Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 3441 du 5 avril 2008 - Resoconto

OGGETTO N. 3441/XII - Discussione generale del disegno di legge: "Assestamento del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2008, modifiche a disposizioni legislative, variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2008 e a quello pluriennale per il triennio 2008/2010". (Approvazione di quattro ordini del giorno - Ritiro di cinque ordini del giorno)

Président - On reprend la discussion sur le projet de loi n° 212. Nous sommes en discussion générale, qui est ouverte.

La parole au Conseiller Sandri.

Sandri (PD) - Questo provvedimento di legge ovviamente non avrà il voto positivo del gruppo del "Partito Democratico"; dico "ovviamente", perché è un documento di maggioranza, quindi esprime una linea politica che non condividiamo e quindi non potremo sostenerlo. Diventa anche però difficile votare contro un documento di questo genere per la frammentarietà degli interventi che ci vengono proposti. Questo è un concetto che ho già illustrato negli scorsi giorni in merito alle osservazioni che l'Europa ha fatto sui programmi Interreg 2000-2006, dove al posto di identificare dei grandi progetti che segnassero delle svolte negli assetti economici e sociali delle Regioni interessate, si erano frammentati in centinaia di piccoli interventi di qualche milione di euro l'uno, la cui efficacia è tutta da dimostrare. È anche difficile verificare l'impatto economico sociale di questi progetti.

Ebbene, qui, a fronte di più di 300 milioni di euro di somme disponibili per fare degli investimenti, abbiamo una frammentazione di interventi che dimostrano scarsa capacità progettuale. È un po' una lista della spesa preelettorale, profondamente condizionata dagli equilibri all'interno della Giunta, per cui ogni settore si deve portare a casa qualcosa da far vedere in sede elettorale, ma tutto questo cosa c'entri con lo sviluppo della Valle d'Aosta, le sue prospettive strategiche e quindi il benessere della Valle d'Aosta... poco si capisce! Allora siamo costretti anche noi, dell'opposizione, al posto di parlare di grandi progetti, di metterci lì ad analizzare in modo frammentario questa proposta, per cui prima di entrare nel merito della proposta credo che si debbano evidenziare altri tipi di progetti, quelli che secondo noi sono i grandi progetti per la Valle d'Aosta. Ne vorrei citare in particolare uno: quello di rafforzare l'autonomia della nostra Regione, l'autonomia quella vera, quella legata alla libertà che dà la proprietà dei nostri territori e di ciò che è insito su questo territorio, e per ottenere questo occorre un grande progetto che consenta di acquisire la proprietà di alcune grandi società che operano in Valle, ma che determinano anche pesantemente - lo capirete quando citerò i nomi - gli indirizzi della vita di ciascun cittadino valdostano.

Abbiamo assistito all'inizio di questa seduta ad una esternazione da parte del Presidente Caveri sul problema del traforo del Monte Bianco: è chiaro che questa situazione dimostra che uno dei grandi obiettivi che la Regione si dovrebbe porre è quello di acquisire la proprietà della maggioranza delle azioni di tutte le società autostradali infrastrutturali che esercitano in Valle; quindi occorre aprire un tavolo di trattative con "Autostrade per l'Italia S.p.a." per il traforo del Monte Bianco, visto che ne detiene il 50,1%, occorre aprire una trattativa con il gruppo "Gavio", che è nostro partner di minoranza al G.S. Bernardo, ma purtroppo è nostro partner di maggioranza nella "SAV".

Qui mi dispiace che non sia presente l'Assessore Marguerettaz, perché proprio ieri lui ha dimostrato, leggendo da dove arrivano i proventi dei dividendi delle società iscritte a consuntivo 2007, che la parte più consistente viene dalla "SAV", quindi la riacquisizione delle quote di maggioranza di queste imprese che sono molto redditizie significa anche consentire di avere un reddito particolarmente interessante. Non è quindi una spesa, ma è un investimento per il futuro e in più si ottengono i cordoni della borsa per poter tarare per esempio le politiche tariffarie. Se fossimo proprietari della "SAV", della "RAV" e del traforo del Monte Bianco, magari riusciremmo a fare qualcosa di più di quanto non è stato fatto in questa legislatura, cioè quegli abbonamenti teorici che non ha visto nessuno, che sono stati un grande annuncio, ma che in concreto non hanno portato a interessi.

Vedo il collega Borre che mi segue con attenzione, insieme a lui avevo firmato quando eravamo Capigruppo di maggioranza una mozione che era stata approvata dal Consiglio regionale per detariffare il tratto Aosta est-Aosta ovest, che non lo è stato in 4 anni, perché la proprietà ha posto una serie di problemi, ma... se la proprietà fosse nostra, non avremmo più di questi problemi. Quanto ci costa tutto ciò? Non ci costa moltissimo, siamo nell'ordine di cifre che sono comprese abbondantemente all'interno dell'attuale assestamento di bilancio.

C'è però un altro tema su cui ho visto questa maggioranza molto debole, ha fatto cadere questo tema, non lo ha ripreso, né posto come uno degli obiettivi fondamentali. Se vale per le infrastrutture stradali, vale ovviamente anche per le infrastrutture elettriche, e lì non abbiamo finito la campagna acquisti, perché abbiamo comperato le centrali, ma abbiamo la quota di minoranza di "DEVAL"; era aperta una trattativa che chiudeva anche a meno di 30 milioni di euro per l'acquisizione del 51% della "DEVAL": dov'è finita? Allora dobbiamo essere proprietari del nostro territorio almeno su questi grandi temi, che sono le infrastrutture, l'energia, la sanità, questi sono i grandi settori di servizi al cittadino, di servizi all'impresa, di servizi alla società che devono essere di nostra proprietà e non essere ricattabili e anche talvolta ricattati da imprenditori privati, che utilizzano il loro strumento di proprietà per condizionarci. Pensate soltanto che in questo assestamento di bilancio ci sono 4,5 milioni di euro per andare a fare un'inevitabile strada di collegamento fra il viale dei caduti del Col du Mont e la zona autoportuale di Aosta, praticamente una specie di bretella che dovrebbe liberare il Quartiere Dora della città di Aosta da un impatto molto forte di traffico che in questo momento subisce. Andremo su quel meridiano a costruire il settimo asse autostradale, cioè in 1 km. sono state costruite 7 strade; appena 200 metri più in là passa un'autostrada vuota, perché dovendo pagare da Aosta ovest ad Aosta est fino a Courmayeur, ovviamente la gente non è così pazza di pagare un tratto autostradale 23 cm./km., un prezzo incredibile tenendo conto che il prezzo medio italiano e internazionale è sotto i 4 cm.! Risultato: la gente si intasa nelle strade cittadine e non può utilizzare quel tratto di autostrada.

Uno dei grandi progetti che non è stato realizzato e che non sarà realizzato neppure adesso perché i 100 milioni di euro che qui sono stanziati per "Finaosta" vanno in tutt'altra direzione, cioè ad acquisire delle quote di minoranza che non ci cambiano la vita assolutamente, di proprietà di "Unicredito" e di "Banca Intesa", riguarda il discorso delle funivie. Abbiamo una situazione funiviaria grave, continuiamo in questo assestamento a mettere a disposizione soldi per ripianare i debiti e ci accontentiamo del fatto che queste società di funivie non debbano obbligatoriamente andare a portare i libri in Tribunale; dopodiché non facciamo nulla per trasformare questo, che è un settore essenziale per lo sviluppo turistico! Praticamente, voi, non risolvendo il problema delle funivie, è come se mandaste il collega Pastoret alla guerra per migliorare il turismo in Valle in mutande, senza vestiti e senza scarpe: questa è la situazione, perché come si fa a vendere un'offerta turistica quando il sistema delle funivie che assiste il turismo invernale e parzialmente anche quello estivo è... non in crisi, ma in crisi cronica e sempre a rischio di chiusura?

Dobbiamo continuare a buttare dentro decine di milioni di euro all'anno? Allora, e costruiamo noi le funivie, e paghiamo i rendiconti negativi delle società, e ripianiamo, siamo arrivati al limite che obblighiamo gli albergatori di Gressoney a cacciare i soldi di tasca loro per riuscire a ripianare questi debiti. C'è una strada diversa, c'è un modo di fare le cose completamente diverso, che potrebbe dare non solo agio alla società di funivie di poter essere una società che produce reddito piuttosto che mangiarselo, ma soprattutto una strada che consente al bilancio regionale di investire i soldi in cose più interessanti che non ripianare perdite. Ed è quella di una società unica di gestione delle funivie di proprietà pubblica valdostana, quindi sia della Regione che dei Comuni, in modo che si riescano a fare tutte quelle economie di scala, tutte quelle sinergie organizzative che possono nettamente migliorare i costi di gestione e portare questo colosso, perché diventerebbe un colosso a livello europeo, ad essere un "competitor" internazionale, e consentire a questa società di acquisire quelle capacità e professionalità per diventare un motore di sviluppo. Tutte queste sono scelte strategiche che qua non troviamo e non credo che troveremmo, se voi foste ancora nei banchi della maggioranza nella prossima legislatura.

Ci sono altri progetti strategici che vorremmo vedere nell'assestamento di bilancio, qua c'è tutta una serie di pasticci: compriamo gli immobili da "Finaosta", compriamo gli immobili da "INVA", c'è tutto questo giro strano di soldi che vanno dalla casa madre, la Regione, alle società partecipate... c'è confusione! Qualche segnale positivo nella definizione della galassia dell'indotto regionale ultimamente l'ho visto, per esempio negli ultimi 10 anni dopo l'"ARER" sono nate altre agenzie, ovviamente su stimolo nazionale, perché qua la mentalità era diversa, però ci sono: "ARER", "AREA"; "ARPA", cioè la Regione deve funzionare sulla base di agenzie, ovvero enti non a scopo di lucro che non hanno l'obiettivo di utile di bilancio, ma di pareggio di bilancio e che comunque rientrano pienamente nel bilancio regionale.

Che si debba andare in questa direzione lo ha ammesso "obtorto collo" anche l'Assessore Marguerettaz quando ieri disse che si dovevano comprare le quote di minoranza di "Unicredito" e "Banca Intesa" per arrivare a una perfetta conformazione di "Finaosta" come società "in house". Sono quote che non rendono niente, avrei preferito comprare la "SAV" che rende milioni di euro all'anno o quote del traforo del Monte Bianco che rende anche di più. Comunque all'interno di questa galassia troviamo oggi di tutto: abbiamo le agenzie, abbiamo le associazioni come il Forte di Bard, abbiamo le fondazioni come quella dell'Istituto musicale o quella alberghiera o quella dell'Institut Agricole, abbiamo le società per azioni come "Finaosta" e "Casino S.p.a.", abbiamo le s.r.l. come "Vallée d'Aoste Structure"... abbiamo una grande confusione!

Allora cosa dovremmo fare? Dovremmo decidere che là dove c'è produzione, per esempio, le funivie, si fanno delle s.p.a., ma si mettono nelle condizioni di poter svolgere la loro produzione e di fare profitti, e di garantire così la loro esistenza e l'esistenza dei rapporti di lavoro con le loro maestranze, ma dove non si produce reddito, ci devono essere delle agenzie non a scopo di lucro. Abbiamo detto, per quanto riguarda gli immobili di tipo industriale e commerciale, che noi riteniamo debba esserci anche un'agenzia per quanto riguarda i beni culturali, fra l'altro questo è un "divertissement" che possiamo citare, perché il partito di maggioranza quasi assoluta di questo Consiglio ha messo più volte nei vari programmi di legislatura dei governi che si sono succeduti negli ultimi 7-8 anni l'ente museale che riteniamo debba chiamarsi "Agenzia regionale dei beni culturali", che gestisca il Forte di Bard, i castelli, le mostre, gli scavi, i parchi archeologici... in una logica che possa valorizzare questo circuito di beni che abbiamo e che è molto importante, che possa mettere a posto anche una serie di questioni contabili, perché in questo bilancio ci sono ancora dizioni: Incassi dai biglietti dei musei, dai biglietti dei castelli, ci sono i capitoli! È possibile che un bilancio regionale debba contabilizzare i biglietti dei castelli, 20-30mila euro, ma... ha senso?

Allora l'Agenzia dei beni industriali e commerciali, l'Agenzia dei beni culturali, il resto come le fondazioni, l'Istituto musicale, alberghiero... devono rientrare nel mondo della scuola; non ha significato che ci siano queste istituzioni scolastiche al di fuori, se non quello che è poi il vero motivo per cui tutta questa confusione c'è, che rispondono a delle logiche di lottizzazione di potere all'interno della maggioranza, per cui uno si gestisce l'Istituto alberghiero, l'altro si gestisce "VDA Structure", eccetera. Questa è la logica, ma è una logica che è pagata pesantemente dai cittadini valdostani; non ci possiamo più permettere sprechi di questo genere, dobbiamo cambiare metodo, per questo speravamo che in questo assestamento di bilancio venissero fuori dei segnali in questa direzione, invece non è venuto fuori nulla! Per non farla troppo lunga e per non scoprire tutte le carte che utilizzeremo nelle prossime settimane, una breve analisi di alcuni dei passaggi principali.

Piani di edilizia scolastica, noi vediamo che ci sono due modifiche al piano di edilizia scolastica che avevamo approvato con la legge finanziaria 2007, su questo vogliamo fare all'Assessore una richiesta precisa: cerchiamo di pensare in modo innovativo. Lei è molto giovane, credo che possa capire più di altri quello che sto dicendo. Le scuole valdostane non hanno bisogno solo di essere messe a posto dal punto di vista degli impianti elettrici, della messa in sicurezza, delle norme antisismiche, ma devono essere completamente trasformate in luoghi fisicamente diversi, in cui ai ragazzi piaccia andare a scuola, perché sono luoghi in cui possono stare lì dalle 8 di mattina alle 6 di sera, perché ci trovano gli spazi per fare musica, per studiare, per fare teatro, per farsi aggiornamento, per fare una serie di cose che consenta loro che lì ci sia lo spazio non di una scuola vista in modo negativo, ma di un piacere di passare ore insieme ad altri coetanei per imparare a diventare grandi esprimendo loro stessi. È un progetto completamente diverso da quello che si sta mettendo in pratica, io capisco che esista un'emergenza, è un'emergenza grave, perché dopo tanti anni di abbandono oggi abbiamo una situazione che... però qualche progetto, come quello di tirar su ancora un qualche metro quadro, utilizzando le mansarde della scuola dei Ragionieri di Aosta, quello non è un progetto di lungo periodo. Si deve fare perché non ci sono altre possibilità di fare qualcosa nel breve periodo? Facciamolo, ma cominciamo anche a mettere in piedi dei progetti di larghe vedute!

Devo dire che, contrariamente alla mia prima impressione, qualcosa di questo genere sta venendo fuori dalla "Brambilla" di Verrès, che è costata una cosa indecorosa! È stato un restauro conservativo spettacolare, ma dai prezzi assurdi, però tutto sommato oggi si sta rivelando uno spazio scolastico interessante e ha ancora delle potenzialità da sviluppare, però sul resto l'idea che tutto si risolva nel fare in fretta e furia qualche cubo di cemento senza strutture annesse, tipo palestre, spazi per attività collaterali, spazi di produzione artistica, momenti di possibilità di viverlo davvero come un "campus" giovanile in cui il ragazzo abbia piacere di stare dentro, diciamo che fa pensare che stiamo per perdere un'altra grande occasione di dare alla nostra Regione una risposta di cui la Regione ha veramente un grande bisogno e che si meriterebbe, anche.

Tralascio qualche altra osservazione minore che affronteremo poi nell'analisi articolo per articolo, e arrivo al trasferimento straordinario all'istituto dell'assegno vitalizio, articolo 14: ieri sera l'Assessore Marguerettaz ci ha stupito con effetti speciali, perché avevamo detto, 3 mesi fa, "Non date i soldi a Rollandin, perché non è vero che il fondo è stato completamente rimesso a posto" e qua tutta la maggioranza compatta, tutti quelli che si sentono di maggioranza e sono di maggioranza si sentono responsabili di questo, tutti quelli che non hanno alzato la voce o alzato il dito per differenziare la propria posizione, hanno approvato la possibilità di consentire al collega Rollandin, e dico "collega" perché è stato mio collega nel 1986-1988, di poter restituire attraverso il finanziamento che viene dall'istituto del vitalizio, quando non si poteva fare! Questa è la dimostrazione! Lo dite voi... finché lo dicevano i Consiglieri Sandri o Squarzino o Venturella o Bortot o Fontana, erano baggianate! Tre mesi fa erano baggianate, ma ieri sera, con la faccia d'angelo che si ritrova, dice: "ma come... non capisco"... faceva anche lo stupito! Questa è la dimostrazione che le leggi nella vostra mentalità possono essere stiracchiate fin quasi a rompersi, pur di far passare gli ordini che arrivano da fuori del Palazzo. Non è un atteggiamento diverso da quello che si trova in Sicilia, in Calabria, nelle Puglie e in Campania, ed è quello che forze oscure della società hanno potere su coloro che rappresentano il popolo nelle istituzioni democratiche.

Il problema della radioterapia... io lo dico con serenità e con prudenza: noi investiamo questi soldi nella radioterapia, ma dobbiamo dire ai Valdostani che non esisterà un servizio di radioterapia in Valle d'Aosta! Esisterà esclusivamente un pezzo di attività di radioterapia, che sarà gestito dal servizio di radioterapia di Ivrea, e comunque il 60-70% dei Valdostani dovrà continuare ad andare a Ivrea per fare la radioterapia, perché qua si potranno, con questo acceleratore lineare, grosso modo gestire circa 200 persone, senza la presenza costante di un medico perché non ci sarà il medico qua, ci sarà solo il tecnico. Noi spendiamo questi soldi, per fare una radioterapia di serie "C"... questo potrà essere utile? Sono convinto di sì, perché a qualche persona questo porterà una grossa utilità, ma sicuramente questo è un modo di nuovo di spacciare degli obiettivi raggiunti con dei topolini e soprattutto di non dare un servizio di qualità, perché una succursale di questo livello della radioterapia di Ivrea non è una situazione che consente poi di evolvere, di migliorare la professionalità, di far crescere e magari diventare un reparto di radioterapia, ma sarà sempre una struttura agonizzante che sarà sul medio periodo, quando la dott.ssa Ozzello andrà in pensione o quando l'USL di Ivrea avrà altri interessi, destinata alla chiusura o ad avere grossi problemi organizzativi.

A fronte di tutto questo noi però troviamo una serie di dati che non ci convincono, nel senso che si potrebbe spendere di più in alcuni settori. Per esempio, il Fondo regionale per le politiche sociali a nostro parere non è sufficiente; i 28,08 milioni di euro per il 2008 a fronte di esigenze che insieme con la collega Fontana abbiamo valutato che ne richiederebbero almeno 35 milioni, cifra che consentirebbe di dare come minimo vitale 600 euro a tutti i Valdostani indigenti che ne facessero richiesta; questa è la necessità. Mancano 7 milioni, bene, qua dentro di 7 milioni fra elicotteri, eccetera, ce ne sono valanghe, ma non vengono messi nel Fondo per le politiche sociali. Evidentemente l'Assessore competente in materia o non è sensibile al problema oppure non ha la forza politica per imporre di avere più soldi su questi capitoli. Nei due casi credo che sia un fallimento di cui dobbiamo prendere atto.

Il problema dell'"AREA" lo abbiamo già illustrato; ieri l'Assessore Marguerettaz era tutto contento, abbiamo incassato i soldi degli anticipi dell'"AREA" per cui abbiamo avuto questi 14 milioni in più che avevamo anticipato. Il problema è che - e l'Assessore Isabellon lo ha ammesso l'altro giorno, qua, in Consiglio - a luglio del 2007 abbiamo fatto la legge, ancora non è stata presentata al Ministero la domanda per avere l'autorizzazione e il riconoscimento e quindi poter fare i pagamenti in Valle d'Aosta: questo era l'obiettivo della nostra legge. Le motivazioni di questo ritardo mi erano state annunciate, non mi sono state date ancora, spero che nel corso di questa discussione ci potranno essere le spiegazioni, ma quello che è interessante è che sono passati la bellezza di 9 mesi, dato che l'"AREA" ci ha messo un momento come legge ad arrivare in porto, credo che già da prima gli uffici si potevano attivare per capire che documentazione sarebbe stata necessaria, e quindi a predisporla, a fronte di una procedura autorizzativa del Ministero che, omnicomprensiva, è al massimo di 150 giorni, cioè 5 mesi. A fronte di uno stato che sappiamo essere molto lento, burocratico, abbiamo una Regione che riesce ad essere peggio, perché sono passati la bellezza di 9 mesi da quando abbiamo approvato la legge e la domanda ancora a Roma non è arrivata. Sappiano gli agricoltori valdostani che, se non sono pagati dall'"AREA Valle d'Aosta", la responsabilità non è dell'opposizione.

Contenimento dei costi dell'energia elettrica: c'è una proposta di legge che alla fine è arrivata, corrisponde alla proposta di legge del 2004 della "Stella Alpina"; tendenzialmente non siamo molto convinti di questo tipo di provvedimenti perché lo riteniamo un modo assistenzialistico, ma nella situazione di oggi cade proprio "a fagiolo", perché i redditi valdostani sono per una larga fetta della popolazione molto bassi, il fare la spesa nella terza e quarta settimana del mese diventa sempre più difficile, questo è un aiuto concreto e questo sarà uno dei pochi articoli su cui il nostro gruppo si esprimerà positivamente. Devo però ricordare ai Valdostani che hanno la possibilità di fare un "en plein", perché su questo tema non è sempre chiaro come ci si sta muovendo. Esiste lo sconto 10% di "CVA" che si può assommare al 30% dello sconto regionale, quindi si potrebbe arrivare ad avere uno sconto del 40% sulla parte di produzione di energia elettrica, che è il 60%, quindi siamo intorno al 25% di sconto reale.

Sappiano i Valdostani che, se passerà questa legge grazie al Consiglio regionale e a tutto il lavoro che è stato fatto per acquisire "CVA" e portare avanti questa legge, costoro potranno godere di uno sconto del 25% in bolletta, ma se riescono a mettere insieme i due sconti, quello di "CVA" del 10% che è fatto "motu proprio" dalla società di proprietà 100% della Regione, assieme a quello invece riconosciuto da qualunque altra società, che otterranno quindi anche quelli che rimarranno con "DEVAL" o che hanno altri produttori, e che verrà integrato dalle somme regionali. Sull'Università, per un "agrément" con i colleghi del gruppo "Arcobaleno", lascio a loro fare le osservazioni, non so quali siano, ma a naso le sottoscrivo già adesso, così non ci sono discussioni di sorta.

Mi avvio alla conclusione di questo primo intervento parlando dell'Associazione "Forte di Bard", una di quelle associazioni che dovrebbe scomparire e che scomparirà se avremo la possibilità di essere in maggioranza nella prossima legislatura, perché riteniamo che debba essere inglobata in un'agenzia regionale dei beni culturali. Il Forte di Bard è stato finanziato con decine e decine di milioni di euro con soldi europei, ebbene per il triennio 2008-2010 ci costerà almeno altri 9,95 milioni di euro. Non hanno voluto far vedere l'ottava cifra, allora hanno fatto 995, un po' come al mercato, quando si fissa il costo a 9,99 euro, per dire che 10 euro fa troppa impressione! Di fatto queste cifre saranno decisamente aumentate, come si evince da una furbizia, quella di stanziare 3,65 per il 2008 e 3,15 per 2009 e 2010; se fosse stato 3,65 nel 2008, 3,50 nel 2009 e 2,45 nel 2010 allora ci sarebbe un "trend" in riduzione, come a dire: siamo partiti male, ma piano piano questo prodotto si sta migliorando. Invece, aver messo le stesse cifre nel 2009 e 2010 evidenzia che non sarà così.

Il trucco è quello di mandare la scolaresche per far vedere che il Forte di Bard o la mostra delle mucche o quella di Corrado Gex... hanno una grossa partecipazione, le scolaresche tutte vanno lì. Al Forte di Bard, mio figlio, che fa la seconda scuola materna, è già la seconda volta che ci va, quindi credo che sia un obbligo scolastico una volta l'anno andare al Forte di Bard, ed è chiaro che i numeri della frequentazione del Forte di Bard esplodono, perché bastano due scolaresche al giorno, sono 60, per 300 giorni all'anno, sono già 1.800 presenze garantite solo da questa situazione qua. Questo è stato evidenziato ancora recentemente dal collega Bortot, che aveva dimostrato la differenza fra le entrate e i biglietti paganti che erano molti di meno.

Chiudo con l'annuncio di un emendamento che potrebbe essere approvato o trasformato in un ordine del giorno, che potrebbe essere condiviso con la maggioranza, come si era impegnato il Presidente Caveri, in merito agli aeroclub. In Valle d'Aosta recentemente è stato costituito un aeroclub della Vallée di Cervin, che è associato all'aviosuperficie di montagna di Chamois, questa è una iniziativa lodevole che è partita dal Comune, che ha pensato di rivalorizzare a fini di attività di volo sportivo quella aviosuperficie che - vi ricordo - è stata la prima d'Italia ed è stata pensata da Corrado Gex. Credo che questo tipo di specializzazione dei Comuni possa essere anche un'utile integrazione dell'offerta anche turistica e promozionale di queste località, spero che su questo tema si possano realizzare passi concreti e, in particolare, la realizzazione di quelle infrastrutture necessarie per l'ammodernamento della struttura, che è ancora quella che utilizzava Corrado Gex nei suoi atterraggi con il "Pilatus Porter".

Si dà atto che, dalle ore 9,50, presiede il Vicepresidente Lanièce.

Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Siamo oggi chiamati ad analizzare il disegno di legge n. 212, l'assestamento del bilancio di previsione. Un assestamento che cerca di utilizzare l'avanzo del 2007, un avanzo di cui ieri abbiamo a lungo parlato e che risulta essere come un piccolo "tesoretto", 229 milioni, una volta depurati sia dai soldi che noi utilizziamo per abbattere l'indebitamento, quindi la somma dei mutui, sia per quella riserva cautelare che ci serve per affrontare alcune situazioni. Ora, di fronte a un "tesoretto" di 220 milioni di euro, credo che il ragionamento da fare sarebbe stato un altro: sono risorse su cui non contavamo nella nostra programmazione, sono risorse in più... allora perché non usarle per quelle opere importanti che possono far fare un salto alla Valle d'Aosta complessivamente? E noi ne abbiamo almeno due importanti.

Tutto il discorso sull'ospedale nuovo è stato contrastato dicendo: come si fa? Dove troviamo tutta questa massa di soldi? Qui, solo nell'assestamento 2008 di un anno avremmo già questa cifra, ma noi non chiediamo tanto, avremmo chiesto di prevedere una parte di questo "tesoretto" per iniziare ad accantonare per quanto riguarda il nuovo ospedale. I soldi ci sono, quindi, tutto il discorso che il nuovo ospedale non può essere preso in considerazione perché "costa troppo e dove prendiamo i soldi", la Regione, con l'avanzo di amministrazione, dimostra che i soldi ci sarebbero per iniziare a pensare in grande a un nuovo ospedale, e ci sarebbero anche per quanto riguarda la ferrovia, cioè noi, con l'assestamento di bilancio, invece di utilizzare queste risorse per le grandi opere infrastrutturali, per dare un segno ad opere di investimento... si spalmano su tutti i settori!

L'Assessore ieri diceva, non è una legge elettoralistica; Assessore, questo lo lasciamo dire a lei. Lei dice: "avremmo potuto utilizzare anche i soldi del mutuo": non esageriamo...

(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)

... lei ha detto, per dimostrare che la nostra non è una legge elettoralistica, abbiamo ridotto questa cifra riducendo il mutuo, e io ho capito questo! Ma continuo a dire che questa è un'impostazione elettoralistica, Assessore, perché sono spalmati su tutti i settori. Allora, non condividiamo questo modo di spalmare e soprattutto non condividiamo i settori in cui sono stati spalmati questi soldi e le quantità che sono state individuate, e noi, pur rifiutando questa logica di spalmarli nei vari capitoli, ci siamo collocati nell'ottica di dire: "se fossimo noi al Governo, avremmo fatto queste scelte di grandi opere strategiche" e... in subordine, se eventualmente i nostri alleati di Governo non le avessero accettate, come avremmo indirizzato queste risorse? Le avremmo indirizzate in alcuni settori importanti, e ad ogni settore corrispondono una serie di emendamenti e di suggerimenti, poi questo Consiglio nella sua autonomia voterà contro, ma così si evidenzia la distinzione di modi diversi di affrontare i temi politici.

Il primo settore è il settore dei rifiuti. Noi, proprio perché siamo contro l'inceneritore, siamo per un potenziamento della raccolta differenziata, avvio forte del compostaggio, riduzione della produzione dei rifiuti e su questo tema abbiamo presentato una serie di emendamenti, su cui interverrà nel momento della discussione degli articoli il collega Venturella che è più "coincé" su questo aspetto.

Secondo settore: l'ambiente. Non vogliamo fare, qui, il solito discorso di quali sono le linee della nostra politica ambientale, si conoscono già, ma in questo assestamento di bilancio ci sarebbe uno strumento importantissimo per questa politica ed è l'"ARPA". Voi, Giunta, continuate a spendere milioni di euro per consulenze varie su aspetti su cui la nostra "ARPA" regionale sarebbe in grado di dare risposte. È un istituto regionale, è formato da persone competenti, sono in grado di dare risposte e aggiungo liberamente dal punto di vista tecnico-scientifico, perché i consulenti sono pagati per sostenere una tesi politica e quindi chiaramente c'è una differenza profonda fra il consulente pagato per sostenere una tesi politica o l'utilizzo di risorse che sono nostre, regionali, per analizzare tutti gli elementi che consentono poi al politico di decidere. Per questo abbiamo chiesto che per quanto riguarda l'"ARPA" ci sia un potenziamento di risorse, nel senso che sono uno strumento essenziale per la gestione dell'ambiente in Valle.

Terzo settore: quello della cultura, della scuola. Qui non c'erano degli articoli particolari rispetto a questo, abbiamo anche presentato un ordine del giorno che va in questo senso, cioè qui si parla solo di borse di studio che, sì, sono importanti, ma il nostro obiettivo sarebbe affermare fortemente che la Regione deve continuare a garantire e a potenziare ulteriormente i sostegni alle famiglie per quanto riguarda la formazione. E sempre nella cultura mi permetto di sottolineare che anche nell'ambito della cultura metterei la formazione a una cultura di pace; in questo senso abbiamo presentato un emendamento che modifica un aspetto della legge sulla cooperazione con i Paesi in via di sviluppo che, così com'è, non consentirebbe in questo momento di utilizzare risorse importanti, per sostenere iniziative di formazione nell'ambito dei giovani e degli adulti, per una cultura di pace e di cooperazione con i Paesi in via di sviluppo.

C'è un altro aspetto che ci interessa molto: è l'aspetto sociale. Anche qui sottolineiamo come l'anno scorso avevamo chiesto di aggiungere un milione di euro al Fondo regionale per le politiche sociali, ci hanno irriso, quest'anno nell'assestamento lo hanno messo. Noi chiediamo ulteriori risorse perché, per quanto si cerchi di fare, siamo consapevoli che esiste una fascia ancora di povertà in Valle; allora, perché non affrontare in modo serio, definitivo, questo aspetto e continuare ad elemosinare le risorse, proprio per queste fasce sociali più deboli? Noi, anche per fare delle proposte concrete, abbiamo inserito in assestamento il finanziamento di un progetto di legge che tutti in commissione avevamo detto che era molto interessante: l'Assessore Fosson ha detto che era interessante, gli uffici hanno detto che era interessante e che dava un aiuto anche alle famiglie ed è il disegno di legge sull'anticipo dell'assegno di mantenimento per i minori, secondo il quale, là dove uno dei genitori che è chiamato a sostenere l'educazione dei figli, non provvede, si chiede che la Regione intervenga a surrogare provvisoriamente questo assegno. Sempre sulla sanità non condividiamo l'impostazione di questo Assessorato sulla sanità e proprio per sottolineare questo aspetto vogliamo mettere il dito su uno dei problemi che sono le liste di attesa, per cui chiediamo che venga individuato un progetto obiettivo chiaro, perché si abbattano le liste di attesa. Come mai lo stesso professionista, se vado privatamente, il giorno dopo mi riserva un posto, mentre se vado attraverso una struttura pubblica devo aspettare dei mesi? Questo non è serio! Bisogna assolutamente regolamentare questo processo e abbattere le liste di attesa, altrimenti non si svolge, come Regione, il servizio pubblico sanitario. Così pure riteniamo che, avendo analizzato come gli Enti locali facciano pagare anche in modo diverso le rette per gli asili nido, debbano essere previste più risorse agli Enti locali, in modo che non ci sia questa discrepanza di rette di asili nido pagati dai familiari nei diversi Comuni della Valle, come se fossimo di fronte a 74 sistemi sociali diversi in una Regione piccola come la nostra.

Altro problema che vogliamo sottolineare è l'organizzazione della "macchina regionale". Qui non si può intervenire su vari settori, come avremmo voluto, ma su due elementi è possibile intervenire. Primo, c'è tutto questo piano di informatizzazione che noi riteniamo importante, ma riteniamo essenziale che in questo piano ci sia una percentuale significativa di risorse che vanno destinate per quanto riguarda la formazione ad un'organizzazione diversa del lavoro. Si tratta di rivedere tutte le procedure, le modalità di organizzare i servizi che vanno dati all'utente; qui siamo indietro di secoli e queste non sono parole solo mie, perché lo stesso Segretario generale in commissione lo ha detto chiaramente: c'è una cultura vecchia! Cultura vecchia legata anche a contratti vecchi, ma è la mentalità che è vecchia, l'organizzazione che è vecchia, e questo non si può cambiare se non si cambia la cultura. Ecco perché è importante individuare risorse significative per cambiare questa cultura, altrimenti non si può fare alcun passo avanti, neanche per il telelavoro. Sempre su questo aspetto, crediamo che bisogna introdurre maggiore trasparenza nelle assunzioni; dobbiamo smetterla con il fatto che le varie società partecipate, per il fatto che sono di natura privatistica, possono assumere come vogliono senza rendere conto a nessuno: un minimo di bando ad evidenza pubblica deve essere considerato, altrimenti qui si creano sempre più degli spazi perché il clientelismo... perché si trasformi una possibilità di lavoro per tutti in un privilegio per pochi, gli "amici degli amici" o i "parenti" o gli "amici dei parenti"!

Altro aspetto importante riguarda il sostegno all'economia. Abbiamo già sottolineato ieri come siano troppo poche le risorse per l'economia e siamo consapevoli che è importante garantire maggiori possibilità alle aziende che vogliono lavorare nella ricerca e innovazione, per cui abbiamo previsto anche degli emendamenti che diano più risorse alle leggi che prevedono aiuti per le imprese che operano nella ricerca e nell'innovazione, perché in questo modo soltanto si aiutano effettivamente coloro che intendono innovare o adeguarsi dal punto di vista della loro produzione agli standard qualitativi richiesti oggi dal mercato.

Chiediamo anche una maggiore attenzione per le politiche della città di Aosta; non è pensabile che il Governo regionale usi la città di Aosta per le sue finalità. Deve essere chiaro che deve essere la città di Aosta a individuare le proprie priorità e la Regione a mettersi eventualmente al servizio, non che dalla Regione parta l'input alla città di Aosta dicendo: "questo è il nostro obiettivo, o la città di Aosta si adegua per far piacere alla Regione per avere i soldi". Facciamo degli esempi concreti: c'è tutta la questione della "Testafochi"... io capisco l'enfasi con cui il Presidente Caveri rivendica al proprio Governo il successo della "Testafochi", cioè che sia stato deciso il trasferimento della "Testafochi" alla Regione, ma questo problema è sul tappeto da anni! Nei 5 anni del Governo precedente e dei Parlamentari precedenti cosa è stato fatto? Allora dobbiamo dare atto ai nostri Parlamentari Nicco e Perrin che sono riusciti, con un'azione serrata e avendo messo nel programma di governo uno degli accordi con il "Governo Prodi", ad ottenere che finalmente si siglasse questa intesa per il trasferimento della Caserma alla Regione! Di questo va dato atto! Di fronte a questo importante obiettivo raggiunto e... condividiamo che l'Università possa trovare posto all'interno della città di Aosta... fra l'altro è significativo questo passaggio: nel cuore della città di Aosta, dove prima c'erano i militari, che difendevano la patria con le armi, domani ci saranno gli studenti, quelli che sono in grado di difendere i valori della conoscenza a vantaggio della nostra Regione, ma anche di molti altri Paesi, sperando che l'Università sia attrattiva rispetto a studenti di altri Paesi.

Qui la Regione si preoccupa semplicemente di fare un'intesa, di finanziare l'intesa con il Ministero della difesa, si preoccupa di delineare questo piccolo progetto, senza rendersi conto che questa è una trasformazione enorme della città di Aosta e che questo può essere fatto solo se condiviso all'interno di un progetto più ampio di trasformazione della città. In questo senso pretendiamo che la Regione rispetti il Comune di Aosta e non imponga i suoi progetti eclettici, penso alla funivia, come si chiama... la "Caverovia", ecco, che non ha niente a che fare con i bisogni della città di Aosta, ma è solo il frutto di un'invenzione immaginifica del nostro Presidente della Regione!

Rispetto all'articolo 30... uno dei pochi articoli che voteremo favorevolmente, in quanto si prendono sul serio le esigenze in questo momento delle famiglie valdostane e soprattutto si fa sì che quella che è una risorsa, l'acqua, di tutta la Regione diventi un beneficio anche delle singole famiglie e non solo delle imprese, e non solo costruisca il successo di chi va a gestire di volta in volta la società che si occupa di gestire il complesso delle acque in Valle, che sono un bene pubblico. Anche noi, come il collega Sandri, vogliamo ringraziare la "Stella Alpina" che, con determinazione, ha cercato di porre all'attenzione del tavolo politico questo problema e sono riusciti alla fine a farlo inserire in questo assestamento di bilancio, proprio in fine legislatura! Questo sempre per quanto riguarda la qualità della vita, che si misura anche nell'uso di prodotti meno inquinanti. Siamo stati meno fortunati della "Stella Alpina", forse perché non siamo in maggioranza e abbiamo meno possibilità di incidere. Anche noi abbiamo predisposto delle proposte di legge che vanno nel senso della qualità della vita, sulle mense bio, per interventi di sostegno ai Comuni che utilizzano nelle mense scolastiche dei prodotti biologici o locali; molte altre Regioni lo hanno fatto, noi non lo abbiamo fatto. Penso che quello che non è stato possibile in commissione, forse oggi, in questo clima di collaborazione, sarà ancora possibile, come pure il commercio equo e solidale, anche qui costi minimi, sono riforme importanti a costi minimi e in questo senso abbiamo presentato degli emendamenti.

Sempre rispetto alla qualità della vita, metterei qui il sostegno alle pari opportunità; lo so che il collega Tibaldi non condivide questa nostra richiesta, ma credo che sarebbe importante e qualificante in fine legislatura che questo Consiglio, che ha approvato una legge in cui è previsto il 20% di donne presenti nelle liste per l'elezione regionale, preveda anche uno strumento - la Consulta delle elette - che sostenga il lavoro delle donne, perché - come abbiamo visto approvando i programmi Interreg con la Svizzera e poi lo vedremo con la Francia - in Italia e in questa Regione siamo carenti per quanto riguarda la presenza delle donne in politica e nei posti dove si decide. Infine, torneremo sui costi della politica, perché riteniamo che sia improprio continuare questo sistema che riconosce emolumenti e indennità di pensione ai Consiglieri; bisogna comunque anche a fine legislatura dare un segnale minimo, in attesa che nella prossima legislatura il Consiglio poi decida diversamente.

Questi sono i punti che riteniamo importanti e che potrebbero già essere indicati come qualificanti per il nostro programma di Governo, quando saremo in quest'aula la prossima legislatura a governare: questa è la nostra speranza. Noi non approveremo l'assestamento di bilancio, ma il nostro voto può essere di astensione o contrario, a seconda se alcune delle nostre proposte qualificanti saranno accolte.

Si dà atto che, dalle ore 9,54, riassume la presidenza il Presidente Perron.

Presidente - La parola al Consigliere Ottoz.

Ottoz (PdL) - È stato già evocato, essendo noi tra le zone di montagna che fanno più largo uso virtuoso dell'irrigazione a pioggia, ovviamente un rifinanziamento di tutta una serie di spese non poteva essere che fatta, purtroppo, a pioggia; quindi abbiamo messo uno dei grossi irrigatori che vediamo sulla collina di Aosta con dentro 300 o 220 a seconda del modo in cui si leggono le cifre, che mandano soldi su tutti i capitoli perpetrando quel problema di cui abbiamo sovente parlato, della invenzione costante del modo di aumentare la spesa corrente. Ovviamente non è che il cosiddetto ""tesoretto"" sia del montante totale che noi andiamo ad esaminare con questa legge, perché una parte proviene dalla riassegnazione di spese obbligatorie, di capitoli da rifinanziare e quindi la cifra a disposizione è quanto meno inferiore. Quello che manca però, e qui devo dire che sono d'accordo con il collega Sandri, ma è una battaglia che ho personalmente condotto in questo scorcio di legislatura e che anche il "Popolo delle Libertà" conduce, è quello scatto di reni dell'identificazione dei progetti prioritari su cui concentrare gli sforzi e la definizione in questo senso di progetti, che non siano tali da strangolarci in futuro con la tossicodipendenza dalle spese correnti. Manca l'identificazione di uno, due oggetti grandi, una scelta fra 3 o 4 opzioni di grande valore e di grande significato per la Regione, che possa cambiare certe strutture mentali, possa cambiare la situazione delle famiglie in modo stabile e possa farci andare verso un sistema più razionale della spesa.

Non voglio volare come il collega Sandri, che fra progetti pindarici e aviosuperficie di Chamois è molto portato agli sport aeronautici, nel senso che tutti ci rendiamo conto dei vantaggi qualora fossimo proprietari delle autostrade e su questo non c'è dubbio; è peraltro vero che per andare a comprare una società ci vuole qualcuno che la venda e che si debbano fare una serie di ragionamenti su quello che è il possibile.

Non credo che andando a chiedere alla società autostrade di comprarci tutto quello che c'è in Valle di asfaltato autostradale avremmo un successo; sicuramente su tratte che magari loro possono considerare marginali, a fronte di cifre che non marginali possono considerare per i loro bilanci, potremmo proporre delle operazioni a questi soggetti, con la speranza che vengano prese in esame positivamente per ottenere gli effetti che tutti ci proponiamo di vantaggio per i Valdostani. Realisticamente esistono qui le cifre e le poste possibili ed è di tutta evidenza che sulla base dei costi di costruzione e i bilanci delle società autostradali, il tratto - adesso l'Assessore Marguerettaz mi dirà che non è vero che c'è il casello a Saint-Pierre, ma non me frega assolutamente nulla! - che va dal casello di Pollein al casello di Saint-Pierre costa per realizzarlo circa 75-80 milioni di euro, perché i costi sono un tanto al km., c'è una galleria... sono costi semplici, ed è una cifra del tutto spendibile qualora la struttura di utilizzo di questi "tesoretti" fosse fatta in modo diverso. Non è una cifra irrealistica, non è il tratto da Pont-Saint-Martin al tunnel, ma parliamo di cose realistiche: 70 milioni di euro è il costo e potrebbe essere possibile che questo interessi al gruppo "Gavio" e alla "RAV", che ci massacrano le ghiandole tutti gli anni con il fatto che devono aumentare le tariffe perché in montagna, le autostrade... e poi scopriamo che nei bilanci gli utili che vengono a noi sono alti perché straguadagnano! È vero che tutte le società devono fare un utile, non sono d'accordo con il collega Sandri di partire con l'idea minimale del pareggio, perché si va a finire con il mutuo a pareggio, ma voglio dire che questa storia che le tariffe devono essere le più alte d'Europa per km., a parte il traghetto che va da Copenaghen a Malmö, dovrebbe finire, perché poi questo sottende tutta una serie di dubbi, sospetti e cose che non vanno bene.

Allora, proponendo l'acquisto di questo tratto di autostrada, che permetterebbe di svincolare la tratta Torino/Aosta o Ivrea/Aosta dalla tratta Aosta/Courmayeur, si potrebbe acquistare questo pezzo di autostrada (14 km) e si potrebbero fare su questa strada i virtuosi svincoli anziché alla francese, alla svizzera, che sono più piccoli, e fare la circonvallazione sud di Aosta, risolvendo una montagna di problemi. Il primo: Aosta avrebbe una circonvallazione gratuita per tutti i Valdostani, non solo per i cittadini di Aosta perché tutti i Valdostani o quasi vengono a lavorare ad Aosta, dove la Regione ha concentrato tutte le sue attività. Secondo: perché si realizzerebbe quel decongestionamento che è stato evocato anche negli studi relativi a un altro tema caldo, che piace molto alla collega Squarzino, che sta uscendo, che è quello dell'ospedale, perché è sempre stato detto: "sì, l'ospedale, ma si dovrebbe risolvere il problema del traffico a sud perché contemporaneamente ospedale, porta nord, e niente circonvallazione a sud potrebbe creare una serie di problemi". Si risolverebbe quindi anche il problema del decongestionamento, non parleremmo più del fatto che l'ospedale deve essere fatto non si sa dove, anche se a Cheney è tutto libero, si potrebbe fare l'ospedale; fra l'altro, per i polmoni è una zona quasi ideale. Il terzo aspetto è che si eviterebbe il rischio, perché pare che ultimamente questo rischio sia un po' scemato, di una megaspeculazione immobiliare nei meleti di Gressan, perché comunque la circonvallazione sud di Aosta andrà fatta e può essere fatta solo a Gressan, e voi sapete che quando si parte con la circonvallazione, poi si comincia a dire che di fianco si può costruire e, alla fine, si sa dove si parte e solo alcuni sanno dove si finisce! Risolveremmo quindi con un progetto che ci sta alla grande, comodo in questi "tesoretti" - questo è il secondo, il primo lo abbiamo discusso al momento del bilancio - un problema fondamentale per la città di Aosta.

Un altro progetto potrebbe essere la banda larga, ma non la "banda largotti"... la banda larga! La banda larga non intesa come accordi con "Telecom" che porti e faccia piani a 3 anni... perché sia portata la banda larga ai Valdostani nell'ambito delle loro politiche commerciali, ma fare della Valle d'Aosta la banda franca, cioè un'area che a tutti coloro che ci vivono offra l'accesso di banda larga ad alta velocità ad Internet gratis: questo è un servizio sociale che potrebbe assumersi la Regione, anche perché è un servizio che non crea spesa corrente successiva, ma solo gli aggiornamenti tecnologici, perché sappiamo che ogni 2 anni la velocità di banda raddoppia e la capacità dell'hardware raddoppia, quindi si quadruplicano le possibilità di accesso. Non si tratta qui di fare un accordo con i vari "provider" che poi massacrano le tasche dei Valdostani con tariffe strane e incomprensibili, per cui neanche i matematici riescono a capire quanto costa una telefonata in questo Paese rispetto al minimo scatto alla risposta, rispetto a: "guardi: le do l'Argentina gratis, ma io non telefono in Argentina, allora le diamo il Bangladesh, ma io non faccio il microcredito in Bangladesh, mi dica invece se posso telefonare a Saint-Vincent, che mi interessa di più"! La banda franca, quindi, cioè un luogo dove tutti possono collegarsi gratuitamente ad alta velocità ad Internet, sarebbe una potenza dell'hardware del sistema, come si fa in tutti i parchi industriali. Ce ne sono 4 a Shangai, 1 a Taiwan, ce ne sono in Giappone e in Cina, cioè parchi dove si dà una zona infrastrutturata completamente alle aziende, ma non si fa la "Pépinière", si fa un'area dove le aziende, siccome hanno il vantaggio di andare non in termini di contributi, ma in termini di potenza dell'area e di servizi che offre quella zona, si instaurano con i loro soldi perché ritengono di avere un interesse a installarsi perché hanno i servizi. Questo è un altro progetto che rientra largamente in questi costi.

Un terzo progetto che potrebbe essere esaminato - da non fare contemporaneamente - è quello di dire: visto tutti i problemi del PTP, Comuni, ambiente, nel rispetto di tutte le cose che vogliamo rispettare, fare un discorso serio per le famiglie, non per gli Enti pubblici che danno i contributi a loro stessi, di incentivazione al fotovoltaico. Un discorso serio perché con 90 milioni di euro si possono produrre 17 GW di corrente, che sarebbero 17 GW in meno di gasolio che inquina la Valle, ma le famiglie in uscita da questo progetto, aiutandole sul conto energia che è già a livello nazionale un grosso aiuto, ma che richiede grossa capacità di spesa iniziale o di indebitamento... perché poi è un piano finanziario meraviglioso a cui il pensionato non può accedere, che la famiglia non può utilizzare! Allora, fare un grande piano per il fotovoltaico, che da un lato riduca l'inquinamento, dall'altro dia un vantaggio economico alle famiglie pesantissimo sulle bollette senza altre forme strane di contributo, e ancora diminuisca la dipendenza dal petrolio e dalle fonti inquinanti. Questo è un altro progetto che potrebbe essere valutato alternativamente, e ci sono altre cose di questo tipo: hanno tutte la caratteristica che non sono una distribuzione a pioggia su tutto il sistema, e soprattutto perché sono progetti in cui il sistema non dà i soldi a sé stesso, perché gran parte di questa cosa qui è autometabolismo, cioè la Regione dà soldi a sé stessa e alle sue società, che sono un sistema.

Qui vengo al discorso delle agenzie, evocato dal Consigliere Sandri, il quale propone il modello delle agenzie, se ne possono proporre altri, non è questo il concetto; non siamo favorevoli assolutamente a rendere tutto pubblico, se non i servizi essenziali che il privato non potrebbe fare. Il sistema delle agenzie però ha un vantaggio nella sua enunciazione, che concentra in centri specifici le singole classi di attività, perché non crediate che la moltiplicazione, la clonazione di società a tutti i livelli sia un fatto casuale e che l'accorpamento non possa essere fatto. L'accorpamento va contro due - mi riferisco agli impianti di risalita che sono l'esempio principe - principi: il principio che in realtà noi, Consiglieri in parte, forse giustamente, siamo delegittimati dal sistema dei Comuni, cioè qui chi comanda sono i Comuni, è il CELVA! Ovviamente lo fa con il guanto di velluto, con le lettere in cui dice: "va bene questa legge, ma a condizione che...", eccetera, ma c'è un interesse a distribuire il consenso sul territorio, che è funzionale al mantenimento del consenso e al controllo del consenso. Quante più società ci sono, tanti più Consigli di amministrazione ci sono, tanti più consiglieri ci sono, tanti più revisori dei conti ci sono, tante più cariche ci sono da distribuire, tanto più le distribuisce chi detiene il potere, tanto più questo contribuisce a cementare il consenso del potere della maggioranza, e il sistema si avvita su sé stesso. Se questo fosse anche in una fase storica fatto in modo virtuoso, ben diretto e con buone intenzioni, venendo a mancare una reale possibilità di opposizione in questa Regione, il sistema diventa prima antieconomico e poi... lasciamo perdere... È un modello, quindi, più società ci sono, più si possono distribuire posti per mantenere il consenso, non c'è bisogno di fare il voto di scambio, no, è implicito nel sistema, è una persuasione morale di cui non c'è neanche bisogno di parlare, funziona così, poi tutti sanno che funziona così...

Quando si parla di "semplificazione" non solo si parlerebbe di semplificazione per il cittadino, perché bisognerebbe presentare delle istanze, aspettare delle risposte, istruire le pratiche, non solo i cittadini sono cornuti, ma sono anche "mazziati", perché poi ne pagano anche i costi con le tasse, perché le tasse arrivano, i Comuni mettono l'IRPEF, noi prendiamo 100-200 milioni alla volta di "tesoretto" per l'aumento fiscale, e una parte è dovuta alle "recettes" sull'energia, ma una parte importante è dovuta alla compartecipazione, che non si chiama più riparto fiscale. Non so se avete notato che quando le cose cambiano nome sembra siano altre cose, invece è il riparto fiscale, sono i 9/10 di soldi che pagano i Valdostani, cioè tutta questa roba arriva sulla schiena delle famiglie; quindi non si tratta di fare un modello delle agenzie, che vuol dire solo concentrarle da un'altra parte, magari con un controllo politico dell'opposizione più efficace; si tratta di dismettere tutte le società che non hanno niente a che fare con l'attività istituzionale della Regione e di concentrare le altre in modo da avere meno cariche da distribuire e minori costi per l'organo di controllo.

Rimane ancora un punto generale da dire, che servirebbe un investimento più modesto, ma una forte volontà politica, di ridefinizione degli obiettivi e dei servizi necessari a raggiungere gli obiettivi delle amministrazioni, "in primis" di quella regionale... perché? Il "turnover" è bloccato per i motivi che sappiamo, e giustamente, altrimenti non sapremmo dove andremmo a finire, quindi, siccome non è che i dipendenti regionali non lavorino, è che il sistema è vischioso, sono molte le cose che vengono fatte e che non servono. Servono pertanto delle leggi che ridefiniscano gli obiettivi e i servizi, e i nuovi servizi che servono e che non possono essere attivati oppure vanno rifilati in modo surrettizio sugli Enti locali e agenzie, possano essere seguiti dai dipendenti regionali, che dovrebbero essere distribuiti più razionalmente nella struttura, semplificando quello che non serve.

Parliamo di buoni della benzina: c'è l'Ufficio zona franca; domani, sui buoni della benzina, avremo delle risorse che destiniamo a un servizio utile ai cittadini, nessuno vuole ridurre il numero di dipendenti regionali, ma bisogna ridefinire le funzioni della struttura e ottenere una nuova pianta organica. E questo mette in pista un discorso importante che sarebbe da fare sulla legge "45", che non è nell'agenda dei lavori di oggi. Poi qui ho sentito dire delle cose, la prima, ho sentito dire - francamente voglio bene alla collega Squarzino, lo sapete - che la Regione deve mettersi a servizio del Comune; nel Messico, che è un Paese degli Stati Uniti però la capitale non è uno degli Stati, né è in uno degli Stati, è il Distretto federale. Città del Messico, che è l'Aosta della Valle d'Aosta, è una "enclave" che ha uno "status" particolare perché è la capitale. Negli Stati Uniti gli Stati - non so se 52 o 53, ogni tanto ne aggiungono uno, quando ero piccolo erano 48 o 54 addirittura - Washington non si chiama New York State o California State, ma Washington D.C. (District of Columbia), ovvero è uno Stato speciale, perché c'è l'identificazione fra l'amministrazione generale dello Stato e la gestione della città. Allora va trovato uno statuto di funzionamento particolare di Aosta, perché non è vero che Aosta deve mettersi a servizio del Comune o il Comune a servizio della Regione, ma ad Aosta la Regione deve poter fare le cose necessarie nell'interesse di Aosta, che non si vuole bene da sola per poter sopportare l'impatto della presenza dell'Amministrazione regionale sul suo territorio. Bisogna che si arrivi a qualche forma, si sperava che potessero essere conferenze di servizi, ma non funziona niente, perché c'è uno scollamento. Nessuno però deve mettersi a servizio dell'altro, tutte e due devono capire che lavorano per lo stesso obiettivo e che un certo tipo di comportamento del Comune di Aosta e di funzionari e di organi del Comune di Aosta, che funzionano sulla base di quello che vogliono i funzionari, aumenta enormemente i costi per tutti e ritarda la fornitura di servizi ai cittadini.

Vedo qui che ci sono altri 500mila euro per finanziare studi e progetti, spero che siano finalmente progetti di viabilità, perché una volta c'era l'umorismo freddo inglese, poi c'era l'umorismo di Petrolini di cui viviamo ancora con tutto quello che è il "Bagaglino" a Roma, poi c'è l'umorismo demenziale che è stato lanciato da Mediaset con "Drive in", l'umorismo del Derby a Milano, ma qui siamo ai piani di viabilità demenziali, oltre che umoristici! Perché se 500mila euro dovessero servire a finanziare studi e progetti di ponti come quello del Buthier, non diamoglieli, poiché se ci fa un altro paio di ponti sul Buthier siamo rovinati, ci fa un'altra pista di "Go Kart" nella Scuola di agricoltura! Ormai nella città di Aosta ci sono queste rotonde strane sognate di notte dopo incubi da fontina e vino rosso, come la rotonda di Corso Battaglione Aosta dove neanche con i "Go Kart" si riesce a girare... figuriamoci i pullman: uno che esce da Via Conte Crotti e deve andare al cimitero deve passare... la rotonda di Charvensod che è un'altra rotonda dove gli articolati non girano! Ma prenderanno le misure dei veicoli ammessi dal codice stradale!

Il ponte sul Buthier è demenziale, i commercianti di Via S. Anselmo hanno protestato e siccome i commercianti votano al Comune di Aosta, l'indomani si girava... ma il ponte per i poveracci di Roisan e Saint-Christophe che devono venire a lavorare la mattina... tanto quelli votano a Saint-Christophe e a Roisan, non gliene frega niente a nessuno! Non si gira su quel ponte, o lo chiudono o fanno la viabilità, come hanno proposto degli stimati cittadini firmandosi sulla stampa. Invece no, non possono mica rimangiarsi le loro p... stavo dicendo una parolaccia, Assessore, mi scusi, le loro "p...uffonate"! Non possono mica rimangiarsi le loro "puffonate" i funzionari della viabilità del Comune di Aosta, quindi il problema del Comune di Aosta, dico cara Dina, che non c'è, ma spero che sia fuori nella nostra scialuppa, perché noi, qui fuori, anziché il transatlantico abbiamo la scialuppa e alle volte siamo fuori, perché dobbiamo fare dei discorsi che in aula non si possono fare... allora, cara Dina, mi rifiuto di credere che la Regione debba mettersi - come hai detto - al servizio del Comune di Aosta!

La Regione e il Comune di Aosta devono lavorare assieme, ma perché questo avvenga è necessario realizzare un progetto strutturato, supportato da una legge e che preveda anche il disingolfamento della situazione, per consentire ai cittadini di Aosta di vivere civilmente e non male perché la Regione concentra il 90% delle sue attività nel Comune di Aosta. Poi la cosa simpatica è che l'articolo 13 stanzia 138.032.947 euro di cui 133.224.283 per il personale della Giunta regionale, 839.070 - devo dire che mancano i centesimi, forse qui si poteva essere più precisi - per personale trasferito all'Agenzia del lavoro assunto con contratto... ed euro 3.969,594 per il personale dipendente dal Consiglio regionale. Due articoli più in là si dice: "in materia di partecipazioni si autorizzano 100 milioni di euro tolti dal fondo della gestione speciale presso Finaosta di cui all'articolo 11"... finito lì! Ci mettono le cifre fino all'euro...

(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)

... sto commentando la forma, se mi consente, Assessore, per non dire dell'articolo 14 che autorizza un trasferimento straordinario all'istituto per l'assegno vitalizio dei Consiglieri regionali a copertura del disavanzo tecnico al 31 dicembre 2006, evidenziato dalla relazione di bilancio tecnico...: questo articolo non è che sia una vergogna, ma scopre una vergogna, lo ha detto il collega Sandri, non mi allargo, perché abbiamo approvato una cosa proprio perché così non doveva essere! Questo articolo fotografa una vergogna e qui mi fermo, anche perché abbiamo un impegno.

Sulla "Testafochi" non ho nulla da dire, perché è un'operazione, non mi metto qui a fare discorsi di primogenitura: chi è stato prima... dopo..., perché è un lavoro di équipe in cui tutti hanno fatto la loro parte, maggioranza e opposizione, in lunghi anni e non è giusto dire è merito mio, è merito tuo, è merito suo...

Forte di Bard: questo è divertente perché si collega all'interpellanza dell'altro giorno sui Beatles. Il Forte di Bard è in questa situazione: è stato pagato quasi tutto dalla CE, quindi l'investimento lo ha pagato la CE, ma le spese correnti le paghiamo noi. Il problema è che questo tipo di strutture, che si tratti di teatri pubblici, che si tratti di esposizioni, che si tratti di osservatori - potrei riferirmi a Saint-Barthélemy - che si tratti del Forte di Bard - quindi sedi culturali ed espositive a vario scopo - che si tratti di musei e che siano a Londra, New York o Parigi, a Londra forse no perché il "British Museum" è gratis, non c'è una di queste istituzioni al mondo che incassi più del 25% dei costi; quindi lo standard internazionale accettato a livello contabile, che sia la Galleria Borghese a Roma o il Museo Egizio a Torino, è che, se sei veramente bravo a gestirli, ti rendono il 25% di quello che costano al netto di eventuali donazioni e altri finanziamenti pubblici (perché nel sistema museale anglosassone i privati contribuiscono, ma anche da noi le banche...). È considerato uno standard, un quarto dei costi viene recuperato sui ricavi, se la gestione è buona, più poi si tratta di trovare il resto sotto varie forme, negli Usa vendono addirittura i quadri, ne comprano altri, fanno i musei quando hanno dei quadri che magari... comunque non importa. Questo però lo sappiamo e, dato che si sanno prima queste cose, quando si fa il piano non raccontiamoci le balle che prima o poi rientreremo dagli investimenti; è una decisione politica: abbiamo deciso di dotarci di una serie di sedi espositive museali, e grazie a Dio lo abbiamo fatto, ma non raccontiamo che prima o poi rientreremo. Costeranno e dobbiamo essere pronti a farlo, allora quando decidiamo di farle o le facciamo o non le facciamo; è come gli impianti sportivi: lo facciamo o non lo facciamo? Ma se lo facciamo, guardate che poi costa; se non lo facciamo, decidiamo politicamente che non serve.

Allora diciamoci chiare le cose; non ho nulla da dire su quello che viene stanziato per il Forte di Bard, che è un'eccellente realizzazione, è vero che con le scuole si taroccano le cifre, ma poi non è un taroccare, perché i nostri studenti ci vanno e va bene così, ma teniamo presente - nel decidere di fare queste cose, nel deciderle di farle i Comuni, nel decidere di farle gli Enti pubblici, e non solo la Regione - che sono un investimento sociale in campo culturale, ma sono un costo sociale in campo culturale; dopodiché se la decisione politica, come è spesso giusta, stabilisce di farli, facciamoli, ma non dicendoci che prima o poi rientreremo, che li facciamo perché prima ci darà i soldi l'Europa, poi dopo perché ci darà..., no, poi dopo cominciamo a pagare noi! Non è che sono contento se uno mi dà 30 milioni di euro per fare una cosa, se poi io devo pagare 5 milioni di euro tutti gli anni, perché non ho i 5 milioni di euro tutti gli anni! Tieniti il tuo regalo, oppure condivido la decisione politica di mettere in piedi una struttura che potrà avere delle valenze culturali, sociali, turistiche, e me ne accollerò i costi, la differenza dei costi fra quelli che saranno i ricavi, che non copriranno mai i costi. Bisogna sapere le cose prima, dirle alla popolazione, dirle in queste sedi consiliari, quindi non mascherare la scelta dietro questioni che, in realtà, non si possono verificare. Il Forte di Bard, che è una cosa meravigliosa, non renderà mai, questo è il discorso.

Chiudo dicendo che, alla base, il significato politico del mio intervento vuole essere quello che ho fatto al momento del bilancio di previsione e che faccio adesso al momento del bilancio di questo assestamento. Intanto i meccanismi sono fatti in modo che il Consiglio ha poco modo di incidere, e qui è ancora peggio che il bilancio, perché in bilancio, quanto meno durante tutta l'estate, gli Assessorati fanno la lista della spesa per l'Assessorato delle finanze, poi ci sono degli echi su quello che sarà stanziato, in settembre comincia la fibrillazione, poi si va in commissione, c'è tutto un procedimento che ti fa arrabbiare di più come Consigliere, perché ancora meno puoi cambiare le cose, perché alla fine il sistema del bilancio è talmente complesso che: "Buona idea Ottoz, ma non ha la copertura finanziaria!", oppure: "Eh, no... ma il capitolo!", senza dire che poi l'Assessore viene con obiettivi, capitoli e i dettagli, mentre il Consigliere ha obiettivi e capitoli e non ha i dettagli, per cui non è in grado. Si era cercato di fare con quella specie di "PREFIN", che presentava le decisioni politiche a maggio, di modo che lì viene fuori il dibattito e la Giunta tiene conto di "PREFIN"... "PREMARIN", "PREMAMAN"... non è servito a niente e credo che sia caduto!

Rimane il fatto fondamentale che quando ci sono delle sopravvenienze o "tesoretti", scegliamo degli investimenti che abbiano le caratteristiche di essere utili alla Regione e alle famiglie, senza essere distribuzioni a pioggia, quindi progetti qualificanti che facciano fare un salto di qualità alla nostra Regione, e al tempo stesso scelti fra quelli che non generano quantità disumane di spesa corrente successiva, che finirà per strangolare la Regione come sono strangolati i Comuni, che non hanno mai avuto tanti soldi come adesso, ma non sono in grado di fare gli investimenti perché con la spesa corrente sono impiccati. Dopo, con la legge "48", quindi, avevamo riformato la finanza locale, avevamo fatto in modo che nel federalismo delle autonomie comunali i Comuni potessero autogestirsi e avere risorse che non hanno mai avuto, a distanza di 5 anni solamente i Comuni hanno cominciato a fare spese correnti, non hanno mai avuto tanti soldi come adesso e non sono mai stati in difficoltà come adesso! E troviamo situazioni tipo un Sindaco di cui non faccio il nome - questa è una roba esemplificativa di come abbiamo ribaltato l'attenzione dai cittadini agli enti, è su "La Vallée" di oggi, ve lo leggo in chiusura di intervento - il quale dice: "Tranquilli, con i soldi dell'autovelox il Comune comprerà i dissuasori". Questo però non è grave in sé, a parte che il Comune di Aosta percepisce 2 milioni di euro, di cui 1 solo per le multe della "ZTL", il Comune di Aosta vive sulle multe, ancora 3 telecamere e possono togliere l'ICI! Sul Comune di Aosta Grimod ficca ancora 3 telecamere al posto giusto e può abolire l'ICI, perché li becca dalle tasche dei cittadini e non solo di Aosta, perché ad Aosta vengono tutti i cittadini della Valle a farsi salassare dal Comune per cui facciamo la media: ad Aosta 59,5 euro a cittadino di multe automobilistiche all'anno, compresi i bambini, i vecchi... tutti pagano, di media. In realtà non li pagano solo gli Aostani, perché qualunque malcapitato valdostano arrivi ad Aosta e non sia informato bene su cosa vuol dire "ZTL", si becca la sua multa e il Comune di Aosta ha trovato il sistema di spostare la spesa sul resto della Valle! Allora: progetti qualificati che creino il meno possibile spesa corrente, e utili soprattutto per le famiglie che in questa Regione ne hanno veramente bisogno!

Si dà atto che, dalle ore 11,00, presiede il Vicepresidente Tibaldi.

Presidente - La parola al Consigliere Bortot.

Bortot (Arc-VA) - Devo dire che l'"Union Valdôtaine" non ha saputo approfittare di quando aveva il collega Ottoz in maggioranza, dà il meglio di sé stesso all'opposizione, e anche in modo simpatico! Magari su tante conclusioni non siamo d'accordo, ma l'idea della banda franca della tangenziale dell'autostrada e il discorso sul fotovoltaico, risparmio energetico... possiamo sottoscrivere subito, collega Ottoz! Lei è stato molto bravo, e anche molto simpatico... l'Assessore Marguerettaz, che ieri sera ce l'ha "infiorata" mica male, fra quello che ci ha detto e quello che non ci ha detto, il disegno è venuto fuori abbastanza... Primo: ci ha detto che noi gli facciamo del bene, lui questo bene lo restituisce, ha dimenticato di aggiungere che lo restituisce ai suoi colleghi di banco e non a tutto il Consiglio, soprattutto ha dimenticato "Calimero", che è l'Assessore La Torre, perché se vediamo la ripartizione che avete fatto dell'avanzo, non gli avete dato una lira per quanto riguarda progetti strategici per la nostra Regione!

Un'altra cosa su cui sono d'accordo con il Consigliere Ottoz: su tutta l'Amministrazione regionale la prossima legislatura deve fare una riforma complessiva, cioè cominciare a ragionare per comparti e non per Assessorati. Il comparto vuol dire che definisce delle strategie di intervento finanziario e non, e poi a cascata le persone che lavorano in Amministrazione se ne occupano. Qui adesso facciamo a rovescio: c'è la ripartizione per Assessorato, che non avviene con criteri di scelte strategiche per quanto riguarda gli interessi della nostra Regione, avviene per peso politico e clientelare.

Ritorno alla relazione dell'Assessore; 50 milioni di riserve e non ci sono problemi, lo sconto sulle bollette elettriche, hanno già detto i colleghi di "Stella Alpina" e siamo d'accordo, però bisogna capire come questo si integra con il superamento dei buoni benzina a passare a un buono energetico, cioè come questa legge che andremo ad approvare la integriamo dal punto di vista strategico in un pacchetto dove sta dentro il passaggio del buono benzina al buono energetico e al risparmio energetico. Allora credo che, come abbiamo avuto occasione di dire le altre volte, questa legge sia un pezzetto importante di un disegno strategico che riguarda i costi che sostengono le famiglie per l'energia, in senso più largo per i trasporti e anche su come è possibile investire e risparmiare. Alle proposte del collega Ottoz aggiungo che qui era opportuno fare un piano strategico di risparmio energetico per gli edifici pubblici, l'Amministrazione regionale dovrebbe dare un esempio; questo "tesoretto" dovevamo utilizzarlo in quella direzione e questo diventava un investimento. Continuiamo a insistere che il risparmio energetico degli edifici, prima pubblici, e poi, privati, è un investimento e quando il collega Ottoz fa riferimento all'opportunità di accedere a dei fondi per le famiglie, magari convenzionati con le banche o "Finaosta", significa dare un sacco di lavoro alla nostra Regione e fare un investimento, perché l'investimento sul risparmio energetico lo riportiamo a casa in una decina di anni.

Abbiamo poi 6,3 milioni per la casa e continuiamo a intervenire sull'ammodernamento e messa a norma degli edifici pubblici, senza intervenire dal punto di vista del risparmio energetico. Stiamo spendendo soldi e soprattutto li stiamo buttando via! Perché potremmo essere in grado, contemporaneamente alla messa in sicurezza degli edifici pubblici, di intervenire sul risparmio energetico. Poi abbiamo 5,5 milioni per la sanità; qui si compra un acceleratore, abbiamo sentito che potrebbe anche non essere comprato, creare delle sinergie con le altre strutture. Non c'è una lira per quanto riguarda il riconoscimento delle medicine non convenzionali: abbiamo 5.000 persone che si curano con medicine non convenzionali, che pagano le tasse e devono pagarsi interamente questa scelta di tipo sanitario preventivo. Forse, adeguandoci anche ad altre Regioni, si poteva cominciare a farlo, Assessore, non tanto lei quanto l'Assessore alla sanità.

Veniamo a "Finaosta": 100 milioni a "Finaosta", 40 milioni per l'acquisto delle azioni di proprietà privata della "CVA"; sottoscriviamo tutto, Assessore, ma non so se è come ce l'ha illustrata lei, perché a me risulta che le banche hanno crisi di liquidità, la "CVA" giustamente non distribuisce utili, quindi le banche si trovano con denaro immobilizzato. È bene approfittarne...

(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)

... ma non ci sono delle quote di "CVA"?

Marguerettaz (fuori microfono) ... no, 100% gestione speciale, ma... che consulenti hai?

Bortot (Arc-VA) - No, lei ha detto che ha impegnato 40 milioni di euro per la "Finaosta"... per fare cosa?

Marguerettaz (fuori microfono) ... per comprare le quote delle banche!

Bortot (Arc-VA) - Allora cosa sto dicendo?

Marguerettaz (fuori microfono) ... ma "CVA" non c'entra niente!

Bortot (Arc-VA) - Su quello chiedo scusa, ho capito; però queste banche hanno crisi di liquidità, ho visto che è stato dato un incarico di consulenza per stabilire l'ammontare di queste quote. Bene, l'ammontare di queste quote è il costo di acquisto più gli interessi più la rivalutazione, o... dobbiamo dargli di più? Siamo d'accordo di acquistarli, era solo per dire che facciamo un'operazione, dobbiamo solo stare attenti a non regalare i quattrini. E poi anche sulla "Testafochi", guardate che tutti i comizi ai quali ho partecipato dei Parlamentari Nicco e Perrin, entrambi hanno sempre detto che alle trattative per l'acquisizione della "Testafochi" è sempre stato presente il Presidente del Governo...

Caveri (fuori microfono) ... perché non c'erano loro...

Bortot (Arc-VA) - ... non inizi, lei, a fare polemica... allora la dico in altra maniera: diciamo che loro, con l'accordo firmato con Prodi, sull'accordo c'era scritto il passaggio della "Testafochi" alla Regione, si è aperta la trattativa, può darsi anche che fosse maturata negli anni precedenti, ma l'hanno portata a casa loro, ovviamente con la presenza della Regione. Mi riferisco ai fatti, quando per esempio l'Assessore dice: "non pensate mica che ce l'abbiano regalata? No, l'abbiamo portata a casa con 6 milioni di euro e il Billia lo abbiamo portato a casa con 55 milioni di euro"...

Caveri (fuori microfono) ... basta che leggi, 29...

Bortot (Arc-VA) - ... ieri l'Assessore ha parlato di 6 milioni...

Squarzino (fuori microfono) ... anche se sono 29, ma che rapporto c'è? È un terzo rispetto al "Billia"...

Caveri (fuori microfono) ... cosa c'entra il "Billia"...

Bortot (Arc-VA) - ... c'entra, perché non è un regalo che lo Stato ci ha fatto, giustamente, lo abbiamo pagato, ma se facciamo le proporzioni fra quella struttura nel centro di Aosta con quell'area rispetto a quello che abbiamo pagato il "Billia"... abbiate pazienza, perlomeno state zitti! È vero o no che il "Billia" è stato pagato 55 milioni di euro?

Andiamo avanti: abbiamo il problema delle funivie, 50 milioni di euro, ma questi sono nuovi, perché con il bilancio del 2007 abbiamo risanato e ci abbiamo messo dentro qualcosa come più di 10 milioni di euro per risanare i bilanci delle società funiviarie, quindi qui ci sono altri 50 milioni di interventi e sulla legge interverrà il collega Venturella. Poi abbiamo partecipato, c'era il Presidente del Governo e gli Assessori Pastoret e Fosson, l'altra settimana al convegno sul turismo legato alle disabilità, lì abbiamo visto le potenzialità che ci sono, pensavo che fossero indicati una serie di finanziamenti per mettere ulteriormente a norma in base alle indicazioni che ci sono state proposte a quel convegno, le nostre strutture, perché sul piano formale questi edifici sono a norma, sul piano della funzionalità occorre intervenire e metterci dentro dei soldi. Non si è voluto parlare di sviluppo economico perché all'Assessore La Torre, su questo comparto, non sono stati dati soldi, abbiamo finanziato delle leggi sulla ricerca, e va bene, ma anche in questo caso si poteva potenziare molto di più!

Abbiamo poi la chicca: nei prossimi giorni discuteremo del servizio idrico integrato, sul quale c'è un articolo che dice che dobbiamo fare ricorso per il finanziamento di questa legge, 160 milioni al 2015.. 180... e noi dobbiamo fare ricorso ai prestiti internazionali per finanziarci il servizio idrico integrato, mentre da un lato abbiamo il "tesoretto" di "CVA" messo da un'altra parte, e dall'altro abbiamo questa possibilità di intervento con questo assestamento e non ci abbiamo messo una lira!

Questo assestamento è un assestamento di tipo elettorale, perché c'è una distribuzione a pioggia, non tanto nei settori strategici per la nostra Regione, per avviare scelte di tipo strategico, quanto una distribuzione a seconda dei pesi dei singoli Assessorati! Basta vedere l'elenco dei disegni di legge all'ordine del giorno, per capire il perché di questa lunghissima sessione dei lavori: per portare a casa delle leggi importanti, sì, ma altre potevano essere riesaminate o esaminate dal futuro nuovo Consiglio regionale.

Si dà atto che, dalle ore 11,05, riassume la presidenza il Presidente Perron.

Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina, per mozione d'ordine.

Squarzino (Arc-VA) - Abbiamo alcuni emendamenti che dobbiamo rivedere in base al parere negativo delle Finanze, abbiamo concordato adesso una formulazione diversa. Chiediamo scusa, ma lei sa come sono andati i lavori in questi giorni, per cui non c'è stato il tempo materiale per poter... e purtroppo la nostra squadra non era al completo in questi giorni, per cui ci siamo trovati in difficoltà. Stiamo lavorando in questo modo, per cui chiederei un attimo di pazienza.

Presidente - Ce ne sono altri rispetto a quelli depositati, giusto? Visto che è iscritto il collega Stacchetti, mi permetto di sollecitare la messa a punto di questi argomenti.

La parola al Consigliere Stacchetti.

Stacchetti (SA) - Devo evidenziare che il clima di oggi è sicuramente molto migliore del clima che abbiamo lasciato ieri pomeriggio. È un clima che non può fare altro che bene a ciò che è il nostro dovere in quest'aula.

L'assestamento è un documento importantissimo, anche se a fine legislatura non ci si può avventurare a impostare dei progetti eccessivamente di lunga durata, perché si andrebbe a inserirsi in decisioni che spetterebbero alla prossima legislatura, ma al di là di questo è un assestamento importante e interessante, è un assestamento che interviene in tutti i settori dell'economia e della società valdostana. È vero, tutti quanti avremmo desiderio che certi investimenti vengano verso una direzione piuttosto che un'altra, ma questo fa parte del desiderio delle persone e magari degli interessi politici che movimenti o partiti possono avere. Dicevo: interviene in tutti i settori importanti come la scuola, il sociale, sugli anziani, i giovani, le infrastrutture, la viabilità, insomma in tutti i settori che compongono la società della Regione.

L'intervento secondo noi più importante di questo assestamento è nell'articolo 30, dove si prevede per il 2008 un sistema di sconti sull'energia elettrica. È noto a tutti che noi, fin dal 2003, con un mio emendamento alla finanziaria di allora, avevamo proposto di inserire lo sconto alle famiglie sul costo dell'energia elettrica. Nel 2003 non è stato approvato, abbiamo lasciato trascorrere i mesi che ci impone il Regolamento, abbiamo dopo predisposto una legge che non è stato facile, anche se è semplicissima, approntare; ci siamo affidati ad esperti, siamo stati supportati da studi legali di Torino e di Genova - non cito il nome, ma colgo l'occasione per ringraziarli, insieme a coloro che ci sono stati vicini nella formulazione della legge n. 45 -; dicevo una legge semplicissima, ma di grande importanza. A differenza di ciò che hanno fatto i politici romani, che hanno messo le mani in tasca agli Italiani per prender loro i soldi, che hanno, con l'aumento delle tasse, strozzato l'economia, vediamo i risultati di questa economia che ormai non ce la fa più, il PIL rasenta lo zero, se non è negativo, che ci hanno - come qualcuno dice - "rovinati" e forse non è un termine sbagliato; noi, con quella proposta di legge inserita nell'assestamento di bilancio all'articolo 30, diamo dei soldi ai Valdostani. Diamo dei soldi ai Valdostani, che sono loro soldi, sono soldi frutto della risorsa "acqua", quella risorsa che giustamente la collega Squarzino ha detto essere una risorsa pubblica, di tutti. Allora, se l'acqua è una risorsa di tutti, anche i vantaggi di quella risorsa devono essere di tutti indistintamente, poveri, meno poveri e ricchi.

Con questa legge diamo dei soldi a coloro che hanno difficoltà ad arrivare a fine mese, a quelle famiglie che non ce la fanno più a quadrare il loro bilancio. È chiaro, diamo anche a quelli che stanno meglio, ma se è vero che è di tutti, almeno deve essere veramente rivolto a tutti; saranno altri che dovranno occuparsi di questa esigenza, che dovranno ampliare questo aiuto, occuparsi del riscaldamento, occuparsi di altre categorie come i disabili o quelli che hanno più necessità, ma quella è una fase successiva. Di più in questo momento non era possibile fare, anche perché il gruppo di lavoro che era stato formato dopo la risoluzione del Consiglio si è reso conto che non era possibile in questa fase occuparsi anche di fare degli sconti ulteriori per i disabili o per le famiglie più povere. Questo perché lo Stato ha sempre promesso che avrebbe legiferato, sarebbe intervenuto in questo settore, invece non è riuscito a farlo, quindi proponendo questa legge, non abbiamo dimenticato i disabili, né le famiglie più bisognose, come dicevo prima questo sarà oggetto della prossima legislatura.

La soddisfazione è tanta e alle parole della collega Squarzino: "i Consiglieri della Stella Alpina che per la loro testardaggine, la loro insistenza sono riusciti ad ottenere a fine legislatura lo sconto sull'energia elettrica", mi permetto di aggiungere alcune altre affermazioni. Probabilmente questo è il risultato del nostro costante impegno e la nostra serietà e affidabilità politica, pur non avendo un Assessore abbiamo dimostrato in questi anni che siamo affidabili, che le promesse le manteniamo fino in fondo, sarà poco, ma credo che sia politicamente rilevante. Questo gruppo di lavoro è riuscito, assieme ai dirigenti, che colgo l'occasione per ringraziare, sia il Legislativo della Giunta, sia il Legislativo del Consiglio, li ringrazio per la convinzione in loro stessi; in modo particolare ringrazio il Presidente della Giunta che ha accettato di inserirlo nel programma di maggioranza, quando dico il Presidente mi rivolgo anche alla Giunta e alla maggioranza che hanno accettato di inserire questo nel programma di maggioranza, e con grosse difficoltà l'impegno oggi si dimostra che è stato portato avanti e avrà conclusione.

I ringraziamenti... ce ne sarebbero tanti altri ancora, naturalmente il ringraziamento al Consiglio se verrà approvare questa nostra iniziativa, che con soddisfazione è diventata l'iniziativa del Consiglio. Non vantiamo paternità, assolutamente, questa è la conquista dei Valdostani, che finalmente hanno un piccolo ritorno delle risorse valdostane. Cito un piccolo aneddoto: con un gruppo di alpini, a settembre, il sottoscritto e il Senatore Dujany siamo andati in pellegrinaggio in Russia, naturalmente si parla anche di politica e della Valle d'Aosta, e con il Senatore Dujany, vista la sua capacità, ho approfittato per parlargli di questa nostra iniziativa. Lui mi ha detto: "Elio, stai tranquillo che questa iniziativa è talmente importante e interessante e popolare, che dovrà comunque essere approvata".

Termino questo intervento ringraziando tutti. Grazie!

Presidente - La parola al Consigliere Ottoz, per fatto personale.

Ottoz (PdL) - Credo che il collega Stacchetti, essendo di Gressan, ritenga giusto fare uno "show" a favore dei suoi elettori. Il problema è che non ho assolutamente detto che sia in atto alcuna speculazione a Gressan. Ho detto: d'altra parte nessuno di noi, qui, è tenuto - lo sottolineo al collega Stacchetti - a dire quale sia la provenienza delle informazioni che porta all'attenzione del Consiglio in sede politica, non ho mai sentito - per fortuna - nessuno in quest'aula dire: "il sig. Y... X... Z... sta facendo..." salvo che non si tratti di riferimenti a persone politiche per quello che concerne la loro attività politica; quindi non devo nella maniera più assoluta, non sono tenuto a dire qual è la fonte delle mie informazioni, caro Elio Stacchetti.

Secondo: sono invece tenuto - e lo sento come mio preciso dovere - a fare valutazioni politiche sulle conseguenze di determinate iniziative e ho detto, e c'è la registrazione, se la faccia sbobinare subito, che la realizzazione, l'acquisto, l'acquisizione della tratta di autostrada da Pollein a Saint-Pierre, oltre ad avere i vantaggi che abbiamo di fare tutti gli svincoli, piccoli, che servono per poter fare un'efficiente circonvallazione sud di Aosta gratuita per i cittadini, oltre al vantaggio di creare quel decongestionamento che è auspicato per poter realizzare, come noi siamo d'accordo a fare, l'ingrandimento del polo ospedaliero di Viale Ginevra, ho anche detto - e lo confermo, quindi non mi sento di dover chiedere scusa a nessuno, salvo che qualcuno abbia frainteso, e allora se mi sono espresso male... ma c'è la registrazione - che qualora invece la circonvallazione venisse fatta sui meleti di Gressan, si potrebbe verificare quella paventata speculazione immobiliare o urbanistica - che per fortuna ho detto pare sia rientrata, quindi ti invito a sentire la registrazione - perché è del tutto evidente, qui lo dico e lo confermo, che qualora la circonvallazione che non potrebbe non passare su quei terreni, passerebbe ovviamente attraverso la ridefinizione della loro destinazione, ed è del tutto chiaro che lungo una circonvallazione che fornisse servizi ai cittadini, potrebbero, dovrebbero, sicuramente sorgerebbero dei servizi che si realizzano mediante costruzione di volumetrie e quant'altro.

Se quindi qualcuno ha capito male o se io mi sono espresso male, mi scuso con tutti, non solo con i cittadini di Gressan, con tutti i Valdostani che stanno ascoltando in questo momento il Consiglio su Internet, ma confermo punto per punto quello che ho detto, e la invito, collega, a sentirsi la registrazione!

Presidente - La parola al Consigliere Bortot, per secondo intervento.

Bortot (Arc-VA) - Per secondo intervento. Volevo integrare l'intervento di prima su due questioni importanti.

La prima è che si adoperano due pesi e due misure perché, mentre verrà giustamente approvata credo all'unanimità la legge sulla bolletta energetica per tutte le famiglie valdostane, il nostro gruppo ha presentato da un anno e mezzo un disegno di legge per quanto riguarda la somministrazione di cibi di produzione locale e biologici nelle mense pubbliche e scolastiche della Regione, in commissione abbiamo anche dichiarato, come ha fatto testé il collega Stacchetti, che questa legge sarebbe divenuta una legge del Consiglio e non del gruppo "Arcobaleno", e abbiamo avuto un trattamento completamente diverso. Non si è guardato se questa legge era importante oppure no per la qualità dell'alimentazione dei nostri ragazzi, si è badato a stopparla, nel momento in cui abbiamo problemi di somministrazione e di mercato dei prodotti locali della nostra agricoltura e nel momento in cui siamo anche "Cenerentola" per quanto riguarda le produzioni locali nella nostra Regione, produzioni di tipo biologico, perché in realtà politicamente non si è mai voluto farle decollare.

Mi dispiace che non c'è il collega Vicquéry, perché è stato lui quello che più si è messo di traverso. Chiedo al Consiglio e alla maggioranza su questo argomento e su questa proposta di legge, di voler accettare i nostri emendamenti, perché ripeto, è una legge che favorisce le produzioni agricole locali, che vengono immesse nell'alimentazione dei ragazzi, e le produzioni bio locali che, per poche o tante che siano, creano un volano di tipo economico. Per i primi anni il costo di questa proposta di legge è quasi insignificante rispetto ai numeri dell'assestamento che saremo chiamati ad approvare o meno questa sera.

L'altra questione a cui ha accennato la collega Squarzino, è una leggina prettamente simbolica e anche per questa il parere finanziario è stato negato, ed è la promozione del commercio equo e solidale nella nostra Regione. È una leggina puramente di carattere significativo, non comporta costi eccezionali, va ad affiancare tutte le macchinette che abbiamo negli edifici pubblici per quanto riguarda la somministrazione di tè, caffè e merendine, dà la possibilità alle persone che accedono a questi servizi di scegliere, non si tratta di sostituire niente con niente e anche qui c'è stato risposto negativamente.

Vorremmo che in questa discussione ci fosse un ripensamento del Consiglio, anche perché questa leggina fa al pari con un dato che non viene mai pubblicizzato a sufficienza nella nostra Regione: che la Val d'Aosta ha il consumo pro capite di prodotti del commercio equo e solidale del nostro Paese. Non sono tante le cose di cui possiamo vantarci, però questa è una di quelle e l'approvazione di questa leggina o dei nostri emendamenti andrebbe a promuovere - non a obbligare le amministrazioni pubbliche - l'inserimento nelle attività di ristorazione o di somministrazione di bevande o merendine di questi prodotti. Voi capite che dal punto di vista formale questa leggina costa poco o niente, mentre l'altra sui prodotti tipici bio nelle mense scolastiche significa migliorare la qualità dell'alimentazione dei nostri ragazzi. E non venite a dirmi che queste cose non le sapete, perché quel che succede nelle nostre mense, con il discorso degli appalti al ribasso, sono quintali di plastica usa e getta con i quali si somministrano i cibi, e anche la qualità dei cibi, dal punto di vista sanitario e di legge è perfetta, ma dal punto di vista organolettico credo che rispetto a tanti formaggi bianchi di anonima provenienza, un pezzetto di buona fontina o buona toma sia molto più importante!

Presidente - La parola al Consigliere Segretario Venturella.

Venturella (Arc-VA) - Il mio intervento non sarà sul massimo sistema dell'assestamento di bilancio, ma vorrei incentrare il discorso su un argomento che potrebbe far fare un salto di qualità alla Regione nel panorama italiano, in particolare dell'arco alpino. Mi riferisco alla gestione del ciclo integrato dei rifiuti.

In questa giornata voteremo un assestamento di bilancio che ha poco più di 220 milioni di euro a disposizione, senza gli indebitamenti che dobbiamo sostenere, ma l'utilizzo di questi 200 milioni potrebbero essere il bivio per far sì che la nostra Regione diventi una Regione all'avanguardia, una Regione pilota nell'esperimento sulla gestione dei rifiuti. Mi riferisco a una serie di interventi che con il 2,5% del "tesoretto" potremmo mettere in cantiere e realizzare per la Val d'Aosta. Mi riferisco a una serie di interventi sulla reale politica di riduzione dei rifiuti.

Abbiamo presentato una serie di emendamenti contrassegnati con la lettera "D", che vanno ad individuare delle azioni concrete, reali, già sperimentate in Italia e nel resto del Paese, perché all'interno della classifica noi siamo, leggendo i dati APAT, la quarta Regione a livello italiano per la produzione di rifiuti con una cifra che è di 599 kg/abitante all'anno, quindi con un "trend" in aumento che smentisce i toni trionfalistici dell'Assessore Cerise rispetto al fatto che la nostra Regione era in testa, ma a quale classifica lo sa solo lui. Noi siamo in testa nella classifica per la produzione pro capite dei rifiuti; siamo in fondo alla classifica, a livello di altre Regioni del meridione, per la raccolta dell'umido, il compostaggio domestico o di prossimità. Noi, su questo tema, abbiamo sempre proposto alcune azioni concrete, che non sono mai state prese in considerazione, il perché è facile a sapere: perché se qualcuno vuole bruciare il tal quale - il rifiuto senza alcuna operazione di vagliatura -, è chiaro che la raccolta dell'umido va in direzione contraria a ciò che invece si vorrebbe realizzare.

Noi potremmo veramente, con risorse minime, diventare una Regione all'avanguardia e non pensare di costruire qualcosa che rappresenta in tutta Europa archeologia industriale, gli inceneritori, grandi stufe dove si brucia di tutto, dalle carcasse degli animali ai medicinali scaduti fino al materiale chiamato CDRQ (combustibile da rifiuto di qualità). In questa grande stufa vorrebbe la maggioranza regionale, con molti mal di pancia dei Consiglieri della "Stella Alpina", che con l'organizzazione di un convegno molto ben fatto ha cercato di individuare altre strade interpretando al meglio le esigenze dei cittadini nel territorio.

Vorrei quindi richiamare l'attenzione dei colleghi Consiglieri, perché ciò che venne scritto sul piano regionale dei rifiuti 7 anni orsono è rimasto sulla carta; quando qualcuno di questo Governo ci parla di politiche per la riduzione dei rifiuti, ma... non è mai stato fatto nulla! Si fanno delle affermazioni e si mettono nero su bianco, ma poi, all'atto pratico, non si fa nulla; anzi, il "trend" di crescita dei rifiuti in Valle è superiore alle altre Regioni dell'arco alpino! Richiamo l'attenzione dei colleghi su alcune pratiche virtuose, che potrebbero essere messe in atto da subito, coinvolgendo i Comuni sulla scorta di esperienza già consolidate: mi riferisco al Comune di La Salle e a 3 Comuni della Comunità montana Grand Combin. È questa la strada, non è quella di pensare che intanto di discariche se ne possono aprire finché vogliamo, basta solo dare qualche compensazione economica alle popolazioni locali e va tutto bene. Parlo di Brissogne, di Pontey, di Issogne, di quello che vorrebbe l'Assessore Cerise costruire ad Issogne a servizio dell'inceneritore di Brissogne.

È molto importante che questa Regione si doti degli strumenti finanziari per iniziare queste buone pratiche, altrimenti anche un ottimo piano regionale - non è il caso del nostro - che fosse condiviso, elaborato con la volontà che potrebbe essere per un limite che tende a zero dell'Assessore Cerise, rimane un ben documento da mettere negli atti del Consiglio, a testimonianza di quello che la Giunta aveva intenzione di fare, ma non ha mai fatto. Mi ricordo che il collega Ferraris - lo vorrei coinvolgere simpaticamente in qualità di ex Assessore alle attività produttive, che aveva una forte responsabilità sull'energia - fece nel 2003 un bel piano energetico, appena entrai in Consiglio me lo studiai e c'erano degli indirizzi molto forti. Mi pare che il calcolo per uscire con quel piano - qualcuno parla oggi di uscire dalla dipendenza del petrolio - dalla dipendenza del petrolio fosse attorno ai 12 milioni di euro di investimento; questa somma, rispetto a 220 milioni di oggi, rappresenta il 6% e con il 6% del "tesoretto" potremmo uscire dalla dipendenza del petrolio. Il delta di produzione di energia elettrica potrebbe essere sul serio esportato, ma tutto, perché l'autoconsumo potrebbe essere ridotto a un numero vicino a zero della quota di energia idroelettrica. Questo per dire che i piani ci sono, basta applicarli! Ma se non c'è la volontà politica di applicarli, il piano rimane un bel documento, una bella sezione che potrebbe andare sulla enciclopedia "Treccani" alla voce "Atti scritti e mai applicati", e potremmo bearci di questa nostra capacità di scrivere bei documenti, ma di applicarli mai.

Crediamo che al di fuori dei mercanteggiamenti a cui siamo abituati in questo Consiglio: tu mi approvi questo emendamento io te ne ritiro altri, noi abbiamo questi principi, cioè riduzione dei rifiuti, la riduzione dei rifiuti comporta un fortissimo aumento della raccolta differenziata, su questo non ci siete? Noi siamo per delle soluzioni pragmatiche, ci possono essere delle pratiche virtuose che possono essere applicate in un paio di mesi, basta volerlo. E lo dimostrano tante altre realtà, al di fuori della nostra Regione, nell'arco alpino, che si dotano di piani forse più poveri dal punto di vista lessicale, ma a cui fanno seguire degli atti concreti, che questa giunta non ha saputo o voluto mai affrontare.

Presidente - Non ho altri interventi. La discussione generale è chiusa.

Permettetemi di riepilogare gli ordini del giorno e gli emendamenti. Sono stati presentati un ordine del giorno dell'"Arcobaleno", 5 ordini del giorno del "Partito Democratico" più 3, 2 emendamenti dell'Assessore Pastoret, 4 emendamenti del Presidente Caveri, un emendamento del Presidente Caveri e dell'Assessore Fosson, uno del Presidente Caveri e dell'Assessore La Torre, 2 dell'Assessore Cerise più un sub-emendamento, 4 del "PdL". Sono presentati 734 emendamenti del "Partito Democratico", 67 emendamenti dell'"Arcobaleno"; e poi vi sono quelli di oggi: un sub-emendamento del Consigliere Sandri e dell'Assessore Cerise all'articolo 13 bis, in correlazione all'emendamento 397 bis del "PD", vi è un sub-emendamento del Presidente Caveri in correlazione all'emendamento 4c dell'"Arcobaleno", un emendamento del Presidente Caveri in correlazione con l'emendamento 3i dell'"Arcobaleno", un emendamento del Presidente Caveri in correlazione con l'emendamento 5 della II Commissione con il 420 del "PD". Vi sono poi i sub-emendamenti dell'"Arcobaleno" a, b, d, f, h.

Passiamo ad esaminare gli ordini del giorno: i primi ordini del giorno depositati sono quelli del "Partito Democratico", che trovate pinzati insieme.

Ordine del giorno n. 1. La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (PD) - Volevo dire che gli ordini del giorno nn. 1, 2, 3, 4, 5 del "PD" sono ritirati.

Presidente - Discutiamo ora l'ordine del giorno presentato dall'"Arcobaleno".

La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - È un ordine del giorno che riguarda l'articolo 34 del disegno di legge n. 212.

Come dicevo stamani, riteniamo molto importante che ci sia un'attenzione particolare alle famiglie che devono sostenere le spese per quanto riguarda l'accesso alle scuole dei propri figli. L'articolo 32 non è molto importante in sé, nel senso che si prevedono anche poche risorse, 140mila euro per completare il pagamento alle borse di studio di tutte le famiglie che hanno fatto domanda nell'anno scolastico 2005-2006, perché i soldi statali non erano sufficienti a completare il numero delle domande. Era una richiesta che avevamo fatto a più riprese in quest'aula, ringraziamo l'Assessore che ha accolto questa richiesta, e vorremmo anche un impegno politico da questo Consiglio alla Giunta perché quello che è stato fatto quest'anno sia fatto anche negli anni successivi, cioè l'impegno politico a integrare gli stanziamenti statali, che sono finalizzati a borse di studio, con risorse regionali in grado di dare una risposta a tutte le famiglie che si trovano in possesso dei requisiti previsti dalla normativa vigente per accedere a tali borse di studio.

Questo ordine del giorno non riguarda cifre enormi, ma riguarda una volontà politica precisa e vorremmo che anche il Consiglio si esprimesse, perché renderebbe forse più forte l'Assessore alla cultura, nel momento in cui va "a battere cassa" per chiedere questi fondi per le famiglie.

Presidente - La parola all'Assessore all'istruzione e cultura, Viérin Laurent.

Viérin L. (UV) - Quelques considérations, avant tout pour dire qu'au nom du Gouvernement, du Président Caveri et de l'Assesseur Marguerettaz, nous partageons cet ordre du jour, qui a ses origines lors de la discussion, ici au Conseil, sur l'opportunité aller refinancer un chapitre qui est de ressort de l'Etat. Et là c'est aussi un appel à ceux qui iront représenter la Région à Rome, de souligner l'attention que Rome doit porter au domaine de la culture, pas seulement dans les énonciations de principe, mais aussi dans les contenus, car nous n'avons plus eu de la part de Rome un financement pour ce qui est des bâtiments scolaires, une loi qui nous avait donné la possibilité de bâtir l'école de Pré-Saint-Didier, il n'y a plus eu de financements de toutes les restructurations pour la mise en sûreté de nos écoles et les financements sont pratiquement inexistants même pour ces aides aux familles, qui sont référées à la papeterie et à tout ce discours.

Je veux donc remercier les collègues du Gouvernement, qui a accepté cette requête qui est venue de votre part et nous nous engageons aussi pour l'avenir pour aller dans la direction d'aider les familles qui sont en difficulté, surtout dans le domaine de l'éducation, où il n'y a pas de dépenses, mais seulement des investissements.

Presidente - Pongo in votazione l'ordine del giorno in oggetto, che recita:

Ordine del giorno

Preso atto con soddisfazione che nell'articolo 32 del DL n. 212 si prevedono risorse aggiuntive al capitolo 55541 per assicurare il finanziamento a tutte le domande per le borse di studio per l'anno scolastico 2005/2006, utilmente collocate in graduatoria;

Ritenuto che tutte le risorse destinate al sostegno alle famiglie per la formazione dei giovani costituiscono un investimento per lo sviluppo della Regione;

Il Consiglio regionale

Impegna

la Giunta a prevedere anche per i prossimi anni scolastici, ad integrazione degli stanziamenti statali finalizzati a finanziare borse di studio, risorse regionali sufficienti a dare una risposta a tutte le famiglie che si trovano in possesso dei requisiti previsti dalla normativa vigente per accedere a tali borse di studio.

F.to: Squarzino Secondina - Bortot - Venturella

Consiglieri presenti: 30

Votanti e favorevoli: 28

Astenuti: 2 (Ferraris, Fiou)

Il Consiglio approva.

Presidente - Passiamo all'ordine del giorno successivo, quello a firma dei colleghi Sandri e Squarzino riguardante il Presidio ospedaliero.

La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (PD) - Per una brevissima illustrazione. Ringraziamo la maggioranza per aver capito i dubbi che avevamo posto e visto che le perplessità che avevamo illustrato venivano anche dai lavori di commissione, è stata accettata l'ipotesi di sottoporre a un passaggio in Consiglio regionale dell'accordo che sarà fatto con il Comune di Aosta.

Presidente - Pongo in votazione l'ordine del giorno in oggetto, che recita:

Ordine del giorno

Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta

Preso atto delle richieste formulate dalla V Commissione consiliare permanente, in data 2 agosto 2007, al Presidente del NUVVOP per richiedere l'approfondimento delle criticità emerse nel corso dell'esame dello studio di fattibilità FINAOSTA - gennaio 2007, relativamente all'ammodernamento delle strutture ospedaliere;

Ricordato come lo studio di fattibilità previsto dallo stesso Piano della salute e del benessere sociale per il triennio 2006/2008 - all'obiettivo 27 - che lo studio di fattibilità prenda in esame "le diverse ipotesi progettuali dell'ammodernamento della sede ospedaliera in unico presidio";

Ritenuto che siano opportuni ulteriori approfondimenti e che, comunque, l'accordo di programma con la città di Aosta in merito alle strutture ospedaliere sia sottoposto all'approvazione del Consiglio regionale;

Impegna

la Giunta regionale a:

1) ulteriormente approfondire, nell'ambito dell'accordo con il Comune di Aosta, l'ipotesi di ampliamento del presidio ospedaliero;

2) sottoporre al Consiglio regionale gli approfondimenti realizzati e la proposta di accordo con la città di Aosta.

F.to: Sandri - Squarzino Secondina

Consiglieri presenti: 27

Votanti e favorevoli: 25

Astenuti: 2 (Ferraris, Fiou)

Il Consiglio approva.

Presidente - Passiamo all'ordine del giorno successivo, quello a firma dei colleghi Sandri e Fontana Carmela riguardante l'Aeroclub "Corrado Gex".

La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (PD) - Non è l'Aeroclub "Corrado Gex", ma è stato costituito ed è stato recentemente riconosciuto dall'Aeroclub Italia un nuovo aeroclub che si chiama "Vallée du Cervin", che fa punto di appoggio sull'altiporto di Chamois. Questo ordine del giorno impegna la Giunta a dare un sostegno, come è stato fatto per il Corrado Gex e così com'è da tantissimi anni per uno molto più rilevante come dimensioni che è l'Aeroclub Valle d'Aosta, anche a questo che è un aeroclub riconosciuto dall'Aeroclub d'Italia. In più c'è l'impegno a definire la pratica del Comune di Chamois in merito a un impianto sportivo collegato con quell'aviosuperficie.

Presidente - La parola al Consigliere Ottoz.

Ottoz (PdL) - Noi voteremo a favore per evidenti motivi, sottolineando un aspetto che abbiamo già fatto presente al collega Sandri in commissione: che questi interventi che sono a cavallo fra la doppia funzione dell'aeroclub di società sportiva e, invece, di società che fa altre attività, peraltro lodevoli, rischia di creare dei problemi nell'ambito delle assegnazioni dei contributi alle società sportive, che hanno invece un'apposita legge, la legge n. 3/2004. Ci sono cioè una serie di situazioni nell'ambito dei contributi alle società sportive, che a questo punto andrebbero poi ricondotte in modo più organico, e sarà il compito della prossima legislatura, perché se tutte le attività - che per qualche verso hanno una pesante vocazione sportiva, ma hanno anche una vocazione di attività di tipo associativo e/o imprenditoriale - vengono finanziate a parte, si crea una discriminante nei confronti delle società sportive. C'è un altro caso non di questo genere, che non è il caso di affrontare qui, che è il gruppo sportivo dei Vigili del fuoco "Godio", di cui la Regione paga interamente il bilancio senza limiti e che non effettua solo attività per i Vigili del fuoco, che sarebbe invece un'attività istituzionale riconosciuta, cosa che crea qualche problema in ambito ASIVA con tutti gli altri sci club, che non si vedono riconoscere alcun tipo di aiuto attraverso i contributi che arrivano all'ASIVA.

Voteremo quindi a favore, perché sicuramente la realizzazione dell'aviosuperficie di Chamois è una cosa utile; facciamo presente che tendiamo con tutte queste misure parziali ad allargare il perimetro di un problema, che andrebbe ricondotto in modo organico.

Presidente - La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Pastoret.

Pastoret (UV) - "Pacta sunt servanda", quindi rispetto a un accordo fatto nelle riunioni che si sono succedute ieri, noi voteremo questo ordine del giorno.

Devo però fare due osservazioni: la prima, è che in questo modo introduciamo uno strumento inconsueto relativamente alla richiesta di finanziamento delle infrastrutture sportive: potrebbero altri chiederci di fare cose di questo genere. Speriamo di non doverle fare, altrimenti ricadremmo in quella che Sandri definiva stamani "la lista della spesa pre-elettorale". Mettiamola sotto un punto di vista più serio e andiamo avanti rispetto a questo. Invece la questione di sostanza è un'altra, mi aspetto però, e forse è stato fatto, mi è sfuggito e non ero attento, il ritiro dell'emendamento che prevedeva un finanziamento in questo assestamento per quanto riguarda... è già ritirato? Bene.

Noto con piacere che in questo ordine del giorno l'Aeroclub "Corrado Gex" - non sto a ricordare quali motivi di polemiche questo abbia generato in passato - vedo che oggi fa parte delle associazioni che sono riconosciute senza che sia frutto di polemica, e di ciò mi compiaccio.

Presidente - Pongo in votazione l'ordine del giorno in oggetto, che recita:

Ordine del giorno

Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta

Preso atto che il Comune di Chamois ha presentato domanda per la realizzazione di un'infrastruttura sportiva collegata all'altiporto presente in tale comune;

Ricordato che si è costituito in tale comune un aeroclub denominato "Vallée du Cervin" e che è stato riconosciuto dall'Aeroclub d'Italia;

Ritenuto particolarmente significativo per lo sviluppo delle attività sportive e turistiche legate al volo di montagna sostenere tali iniziative, nella misura in cui corrispondano ai parametri previsti dalla normativa vigente;

Impegna

la Giunta regionale a:

1) predisporre gli atti normativi a realizzare un finanziamento ordinario ed uno straordinario, equiparabili a quelli previsti per l'aeroclub Corrado Gex;

2) concludere nel più breve tempo possibile l'analisi delle richieste di finanziamento di infrastrutture sportive al fine di dare una risposta positiva alla richiesta del Comune di Chamois.

F.to: Sandri - Fontana Carmela

Consiglieri presenti: 28

Votanti e favorevoli: 23

Astenuti: 5 (Bortot, Ferraris, Fiou, Squarzino Secondina, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Passiamo all'ordine del giorno a firma dei colleghi Sandri e Fontana riguardante la tratta Ivrea/Aosta.

La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (PD) - Sempre in attesa che il Presidente illustri nelle forme e nei modi che riterrà più opportuno l'accordo di programma quadro interregionale fra la Regione, il Piemonte, lo Stato e la RFI per l'adeguamento e il miglioramento del sistema di trasporto ferroviario Aosta/Torino, abbiamo sottoposto questo ordine del giorno che impegna la Giunta a prevedere, se possibile, che l'attraversamento della "Montjovetta" sia effettuato con una galleria a doppio binario e che altri tratti di linea a doppio binario siano preventivati, al fine di consentire sufficienti incroci dinamici sulla tratta Aosta/Chivasso, che è la più lunga d'Italia a binario unico, e questo comporta una serie di ritardi, in quanto basta che ci sia un treno che sia un po' fuori orario che condiziona tutta la linea. Invece avere 20 km. in un paio di tratte, in cui i treni possano incrociarsi dinamicamente, cioè mentre viaggiano e non in stazione, consente ovviamente di ridurre di molto il rischio di ritardo, che è una delle ragioni più sentite dagli attuali utenti della ferrovia come disagio su questa tratta.

Presidente - La parola al Consigliere Segretario Venturella.

Venturella (Arc-VA) - Noi potremmo votare questo ordine del giorno, solo se il terzo sottolineato, ovvero "che la prospettiva del Traforo ferroviario tra Aosta e Martigny resta una priorità strategica della nostra Regione"... a cui non crediamo assolutamente... fra l'altro questo è un ordine del giorno che riprende pari pari ciò che la IV Commissione aveva stabilito, che l'ammodernamento della tratta Ivrea/Aosta, soprattutto per la variante Verrès/Châtillon avrebbe dovuto essere a doppio binario, quindi in caso che l'ordine del giorno rimanga così non possiamo condividerlo e ci asterremo.

Presidente - La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Pastoret.

Pastoret (UV) - Alcune considerazioni su questo. Ovviamente l'ordine del giorno è stato presentato dai colleghi Sandri e Fontana e loro hanno introdotto questo terzo alinea, non so quale potrà essere la loro intenzione. Per quanto mi riguarda, sono favorevole al mantenimento di questa enunciazione relativa all'Aosta/Martigny, questa è una cosa che abbiamo sempre sostenuto come maggioranza, non solo in questa legislatura, anche nella precedente, quindi non verrà da me la proposta di andare a modificare ciò.

Il Presidente della Regione vi parlerà dei contenuti dell'accordo quadro, l'altro giorno ho risposto ad una iniziativa del collega Venturella e avevo parlato dell'accordo quadro, precisando che correttezza avrebbe voluto che non ne divulgassimo i contenuti. Purtroppo queste attenzioni che abbiamo - peraltro questa mia considerazione era stata concordata con il Presidente, perché noi il testo lo avevamo - di cortesia istituzionale nei confronti dei nostri partner, in questo caso della Regione Piemonte che, con il Presidente Bresso, aveva firmato l'accordo che poi ha dato luogo alla definizione di questo accordo di programma quadro, non sono state considerate nello stesso modo dal Ministro Di Pietro che ne ha dato notizia; per cui, siccome siamo in un Paese dove la politica non si nutre tanto dei fatti quanto degli annunci...

(interruzione del Consigliere Segretario Venturella, fuori microfono)

... non c'è un accordo, il Ministero era a conoscenza del contenuto perché è stato convenuto anche con loro, io l'ho detto l'altro giorno che c'era l'accordo di tutti su un testo che era stato definitivo e che avevamo predisposto. C'è stato questo annuncio, ora il Presidente Caveri ne darà comunicazione all'Assemblea.

C'è un'altra questione che mi preme sottolineare: voteremo a favore di questo ordine del giorno. Come ha detto il collega Venturella, abbiamo più volte affrontato questo tema in IV Commissione, quando abbiamo parlato della questione della tratta ferroviaria Aosta/Pré-Saint-Didier, Aosta/Pont-Saint-Martin; quindi c'è il nostro parere favorevole su questo, il fatto di poter raddoppiare dove possibile la tratta ferroviaria ci trova assolutamente concordi, però vorrei rivolgere un invito a tutte le forze politiche che sono presenti in Consiglio, sia che esse votino l'ordine del giorno, sia che assumano una decisione di tipo diverso. La possibilità di giungere a un raddoppio totale o parziale della linea dipende in prima battuta non dalla nostra volontà, quanto dal fatto che si possa condurre a buon fine l'iter che abbiamo messo in piedi per quanto riguarda le norme di attuazione.

Per quanto riguarda la norma di attuazione sulla ferrovia, siamo andati avanti speditamente, abbiamo fatto diverse proposte che sono state vagliate in sede istruttoria, ma ci troviamo, oggi, di fronte a uno snodo importante che è quello dell'opposizione di un qualche Ministero rispetto alla forma che avevamo individuato di norme di attuazione, che era conseguente agli indirizzi che questo Consiglio aveva dato con la risoluzione che approvammo qui. Noi avevamo detto che nelle norme di attuazione avremmo stabilito dei criteri di carattere generale, rimandando poi, per gli aspetti di dettaglio legati ai finanziamenti, a degli accordi di programma specifici con i Ministeri i successivi interventi. Ora, da parte del Ministero delle finanze ci è stato posto il vincolo di porre nelle norme di attuazione queste diciture relative agli accordi di programma, ma dicendo esplicitamente che non vi saranno oneri a carico dello Stato, cosa che consideriamo inaccettabile, perché comunque questa diventa una trattativa successiva di carattere politico fra Regione e Stato, e non può essere un parere che è fornito da un Ministero, in questo caso dai suoi funzionari. Allora chiedo a tutti coloro che hanno collegamenti o rappresentano partiti presenti a livello nazionale, di farsi carico, indipendentemente dalla collocazione politica che hanno per quanto riguarderà la prossima legislatura, sia a livello nazionale che regionale, di seguire con attenzione questo tema.

Per quanto ci riguarda, questa è un'azione che abbiamo presente, che è presente nelle intenzioni programmatiche dei candidati che appartengono al mio schieramento politico, ma sappiamo che poi sarà necessario un forte lavoro di pressione nei confronti dei Ministeri per quanto riguarda sia le forze governative che quelle di opposizione, perché, come abbiamo avuto modo di dire nei mesi scorsi nell'affrontare questo tema, qui non si tratta di colori politici, ma di volontà di dare una dignità a questa infrastruttura ferroviaria, cosa possibile solo se ci sarà una condivisione di intenti e una concordia operativa che mi è sembrato di trovare in questo Consiglio, in questo ultimo anno e mezzo, ma che dovrà riproporsi per il futuro.

Presidente - La parola al Consigliere Ottoz.

Ottoz (PdL) - Due cose rapidissime. Noi voteremo a favore di questo ordine del giorno anche se riteniamo che tutti i discorsi che si fanno sulla ferrovia siano in realtà in gran parte velleitari e in gran parte demagogici ed elettoralistici. Non abbiamo grande fiducia che si possano risolvere, come dicono tutti coloro che ne fanno una bandiera, i problemi della ferrovia, perché sono di tale natura che la ferrovia Torino/Aosta... come tutti sapete. Per contro, proprio perché questo ordine del giorno propone dei miglioramenti frazionali che invece sono più realistici e sarebbero utili, riteniamo che ogni miglioramento della linea, anziché faraonici progetti di rifacimento integrale, che possano invece migliorare il servizio, siano auspicati e quindi voteremo a favore.

Siamo anche a favore del mantenimento dell'enunciazione dell'importanza strategica dell'Aosta/Martigny, perché ancor più della ferrovia Aosta/Torino da sola, potendo far parte di un "libro dei sogni", intanto parlandone come di progetto strategico già definisce un lungo tempo di gestazione, perché la tattica si fa in breve e la strategia occupa tempi lunghi, e poi perché questo tipo di opere richiede tempi lunghissimi di preparazione; lo abbiamo visto per i tunnel e lo sappiamo, ma sarebbe veramente l'unico modo, qualora si riuscisse a farlo, non so quando, di risolvere il problema Aosta/Torino. Perché il problema Aosta/Torino così com'è, nel modo in cui vorrebbero risolverlo e i motivi per cui vorrebbero risolverlo i nostri colleghi dell'"Arcobaleno", non si risolverà mai, finquando la ferrovia si fermerà ad Aosta, o se vogliamo a Pré-Saint-Didier, sarà dal punto di vista economico un ramo secco e richiederebbe tali e tanti investimenti rispetto al traffico già attuale e anche ipotizzabile, che solo dei miglioramenti come propone l'ordine del giorno sono considerabili in modo realistico, quindi voteremo a favore.

Presidente - La parola al Consigliere Viérin Marco.

Viérin M. (SA) - Solo per dire che condividiamo questo ordine del giorno e condividiamo pienamente la relazione dell'Assessore Pastoret, perché quando si parla di realizzare le opere o le idee, bisogna che qualcuno sia coerente con le proprie idee.

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.

Caveri (UV) - Due considerazioni molto brevi. La prima riguarda il dispiacere di non essere riusciti ad approvare la norma di attuazione sulla ferrovia: questo a causa di un comportamento sbagliato del Governo, che ha sostanzialmente dismesso le Commissioni paritetiche all'atto di caduta del Governo. Ritenevamo che sui punti che erano già incardinati nella discussione della Commissione paritetica si potesse procedere, invece abbiamo avuto una doccia fredda una ventina di giorni fa e devo dire che la parte statale della Commissione paritetica conveniva con noi, tanto che a dire la verità il testo è stato licenziato, ma con l'interruzione dell'iter non andrà al Consiglio dei Ministri.

Devo dire di avere appena risposto in modo garbato, ma molto fermo, a una lettera del Ministro Lanzillotta, che annuncia che anche le due norme di attuazione che erano state licenziate, una delle quali aveva ottenuto il parere di questo Consiglio, non andrà al Consiglio dei Ministri per una interpretazione rigida su cosa si intenda per "ordinaria amministrazione" e attività di governo, e questo malgrado fossimo convinti che almeno queste due norme di attuazione, una già licenziata dalla paritetica in attesa del nostro parere, un'altra che aveva già il parere del Consiglio regionale, dovessero andare al Consiglio dei Ministri, come autorevolmente spiegato dal nostro consulente, prof. Onida.

Per quel che riguarda l'APQ, eravamo rimasti d'accordo, lo abbiamo licenziato nella Giunta di ieri mattina, con gli amici della Regione Piemonte che avremmo mantenuto una certa riservatezza per qualche giorno per un annuncio congiunto dei due Presidenti, ma il Ministro Di Pietro ha fatto ieri un lungo comunicato e oggi, a beneficio del dibattito, credo di poter dire che i famosi 40 milioni di euro oggi possono essere spesi. La norma di legge non era chiarissima ed è stato molto importante l'accordo siglato il 31 ottobre 2007 fra me e la Presidente Bresso, perché ha evitato che riuscissero i tentativi di marcia indietro sulla spesa di questi soldi in Val d'Aosta, perché i piemontesi sostenevano che non c'era traccia di un riferimento chiaro alla nostra Regione, per cui questi soldi rischiavano di finire in Piemonte. Oggi spendiamo questi soldi in questo modo: realizzazione della "lunetta" di Chivasso, progettazione esecutiva e realizzazione dell'opera, sono 25.780.000 euro; progettazione preliminare e definitiva della variante Verrès/Châtillon, 8 milioni di euro. Quest'ultimo è un impegno molto grande perché una progettazione definitiva significa un'assunzione di responsabilità, perché noi, ai sensi della giurisprudenza della Corte dei Conti, non potremmo suffragare una progettazione definitiva, se poi questa progettazione non si realizzasse. E ancora: riqualificazione strutturale del ponte ferroviario sul torrente Chiusella, 6 milioni di euro; progettazione preliminare dei lavori di ottimizzazione della geometria del binario e rettifica curve nei tratti Hône/Verrès e Châtillon/Aosta, 20mila euro, questa è una progettazione poco costosa, tecnica; infine, progettazione preliminare per l'elettrificazione della tratta Ivrea/Aosta, 200mila euro.

Per essere un po' più analitico, vorrei ricordare l'importanza di questo km. e mezzo della "lunetta", perché evita il famoso giro di banco alla stazione di Chivasso, la realizzazione della "lunetta" secondo questo accordo, che è un accordo stipulato fra noi e i Ministeri, non solo fra noi e la Regione Piemonte, ma anche il Ministero delle infrastrutture, il Ministero delle politiche economiche e RFI, consente di ridurre di 10 minuti i tempi di percorrenza della tratta Torino/Aosta, e soprattutto - come abbiamo fatto, grazie ai nostri studi che sono precedenti ai 40 milioni di investimento trovati nella finanziaria - il miglioramento del collegamento con Torino per andare sull'alta velocità con Milano: questa è la seconda ragione della "lunetta".

Per quanto riguarda la realizzazione della variante Verrès/Châtillon, i tempi di viaggio si riducono di 5 minuti, viene eliminato un settore di tracciato in zona rossa, quindi particolarmente inaffidabile, si creano le premesse per un eventuale intervento di elettrificazione, in quanto vengono eliminate 11 delle attuali gallerie, si creano le premesse per ulteriori riduzioni dei tempi di viaggio nel caso in cui ci fosse l'elettrificazione (che però ha un costo stimato di oltre 100 milioni di euro) si migliora affidabilità, regolarità e sicurezza, si riducono i costi di manutenzione e si hanno potenziali ricadute favorevoli di vario genere.

Per quel che riguarda invece il ponte ferroviario sul Chiusella, oggi si viaggia a passo d'uomo quando si attraversa questo ponte, e fra l'altro l'autorità di bacino del Po ha chiesto di fare un ponte con caratteristiche nuove, un ponte a travate metalliche che consentirà, in caso di piena del Chiusella, di evitare che il ponte venga portato via. Infine, la questione del binario e della rettifica delle curve, si tratta di una bagattella, ma facciamo uno studio di fattibilità, per quello che costa 20mila euro l'investimento complessivo; per capire, il peso dell'ottimizzazione della ferrovia sono 8 milioni di euro fra l'ottimizzazione del binario fra la progressiva "53" e la "61", la "73" e la "98", e per l'incremento di due raggi di curva, che sono la curva "47" e la curva "49", perché come sapete la velocità di viaggio è dovuta anche a questi handicap della linea.

Per quanto riguarda l'elettrificazione, qui bisogna essere onesti, anche nell'APQ è considerata non semplice, soprattutto per via della famosa galleria in direzione Aosta subito dopo la stazione ferroviaria di Ivrea, perché dal punto di vista tecnico ci sono dei problemi molto grandi, quasi insormontabili; però oggi i 200mila euro ci serviranno a capire se l'elettrificazione è credibile o non è credibile. Negli anni in cui ho avuto la responsabilità dei trasporti, ho avuto anche delle docce fredde da parte di alcuni tecnici, che erano ruvidi sulla possibilità di trovare una soluzione soprattutto in quel tratto, che non è sostituibile allo stato attuale.

Questi sono i contenuti dell'accordo di programma quadro, credo che sia una scelta soddisfacente. Vorrei far notare che l'idea, molto discussa con "RFI", di mettere delle risorse importanti sulla progettazione del rifacimento del percorso ferroviario della "Montjovetta", come abbiamo opportunamente chiamato nell'ordine del giorno, è responsabilizzante perché è la scelta di un investimento successivo con dei costi da capogiro.

Presidente - La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (PD) - Questa è una grande giornata per la Valle d'Aosta, ascoltare queste cose, perché siamo di fronte a uno snodo di importanza straordinaria, direi secolare.

Gli ultimi grandi investimenti nella ferrovia sono stati fatti dal "26" al "28", quando è stata fatta la Aosta/Pré-Saint-Didier, dopodiché non è stato fatto più nulla, se non smantellare la linea elettrica da Aosta a Pré-Saint-Didier. Voglio però anche esprimere una soddisfazione personale, perché nel febbraio 2003 scrissi un articolo per "Le Travail", dove proponevo Aosta/Torino in 70 minuti, e quella è stata la prima volta in cui almeno in Valle è venuta fuori la proposta della "Lunetta" di Chivasso e della galleria per tagliare via la "Montjovetta", ma proprio per questo e perché non è "farina del mio sacco", era una scopiazzatura, voglio ricordare un amico comune, Giorgio Panattoni, che sicuramente il Presidente Caveri ricorderà con affetto perché esperto di trasporti. Ricordo che la prima volta che Panattoni me ne parlò, lui ne aveva già parlato in Piemonte, c'erano una serie di problematiche legate al Sindaco di Caluso, al Sindaco di Chivasso... è stato fatto un enorme lavoro da parte di tutti, questo era anche uno dei temi dell'accordo di maggioranza fra i "DS" e l'"Union Valdôtaine" a inizio di questa legislatura, quindi vedere che tutto questo si sta tramutando in impegni precisi, è una grande soddisfazione. I Valdostani e i Piemontesi, a breve, potranno cominciare a vedere i lavori crescere e questo è l'inizio di una nuova stagione.

Presidente - Pongo in votazione l'ordine del giorno in oggetto, che recita:

Ordine del giorno

Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste

Ricordato l'Accordo di programma quadro interregionale fra la Regione Autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste, la Regione Piemonte, lo Stato e Rfi per l'adeguamento e il miglioramento del sistema di trasporto ferroviario Aosta/Torino;

Considerato che l'ammodernamento della tratta ferroviaria valdostana deve comportare diversi interventi strutturali migliorativi;

Sottolineato che la prospettiva del Traforo ferroviario tra Aosta e Martigny resta una priorità strategica della nostra Regione, condivisa dalle autorità del Canton Vallese;

Impegna

la Giunta regionale ad operare perché nella definizione di un progetto preliminare di ammodernamento della tratta Ivrea/Aosta la galleria di attraversamento della Montjovetta sia possibile a doppio binario, e che altri tratti di linea doppio binario siano preventivati, al fine di consentire sufficienti incroci dinamici sulla tratta Aosta/Chivasso, che attualmente è la più lunga tratta a binario unico della rete ferroviaria italiana.

F.to: Sandri - Fontana Carmela

Consiglieri presenti: 27

Votanti e favorevoli: 22

Astenuti: 5 (Bortot, Ferraris, Fiou, Squarzino Secondina, Venturella)

Il Consiglio approva.

Presidente - Chiedo ai colleghi di poter anticipare la chiusura di questo Consiglio, per permettere alla presidenza di mettere a punto alcuni emendamenti e riprendere il Consiglio alle ore 15,15. Va bene? Grazie.

La seduta è tolta.

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La seduta termina alle ore 12,49.