in un unico presidio (intervento n. 1 dell'Allegato n. 9) all'accordo con il Comune di Aosta.".
Lo pongo in votazione:
Consiglieri presenti: 33
Votanti e favorevoli: 24
Astenuti: 9 (Bortot, Fontana Carmela, Frassy, Lattanzi, Ottoz, Sandri, Squarzino Secondina, Tibaldi, Venturella)
Il Consiglio approva.
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina, per dichiarazione di voto.
Squarzino (Arc-VA) - Noi voteremo contro questo atto, come abbiamo votato contro nel 2004 e nel 2006 tutto l'impianto normativo delle grandi opere. Non siamo contro le grandi opere, siamo per una procedura che sia più democratica, più corretta e qualificata; quindi il nostro è proprio l'affermare fortemente non che siamo contro qualcosa, ma che siamo per un modo diverso di programmare le grandi opere.
Solo un'osservazione: ne approfitto, nel senso che, per quanto riguarda l'ospedale, quello che avevamo detto prima fuori microfono vorrei che fosse ricordato: la popolazione valdostana non ha detto "no" al nuovo ospedale, i 2/3 si sono pronunciati a favore; piuttosto sarebbe interessante verificare se anche in queste prossime tornate elettorali l'invito della Giunta sia sempre quello di presentare "un crayon sans la pointe". Vedo che c'è una democrazia "alla carta", che è diversa da parte della maggioranza a seconda delle tornate elettorali, perché la Costituzione italiana consente anche nelle elezioni regionali di astenersi. La dignità dell'astensione quindi vale per ogni tornata elettorale, pertanto mi stupisco che coloro che hanno sostenuto l'astensione nella passata tornata elettorale sui referendum adesso abbiano all'improvviso cambiato idea.
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (PD) - Voteremo anche noi contro questo piano dei lavori per motivazioni differenti da quelle della collega Squarzino, noi non siamo contrari al metodo, anche se abbiamo evidenziato che lo avete gestito male, quindi probabilmente anche il metodo dovrebbe essere messo a punto. Il problema dei 500 milioni di euro, non è che un'opera costa 500 milioni di euro o 5 milioni di euro può cambiare il tempo per la progettazione: dipende dai contenuti dell'opera, dipende se si ha voglia di fare le cose o se si fa solo del "bla-bla", dipende se c'è al centro dei nostri obiettivi politici quello di mettere la nostra Regione sul treno della modernità o se ci si perde negli amici delle consulenze, nei "tram tram" sulle società energetiche, su questo e su quell'altro, i sindaci, non i sindaci. Voi non avete la Valle d'Aosta al centro delle vostre attenzioni, avete tutt'altro a cui pensare, risultato: la Valle d'Aosta sta ferma, questa è la verità! Nel contenuto è il nostro voto contrario, perché, come abbiamo dimostrato, ci sono delle falsità, perché lei ha detto: "lei ha fatto delle accuse gravi", ma non ha avuto neanche il coraggio di tirare fuori una parola per contestarle, perché sa che le accuse che abbiamo fatto sono vere e che dietro tutto il responsabile è lei! È lei che se n'è preso politicamente la responsabilità in questo Consiglio e che avrà tale responsabilità davanti agli elettori. Lei ha dato, senza dare risposta questa volta, il via libera all'interpretazione che annuncio adesso: che lei è il mandante di quella valutazione del NUVVOP e delle falsità che ci sono dentro. La responsabilità non è solo del Presidente del NUVVOP, ma è anche sua e io trovo vergognoso che, di fronte a delle falsità "scritte nero su bianco", lei non abbia avuto neppure la dignità politica di contestarle. In qualunque maniera... ma non ha avuto neanche la capacità di contestarle, nel merito, dicendo: "allora il rischio aeroportuale, il rischio di grave incidente... dove, quando, come e perché...". Fino a che non abbiamo queste risposte, saremo convinti, come la maggioranza dei Valdostani, che occorre un ospedale nuovo e noi lo realizzeremo e lo realizzeremo anche grazie al fatto che oggi votiamo contro convintamente a tale atto amministrativo.
Presidente - La parola al Consigliere Vicquéry.
Vicquéry (UV) - Per dichiarare il voto favorevole del nostro gruppo, per prendere atto che, secondo l'interpretazione della collega Squarzino e di parte dell'opposizione, loro hanno vinto il referendum. Prendiamo atto che i "sì" hanno prevalso fra i perdenti, se questa è una soddisfazione che volete prendervi, ve la diamo, il "sì" ha prevalso fra i perdenti, è vero. Spero che prevalgano sempre, spero che siate sempre perdenti e non ho dubbi perché tacciare la maggioranza di cambiamento di strategie accusandola di chiedere un voto oggi, quando ieri è stato chiesto un voto di astensione, è demagogia pura ed è anche demagogia infantile, perché ci sono fior di esempi che non sto a citare durante i quali i vari Pecoraro Scanio, Veltroni, Bertinotti e quant'altri hanno chiesto l'astensione e oggi chiedono di votare per i partiti che rappresentano, per cui evitiamo queste battute di basso livello!
Presidente - La parola al Consigliere Ottoz.
Ottoz (PdL) - Il nostro gruppo si asterrà in questa votazione, perché il nostro gruppo dice "sì" alle grandi opere, ma dice "no" al festival dei piani di fattibilità, dice "sì" alla realizzazione, però con tempi concreti, definiti, nuove regole e i meccanismi che impongano i tempi concreti anche alla burocrazia; quindi dice "sì" auspicando che cambino le regole che gestiscono queste situazioni. Ci asteniamo perché diciamo "no" alla sistematica politica dell'annuncio, mentre vorremmo concretezza, quindi diciamo "sì" alla concretezza della realizzazione delle opere, non all'annuncio dell'annuncio dell'annuncio, perché la gente fuori, quando sente parlare di piano di fattibilità, la gente che non conosce i meccanismi del linguaggio della politica, crede che facciamo le cose. Dice: "adesso lo fanno, l'ho sentito alla radio", non hanno capito che si è detto che si fa un piano di affidabilità che affiderà la progettazione... Diciamo quindi "sì" alle grandi opere, ma "no" al festival delle consulenze, che non sono altro che una forma, dite voi se più nobile o meno nobile, più mascherata o meno mascherata, del voto di scambio, perché sono un modo che nasce dalla ricerca eccessiva del consenso, perché purtroppo in democrazia l'eccessiva ricerca del consenso è senza senso. È auspicabile il consenso totalitario, ma non si può arrivare al 100%; siamo alla ricerca costante del 100% del consenso e le cose non vanno avanti. Questo è il Paese in cui tutta l'Europa, per non dire solo l'Europa, si sta chiedendo come mai sono i sindacati che trattano la vendita di "Alitalia" con "Air France", pensavano che il proprietario dell'"Alitalia" fossero i sindacati, hanno scoperto che non sono i sindacati, ma che è lo Stato italiano e non capiscono perché lo Stato italiano, che non ha il coraggio di prendere la sua posizione, a parole, quindi a livello di piano di fattibilità, dice che ha fatto l'accordo, ha scelto il partner e poi dice ai sindacati: "adesso andate voi" e subisce questa situazione. Ci poniamo in una situazione di astensione perché siamo per la politica del fare, siamo per le grandi opere di cui la Regione ha bisogno, ma non siamo per i piani di fattibilità e per i festival delle consulenze.
Presidente - La parola al Consigliere Stacchetti.
Stacchetti (SA) - Anche noi per confermare il voto favorevole, riteniamo che con l'esecuzione di queste opere veramente si possa dare il via allo sviluppo, ossia più lavoro e più sviluppo. Riprendendo la parola di ieri del collega Ottoz quando disse che mancava quel "colpo di reni", credo che con l'approvazione di questo atto si dia quel "colpo di reni" allo sviluppo di cui la Valle d'Aosta ha bisogno.
Presidente - Pongo in votazione la deliberazione comprensiva dell'emendamento della V Commissione:
Consiglieri presenti: 34
Votanti: 30
Favorevoli: 25
Contrari: 5
Astenuti: 4 (Frassy, Lattanzi, Ottoz, Tibaldi)
Il Consiglio approva.