Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 3411 du 2 avril 2008 - Resoconto

OGGETTO N. 3411/XII - Rigetto della mozione: "Impegno a trasmettere alla I Commissione consiliare copia dei provvedimenti relativi alla comunicazione istituzionale dei membri della Giunta". (Ritiro della mozione: "Problematiche connesse alla normativa sulla "par condicio" e sulla "comunicazione istituzionale"").

Mozione

Preso atto del comma 6 bis dell'articolo 4 della l.r. 3/93 che detta disposizioni circa il divieto per i componenti della Giunta regionale di "svolgere attività di comunicazione istituzionale a pagamento, ad eccezione di quella obbligatoria per legge", divieto che è in vigore "dalla data di pubblicazione del decreto di convocazione dei comizi elettorali", cioè il 22 gennaio 2008;

Ritenuto che su questo aspetto vi debba essere una alta attenzione, così da evitare eventuali incresciosi episodi accaduti all'inizio di questa legislatura;

il Consiglio regionale

Impegna

il Presidente della Regione a trasmettere, a cadenza quindicinale, alla I Commissione consiliare, copia dei provvedimenti relativi alla comunicazione istituzionale obbligatoria per legge, da parte dei membri della Giunta.

F.to: Squarzino Secondina - Venturella - Bortot

Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Anche questa mozione arriva in aula che è datata. Era una mozione pensata ai primi di febbraio, quando la campagna politica era ancora da iniziare, per cui era importante definire con chiarezza due elementi del problema: il primo, le date da cui devono essere applicate le norme regionali e nazionali e i tipi di attività che possiamo ritenere vadano soggetti a questa norma. Anche in questo caso siamo stati costretti dalle circostanze a presentare un testo sostitutivo della mozione, proprio perché è cambiato il contesto nel quale era stata pensata la prima formulazione del testo e il contesto in cui si discute oggi.

Mozione

Preso atto del comma 6 bis dell'articolo 4 della l. r. 3/93 che detta disposizioni circa il divieto per i componenti della Giunta regionale di "svolgere attività di comunicazione istituzionale a pagamento, ad eccezione di quella obbligatoria per legge", divieto che è in vigore "dalla data di pubblicazione del decreto di convocazione dei comizi elettorali", cioè il 22 gennaio 2008;

Preso atto dell'articolo 9 della legge 28/2000 che fa "divieto tutte le Amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l'efficace assolvimento delle proprie funzioni";

Visto che in queste ultime settimane si sono registrate più volte violazioni di tale principio da parte dei candidati al Parlamento, oltre che dai membri della Giunta candidati alle prossime elezioni regionali;

il Consiglio regionale

Deplora

che si siano verificati tali comportamenti che pregiudicano la correttezza istituzionale nel periodo pre elettorale;

Impegna

i candidati al Parlamento, appartenenti al Consiglio regionale, e i membri della Giunta a sospendere ogni attività che possa essere contraria al dettato normativo (comma 6 dell'articolo 4 della l.r. 3/93 bis e comma 1 dell'articolo 9 della legge 28/2000).

F.to: Squarzino Secondina - Bortot - Venturella

Squarzino (Arc-VA) - Il problema è abbastanza chiaro, riguarda lo svolgimento dell'attività di comunicazione istituzionale nel periodo pre-elettorale. Sappiamo che c'è un articolo 9 della legge n. 28/2000 che disciplina in modo chiaro la materia; tale legge prende in esame la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie per la comunicazione politica. È una legge pensata soprattutto per la televisione per cui non pone sufficiente attenzione all'altro tipo di comunicazione a mezzo stampa, volantini... pone attenzione ai messaggi politici autogestiti, ai sondaggi politici elettorali, ai messaggi politici elettorali su quotidiani e periodici, ma per quanto riguarda la comunicazione istituzionale, ripeto, ne dà una definizione senza scendere nei particolari. L'articolo 9 dice: "Dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto, è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione, ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l'efficace assolvimento delle proprie funzioni". Il tema è capire quali sono le attività di comunicazione effettuate in forma impersonale e quali sono quelle indispensabili per l'efficace assolvimento delle proprie funzioni. La legge qui non è molto chiara, c'è veramente una difficoltà di tracciare una linea di separazione netta fra le attività di comunicazione strettamente istituzionali e le altre, anche perché si tratta di capire qual è la finalità delle attività istituzionali.

Sappiamo che sicuramente la norma vuole evitare che le attività di comunicazione istituzionale realizzata dall'Amministrazione durante questo periodo sensibile possa sovrapporsi ed interagire con l'attività propagandistica svolta dalle liste e dai candidati, dando così vita a una forma parallela di campagna elettorale sottratta a qualsiasi tipo di regolamentazione, e in qualche modo questa norma intende impedire che si consolidi il vantaggio elettorale a favore dei politici uscenti nei confronti degli sfidanti, date le innumerevoli facilitazioni in termini di comunicazione e di visibilità di cui i primi dispongono in via esclusiva e gratuita. C'è quindi la preoccupazione che coloro che svolgono un ruolo istituzionale, il Presidente del Consiglio, il Presidente della Giunta, l'Assessore alla sanità, eccetera, proprio perché chiamati a svolgere una serie di attività istituzionali, si trovino, loro malgrado, ad essere presenti, credo che sia anche loro malgrado, che loro non vogliano essere così presenzialisti, ma che siano obbligati dal loro ruolo ad essere presenti.

Ho preso atto in questo ultimo periodo di una serie di eventi che sono succeduti ed altri che succederanno ancora: credo che suo malgrado l'Assessore Fosson abbia dovuto andare, sia stato costretto dalle circostanze ad andare al seminario sugli aspetti legislativi e qualitativi delle varie fasi della filiera produttiva e distributiva delle piante officinali, perché a un convegno così importante in cui si parla dell'aspetto legislativo e della qualità delle varie fasi della filiera, in cui vengono prodotte e distribuite le piante officinali, credo che se non ci fosse stata la presenza dell'Assessore Fosson, quel convegno non avrebbe avuto questa valenza scientifica così importante! L'Assessore probabilmente non voleva andare, ma il suo ruolo istituzionale è stato tale da esservi obbligato, in qualche modo si è trovato nella difficoltà di decidere: ma vado o non vado, questa attività istituzionale è di quelle indispensabili per l'efficace assolvimento della mia funzione? Ciascuno risponde alla propria coscienza, ma credo che si debba rispondere ai colleghi, all'opinione pubblica, agli altri. Credo che l'Assessore Fosson non volesse andare il 15 marzo alla cerimonia di intitolazione dell'Ospedale di Aosta "Umberto Parini", non voleva andare perché probabilmente si era posto il problema, ma il suo ruolo istituzionale lo ha costretto ad andare! E suo malgrado lo hanno ripreso alla televisione, lui non avrebbe voluto, ma era lì, la televisione lo ha ripreso e poi ha rinviato le riprese in tutta la Valle!

La stessa cosa vale in questo caso per più persone: parlo dell'Assessore Cerise, del Presidente Caveri, tutti quanti che vanno al Centro congressi di Courmayeur perché anche qui c'è la giornata mondiale dell'acqua e dovevano assolutamente essere presenti e hanno dovuto svolgere il loro ruolo istituzionale; poi c'è qualcuno che non è solo Presidente della Regione, ma è anche Presidente dell'Università della Regione, e con questi 2 ruoli ha partecipato il 26 marzo alla presentazione di un libro "Il tramonto delle identità tradizionali, spaesamento e disagio esistenziale nelle Alpi". Anche qui credo che questa manifestazione non avrebbe potuto aver luogo senza la presenza non del sig. Luciano Caveri, amico del giornalista Annibale Salsa, ma del Presidente dell'Università della Valle d'Aosta che è anche Presidente della Regione...

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

... non le ho ricordate tutte, non sono così ordinata come il collega Bortot, che nel suo intervento sul Casinò ha fatto l'elenco preciso di tutti i contratti, data, categoria, non ha detto quanto, ma insomma ha proceduto in modo ordinato; io non ho fatto questo elenco, ma credo che ciascuno di voi lo possa fare mettendo insieme i vari inviti che in questo ultimo periodo sono arrivati. La norma regionale rispetto a questo tema è ancora più stringente perché il comma 6 dell'articolo 4 della legge regionale n. 3/1993 fa divieto di svolgere, lasciamo stare la data per il momento, attività di comunicazione istituzionale a pagamento, ad eccezione di quella obbligatoria per legge. Sarebbe interessante capire qual è l'attività di comunicazione a pagamento obbligatoria per legge, non credo che tutta questa attività di comunicazione istituzionale fosse obbligatoria per legge; prima l'ho detto scherzando, perché i problemi più sono seri e più forse si capiscono se si affrontano con un tono ironico, nel senso che si fa capire la gravità della situazione e la si fa capire sorridendo, ma l'argomento è serio e vale la pena di essere affrontato con attenzione.

Il secondo aspetto riguarda la data: su questo tema abbiamo discusso a lungo anche nei Capigruppo, e anche qui, in aula, ci eravamo scambiati alcune opinioni diverse fra il Presidente della Regione e la sottoscritta. La nostra legge regionale dice che il momento in cui inizia il divieto di tutta questa serie di comunicazioni istituzionali prende avvio, coincide con la data di pubblicazione del decreto di convocazione dei comizi elettorali, fino alla chiusura delle operazioni di voto. Il decreto con cui sono stati convocati i comizi elettorali è un decreto che è stato pubblicato il 22 gennaio 2008, quindi da quella data avrebbe dovuto partire questa attenzione a non sovrapporre la comunicazione istituzionale con l'altra comunicazione. Su questo tema abbiamo discusso a lungo, in quanto la data di convocazione dei comizi elettorali è stata intesa dal Presidente Caveri anche con l'appoggio dei propri uffici come 45 giorni prima delle elezioni, perché si dice che ci vuole una data certa.

Ora non siamo così convinti che questa sia l'unica interpretazione, fra l'altro lo stesso Presidente del Co.re.com., sentito in Commissione Capigruppo e interpellato al riguardo, dice: "Secondo me è più corretta l'interpretazione che individua il termine da cui deve essere sospesa ogni comunicazione istituzionale non così obbligatoria e non così essenziale, con la pubblicazione sul Bollettino, perché in questo sono confortato dalla deliberazione dell'autorità garante per le comunicazioni, che in una delle ultime disposizioni di attuazione della disciplina in materia di comunicazione politica e di parità di accesso ai messi di informazione relativa alle campagne per l'elezione del Presidente dell'Assemblea della Regione Sicilia, per l'elezione del Consiglio e del Presidente della Giunta della Regione Friuli Venezia Giulia, per le elezioni comunali e provinciali indette per i giorni 13-14 del 2008, nonché per l'elezione del Consiglio e del Presidente della Regione Valle d'Aosta indette per il 25 maggio 2008, dice nelle premesse: visto il decreto del Presidente della Regione autonoma Valle d'Aosta del 15 gennaio 2007 n. 17, con il quale sono stati convocati i comizi per l'elezione del Consiglio e del Presidente della Regione autonoma Valle d'Aosta per il 25 maggio 2008". Allora la stessa autorità garante, nell'indicare tutti i decreti con cui sono stati convocati i comizi, indica come decreto non 45 giorni prima, ma il decreto del Presidente della Giunta del 15 gennaio, pubblicato sul BUR del 22 gennaio, per cui quella avrebbe dovuto essere la data. Il Presidente del Co.re.com. esprime questa sua convinzione, aggiunge poi in modo molto onesto che trattasi di una sua convinzione personale per cui, se del caso, potrà essere richiesto all'autorità garante un parere, ma eravamo già all'11 marzo 2008, ormai era inutile avere questo parere dal punto di vista dell'utilità pratica.

Volevo sottolineare un aspetto che ritengo poco democratico e poco rispettoso del ruolo dei Consiglieri, in particolare delle opposizioni. Avevamo da tempo chiesto anche esplicitamente al Presidente del Consiglio che si convocasse in tempi brevi una riunione con il Co.re.com., per avere questi elementi di certezza, e quando finalmente questa riunione è avvenuta l'11 marzo, il Presidente del Co.re.com. dice: "Io non capisco, per me è una riunione surreale, perché le stesse cose che mi state chiedendo le ho dette 2-3 settimane fa, me ne sono testimoni la dott.ssa Fanizzi perché il pomeriggio ebbi una riunione in Presidenza della Giunta, il Presidente Perron e il Vicepresidente Tibaldi, perché la mattina ebbi una riunione in Presidenza del Consiglio".

Noi avevamo chiesto da quasi un mese di avere un incontro con il Co.re.com., questo ci è stato concesso come Capigruppo l'11 marzo, dopo che l'Ufficio di Presidenza aveva ascoltato il Co.re.com. e non si era preoccupato né di informare subito i Capigruppo di cosa era stato detto, né di convocare una riunione dei Capigruppo per spiegare quelle cose! Mi chiedo che rispetto avete avuto per le richieste dell'opposizione! Questo era un tema importantissimo da trattare in questo momento, è chiaro che quando i Capigruppo si riuniscono l'11 marzo, ormai il problema si è sciolto, perché i tempi sono scaduti! Volevo sottolineare questo aspetto perché queste sono... sì, chiedo scusa se prima ho protestato per la chiusura della discussione generale, quelli sono incidenti di percorso, ma queste sono cose gravi, perché non sono rispettose dell'opposizione e questo mi spiace doverlo sottolineare!

Il Consigliere Venturella mi ha raccontato quello che aveva detto il Co.re.com.; io ho detto che volevamo sentirlo come Capigruppo, perché io ho la fortuna di avere un Segretario in Ufficio di Presidenza, ma il "Partito Democratico" o la "Fédération" non ce l'hanno, quindi anche come rispetto del Consiglio. Infatti so che il collega Venturella ha sollecitato questo, ma è un atteggiamento non rispettoso delle richieste di informazioni e di strumenti di lavoro a noi necessari per avere i criteri con cui valutare! Ormai all'11 marzo, come adesso, è chiaro che il problema della data è di fatto risolto, ma anche solo calcolando i 45 giorni prima, per le politiche questo vuol dire il 28 febbraio, per cui tutte quelle iniziative che prima ho letto che sono a marzo, sono iniziative... perché ho insistito sul nome dell'Assessore Fosson? Non perché c'è un "feeling" particolare con lui, ma perché lui è candidato alle politiche come lo è il Presidente del Consiglio Perron... per cui sia Fosson che Perron avrebbero dovuto avere un poco più di correttezza democratica e dimostrare più attenzione a questo tema. Momenti per parlare ne hanno, ma utilizzare... sto guardando i colleghi del "Popolo della Libertà" e mi rallegro che siano contenti...

Presidente - ... continui pure...

Squarzino (Arc-VA) - ... però mi sto chiedendo, Presidente, come con questo clima il Consiglio riuscirà a reggere tutti questi giorni...

Cesal (fuori microfono) - ... non si preoccupi, reggeremo...

Presidente - ... cercheremo di fare il possibile... sul clima non si può fare nulla, il caldo è questo e non si può fare nulla...

Squarzino (Arc-VA) - ... continuo, allora. A me spiace che i candidati al Parlamento che si definiscono "istituzionali", certo, sono istituzionali perché rappresentano delle istituzioni e, come tali, vanno a presentarsi in campagna elettorale, quindi utilizzano il loro ruolo istituzionale per farsi pubblicità e per fare campagna elettorale... questa non è una cosa corretta!

Voglio venire a lei, Presidente, perché lei l'altro giorno mi ha detto che ero stata "stupidamente offensiva": credo che queste valutazioni siano fatte in genere da persone che non hanno delle risposte sui contenuti, allora delegittimano le persone che pronunciano certi giudizi o presentano certi fatti. Anche lei, Presidente, con la sua iniziativa su "Le Calepin" ha compiuto un'azione che è contraria alla norma, perché lei ha detto che lo ha fatto come semplice cittadino, ma... prima obiezione: quale altro cittadino avrebbe avuto accesso alla saletta regionale in questo periodo? Nessuno, neanche pagando! Seconda obiezione: proprio nella cartolina in cui si pubblicizzava questo incontro nel sottofondo erano riportate delle parole in francese che riguardavano l'approvazione delle norme di attuazione relativamente al catasto, proprio norme che sono prettamente politiche e che discuteremo nell'ambito di una legge in Consiglio. In terzo luogo, i semplici cittadini quando fanno degli inviti, mandano gli inviti a casa ad altri semplici cittadini e non nei vari ruoli istituzionali! Ancora: il semplice cittadino che fa questo lavoro, si mette lì insieme ai suoi amici, imbusta, mette il francobollo, scrive l'indirizzo, come noi abbiamo spesso fatto. Non credo che il Presidente Caveri abbia fatto, lui, questo lavoro, ma lo hanno fatto sicuramente degli amministrativi del suo ufficio pagati con i soldi pubblici; quindi non ha, come semplice cittadino, fatto questo invito.

Denunciamo pertanto con forza come in questo periodo pre-elettorale la Giunta e i 2 candidati Parlamentari abbiano utilizzato il proprio ruolo istituzionale per farsi propaganda politica al di là e contro le norme non solo statali, ma anche regionali. Riteniamo, questa, una cosa molto grave! Quando avevamo predisposto la mozione, eravamo ancora - ripeto - in un periodo lontano dalle elezioni per cui sarebbe stato possibile intervenire con un'azione di monitoraggio. Noi, infatti, chiedevamo con la mozione che si trasmettesse a cadenza quindicinale alla I Commissione copia dei provvedimenti relativi alla comunicazione istituzionale obbligatoria per legge da parte dei membri della Giunta. Era un modo per dire che c'è un filtro costituzionale, la I Commissione, che esamina le comunicazioni e interviene in merito. Naturalmente, essendo passati 2 mesi, ed essendo ormai alla vigilia delle elezioni, abbiamo modificato la mozione sia nella parte introduttiva che deliberativa, cioè nella parte introduttiva...

(interruzione del Consigliere Fey, fuori microfono)

... non è vero che ho parlato più di un'ora... vuol parlare anche lei al microfono, allora utilizzi il mio microfono per far sentire la sua voce, collega Fey...

Abbiamo modificato il testo, inserendo nella parte introduttiva il fatto che in queste ultime settimane si sono registrate più volte delle violazioni del principio che è presente sia nell'articolo 9 della legge nazionale n. 28/2000, sia nel comma 6bis dell'articolo 4 della legge regionale n. 3/1993, da parte dei candidati al Parlamento oltre che dei membri della Giunta candidati alle prossime elezioni regionali, ed ho fatto alcuni esempi prima (ripeto, non sono arrivata con l'elenco che sarebbe molto più lungo); a questo punto invitiamo il Consiglio ad esprimere il fatto che si deplora che si sono verificati tali comportamenti che pregiudicano la correttezza istituzionale nel periodo pre-elettorale e poi impegnano i candidati al Parlamento appartenenti al Consiglio regionale e i membri della Giunta a sospendere ogni attività che possa essere contraria al dettato normativa. Una cosa molto semplice e pulita, è come dire: quel che è stato, è stato, ma questi pochi giorni che ci separano dalle elezioni sappiate che c'è questa normativa. Tutti sanno che c'è questa normativa, tutti sanno che questa è una normativa nazionale e regionale che va osservata, chi non lo fa si assume le sue responsabilità di fronte alla propria coscienza, al proprio elettorato, di fronte all'opinione pubblica e alla legge.

Presidente - La parola al Consigliere Frassy.

Frassy (PdL) - Per mozione d'ordine. Penso che, alla luce dell'andamento di questo dibattito sul punto 6, sia opportuno considerare l'unificazione della discussione con il punto 7, anche se è abbastanza curioso, perché abbiamo assistito a una metamorfosi in corso di illustrazione. Il testo della mozione dell'"Arcobaleno" aveva una fisionomia diversa rispetto alla piega che ha preso durante l'illustrazione a seguito del testo sostitutivo, il quale, in sostanza, riprende il testo della nostra mozione di cui al punto successivo; perciò, parlando di regole, è curioso che si sia verificata questa situazione, ma penso che per l'economia dei lavori sia opportuno unificare le due discussioni anche se di fatto è già iniziata.

Presidente - Poiché la richiesta viene dal gruppo del "PdL" penso che si possa accogliere.

La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Stamani avevo detto al collega Frassy che a mio avviso le 2 mozioni trattavano lo stesso argomento e avremmo potuto discuterle insieme. Il collega Frassy mi aveva risposto di no, che erano mozioni diverse, allora ho rispettato la sua decisione. È vero, collega Frassy, che in corso d'opera l'argomento si è modificato, ma dato che sia questa mozione sulla comunicazione istituzionale, sia quella sul Casinò, che quella precedente sui costi della politica, dato che dal periodo in cui sono state concepite - più di 2 mesi fa - ad oggi il contesto è veramente cambiato, sarebbe stato poco corretto da parte nostra proporre un testo i cui contenuti non avevano più alcun significato. Siamo d'accordo ad unificare la discussione.

Presidente - La parola al Consigliere Frassy, per l'illustrazione della sua mozione.

Mozione

Premesso che:

- il 25 maggio prossimo i Valdostani saranno chiamati alle urne per il rinnovo del Consiglio regionale;

- tutti i componenti della Giunta regionale in carica hanno espresso l'intenzione di ripresentare la loro candidatura per le prossime elezioni regionali;

- il 22 gennaio sul Bollettino Ufficiale della Regione è stato pubblicato il decreto di convocazione dei comizi elettorali per l'elezione del Consiglio regionale;

- l'articolo 4 comma 1 della L.R. 41/98 sancisce che "l'attività di comunicazione pubblica non deve costituire occasione di propaganda di parte personale, partitica e religiosa, né risultare funzionale ad interessi diversi da quelli della collettività";

- l'articolo 9 della legge dello Stato n. 28 del 22/02/2000 "Disposizione per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica" - applicabile anche alle elezioni regionali della Valle d'Aosta - sancisce che "dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l'efficace assolvimento delle proprie funzioni";

- l'articolo 4 comma 6 bis della L.R. 3/93 "Norme per l'elezione del Consiglio regionale della Valle d'Aosta", introdotto dalla L.R. 22/07, sancisce che "dalla data di pubblicazione del decreto di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto ai componenti la Giunta regionale di svolgere attività di comunicazione istituzionale a pagamento, ad eccezione di quella obbligatoria per legge";

Rilevato che:

- in occasione della consueta Conferenza stampa di fine anno la Giunta divulga una pubblicazione riassuntiva della propria attività politico-amministrativa;

- con deliberazione di Giunta n. 190 del 25 gennaio sono stati impegnati € 68.400,00 per affidare ad una agenzia di pubblicità per la "realizzazione di una pubblicazione del bilancio di fine legislatura su supporto cartaceo", al fine di "comunicare i risultati ottenuti nel corso di quest'ultima legislatura all'opinione pubblica valdostana";

- l'incarico, decorrente dal 28 gennaio, prevede una durata di due mesi e che ad oggi tale materiale non risulta né stampato, né distribuito;

Ricordato che:

- all'inizio della corrente legislatura la II Commissione consiliare su mandato del Consiglio regionale effettuò, ai sensi dell'articolo 24 del Regolamento interno, una indagine conoscitiva sulla correttezza della comunicazione istituzionale effettuata da un Assessore sul finire della precedente legislatura a ridosso del periodo elettorale;

- il parere legale richiesto dalla II Commissione consiliare all'Avv. Giuseppe Gallenca del Foro di Torino relativamente all'interpretazione dell'articolo 9 comma 1 della legge dello Stato n. 28 del 22/02/2000 "Disposizione per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica" si concludeva affermando che "il divieto di cui al comma 1 dell'articolo 9, L.22/2/2000, n. 28 non diventa operativo prima della pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione del decreto di convocazione dei Comizi Elettorali per il rinnovo del Consiglio regionale";

Ritiene:

- l'attività di comunicazione di cui alla Deliberazione di Giunta n. 190 del 25 gennaio 2008 in violazione della normativa vigente e in particolare delle sopra citate leggi in materia di regolamentazione della competizione elettorale.

Il Consiglio regionale

Impegna

il Presidente della Regione e la Giunta regionale a bloccare le procedure di stampa e distribuzione dell'iniziativa oggetto della Deliberazione di Giunta n. 190 del 25 gennaio 2008 e a non intraprendere ulteriori iniziative in contrasto con la predetta normativa.

F.to: Frassy - Tibaldi - Lattanzi - Ottoz

Frassy (PdL) - Penso che a questo punto l'argomento sia noto, non solo per quanto è stato detto dai colleghi dell'"Arcobaleno" ad illustrazione del nuovo testo, ma sia noto perché su questi argomenti avevamo avuto modo di esprimerci negli scorsi Consigli con atti ispettivi. Il testo sostitutivo è previsto dal Regolamento, ma l'avessimo discusso prima, avremmo capito che la discussione poteva essere unificata, perché la conclusione dell'impegnativa del testo sostitutivo del punto 6 coincide con la nostra impegnativa ed è il fatto di non intraprendere iniziative che possano essere in contrasto con la normativa che regolamenta la materia della comunicazione istituzionale.

Mi trovo un po' a disagio nel parlare di queste cose, perché stiamo parlando di cose che sono già accadute, che servono a ribadire con una petizione di principio che quando le leggi vengono fatte - soprattutto se sono leggi regionali - dovrebbero essere rispettate, in quanto noi, come organo legislativo, possiamo cambiare le leggi, ma poi dobbiamo rispettarle. Invece ci pare di capire che su questa materia - come su altre - spesso ci sia la tentazione di interpretare le leggi. Le leggi vanno rispettate e se non piacciono vanno cambiate; invece è fuorviante il concetto di interpretare in maniera flessibile le leggi.

L'antefatto - ma penso sia noto - risale alla fine della scorsa legislatura, quando l'allora Assessore al turismo, Cerise, intraprese una campagna di comunicazione a mezzo stampa, che fu oggetto di un approfondimento da parte della II Commissione all'inizio di questa legislatura, ai sensi dell'articolo 24. La II Commissione istruì e ricostruì la trafila delle comunicazioni e delle pubblicazioni, dopo aver esaminato e i documenti e la normativa diede incarico all'avv. Giuseppe Gallenca del Foro di Torino affinché desse un'interpretazione dell'articolo 9, comma 1, della legge n. 28/2000 (legge sulla "par conditio"). Le conclusioni di quel parere dicevano che il divieto di comunicazione di cui al comma 1 di questa legge, articolo 9, non diventa operativo prima della pubblicazione sul BUR del decreto di convocazione dei comizi elettorali; di conseguenza, l'attività di comunicazione fatta dall'allora Assessore Cerise, sebbene fatta in un momento in cui il decreto di convocazione dei comizi elettorali era stato emanato, non essendo stato ancora pubblicato, non poteva essere considerata in violazione della suddetta norma. Quando nella scorsa primavera il Consiglio ha rimesso mano alla normativa elettorale, memori di quella vicenda avevamo ritenuto, nell'ambito del gruppo di lavoro, di puntualizzare gli aspetti della comunicazione, tant'è che scrissi personalmente quello che è diventato il comma 6bis dell'articolo 4 della legge n. 3/1993 introdotto con la modifica della legge n. 22/2007, dove avevamo approvato che dalla data di pubblicazione del decreto di convocazione dei comizi elettorali è fatto divieto ai componenti della Giunta regionale di svolgere attività di comunicazione istituzionale a pagamento, ad eccezione di quella obbligatoria per legge. Qui mi fermo, perché devo citare la risposta sorprendente data dal Presidente della Regione, quando circa un mese fa, rispondendo a una nostra interpellanza sull'oggetto sostenne, con una interpretazione originale - ma, Presidente, dubito che possa far dottrina proprio per la sua originalità! -, disse che il concetto di pubblicazione era riferito ai manifesti elettorali affissi dai Sindaci.

È vero che la politica è l'arte del possibile e dell'impossibile, ma non sfuggirà al Presidente della Regione che c'è una leggera differenza fra la pubblicazione a mezzo di Bollettino ufficiale, che serve a dare ufficialità al decreto, e la pubblicità effettuata dai manifesti elettorali affissi dai Sindaci. Quando il gruppo di lavoro decise di approvare il testo dalla data di pubblicazione del decreto di convocazione sul presupposto che quel gruppo di lavoro aveva forse anche qualche cognizione, Presidente Caveri, della materia, è evidente che quel concetto di pubblicazione non poteva che essere inteso nel senso più corretto di quella che è la sua determinazione giuridica di pubblicazione sulla fonte ufficiale, come lo è, il BUR della Regione. Tutta questa premessa per dire che l'errore che fu fatto la scorsa primavera è stato quello di scrivere una norma di principio e di non prevedere a corollario di quella norma una norma di tipo sanzionatorio. Ci siamo trovati a scrivere una regola e sappiamo che purtroppo uno dei malvezzi italici - che la nostra Regione spesso riesce a recepire! - è di trovare la gabola per non rispettare la norma in particolare quando la norma non è sanzionata.

Esprimiamo di conseguenza il nostro disappunto dal punto di vista di un giudizio politico sulla disinvoltura con cui è stata aggirata e interpretata in maniera partigiana - nel senso deteriore del termine - quella norma che era stata scritta alla luce di quanto era accaduto ad inizio di legislatura. Si dice che spesso la storia si ripete e dobbiamo constatare che la storia si è ripetuta, perché il finire della scorsa legislatura si è riproposto sul finire di questa. Probabilmente quello che dovevate fare lo avete fatto, e questa mozione arriva ormai a misfatto compiuto; noi lo denunciamo in termini politici, perché riteniamo che se è legittimo effettuare della propaganda elettorale, è discutibile dal punto di vista del buongusto nei confronti del destinatario finale di questa propaganda elettorale, che è il cittadino e che poi è colui che contribuisce a creare le risorse di bilancio, che viene reperito soprattutto con la tassazione su chi svolge attività a vario titolo, il quale, forse, non gradisce di veder recapitare al proprio domicilio delle pubblicazioni che di istituzionale non hanno assolutamente nulla!

Nelle ultime settimane i cittadini sono stati letteralmente invasi da pubblicazioni provenienti dai vari Assessorati: potrei citare la pubblicazione inviata dall'Assessore Marguerettaz sulla banda larga o la comunicazione dell'Assessore La Torre sull'energia o la pubblicazione del bilancio sintetico della XI legislatura. Su questo bilancio sintetico qualche riflessione forse va fatta alla luce di questo Consiglio, l'ultimo di legislatura, che tutto è... fuorché sintetico! È un Consiglio fiume, che dimostra la difficoltà di questa Giunta di portare a compimento il suo progetto politico-amministrativo; di conseguenza le dichiarazioni di soddisfazione che sono state scritte nei libelli recapitati a domicilio sono probabilmente solo di facciata, servono a dare il senso della presenza politica e della presenza sulla scena elettorale delle prossime settimane. Penso che ci sia poco altro da aggiungere, se non la conclusione che forse la prossima legislatura dovrà rimettere a fuoco il problema della comunicazione istituzionale e dovrà essere individuato un meccanismo che censuri non soltanto, ma sanzioni atteggiamenti scorretti. Atteggiamenti scorretti che sconfinano in un indebito utilizzo di risorse pubbliche per iniziative che nulla hanno a che fare con la comunicazione istituzionale e con il motivo di utilizzo delle risorse pubbliche.

Riteniamo che non ci sia più l'esigenza di mettere in votazione la nostra mozione, perché è chiaro che quella pubblicazione che era oggetto di questa mozione depositata 2 mesi e mezzo fa, il tempo ha reso superata la mozione stessa rispetto alla conclusione. Ritiriamo quindi la mozione, mantenendo però forte e chiara la denuncia di un comportamento poco apprezzabile e poco rispettoso della normativa statale e soprattutto regionale in materia di comunicazione.

Presidente - La mozione viene ritirata.

Il Consiglio prende atto.

Presidente - La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (PD) - Credo che questo tema sia particolarmente rilevante e devo dare anche i miei apprezzamenti ai gruppi "PdL" e "Arcobaleno" per averlo suscitato. Come "Partito Democratico" abbiamo recuperato la questione proponendo alcuni emendamenti al testo originale delle 2 mozioni...

Presidente - ... sono stati annunciati adesso...

Sandri (PD) - ... sono stati depositati da tempo, però, e ne dirò i contenuti quando saranno stati distribuiti ai colleghi. Annuncio solo che la parte relativa alla mozione presentata dall'"Arcobaleno" è formale, va a cambiare alcuni termini del testo, mentre più rilevante era la modifica alla mozione dei colleghi del "PdL", e mi spiace che l'abbiano ritirata, perché c'era un bell'emendamento, ma... visto che sono state unificate, l'emendamento alla mozione di cui al punto 7 può essere trasposto sulla mozione di cui al punto 6 dell'ordine del giorno, perché è un comma aggiuntivo.

Il tema è rilevante. Mi spiace che il collega Frassy abbia ritirato la mozione, perché se è vero che oggi non siamo nelle condizioni di prevenire il malfatto, che ormai è stato compiuto, possiamo tuttavia ottenere 2 risultati: il primo, che i Valdostani vengano a conoscenza di come si tratta male la democrazia in questa Regione; il secondo, che da qua al 25 maggio ci si comporti in modo diverso. La questione non è secondaria, perché la mozione dell'"Arcobaleno" dice che il comma 6bis dell'articolo 4 della legge regionale n. 3/1993 pone divieto ai componenti della Giunta di svolgere attività di comunicazione istituzionale a pagamento, ad eccezione di quella obbligatoria per legge, mentre la legge regionale n. 41/1998 sancisce che l'attività di comunicazione pubblica non deve costituire occasioni di propaganda di parte personale, partitica o religiosa, né risultare funzionale agli interessi diversi da quelli della collettività. Di tutte queste norme si sta facendo scherno, perché constatiamo quotidianamente che di questo atteggiamento non si tiene conto.

Ho aperto poco fa il sito della Regione e ho trovato che lunedì 7 aprile - già questa è una comunicazione istituzionale - a Vinitaly, a Verona, verrà consegnato il "Premio Cangrande", il premio che viene assegnato ogni anno dall'ente autonomo a vitivinicoltura italiana e quest'anno viene conferito dalla Valle d'Aosta a Erminio Neyroz, ma... si aggiunge: "su indicazione dell'Assessore regionale Giuseppe Isabellon"! Allora deve essere impersonale, e si deve dire: della Giunta regionale o dell'Assessorato, senza menzionare la persona. Questo è gravissimo, perché va in sintonia con quest'atteggiamento negativo che c'è da molti anni in questa Regione, per cui stiamo sovvenzionando e... se non passa la legge sull'editoria sovvenzioneremo ancora per un bel po' il "Milieu rural" che è un giornale che ha di fisso due cose: la testata "Milieu rural" e la foto di un Assessore, tutti i santi numeri! Passiamo al secondo punto, giovedì 3 aprile, il "Calepin" del sito della Regione, questa è ancora più carina: alle ore 15, nella Saletta delle manifestazioni di Palazzo regionale ad Aosta, alla presenza del Presidente della Regione, On. Luciano Caveri, e degli Assessori al bilancio Aurelio Marguerettaz, e delle attività produttive Leonardo La Torre, il Presidente di "Vallée d'Aoste Structure" Giorgio Pession - che spero non sia candidato alle regionali... - e il Vicepresidente della "Cogne Acciai Speciali" Roberto Marzorati - sicuramente non è candidato alle regionali -, firmano il nuovo contratto di locazione dei terreni e dei fabbricati che insistono sull'area "Cogne". Voglio sapere se questa è una cosa che bisogna fare nella saletta delle manifestazioni con i riflettori alla presenza di qua, di sopra e di sotto? Andiamo a vedere quanto di pubblicità c'è dentro questa roba qua? Il 99%! Poi vedremo a quanto gliela affittate, vediamo se avete messo anche lì il 9% che avete messo a tanti altri imprenditori valdostani o se avete fatto politiche differenziate! Ma non si ferma qua, perché abbiamo degli amministratori che sono degli schizzi che ci sono dappertutto. Alle ore 9 del 4 aprile nel Salone delle manifestazioni di Palazzo regionale, il Presidente della Regione, l'Assessore della sanità, casualmente anche candidato al Parlamento, intervengono al convegno "Sui passi di Maria Bonino", e avanti... Alle ore 14 abbiamo alla "Pépinière d'entreprise" il Presidente della Regione, l'Assessore alla sanità, eccetera, che intervengono al seminario - e qui, tenetevi forte, questa era veramente una cosa indifferibile! - "Il ruolo della centrale unica per la Regione Valle d'Aosta".

È una legge che è stata approvata... almeno chiamare il relatore della legge, qualcuno del Consiglio regionale, dando così spazio a chi ha fatto quella legge! No, devono farsi vedere in prima linea come sono belli... ma il top si è visto il 24, nell'annuncio che girava per il sito della Regione qualche giorno fa e che ho recuperato tramite "Google"... dice che si terrà il 28 marzo alle ore 14,30 un convegno sul Turismo accessibile nelle località di montagna, organizzato dalla "Fondazione Courmayeur" e dal coordinamento solidarietà della Val d'Aosta in collaborazione con il Consorzio delle Cooperative sociali "Trait d'Union". L'obiettivo del convegno è di mettere in luce le esperienze e le prospettive del turismo accessibile in montagna. Non c'è niente di urgente, perché il turismo accessibile c'era 10 anni fa, ci sarà qualche altra cosa. Il programma è molto interessante perché abbiamo alle 14,30 la seduta di apertura, dove troviamo l'Assessore al turismo e il Presidente della Regione, "prezzemolino"... poi, alle 18,40, abbiamo l'Assessore alla sanità e alle 18,55 il vin d'honneur, cioè il quarto d'ora finale delle conclusioni. Il problema è soltanto apparire e avere il proprio nome su questo pezzo di carta, che poi diventa comunicazione.

Allora abbiamo il sospetto che dietro questo atteggiamento ci sia una sorta di premeditazione, cioè mi immagino qualche tempo fa, magari un mese e mezzo fa, non tanto di più, diciamo un mese e 10 giorni più o meno, mi immagino questa scena da qualche parte al 2° piano di Palazzo regionale...

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

... ma è un sogno, Presidente... in un incontro fra gli addetti stampa, il Presidente della Regione, politici, si parla di regolare la comunicazione istituzionale perché siamo in campagna elettorale, quindi per favore, caro addetto stampa della Presidenza della Giunta, caro addetto stampa della Presidenza del Consiglio, da adesso in avanti non bisogna sgarrare neanche un secondo... ecco, questo è il sogno che abbiamo, ma... come ha detto il Presidente, questo non è avvenuto!

L'atteggiamento che abbiamo percepito è molto simile a quello che veniva praticato durante il ventennio fascista, quando c'era la parola d'ordine "me ne frego delle leggi, delle istituzioni, del dovere, io devo apparire, io devo esserci, io devo essere presente". E questo atteggiamento è stato dimostrato - e ci ha portato a valutare positivamente queste 2 mozioni e adesso ad appoggiare con forza quella dell'"Arcobaleno" - dalla vicenda de "Le Calepin", che, come ricorderete, è una rubrica che appare da molto tempo su "Le Peuple Valdôtain", organo ufficiale dell'"Union Valdôtaine", in cui il giornalista On. Luciano Caveri, che ovviamente non è un politico - infatti non si chiama onorevole per caso... -, tiene una sua serie di valutazioni e adesso le ha messe insieme, chiedendo, contro il Regolamento della Presidenza del Consiglio, che dice: "È vietata la concessione di sale a partiti, movimenti, associazioni e forze politiche a decorrere dai 40 giorni precedenti la data delle elezioni"; invece, il 27 marzo il Presidente della Regione, esponente di punta dell'"Union Valdôtaine", che propaganda un libro che è semplicemente la raccolta di articoli del giornale ufficiale dell'"Union Valdôtaine", si permette di andare a fare questa presentazione a Palazzo regionale!

Abbiamo 2 risposte interessanti alle posizioni espresse dai colleghi Venturella e Tibaldi che erano contrari a questa posizione presa dall'Ufficio di Presidenza. Secondo la sig.ra Fosson che si occupa della cosa: "non si è ritenuto opportuno negare a Luciano Caveri l'utilizzo del Salone, in quanto lui ha fatto questa richiesta come privato cittadino". Ora che sia un privato cittadino è evidente, ma è anche autorità massima della sig.ra Fosson in questione e può fare e disfare del Salone regionale come vuole e come ha sempre fatto! Spiega il Presidente Caveri: "Ho fatto domanda come cittadino, è una mia iniziativa privata; nel Calepin parlo di politica una volta sì e 10 no, ho fatto tutto a mie spese, pago il Salone e sui manifesti non c'è neppure il simbolo dell'Union Valdôtaine". Peccato che nella copertina del libro "Le Calepin" ci sia la scritta "Le Peuple Valdôtain", che è un'altrettanto simbologia forte dell'"Union Valdôtaine"! Che questo sia contro la legge e la correttezza politico-istituzionale, lo dimostra il comunicato ANSA del 27 marzo. Sappiamo che l'ANSA è "ansiosamente" al servizio del potere e mi permetto di citare solo l'incipit del servizio (voi cercate di visualizzare il noto redattore dell'ANSA che occupa qua, spesso, la tribuna): "Le Calepin è un compendio di pensieri in libertà, scritti di getto, o con attenta riflessione da Luciano Caveri, raccolti in un volumetto di 293 pagine"...un mattone così! Altro che volumetto, una mattonata! Ma il giornalista che deve far vedere che è lì: "io con il potere ci sono, vi do una mano, ragazzi, sono qua"... continua: "... il volumetto che l'autore ha presentato oggi ad Aosta ed è il secondo Calepin di Caveri e si distingue dal precedente proprio perché lascia meno spazio all'attività politica e prevale il diario delle esperienze e delle emozioni vissute". Ha tradotto in modo poetico quello che gli ha detto, ho parlato una volta sì e 10 no di politica e lui lo ha messo!

Capite che ormai siamo all'incredibile, che si fa pubblicità, che questa pubblicità viene fatta nei modi che non sono corretti e, ovviamente, che ci sono canali che non sono quelli istituzionali, che fanno sì che qualche parte della stampa si lasci colpire dalla bontà di questo tipo di iniziativa, perché si pensa che questi qua saranno qui, per sempre, e se si vuole sopravvivere con loro si devono fare i conti! Invece i nostri giornalisti dovrebbero sapere che nessuno è eterno, soprattutto in politica le cose cambiano a velocità impressionante e che non è detto che puntare sul cavallo che ha vinto fino all'altro ieri possa servire per il futuro!

Il dato che ci aveva portato a presentare l'emendamento alla mozione di cui al punto 7 e che spostiamo sulla mozione del punto 6 - tanto ha lo stesso significato - è rispetto a un dato importante riguardante la pubblicazione riassuntiva dell'attività politica della Giunta regionale che è stata presentata in modo fantasmagorico; se qualcuno di voi è andato... io ho avuto il piacere di godermi l'ultimo quarto d'ora, veramente straordinario, al Salone Monte Bianco dell'"Hotel Billia" a chiusura del 2007. Sono stati impegnati 68.400 euro - tenete conto della cifra, perché vedrete nell'assestamento di bilancio che si può chiedere e non ci faranno passare cose molto meno costose di questa - per la realizzazione di una pubblicazione del bilancio di fine legislatura su supporto cartaceo, al fine di comunicare i risultati ottenuti nel corso di questa ultima legislatura all'opinione pubblica valdostana. Intanto, se foste stati onesti, avreste investito 500 euro, perché per quei 4 risultati scadenti che ci sono, non c'era bisogno di fare chissà quale pubblicazione! Ma se volevate abbellire la pubblicazione, credo che 68.400 euro riusciranno a mettere talmente tanto verde e tanti fiori attorno ai risultati che magari sembreranno positivi. In questo senso il gruppo del "PD" aveva fatto una pensata... Presidente, parla lei visto che l'altro Presidente non è stato così cortese stasera di stare con noi? E ho l'impressione che non ci sarà neanche nelle prossime serate...

La nostra proposta era: "il Presidente del Consiglio e l'Ufficio di Presidenza del Consiglio a predisporre, con i fondi del Consiglio, una pubblicazione sulle attività dei Gruppi consiliari"... "par conditio"! Siamo l'unico Consiglio regionale d'Italia in cui, nella schermata dei Consiglieri su Internet, non ci sono segnate le iniziative legislative che hanno fatto, non dico le interpellanze e le interrogazioni perché per la collega Squarzino ci vorrebbero 10 gigabyte del server per riuscire a mettergliele tutte, ma almeno le proposte di legge firmate! Sul sito della Regione si trova di tutto di più, ma per quanto riguarda i Consiglieri regionali non si trova niente! Invece se si deve andare in questa direzione, credo che sia importante andare a una parità di condizioni rispetto alla Giunta regionale. Trovo gravissimo che proprio in quella riunione di dicembre ci fosse l'Ufficio di Presidenza, credo che ci fosse anche lei e il Presidente del Consiglio, in cui però eravate succubi della Giunta regionale e non avete avuto una sola parola per illustrare l'attività dei gruppi consiliari, ovviamente di quelli di minoranza, perché di quelli di maggioranza c'è tutto il resto della platea! Si vede che questo atteggiamento di scarsa considerazione dei testi di legge, leggi nostre fatte dal Consiglio nel 1993 e nel 1998... non è casuale, non è che su questo punto, noi, abbiamo trovato un baco nell'atteggiamento della Presidenza della Regione, della Giunta e della maggioranza; ma è un sistema che da sempre ha funzionato in questa maniera, per cui c'è un controllo costante perché tutto ciò che è Regione sia identificato con la Giunta e non con il Consiglio. Questa è - come qualcuno dice - l'espropriazione delle competenze del Consiglio, la si fa anche in questa maniera, impedendo che il Consiglio regionale sia illustrato e sia compreso dai cittadini come quello che fa le leggi!

Ormai il Presidente della Regione è arrivato a dei livelli tali di autosuggestione, che decide lui per tutti noi! Su Carema ha chiesto il nostro parere? Assolutamente no! Ha impedito al Consiglio regionale di esprimersi dicendo: "io adesso faccio ricorso, spendiamo soldi, andiamo alla Corte costituzionale, perdiamo", ma... non è che dopo che hanno perso sono tornati qua per chiedere su questo tema cosa fare! No! Decide lui, va alla stampa, chiama qualche giornalista dell'ANSA amico suo e dice: "senti, ho deciso, facciamo l'inceneritore, andiamo via Carema, facciamo questo"... ma questo non è modo di comportarsi, questo è totalmente fuori da ogni logica! Il Presidente della Regione, ma nel senso che porta avanti le politiche dettate dal Consiglio!

Questa politica della comunicazione porta proprio all'idea che la gente è convinta ormai che chi conta in Valle siano solo gli Assessori, i Consiglieri regionali e quest'aula non hanno più alcun significato! Lo dimostra con molta naturalezza un episodio di cui qualcuno di voi è stato testimone (il Consigliere Praduroux, di certo, me lo ricordo): qualche giorno fa al parcheggio riservato ai Consiglieri, c'era un foglio di carta fatto al computer sulla sbarra in cui si ringraziava uno degli Assessori che aveva chiamato il carroattrezzi e i Vigili urbani per far togliere la sua macchina, che pare impedisse... questo perché? Perché contano solo gli Assessori, la Giunta regionale, e questo passa dal fatto che noi, qua, non abbiamo un Presidente del Consiglio che faccia da contraltare a questo tipo di cose! Siamo preoccupati, perché quando non si rispettano le regole, c'è qualcosa di ben peggio. Non rispettare queste regole che sono semplici, significa che il proprio "ego" è superiore al Codice civile, alle leggi della Regione e dello Stato: "io sono al di sopra, le posso seguire o meno a seconda di quello che mi fa comodo, le seguirò o non le seguirà a seconda di quello che mi fa comodo"! Questo è uno degli atteggiamenti che trovo più barbari e mi ricordano per una tragica assonanza il "me ne frego" di stampo fascista.

Tornando alla mozione, chiediamo che questa sia approvata dal Consiglio; come minoranza di Centro-Sinistra chiediamo alle altre forze politiche che votino la mozione, per dare il segnale che da adesso in poi si vogliono rispettare le regole. Lo dico per questo concetto che va al di là dell'interesse di ciascuno di noi, perché se la devo dire tutta, sull'interesse nostro, abbiamo interesse che il Presidente della Regione continui ad essere in televisione o a sparare sui giornali o a tessere le sue trame mediatiche sull'ANSA o sui giornali locali, perché ogni volta che esprime con maggiore foga le proprie idee, è un aiuto alla nostra campagna elettorale, alla nostra parte politica! Credo che il risultato finale non ci disturba minimamente, nel senso che se l'approverete abbiamo fatto "Bingo", cioè la maggioranza per una volta ha capito che d'ora in avanti deve portarsi con una certa correttezza sul sentiero del confronto politico; se non l'appoggerete ci va bene lo stesso, perché dimostrerete quel che siete, cioè persone per cui le regole valgono e non valgono, perché siete cittadini di serie "A" e gli altri sono cittadini di serie "B", e perché questo viene interpretato in modo brillante dal vostro Presidente, che è il più grosso "atout" che abbiamo per la campagna elettorale, sia delle politiche, che delle elezioni regionali!

Presidente - Voglio precisare che in merito alle osservazioni fatte dal collega Sandri, ogni anno l'Ufficio di Presidenza presenta l'attività del Consiglio in generale, questa cosa è stata fatta sempre anche quando, ad inizio di legislatura il "PD" ("DS") era in maggioranza e nell'Ufficio di Presidenza c'era un Vicepresidente del "PD" che anche lui è candidato al Parlamento, e non è mai pervenuta alcuna richiesta allora, né oggi dai gruppi di minoranza presenti nell'Ufficio di Presidenza. Pertanto ci siamo comportati in modo corretto sempre, e questa è la dimostrazione che non c'è da parte dell'Ufficio di Presidenza alcun tentativo di fare diversamente. Se nella prossima legislatura l'Ufficio di Presidenza nuovo farà una scelta diversa, nulla osta di andare in questa direzione, ma questa non è un'accusa che si può rivolgere all'attuale Ufficio di Presidenza.

Lei ha presentato un emendamento all'oggetto n. 7, dovrebbe formalmente ripresentarlo al n. 6 e spiegare dove vuole collegarlo.

La parola al Consigliere Vicquéry.

Vicquéry (UV) - Per mozione d'ordine. Vorrei sapere, per l'economia dei lavori del Consiglio, quanti sono i Consiglieri iscritti a parlare.

Presidente - Ho sul mio schermo i Consiglieri Rini e Tibaldi. L'intenzione è di portare a termine la votazione su questo oggetto. Se vogliamo sospendere per 5 minuti per vedere il testo... Il Consiglio è sospeso per 5 minuti.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 00 alle ore 0,19.

Presidente - Riprendiamo i lavori. È stato consegnato un nuovo testo, che sostituisce quello presentato dal gruppo "Arcobaleno".

Do lettura, per il verbale, dei 2 emendamenti del "Partito Democratico" presentati rispettivamente per le mozioni di cui ai punti n. 6 e n. 7 dell'ordine del giorno, benché superati:

Emendamento

Le parole "a cadenza quindicinale" sono sostituite con la parola "giornalmente" e le parole "alla I^ Commissione consiliare" sono sostituite dalle parole "a ciascun Consigliere regionale, anche in forma elettronica".

Emendamento

In fondo alla mozione è aggiunto il seguente periodo:

"Il Presidente del Consiglio e l'Ufficio di Presidenza a predisporre, con i fondi del Consiglio regionale, una pubblicazione sulle attività dei Gruppi consiliari regionali in questa legislatura, della stessa qualità e quantità della pubblicazione della Giunta regionale ex DGR 190/2008, nel caso questa sia effettivamente realizzata".

Se non vi sono altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.

La parola al Presidente della Regione, Caveri.

Caveri (UV) - La mozione riprende discussioni già avvenute. Ho già avuto modo, qui e in Ufficio di Presidenza, di esprimere la posizione del Governo, per cui confermo il voto contrario sulla mozione del gruppo "Arcobaleno".

Presidente - La parola al Consigliere Sandri, per dichiarazione di voto.

Sandri (PD) - Solo per dichiarare il voto positivo del "PD" alla nostra mozione e per far rilevare che il Presidente della Giunta manco ha letto la mozione, perché si sarebbe reso conto che non è del gruppo "Arcobaleno", ma che è firmata dai Capigruppo dell'"Arcobaleno" e del "PD". È talmente attento ai lavori che si è perso questo passaggio, ma non solo questo si è perso; si è perso l'occasione di rispondere in Consiglio regionale a una serie di precise osservazioni che sono venute non solo dai banchi del "Partito Democratico" e dell'"Arcobaleno", ma anche dai banchi del "Popolo della Libertà", quando nel ritirare la sua mozione, il collega Frassy ha espresso con chiarezza il suo pensiero in materia. Questo ci convince ulteriormente che questa sia una mozione da votare con convinzione, perché il rispetto da parte del Presidente della Regione del Consiglio regionale è pari a zero! Neanche più si sente in dovere di spiegare e di dare delle ragioni politiche che possano sottendere all'operato fatto finora!

Non credo che questo sia un modo per uscirne bene dalla situazione attuale, credo che la Regione abbia bisogno di un Consiglio regionale rispettato dalla Giunta e a cui venga riconosciuto il diritto-dovere di fare il proprio mestiere, che è quello di legiferare, quello di fare attività ispettiva sull'attività della Giunta e quello di manifestare la propria attività fra la popolazione nei modi previsti, ma di certo non in modo subordinato alla Presidenza della Giunta. Mentre iniziava la distribuzione di questi fogli, dai banchi dell'"Union" si diceva: "ah, anche questi sono i costi della politica, i fogli di carta"... Questo rientra proprio nel fastidio che emerge fisicamente, irresistibile, per cui la politica... siamo noi, cioè la minoranza per i colleghi dell'"Union", che dovrebbe stare zitta. Abbiamo degli esempi in materia, sono quelli che vi piacciono molto: ci sono delle minoranze in quest'aula che non ci sono e che non presentano...

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

Presidente - ... colleghi, usate termini appropriati...

Sandri (PD) - ... chiedo le scuse formali da parte del Presidente della Regione che ha dato del minorato al sottoscritto...

Caveri (fuori microfono) - ... a Cesal...

Sandri (PD) - ... senza soldi dei gruppi, mantenendo le prebende del 1990, senza ovviamente possibilità di fare pubblicità istituzionale, non presentare emendamenti, ordini del giorno o attività ispettiva.

Stamani mi sono divertito a guardare nell'atrio il Presidente Caveri che si beava di questo tipo di opposizione, era seduto lì, fra i colleghi Fiou e Ferraris, sorridente, il volto illuminato... quella è la minoranza che vi piace, ma sappiate che quella minoranza lì non è rappresentativa di tutta la minoranza del Consiglio regionale e che questa minoranza farà di tutto per dimostrare che la Valle d'Aosta merita di più di quello che ha oggi: merita di avere un Governo efficiente ed efficace, un Consiglio regionale rispettato, un Consiglio regionale che viva meglio di quanto non viva oggi e merita soprattutto di cambiare i propri dirigenti politici! Lo riceva Barack Obama, lo diceva Walter Veltroni, lo diciamo anche noi: questo si può fare! È per questo motivo che, con impegno e con determinazione, metteremo il nostro ditino sul tasto del "sì" a questa mozione.

Presidente - Pongo in votazione il testo sostitutivo della mozione che recita:

Mozione

Preso atto del comma 6 bis dell'articolo 4 della l.r. 3/93 che detta disposizioni circa il divieto per i componenti della Giunta regionale di "svolgere attività di comunicazione istituzionale a pagamento, ad eccezione di quella obbligatoria per legge", divieto che è in vigore "dalla data di pubblicazione del decreto di convocazione dei comizi elettorali", cioè il 22 gennaio 2008;

Preso atto dell'articolo 9 della legge 28/2000 che fa "divieto a tutte le Amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l'efficace assolvimento delle proprie funzioni";

Visto che in queste ultime settimane si sono registrate più volte violazioni di tale principio da parte dei candidati al Parlamento, oltre che dai membri della Giunta candidati alle prossime elezioni regionali;

Il Consiglio regionale

Deplora

che si siano verificati tali comportamenti che pregiudicano la correttezza istituzionale nel periodo pre elettorale;

Impegna

1) i candidati al Parlamento, appartenenti al Consiglio regionale, e i membri della Giunta a sospendere ogni attività che possa essere contraria al dettato normativo (comma 6 dell'articolo 4 della l.r. 3/93 bis e comma 1 dell'articolo 9 della legge 28/2000);

2) il Presidente del Consiglio, a partire dalla prossima legislatura, a realizzare una pubblicazione annuale sulle attività dei gruppi consiliari regionali.

F.to: Sandri - Squarzino Secondina

Consiglieri presenti e votanti: 23

Favorevoli: 4

Contrari: 19

Il Consiglio non approva.

Presidente - Con questa votazione dichiaro chiusi per questa giornata i lavori dell'odierna seduta del Consiglio regionale. I lavori riprenderanno domani mattina alle ore 9.

La seduta è tolta.

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La seduta termina alle ore 24,27.