Objet du Conseil n. 3446 du 7 avril 2008 - Resoconto
OGGETTO N. 3446/XII - Disegno di legge: "Disposizioni per l'avvio del servizio idrico integrato e il finanziamento di un programma pluriennale di interventi nel settore dei servizi idrici".
Articolo 1
(Finalità)
1. La Regione, con la presente legge, assicura il finanziamento e la realizzazione di un programma pluriennale di interventi a favore degli enti locali per la realizzazione di infrastrutture idriche, al fine di assicurare l'attuazione delle azioni di tutela della qualità delle risorse idriche, di razionalizzare gli usi nel settore civile e di consentire la riorganizzazione dei servizi idrici, secondo quanto previsto dal Piano regionale di tutela delle acque di cui all'articolo 7 della legge regionale 8 settembre 1999, n. 27 (Disciplina dell'organizzazione del servizio idrico integrato).
Articolo 2
(Istituzione dei sotto-ambiti territoriali omogenei per la riorganizzazione del servizio idrico integrato. Modificazioni alla legge regionale 8 settembre 1999, n. 27)
1. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, i Comuni costituiscono, nelle forme e con le modalità di cui alla legge regionale 7 dicembre 1998, n. 54 (Sistema delle autonomie in Valle d'Aosta), i sotto-ambiti territoriali, di seguito denominati sub-Ato, per l'organizzazione del servizio idrico integrato, in conformità a quanto stabilito dagli articoli 3 e 4 della l.r. 27/1999.
2. Entro sessanta giorni dall'avvenuta sottoscrizione degli atti di costituzione dei sub-Ato, il Consorzio Bacino Imbrifero montano della Dora Baltea (BIM) provvede alla loro delimitazione definitiva, ai sensi dell'articolo 3, comma 3, lettera c), della l.r. 27/1999.
3. Nella fase di costituzione dei sub-Ato, i Comuni restano aggregati nei sub-Ato individuati in via transitoria nelle disposizioni di attuazione del servizio idrico integrato di cui all'allegato E del Piano regionale di tutela delle acque, approvato con deliberazione del Consiglio regionale in data 8 febbraio 2006, n. 1788/XII.
4. Al comma 3 dell'articolo 1 della l.r. 27/1999, le parole: "singoli o" sono soppresse.
5. L'articolo 9 della l.r. 27/1999 è abrogato.
Articolo 3
(Programma pluriennale di interventi)
1. Il programma pluriennale di interventi di cui all'articolo 1 riguarda:
a) il completamento degli interventi del piano regionale di risanamento delle acque, mediante la realizzazione di idonei impianti di trattamento dei reflui idrici al servizio dei comprensori delle Comunità montane Valdigne-Mont Blanc e Mont Rose e dei Comuni di Fénis, Nus, Chambave, Verrayes, Saint-Denis, Pontey e dei relativi collettori fognari, per un importo complessivo di spesa previsto in euro 50.000.000;
b) la realizzazione degli interventi di completamento degli acquedotti della Val d'Ayas e di quello comprensoriale dei Comuni di Valsavarenche, Villeneuve, Introd e Saint-Pierre, la realizzazione di un approvvigionamento idrico della piana di Aosta e la relativa connessione con l'acquedotto comprensoriale dei Comuni di Valsavarenche, Villeneuve, Introd e Saint-Pierre, l'estensione del sistema di collettamento dei reflui idrici del Consorzio di depurazione dei Comuni di Aosta, Quart e Saint-Christophe fino al Comune di Oyace, per un importo complessivo di spesa previsto in euro 40.000.000;
c) la realizzazione di interventi volti al riequilibrio della funzionalità delle reti e degli impianti per migliorare la funzionalità delle reti e degli impianti idrici ed assicurare un livello di qualità omogeneo sull'intero territorio regionale, per un importo complessivo di spesa previsto in euro 25.000.000;
d) la realizzazione degli interventi urgenti e prioritari della prima fase dei piani di sub-Ato di cui alla l.r. 27/1999, per un importo complessivo di spesa previsto in euro 20.000.000;
e) la realizzazione degli interventi del primo triennio di programmazione della seconda fase dei piani di sub-Ato finalizzati al raggiungimento degli obiettivi di qualità ottimali previsti dal Piano regionale di tutela delle acque, per un importo complessivo di spesa previsto in euro 45.000.000.
2. Il programma pluriennale di interventi definisce gli obiettivi da conseguire, gli interventi da realizzare, le priorità di intervento, sia per tipologie di opere sia per ambito territoriale, i soggetti attuatori, i costi presunti, i tempi di realizzazione, in coerenza con le indicazioni e gli obiettivi stabiliti dal Piano regionale di tutela delle acque, e gli strumenti di controllo circa l'attuazione del programma medesimo.
3. Il programma pluriennale di interventi è predisposto dalla struttura regionale competente in materia di risorse idriche, di seguito denominata struttura competente, in collaborazione con il BIM ed è approvato dalla Giunta regionale, con propria deliberazione, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge.
Articolo 4
(Piani triennali operativi)
1. Il programma pluriennale degli interventi di cui all'articolo 3 è articolato in piani triennali operativi, predisposti congiuntamente dalla struttura competente e dal BIM e concordati con i sub-Ato.
2. I piani triennali operativi sono approvati dalla Giunta regionale, con propria deliberazione, entro due mesi dalla loro presentazione, previo accertamento, da parte della struttura competente e del BIM, della loro conformità con i contenuti del programma pluriennale di interventi di cui all'articolo 3.
3. Le modalità di formazione, di verifica e di aggiornamento e l'articolazione dei piani triennali operativi sono definiti con deliberazione della Giunta regionale, da adottare, d'intesa con il BIM, entro due mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge.
4. I piani triennali operativi definiscono, in attuazione del programma pluriennale di cui all'articolo 3, l'elenco degli interventi specifici da realizzare in ciascun Comune, il relativo costo, gli obiettivi che si intendono conseguire, i tempi di realizzazione e il soggetto attuatore.
5. I piani triennali operativi sono aggiornati ogni due anni dalla struttura competente in collaborazione con il BIM e in accordo con i singoli sub-Ato. Gli aggiornamenti sono approvati con deliberazione della Giunta regionale.
Articolo 5
(Realizzazione degli interventi)
1. All'attuazione degli interventi del programma pluriennale di cui all'articolo 3, comma 1, lettere a), b), d) ed e), provvedono la Regione, i sub-Ato ed eventualmente i Comuni, singolarmente o in forma associata, nell'ambito dei sub-Ato. All'attuazione degli interventi di cui all'articolo 3, comma 1, lettera c), provvedono i Comuni.
2. I progetti preliminari degli interventi di cui all'articolo 3, comma 1, lettere a) e b), nonché, in relazione agli interventi di cui all'articolo 3, comma 1, lettere d) ed e), i progetti preliminari concernenti la realizzazione di nuove reti di adduzione e di distribuzione principale di acquedotti comprensoriali, di nuovi collettori fognari di adduzione a impianti di depurazione biologici a fanghi attivi delle acque reflue, di nuovi collettori fognari e relativi impianti di trattamento dei reflui idrici intercomunali, la costruzione o l'ampliamento degli impianti di depurazione biologici a fanghi attivi sono approvati anche dalla Giunta regionale, con propria deliberazione, previa verifica della corrispondenza con gli obiettivi di rilevanza regionale nel settore della tutela delle acque dagli inquinamenti e del razionale approvvigionamento di acqua destinata al consumo umano, definiti dai piani di settore.
3. Gli interventi realizzati direttamente dalla Regione, in deroga a quanto previsto dalla legge regionale 12 marzo 2002, n. 1 (Individuazione delle funzioni amministrative di competenza della Regione, ai sensi dell'articolo 7, comma 1, della legge regionale 7 dicembre 1998, n. 54 (Sistema delle autonomie in Valle d'Aosta), da ultimo modificato dall'articolo 15, comma 1, della legge regionale 16 agosto 2001, n. 15 e disposizioni in materia di trasferimento di funzioni amministrative agli enti locali), sono ricompresi nel programma regionale di previsione e nel piano regionale operativo di cui agli articoli 7 e 8 della legge regionale 20 giugno 1996, n. 12 (Legge regionale in materia di lavori pubblici).
Articolo 6
(Modalità di gestione dei finanziamenti del programma pluriennale di interventi)
1. In deroga a quanto previsto dalla legge regionale 20 novembre 1995, n. 48 (Interventi regionali in materia di finanza locale), al finanziamento del programma pluriennale degli interventi si provvede:
a) per euro 120.000.000, a carico del bilancio regionale, in relazione alla rilevanza regionale delle finalità degli interventi previsti;
b) per euro 60.000.000, a carico della finanza locale mediante istituzione di un fondo tra gli interventi settoriali con vincolo di destinazione di cui all'articolo 25 della l.r. 48/1995.
2. Per la realizzazione degli interventi di cui all'articolo 3, comma 1, lettere a) e b), la Regione trasferisce ai soggetti realizzatori degli interventi le risorse necessarie, con le modalità stabilite nel relativo piano triennale operativo.
3. Per la realizzazione degli interventi di cui all'articolo 3, comma 1, lettere c), d) ed e), la Regione trasferisce al BIM le risorse necessarie, con le modalità stabilite nel relativo piano triennale operativo.
4. I finanziamenti per la realizzazione degli interventi di cui all'articolo 3, comma 1, lettera c), sono direttamente erogati dal BIM ai Comuni, previa indicazione degli interventi da realizzare in un periodo massimo di tempo di tre anni.
5. Fatto salvo quanto stabilito dai commi 2, 3 e 4, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, qualunque finanziamento regionale nel settore del servizio idrico integrato destinato ad investimenti è concesso esclusivamente ai sub-Ato, ad esclusione di quelli destinati alla realizzazione di interventi ricompresi in programmi già approvati o in corso di esecuzione.
Articolo 7
(Finanziamento di interventi specifici)
1. In deroga a quanto previsto dalla l.r. 48/1995, la Regione, considerata la valenza sovracomunale dell'intervento, assicura i finanziamenti necessari per la realizzazione delle opere integrative a quelle irrigue, per garantire la razionalizzazione dell'approvvigionamento idrico, e correlate alle opere inerenti ai lavori di completamento dell'acquedotto comunale di Sarre, di razionalizzazione delle risorse idriche, di potenziamento delle opere di captazione e di estensione del telecontrollo nella parte alta del territorio del medesimo Comune, finanziate mediante il Fondo per speciali programmi di investimento (FoSPI), e individuate come progetto n. 5, per il triennio 2007/2009, e per un importo massimo di euro 2.450.000.
2. La progettazione esecutiva, conforme a quanto previsto per le procedure di finanziamento FoSPI, deve essere presentata alla struttura regionale competente in materia di programmazione e valutazione investimenti entro nove mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, al fine del relativo finanziamento nell'ambito del programma FoSPI per il triennio 2007/2009, secondo le procedure previste dal programma medesimo. I relativi finanziamenti sono erogati dalla Regione al Comune di Sarre con le modalità stabilite per i progetti FoSPI, unitamente al finanziamento FoSPI individuato come progetto n. 5, per il triennio 2007/2009.
3. Per gli anni 2007 e 2008, in deroga a quanto previsto dalla l.r. 48/1995, la Regione, considerata la valenza sovracomunale dell'intervento, assicura la copertura della quota annua a compensazione degli oneri generali per il mantenimento in essere dei servizi di trattamento dei bottini di cui alla legge regionale 27 dicembre 1991, n. 88 (Disposizioni per lo smaltimento di liquami organici concentrati e di fanghi nonché per il recapito in pubbliche fognature di scarichi di insediamenti produttivi), presso l'impianto di trattamento dei reflui idrici di Arnad per un importo annuo di euro 40.000.
4. I finanziamenti di cui al comma 3 sono erogati dalla Regione alla Comunità montana Evançon, competente in ordine alla gestione dell'impianto di trattamento dei reflui idrici di Arnad.
Articolo 8
(Accensione di prestiti)
1. Per il finanziamento del programma pluriennale di interventi di cui all'articolo 3 e degli interventi di cui all'articolo 7, comma 1, la Giunta regionale è autorizzata a contrarre nel periodo 2008/2015 uno o più prestiti, a medio o a lungo termine, per un ammontare complessivo massimo di euro 122.450.000, di cui 18.000.000 nel 2008, 40.000.000 nel 2009 e 26.450.000 nel 2010, ad un tasso non superiore all'Interest Rate Swap (IRS) a dodici anni maggiorato di un punto percentuale annuo, per un periodo di ammortamento non superiore a venti anni.
Articolo 9
(Disposizioni finanziarie)
1. L'onere derivante dall'applicazione degli articoli 3 e 7 è determinato in un importo complessivo, nel periodo 2008/2015, pari a euro 182.530.000, di cui euro 18.080.000 nel 2008, euro 40.000.000 nel 2009 ed euro 27.450.000 nel 2010.
2. L'onere derivante dall'applicazione dell'articolo 8 è determinato, per l'anno 2008, in euro 750.000, per l'anno 2009 in euro 3.100.000 e per l'anno 2010 in euro 5.700.000.
3. L'onere di cui al comma 1 trova copertura, ai sensi dell'articolo 14, comma 3, della legge regionale 27 dicembre 1989, n. 90 (Norme in materia di bilancio e di contabilità generale della Regione Autonoma Valle d'Aosta), nello stato di previsione della spesa del bilancio della Regione, sia pluriennale per il triennio 2007/2009 sia per l'anno finanziario 2008 e di quello pluriennale per il triennio 2008/2010, negli obiettivi programmatici 2.1.1.02 (Trasferimenti con vincolo settoriale di destinazione) e 2.2.1.09. (Ambiente e sviluppo sostenibile).
4. L'onere di cui al comma 2 trova copertura, ai sensi dell'articolo 14, comma 3, della l.r. 90/1989, nello stato di previsione della spesa del bilancio della Regione, sia pluriennale per il triennio 2007/2009 sia per l'anno finanziario 2008 e di quello pluriennale per il triennio 2008/2010, nell'obiettivo programmatico 3.2. (Altri oneri non ripartibili).
5. Al finanziamento dell'onere di cui al comma 1, si provvede, con riferimento ai medesimi bilanci di cui al comma 3:
a) per euro 18.000.000, per l'anno 2008, per euro 40.000.000 per l'anno 2009 e per euro 26.450.000 per l'anno 2010 mediante il ricorso ai prestiti autorizzati ai sensi dell'articolo 8;
b) per euro 80.000, per l'anno 2008 mediante l'utilizzo delle risorse iscritte nell'obiettivo programmatico 2.2.2.02 (Infrastrutture nell'agricoltura) al capitolo 41735 (Contributi per lo sviluppo e il miglioramento delle infrastrutture rurali - Piano di sviluppo rurale 2000-2006);
c) per euro 1.000.000, per l'anno 2010 mediante l'utilizzo delle risorse iscritte nell'obiettivo programmatico 2.1.1.02 al capitolo 68005 (Fondo di riserva per la riassegnazione in bilancio di residui perenti agli effetti amministrativi - Finanza locale (Spese di investimento)).
6. Il finanziamento dell'onere di cui al comma 2 è assicurato:
a) con riferimento agli anni 2008 e 2009 del bilancio pluriennale per il triennio 2007/2009 mediante l'utilizzo delle risorse iscritte nell'obiettivo programmatico 3.2.:
1) al capitolo 69300 (Quota interessi per ammortamento di mutui e prestiti da contrarre), per euro 450.000 per l'anno 2008 e per euro 1.900.000 per l'anno 2009;
2) al capitolo 69320 (Quota capitale per ammortamento di mutui e prestiti da contrarre), per euro 300.000 per l'anno 2008 e per euro 1.200.000 per l'anno 2009;
b) con riferimento agli anni 2008, 2009 e 2010 dei bilanci per l'anno finanziario 2008 e per il triennio 2008/2010, mediante l'utilizzo delle risorse iscritte nello stato di previsione della spesa nell'obiettivo programmatico 3.1. (Fondi globali) al capitolo 69000 (Fondo globale per il finanziamento di spese correnti), per euro 750.000 per l'anno 2008, per euro 3.100.000 per l'anno 2009 e per euro 5.700.000 per l'anno 2010, a valere sullo specifico accantonamento previsto rispettivamente ai punti D.1.1 e D.1. dell'allegato 1 ai bilanci medesimi.
7. A decorrere dall'anno 2011 e fino al 2015, l'onere di cui al comma 1 è finanziato mediante il ricorso ai prestiti autorizzati ai sensi dell'articolo 8 per complessivi euro 38.000.0000 e mediante l'utilizzo dei fondi di finanza locale, per un importo complessivo di euro 59.000.000.
8. A decorrere dall'anno 2011, gli oneri di ammortamento derivanti dall'applicazione dell'articolo 8 sono determinati ai sensi dell'articolo 17 della l.r. 90/1989.
9. Per l'applicazione della presente legge, la Giunta regionale è autorizzata ad apportare, con propria deliberazione, su proposta dell'assessore regionale competente in materia di bilancio, le occorrenti variazioni di bilancio.
Articolo 10
(Disposizioni transitorie e finali)
1. A partire dalla data di costituzione dei sub-Ato, i Comuni, sulla base del piano tariffario allegato al bilancio di previsione per l'anno 2009, conteggiano tra gli oneri assunti a riferimento per il calcolo della tariffa del servizio idrico integrato una quota annua a compensazione degli oneri generali per il mantenimento in essere dei servizi di trattamento dei bottini di cui alla l.r. 88/1991.
2. La quota complessiva annua è stabilita dal BIM, entro il 31 agosto di ogni anno, sulla base dei costi sostenuti dagli enti gestori dei centri regionali di trattamento dei liquami e fanghi di cui alla l.r. 88/1991, per la parte non coperta dalle tariffe già applicate, e ripartita tra i diversi Comuni in proporzione ai metri cubi di acqua da ciascuno di essi erogata.
3. I Comuni versano la propria quota annua al BIM, il quale provvede ad erogare le somme introitate, entro il 28 febbraio dell'anno successivo a quello cui le tariffe si riferiscono, agli enti gestori degli impianti di trattamento dei liquami e fanghi.
4. A partire dalla data di costituzione dei sub-Ato, i soggetti privati titolari di reti e impianti che erogano a terzi acqua destinata al consumo umano devono rispettare le disposizioni inerenti alla qualità dei servizi fissati nei piani di sub-Ato. Il mantenimento in essere delle gestioni privatistiche è in ogni caso subordinato alla sottoscrizione di una convenzione con l'autorità di sub-Ato in conformità alle disposizioni di cui all'allegato 3 al Piano regionale di tutela delle acque approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 1788/XII del 2006.
5. Il termine di cui all'articolo 120, comma 1, della l.r. 54/1998, per i soli Consorzi interessati alla riorganizzazione del servizio idrico integrato, è ulteriormente differito al 31 dicembre 2008.
6. Il termine di cui all'articolo 5, comma 5, della l.r. 27/1999 è prorogato al 31 dicembre 2011.
Presidente - La parola al relatore, Consigliere Borre.
Borre (UV) - Le risorse idriche presenti sul territorio della regione costituiscono un patrimonio di alto valore ambientale, culturale ed economico, come tale esse vanno tutelate ed utilizzate. Questo impegno non è nuovo, ci deriva dalla nostra storia, dalle nostre tradizioni. I "ru" e le storiche regole per la loro gestione sono l'esempio più chiaro, esempio di come nel passato il popolo valdostano si è organizzato per garantire che l'acqua fosse realmente un bene di cui tutti potevano fruire a seconda delle loro esigenze, contenziosi e liti tra consorzi e Comuni testimoniano quanto fosse preziosa questa risorsa. Oggi l'acqua non è però solo più vista come strumento di vita e come bene indispensabile per l'agricoltura, il ruolo dell'acqua oggi è stato rivalutato in termini generali o, come si dice oggi, ambientali. L'acqua caratterizza il paesaggio di montagna e ne costituisce un'importante attrattiva turistica.
Questo Consiglio ha approvato nel febbraio 2006 il Piano regionale delle acque, che definisce gli obiettivi di qualità ambientale dei corsi d'acqua superficiali e sotterranei valdostani e gli interventi volti a garantire il raggiungimento o mantenimento degli obiettivi stessi. Il piano definisce le misure di tutela qualitative e quantitative tra loro integrate e coordinate per bacino idrografico, misure ricavate sulla base dell'analisi delle caratteristiche del bacino idrografico stesso e dell'impatto esercitato dall'attività antropica. Il piano individua inoltre le modalità attraverso le quali autorizzare il prelievo di acqua pubblica e le misure di salvaguardia dell'ecosistema fluviale da adattare nel caso di prelievi del corpo idrico superficiale, stabilisce l'utilizzo delle acque privilegiando l'uso per il consumo domestico.
Questo disegno di legge costituisce una nuova tappa di percorso intrapreso con il Piano di tutela delle acque, costituendone l'attuazione per quanto riguarda il servizio idrico. La legge regionale 8 settembre 1999, n. 27 aveva già affrontato l'argomento, ne aveva fissato i principi e le modalità per la riorganizzazione dei servizi idrici su base comprensoriale. Aveva individuato nel Consorzio bacino imbrifero montano della Dora Baltea il soggetto di riferimento per indirizzare e coordinare le attività comunali.
La riorganizzazione prevista dalla legge n. 27/1999, dal Piano di tutela delle acque del 2006 e da questo disegno di legge mira a rendere più efficiente il servizio idrico integrato. Infatti si vuole garantire una migliore qualità delle acque distribuite ed una migliore qualità anche del servizio di distribuzione, si vuole limitare i fenomeni di inquinamento connessi con gli scarichi delle acque reflue, ossia si richiede un livello di servizio nettamente superiore a quello medio attualmente erogato, per allinearsi con gli "standard" europei, ma contenendone il più possibile i costi. La necessità di una riorganizzazione del servizio idrico regionale nasce quindi prima che da un'esigenza normativa dalle seguenti constatazioni: i rilevanti investimenti effettuati nel settore della raccolta e del trattamento dei reflui idrici hanno permesso di migliorare notevolmente la qualità delle acque superficiali, ma il sistema continua a non essere completato nella sua interezza e le richieste di ristrutturazione degli impianti sono sempre maggiori; il sistema acquedottistico continua a rilevare ogni anno fenomeni di scarsità idrica in particolari condizioni e di inquinamento, seppur limitati, sia per puntuali insufficienze strutturali, sia per carenze gestionali. Le carenze gestionali non fanno che amplificare i problemi che già naturalmente determinano i sistemi complessi quali quelli idrici, carenze che diventano problemi anche e soprattutto finanziari perché dilatano i costi, specie in presenza dell'esigenza di effettuare anche notevoli investimenti strutturali.
Il Piano regionale di tutela delle acque ha fissato precisi obiettivi nel settore dei servizi idrici. Con la normativa in discussione, per quanto riguarda il settore della raccolta e del trattamento dei reflui idrici, sono individuate come azioni da perseguire il completamento e la ristrutturazione delle reti urbane di raccolta dei reflui ed il completamento del sistema regionale di trattamento dei reflui idrici civili. Mentre nel settore del rifornimento idropotabile devono essere perseguite le necessarie azioni per garantire: flessibilità, intesa come capacità dei sistemi idrici di adattarsi alle mutevoli caratteristiche fisiche ed antropiche del territorio interessato; razionalità e compattezza della configurazione finale di lungo termine e affidabilità globale e settoriale del sistema. Gli obiettivi di flessibilità, razionalità e affidabilità, conducono all'adozione di sistemi ragionevolmente estesi, ben interconnessi e riforniti da fonti di alimentazione molteplici e con caratteristiche differenziate. Il principale requisito da ricercare nelle fonti di approvvigionamento è di essere protette naturalmente e artificialmente da eventuali inquinamenti delle acque sia progressivi che accidentali con: il progressivo abbandono delle numerose piccole risorse locali caratterizzate da portate molto variabili e dalla sostanziale impossibilità di proteggerle dall'inquinamento; la progressiva concentrazione delle fonti di approvvigionamento dei sistemi acquedottistici in sistemi comprensoriali con elevati "standard" di protezione qualitativa delle acque distribuite. Queste le politiche da perseguire attraverso l'eliminazione dello spreco con l'obiettivo del contenimento dei consumi, senza peraltro ostacolare le crescenti esigenze d'acqua, tenendo conto anche di un'idonea politica tariffaria. Politica tariffaria che deve tenere tuttavia presente il rischio di negativi e non trascurabili effetti collaterali, dei quali il più rilevante sarebbe l'aumento incontrollato delle tariffe. Questi obiettivi possono essere conseguiti puntando sulla riorganizzazione dei servizi per sottoambiti da costituirsi in tempi rapidi e sulla garanzia di finanziamento di un adeguato piano di interventi che non va ad influire sulle tariffe. I 2 aspetti sono fortemente interconnessi, ma alla proposta regionale di organizzazione dei sottoambiti non è ancora seguita alcuna iniziativa concreta a livello comunale o di Comunità montana.
La questione dei finanziamenti degli interventi necessari rimane il punto principale di discussione a fronte di proiezioni tariffarie. Proiezioni realizzate secondo le indicazioni della deliberazione della Giunta regionale n. 4149/2005, che fanno emergere consistenti aumenti anche solo per la copertura delle spese di gestione. Ogni iniziativa per la nascita dei sottoambiti deve quindi essere preceduta da una riflessione sulle modalità di finanziamenti del settore. Riflessioni che devono tenere presente che l'entità delle spese e l'esiguità del numero degli utenti non permettono di garantire la partecipazione privata alle spese senza un intollerabile aumento delle tariffe.
Questo disegno di legge, il n. 197, riafferma i principi della riorganizzazione dei servizi idrici per sottoambiti, fissa un calendario preciso di adempimenti, garantisce anche la realizzazione di un programma di interventi del valore di 180 milioni di euro con il quale saranno risolte le criticità del sistema idrico regionale. Gli enti locali sono parte attiva di queste iniziative e partecipano per 60 milioni di euro al programma pluriennale di interventi. Dopo l'esperienza dell'alluvione per la prima volta in un settore così importante il sistema regionale delle autonomie locali, attraverso il BIM, è chiamato a giocare un ruolo da protagonista non solo nella fissazione degli obiettivi, ma nel programmare anche la realizzazione degli interventi necessari al conseguimento stesso, compartecipando con la Regione alla gestione dei finanziamenti. Le regole del gioco sono infatti definite di comune accordo tra BIM e Regione, che insieme dovranno gestire l'attuazione del programma degli interventi. Programma che vede alcuni macrointerventi fondamentali per il conseguimento di obiettivi di rilevanza regionale già indicati nel disegno di legge e dei quali sono tutti da definire i dettagli progettuali.
È poi previsto un sistema di finanziamento basato su 2 tempi:
- un primo finanziamento a ciascun Comune, previa adesione al sottoambito, per risolvere le esigenze più urgenti, di manutenzione straordinaria, completamento delle infrastrutture e di carenze e criticità del servizio;
- un secondo finanziamento per l'attivazione dei piani di sottoambito, ossia dei programmi di intervento che ciascun sottoambito deve redigere per definire il livello del servizio da garantire e quindi le infrastrutture conseguenti necessarie.
Si tratta quindi di una legge che nella chiarezza degli obiettivi intende costruire il sistema operativo attraverso il quale conseguire gli obiettivi di riorganizzazione del servizio idrico, per garantire un livello di qualità sia del servizio, sia delle acque all'altezza di un'efficiente regione di montagna. Grazie della poca attenzione.
Presidente - Dichiaro aperta la discussione generale.
La parola al Consigliere Segretario Venturella.
Venturella (Arc-VA) - Scatto d'orgoglio del Presidente della III Commissione, che ha centrato con la sua relazione il problema principe: quello del finanziamento e che nella III Commissione mi aveva fatto esprimere un voto di astensione al provvedimento. Avevamo fatto su questo disegno e in particolare sul problema individuato dal disegno di legge 2 iniziative: una nel 2006 e una nel 2007, iniziative che riguardavano l'assenza di 3 depuratori consortili nelle Comunità montane Valdigne Mont Blanc e Mont Rose. Con questo disegno di legge, a cui il nostro gruppo darà voto favorevole... non faccia lo stupito, Assessore...
Cerise (fuori microfono) - ... sono basito...
Venturella (Arc-VA) - ... ma "non faccia l'indiano" perché avevamo già anticipato che si votava a favore; fra l'altro, annuncio un comunicato stampa che "pone sul piatto" alcune osservazioni, ma vorrei che venisse affermato in questo Consiglio, a risposta anche delle dichiarazioni un po' superficiali sia del collega Maquignaz che dell'Assessore Cerise, che rimproverano alla Sinistra radicale del gruppo "Arcobaleno" di essere sempre quelli che dicono "no", che questo non è vero. Lei dimentica, Assessore, oppure usa in maniera strumentale alcune nostre assunzioni di responsabilità che possono voler dire anche votare "no" in maniera convinta, su alcuni temi, su alcuni interventi di tipo sbagliato e si dimentica di alcune assunzioni di responsabilità che vogliono dire votazioni favorevoli a provvedimenti che lei, con i suoi colleghi, ha portato in questo Consiglio, ne ricordo uno solo: il Piano sull'inquinamento acustico che abbiamo votato e altri provvedimenti. "Non faccia l'indiano" quindi, soprattutto la invito la prossima volta quando ci risponde, a non ripetere delle frasi che forse ha letto su alcuni giornali, che sono cose "trite e ritrite": "noi come partito del no...". Noi, quando i provvedimenti sono ragionati e vanno a porre finalmente riparo a delle carenze sia degli enti locali, sia della Regione, siamo per il "sì", infatti su questo provvedimento voteremo favorevolmente.
Mi permetta di osservare 2 cose: si pone finalmente riparo con questo disegno di legge alla propensione di questa Giunta e di questa maggioranza a non dare delle risposte concrete su dei problemi che sono accennati nella relazione sullo stato dell'ambiente: parlo della mediocre qualità delle acque del nostro corso fluviale, allora si scrive, si dicono tante cose: Piano tutela delle acque, minimo deflusso vitale, si dice che "faremo, faremo, faremo"... fra l'altro, vorremmo leggere con attenzione l'ultima deliberazione che lei ha proposto e la Giunta ha approvato - naturalmente se ci arriva, perché ci dicono non essere ancora pubblicata -, sulle nuove caratteristiche per il rilascio delle concessioni ad uso idrico nelle acque superficiali. Può darsi quindi che l'Assessore Cerise dopo 5 anni si accorga che c'è sempre più fame d'acqua dei torrenti - per usare un ossimoro: fame d'acqua, nel senso di fame della risorsa acqua, non acqua per bere, ma acqua per altri usi - e pone riparo finalmente! A fine legislatura tira fuori una deliberazione che crediamo sia positiva, nel caso lo sia, faremo un comunicato stampa di plauso all'Assessore Cerise.
L'altro rimedio era quello riferito al finanziamento di queste opere, perché voglio citare quello che diceva il Presidente della Comunità montana Valdigne Mont-Blanc in risposta ad una fitta corrispondenza fra l'Assessore Cerise o i suoi uffici e gli uffici della Comunità montana. Alla domanda: "dove fossero finiti i soldi per il depuratore della Comunità montana Valdigne e anche gli altri soldi" - perché ricordo che erano presenti nei bilanci precedenti -, questa la risposta del Presidente della Comunità montana Valdigne Mont-Blanc: "nonostante la corrispondenza intercorsa durante il 2006, in merito al finanziamento dell'impianto di depurazione, allo stato attuale l'Amministrazione regionale non ha mai comunicato le modalità con le quali tale finanziamento potrà essere erogato, pertanto non ha ancora garantito la copertura degli oneri di progettazione e di realizzazione dell'impianto". La risposta all'interpellanza da parte dell'Assessore diceva che vi erano sul tavolo 2 ipotesi di lavoro: finanziamento pubblico-privato ("project financing") o intervento interamente pubblico. Ora sappiamo anche dalle parole del collega Borre che l'ipotesi di lavoro è quella del finanziamento pubblico: ecco il riparo alla seconda propensione, perché i nostri Signori della Giunta, in testa l'Assessore Cerise, avevano pensato al finanziamento privato, ma poi c'è stata una levata di scudi generale! Avevate individuato infatti una piccola strada, ma qualcuno aveva detto "no" chissà come mai... dopo le interpellanze e le interrogazioni, anche sotto l'azione pressante e continua... qui faccio un poco di propaganda anch'io per il nostro gruppo, le nostre interpellanze a qualcosa sono servite, anche solo a risvegliare le coscienze e l'attenzione su questo problema, perché, senza le nostre iniziative, senza le iniziative degli enti locali, senza le iniziative dell'associazionismo, in particolare del Comitato per l'acqua pubblica, forse l'ipotesi del cofinanziamento pubblico-privato avrebbe avuto più forza. Finalmente in questo disegno di legge, con un emendamento della II Commissione, invece si pone una pietra miliare, si dice che il finanziamento è per 180 milioni di euro a carico del bilancio regionale...
(interruzione dell'Assessore Cerise, fuori microfono)
... lei mi dice "no", Assessore... ma sì, tutto quello che vuole, l'onere derivante dall'applicazione degli articoli - leggo qui - è determinato in 182 milioni di euro - è nell'emendamento della II Commissione, mi sono sbagliato - 120 milioni, lo ha detto prima il collega Borre, sono a carico del bilancio regionale e 60 milioni dei bilanci degli enti locali. Questa è la dimostrazione che la sua risposta ad una prima interpellanza del 2006, in cui diceva che erano in campo 2 ipotesi, era ancora non matura, diciamo così; adesso invece è maturata la convinzione che i progetti devono essere interamente a carico dei bilanci pubblici, non privati. È quindi un disegno di legge importante, noi voteremo a favore; vedremo nel prosieguo dei mesi, quando verrà progettato, quando verranno realizzati... e, se i tempi che prospettiamo saranno necessari per la conclusione della realizzazione dei 3 depuratori e degli impianti di depurazione e della rete per l'approvvigionamento idrico saranno rispettati. Seguiremo con attenzione questo disegno di legge; ripeto: non siamo il partito dei "no" quando i disegni di legge sono improntati a risolvere dei problemi, che, fra l'altro, vi siete creati da voi, noi votiamo a favore di questi provvedimenti.
Si dà atto che dalle ore 12,22 presiede il Vicepresidente Tibaldi.
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (PD) - Questo è un argomento che, come giustamente ha perorato il collega Borre, meriterebbe una grande attenzione che, per economia di conduzione del Consiglio, oggi non è possibile. Faccio solo 3 osservazioni generali: la prima è che condividiamo con lo spirito di questa disposizione l'analisi che la Regione ha bisogno di enormi investimenti per la messa a nuovo e in efficienza del sistema degli acquedotti. È una situazione che in alcuni casi è drammatica, quindi riteniamo che occorra fare questi investimenti. In particolare credo vi sia la necessità, come ha sempre perorato il collega Borre in Commissione, di integrare i sistemi di acquedotto, non che l'acquedotto di Quart arriva ad un certo punto e quello di Brissogne comincia 100 metri più in là e non siano collegati. Una visione che consenta di capire che l'acqua è un bene regionale e bisogna ottimizzare la rete regionale. Le finalità quindi le condividiamo, abbiamo qualche dubbio sulle scelte che sono state fatte dal punto di vista puntuale, ma lì sono opinioni, non abbiamo gli apparati che avete voi per fare una valutazione approfondita, quindi vi riconosciamo nel dubbio una validità di quelle scelte.
Abbiamo invece delle enormi perplessità sul modo di gestione del servizio idrico integrato, perché questa delega al BIM di poteri che vanno al di là e al di fuori dei meccanismi democratici di controllo popolare, che sono il Consiglio regionale e il CPEL, significa che diamo al BIM una possibilità di gestione che è in seconda battuta rispetto alla rappresentatività, perché sono i rappresentanti dei rappresentanti degli elettori: questo non va bene. Abbiamo la grande perplessità sulla possibilità che avremo poi di controllare l'effettivo lavoro che farà il BIM, su questo avevamo presentato parecchi emendamenti, li ritiriamo tutti per l'accordo che abbiamo fatto: per chiudere in tempi accettabili questa seduta di Consiglio, ma vogliamo esprimere qui tale perplessità. Non vogliamo fare nessun processo alle intenzioni, ma ci sono una serie di segnali che ci dicono che questo tipo di scelta non è positiva.
Noi comunque facciamo un auspicio finale legato ad una seconda condizione che abbiamo posto... siamo d'accordo sugli obiettivi, non siamo d'accordo sui metodi, vogliamo evidenziare che abbiamo un'altra grande preoccupazione, ovvero che alla fine di tutta questa fiera, perché visti i costi di quelli che gestiscono i liquami... alla fine il cittadino valdostano pagherà molto di più di oggi il servizio dell'acqua. Soprattutto siamo preoccupati per gli agricoltori, perché quello che diceva il Consigliere Borre è vero: l'acqua accessibile e disponibile a tutti anche nel prezzo è una tradizione secolare della nostra Valle, se alla fine dei sub-Ato, dei Comuni, del BIM... l'agricoltore viene a spendere molto di più per l'acqua, avremo integrato il sistema, avremo degli acquedotti efficienti, ma alla fine avremo fatto un sistema non sufficiente a sostenere la nostra presenza sul territorio. Nella valutazione che faremo per quanto riguarda il voto quindi terremo conto delle valutazioni e delle rassicurazioni che la Giunta vorrà esprimere su queste nostre preoccupazioni.
Presidente - La parola al Consigliere Bortot.
Bortot (Arc-VA) - Il mio sarà un intervento non completo, ci manca un pezzettino, è per quello che ridevamo prima io e la Dina: abbiamo chiesto agli uffici la deliberazione n. 976, ma non c'era ancora, l'abbiamo chiesta sopra, ci è arrivato un modulo da compilare, collega Ottoz, noi due che siamo contro le vessazioni, quindi già un Consigliere deve compilare un modulo, ma niente di grave... io tiro su qui e mi arriva un pennarello rosso, compilo il modulo, mi ritorna il modulo in quanto irricevibile essendo compilato con il pennarello rosso... quindi sono alla ricerca della legge che prevede che non si possono compilare i moduli con i pennarelli rossi... Premetto che non c'è niente di ideologico, l'ho tirato su e mi è venuto rosso, altre volte mi viene di altri colori. Per dire che, quando si parla di vessazioni, ne abbiamo un esempio... non so chi è questa persona, non la voglio conoscere, probabilmente farà il suo mestiere, ma abbiate pazienza: che debba compilare un modulo per avere una deliberazione... l'ho compilato in rosso e non va bene, deve essere blu, giallo o verde, sfioriamo il ridicolo!
Entriamo nel merito: dobbiamo fare riferimento, come ha fatto il collega Venturella, alle 2 mozioni che in 2 anni ci sono state bocciate, in queste mozioni ponevamo l'attenzione sul problema idrico della nostra regione. La prima volta vi siete astenuti, la seconda volta avete votato contro e 2 volte abbiamo posto il problema e finalmente, anche se con ritardo, arriva questo provvedimento legislativo sul quale, ripeto, siamo d'accordo. Dobbiamo però fare alcuni riferimenti: il primo è che finalmente "tra le righe" si capisce che il Piano acque andava rivisto, quando invece per mesi e mesi ci è sempre stato risposto che esisteva il Piano acque e non c'erano problemi. Dobbiamo anche intervenire in modo non dico precipitoso, ma in modo urgente per la captazione, perché abbiamo il problema delle scarse precipitazioni. Dobbiamo stare attenti - e qui insistiamo - al processo di antropizzazione della regione e faccio un esempio concreto: fra poco discuteremo l'interventi regionali per lo sci nordico, questo disegno di legge prevede la possibilità di accedere a finanziamenti per innevare artificialmente anche tali piste. Lo ripetiamo per l'ennesima volta: non siamo contrari all'innevamento artificiale, siamo contrari quando abbiamo degli sprechi incredibili, perché il numero di sciatori sulle piste non è sufficiente per coprire i costi energetici e in termini idrici del numero di piste che vogliamo innevare a qualsiasi costo, non ce lo possiamo più permettere! Adesso ci aggiungiamo anche lo sci nordico, allora proporrei...
(interruzione dell'Assessore Pastoret, fuori microfono)
... c'è scritto sulla legge, ne parleremo mercoledì, ma è previsto di dare contributi per l'innevamento artificiale, sono sicuro altrimenti non lo citerei, un attimo lo cerco... allora articolo 3, punto b): "acquisto e installazione di sistemi di innevamento per le piste"... ma non è quello il problema, ma è che occorrerebbe fare un grosso convegno con il nuovo Consiglio regionale questo autunno per discutere di turismo, perché ne stiamo discutendo a pezzettini. Dovremmo fermarci 2 o 3 giorni per discutere in modo compiuto, anche programmare dove orientare gli sciatori, di qualsiasi genere essi siano e dove si decide di non intervenire, lì dobbiamo fare delle proposte alternative, non è che non possiamo fare l'innevamento artificiale sulla pista di Saint-Barthélemy se lì poi non siamo in grado di fare delle proposte diverse. Dovremo preoccuparci di captare meglio le precipitazioni, perché sono sempre più scarse e irruenti e velocizzate per via delle arginature che abbiamo messo in opera.
Abbiamo presentato 2 emendamenti: uno lo ritireremo perché riguardava la possibilità di accedere ai finanziamenti per finanziare questo piano opere che va fino al 2005 con i fondi di "CVA" e non con il prestito internazionale, come prevedeva la legge. Adesso c'è la proposta della II Commissione che assume indirettamente questo emendamento, quindi lo ritireremo; accederemo a fondi regionali, tanto più che abbiamo avuto l'assestamento e abbiamo scoperto che avevamo 400 milioni che abbiamo spalmato in modo troppo elettorale su un sacco di capitoli; quindi, programmando gli interventi da oggi al 2015, siamo in grado di reperire con le nostre risorse i 120 milioni necessari.
Vi è il problema, sollevato anche dai colleghi del "PdL", dell'efficacia e della tempistica; ho paura che, per quanto riguarda depuratori e captazioni, i tempi diventino lunghi, non voglio fare il catastrofista e nemmeno fare un discorso elettorale, ma dovremo prestare molta attenzione a questa scarsa precipitosità, fare una riunione con i Comuni per quanto riguarda gli allacciamenti idrici a qualsiasi complesso che non siano abitazioni civili, un ripensamento sull'irrigazione a pioggia, perché non abbiamo sufficiente acqua per tutti questi interventi. Credo che le domande giacenti per captazione di acqua per la produzione di energia elettrica siano almeno un centinaio, dovremo mettere un freno a queste domande - mi sembra che invece continuino ad arrivare deliberazioni di concessioni e subconcessioni -, non è che l'acqua con cui produciamo energia elettrica si consuma, non dico questo, ma dobbiamo stare attenti perché il concetto di uso plurimo e di tutela del torrente, del fiume e dell'alveo va "a farsi friggere", perché su un'asta ne aggiungiamo altre o su "una situazione vergine" andiamo a toccare questi equilibri, qualcuno si arricchisce e il nostro territorio, noi come cittadini, i settori produttivi ed economici della nostra Regione si impoveriscono. Insistiamo perché è vero, collega Borre, che abbiamo una tradizione secolare sull'acqua, ma temo che cominci a farci difetto la memoria, ossia partiamo dal presupposto che l'acqua è una risorsa rinnovabile, ma limitata, noi continuiamo ad intervenire, sviluppare e finanziare un sacco di opere, partendo dal presupposto che l'acqua cresca in modo esponenziale al tipo di opere e interventi che andiamo a programmare. Non credo che si possa fare oggi, ma continuiamo a rinviare da un Consiglio all'altro, occorre fermarci per fare una conferenza anche sul problema dell'acqua nella nostra regione, non diamo per scontato che ve ne sia a sufficienza! Occorre in modo assoluto riflettere e capire quali sono gli interventi prioritari.
Presidente - Se non vi sono altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.
La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.
Cerise (UV) - Voglio esprimere un ringraziamento a tutti coloro che sono intervenuti, in particolare alle Commissioni consiliari, la III soprattutto, e al suo Presidente, per la disponibilità a fare gli approfondimenti e per la voglia di portare a compimento la procedura per approvare questo atto. Voglio sottolineare come si tratti di un disegno di legge che va nella continuità della legge n. 27 approvata nella precedente legislatura, si concretizza un disegno federalista in questa materia, un disegno che tiene in considerazione i principi della sussidiarietà, in tale senso un apprezzamento al comportamento degli enti locali che hanno, a parte qualche piccola incomprensione all'inizio, aderito all'iniziativa. Qui si cambia pagina nelle modalità e nell'efficienza dei servizi idrici.
Un'ultima considerazione importante riguarda la questione dei costi. Rilevo che la Regione, in accordo con l'organismo relativo agli enti locali, ha fin da subito approfondito questo aspetto e siamo pervenuti alla determinazione che nell'ambito del servizio idrico integrato non c'erano attività economicamente rilevanti: questo consentiva di gestire in proprio tutta la questione. Ancora sui costi il fatto di far riferimento al BIM è un riferimento importante, perché non andiamo ad aggiungere al sistema dei nuovi organismi. Il ricorso ad un'ipotesi di "project financing" riguardava solo le depurazioni e non è stata solo una questione di costi che ci ha fatto recedere da un'ipotesi di questo genere - o, meglio, ci ha fatto pensare che era più giusto percorrere altre vie -, ma è il fatto che avremmo avuto sui 3 depuratori dei costi diversi, quindi avremmo avuto delle disuguaglianze nell'ambito della realtà valdostana, perché se ho un depuratore che mi serve 30.000 abitanti, non ha i costi di gestione di quello che c'è nella Valdigne, dove ne ho solo 8.000. Questo è stato il principio dell'equità per cui abbiamo detto, anche se avessimo un "project financing" positivo, saremmo sperequativi nei confronti della Comunità valdostana e così abbiamo optato per una diversa soluzione. Credo sia un disegno di legge che è improntato a questo principio dell'equità nel diritto all'uso dell'acqua, nella qualità dell'uso dell'acqua, nei doveri verso l'acqua in fatto di distribuzione e fra i cittadini della Valle d'Aosta.
Presidente - Si passa all'esame dell'articolato nel testo predisposto dalla III Commissione, sul quale c'è un emendamento della II Commissione. Vi sono altri emendamenti, in particolare 42 presentati dal "PD" e 1 emendamento del gruppo "Arcobaleno", che è stato ritirato poc'anzi.
La parola alla Consigliera Fontana Carmela.
Fontana (PD) - Per quanto riguarda gli emendamenti, li ritiriamo. Volevo fare una dichiarazione di voto, anche se il collega Sandri aveva detto che c'erano dei dubbi, comunque "dietro" le parole che ha detto l'Assessore Cerise... riteniamo che questo provvedimento sia molto importante e noi lo voteremo in modo positivo.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 1:
Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 25
Il Consiglio approva all'unanimità.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 2:
Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 25
Il Consiglio approva all'unanimità.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 3:
Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 25
Il Consiglio approva all'unanimità.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 4:
Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 25
Il Consiglio approva all'unanimità.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 5:
Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 25
Il Consiglio approva all'unanimità.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 6:
Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 25
Il Consiglio approva all'unanimità.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 7:
Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 25
Il Consiglio approva all'unanimità.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 8:
Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 25
Il Consiglio approva all'unanimità.
Presidente - All'articolo 9 vi è un emendamento della II Commissione sostitutivo integralmente del testo originario, pertanto lo pongo in votazione, dandone prima lettura:
Emendamento
L'articolo 9 è sostituito dal seguente:
"Articolo 9
(Disposizioni finanziarie)
1. L'onere derivante dall'applicazione degli articoli 3 e 7 è determinato in un importo complessivo, nel periodo 2008/2015, pari a euro 182.530.000, di cui euro 18.080.000 nel 2008, euro 40.000.000 nel 2009 ed euro 27.450.000 nel 2010.
2. L'onere derivante dall'applicazione dell'articolo 8 è determinato, per l'anno 2008, in euro 750.000, per l'anno 2009 in euro 3.100.000 e per l'anno 2010 in euro 5.700.000.
3. L'onere di cui al comma 1 trova copertura nello stato di previsione della spesa del bilancio della Regione per l'anno finanziario 2008 e di quello pluriennale per il triennio 2008/2010, negli obiettivi programmatici 2.1.1.02. (Trasferimenti con vincolo settoriale di destinazione) e 2.2.1.09. (Ambiente e sviluppo sostenibile).
4. L'onere di cui al comma 2 trova copertura nello stato di previsione della spesa del bilancio della Regione per l'anno finanziario 2008 e di quello pluriennale per il triennio 2008/2010, nell'obiettivo programmatico 3.2. (Altri oneri non ripartibili).
5. Al finanziamento dell'onere di cui al comma 1, si provvede, con riferimento ai medesimi bilanci di cui al comma 3:
a) per euro 18.000.000 per l'anno 2008, per euro 40.000.000 per l'anno 2009 e per euro 26.450.000 per l'anno 2010 mediante il ricorso ai prestiti autorizzati ai sensi dell'articolo 8;
b) per euro 80.000 per l'anno 2008 mediante l'utilizzo delle risorse iscritte nell'obiettivo programmatico 2.2.2.02 (Infrastrutture nell'agricoltura) al capitolo 41735 (Contributi per lo sviluppo e il miglioramento delle infrastrutture rurali - Piano di sviluppo rurale 2000-2006);
c) per euro 1.000.000 per l'anno 2010 mediante l'utilizzo delle risorse iscritte nell'obiettivo programmatico 2.1.1.02 al capitolo 68005 (Fondo di riserva per la riassegnazione in bilancio di residui perenti agli effetti amministrativi - Finanza locale (Spese di investimento)).
6. Il finanziamento dell'onere di cui al comma 2 è assicurato con riferimento ai medesimi bilanci di cui al comma 3, mediante l'utilizzo delle risorse iscritte nello stato di previsione della spesa nell'obiettivo programmatico 3.1. (Fondi globali) al capitolo 69000 (Fondo globale per il finanziamento di spese correnti), per euro 750.000 per l'anno 2008, per euro 3.100.000 per l'anno 2009 e per euro 5.700.000 per l'anno 2010, a valere sullo specifico accantonamento previsto rispettivamente ai punti D.1.1 e D.1. dell'allegato 1 ai bilanci medesimi.
7. A decorrere dall'anno 2011 e fino al 2015 l'onere di cui al comma 1 è finanziato mediante il ricorso ai prestiti autorizzati ai sensi dell'articolo 8 per complessivi euro 38.000.0000 e mediante l'utilizzo dei fondi di finanza locale, per un importo complessivo di euro 59.000.000.
8. A decorrere dall'anno 2011, gli oneri di ammortamento derivanti dall'applicazione dell'articolo 8 sono determinati ai sensi dell'articolo 17 della legge regionale 27 dicembre 1989, n. 90 (Norme in materia di bilancio e di contabilità generale della Regione Autonoma Valle d'Aosta).
9. Per l'applicazione della presente legge, la Giunta regionale è autorizzata ad apportare, con propria deliberazione, su proposta dell'Assessore regionale competente in materia di bilancio, le occorrenti variazioni di bilancio.".
Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 25
Il Consiglio approva all'unanimità.
Presidente - Pongo in votazione l'articolo 10:
Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 25
Il Consiglio approva all'unanimità.
Presidente - Pongo in votazione il disegno di legge nel suo complesso:
Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 25
Il Consiglio approva all'unanimità.
Presidente - La seduta si sospende qui; riprenderà alle ore 15,30 con l'oggetto n. 30.1 dell'ordine del giorno.
La seduta è tolta.
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La seduta termina alle ore 12,56.