Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 3412 du 3 avril 2008 - Resoconto

OGGETTO N. 3412/XII - Interrogazione: "Modalità di trasporto di animali nella Regione".

Interrogazione

Vista la DGR n° 235 del 01/02/2008, concernente l'approvazione delle "modalità di trasporto di animali nella Regione autonoma Valle d'Aosta";

Atteso che la disciplina adottata in materia fa riferimento alle norme previste dal Regolamento CE n. 1/2005, nell'ambito delle deroghe di cui all'articolo 1, comma 2;

Osservato che a livello nazionale non sono ancora state emanate le linee guida "per un'omogenea ed adeguata applicazione del Regolamento CE 1/2005 sul territorio nazionale";

Considerato che le prescrizioni adottate per la nostra Regione accrescono le già notevoli difficoltà subite dai nostri allevatori, ponendo ulteriori obblighi e vincoli a loro carico, tenendo anche conto delle esigue dimensioni della maggioranza delle aziende interessate;

Considerato che molte disposizioni puntano prevalentemente su adempimenti di carattere burocratico-formale (autorizzazioni, certificazioni, iscrizioni eccetera) e contemporaneamente prescrizioni suscettibili di diverse interpretazioni da parte delle autorità di controllo (per esempio: strutture di carico e scarico e mezzi di trasporto "adeguatamente" progettati e costruiti; personale "idoneo", altezza interna del cassone "adeguata", il trasporto deve essere effettuato "senza indugio", agli animali deve essere garantito "un sufficiente spazio e un'altezza sufficiente", "protezione efficace" contro le intemperie, il cassone deve avere una ventilazione che assicuri una qualità e quantità d'aria "appropriata", eccetera);

il sottoscritto Consigliere regionale

Interroga

l'Assessore competente per conoscere:

1) se a giudizio dell'Amministrazione la precedente normativa presentava vistose carenze o difetti tali da dover anticipare la normativa nazionale;

2) quali effettivi miglioramenti sono stati introdotti con la presente nuova disciplina, a parere dell'Amministrazione regionale, rispetto alle preesistenti norme igienico-sanitarie;

3) se nelle prospettive di conservazione e sviluppo delle attività zootecniche della nostra Regione si ritiene prioritario un inasprimento dei livelli di osservanza formale rispetto alle innumerevoli problematiche di sopravvivenza del settore;

4) se non è preferibile, infine, impegnare energie e risorse per il miglioramento delle condizioni di lavoro e di produzione di un settore che mostra sempre più segnali di invecchiamento e di declino.

F.to: Bortot

Président - La parole à l'Assesseur à l'agriculture et aux ressources naturelles, Isabellon.

Isabellon (UV) - L'interrogazione riguarda il trasporto di animali vivi sulla base di una deliberazione di Giunta n. 235/2008.

Per quel che riguarda i quesiti, "se a giudizio dell'Amministrazione la precedente normativa presentava vistose carenze o difetti tali da dover anticipare la normativa nazionale", la ragione per cui si è dovuto adottare la normativa sul trasporto non dipende da volontà dell'Amministrazione regionale, ma dal fatto che i regolamenti comunitari sono immediatamente esecutivi in tutti i 27 Stati membri. Il regolamento comunitario n. 1/2005, protezione animali durante il trasporto, è entrato in vigore dal 5 febbraio 2007, ad eccezione dell'obbligo del certificato di idoneità per i conducenti e i guardiani applicabile dal 5 febbraio 2008. Dalla data del 5 febbraio 2007 il regolamento comunitario n. 1/2005 risulta in vigore in tutti i 27 Stati dell'Unione europea, introducendo nuove norme riguardanti in particolare un'adeguata formazione dei conducenti e nuovi requisiti tecnici degli automezzi, finalizzati alla maggiore tutela del benessere degli animali durante il trasporto; di conseguenza risulta decaduta automaticamente la precedente normativa nazionale sul trasporto degli animali vivi, d.lg. n. 388/1998, ad eccezione del regolamento di polizia veterinaria DPR n. 320/1954. La deliberazione di Giunta n. 235/2008 è stata emanata per adattare le deroghe concesse dal regolamento comunitario, trasporto dei propri animali con proprio mezzo entro i 50 km. per transumanza, eccetera, al trasporto degli animali sul territorio regionale. Questo è stato l'obiettivo della deliberazione: per adattare alla nostra situazione questo regolamento.

Punto n. 2: dal punto di vista igienico-sanitario la deliberazione citata non introduce ulteriori obblighi, a differenza di quanto riportato nelle considerazioni dell'interrogazione, ma si fa carico di rendere più organico quanto previsto dal regolamento comunitario per i trasporti in deroga, trasporto dei propri animali con proprio mezzo entro i 50 km. per transumanza, eccetera, e quanto ancora vigente a norma del DPR n. 320/1954. Le frasi considerate da voi poco chiare e quindi soggette ad interpretazione da parte dell'autorità di controllo sono riconducibili al dettato dell'articolo 3 del regolamento comunitario: "Condizioni generali per il trasporto di animali", che devono comunque essere rispettate anche dai trasporti in deroga. Si fa presente che, dal punto di vista burocratico, l'intenzione della deliberazione di Giunta citata è stata quella di snellire le incombenze formali, evitando al richiedente il rinnovo annuale dell'autorizzazione in Comune da parte del Sindaco, come previsto nella vecchia normativa, riconoscendo al nulla osta annuale del veterinario ufficiale valore di proroga periodica fino allo scadere dei 5 anni (quindi c'è stato uno sgravio). Dal punto di vista logistico, al fine di rispondere al meglio alle esigenze degli allevatori che trasportano i propri animali con i propri mezzi per attività zootecniche, e qui cito le rassegne comunitarie, manifestazioni quali: batailles de reines, des chèvres, concorsi zootecnici, eccetera, nonché per trasporto per transumanza, salita in alpeggio, viste le caratteristiche geografiche valdostane, i limiti dei 59 km. sono stati estesi ai confini dell'intero territorio regionale, visto che comunque le nostre dimensioni sono più o meno corrispondenti.

Al punto n. 3 si può rispondere che l'applicazione dei regolamenti comunitari è un obbligo che deriva dall'appartenenza alla CE dell'Italia, i finanziamenti comunitari sono sempre più vincolati al rispetto delle norme sanitarie e del benessere degli animali in produzione zootecnica, per cui fra le prospettive di sviluppo delle attività zootecniche regionali va senza dubbio incluso il rispetto della normativa comunitaria. Si ribadisce inoltre quanto detto al punto n. 2: non vi sono stati assolutamente inasprimenti dei livelli di osservanza formale della normativa in oggetto.

Punto n. 4: la risposta esula da qualsiasi considerazione di tipo tecnico, l'impegno di energie e risorse per il miglioramento delle condizioni di lavoro e di produzione del sistema zootecnico regionale c'è stato e continuerà ad esserci, ma dovrà sempre tener conto del rispetto dei regolamenti comunitari.

Président - La parole au Conseiller Bortot.

Bortot (Arc-VA) - Chiedo all'Assessore se poi può farmi avere la nota.

Volevo fare un intervento più complessivo. Ci troviamo in poco tempo a recepire - io dico anche in modo abbastanza acritico - tutte queste normative europee, sono anni che insisto che rispetto all'Europa le prerogative del nostro Statuto, la conformità dl nostro territorio, agricoltura di montagna perché in questo caso parliamo di trasporto di animali soprattutto per il settore agricolo, dovremmo avere un rapporto più conflittuale. Abbiamo aperto un megaufficio a Bruxelles per quanto riguarda i rapporti con l'UE...

(interruzione dell'Assessore Isabellon, fuori microfono)

... Assessore, se comincia a fare le battute allora le faccio anch'io! Noi siamo in Valle d'Aosta, non in Unione europea, e se vogliamo salvaguardare, sì, siamo in UE, ma non credo che l'UE possa "fare il bello e il cattivo tempo" sul territorio che è gestito da altre persone, con insediamenti di tipo culturale ed economico, non dico millenari, ma secolari, e questi decidono dentro un ufficio come dobbiamo comportarci! Chi le prende queste decisioni? Lei lo sa che ci sono 15.000 "lobbies" che hanno gli uffici a Bruxelles per far pressione sull'UE perché vengano emanate queste "direttive capestro" per tutti gli operatori periferici dell'UE, dato che siamo operatori periferici; non so neanche bene se questi dirigenti o commissari, perché queste direttive manco le emana il Parlamento, ma la Commissione, sanno dove sia la Valle d'Aosta, ma la responsabilità non è dei Commissari europei, siamo noi che non siamo in grado di farci rispettare...

Caveri (fuori microfono) - ... parli di argomenti che non conosci...

Bortot (Arc-VA) - ... continuo a dire che abbiamo una cultura e una civiltà da far rispettare, che non possiamo accettare pedestremente le direttive dell'UE, che bisogna aprire una trattativa per quanto riguarda l'agricoltura di montagna in tutta Europa! Andiamo a spasso per tutta Europa, per tutte le montagne e Regioni di questo mondo non capisco a fare cosa, se non siamo in grado di metterci assieme un coordinamento politico per difendere nella nostra Regione e nell'arco alpino le nostre prerogative di agricoltura di montagna! Tutta questa burocratizzazione, mi riferisco ai trasporti animali... ma le leggi approvate negli ultimi 2 scorsi Consigli sono vessazioni che introduciamo in un settore che è già in crisi di per sé! Non so come farvela capire!

L'unica cosa che siete capaci di fare è di dirmi che non capisco, e fino lì niente di grave, ma se andate in giro vi rendete conto che, traducendo pedestremente queste direttive nel comparto agricolo della nostra Regione, i danni che si creano dal punto di vista dell'identità della cultura e della civiltà e di un'economia delle aziende, forse vi sognereste di reagire un po' di più! Se volete, andiamo assieme a Bruxelles, può darsi che cambino idea; è quello che continuo a dire da quando siamo qui dentro. Allora o c'è un rapporto dialettico fra i popoli dell'UE su questi problemi e c'è un rispetto delle prerogative statutarie che ci sono state date prima della nascita dell'UE, sennò cancelliamo lo Statuto e andiamo a casa, perché basta interloquire a livello di categorie con l'UE, non si capisce cosa ci stiamo a fare qui dentro se l'unica cosa che siamo capaci a fare è il passacarte e poi allargando le braccia: "ma è l'Unione Europea!"... non ci sente, Assessore... ho finito il tempo?

Questa partita comunque, per quanto mi riguarda, non finisce qui e continua, è incredibile che una Regione che "tuona" ogni 3 minuti contro Roma - e non si sa bene per quale motivo abbiamo visto la tirata di ieri rispetto a Bruxelles - l'unica cosa è allargare le braccia, prendere atto che non si può fare niente per difendere la nostra agricoltura!