Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 3410 du 2 avril 2008 - Resoconto

OGGETTO N. 3410/XII - Reiezione di mozione: "Impegno a ripensare il ruolo e le strategie della Casa da gioco di Saint-Vincent secondo le indicazioni del Consiglio regionale".

Mozione

Preso atto della difficoltà in cui si trova il Casinò S.p.A., anche per l'assenza temporanea di un Consiglio di Amministrazione;

Ritenuto che, date le cambiate condizioni di mercato e i nuovi soggetti che operano in detto settore, vadano ripensati il ruolo e le strategie della Casa da gioco di Saint-Vincent;

Considerato che è necessario dotare l'azienda Casinò di un'autorevole struttura dirigenziale, in grado di delineare un piano di interventi atti a ridefinire le funzioni della Casa da Gioco di Saint-Vincent;

il Consiglio regionale

Impegna

la Giunta regionale a:

1) riferirsi, all'atto della nomina della nuova struttura dirigenziale, alle indicazioni che il Consiglio regionale vorrà adottare nel momento dell'esame delle proposte di legge n. 198 e 200;

2) dare alla nuova struttura dirigenziale un mandato preciso per realizzare entro il 2008 gli obiettivi gestionali indicati dal Consiglio regionale.

F.to: Bortot - Squarzino Secondina - Venturella

Presidente - Prima di procedere al punto 5, comunico che vi verranno distribuiti gli emendamenti presentati in merito al disegno di legge n. 202, n. 177, n. 206, n. 211, al piano delle attività estrattive, alla relazione sui rifiuti, al disegno di legge n. 197, al disegno di legge n. 208 e alla proposta di legge n. 203. Stanno preparando gli emendamenti al disegno di legge n. 212 e n. 193.

La parola al Consigliere Bortot.

Bortot (Arc-VA) - Stamattina non avete notato che ho portato il sacco a pelo... siccome volete la guerra e io, tutto sommato, ci vado a nozze con queste cose, se avete notato sono stato abbastanza zitto tutto il giorno, porto il sacco a pelo, ma stasera non lo porto a casa!

Adesso vengo alla mozione: ho conosciuto nella mia vita Lucio Libertini, era un famoso Senatore del "Partito di Unità Proletaria", alla Camera una volta ha parlato per 8 ore di fila; ovviamente io non sono così bravo, però... intanto non posso parlare per 8 ore, ma alcune cose da dire le ho. Presidente, vorrei che chiedesse ai Consiglieri di rimanere al loro posto, perché questo "via vai" mi disturba notevolmente, continuo a perdere il filo... ho problemi di testa... non è grave, alla mia età bisognerà vedere poi come ci arriverà qualcun altro...

(interruzione del Consigliere Frassy, fuori microfono)

Presidente - ... non posso portarli io, sono qua seduto... collega Frassy, lei stia tranquillo, collega Bortot continui...

Bortot (Arc-VA) - ... posso? Se non mi dà l'autorizzazione non posso andare avanti...

(interruzione del Consigliere Vicquéry, fuori microfono)

... come no? Mica decide lei se devo recuperare o meno?

Presidente - ... collega Bortot lei parli, poi ci penso io per il tempo...

Bortot (Arc-VA) - ... il collega Vicquéry mi ha interrotto...

Presidente - ... lei spieghi la mozione...

Bortot (Arc-VA) - ... devo spiegare la mozione, mi ero dimenticato per quale motivo mi ero alzato in piedi.

Prima devo fare una premessa: intanto vorrei ringraziare la maggioranza e il Governo di questo regalo di far arrivare a fine legislatura delle mozioni importanti, noi le avevamo presentate a suo tempo e poi sta di fatto che sono scivolate all'ultimo Consiglio regionale utile. Questo per noi è un grosso spunto di poter fare un bilancio non solo in riferimento ai quesiti posti dalla mozione alla quale chiediamo il vostro voto, ma soprattutto fare un bilancio per quanto riguarda la Casa da gioco di 5 anni di attività, cioè un bilancio di fine legislatura, anche perché... Presidente, nessuno mi ascolta, io il filo l'ho ritrovato, ma se devo parlare a me stesso...

Presidente - ... collega, lei illustra la mozione, se non la ascoltano non posso mica obbligare...

Bortot (Arc-VA) - ... voglio sapere chi mi risponde...

Presidente - ... ci sono il Presidente e l'Assessore...

Bortot (Arc-VA) - ... vorrei sentire da loro...

Caveri (fuori microfono) - ... non ti risponde nessuno...

Presidente - ... lei continui nella sua illustrazione...

Bortot (Arc-VA) - ... era per capire a chi rivolgermi...

Caveri (fuori microfono) - ... siamo qua ad ascoltarti, per favore vai avanti...

Bortot (Arc-VA) - ... Presidente, non si arrabbi, non abbiamo cominciato noi, abbiamo chiesto di votare una mozione e vi siete rifiutati.

Andiamo avanti, Casinò di Saint-Vincent, qui c'è una piccola chicca: a marzo incassi aumentati del 3,7%, Casinò di Sanremo incassi ancora in flessione, incassi e presenze in lieve aumento a marzo al Casinò e questa è una cosa importante. I proventi lordi di gioco sono cresciuti del 3,78%, mi piace: non 3,7, ma 3,78%, rispetto allo stesso mese del 2007 e le presenze dell'1,12. Sembra incredibile che queste notizie ANSA arrivano nel momento in cui in Consiglio si deve discutere di una mozione, anche perché arrivano, ma fanno un po' d'acqua. Non c'è scritto in questa ANSA che a marzo 2008 abbiamo festeggiato la S. Pasqua e sapete che molti frequentano il Casinò in questa festività, e l'esame comparativo con il mese di marzo del 2007 è poco sostenibile; questi dati avrebbero dovuto essere citati sul comunicato ANSA, perché lo scorso anno Pasqua era all'inizio di aprile. Sapete quanto sono importanti le festività e i week-end per quanto riguarda le presenze e gli incassi del Casinò; quindi questo foglietto potremmo anche metterlo da parte, prendiamo un altro foglietto, che riguarda un esame più sostanziale, riguarda gli incassi dal 2002 al 2006. Qui vediamo una riduzione degli incassi dei giochi francesi del 35%, della Fair roulette dell'8,79, facendo la media sono il 23% in meno di incassi al Casinò per questi 5 anni presi in considerazione. Se andiamo ai giochi americani, abbiamo una diminuzione della roulette del 39,35, del black-jack del 39, e poi abbiamo un positivo e la media diventa il 16,19. Credo che questi siano i dati da prendere in considerazione per capire e fare un bilancio di legislatura per quanto riguarda la Casa da gioco. Prima di entrare nel merito, voglio dire che ci occupiamo della Casa da gioco perché dà lavoro a più di 750 persone.

Fatta questa premessa, abbiamo dovuto riformulare la mozione perché 2 mesi or sono si chiedeva alla Giunta di riferirsi all'atto della nomina della nuova struttura dirigenziale alle indicazioni che il Consiglio vorrà adottare quando esaminerà le proposte di legge n. 198 e n. 200, e poi dare alla nuova struttura dirigenziale un mandato preciso per realizzare entro il 2008 gli obiettivi gestionali indicati dal Consiglio regionale. Rispetto a questo testo abbiamo dovuto molto ridimensionare le nostre pretese, perché fare un bilancio di legislatura abbiamo scoperto che il Consiglio regionale non è mai riuscito a dare indicazioni strategiche al Consiglio di amministrazione della Casa da gioco, il Consiglio regionale non è mai riuscito ad intervenire per dirimere i problemi e le problematiche che appesantiscono la Casa da gioco, di conseguenza nel nuovo testo chiediamo che la Giunta si impegni ad attivarsi affinché il Consiglio di amministrazione del Casinò applichi rigorosamente il nuovo disciplinare in tutte le sue parti, in particolare definisca la vertenza con gli impiegati tecnici dei giochi americani.

Abbiamo dovuto ridimensionare le nostre proposte perché dopo 5 anni di legislatura scopriamo che i dati della Casa da gioco sono tutti negativi, scopriamo che è stato nominato un Consiglio di amministrazione, che ci sono voluti 2 anni per dimissionarlo, mentre si poteva evitare questa perdita di tempo e i problemi ulteriori che ha creato la Casa da gioco partendo dal presupposto di una incapacità di gestirla. Siamo arrivati alla fine dell'anno alle dimissioni di quel Consiglio di amministrazione, appena in tempo utile ad approvare un nuovo disciplinare. Sul nuovo disciplinare siamo arrivati con una iniziativa in questo Consiglio per capire per quale motivo alcune parti di questo disciplinare venivano disattese. Ci riferivamo in modo particolare al controllo delle mance tavolo per tavolo e non per gioco. In quest'aula ci è stato detto che ci sono problemi di rapporti sindacali, ma i problemi c'erano anche quando è stato approvato il nuovo disciplinare.

Facciamo un passo indietro. Diverse volte abbiamo posto il problema delle strategie della Casa da gioco, strategie che non abbiamo visto e che si riferivano al marketing, alla gestione che lavora in quel posto, all'opportunità impellente di addivenire a un unico contratto di lavoro per la Casa da gioco. Bene, abbiamo dovuto rivedere il riparto fra Casa da gioco e Consiglio regionale, ritoccando a sfavore della Regione l'aliquota di ripartizione, abbiamo inserito alcune norme sul disciplinare e scopriamo che sia il vecchio Consiglio di amministrazione che il nuovo non hanno l'autorevolezza o la volontà per applicare le normative che abbiamo approvato a fine anno. Dico mancanza di autorevolezza o complicità, perché anche qui siamo intervenuti a novembre dello scorso anno su una vertenza dei croupier dei giochi francesi. Abbiamo detto chiaro e tondo che non era possibile chiudere la vertenza dei giochi francesi perché automaticamente si sarebbe aperta la vertenza di qualche altro gruppo di impiegati nella Casa da gioco. Puntualmente ciò si è avverato: chiusa la vertenza per i croupier dei giochi francesi, si è aperta la vertenza per i giochi americani. Se ne parla poco, ma questa vertenza e gli scioperi si susseguono; quindi abbiamo 2 Consigli di amministrazione che non vogliono o non sono in grado di chiudere una vertenza con un gruppo di dipendenti della Casa da gioco.

La domanda che noi poniamo alla maggioranza e al Governo è: come è possibile che vista la mancanza di autorevolezza di questo nuovo Consiglio di amministrazione, questo sia poi in grado di modificare e rilanciare la gestione della Casa da gioco? Anche perché mentre ci trastulliamo con le nomine di tipo partitico per il nuovo Consiglio di amministrazione, non lontano da qui vanno avanti; siamo al 22 febbraio, una rivista pubblica un articolo dove si informa che gli Americani aprono un'enorme sala da gioco in Slovenia a Nuova Gorizia, e dovrebbe questa sala da gioco fare da concorrenza ulteriore a tutti i Casinò italiani. Quindi, da un lato, non siamo in grado di chiudere una vertenza, non siamo in grado di dare delle strategie a questa azienda, e non è che tutto questo succede quando nel resto del mondo tutto sta fermo: il resto del mondo si organizza e ci troveremo a breve a mettere mano a un nuovo disciplinare che porterà a pareggiare le entrate della Casa da gioco con i costi di gestione ed azzerare le entrate della Regione. A questo punto si pone un problema non da poco. Se abbiamo un certo numero di esuberi e non siamo in grado di darci strategie per riassorbire e far lavorare questi esuberi, se arriviamo a una ulteriore diminuzione degli incassi e non riusciamo a coprire i costi di gestione della Casa da gioco, vorrei capire quali proposte occupazionali facciamo alle persone in esubero nel Casinò, perché finché il Casinò è in attivo si possono ridurre - come avete fatto - gli introiti per l'Amministrazione regionale e far finta che gli esuberi ci siano o che con questa nuova struttura dirigenziale si possano far lavorare dando alla Casa da gioco un altro tipo di strategia. Purtroppo i segnali sono tutti negativi.

Ripeto, i segnali sono tutti negativi: sono 3 mesi che questo Consiglio di amministrazione si è insediato, non ha dato indicazioni per quanto riguarda la strategia recupero di mercato, una ricollocazione della Casa da gioco sul mercato, insisto sul fatto che un nuovo Consiglio di amministrazione che non riesce a chiudere una vertenza quale ne sia la portata con un gruppo di dipendenti... vorrei che provaste voi ad immaginare che tipo di possibilità ha di risolvere i problemi della Casa da gioco. Non abbiamo segnali se è in grado e ha messo mano a quello che non funzionava nelle strutture dirigenziali della Casa da gioco, persone sbagliate messe al posto giusto, non si sa bene da chi e non si sa bene per come. Anche questo argomento lo abbiamo affrontato in Consiglio e in Commissione e non ne siamo mai venuti a capo: durante tutte le audizioni del Consiglio di amministrazione decaduto le risposte erano sempre "non intromettetevi, lasciateci lavorare". Risposte generiche e di fatto la Casa da gioco continua, indipendentemente dal cambio del Consiglio di amministrazione, ad essere gestita dai soliti noti, i soliti personaggi che prendono i riferimenti gestionali non dalle strutture del Casinò o dal Consiglio di amministrazione, ma da altre parti.

Abbiamo quindi un problema di inadeguatezza di questo Consiglio di amministrazione per quanto riguarda le strategie e il rilancio, abbiamo un problema di questo Consiglio di amministrazione di mancata autorevolezza per incapacità di chiudere una vertenza che si protrae da mesi e fa perdere notevoli incassi alla Casa da gioco, abbiamo una inadeguatezza nel capire come riavviare all'interno della Casa da gioco gli esuberi per alzare il livello della qualità dei servizi. Naturalmente tutto questo mentre abbiamo speso un sacco di soldi per acquistare il "Billia" e ne stiamo spendendo un sacco per rilanciarlo. Sarebbe interessante capire chi ci metteremo dentro a questa struttura se continua a perdurare l'attuale tipo di gestione e di incapacità.

Detto questo, si vorrebbe almeno che il Consiglio di amministrazione fosse in grado di applicare il disciplinare che abbiamo approvato a fine anno, appena in tempo utile e per questo la IV Commissione ha potuto emendarlo al meglio, mentre se ci fosse stato più tempo forse non ci saremmo riusciti; sta di fatto che il nuovo Consiglio di amministrazione e il Governo regionale e l'Assessore competente dovranno impegnarsi maggiormente, dato che in 2 mesi è già la seconda volta che interveniamo, affinché il Consiglio di amministrazione controlli che venga applicato integralmente il nuovo disciplinare per quanto riguarda il controllo delle mance tavolo per tavolo. Soprattutto metta mano alla vertenza, non so quanto costerà, non credo che si possa andare avanti con uno scontro ad oltranza con questo gruppo di impiegati tecnici, anche perché chi gli va a dire che hanno torto o che le loro richieste sono troppo alte, quando il giorno prima hanno visto sottoscrivere un accordo per i colleghi che lavorano fianco a fianco? Credo quindi che la chiusura, come indichiamo noi, della vertenza potrebbe far sì che finalmente, dato che il Consiglio non è in grado di dare indicazioni, che questo nuovo Consiglio di amministrazione possa mettere mano alle innumerevoli vertenze che ci creano nel Casinò per gruppi di lavoratori ed addivenire al più presto ad un contratto di lavoro aziendale unico.

Come da risposta a una nostra interrogazione, vi faccio l'elenco delle vertenze che sono state sottoscritte e chiuse a partire dal novembre 2006. È un elenco di 36 vertenze: siamo a novembre 2006, queste vertenze sono nate e concluse nell'arco neppure di un anno e mezzo. Una è con i tecnici delle slot, 7 novembre 2006; il 20 novembre 2006 roulette, black-jack e giochi americani; il 23 novembre 2006 con lo stesso gruppo; il 30 novembre 2006 con l'UGL (sindacato dei dipendenti delle case da gioco, reparto controlli di amministrazione); il 1° dicembre 2006 craps e punto-banco; il 7 dicembre 2006 cassa amministrativa; il 14 dicembre 2006 roulette e giochi francesi; il 15 dicembre 2006 roulette, black-jack e giochi americani; il 21 dicembre 2006 roulette, black-jack e giochi americani, roulette e giochi francesi; il 22 dicembre 2006 amministrativi di sala e trente et quarante e poker; il 2 gennaio 2007 amministrativi; il 26 gennaio 2007 amministrativi e tecnici; l'8 febbraio 2007 valletti giochi americani; il 19 aprile 2007 craps punto-banco; il 4 giugno 2007 ufficio informazioni, vado veloce... casse slot, amministrativi e tecnici, cassa amministrativa, tecnici slot, tecnici trente et quarante, tecnici roulette giochi francesi, punto-banco, punto-banco, casse card, punto-banco, guardiani esterni, punto-banco, roulette, black-jack e giochi americani, roulette giochi francesi, roulette, black-jack e giochi americani. Questa è la conflittualità nella Casa da gioco e noi abbiamo nominato 2 Consigli di amministrazione che non sono in grado di metterci le mani e addivenire a un contratto di lavoro unico per tutto il comparto.

Ora le domande sono: se quelli che gestiscono attualmente la Casa da gioco non sono in grado di ridurre la conflittualità a un contratto unico, vorrei capire come sono in grado e quali risorse possono attivare per rilanciare l'insieme della Casa da gioco. Però qui adesso risaliamo alle responsabilità e alla politica, non siamo noi, dell'opposizione, che abbiamo nominato questi amministratori, noi siamo quelli che continuiamo a dire che questi amministratori non sono in grado di gestire la Casa da gioco! Ci avete deriso, ci avete mandato a quel paese, e non avete voluto vedere le cose che non era in grado di fare quel Consiglio di amministrazione. Siamo arrivati alla resa dei conti, questo Consiglio di amministrazione è stato dimissionato e per tutta risposta la maggioranza e questo Governo hanno nominato un Consiglio di amministrazione che per certi versi si può dire peggiore, nel senso che mentre prima c'era una specie di lottizzazione mascherata e comunque c'era una conflittualità interna al Consiglio di amministrazione sulle strategie, e mi riferisco al Consigliere Conca che prospettava delle idee e delle proposte per la Casa da gioco, Consigliere in minoranza, rispetto a una maggioranza che era per il mantenimento dello "status quo". Ora siamo di fronte al nuovo Consiglio di amministrazione, addirittura è finito il confronto, non si riesce a capire nulla, non ci sono indicazioni da che parte si vuole andare a parare, non si mette mano per definire la vertenza che dura da 3 mesi, quindi credo che vi sia un peggioramento della situazione rispetto alla situazione precedente e che peggio di così non si possa andare.

Dicevo, la responsabilità della politica: non abbiamo, noi, nominato questi amministratori, li ha nominati la maggioranza e il Governo che hanno protetto prima un Consiglio di amministrazione finché hanno potuto e hanno nominato un nuovo Consiglio di amministrazione. Invece di dire: ci siamo presi la responsabilità, come ci avete chiesto, di dimissionare un Consiglio di amministrazione che non era in grado di gestire la Casa da gioco, ne abbiamo nominato un altro, al quale se non il Consiglio regionale, la maggioranza e il Governo hanno dato queste indicazioni strategiche, niente di tutto questo. Il nuovo Consiglio di amministrazione non è in grado di far applicare il disciplinare approvato alla fine dell'anno e la maggioranza e chi ha nominato il nuovo Consiglio di amministrazione non sono stati in grado di presentare uno straccio di indicazioni strategiche da dare a questo nuovo Consiglio di amministrazione; quindi, da una parte, incapacità con nomine di persone almeno 4 su 5 che non conoscono la Casa da gioco, quindi vi rendete conto di fronte a quali conflitti e a quali corporazioni si trovano e quanto tempo ci vorrà per venire a capo; e, dall'altra, la maggioranza e il Governo che a questo nuovo Consiglio di amministrazione non è andata oltre le nomine della spartizione per componente politica e non sono riusciti a dare uno straccio di indicazione strategica.

Vorrei che tutto questo fosse conosciuto e in questo senso anche interverremo, perché se si tornerà in quest'aula a giustificare il prossimo Consiglio regionale che non è stato possibile, perché sono diminuiti i giocatori e i clienti, sono diminuiti gli incassi, vuol dire che ci troveremo di fronte all'ennesimo fallimento, non tanto del Consiglio di amministrazione nominato, quanto della politica della maggioranza e del Governo che ha nominato questo Consiglio di amministrazione. Non sappiamo chi ci sarà, ma ho la netta impressione che a fronte del fallimento di una politica o di una mancata politica per quanto riguarda i costi della politica - di cui abbiamo parlato prima -, ci troviamo di fronte allo stesso fallimento di questa maggioranza e di questo governo per quanto riguarda la situazione della Casa da gioco.

Ho paura che i prossimi giorni ci troveremo a discutere provvedimenti e disegni di legge arrivati sul banco a fine legislatura e ci troveremo a fare altrettanti bilanci fallimentari su quegli argomenti che arriveranno all'ordine del giorno nei prossimi giorni, anche quelli ci permetteranno di fare un bilancio di legislatura. Il fatto di voler mostrare i muscoli, portando in quest'aula più di 20 provvedimenti legislativi... non so il bilancio che potrete trarne alla fine, quando ognuno di questi provvedimenti permetterà all'opposizione di fare un bilancio sulla vostra legislatura! Quindi al prossimo appuntamento, nelle prossime ore!

Presidente - La parola al Vicepresidente Tibaldi.

Tibaldi (PdL) - Alcune considerazioni su questa mozione sono doverose... "in primis", perché questa mozione tratta un argomento delicato quanto importante, la Casa da gioco di Saint-Vincent, per la quale possiamo tirare un bilancio di fine legislatura tutt'altro che positivo, perché i dati che emergono sono di una flessione preoccupante degli introiti come degli ingressi, che vedono una Casa da gioco sempre meno popolata di clienti e sempre più densa di problemi che investono non sono l'aspetto manageriale, ma anche i rapporti fra i manager e i dipendenti e costoro con la clientela.

Diceva giustamente il collega Bortot, enunciando alcuni dati, che questa flessione ha una ragione politica, perché la politica si è impossessata di un'azienda che è la Casa da gioco di Saint-Vincent, e da allora ne ha inesorabilmente condotto le sorti a questo livello infausto che tutti possiamo constatare. Ed è anche naturale che l'ultima decisione di nominare un nuovo quintetto non sia ravvisabile come una soluzione, come una panacea del male che sta travagliando la Casa da gioco, anche perché la "Giunta Caveri", adesso, e la "Giunta Perrin", prima, hanno tentato a più riprese di individuare più quintetti di manager o sedicenti tali che cercassero di risollevare le sorti del Casinò. Purtroppo, vuoi per impossibilità di compiere delle scelte strategiche vere e proprie, vuoi per le briglie che ha loro imposto la politica, non sono riusciti nei loro intenti. Ci riuscirà questo quintetto appena nominato? Noi abbiamo dei dubbi profondi, anche se il Presidente Caveri e la sua Giunta hanno cercato di illustrarci queste nuove nomine come nomine che sono corredate da grandi professionalità, capacità che sono da dedicare alla Casa da gioco.

La realtà è che il Casinò non si è reso conto che il mercato è andato avanti e il Casinò è rimasto fermo. L'aria che si respira in quel di Saint-Vincent è un'aria greve, è un'aria di gente che, pur lavorando lì dentro e pur percependo degli stipendi che sono del tutto rispettabili rispetto ad altri che percepiscono altri operai o impiegati nelle varie aziende o nelle pubbliche amministrazioni valdostane, non esitano a manifestare delle forti perplessità sul futuro di questa azienda, e naturalmente lo manifestano sia attraverso i loro organismi sindacali, sia personalmente, lo hanno fatto con tutti noi esponenti delle diverse forze politiche. La IV Commissione è stata testimone di questa situazione che, episodio dopo episodio, è peggiorata nel tempo.

Qual è il risultato politico della Giunta? È un risultato politico inevitabilmente negativo, che pesa sulle spalle del Presidente Caveri e dell'Assessore Marguerettaz "in primis", ma naturalmente si propaga anche sul supporto incondizionato e acritico di una maggioranza che non si è mai calata nella realtà della Casa da gioco così come si presenta. Le forze di opposizione, parlo per la nostra, il nostro gruppo ha fatto delle proposte, "in primis" quella della privatizzazione della gestione, che rimane assolutamente invariata e prioritaria rispetto alle altre; proposta che è stata presentata a più riprese a quest'aula e sempre respinta, anche se qualcuno di voi inconsapevolmente nutre questa convinzione che la soluzione unica potrebbe essere questa, ma non c'è il coraggio della scelta e questa assenza di coraggio nella scelta della privatizzazione della gestione ha costretto il Casinò a rimanere prigioniero delle logiche politiche. Il tenere questo ostaggio importante nelle mani di pochi politici che vogliono fare il bello e il cattivo tempo con promozioni, assunzioni, appalti, somministrazioni di vario genere... sta relegando il Casinò a fanalino di coda del panorama interno italiano. Guardavo l'altro giorno su Internet i dati recentemente pubblicati degli introiti e delle presenze dei 4 Casinò italiani, devo dire che sono rimasto scioccato quando ho visto che Sanremo, che è l'ultimo Casinò italiano, è a una distanza millimetrica rispetto a Saint-Vincent, cioè Saint-Vincent è già terzo e Sanremo è prossimo a superarlo. Penso che nel bilancio di fine legislatura le forze di maggioranza faranno anche queste riflessioni, i Consiglieri che sorreggono la "Giunta Caveri" guarderanno quali sono i risultati e gli obiettivi mancati soprattutto nella conduzione di questa azienda. La nomina del quintetto oggi presieduta dal sig. Cheillon ci sembra una risposta insufficiente e inadeguata alle esigenze di un'azienda che, se fosse stata privata, sarebbe già fallita!

Cosa sta a indicare questa mozione? Questa mozione sta a indicare anzitutto la volontà dilatoria della Giunta, anche perché porta la data dell'8 febbraio 2008, cioè qualche giorno dopo la proposta congiunta delle forze di opposizione dove si diceva: "Presidente Caveri, capiamo le difficoltà della Casa da gioco, vogliamo venirle incontro, le proponiamo una soluzione che è condivisa"... quella di indicare - almeno per la nostra forza politica - un amministratore unico, perché se gestione pubblica e quindi politica deve essere, per averne 5, tanto vale averne uno solo che diventa l'esecutore materiale di volontà superiori che vengono prese qui, ad Aosta, e vengono messe in opera a Saint-Vincent. Credo che un'occasione del genere delle forze di opposizione non l'abbiano mai presentata a un Presidente: questo sta ad indicare la volontà collaborativa che c'è stata in quel momento che tuttora permane - ma ormai i tempi ci remano contro - e che ha dimostrato consapevolezza e responsabilità.

Questa mozione indica la buona volontà delle forze di minoranza di venire incontro alla Giunta per indicare una soluzione, purtroppo non è stata raccolta questa disponibilità, anzi è stata respinta al mittente con una nomina repentina di altre 5 persone; persone che - mi è stato riferito - si sono presentate alla forza lavoro in 2, il quintetto si è già presentato più che dimezzato nell'incontro con le maestranze, con le professionalità che risiedono in quell'azienda, e le 2 persone che si sono presentate già si sono contraddette a più riprese, perché uno è l'esponente di un ramo dell'"Union" e l'altro è un esponente di un altro ramo dell'"Union", quindi se uno diceva bianco, la controparte replicava come nero! Questo sta a indicare la coesione, la coerenza che c'è di partenza e di avvio nella gestione da parte del quintetto - che chiamiamo per il nome del suo Presidente - Cheillon, e questo ha preoccupato i dipendenti, che si sono trovato un quintetto a 2, e poi di questi 2 quello che diceva uno veniva smentito dall'altro e viceversa!

L'aspetto più indecente è quando è stato riferito da queste persone che sono dei meri esecutori di volontà politiche superiori, c'è stata una conferma netta fin dall'inizio che loro non hanno una predisposizione manageriale, ma sono solo Presidente-operaio, che esegue pedissequamente le volontà di un altro Presidente che non è operaio, è il Presidente che siede al vertice della Giunta. Se il buongiorno si vede dal mattino, partiamo con il piede sbagliato, Presidente Caveri, penso che lei ne sia a conoscenza di queste informazioni che sono fresche di mercato, di conseguenza non depongono a favore né delle vostre indicazioni nominative, né di quello che non riescono a fare nel Casinò.

La mozione, collega Bortot, è una mozione che ha una sostanza sana, si fonda sulle 2 iniziative e noi la ringraziamo per averla citata anche l'iniziativa n. 200, che è quella predisposta dai Consiglieri del nostro gruppo, e il punto 1 si riferiva a tenere in considerazione le nostre proposte, perché erano proposte di emergenza, perché il Casinò è in uno stato di emergenza! Ma l'emergenza è stata ignorata o volutamente scavalcata come problema da chi avrebbe dovuto tenerla in considerazione, e non è più emergenza perché il quintetto è stato rinominato secondo logiche che sono solo partitocratiche, perché i 5 componenti del nuovo "Cda" hanno ognuno di essi i galloni di una rappresentanza politica. L'importante era collocare delle persone che fossero a garanzia di un clan, perché ormai funziona così, e lo abbiamo visto in "CVA", nel Casinò, in "INVA", in "IVAT", ormai la logica che pervade le scelte di competenza all'interno di ogni ente od organismo partecipato dalla Regione è una logica secondo il manuale Cencelli: mettiamo Tizio perché è amico di Caio, mettiamo Sempronio perché rappresenta questo clan di tipo familiare o politico, ma così non si va da nessuna parte, tanto che le aspettative di chi lavora al Casinò e di chi dipende dall'azienda Casinò anche come indotto, non ci sono più! Lo sanno bene e ne sono consapevoli i Valdostani che conoscono questa attività e vivono direttamente o indirettamente di questa attività. Ne sanno qualcosa anche le casse regionali che hanno visto impoverire in questi anni in maniera costante il gettito che dovrebbe invece arrivare in virtù di una tassa di concessione. Il quadro che ne esce è indubbiamente negativo.

Questa mozione, collega Bortot, al di là della bontà che la ispira, vuole però impegnare il Consiglio a dare alla nuova struttura dirigenziale un mandato preciso per realizzare entro il 2008 gli obiettivi gestionali indicati dal Consiglio. Noi dissentiamo da questa impostazione, perché non si può permettere che sia una struttura dirigenziale e quindi una struttura burocratica a sostituirsi a una struttura politica. Rischiamo di passare "dalla padella alla brace", qui abbiamo l'interferenza della politica in una azienda, se vogliamo sostituire la politica con la burocrazia, penso che peggioriamo decisamente la situazione. Allora vorremmo capire meglio questo passaggio che, così come impostato, non è condivisibile e ve lo dico "apertis verbis"; anzi, a nostro avviso è importante snellire il rapporto fra l'ente politico e l'azienda, o meglio una delle aziende partecipate dalla Regione. Se mettiamo di mezzo anche la struttura dirigenziale che esclude i politici, tanto vale che esistano i politici, basterebbe un dittatore illuminato, un organigramma dirigenziale efficiente e non servirebbero né la Giunta, né il Consiglio. Potrebbe essere una scelta, anche se discutibile, ma non credo, conoscendo il collega Bortot che è il primo firmatario della mozione, che nella sua mente alberghi un'idea dittatoriale, forse sì... ha qualche rimembranza estrema Sinistra antagonista... però non penso che sia proponibile, oggi, nel 2008.

Questa impostazione, Consigliere Bortot - penso se ne renda conto - che non sia sostenibile come è stata scritta. D'altro canto le leggi n. 198 e n. 200 sono lì che giacciono in attesa di discussione, di approvazione o reiezione, qualcosa ci dirà la maggioranza, perché sono 3 mesi che si riproducono nell'ordine del giorno con numeri differenti e attendono di passare il vaglio dell'aula. Le chiederei quindi, collega Bortot, di essere più esplicito nelle intenzioni, perché se la mozione rimane così impostata, non possiamo votarla.

Presidente - La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (PD) - Questa mozione la trovo un'ottima occasione per un confronto politico su uno dei temi storici della nostra Regione.

Ricordo che il Casinò, dopo una breve storia prebellica, è stato inaugurato nel 1947, dopo il decreto di autorizzazione del Presidente della Regione dell'epoca, Federico Chabod, mi sembra fine luglio, primi agosto 1946. È una occasione importante per fare delle riflessioni su una legislatura di Casinò. Questo - riprendendo il discorso che facevamo prima - è un Consiglio regionale in cui vengono a confrontarsi sui principali temi - in questo caso il Casinò - le differenti posizioni politiche che albergano in quest'aula e che ovviamente possono avere un riscontro differente rispetto a quelle di maggioranza e di minoranza per gli effetti che queste hanno avuto, ma in quest'aula hanno tutte lo stesso diritto e si devono giustamente confrontare.

Ovviamente il testo precedente della mozione era un testo non più attuale, perché c'è stato un ostruzionismo da parte della maggioranza che ha impedito inizialmente l'approvazione in Commissione in tempi utili perché arrivasse in Consiglio prima che la maggioranza prendesse le decisioni in merito al "Cda" che si era dimesso nel dicembre scorso e poi ne ha impedito la discussione nel primo Consiglio. Successivamente, inondati da progetti di legge della Giunta, è finito sempre in fondo e i progetti di legge dei Consiglieri semplici, per Regolamento, non hanno la possibilità, dopo 3-4 sessioni di essere anticipati come le mozioni, quindi ci troviamo che il n. 198 del "PD" e il n. 200 dell'"Arcobaleno" sono dei morti viventi, cioè vivono nell'ordine del giorno del Consiglio, ma sono, di fatto, morti!

Parto per questa riflessione sul Casinò dal testo che abbiamo predisposto noi, e chiedo al Presidente... è stato distribuito il testo?

Si dà atto che, dalle ore 19,24, presiede il Vicepresidente Tibaldi.

Presidente - Vengono distribuiti adesso, sono appena arrivati alla Presidenza e saranno distribuiti nell'arco di qualche minuto.

Sandri (PD) - Grazie mille. Dicevo che in questo emendamento sostitutivo alla mozione, oggetto n. 5 del Consiglio regionale, abbiamo indicato 2 temi prioritari sul Casinò: uno che riprende pienamente il ragionamento fatto dall'"Arcobaleno", cioè noi diciamo che uno dei problemi degli scarsi risultati del Casinò, che ha visto notevole riduzione delle entrate e degli incassi e soprattutto degli utili per la Regione è la mancanza di un'organizzazione aziendale efficiente.

La nostra proposta è molto semplice: è quella di dire che occorre un direttore generale con ampi poteri, che sia a capo della struttura dirigenziale interna. Dire questo e dire qualcosa come lo diceva Lapalisse... il passo è breve, perché nel 99,99% delle aziende conosciute da ciascuno di noi esiste un direttore generale. L'unica eccezione a questa regola è quella del Casinò di Saint-Vincent. E da dove viene questa eccezione? Viene dal fatto che nel giugno 2003 l'allora Presidente dell'"Union", Aurelio Marguerettaz, nel gestire le trattative per costituire una nuova maggioranza, si ritagliò un Assessorato che, oltre ad occuparsi di finanze e patrimonio, si occupava anche delle partecipate e del Casinò; fu eletto Assessore con queste deleghe nella prima "Giunta Perrin" nel 2003 e da quel momento è partita la sua caccia al Casinò, una caccia a mettere delle mani politiche sul Casinò per la sua parte politica evidentemente, perché voleva un controllo più diretto della politica sulla gestione, ed è partito con i missili, i mortai, i carri armati, e... com'è incominciato questo? Se ricordate, il primo atto dell'allora Assessore Marguerettaz fu quello di dire: "il piano di sviluppo consegnato il 29 luglio 2003 dall'allora Consiglio di amministrazione, come previsto dal disciplinare, lo togliamo dal potere della Commissione". Ricordo la faccia stupita del Presidente della IV Commissione, Praduroux, che cercava di barcamenarsi questa storia per difendere l'operato della Commissione, con questa "Panzer Division" che diceva no, quel piano di sviluppo è bloccato, decido io, come se fosse una competenza sua e non del "Cda", quello di decidere quale tipo di sviluppo occorresse proporre. La proposta era come da disciplinare di competenza del Consiglio di amministrazione, che l'aveva preparata - era anche un piano interessante - è stato cassato senza il supporto né di una Commissione, né di un Consiglio da una sola persona che se ne assunse la responsabilità. Di lì è cominciato lo sfascio, perché è cominciato l'attacco a Trentaz, all'epoca Direttore generale e credo anche Amministratore delegato, perché aveva difeso il suo piano di sviluppo, l'attacco al "Cda" che fu fatto dimettere "manu militari" il 29 dicembre 2003 e poi sostituito, ed è di lì che è iniziata la "Via Crucis" per il Casinò, che ha portato a 4 Consigli di amministrazione, ai risultati drammatici di questi giorni.

Nell'assestamento del 2007 è molto evidente nei capitoli specifici la perdita di gettito delle entrate e l'aumento delle spese in uscita e quindi l'enorme dispendio di energie e lo scarso risultato che portiamo a casa, ma dal punto di vista organizzativo il passaggio fondamentale fu il licenziamento - io dico: le dimissioni aiutate, l'eutanasia organizzativa e imprenditoriale - a cui fu sottoposto Roberto Trentaz, che il 30 giugno 2004 fu cacciato dal Casinò. È interessante rileggere le dichiarazioni dell'epoca:

"Sabato 3 luglio 2004, Roberto Trentaz, ex Direttore generale e Amministratore delegato della Casino de la Vallée, ha lasciato la Casa da gioco valdostana". "Cari amici da oggi e con non pochi rimpianti non faccio più parte della vostra azienda" - scrive nel suo commiato in una lettera indirizzata a tutti i dipendenti. L'accordo fra Casinò e manager è stato siglato nel pomeriggio di giovedì 1° luglio senza nessuno scontro, Trentaz ha lasciato la Casa da gioco. A parte la lettera ai dipendenti, Trentaz non ha rilasciato nessun'altra dichiarazione politica: "Dopo più di 28 anni passati fra queste mura lascio il mio posto di lavoro, i miei incarichi e anche tanti amici, ai quali credo vada il mio sincero grazie. Grazie e auguri per il futuro dell'azienda che vi appartiene e che sono certo saprete rispettare e difendere anche da potenti e non sempre lungimiranti scelte di chi troppo frettolosamente crede di aver capito il nostro mondo. Auguro all'azienda, alla quale mi sento e sentirò sempre sinceramente legato lusinghieri successi che non possono che passare attraverso un necessario e collettivo momento di condivisa analisi senza sconti o falsi obiettivi. Solo il tempo dirà come stanno realmente le cose e solo così ognuno di noi e potrà con consapevolezza e assunzione di responsabilità valutare il passato, il presente e il proprio futuro in azienda.". Credo che una parte del futuro sia già ormai del passato, e credo che queste parole siano già sufficientemente evocative del giudizio che oggi siamo chiamati a dare.

Più interessante è stato però il giudizio che Trentaz ha dato qualche settimana dopo, in merito al problema dell'organizzazione, proprio il tema: come mai non c'è un direttore generale. Scrive in una Conferenza stampa che tenne l'8 ottobre 2003: "Nelle ultime settimane, in particolare dopo la mia uscita dall'azienda, si sono intensificate azioni e più recentemente sono stati affissi manifesti contenenti strumentali interpretazioni della cessazione del mio rapporto, le cui ragioni, oltretutto contenendo dati sensibili, dovevano rimanere riservate". Parte da questo attacco che aveva subito, in particolare da "Forza Italia", per dire: "A seguito della volontà del signor... del Consiglio di amministrazione della Casino Spa, è stato proposto all'azionista" - o dall'azionista ha ricevuto la sollecitazione, perché qua talvolta il "Cda" propone quello che l'azionista gli dice - "di procedere alla riorganizzazione aziendale deliberata nell'assemblea del 6 aprile 2004, con l'eliminazione della figura e del ruolo del direttore generale" - ecco la deliberazione quando viene fuori - "e la ridefinizione dei nuovi vertici aziendali mediante l'attribuzione delle deleghe, precedentemente ricoperte dal direttore generale e dai dirigenti, ad alcuni membri del Consiglio di amministrazione". Cosa succede? Fatto il disastro, cambiato il "Cda", eliminato il direttore generale, ci si inventa un'organizzazione aziendale che non esiste in alcun libro di economia aziendale. Non esiste alcun caso nel mondo in cui si faccia una cosa del genere, perché in tutto il mondo esiste il Consiglio di amministrazione, che fa la politica dell'azienda, e poi ci sono l'amministratore delegato e il direttore generale che la applicano... mischiare le due cose è uno dei fondamentali elementi per cui questa Casa da gioco ha avuto i risultati che ha avuto!

Dobbiamo tener conto che in questo giudizio esiste una responsabilità politica e che dalle parole del sig. Trentaz emerge con chiarezza: "Tutto questo" - si riferisce ai problemi che ha avuto - "è emerso al termine di un lungo periodo di assoluta, ma non reciproca mancanza di dialogo con il rappresentante della proprietà". E chi era il rappresentante della proprietà nella "Casino S.p.a."? L'ex Presidente dell'"Union" e, all'epoca e ancor oggi, Assessore alle finanze: Aurelio Marguerettaz. Si vede che c'era una premeditata azione per distruggere la "Casino S.p.a.", perché se si distruggevano i centri vitali di questa società, potevano essere sostituiti con persone affidabili - è una parola che piace molto alla maggioranza e alla Giunta -, disponibili ad abbassare la testa e a fare da tramite. Allora abbiamo la netta sensazione che il Casinò non sia gestito a Saint-Vincent, ma sia gestito dal 1° piano di Palazzo regionale. Credo che si debba tenere conto che i risultati devono essere imputati non ai 4 Consigli di amministrazione del Casinò, ma al 1° piano: lo dico per chi ci ascolta, di ricordarselo anche il 25-26 maggio!

Il secondo punto su cui ci vogliamo impegnare, riguarda l'impegno a pretendere il rispetto integrale del disciplinare, a partire dalla conta per tavolo e per gioco degli introiti e delle mance. Dobbiamo evidenziare l'inaffidabilità dell'Assessore Marguerettaz, in quanto nel dibattito sul disciplinare - che è stato uno dei momenti di dibattito più interessanti e più evidenti del dicembre scorso, che ha portato a riunioni di Commissione, credo la IV Commissione, lunghe, in cui si sono discusse una serie di questioni - si è arrivati a una modifica del testo che era stato presentato, per cui nel rispetto della normativa vigente in materia di lavoro si dovevano fare i conteggi per mance e degli introiti per tavolo, oltre che per gioco.

Abbiamo chiesto all'Assessore al bilancio, al Coordinatore del Dipartimento bilancio e al Presidente del "Cda" del Casinò di avere questi dati. La risposta ci è giunta il 28 marzo: "In risposta alla sua richiesta del 10 marzo, mi pregio fornirle in allegato i tabulati giornalieri degli incassi e delle mance e quelli delle sole mance. Come potrà constatare, risulta il solo conteggio complessivo per giochi e non quello per tavolo" - conteggio che non viene effettuato, qua il Consiglio di amministrazione della "Casino S.p.a." e il Coordinatore del Dipartimento bilancio non rispettano la legge, in quanto il Consiglio regionale ha detto di fare il controllo per tavolo e delle mance e degli introiti per tavolo e non solo per gioco - "nel rispetto della normativa sindacale vigente", ma nella normativa sindacale del lavoro da nessuna parte c'è scritto che non si possa fare il controllo per tavolo! Ma dove? Questa è la cosa grave!

L'Assessore avalla un comportamento illecito che è quello di non rispettare la normativa regionale, e non ha mai avuto il coraggio di dire in aula o da qualunque altra parte qual era la normativa sindacale che eventualmente contrastasse con questa cosa. Vi sfidiamo ad avere coraggio su questo punto, perché è evidente che siete dalla parte del torto, e ancora di più siete dalla parte del torto perché almeno lo faceste per gioco il controllo delle mance e degli introiti! Ma ci sono 2 giochi che sono messi insieme e non si capisce perché. Le mance del black-jack e della roulette americana vengono calcolate cumulativamente e... chi se ne frega! Questo lo avranno fatto fino... ma se il Consiglio regionale dice che devono essere fatti per gioco, devono essere fatti per gioco! Quindi il black-jack deve essere contato separatamente dalla roulette americana, che fra l'altro sono 2 giochi completamente diversi: il primo è un gioco di carte che, dal nome stesso, dovrebbe essere compreso negli americani come il poker, e che fa parte degli americani perché - come ricordava prima il collega Bortot - c'è ancora una vertenza aperta dei giochi americani, nessuno è in grado o ha voglia o ha avuto ordini dal Palazzo di risolverla. Abbiamo quindi che il black-jack è spesso chiuso, perché i lavoratori addetti a questo tavolo ritengono di avere dei buoni motivi per mantenere alta la pressione sindacale e nessuno si rivolge a loro. Mi ricordo che sono arrivati anche a fare uno sciopero del black-jack nella notte di Capodanno, che è la notte "clou" dell'anno per il Casinò, non mi sembra che questo abbia smosso nessuno. I risultati li abbiamo visti: crollo di tutte le attività a gennaio, a febbraio, a marzo!

La roulette americana è un gioco diverso con una biglia che gira ed è considerato un gioco americano, ma di sicuro molto più vicino ai giochi francesi di quanto non sia il black-jack. Allora abbiamo una totale irresponsabilità, perché non si rispetta il disciplinare per quanto riguarda il controllo per tavolo, né per quanto riguarda il controllo per gioco. Ci chiediamo cosa sta sotto a tutto ciò; ci sta sotto che c'è interesse da parte di qualcuno di proteggere una scarsa trasparenza dei giochi al Casinò. Questo è un gioco pericoloso, la maggioranza, la Giunta, il mondo politico che ha sostenuto le scelte dell'Assessore Marguerettaz, anche quelli che si sono innervositi per queste sue politiche, ma di fatto tutte queste persone che hanno fatto in questa legislatura parte della maggioranza e che non si sono in modo esplicito dissociate da quell'attività, sappiano che sta iniziando un periodo pericoloso, perché non avere questa trasparenza sui controlli rientra in quella logica che ha portato il Tribunale di Palermo ad aprire un'inchiesta sul riciclaggio di denaro sporco al Casinò di Saint-Vincent. Il processo è aperto e ci sono alcuni dipendenti ancora che sono imputati in quell'indagine giudiziaria e in quel processo.

Cosa vogliamo fare del Casinò: vogliamo essere trasparenti, vogliamo rispettare le indicazioni del Consiglio regionale o vogliamo giocare in quell'area grigia dove tutto è possibile, dove tutto diventa nebuloso, dove non è possibile capire dove vanno i soldi, come vengono spesi, dove vanno le mance? Questo è il problema! Non credo che sia solo questo il modo per risanare il Casinò; dico però che se c'è un tumore nella Casa da gioco, che rode la capacità di reagire alla crisi per tornare ad essere una realtà che produce utili, che rende i posti di lavoro dei posti sicuri, perché basati su una produzione di reddito, questo tumore è dietro questa cortina che viene fatta attorno al controllo per tavolo e per gioco delle mance e degli introiti, perché questa barriera, alla conoscenza di questi dati, è frutto di una copertura di una situazione che non è positiva. Non è così? Questa nostra ipotesi è falsa? Benissimo, dimostratecelo! Aprite questa finestra e allora noi vi crederemo, ma fino ad allora la lettera del Direttore Carlo Ferina e quella dello stesso tenore che ci è arrivata dal "Cda" del Casinò non ci fanno ben sperare!

Vorrei chiudere questo intervento con due osservazioni: la prima è sulle vertenze sindacali di cui parlava il collega Bortot. Ha fatto molto bene a ricordare i vari passaggi di queste innumerevoli vertenze sindacali, perché al di là del loro contenuto specifico che possono essere state tipo quella del black-jack per una questione di ripartizione delle mance e della valutazione del cosiddetto "terzo pilastro", tutte queste vertenze dimostrano che l'insieme delle maestranze del Casinò sono molto preoccupate; lo sono, perché a fronte degli utili che erano di 80 milioni di euro nella metà degli anni '90 - in lire molto più robusti perché c'è stato un 25% di inflazione nel frattempo -, oggi siamo arrivati a meno di 30 milioni di euro, e tenuto conto della scarsa efficienza dei vari Consigli di amministrazione e l'ultimo non mi pare stia avendo dei risultati migliori - gli diamo ancora qualche mese per dimostrare quello che è capace di fare -, l'ipotesi che nel giro di 3-4 anni il Casinò non sia più fonte di reddito per la Regione, è un'ipotesi che è lì. Però, proprio perché non vogliamo arrivare a questo, crediamo sia importante che il responsabile di tutto ciò si dimetta e lasci l'incarico. Non serve a nulla, siamo a fine legislatura, sarebbe un gesto simbolico, ma così dimostrerebbe di aver capito il disastro chiaro, premeditato, determinato che ha provocato. Purtroppo il pallone non ha fatto gol, è andato nella propria porta e ha fatto un enorme autogol.

Per questi motivi credo che noi cercheremo con gli amici del gruppo "Arcobaleno" di concordare un testo comune tra i 2 testi emendativi che sono stati predisposti, spero si possa trovare un momento per confrontarci, perché credo che i Valdostani e soprattutto le lavoratrici e i lavoratori del Casinò debbano sapere che in questo Consiglio c'è ancora una piccola, ma agguerrita pattuglia di Consiglieri regionali che vuole far vivere il Casinò, che vuole dare delle prospettive al Casinò, che vuole rendere il Casinò competitivo non solo rispetto agli altri Casinò, ma competitivo rispetto ai vari giochi che ci sono in giro. Per fare questo la ricetta è semplice, forse l'unico punto su cui sono d'accordo con il collega Tibaldi, occorre che questa società sia messa nelle condizioni di essere una società che funziona e per fare questo bisogna dare al Consiglio di amministrazione dei Consiglieri che non siano dei burattini con i fili che partono da Piazza Deffeyes, ma delle persone competenti e ce ne sono state in questi anni! Nei Consigli di amministrazione che si sono succeduti, alcune persone erano di grande spessore, fra queste una che avrebbe potuto dare un grande appoggio alla Regione e alla "Casino S.p.a." era il dr. Zandano, che in Commissione si è sempre dimostrato persona molto competente e di spessore, ma al quale non si è permesso di lavorare.

L'augurio e il tentativo che faremo allora è quello di dare una società gestita in modo privatistico, che persegua obiettivi di efficienza e di efficacia, che non sia al soldo di nessun politico e che in questa maniera possa chiedere ai sindacati e ai lavoratori quei sacrifici che sono necessari perché la baracca possa ripartire, e la baracca può ripartire se si punta alla qualità. La qualità è ancora oggi di alto livello nel Casinò solo ed esclusivamente per la dedizione del personale, credo che questa qualità debba essere compenetrata nell'azienda e penso che ci voglia una nuova politica in Regione, un nuovo mandato innovativo che cambi rispetto ad oggi e che abbia la forza di dare questa strategia.

La seconda osservazione era una proposta provocatoria, che per risolvere problemi similari del Casinò di Sanremo ha fatto la "FISASCAT-CISL", la quale ha proposto che il Casinò di Sanremo diventi una fondazione, cioè si chiuda con il concetto di s.p.a. e si vada alla fondazione. Dice il Segretario generale territoriale della CISL: "Ci sentiamo in dovere di suggerire alla proprietà di prendere in esame l'eventualità di una trasformazione della Casino S.p.a. in fondazione, l'articolo 2597septies del c.c., introdotto dal d.lgs. 6/03, disciplina la possibilità di effettuare l'operazione di trasformazione di una società di capitale in ente senza fine di lucro. I vantaggi di un'eventuale trasformazione in ente senza scopo di lucro sarebbe di tipo fiscale, di un maggior coinvolgimento delle parti sociali, favorendo una programmazione concertata, un maggior sviluppo della funzione sociale sul proprio territorio, con conseguente miglioramento della qualità della vita dei cittadini, di un rilancio del settore turistico quale volano trainante dell'economia, di un superamento delle forme di lavoro precario, che porterebbe a una valorizzazione delle professionalità presenti e future uniche in Italia". Non so se questa sia una strada, ma di certo la logica della società per azioni che era molto condivisa in questo Consiglio anche da noi, dopo il comportamento dell'Assessore Marguerettaz in questi anni, che ha convinto la sua maggioranza a una serie di prese di posizione che hanno portato ai guasti che ho appena accennato, ci porta a fare delle riflessioni, cioè se non sia meglio chiudere qua con l'esperienza della "Casino S.p.a.", per andare a una fondazione in cui forse potrebbero avere più spazio oltre al Consiglio regionale, la comunità locale, i lavoratori, gli operatori turistici, e avere una conformazione diversa.

È per adesso, per noi, un momento di riflessione; mi auguro che nel dibattito, oggi e in avvenire, il futuro della "Casino S.p.a." sia gestito a livello di tutti i politici con la determinazione che ormai è indispensabile, perché non cada nel baratro vicino al quale è purtroppo con gli occhi bendati.

Presidente - C'è un emendamento sostitutivo alla mozione che è stato presentato dai colleghi Sandri e Fontana e un testo sostitutivo della mozione presentato dal gruppo "Arcobaleno". Non so se c'è intenzione da parte dei proponenti di individuare una soluzione condivisa oppure, essendo le ore 20, stavo per proporre una sospensione per poterci rifocillare e ricominciare verso le ore 21.

Si dà atto inoltre che la seduta è sospesa dalle ore 19,59 alle ore 21,16 e che dalle ore 21,16 presiede il Vicepresidente Lanièce.

Presidente - Riprendiamo i lavori. C'è il numero legale. Siamo sempre in discussione generale. Consigliere Sandri... per cosa?

(interruzione del Consigliere Sandri, fuori microfono)

Presidente - Chiede il numero legale? Siamo 18, lei compreso...

La parola al Consigliere Bortot.

Bortot (Arc-VA) - Volevo riprendere dove ho finito prima per l'intervento in seconda replica. Fossi al posto dell'Assessore avrei già dato le dimissioni da almeno un anno e non tanto per i problemi che attraversa il Casinò che sono problemi che attraversano tutti i Casinò... parlo del calo delle presenze e del calo degli incassi..., però sono anni che ne sento parlare: prima era per il problema del fumo e il problema del fumo lo avevano tutti i Casinò e c'è stato un calo di presenze e un calo di incassi; poi c'era qualcos'altro e qualcos'altro ancora. Scopro che - più che il qualcos'altro - c'è incompetenza, se non complicità da parte dell'Assessore con una gestione fallimentare di questo Casinò, che non passa solo attraverso la nomina di uno, 2 o 3 Consigli di amministrazione, ma passa proprio di complicità con forze esterne al Consiglio, che hanno le mani lunghe e pesanti, tanto sulla gestione del Casinò, che all'esterno della Casa da gioco, la società di gestione turistica, e... potrei continuare per una buona mezz'ora!

A questo punto l'Assessore dovrebbe avere l'onestà intellettuale di dichiarare di far parte di questa lobby, nell'UE ci sono 115.000 lobby che fanno pressione sulla Commissione perché passino direttive di un tipo o di un altro, sono istituzionalizzate... basterebbe che onestamente lo dicesse, aggiungendo che ha in testa il fallimento del Casinò perché dietro c'è "un progetto politico di privatizzazione con una lobby di cui faccio parte". A questo punto, molto onestamente, il Consiglio prende atto di queste dichiarazioni, la maggioranza può decidere se questo comportamento è compatibile con organismi legislativi quali il Consiglio regionale, ed esecutivi quale il Governo, se questa lobby gestisce in modo occulto il Casinò, in ogni caso nella direzione strategica degli interessi della Valle, o se questa lobby gestisce questo Casinò nei propri interessi, per il proprio potere e tornaconto. Allora, onestà intellettuale potrebbe far sì che l'Assessore o dica: "faccio parte di questa lobby e finché il Consiglio non mi caccia mi sta bene così, questa lobby gestisce il Casinò in questa direzione che coincide con gli interessi della Valle", oppure dica: "io sono uno strumento di qualcun altro, non sono in grado di mettere a tacere fuori gioco in un angolo questa lobby, per cui è meglio che lasci il posto a qualcun altro"!

Presidente - La parola al Consigliere Sandri, per secondo intervento.

Sandri (PD) - È abbastanza importante riprendere alcuni dei temi che abbiamo affrontato nella prima parte di questa discussione generale, perché la questione del Casinò è molto complessa. Il problema dell'organizzazione - che abbiamo messo in evidenza, che era già messo in evidenza nel testo base di questa mozione, quella iscritta all'ordine del giorno, ma che poi è stata ulteriormente messa con particolare evidenza nel nostro emendamento, nel nostro nuovo testo che abbiamo presentato - è un problema essenziale, perché ci troviamo di fronte a una Casa da gioco che in tutti questi anni non ha avuto alcun tipo di sviluppo. Dobbiamo riconoscere negli anni '80 la grande intuizione che ebbero Chamonal, Giovannini e Masi nell'identificare nello sviluppo delle macchinette dei giochi americani il futuro del Casinò; da quella grande ristrutturazione che coincide con la nascita della "SISER", "SAISET" eccetera, e con l'avvio delle slot machines, ad oggi il Casinò è rimasto uguale, non ha avuto alcuna trasformazione radicale.

Per capire bene questo concetto, è da richiamarsi quello delle automobili, è un po' come certe auto che durano 25 anni e che magari ogni 2-3 anni hanno un piccolo restyling, ma sono il vecchio modello e cambiano solo i particolari, ed è quello che è successo al Casinò di Saint-Vincent... perché? Innanzitutto perché dal 1980 al 1994 c'era un aumento costante degli ingressi e del fatturato, i soldi giravano, i risultati arrivavano, non c'era motivo di preoccuparsi. L'apice è arrivato attorno al 1995, quello è stato il momento del passaggio dalla gestione privata alla gestione privatistica regionale, in quanto c'era il Commissario Arrigoni posto a questa gestione, un passaggio fondamentale per acquisire il diretto controllo della Casa da gioco, ma fondamentale anche per il controllo degli introiti delle mance. Perché, collega Bortot, bisogna ricordare che le mance sotto la gestione "SITAV" erano conteggiate per tavolo ed è solo dopo il 1994 che è stato fatto questo adattamento per cui sono state gestite per gioco.

A quel punto l'apice viene toccato e la situazione inizia a peggiorare. Nel 1998-1999 emergono dei forti segni di cedimento della clientela: abbiamo che il Casinò aveva avuto circa 1.400.000 presenze nel 1994, nel 1998 siamo scesi attorno agli 850.000 che sono comunque una cifra strepitosa rispetto ai 600.000 di oggi; a quel punto iniziano discussioni e all'interno del Casinò la dirigenza si pone il problema di fare dei passi in avanti, di fare delle innovazioni. Questo però viene bloccato dal famoso contenzioso con "FINOPER", che ha portato a una serie di sentenze, quella definitiva della Cassazione, che ha fatto vincere la Regione su tutto il fronte, e che è diventata una questione storica. A quel punto si è cominciato a fare una serie di grossi passi in avanti, intanto si passò dalla gestione commissariale monocratica nel luglio 1999 a quella tripartita, con una specie di miniconsiglio di amministrazione, e poi si è passati alla costituzione della s.p.a., altro passaggio fondamentale nel 2003: in quel momento nasce il piano di sviluppo. La vecchia "Giunta Viérin" e la "Giunta Louvin" approvano il disciplinare predisposto e poi aggiornato dalla "Giunta Viérin"; si doveva partire con il piano di sviluppo, ma è lì che è arrivato lo stop politico, che ha portato alla disaggregazione della struttura organizzativa. Potete capire come può funzionare una società in cui non esiste un leader, un direttore generale che sta sempre lì a controllare tutto il processo, a fare da coordinatore in modo da far muovere in modo sincrono i vari reparti!

Ci sono state deleghe date a destra e a manca di Consiglieri di amministrazione, che in alcuni casi, come il Presidente del precedente "Cda", si facevano vedere forse una volta alla settimana in una situazione in cui, come ha fatto il buon Marchionne alla "FIAT", bisognava stare lì dalle 7 alle 1 del giorno dopo, perché era un momento fondamentale per il rilancio del Casinò. L'organizzazione è andata a spinte politiche: ho un amico che magari si chiama Natta, che ritengo che sia stato un ottimo elemento per il Casinò e nessuno ha motivo di contestare questo, adesso sta a Sanremo... vogliamo farlo tornare a Saint-Vincent? Benissimo! La motivazione non è più la competenza, un progetto organizzativo che abbia un suo senso economico politico, ma è solo dare spazio a qualcuno perché rientra nelle simpatie o nelle procedure che qualcuno si è immaginato! Noi chiediamo che questa mentalità scompaia. Oggi i Valdostani si aspettano passaggi fondamentali e diversi e io credo che la Regione possa prossimamente sperare di vedere che il cambiamento è possibile. Io sono ottimista perché penso che il Casinò non possa finire contro un muro, così come oggi è una macchina lanciata verso questo baratro che è l'arrivare al profitto zero, che diventerebbe causa dell'estrema insicurezza di tutte le maestranze.

Abbiamo la speranza che si possa raddrizzare la situazione, ma... da dove si parte? Si parte da una nuova organizzazione, che ridia alla "Casino S.p.a." le caratteristiche di una società che è nata per fare profitti e dare garanzia di prospettive di lavoro ai suoi dipendenti che vedono che le cose funzionano, e questo sperando che la società per azioni risponda alle nostre aspettative. Per far questo bisogna partire dal nominare un direttore generale e sotto di lui una squadra che lo supporti, alcune delle professionalità ci sono nella Casa da gioco, sicuramente ci sono dirigenti di alto livello; il problema è che anche il più grande giocatore di calcio se nella squadra non c'è il capitano né l'allenatore, è difficile che vinca una partita contro il Torino o contro il Chievo, che sono squadre dignitose, ma fra la serie "A" e la serie "B". Credo che invece ci sia la necessità di avere una società seria, con un "Cda" valido che dia delle prospettive e al di sotto un direttore generale e una serie di dirigenti che coordinatamente sviluppino i vari passaggi.

Il politico, in questo caso, dovrebbe fare ben altro, cioè al posto di interessarsi dei passaggi di categoria dei croupiers o di far passare un valletto nei croupiers o cose del genere - perché è questo di cui si sta trattando - dovrebbe dare gli indirizzi e le risorse per fare quello che si deve fare da più di 20 anni: fare quella totale ristrutturazione della Casa da gioco in modo che non ricordi più quello che è stato il progetto e la "realizzazione Masi, Chamonal e Giovannini"! Dobbiamo fare un progetto diverso che sia per gli anni 2010-2025 e che dia una risposta al mercato dell'oggi e del domani, e non può più essere quello! Tenere dei cantieri aperti, come è successo in quello che dovrebbe diventare questa sala di macchinette più in contatto con il tessuto urbano di Saint-Vincent, un cantiere aperto da una decina di anni, questo non ha il senso dell'efficacia e dell'efficienza, ma neppure il senso delle prospettive politiche che questo Consiglio ha dato alla Casa da gioco!

Dobbiamo ricordare che, bloccato il piano Trentaz in Commissione dall'Assessore, ed è sparito tanto che "Chi l'ha visto" potrebbe essere una trasmissione in cui porre il problema, è stato predisposto un secondo piano di sviluppo di cui questo Consiglio ha approvato le prime 2 fasi, che erano non relative al piano di sviluppo, ma ad alcuni interventi immediati che era obbligatorio fare per sopravvivere. La parte delle prospettive è stata rinviata per vedere come andava a finire il discorso dell'acquisizione del "Billia". Abbiamo acquisito il "Billia": hai visto la Giunta sudare per presentarci un piano di sviluppo? Hai visto questi Consigli di amministrazione predisporci... l'unica cosa che abbiamo visto sono le esternazioni del Presidente Martini che voleva far giocare i Valdostani al Casinò di Saint-Vincent, che voleva fare costruzioni megagalattiche di collegamento fra il "Billia" e il Casinò... ma questo è un modo serio di fare la politica del Casinò? Oggi sarebbe stato bello, al posto di avere questa mozione da discutere, avere un testo di un piano di sviluppo da poter analizzare con calma e con la consapevolezza che lì dovremo investire una quantità non secondaria di soldi.

La ristrutturazione del "Billia" è stata avviata, ma come ristrutturazione dell'albergo e non all'interno di un progetto che prenda quel comprensorio e ne faccia una struttura per il divertimento ad alto livello - che è l'opinione che abbiamo noi - o un progetto che risponda ad altre opinioni che possono esserci qui. No, si va a fare la manutenzione spicciola e torno sempre all'immagine: ormai questa maggioranza dà l'idea di essere formata da ottime persone dal punto di vista della manutenzione, bravissimi a tenere puliti i pavimenti in teac della barca, o ad oliare il motore e a tarare il carburatore del motore diesel o del motore a benzina della barca, ma senza nessuno che l'indirizzi verso il giusto porto, per cui in cabina di comando non c'è nessuno! Questo non è il modo di fare politica!

Il secondo punto di riflessione riguarda l'applicazione rigorosa del nuovo disciplinare. Questo è un punto importante che trovo molto significativo, perché soprattutto il penultimo Consiglio di amministrazione ha fatto delle cose che sono andate contro il disciplinare, non formalmente, ma nella sostanza. E non è solo il discorso che facevo nell'intervento precedente, legato al controllo delle mance e degli introiti per gioco e per tavolo, ma anche rispetto alla proprietà dei simboli. Il Casinò senza autorizzazione del Consiglio e al limite del disciplinare precedente alle modifiche del dicembre scorso, si è venduto - non si è mai capito se la maggioranza o la minoranza della proprietà del simbolo "Casinò di Saint-Vincent" - a una società che va ad aprire in Valle e nella Provincia di Torino alcune sale di macchinette, che saranno in concorrenza anche un po' sleale con il Casinò di Saint-Vincent. Questo non era formalmente impedito dal disciplinare, ma di fatto il disciplinare diceva che non si potevano cedere marchi che erano di proprietà della Regione. La dimostrazione di questo fatto è venuta dallo stesso Assessore Marguerettaz, che nelle modifiche del disciplinare aveva messo che simboli, know-how, eccetera, erano non più della Regione, ma della "Casino S.p.a.", che ne poteva fare quel che voleva. Questo cos'è? A nostra interpretazione questo era un modo per dare una copertura politica a una manovra non autorizzata dal Consiglio regionale che aveva portato a quel discorso.

Diciamo che possiamo trovare delle assonanze fra l'"Alitalia" e la "Casino S.p.a.", nel senso che sono 2 società che sono arrivate al livello del fallimento, perché se non avessimo fatto le modifiche del disciplinare che hanno consentito di contabilizzare una serie di entrate straordinarie, il 29 e 30 dicembre l'assemblea della "Casino S.p.a." doveva prendere atto dell'azzeramento del capitale e portare i libri in Tribunale. Ognuno ha la sua "Alitalia" e noi abbiamo avuto queste cose qua! Adesso abbiamo fatto come vari Governi italiani di vari colori, in cui nelle pregresse crisi di "Alitalia" a un certo punto hanno fatto l'iniezione di liquidità senza andare a modificare i grossi cardini interni della società, con i risultato che "Alitalia" ha continuato a perdere... è quello che succede al Casinò! E allora succederà per il Casinò, se non si rispetta il disciplinare, se non si rimette "la pendule à l'heure", che avremo gli stessi problemi, cioè che senza mettere gli strumenti, "Alitalia" sarà sempre peggio e alla fine dovremo venderla ai Francesi, perché non ci sono più speranze; oggi come oggi abbiamo che l'"Alitalia" è da vendere ai Francesi, credo che dietro la politica dissennata di questi anni dell'Assessore Marguerettaz ci sia lo stesso obiettivo: quello di portare a casa adesso quello che è possibile. Alla fine, quando l'animale non sarà più in grado di respirare, diremo: "siamo obbligati a vendere, perché probabilmente l'obiettivo finale di questa politica è quello di venderlo ai privati e di togliere alla nostra Regione questa che è stata una risorsa storica dal 1946 ad oggi"!

Presidente - La parola al Consigliere Ottoz.

Ottoz (PdL) - Credo che non saranno l'"Air France" e la "KLM" ad acquistare il Casinò di Saint-Vincent, anche perché le hostess sugli aerei fanno un lavoro diverso e forse non c'è una vocazione specifica. Ho apprezzato molto l'affresco storico del collega Sandri, che ha ripercorso la storia degli ultimi 20 anni del Casinò, che potrebbe costituire argomento per scrivere un "instant book" per fare il punto sulla situazione, anche se non tutte le sue affermazioni sono condivisibili.

Farò un breve intervento, e intanto vorrei - siccome si parla di Casinò e si è sfiorato il tema dei sindacati - fare le mie scuse personali alla collega Fontana perché stamani - lei è molto legata al discorso del sindacato - forse ha frainteso, o io mi sono spiegato male, il mio discorso sui sindacalisti del Casinò come un discorso nei confronti dei sindacalisti "tout court". Non era mia intenzione e me ne scuso, mi riferivo solo a una situazione, perché parlavo di costi sia della politica che dei sindacati al Casinò, e qui lo confermo. Mi ha fatto notare che è vero che i sindacalisti erano in distacco, ma che non è pagato dalle aziende, bensì direttamente dai lavoratori e ne prendo atto.

Una cosa forse non ha toccato il collega Sandri, quando ha parlato della situazione del Casinò, di una certa lassità di controlli sul funzionamento delle sale che si traducono in demotivazione e, dall'altro, in perdite economiche. Forse il collega Sandri non ha toccato un punto interessante, cioè il Casinò è passato da una gestione privata a quella che piaceva al Presidente Viérin Dino definire "una gestione privatistica". Viérin Dino è stato il primo in Regione ad usare la parola "privatistico", cioè una roba pubblica, ma che funziona come una privata. Vorrei ricordare - e sarebbe opportuno che l'Assessore facesse questo controllo e che potessimo avere queste informazioni, anche se ormai siamo a fine legislatura - un fatto: fino a quando la gestione del Casinò era privata, la percentuale delle mance rispetto alle cifre giocate era attorno a poco più del 50%. Ora è simpatico - se è vero e chiedo all'Assessore di confermare - che il mese successivo all'inizio della gestione - si chiamava "straordinaria" la prima - le mance sono schizzate di 13 o 15 punti e da allora sono rimaste a quel livello. È un fatto miracoloso: tu cambi tipo di gestione e la gente comincia a dare più mance. Oppure potrebbe essere il sintomo di un fatto che citava il collega Sandri, di una diversità sui controlli. Potrebbe essere uno dei sintomi che dimostrano un certo "laissez faire" da parte della gestione alle maestranze, al personale di sala che ha fatto sì che di colpo le mance siano salite dal 53 al 65, con punte fino all'80! Sta di fatto che le mance erano fisiologicamente attorno al 53%, di colpo in un mese sono diventate del 65% in su. Questo è un fatto che dovrebbe farci riflettere sull'opportunità nella gestione di una maggiore attenzione, che parrebbe non esserci in questo walzer di Consigli che cambiano, di dirigenti che non sempre sono presenti, di situazioni che sono già state illustrate.

Per non far perdere tempo ai colleghi, ricordo per l'ennesima volta - senza dire che "Cartagine deve essere distrutta" - che nell'affrontare il tema del Casinò il tema è sempre lo stesso: questa Regione, che è il proprietario del Casinò, che lo dia in concessione o meno, deve decidere se il Casinò deve essere un tesoretto di voti, un'azienda che produce ricchezza per la Valle e i suoi cittadini oppure deve essere un ammortizzatore sociale per mantenere in vita posti di lavoro che lì non sono giustificati e per i quali bisognerebbe attivarsi e trovare soluzioni altrove. Questo rimane il tema di fondo, c'è una sorta di schizofrenia, di tripla personalità della Regione che, a seconda dell'angolatura in cui si pone, considera il Casinò in modi diversi, comunque fra di loro inconcepibili e che non fanno che perpetuare questa situazione difficile.

Presidente - Se non vi sono altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale... mi dispiace ma lei si è prenotato dopo, altrimenti siamo qui ad aspettare... adesso il collega Bortot interviene come proponente.

(interruzione della Consigliera Squarzino Secondina, fuori microfono)

... ma quando si è pronunciato? Qui c'è un Consiglio, siamo tutto il giorno qui, c'è la possibilità di prenotarsi, quando uno parla, 6 persone si possono prenotare, io ho chiesto se qualcuno voleva intervenire... nessuno si è prenotato! Ho chiuso la discussione generale e adesso potete intervenire come proponenti. Ricordate che quando vi do la possibilità di intervenire... prenotatevi, altrimenti aspettiamo mezz'ora solo per vedere se qualcuno si prenota! Siamo qui per dare la possibilità a tutti di parlare, ma prenotatevi.

La parola al Consigliere Bortot.

Bortot (Arc-VA) - Vedo che c'è un Presidente per la maggioranza e c'è un Presidente per l'opposizione, perché quando c'è da aspettare per le votazioni che entrino quelli della maggioranza, si soprassiede, si guarda per aria, si fa finta di discutere con il vicino... io, che ero distratto un attimo per prenotare e chiedere una sospensione per concordare con l'opposizione la mozione, credo che si possa fare e che sia un minimo di cortesia e di buon senso, oppure... le regole sono quelle? Ditelo! Se le regole sono quelle, mi ci attengo, ma d'ora in avanti...

(interruzione del Consigliere Vicquéry, fuori microfono)

Presidente - ... lei può prenotarsi quando vuole se c'è il tempo...

Bortot (Arc-VA) - ... chiedo una sospensione per concordare la mozione...

Presidente - ... la discussione generale è chiusa, se volete concordare per quale delle 2 votare è un altro conto, ma non si possono più portare degli emendamenti, perché il Regolamento prevede che, chiusa la discussione generale, non si possono più fare emendamenti.

Marguerettaz (fuori microfono) - ... bravo!

Bortot (Arc-VA) - ... sì, bravissimo!

Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Chiedo sospensione per i gruppi dell'opposizione che devono mettersi d'accordo su come votare i rispettivi emendamenti.

Presidente - La sospensione è accolta... 5 minuti, visto che c'era il tempo di discuterla...

Bortot (Arc-VA) - ... questo lo decidiamo noi, quanto tempo ci mettiamo...

(proteste vivacissime dai banchi della maggioranza)

Presidente - ... 5 minuti, perché siete vicini di banco, avete fatto una risoluzione, avevate il tempo di verificare, c'era la pausa cena, c'era il tempo di discutere. La sospensione viene accordata, ma per 5 minuti, a meno che si voglia fare dell'ostruzionismo...

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 21,54 alle ore 22,00.

Presidente - Ringrazio i colleghi della minoranza per la puntualità.

La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (PD) - Per mozione d'ordine, poi faremo eventualmente dichiarazione di voto. Per accordo un po' "obtorto collo" con il gruppo "Arcobaleno", il "PD" ritira l'emendamento sostitutivo alla mozione in oggetto che ho presentato con la collega Fontana.

Presidente - L'emendamento sostitutivo alla mozione presentato dal "PD" viene ritirato; ne do lettura per il verbale:

Mozione

Preso atto della difficoltà in cui si trova la Casinò Spa, che ha visto negli ultimi cinque anni la successione di ben quattro Consigli di Amministrazione, e per lungo tempo l'assenza di un Direttore Generale, ed il crollo verticale degli incassi, delle presenze e degli utili per la Società e per l'Amministrazione regionale;

Ritenuto opportuno ripartire dalla più stretta osservanza del disciplinare che regola i rapporti tra l'Amministrazione regionale e la Casa da Gioco di Saint-Vincent;

Ribadito l'obiettivo che la Casinò Spa sia dotata di una struttura dirigenziale autorevole che dia continuità alla gestione aziendale;

il Consiglio regionale

Impegna

la Giunta a

1) indicare alla Casinò Spa la necessità della nomina di un Direttore Generale con ampi poteri a capo della struttura dirigenziale interna;

2) pretendere il rispetto integrale del disciplinare a partire dalla conta per tavolo e per gioco degli introiti e delle mance.

F.to: Sandri - Fontana Carmela

Discuteremo pertanto sul testo sostitutivo alla mozione presentato dai colleghi dell'"Arcobaleno".

La parola al Consigliere Bortot, per dichiarazione di voto.

Bortot (Arc-VA) - Credo che una buona parte del Consiglio non abbia letto il testo... volevo leggervelo, anche perché vorrei capire come fate a non votarlo... ma questo è un problema vostro... "Preso atto della difficoltà in cui si trova il "Casinò S.p.a.", nonostante un nuovo Consiglio di Amministrazione; Ritenuto che, date le cambiate condizioni di mercato e i nuovi soggetti che operano in detto settore, vadano ripensati il ruolo e le strategie della Casa da gioco di Saint-Vincent; Preso atto che toccherà al nuovo Consiglio regionale definire le linee strategiche con le quali impegnare il nuovo Consiglio di Amministrazione"; - quindi vi sgraviamo dal fare scelte strategiche che non siete riusciti a fare in 5 anni, pensiamo un po' se siete in grado di farle in 8 giorni! - "Ricordato che è stato approvato il nuovo Disciplinare"; - è questa parte che volevo leggervi, ripeto, ricordato che è stato approvato il nuovo Disciplinare alla fine del mese di dicembre, penso che molti Consiglieri non se lo ricordino - "il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale ad attivarsi affinché il Consiglio di Amministrazione del Casinò S.p.A. applichi rigorosamente il nuovo Disciplinare in tutte le sue parti ed in particolare definisca la vertenza con gli impiegati tecnici dei giochi americani".

Ve lo rileggo, perché il nuovo disciplinare alla fine dell'anno lo avete approvato voi, come maggioranza, quindi spetta a voi, come Governo e come maggioranza, verificare che venga applicato! Su questo argomento abbiamo già fatto un'interrogazione, ci avete mandato a quel paese... è un problema vostro! Ma spetta a voi far applicare le cose che avete approvato e noi vi ricordiamo per l'ennesima volta che una parte importantissima del disciplinare, che è il controllo delle mance tavolo per tavolo, il nuovo "Cda" non lo sta applicando! Con questa mozione vi ricordiamo come maggioranza e come Governo che spetta a voi far applicare il nuovo disciplinare che voi avete approvato. Legato all'applicazione del nuovo disciplinare vi è il fatto che ci si misura con delle componenti o delle corporazioni all'interno del Casinò e, anche qui, bisogna capire se il Consiglio regionale ha competenze primarie sull'applicazione di un disciplinare che riguarda una società di cui è proprietario al 99% o se qualche clientela ha il sopravvento, per cui come maggioranza e come Governo fate finta che nulla sia successo, che tutto venga applicato alla lettera quello che avete approvato; di conseguenza, qualcuno dovrà alzarsi a dire che questa mozione non ha luogo di essere, dato che siete già intervenuti per far applicare integralmente il nuovo disciplinare. Perché su questo argomento sembra quasi che quelli a cui interessa di più la Casa da gioco siamo noi dell'opposizione, mentre a voi della maggioranza, che avete approvato il nuovo disciplinare a fine dicembre, non interessa assolutamente capire e sapere come viene applicato... come se la responsabilità non fosse vostra!

Noi dell'opposizione, per la seconda volta in pochi mesi, vogliamo attirare la vostra attenzione perché ci è stato segnalato che per quanto riguarda il conteggio delle mance, il nuovo disciplinare non viene applicato. Vorremmo che ci rispondeste se è vero e, in quel caso, cosa avete fatto per far applicare il disciplinare che voi avete approvato; se non è vero, ci dite che ci siamo sbagliati, che vi facciamo perdere solo del tempo. Se abbiamo ragione noi vorremmo che ci diceste come intendete operare; noi i suggerimenti ve li possiamo dare. Ad esempio, voi avete nominato un nuovo Consiglio di amministrazione, che credo si sia diviso le deleghe, e ci sarà qualcuno che ha la delega alla gestione del personale e alla gestione del disciplinare. A voi spetta controllare, quindi intervenire, eventualmente se anche il Consiglio di amministrazione ha dato disposizioni per applicare il nuovo disciplinare, vorremmo capire dove viene meno l'anello mancante delle deliberazioni del "Cda" che si devono tradurre in atti operativi all'interno della Casa da gioco e quindi capire se questo anello di congiunzione è interrotto perché qualche dirigente e qualche facente funzione nella Casa da gioco bada più a logiche diverse che non quelle del Consiglio di amministrazione, sulle quali hanno dato indicazioni la maggioranza e il Governo, applica e traduce in atti concreti il disciplinare che prevede il controllo delle mance tavolo per tavolo.

Credo di essere stato sufficientemente chiaro. Ripeto: voglio vedere come fate a non votare questa mozione, perché se siete stati disattenti e dovevate intervenire senza che vi sollecitassimo, dovreste dirci che è stato fatto, che questa cosa non ha più luogo di essere, perché avete proceduto; se non avete proceduto e noi vi segnaliamo un'inadempienza, a questo punto mi pare logico che il Consiglio, la maggioranza, il Governo svolga bene il proprio lavoro di responsabilità per quanto riguarda la gestione della Casa da gioco, che è di proprietà del Consiglio regionale per il 99%, quindi intervenga. Se poi decidete di non approvare questo testo... se avete la benevolenza di dirci, pur non approvando il nostro testo, come pensate e in quanto tempo di dare applicazione integrale al nuovo disciplinare che voi - ripeto - avete approvato non più di 3 mesi fa...

Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Intanto vorrei ringraziare i colleghi del "Partito Democratico", perché hanno accettato di ritirare il loro emendamento, visto che non siamo riusciti a comporre un testo unico, e la cosa un po' mi spiace perché c'erano alcuni temi interessanti posti nel testo presentato dal "Partito Democratico", nel senso che veniva ripreso, anche qui con molta forza, la questione del disciplinare, ma soprattutto veniva messa in luce la necessità di una struttura dirigenziale ed autorevole, che era un po' un "leitmotiv" di una serie di iniziative che come opposizione il nostro gruppo, il gruppo del "Popolo della Libertà" e il "Partito Democratico" avevano fatto, perché riteniamo che o c'è una struttura dirigenziale autorevole per dare una spinta a tutte le attività del Casinò oppure il Casinò continua ad essere gestito un po' da uno un po' dall'altro. Saranno anche persone perbene, quelle che sono nel Consiglio di amministrazione, ma se di fatto non hanno l'autorevolezza e l'autorità e anche l'appoggio politico per intervenire e cambiare, è chiaro che non ce la fanno neanche a portare avanti l'obiettivo per cui sono state nominate! In questo senso ci sarebbe piaciuto sottolineare questo aspetto, ma non è stato possibile; come pure ci sarebbe piaciuto sottolineare del nuovo disciplinare il fatto di passare alla conta per tavolo delle mance e non più per gioco. Era un concetto che è implicito nel nostro testo, ma che sarebbe stato più utile se lo avessimo potuto esplicare. Non è stato possibile e lo abbiamo detto come volontà politica.

Un ringraziamento particolare all'Assessore Marguerettaz, perché stasera, di fronte alle sollecitazioni che sono state poste sul Casinò, ha risposto in modo puntuale, preciso, esaustivo a tutte le obiezioni alle domande, alle osservazioni che il gruppo ha formulato. È riuscito a darci le motivazioni per quanto riguarda il cambiamento in questi anni dei vari "Cda", è riuscito anche in un silenzio eloquente a delineare qual è l'obiettivo e il futuro del Casinò, qual è il piano strategico che è stato proposto al Consiglio di amministrazione e qual è il futuro del Casinò in questa Regione! Volevamo proprio ringraziarlo per queste sue informazioni così preziose, che ci aiutano a meglio delineare qual è il futuro della Casa da gioco!

Prendiamo come auspicio quella battuta un po' a intercalare che è venuta dai banchi della maggioranza, in cui si diceva in modo provocatorio "ma chi dice che non lo votiamo?", questo significa allora come auspicio che questo testo può essere votato dalla maggioranza, alla quale riconosciamo questa intelligenza di voler accogliere una proposta dell'opposizione, di farla propria in modo da svuotarne la valenza innovativa e da svuotare la funzione ispettiva dell'opposizione. Grazie ancora, Assessore Marguerettaz!

Presidente - La parola all'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Per dichiarazione di voto.

Le considerazioni che sono state fatte credo siano importanti, ma non hanno il carattere di novità, sono tutte questioni che sono state ampiamente dibattute in questo Consiglio, quindi riteniamo - pur nel corretto svolgimento degli organi collegiali - di aver preso nota delle varie posizioni, senza tuttavia riscontrare la necessità di dover intervenire su temi assolutamente dibattuti. Così come è dibattuta l'applicazione del disciplinare, abbiamo avuto più di un atto ispettivo su questo tema: è sufficiente, collega Bortot, che lei vada a prendere i verbali; lei e il collega Sandri, a nome dei vostri gruppi politici, avete posto questo problema e vi è stata data una risposta, c'è agli atti.

C'è un'attività del Consiglio di amministrazione che è indirizzata alla piena applicazione del disciplinare, per quanto attiene la conta mance è necessario intervenire nel contratto di lavoro, questo è quanto vi ho detto e quanto vi ribadisco, tanto che nel nuovo disciplinare è stato meglio esplicitato. Per imporre ai lavoratori una determinata mansione vi è la necessità che queste mansioni siano previste nel loro contratto di lavoro, mentre ad oggi così non è. Rispetto a questo testo, si tratta - come ama dire il nostro Capogruppo - di una mozione ultronea, nel senso che abbiamo un'attività che è indirizzata sia alla definizione puntuale di tutti gli adempimenti, sia alla definizione della vertenza con i dipendenti dei giochi americani. Rispetto a questo noi proponiamo un'astensione.

Presidente - La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (PD) - A parte il fatto che l'Assessore Marguerettaz non conosce ovviamente il disciplinare, perché lì è scritto: "nel rispetto della normativa nazionale e dei contratti di lavoro", quindi non c'entra niente il contratto di lavoro, non fa parte della normativa. Da molti anni, come si sa, i contratti di lavoro non sono più normativa statale, forse se siano mai stati, quindi su questo vedremo in altre sedi cosa fare... ma è interessante ricordare quello che diceva il nostro Assessore non più tardi di un paio di anni fa: "andiamo a vedere le dichiarazioni fatte a commento del bilancio del Casinò 2006". Ovviamente voteremo a favore della mozione così come emendata dai colleghi dell'"Arcobaleno". Diceva: "Abbiamo perso 2,296 milioni di euro, risultato ancora negativo, ma nettamente migliore rispetto a quello dell'esercizio precedente, che aveva registrato una perdita di 5,8 milioni", quindi ipotizzava che da quel momento le cose si sarebbero riprese; invece, sappiamo come è andata a finire!

Gli introiti lordi hanno registrato una flessione di 4 milioni di euro, passando da 120 a 116 milioni. Dice l'Assessore Marguerettaz: "Imputabile anche agli effetti della situazione di tensione sindacale che ha caratterizzato l'ultimo periodo dell'anno, che ha portato alla chiusura della Casa da gioco per 8 giornate piene e a numerose altre interruzioni del lavoro, nonché al pagamento della vincita straordinaria sulle slot, un jack-pot da 1 milione di euro". Sembrava una cosa contingente, cioè siamo all'inizio del 2007, deve commentare il 2006, dice va tutto bene, piccole cosette, era contingente rispetto a quelle poche giornate di lavoro... invece sappiamo che è andata ben peggio! Dice poi: "L'attenta politica di monitoraggio sui costi aziendali effettuati dal Consiglio di amministrazione ha consentito di realizzare, nel corso dell'esercizio, considerevoli risparmi, quasi 4,7 milioni di euro"; infatti, li ha fatti fuori subito tutti e 5, si erano comportati talmente bene che ha trovato il modo di farli fuori come Consiglieri di amministrazione della "Casino S.p.a.". "Il bilancio evidenzia un leggero incremento del costo del lavoro, 500mila euro, dovuto al costo del rinnovo contrattuale del primo anno del biennio 2006-2007 e altre cose del genere. Nel 2006 l'organico è sceso di 37 unità". Conclude infine l'Assessore Marguerettaz: "L'esercizio 2006 è condizionato anche da poste economiche derivate da differenti interpretazioni di carattere fiscale emerse a seguito della verifica a cui la società è stata sottoposta". Sembra che tutto questo sia venuto fuori, ma che siano tutte cose contingenti, 2 scioperi, una verifica fiscale... e arriva a dire che "la perdita 2006 è da ascriversi pressoché integralmente alle imposte, perché il risultato prima del calcolo delle stesse registrava una situazione di sostanziale pareggio". Ma signori miei, sono arrivato e ho risanato tutto! Aurelio Marguerettaz... gennaio 2007... queste sono le sue dichiarazioni! Come possiamo credere alle parole dell'Assessore! Questa, i Valdostani lo devono sapere, è l'ennesima battaglia sul Casinò semplicemente per salvare il Casinò; finché sarà in mano a un Assessore e a una maggioranza che di questo Casinò vogliono fare "polpette politiche" per interessi di parte e non per interessi della Regione, credo che non ne usciremo vivi!

Per quanto riguarda la mozione, dispiace che per quel piccolo secondo che è passato fra la dichiarazione di chiusura della discussione generale e l'appoggio del dito del collega Bortot, siamo arrivati a dover fare una scelta fra 2 testi. Ho dovuto scegliere fra il segnalare il problema dell'organizzazione e quindi della nomina di un direttore generale e di dare un'organizzazione normale, come si fa in una normale società, ed esprimere una solidarietà agli addetti dei giochi americani. Abbiamo fatto quest'ultima scelta, perché mi sembra che loro, in questo momento, necessitano di un appoggio e di un'attenzione che nessuno dà loro. Da questa battaglia che c'è, credo che debba e possa venir fuori un accordo positivo per i lavoratori, ma soprattutto un modo diverso di gestire la Casa da gioco. Oggi come oggi, andando contro tutte le dichiarazioni delle maggioranze che ci sono state in questa Regione - e purtroppo ce ne sono state tante in questa legislatura e nelle precedenti, perché non abbiamo chiuso una legislatura con la stessa maggioranza dal 1998 -, i giochi francesi non sono più la parte preponderante del guadagno del Casinò, ma lo sono ormai i giochi americani, con una piccola differenza. Il numero di lavoratori per ottenere questo risultato è decisamente inferiore, ma soprattutto il costo del lavoro è nettamente inferiore, perché la media degli emolumenti dei francesi è nettamente superiore a quella degli americani; quindi abbiamo che questo asse portante della Casa da gioco di fatto si deve portare sulle spalle pesi che sono superiori a quelli che merita.

Pertanto piena solidarietà al movimento sindacale che sta alla base dello sciopero e delle attività sindacali a difesa della piattaforma che hanno presentato al "Cda", e un invito a questa maggioranza che, al di là del fatto di approvare o meno questa mozione, prendano in mano questa situazione dei giochi americani, perché il Casinò, nel suo Consiglio di amministrazione, apra un tavolo di confronto con le maestranze e con la presenza del responsabile dell'Ufficio personale e delle rappresentanze sindacali interne ed esterne all'azienda, in modo che si possa arrivare nel più breve tempo possibile a una soluzione.

Infine, tornando al discorso di prima, non sappiamo se il disciplinare continuerà ad essere stravolto o meno, l'auspicio è che si possa contare anche "per tavolo", però la questione del "per gioco", quella, la dovete risolvere subito, perché lì non c'è alcuna giustificazione. Qui abbiamo che il black-jack e la roulette americana sono conteggiati nello stesso tipo di conteggio per mance ed introiti, questo è scorretto anche rispetto al vostro metodo di interpretare il disciplinare, quindi mi auguro che la maggioranza, la Giunta, l'Assessore Marguerettaz indichino al Consiglio di amministrazione e al dr. Ferina, Direttore responsabile dei controlli regionali, che almeno per il black-jack e la roulette francese non ci sia più questo accorpamento. Questo è un passaggio che riteniamo essenziale e che renderebbe meno difficile tutta la questione, perché se un miracolo portasse il 25 maggio a un cambiamento epocale, per cui si andasse al 2° turno, e l'8 giugno questo 2° turno non si risolvesse favorevolmente a voi, ecco che noi saremmo nelle condizioni di poter fare qualcosa di più per la Regione!

Naturalmente, nelle valutazioni che faremo in questo caso su come andare avanti nel prosieguo delle cose, il vostro comportamento di queste settimane potrà avere una sua valenza. L'invito è quindi di capire che il mondo va avanti e che in quel mondo che va avanti non è detto che i ruoli siano gli stessi che stiamo vivendo attualmente, che c'è la possibilità di cambiare le cose. Questo è un invito all'Assessore Marguerettaz a dare disposizioni, perché almeno sulla conta del black-jack e della roulette americana si differenzino i giochi come dovrebbe essere e come, invece, non è stato fatto!

Presidente - Pongo in votazione il testo sostitutivo presentato dai colleghi dell'"Arcobaleno", che recita:

Mozione

Preso atto della difficoltà in cui si trova il Casinò S.p.A., nonostante un nuovo Consiglio di Amministrazione;

Ritenuto che, date le cambiate condizioni di mercato e i nuovi soggetti che operano in detto settore, vadano ripensati il ruolo e le strategie della Casa da gioco di Saint-Vincent;

Preso atto che toccherà al nuovo Consiglio regionale definire le linee strategiche con le quali impegnare il nuovo Consiglio di Amministrazione;

Ricordato che è stato approvato il nuovo Disciplinare;

il Consiglio regionale

Impegna

la Giunta regionale a:

ad attivarsi affinché il Consiglio di Amministrazione del Casinò S.p.A. applichi rigorosamente il nuovo Disciplinare in tutte le sue parti ed in particolare definisca la vertenza con gli impiegati tecnici dei giochi americani.

F.to: Bortot - Squarzino Secondina - Venturella

Consiglieri presenti: 30

Votanti: 6

Favorevoli: 4

Contrari: 2

Astenuti: 24 (Borre, Caveri, Cerise, Cesal, Charles Teresa, Comé, Ferraris, Isabellon, La Torre, Lanièce, Lattanzi, Maquignaz, Marguerettaz, Ottoz, Pastoret, Praduroux, Rini, Salzone, Stacchetti, Tibaldi, Vicquéry, Viérin Adriana, Viérin Laurent, Viérin Marco).

Il Consiglio non approva.