Objet du Conseil n. 3176 du 14 avril 2003 - Resoconto
OGGETTO N. 3176/XI Approvazione del disciplinare regolante i rapporti tra la "Casino de la Vallée S.p.A." e la Regione autonoma Valle d'Aosta, ai sensi dell'articolo 10 della legge regionale 30 novembre 2001, n. 36, recante "Costituzione di una società per azioni per la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent". (Reiezione di ordine del giorno)
Deliberazione Il Consiglio
Richiamata la legge regionale 30 novembre 2001, n. 36, recante "Costituzione di una società per azioni per la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent" s.m.i.;
Richiamato l'articolo 10, della citata l.r. n. 36/2001, il quale prevede che i rapporti tra la Casino de la Vallée S.p.A. e la Regione autonoma Valle d'Aosta relativi alla gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent siano regolati da un apposito disciplinare, approvato dal Consiglio regionale e sottoscritto dal Presidente della Regione e dal Presidente della società, al fine della determinazione e della garanzia dell'adempimento delle reciproche obbligazioni, degli obiettivi operativi e delle condizioni che la società deve rispettare;
Richiamata la deliberazione della Giunta regionale n. 5238 del 30 dicembre 2002, con la quale si è, tra l'altro:
- stabilito che, nelle more dell'approvazione e fino alla sottoscrizione del disciplinare di cui all'articolo 10 l.r. 36/2001, i rapporti tra la Regione e la Casino de la Vallée S.p.A. saranno regolati dal 1° gennaio 2003 dal disciplinare già in vigore con GS - approvato dal Consiglio regionale con deliberazione n. 589/XI del 29 aprile 1999 e modificato con DCR n. 1579/XI del 4 ottobre 2000 e con DCR n. 2744/XI del 24 luglio 2002 - per tutto quanto compatibile, eccezion fatta degli articoli 1, 2 e 15, con la precisazione che ogni riferimento contenuto in tale disciplinare a "Gestione straordinaria" deve intendersi riferito a "Casino de la Vallée S.p.A";
- disposto che il disciplinare di cui all'articolo 10 l.r. 36/2001, da sottoporsi all'approvazione del Consiglio regionale entro il 31 marzo 2003, produrrà i propri effetti a far data dal 1° gennaio 2003, con conseguente conguaglio delle posizioni attive e passive originatesi nel periodo transitorio;
Vista la proposta di disciplinare regolante i rapporti tra la Casino de la Vallée S.p.A. e la Regione autonoma Valle d'Aosta, presentata dalla Giunta regionale;
Ritenuto opportuno approvare la proposta di cui sopra, ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 10 l.r. 36/2001;
Richiamata la deliberazione della Giunta regionale n. 5116 in data 30 dicembre 2002 concernente "Approvazione del bilancio di gestione per il triennio 2003/2005, con attribuzione alle strutture dirigenziali di quote di bilancio e degli obiettivi gestionali correlati e di disposizioni applicative";
Visto il parere favorevole rilasciato dal Capo di Gabinetto e dal Commissario regionale presso la Casa da Gioco di Saint-Vincent, ai sensi del combinato disposto degli articoli 13, comma 1, lettera e) e 59, comma 2 della legge regionale 23 ottobre 1995, n. 45, sulla legittimità della presente deliberazione;
Visto il parere della IV Commissione consiliare permanente;
Delibera
1) di approvare l'allegata proposta di disciplinare regolante i rapporti tra la Casino de la Vallée S.p.A. e la Regione autonoma Valle d'Aosta, ai sensi dell'articolo 10 della legge regionale 30 novembre 2001, n. 36, recante "Costituzione di una società per azioni per la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent", che costituisce parte integrante del presente atto;
2) di autorizzare il Presidente della Regione a sottoscrivere il predetto disciplinare.
Disciplinare per la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent, ai sensi dell'articolo 10 della legge regionale 30 novembre 2001, n. 36 "Costituzione di una società per azioni per la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent".
Articolo 1 Oggetto
In attuazione dell'articolo 10 della legge regionale 30 novembre 2001, n. 36 "Costituzione di una Società per Azioni per la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent", il presente disciplinare regola i rapporti per l'esercizio della Casa da gioco di Saint-Vincent tra la Regione Autonoma Valle d'Aosta (di seguito Regione) e la Casino de la Vallée s.p.a. (di seguito Casino s.p.a.), costituita in data 2 dicembre 2002, Registro Imprese e Partita IVA n. 01045790076 e operante ai sensi della l.r. 36/2001 e successiva modifica intervenuta, che agisce con la denominazione "Casino de la Vallée s.p.a.".
Articolo 2 Decorrenza e validità
Il presente disciplinare esplica la propria efficacia dal giorno 1° gennaio 2003 ed ha validità di diciotto anni. La validità potrà essere prorogata da Regione con provvedimento da comunicare almeno un anno prima della scadenza alla Casino s.p.a..
Regione e Casino s.p.a. provvederanno, con cadenza triennale, a verificare di concerto l'attualità delle disposizioni del presente disciplinare, anche al fine di attivare la procedura per la loro eventuale modificazione.
Articolo 3 Modalità di esercizio della Casa da gioco
Casino s.p.a. è tenuta a gestire la Casa da gioco con decoro, serietà e correttezza.
L'esercizio dei giochi (Roulette francese, Fairoulette, Trente et Quarante, Chemin de fer, Poker, Roulette americana, Black-Jack, Punto-Banco, Craps, Saint-Vincent poker, Slot-Machines e altri giochi elettronici) ha luogo in Saint-Vincent nei locali della Casa da gioco.
L'eventuale utilizzo di altre strutture e l'introduzione di nuovi giochi dovranno essere preventivamente autorizzati dalla Giunta regionale.
I beni immobili ed i beni mobili, sia materiali, sia immateriali, concernenti l'attività di gioco e tutte le attività ad essa funzionalmente connesse, di proprietà di Regione, sono concessi in comodato a Casino s.p.a.. Sono compresi nei beni mobili i marchi e il sistema informativo, nelle sue componenti hardware e software, il know-how e le banche dati.
Detti beni sono da Regione concessi in disponibilità a Casino s.p.a. per l'utilizzo esclusivo inerente ad esigenze della gestione e non possono comunque essere da Casino s.p.a. concessi in uso a terzi, salvo specifica autorizzazione della Giunta regionale.
Tali beni sono consegnati a Casino s.p.a. come individuati e descritti nell'inventario e nello stato di consistenza, redatti in contraddittorio fra le parti.
Regione, in accordo con Casino s.p.a., si riserva l'uso di adeguati locali necessari ai propri servizi. L'arredamento, la manutenzione ordinaria, l'attrezzatura e tutte le spese vive relative all'uso ed all'utilizzazione dei detti locali (telefono, energia, pulizia e ogni altro servizio) sono a carico di Casino s.p.a..
Relativamente al sistema informativo, l'aggiornamento, l'inserimento dei dati, la manutenzione ordinaria e straordinaria dello stesso, nonché le eventuali modifiche innovative di sviluppo degli elementi hardware e software, saranno a cura e spese di Casino s.p.a..
Articolo 4 Gettoni
Le dotazioni di gettoni di valore, di colore e delle slot in uso presso la Casa da gioco sono fornite da Regione, che si riserva la facoltà di sostituirle per sopravvenuti motivi tecnici.
Casino s.p.a. è tenuta a custodire e ad utilizzare esclusivamente i gettoni di proprietà regionale e, al momento della scadenza del presente disciplinare, a restituire a Regione le dotazioni di gettoni complete o a corrispondere il valore nominale dei pezzi eventualmente mancanti.
Articolo 5 Affidamento di attività a terzi
Le attività di gioco devono essere esercitate direttamente da Casino s.p.a., che non può delegarle a terzi.
Le attività accessorie e complementari non collegate direttamente all'attività produttiva concernenti esercizi pubblici e commerciali o servizi al pubblico collaterali e di supporto alla gestione della Casa da gioco, escluso il cambio assegni di cui all'articolo 6, possono, anche se svolte nei locali di pertinenza di quest'ultima, essere affidate a terzi.
Sono fatti salvi i contratti in essere alla data del 1° gennaio 2003.
Articolo 6 Cambio assegni
Al fine di incrementare la produttività della Casa da gioco, Casino s.p.a., nel pieno rispetto delle leggi vigenti in materia, è tenuta a garantire, tramite il proprio ufficio cassa assegni ed a proprio rischio, la provvista di gettoni di gioco alla clientela, contro il rilascio di assegni di conto corrente o circolari.
Resta esclusa ogni partecipazione di Regione ai rischi e ai danni conseguenti a tali operazioni.
Articolo 7 Arredi e attrezzature
Ferma restando la concessione in comodato dei beni di cui all'articolo 3, Casino s.p.a. provvederà, a propria cura e spese, all'arredamento ed all'attrezzatura di tutti i locali della Casa da gioco, nessuno escluso.
Casino s.p.a. provvederà altresì a rinnovare e potenziare a sue spese le attrezzature relative ai giochi di qualsiasi natura, slot-machines e giochi elettronici compresi.
Casino s.p.a. dovrà tenere costantemente aggiornati gli inventari dei beni mobili, di sua proprietà e di proprietà di Regione, concernenti l'attività di gioco e tutte le attività ad essa funzionalmente connesse. I beni di proprietà di Regione sostituiti dovranno essere riconsegnati, con la redazione di apposito verbale, a Regione stessa, salvo sua diversa disposizione.
Articolo 8 Manutenzione e assicurazioni
Casino s.p.a. è tenuta a mantenere in costante e perfetta efficienza tutte le attrezzature ed impianti e ad assicurare altresì le migliori condizioni igieniche ed ambientali, sia per il pubblico che per il personale dipendente.
L'onere della custodia e della manutenzione ordinaria dei beni immobili e degli impianti, nonché della manutenzione ordinaria e straordinaria dei beni mobili è a carico di Casino s.p.a..
L'onere della manutenzione straordinaria degli immobili di proprietà regionale e dei relativi impianti è a carico di Regione. Qualora, per motivi di urgenza, previo assenso della Giunta regionale, gli interventi di manutenzione straordinaria siano realizzati da Casino s.p.a., Regione riconoscerà il rimborso del relativo onere sulla base di un parere di congruità sui costi formulato dai competenti uffici regionali.
Sono considerati oneri di manutenzione ordinaria tutte le spese di natura ricorrente che vengano sostenute per pulizia, verniciatura, riparazione e sostituzione di parti deteriorate dall'uso, nonché tutte le ulteriori spese che servano a mantenere i cespiti in buono stato di funzionamento.
Sono considerati oneri di manutenzione straordinaria tutte le spese relative ad interventi che comportino un aumento di vita utile del cespite, ovvero resi necessari da sopravvenute esigenze normative o di sicurezza.
Regione si riserva inoltre il diritto di valutare, per materiali ed arredi soggetti a deperimento, le condizioni di usura e di richiedere gli immediati interventi di sostituzione o di manutenzione da effettuarsi a carico di Casino s.p.a.
È a carico di Regione la polizza globale fabbricati degli immobili di proprietà regionale, anche a favore della Casino s.p.a. e con rinuncia alla surroga.
Sono a carico di Casino s.p.a. tutte le altre coperture assicurative connesse alla conduzione della Casa da gioco e di tutti i beni ad esse pertinenti quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo: incendio, scoppi di gas, furti e rapine, responsabilità terzi e danni di qualsiasi natura.
Articolo 9 Proventi di gestione
Gli introiti lordi di gestione sono rappresentati dai proventi lordi di tutti i giochi in essere o di quelli che saranno eventualmente introdotti in seguito.
Dal conteggio dei proventi lordi sono esclusi i proventi degli ingressi, delle mance, dei proventi delle attività complementari ed accessorie, nonché delle entrate per spettacoli e trattenimenti comunque organizzati da Casino s.p.a., all'interno o fuori della Casa da gioco.
Casino s.p.a. versa le quote dei proventi di gioco di spettanza regionale alla tesoreria di Regione, con le modalità di cui al successivo articolo 10. Tali quote assumono, all'atto del versamento, natura di entrata di diritto pubblico.
Le orfanelle, cioè le vincite non ritirate dai giocatori, dopo annotazione su apposito registro, verranno incluse nei proventi del tavolo da gioco di pertinenza ed il 10 percento del loro ammontare sarà devoluto a titolo di mancia.
La stessa procedura sarà seguita per le poussettes, puntate non regolari effettuate dal giocatore dopo l'uscita del numero, quando non sia possibile l'individuazione del giocatore per la restituzione della puntata.
Nel caso si verificasse l'immissione in gioco di denaro e gettoni falsi o fuori corso, o si verificassero eventuali ammanchi di cassa, nessuna detrazione potrà essere operata sui proventi di spettanza di Regione, dovendosi intendere che il rischio e il conseguente danno ricadono unicamente ed interamente su Casino s.p.a..
Articolo 10 Versamento
Le quote dei proventi lordi giornalieri dei giochi spettanti a Regione, raggruppati per dieci giorni, saranno versati entro e non oltre i cinque giorni successivi alla scadenza del decimo giorno.
Nel caso di ritardo nei pagamenti, Casino s.p.a. sarà tenuta a corrispondere a Regione, sugli importi pagati in ritardo, gli interessi, in ragione annua, commisurati al tasso ufficiale di sconto, maggiorato di 10 punti.
Trascorso il termine di 15 giorni senza che si sia provveduto al versamento dell'importo dovuto, la Regione costituirà in mora la Casino s.p.a. a mezzo di lettera raccomandata con avviso di ricevimento e potrà avviare le procedure di cui all'articolo 20.
I tassi di cui sopra saranno applicati con un limite massimo pari al tasso effettivo globale medio rilevato trimestralmente dalla Banca d'Italia su operazioni in conto corrente oltre Euro 5.200, maggiorato del 50 percento.
Articolo 11 Quota dei proventi spettanti a Regione
Per le attività di cui al presente disciplinare, Casino s.p.a. versa a Regione una quota pari al 52 percento degli introiti lordi dei giochi.
Nel caso in cui i proventi complessivi dei giochi superino gli introiti della Casa da gioco nell'ultimo esercizio, a Casino s.p.a. verrà riconosciuto, limitatamente all'esercizio in cui sia avvenuto il supero, un ulteriore 2 percento sui relativi maggiori proventi conseguiti.
Qualora, sul totale dei proventi di gioco annuali, l'incidenza dei proventi dei giochi "lavorati" (derivante dai proventi complessivi dei giochi, detratti quelli delle slot-machines e degli altri giochi elettronici) sia uguale o superiore al 50 percento, sui proventi dei giochi "lavorati" a Casino s.p.a. verrà riconosciuto:
- un ulteriore 2 percento, per un'incidenza dei giochi "lavorati" compresa tra il 50 percento e il 55 percento escluso;
- un ulteriore 3 percento, per un'incidenza dei giochi "lavorati" compresa tra il 55 percento e il 60 percento incluso;
- un ulteriore 4 percento per un'incidenza dei giochi "lavorati" superiore al 60 percento.
Le predette ulteriori quote non sono tra loro cumulabili e le somme relative saranno versate da Regione a Casino s.p.a entro il 31 gennaio dell'anno successivo.
Qualora, per cause oggettivamente non imputabili alla Casino s.p.a., si dovesse riscontrare una diminuzione degli introiti annuali superiore al 10 percento, rispetto agli introiti della Casa da gioco dell'esercizio precedente, si procederà alla revisione delle clausole economiche del presente disciplinare.
Articolo 12 Manifestazioni e promozione
Al fine di promuovere le attività della Casa da gioco, Casino s.p.a. è tenuta a gestire un apposito fondo di bilancio destinato a finanziare il calendario di manifestazioni finalizzate ad incentivare le presenze della clientela presso la Casa medesima e ad attivare ritorni di immagine e ricadute promozionali su Saint-Vincent e sulla Valle d'Aosta.
Il fondo è alimentato da Regione e da Casino s.p.a., in misura proporzionale agli introiti di propria spettanza ai sensi del comma 1 dell'articolo 11, per un importo pari al 14 percento degli introiti lordi di gioco, così come definiti all'articolo 9, comma 2, con riferimento ai dati dell'ultimo bilancio approvato dal gestore della Casa da gioco.
A tal fine Regione versa a Casino s.p.a. entro il 10 di ogni mese, 1/12 della quota a proprio carico.
Qualora il costo complessivo delle manifestazioni superi gli stanziamenti annuali del fondo, l'eccedenza rimarrà a totale carico di Casino s.p.a..
Qualora la somma spesa annualmente per le manifestazioni risulti inferiore allo stanziamento, la differenza andrà ad incrementare il fondo per l'anno successivo.
Il fondo prevederà le seguenti tipologie di manifestazioni:
manifestazioni di produzione diretta, a cui sarà destinato almeno l'80 percento del fondo;
manifestazioni di produzione indiretta, a cui sarà destinato almeno il 6 percento del fondo;
manifestazioni di prestigio, a cui sarà destinato almeno il 9 percento del fondo.
Manifestazioni di produzione diretta
Rientrano in tale tipologia tutte le manifestazioni ed iniziative finalizzate alla promozione delle attività di gioco che si concretizzano, principalmente, nell'offerta di ospitalità alla clientela della Casa da gioco, nell'organizzazione di serate gastronomiche, di spettacoli, di intrattenimenti vari e di gare legate ai diversi giochi, nonché nella messa a disposizione di servizi di trasporto.
Le spese per ospitalità, relativamente a tali tipologie di manifestazioni, non potranno essere inferiori al 50 percento dello stanziamento previsto e dovranno essere destinate per non di più del 70 percento a favore della cosiddetta ospitalità "interna" (Grand Hotel Billia, Bar e Ristoranti del Casinò).
In tale ambito, sempre con la finalità di promuovere e pubblicizzare l'attività di gioco e di veicolare l'immagine della Casa da gioco, Casino s.p.a. può attivare campagne pubblicitarie, attività promozionali e attuare sponsorizzazioni per manifestazioni di livello nazionale e internazionale che si svolgono in Valle d'Aosta o per primarie Associazioni/Società sportive la cui attività agonistica si svolge precipuamente al di fuori della Valle d'Aosta.
Manifestazioni di produzione indiretta
Rientrano in tale tipologia i meeting, le convention ed i congressi che, ospitati a Saint-Vincent, attivano flussi turistici con innegabili ricadute positive anche sulla comunità locale oltre che sulla Casa da gioco.
L'intervento a favore di tali manifestazioni si concretizza principalmente nell'offerta di servizi alberghieri, essenzialmente camere e pasti in strutture del comprensorio di Saint-Vincent e Châtillon convenzionate con la Casa da gioco. Rimangono a totale carico degli organizzatori le altre spese.
Su decisione del "Comitato per la promozione e le manifestazioni", agli ospiti di Casino s.p.a. in occasione di eventi di cui sopra potrà essere richiesto l'acquisto di un importo, da determinare di volta in volta, in gettoni slot o fiches da spendere nelle sale da gioco.
Manifestazioni di prestigio
Esse consistono in eventi speciali, la cui finalità è unicamente la promozione dell'immagine della Valle d'Aosta, quali, a titolo esemplificativo, i noti premi Saint-Vincent.
Il programma annuale delle manifestazioni, operativo ed economico, è predisposto da Casino s.p.a. di concerto con il "Comitato per la promozione e le Manifestazioni", formato dal Presidente della Regione Autonoma Valle d'Aosta o un suo delegato che lo presiede, da un amministratore di Casino s.p.a. o un suo delegato e da un terzo componente in rappresentanza dei comuni di Châtillon e di Saint-Vincent.
Il programma annuale delle manifestazioni viene adottato dalla Giunta regionale entro e non oltre il 30 novembre dell'anno precedente a quello di riferimento.
Il funzionamento del Comitato è regolamentato attraverso apposito protocollo predisposto dal Comitato stesso entro 120 giorni dalla sottoscrizione del presente disciplinare ed approvato da Casino s.p.a. e dalla Giunta regionale.
È consentita la compensazione delle spese tra le varie manifestazioni, unicamente all'interno della tipologia di appartenenza.
Regione, attraverso il Servizio ispettivo regionale, verifica e controlla l'effettuazione delle manifestazioni la cui gestione è affidata a Casino s.p.a., con le modalità previste dal regolamento di cui al successivo articolo 13.
Il presente articolo troverà prima applicazione per la predisposizione del programma delle manifestazioni per l'anno 2004.
Articolo 13 Controlli
Casino s.p.a. assicurerà, con il più severo controllo, la regolarità dei giochi e dei relativi incassi.
Regione ha la facoltà di esercitare, a mezzo del proprio servizio ispettivo, qualsiasi forma di controllo, sia in modo continuativo e sistematico, sia con interventi saltuari sui giochi, manifestazioni varie, ingressi, servizi eccetera, con possibilità di accesso diretto e in tempo reale al sistema informativo della Casa da gioco, secondo le modalità previste dall'apposito regolamento da approvarsi dal Consiglio regionale entro 180 giorni dalla sottoscrizione del presente disciplinare.
Casino s.p.a. provvederà a fornire in tempo reale informazioni, tabulati ed in particolare risultati di gestione, secondo le richieste del Commissario regionale presso la Casa da gioco o del Direttore della Direzione regionale della Casa da gioco, assicurando nel contempo la più completa disponibilità delle strutture interne preposte al controllo di attività di gioco e al controllo amministrativo.
Nessun tavolo o gioco può essere aperto o chiuso senza la presenza di un rappresentante di Regione, nominato dal Presidente della Regione Autonoma Valle d'Aosta.
Casino s.p.a. è tenuta inoltre a:
a) trasmettere a Regione una sintesi trimestrale del reporting di Casino s.p.a. al fine di una completa conoscenza degli andamenti gestionali della stessa, ivi compresa la realizzazione del programma delle manifestazioni;
b) utilizzare esclusivamente il sistema integrato di sicurezza, anche a mezzo di video sorveglianza, con particolare riferimento al controllo dei giochi ed al sistema denominato "ondine" per il controllo delle slot machines, che le verranno forniti da Regione. A questo fine saranno adottate le più moderne tecnologie reperibili sul mercato. La Casino s.p.a terrà costantemente informato il servizio ispettivo regionale su eventuali anomalie o necessità di integrazione del sistema integrato di sicurezza.
Per quanto riguarda il sistema integrato di sicurezza, la sua realizzazione sarà messa in atto al solo fine di assicurare un controllo della regolarità dei giochi e comunque con esclusione della sorveglianza sull'attività del personale. Le modalità per l'accesso e l'utilizzo delle strutture di sorveglianza (sala monitor dei controlli di sicurezza) saranno regolate da apposito protocollo, approvato dalla Giunta regionale previa intesa con Casino s.p.a e sentiti l'Ispettorato del Lavoro e le organizzazioni sindacali di categoria;
c) fornire quotidianamente, per tavolo e/o gioco, un'analitica contabilità delle mance.
Il sistema integrato di sicurezza ritornerà automaticamente nella disponibilità di Regione al momento in cui cesserà la gestione di Casino s.p.a..
I successivi aggiornamenti ed integrazioni sia del sistema di sorveglianza sia del sistema "online" saranno a carico di Regione.
Articolo 14 Piano di sviluppo
Regione, al fine di assicurare la migliore funzionalità della gestione della Casa da gioco e di ottimizzarne la redditività, effettuerà gli opportuni investimenti, sulla base di progetti definiti nell'ambito del piano di sviluppo proposti da Casino s.p.a. ed approvati dal Consiglio regionale.
Per il finanziamento del suddetto piano, Regione s'impegna a costituire un fondo annuale di bilancio pari al 6 percento degli introiti di sua spettanza relativi all'anno precedente.
Casino s.p.a. si impegna a proporre il primo piano di sviluppo entro 90 giorni dalla sottoscrizione del presente disciplinare.
Articolo 15 Disciplina del personale
Casino s.p.a. si impegna a mantenere in servizio tutto il personale dipendente in forza a Casino de la Vallée Gestione Straordinaria alla data del 31 dicembre 2002, fatti salvi i casi di licenziamento per giusta causa o giustificato motivo, di dimissioni, di risoluzioni consensuali o di contratti di lavoro a tempo determinato.
Casino s.p.a. amministra e gestisce il personale nel pieno rispetto delle leggi che regolano il rapporto di lavoro e dei contratti collettivi ed individuali di lavoro in essere.
Le nuove assunzioni saranno effettuate ai sensi della "Regolamentazione delle assunzioni del personale presso il Casino de la Vallé", approvata dal Consiglio regionale con propria deliberazione n. 913/XI in data 20 ottobre 1999, o di quella vigente tempo per tempo.
Per l'accesso alla qualifica di dirigente sono richiesti requisiti di specchiata moralità, nonché capacità ed esperienza di coordinamento di attività complesse e di gestione delle risorse umane.
Casino s.p.a. si impegna a garantire che il personale in organico sia rispondente sia sotto l'aspetto quantitativo che sotto quello delle competenze, ad una gestione efficace ed efficiente delle aree aziendali.
Articolo 16 Oneri fiscali
Gli oneri tributari, direttamente o indirettamente derivanti dal presente disciplinare, saranno a carico delle parti in conformità a quanto previsto dalle disposizioni di legge. Le spese di bollo ed accessorie, presenti e future, relative al presente disciplinare, sono poste a carico di Casino s.p.a..
L'imposta di registro sarà a carico di Casino s.p.a., se dovuta in misura fissa, a carico di entrambi i contraenti in parti uguali se dovuta in percentuale.
Articolo 17 Forniture
Fermo restando il rispetto della normativa vigente, Casino s.p.a. dovrà dotarsi di un proprio regolamento relativo ai lavori e alle forniture di beni e servizi, che trasmetterà a Regione entro 60 giorni dalla sottoscrizione del presente disciplinare. Per i lavori e le forniture di beni e servizi, a parità di qualità e condizioni e ove consentito dalle leggi in materia, Casino s.p.a. si rivolgerà preferibilmente ad imprese aventi sede in Valle d'Aosta.
Articolo 18 Ingressi
Per l'ingresso nelle sale da gioco deve essere rilasciata una speciale tessera o titolo nominativi da Casino s.p.a., la quale ha la facoltà di ritirarli o di negarli, a suo insindacabile giudizio o su motivata richiesta del Commissario regionale presso la Casa da gioco, del Direttore della Direzione regionale della Casa da gioco, dell'Ufficio interno di P.S., delle Compagnie territoriali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.
L'ingresso alle sale da gioco e ai locali utilizzati per le operazioni comunque inerenti allo svolgimento delle attività di gioco è vietato ai minorenni, ai militari in divisa, alle persone dedite notoriamente all'esercizio professionale del gioco e alle persone che intendano svolgere operazioni di credito, fatta eccezione per gli Istituti di credito autorizzati, convenzionati con Casino s.p.a., per servizi all'interno della Casa da gioco, e comunque alle persone a cui è stato inibito l'ingresso.
Per quanto concerne i residenti in Valle d'Aosta si applicano le disposizioni assunte in merito dal Consiglio regionale.
Agli effetti della vigilanza delle Autorità governative, i locali adibiti al gioco sono considerati come pubblici.
Casino s.p.a. è responsabile in via diretta ed esclusiva verso le Autorità stesse di qualsiasi infrazione o irregolarità.
L'importo massimo del corrispettivo per l'ingresso alle sale da gioco sarà autorizzato da Regione.
Casino s.p.a. potrà rilasciare, anche su richiesta del Commissario regionale presso la Casa da gioco o dei Dirigenti regionali preposti al Servizio Ispettivo, biglietti di ingresso omaggio a scopo promozionale.
Articolo 19 Apertura e orari
La Casa da gioco deve essere tenuta aperta e funzionante per tutto l'anno, fatta eccezione per il giorno di vigilia di Natale.
L'orario di funzionamento delle sale da gioco e dei servizi accessori è stabilito da Casino s.p.a., previa comunicazione a Regione.
Articolo 20 Decadenza e revoca e della gestione
Regione potrà pronunciare la decadenza di Casino s.p.a. dalle facoltà di cui al presente disciplinare nei seguenti casi:
a) scioglimento, messa in liquidazione, fallimento o assoggettamento a procedura concorsuale equipollente di Casino s.p.a.;
b) inosservanza degli obblighi di cui all'articolo 3, commi 1 e 3, all'articolo 5 comma 1, all'articolo 8 commi 1, 2, 8, all'articolo 10, comma 3, all'articolo 13, comma 1, all'articolo 15, comma 3;
c) qualora, per qualsiasi motivo, esclusi i casi di forza maggiore debitamente comprovati, Casino s.p.a. sospenda la gestione dei giochi.
Nei casi di cui ai punti b) e c) Regione dovrà preventivamente comunicare a Casino s.p.a. l'avvio del procedimento di decadenza, indirizzando a Casino s.p.a una motivata contestazione scritta e assegnando alla medesima un termine non inferiore a 15 giorni per la presentazione di eventuali controdeduzioni e giustificazioni e di documenti. Con provvedimento adottato nei successivi 60 giorni, il Consiglio regionale dovrà decidere se pronunciare la decadenza di Casino s.p.a. dalla gestione della Casa da gioco, ovvero se accettare le giustificazioni presentate.
Nei casi di decadenza nessun indennizzo o compenso sarà dovuto a Casino s.p.a..
Regione si riserva, inoltre, il potere di revocare la gestione per sopravvenute ragioni ed esigenze di pubblico interesse ed in caso di sopravvenuti provvedimenti legislativi e/o amministrativi incompatibili con la gestione stessa.
Articolo 21 Cessazione della gestione
Nel caso di cessazione della gestione per qualsiasi motivo, Casino s.p.a dovrà provvedere immediatamente al rilascio e/o alla consegna e/o alla riconsegna a Regione, dietro sua semplice richiesta scritta, dei beni immobili e mobili di proprietà di Regione stessa, nonché di tutti i beni immobili e mobili concernenti l'attività di gioco e tutte le attività ad essa funzionalmente connesse, in conformità agli inventari redatti ed aggiornati secondo le previsioni di cui al presente disciplinare.
Alla cessazione della gestione, Regione acquisirà, salvo diversi accordi con il gestore, tutti o parte dei beni di proprietà di Casino s.p.a., mobili e/o immobili, funzionali alla gestione della Casa da gioco. I beni saranno ceduti a Regione al prezzo determinato dalle parti d'intesa fra loro o, in difetto, da tre periti: due nominati dalle parti ed il terzo designato in accordo tra le parti, che fungerà da Presidente del collegio o, in difetto, dal Presidente del Tribunale di Aosta. Per quanto attiene al sistema informativo, le cui spese di implementazione sono a carico di Casino s.p.a., Regione, alla cessazione della gestione, ne rimborserà le quote di ammortamento residue.
Casino s.p.a. dovrà, inoltre, prestare ogni assenso necessario per consentire a Regione, od al soggetto terzo da essa designato, il mantenimento del personale iscritto a libro matricola.
Casino s.p.a., a richiesta di Regione, sarà tenuta a proseguire la gestione per un periodo massimo di 6 mesi.
Regione ha in ogni caso diritto di esercitare la prelazione su qualsiasi cessione di beni immobili e di attrezzature di gioco che Casino s.p.a. intenda effettuare, in qualsiasi momento.
Articolo 22 Disposizioni transitorie
Regione e Casinò s.p.a. provvederanno a definire il conguaglio delle posizioni attive e passive originatesi nel periodo intercorrente tra il 1° gennaio 2003 e la data di sottoscrizione del presente disciplinare, entro 60 giorni.
Président La parole au Président de la Région, Louvin.
Louvin (UV) La proposition du cahier des charges que nous examinons aujourd'hui repose, comme vous le savez, sur l'article 10 de la loi régionale n° 36 du 30 novembre 2001, loi qui porte: "Constitution d'une société par actions pour la gestion de la Maison de jeu de Saint-Vincent" et qui prévoit à l'article 10, pour la gestion de la maison de jeu, je cite: "Les rapports entre la société Casino de la Vallée S.p.A. et la Région autonome Vallée d'Aoste… sont régis par un cahier des charges spécialement prévu à cet effet, lequel est approuvé par le Conseil régional et signé par le Président de la Région et le Président de la société…".
Ledit cahier des charges fixe les obligations réciproques, les garanties d'acquittement desdites obligations, les objectifs opérationnels et les conditions que la société se doit de respecter. Plus dans le détail, ce cahier des charges réglemente notamment les rapports et les obligations réciproques des parties quant à l'utilisation des biens corporels, incorporels, mobiliers et immobiliers; aux ressources dues à la Région à titre de recettes publiques; aux modalités de planification, de financement et de réalisation des actions de promotion de la maison de jeu; aux modalités du contrôle de la Région sur les finances, la gestion et le fonctionnement de la maison de jeu, ainsi que les attributions du Service d'inspection régional; aux critères de recrutement des personnels et des dirigeants.
Voilà désormais trois mois que la "Casino de la Vallée S.p.A." est opérationnelle et, durant cette période transitoire, ses rapports avec la Région ont été régis par le cahier des charges en vigueur au 31 décembre 2002, qui concernait la Gestion extraordinaire et dont la validité avait été prorogée dans l'attente de la signature d'un nouveau texte ad hoc. Notre Exécutif s'était engagé à soumettre ce dernier à l'approbation du Conseil avant le 31 mars 2003, conformément à la délibération du Gouvernement n° 5230/2002 que le Conseil avait ratifiée par la suite. C'est ainsi que, lors de sa séance extraordinaire du 28 mars dernier, le Gouvernement a délibéré la proposition de cahier des charges qui est actuellement soumise à votre examen. A la préparation de ce document ont porté leur concours de nombreux services de l'Administration régionale, le Cabinet de la Présidence, le Commissaire régional pour la maison de jeu, le Coordinateur du Département du budget, des finances et de la programmation, le Directeur de la maison de jeu, ainsi que le Coordinateur du Département législatif et légal. Ce travail a permis de réviser l'aspect concret des rapports économiques et organisationnels entre la Région et l'exploitant du Casino et je ne fais pas seulement allusion aux modifications inhérentes à la nouvelle nature juridique de ce dernier. Ce cahier des charges constitue, de par sa forme, l'expression de la volonté régionale. Nous avons toutefois jugé nécessaire, pour qu'un bon rapport de collaboration s'instaure entre les parties, que l'exploitant de la maison de jeu partage autant que possible les orientations et les mesures spécifiques de ce texte. Nous avons donc tout mis en ?uvre afin que ce document soit clair, concis et qu'il empiète le moins possible sur les choix organisationnels et la politique de l'entreprise du nouveau gérant, mais aussi pour qu'il définisse les quelques objectifs essentiels aux yeux de l'Administration régionale et qu'il protège les intérêts de cette dernière et, ce faisant, nous avons tenté de faire abstraction des prérogatives de la Région en qualité d'actionnaire principal de la "Casino de la Vallée S.p.A.".
Voyons, brièvement les objectifs du texte qui est sous vos yeux: en premier chef, assurer à la Région une partie significative des recettes dégagées par la maison de jeu sans cependant compromettre les besoins financiers du gérant; fournir à la "Casino de la Vallée S.p.A." la disponibilité des moyens de production appartenant à la Région, pour qu'elle puisse les utiliser, les entretenir, les compléter et les valoriser dans le cadre d'un ensemble dynamique d'activités, afin d'en assurer la rentabilité; de responsabiliser le gérant directement, en lui faisant supporter les frais d'entretien ordinaires et extraordinaires des biens appartenant à la Région, ainsi que les dépenses afférentes au renouvellement et à l'acquisition de biens meubles et des équipements de jeu; maintenir et valoriser les jeux "de contrepartie" - il s'agit de ce que nous appelons en italien "i giochi lavorati" -, car ceux-ci engendrent directement et indirectement de nombreux emplois et parce qu'ils constituent un élément de qualité qui distingue le Casino de Saint-Vincent de tous les autres établissements de jeu d'Italie et d'Europe, où les jeux automatiques et électroniques prennent de plus en plus d'importance; promouvoir la maison de jeu, mais aussi le tourisme et l'image, tant de Saint-Vincent que de la Vallée d'Aoste, par l'élaboration d'un calendrier de manifestations susceptible à la fois d'attirer une clientèle surtout pour les jeux "de contrepartie" et d'engendrer des retombées positives sur tout le secteur de la restauration et de l'hôtellerie non seulement à la Municipalité de Saint-Vincent, mais aussi dans les communes environnantes; garantir le maintien d'un système de contrôle régional sur la gestion de la maison de jeu et sur les activités de jeu par l'entreprise "Casino de la Vallée S.p.A."; préserver l'emploi, la professionnalité et le développement des entreprises locales; soutenir l'essor des activités de la maison de jeu par le biais d'investissements régionaux ciblés, susceptibles d'engendrer des effets intéressants pour la zone concernée; enfin préserver le droit de la Région, au moment où prendrait éventuellement fin la gestion de la maison de jeu par la "Casino de la Vallée S.p.A.", afin qu'elle puisse reprendre immédiatement possession de tous les biens et ressources afférents à l'activité de ladite maison de jeu et aux activités annexes et, par conséquent, de garantir la continuité du Casino par le biais d'un éventuel nouveau gérant.
Voyons maintenant de plus près les différents articles de cette proposition de cahier des charges.
Le premier article expose l'objet du cahier des charges, qui doit en synthèse régler les rapports entre la Région et la "Casino de la Vallée S.p.A." aux fins de l'exploitation de la maison de jeu.
L'article 2 concerne l'entrée en vigueur, la validité et, conformément à la délibération du Gouvernement n° 5230/2002, ratifiée par le Conseil, le cahier des charges a effet le 1er janvier 2003, ce qui signifie qu'il a un effet rétroactif. La validité prévue pour le cahier des charges est de dix-huit ans, ce qui devrait permettre à la "Casino de la Vallée S.p.A." de pouvoir souscrire - si bon lui semble - un contrat de location d'entreprise de longue durée pour les structures collatérales. Compte tenu de la durée particulièrement longue qui, de plus, pourrait ne pas répondre aux exigences d'un marché en évolution constante comme celui des activités de jeu, il a été expressément prévu de vérifier tous les trois ans l'opportunité de l'ensemble ou d'une partie des dispositions du cahier des charges. D'autre part, comme vous tous le savez, rien n'empêche que ce texte soit modifié dès lors que le besoin se fera sentir - de la part de la Région comme de la "Casino de la Vallée S.p.A." - suivant les procédures visées à l'article 10 de la loi régionale n° 36/2001, sur lequel le cahier des charges repose.
Quant à l'article 3, il prévoit les modalités d'exploitation de la maison de jeu. Afin de préserver les intérêts de la Région, il est spécifié que la maison de jeu doit être gérée avec le sérieux et la correction qui conviennent à l'établissement de haute envergure qu'il doit être. L'activité de jeu doit se dérouler dans les locaux du Casino, à Saint-Vincent. Le Gouvernement régional devra donner son accord à l'introduction de tout nouveau jeu ainsi qu'à l'utilisation éventuelle de nouvelles structures. Aux fins des besoins liés à la gestion de la maison de jeu, la Région donne cependant en prêt d'usage à la "Casino de la Vallée S.p.A.", tous les biens lui appartenant qui concernent le jeu et les activités annexes.
Les jetons, les jetons utilisés par la maison de jeu seront fournis par la Région. La "Casino de la Vallée S.p.A." est exclusivement responsable de la conservation et de l'utilisation desdits jetons qui, au terme de l'activité de cette entreprise, doivent être restitués ou dûment remboursés à la Région.
A l'article 5 est prévue la faculté de délégation à tiers de certaines tâches. Naturellement ne sauraient être déléguées à tiers ni les activités de jeu, ni l'encaissement des chèques. En ce qui concerne les autres opérations susceptibles d'être déléguées, il doit être tenu compte des contrats en vigueur au 1er janvier 2003 et ce afin de ne pas pénaliser les sujets qui travaillent actuellement dans la maison de jeu, je fais allusion aux bar; restaurants, garde-robe et aux autres services actuellement gérés par d'autres sujets.
L'article 6 discipline l'encaissement des chèques. L'encaissement des chèques est une activité que seul le gérant effectue à ses propres frais et à ses risques. Par rapport au cahier des charges applicable à la Gestion extraordinaire, la Région n'assume plus les risques inhérents à l'encaissement des chèques.
L'article 7 concerne le mobilier et l'équipement. Je voudrais rappeler à ce propos qu'aux termes de l'article 3, les biens meubles - matériels et immatériels - appartenant à la Région et afférents à l'activité de la maison de jeu sont mis en prêt d'usage à la "Casino de la Vallée S.p.A.", mais les frais relatifs au renouvellement ou à l'achat de nouveaux biens de ce type - y compris l'équipement de jeu - sont à la charge du gérant, contrairement à ce que prévoyait le cahier des charges précédent. Ce même principe est appliqué à l'entretien et à l'actualisation du système informatique, dont les coûts sont aussi à la charge du gérant au sens du dernier alinéa de l'article 3.
Les principes fixés par l'article 8, qui concerne l'entretien et les assurances, peuvent être résumés comme suit: le gérant prend en charge l'entretien ordinaire des biens immeubles - y compris ceux qui appartiennent à la Région - et de tous les biens meubles; les frais d'entretien extraordinaire des immeubles appartenant à la Région et des installations y afférentes relèvent entièrement de la Région. Il importe de souligner que la Région se réserve le droit d'évaluer les conditions des biens et du mobilier usable et qu'elle a la faculté de demander, le cas échéant, à la "Casino de la Vallée S.p.A." de pouvoir au remplacement ou à l'entretien de ces derniers, à ses frais.
L'article 9 évoque la question des recettes de la gestion. On signifie avec recettes brutes de la gestion les recettes brutes de tous les jeux, exception faite des ressources dérivées des tickets d'entrée, des pourboires, des activités complémentaires et accessoires et des tickets d'entrée des spectacles et événements organisés par la "Casino de la Vallée S.p.A.". Lors de leur versement, les gains des jeux dus à la Région acquièrent le statut de recettes publiques. Il s'agit d'une disposition énoncée dans la loi régionale n° 36/2001, article 10, alinéa 2, lettre b). L'article 9 traite également d'une problématique traditionnelle des jeux de chance, à savoir les "orphelines" et les "poussettes", pour exclure la participation de la Région à tout risque ou dommage dérivant soit de l'utilisation dans le jeu d'argent ou de jetons faux ou mis hors cours, soit pour les éventuels "ammanchi di cassa", de trous dans la caisse.
Le versement de ces recettes de gestion est discipliné à l'article 10, où l'on précise les modalités de versement, tous les dix jours, comme cela avait lieu précédemment, des quotes-parts des recettes dues à la Région. Il prévoit par ailleurs des sanctions pour l'exploitant en cas de retard dans le versement: il est notamment question de l'application d'intérêts pénalisants ou, si le retard est prolongé, de l'instruction de procédures visant à la déclaration de déchéance du gérant.
L'article 11 règle les ressources dues à la Région. La Région a droit à 52 pour cent au moins des recettes brutes des jeux. Par rapport au cahier des charges régissant les relations avec la Gestion extraordinaire, un certain nombre de changements ont été introduits, dans une optique de flexibilité et de satisfaction des nouvelles exigences d'exploitation, à savoir: les pourcentages de répartition se réfèrent à la totalité des recettes brutes des jeux et les distinctions traditionnelles par type de jeu ont disparu; le pourcentage des recettes réservé à la "Casino de la Vallée S.p.A." a été augmenté de deux points - il était, au cours des dernières années d'exploitation par la Gestion extraordinaire, de 46 pour cent au bénéfice de Gestion extraordinaire, et de 54 pour cent au profit de la Région - et cela en harmonie et pour assurer un rapprochement avec les pourcentages de répartition adoptés dans les autres maisons de jeu italiennes et compte tenu aussi des frais supplémentaires que l'exploitant doit assumer en vertu du nouveau cahier des charges. Je pense notamment au remplacement et à la mise en place du mobilier et de l'équipement de jeu; à la mise en ?uvre et entretien du système informatique; aux frais d'encaissement des chèques, etcetera. Des mécanismes spéciaux ont été prévus pour récompenser l'augmentation des recettes et pour encourager l'essor des jeux "de contrepartie". Enfin étant donné la durée du cahier des charges, un mécanisme spécial a été élaboré en vue de la modification de la répartition des gains au cas où - et nous espérons bien entendu qu'il n'ait pas à se manifester - des raisons objectivement non imputables à la "Casino de la Vallée S.p.A." devaient engendrer une diminution des recettes annuelles de la maison de jeu de plus de 10 pour cent par rapport à l'exercice précédent.
A l'article 12 la prévision du cahier des charges concerne les manifestations et la promotion. Le fonds pour les manifestations, déjà prévu par le cahier des charges régissant les relations entre la Région et la Gestion extraordinaire, a été sensiblement augmenté et est ainsi passé de 10 à 14 pour cent des gains des jeux, ce qui signifie que la Région et la "Casino de la Vallée S.p.A." contribueront à alimenter ce fonds en y versant, chacune, 14 pour cent de leurs recettes respectives. Ce choix a été dicté par la volonté de développer l'activité de promotion en vue, d'une part, d'attirer la clientèle des jeux "de contrepartie" et, d'autre part, de multiplier les retombées positives pour le système des structures d'accueil de la zone de Saint-Vincent et de Châtillon. Aucune autre modification substantielle n'a été apportée à la gestion du fonds, qui devra toujours se faire par l'intermédiaire du Comité de la promotion et des manifestations et sur la base d'un règlement ad hoc que le Gouvernement régional approuvera dans les 120 jours qui suivent la signature du nouveau cahier des charges.
Les contrôles font l'objet de l'article 13. Les contrôles sur la régularité des jeux et des opérations d'encaissement y afférentes sont du ressort de l'exploitant. La Région se réserve le droit de procéder à des contrôles sur l'activité de la maison de jeu par l'intermédiaire de ses inspecteurs et à l'aide d'outils informatiques qu'elle peut faire installer. Cet article précise par ailleurs un certain nombre d'obligations spécifiques de l'exploitant, à savoir: la transmission d'une synthèse trimestrielle de son rapport d'activité; l'utilisation exclusive du système de sécurité intégré qui lui sera fourni par la Région; la transmission quotidienne d'une comptabilité analytique des pourboires.
L'article 14 concerne - il s'agit d'une nouveauté importante - le plan de développement. Afin d'assurer le bon fonctionnement de la maison de jeu et d'optimiser sa rentabilité, la Région estime important d'investir des ressources appropriées dans les projets définis par le plan de développement, qui sera proposé par la "Casino de la Vallée S.p.A." et approuvé par le Conseil régional. En vue du financement dudit plan, la Région s'engage à constituer un fonds annuel correspondant au 6 pour cent de sa quote-part des recettes de la maison de jeu au titre de l'année précédente. La "Casino de la Vallée S.p.A.", quant à elle, se devra de présenter son premier plan de développement dans les 90 jours qui suivent la signature du cahier des charges.
L'article 15 définit la réglementation du personnel. Ces dispositions visent à préserver les emplois des personnels de la maison de jeu et confirment le principe, déjà sanctionné par le cahier des charges en vigueur pour la Gestion extraordinaire, en vertu duquel tout nouveau salarié doit être embauché au sens du règlement des recrutements du Casino de la Vallée déjà approuvé par le Conseil régional. La "Casino de la Vallée S.p.A." est tenue à garantir que les effectifs sont susceptibles de satisfaire, du point de vue quantitatif et qualitatif, aux exigences d'une gestion efficace et efficiente de l'exploitation.
L'article 16 a trait aux charges fiscales pour établir les règles de répartition des charges découlant du texte que nous examinons.
L'article 17 vise aux fournitures, pour lesquelles la "Casino de la Vallée S.p.A." devra se doter d'un règlement pour la réalisation de travaux et l'achat de biens et de services. L'égalité de qualités et de conditions, elle devra s'adresser préférablement à des entreprises ayant leur siège en Vallée d'Aoste.
L'article 18 vise aux entrées, pour préciser les termes et les modalités d'accès des salles de jeu qui, aux fins de la vigilance, sont considérées comme des locaux publics.
L'ouverture et les horaires de ces locaux sont indiqués à l'article 19, là où l'on fait état du fait que la maison de jeu doit être ouverte et doit fonctionner toute l'année, exception faite la veille de Noël, selon un horaire qu'il appartient à la société de fixer et de communiquer à la Région.
L'article 20 règle dans les détails les critères de déchéance et révocation de la gestion. La Région peut prononcer la déchéance du gérant selon la procédure visée au deuxième alinéa de cet article et cela notamment dans les cas suivants: procédure de dissolution, de liquidation, de faillite ou autre procédure équivalente à l'encontre de la "Casino de la Vallée S.p.A."; violation d'une série d'obligations que je me passe d'énumérer ponctuellement, mais qui sont dûment spécifiées à la lettre b) de ce même article 20: enfin, dans l'éventualité d'une suspension de la gestion des jeux pour toute raison, exception faite des cas de force majeure dûment documentés. La Région se réserve par ailleurs le pouvoir de révoquer l'exploitant pour des raisons et des exigences relevant de l'intérêt public et en cas d'adoption d'actes législatifs et/ou administratifs incompatibles avec ladite gestion.
La cessation d'activité fait l'objet de l'analyse de l'article 21, qui vise à sauvegarder la Région en cas de cessation d'activité, de manière à ce qu'elle puisse immédiatement recouvrer tous les moyens de production ayant trait au jeu et aux activités qui y sont reliées. La Région a, en tout état de cause, un droit de préemption sur toute cession de biens immeubles ou d'équipement de jeu que la "Casino de la Vallée S.p.A." souhaiterait effectuer à n'importe quel moment.
L'article 22 fait enfin état des dispositions transitoires et notamment la procédure de rétroaction de ce même nouveau cahier des charges par rapport à la date du 1er janvier 2003, pour la solde des créances acquises et des dettes contractées pendant la période allant du 1er janvier 2003 et la date de la signature du cahier des charges.
Je tiens, à ce stade, à remercier les membres des commissions, qui se sont penchés sur l'examen de cet acte, pour avoir procédé à l'examen de ce document dans des délais particulièrement brefs et cela notamment dans une période où l'activité des organes du Conseil s'est considérablement intensifiée. Merci, donc, aux commissaires et à tous les collègues qui ont voulu consacrer à cette proposition le temps et l'attention nécessaires. Les suggestions et les observations qu'ils ont formulées se sont ajoutées à celles des organisations syndicales et nous ont amenés à soumettre à cette Assemble un certain nombre d'amendements, qui visent à améliorer la qualité du texte de ce cahier des charges et que je tâcherais d'illustrer très rapidement.
En premier chef, il y a un amendement au premier alinéa de l'article 3 ayant pour but de souligner l'importance que la Région attache à la mise en valeur des capacités professionnelles du personnel de la Maison de jeu de Saint-Vincent.
Il y a un amendement au deuxième alinéa de l'article 5 prévoyant que la "Casino de la Vallée S.p.A." doit informer la Région avant de confier une activité, quelle qu'elle soit, à des tiers, dans la mesure où cette démarche revêt un intérêt certain pour le propriétaire du Casino, du point de vue tant de l'emploi que de la politique d'entreprise mise en ?uvre par l'exploitant; la communication préalable s'avère à ce sujet particulièrement utile.
Il y a un amendement à l'article 9 explicitant la notion de "paiement de faveur": ce dernier - qui devra par ailleurs être pris en compte par le Règlement des contrôles visé au deuxième alinéa de l'article 13 de la proposition de cahier des charges - n'affecte en rien les recettes de la table de jeu et est entièrement à la charge de l'exploitant.
À l'article 11 il y a un amendement réintroduisant une disposition, qui figurait déjà au précédent cahier des charges et qui reposait sur le fait qu'il existe un rapport entre les pourboires et les recettes des jeux. Ainsi le gérant versera à la Région une partie, soit 52 pour cent, des recettes réalisées, en cas de dépassement dudit rapport, qui est spécifié suivant la définition de l'article en vigueur préalablement, qui concerne donc: Roulette française, Fairoulette; Trente et Quarante; Chemin de fer; Poker; Roulette americana, Black-Jack; Punto-Banco, Craps; Saint-Vincent poker; Slot-Machines.
A l'article 13 il y a un amendement prévoyant, tant que le nouveau règlement visé à l'article 13 n'est pas approuvé - dans les 180 jours qui suivent la signature du cahier des charges -, que le règlement précédemment voté en matière d'inspection et de contrôles soit toujours valable, il s'agit d'une précision peut-être un peu tatillonne, mais mieux vaut être clair en la matière, qu'il n'y ait point d'ambiguïtés. Un amendement à la lettre b) du cinquième alinéa de l'article 13 précise que l'installation et l'utilisation du système intégré de sécurité, de même que l'approbation du protocole d'accès et d'utilisation des structures de surveillance, devront respecter les mesures en vigueur en matière de protection de la liberté et de la dignité des travailleurs; il s'agit de mieux spécifier que sera respecté l'article 4 de la loi régionale n° 300/1970 - lo Statuto dei lavoratori - et donc que pour la mise en ?uvre de ce système de surveillance, les procédures en matière de concertation avec les organisations syndicales seront respectées. Un amendement à la lettre c) du cinquième alinéa de l'article 13 vise à préciser la manière dont la "Casino de la Vallée S.p.A." doit communiquer à la Région la comptabilité des pourboires et ce essentiellement par le biais du Service régional d'inspection. Ces dispositions permettront à la Région de contrôler la bonne application de l'article 11 du cahier des charges, après l'introduction de l'amendement n° 4, dont je viens de parler.
Le cahier des charges que cette Assemblée est appelée à voter est associé - du fait de sa durée - au parachèvement de l'achat et de la location du complexe immobilier étroitement lié à la maison de jeu et qui consiste dans le Grand Hôtel Billia, le Centre des congrès, les parcs de stationnement et autres sources de revenus. Nous en avons fait état dans les communications de ce matin.
Nous espérons aussi voir prochainement la fin d'une période controversée, une période qui, grâce à la loi régionale n° 36/2001 et au nouveau cahier des charges, permettra au Casino de tourner page par rapport à l'état des faits précédent et de passer à une nouvelle phase de sa propre vie, fondée sur un certain nombre de principes, à savoir: l'autonomie totale en matière de gestion; la mise à la disposition du gérant de ressources d'une certaine teneur permettant à ce dernier de faire adéquatement face à une concurrence italienne et européenne en pleine évolution et, éventuellement, à l'ouverture de nouvelles maisons de jeu; le maintien d'un niveau d'emploi élevé et d'une gamme professionnelle articulée en ce qui concerne les personnels; la mise en place d'une logique de développement qui part de l'entreprise pour s'étendre à la Commune de Saint-Vincent, aux communes environnantes et à l'ensemble de la Région; enfin, la nette distinction entre le rôle du gérant de la maison de jeu et celui du sujet chargé de veiller à la gestion du patrimoine immobilier et aux nouveaux investissements. Le cahier des charges fixe les rôles et les responsabilités du propriétaire comme du gérant et ferme définitivement le chapitre de la Gestion extraordinaire; une expérience certainement précieuse, qui s'est prolongée au-delà des prévisions dans l'attente de la solution des contentieux et qui entravait nécessairement les choix en matière de gestion et d'investissements propres à contrer la concurrence. En élaborant ce cahier des charges, la Région veut doter la "Casino de la Vallée S.p.A." d'orientations, d'instruments et de ressources en vue de son développement et de la consolidation de son activité et cela pour le plus grand avantage de la communauté valdôtaine tout entière. Ce faisant, nous croyons que la Région assume pleinement son propre rôle politique, traçant une frontière nette entre le rôle de gestion et celui qui nous revient de donner les adresses générales et d'exercer la vérification à posteriori des résultats obtenus. Aujourd'hui nous pouvons regarder vers l'avenir avec confiance, certains que, dans le cadre de l'autonomie qui lui est reconnue, le gérant de la maison de jeu s'attachera à la vie et à l'essor de ce Casino, qui demeure l'un des grands centres économiques de notre vallée, en raison du nombre d'emplois qu'il assure, des retombées qu'il engendre et des recettes qu'il apporte dans les caisses de l'Administration régionale.
Président Je déclare ouverte la discussion générale.
La parole au Conseiller Fiou.
Fiou (GV-DS-PSE) Per mozione d'ordine. Chiedo una breve sospensione con riunione in maggioranza.
Président Une suspension de dix minutes est accordée.
Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 17,13 alle ore 17,47.
Président La parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (LCdL) La prassi prevede che, quando si rientra in aula dopo una sospensione, vengano comunicate le ragioni della sospensione o perlomeno le motivazioni per procedere o non procedere, Consigliere Fiou, dopodiché intervengo in sede di dibattito…
Presidente Collega Tibaldi, le ricordo che se avessimo dovuto adottare questa tecnica tutte le volte che la minoranza chiedeva una sospensione dei lavori, si rientrava e si riprendeva regolarmente…
Tibaldi (LCdL) … la minoranza ha sempre spiegato… Presidente…
Presidente … collega Fiou, se dopo la sospensione intende fornire dettagli, ha la parola.
Fiou (GV-DS-PSE) Nessun mistero, dovevamo solo concordare gli emendamenti.
Presidente La parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (LCdL) Apprezziamo il tempismo…
Noi senz'altro non abbiamo la fiducia che ha enunciato il Presidente Louvin nel cambiare pagina con questo disciplinare, che ci è stato presentato in commissione e che abbiamo anche approfondito. Cambiare pagina non è semplice, anche perché le pagine che hanno scritto la storia del Casinò in questi dieci anni sono piuttosto ingiallite, per non dire grigie; sono ingiallite e grigie perché sono state caratterizzate da una serie di eventi e di risultati che non sono certamente edificanti né per la casa da gioco, né per la Regione e per la Valle d'Aosta nel suo insieme. Sarà una casualità, ma chiudiamo questa undicesima legislatura con una discussione sulla casa da gioco, come avvenne anche cinque anni fa quando fummo chiamati ad esaminare una bozza di convenzione, che allora prevedeva un possibile accordo fra la Regione e un soggetto privato, la Finoper, bozza di convenzione che poi non trovò alcun seguito e che si perse nei meandri di un contenzioso giudiziario, che ha caratterizzato gli anni 1999-2000 e a seguire gli altri.
Quali considerazioni possiamo fare su questo disciplinare? Anzitutto non è questa la proposta innovativa che ha voluto dipingere il Presidente Louvin e in sede di commissione e in aula; non è questo il modo per incoraggiare una gestione a rilanciare la casa da gioco. Lo diciamo perché, come più volte abbiamo ribadito in quest'aula, il periodo 1994-2003, che è stato caratterizzato da una gestione pubblica del Casinò, non ha collezionato esempi edificanti per la casa da gioco. A prescindere dai valori assoluti, la quota di mercato, e in termini di introiti e in termini di presenze, si è sensibilmente e costantemente ridotta e questi sono dati inconfutabili da qualunque parte li si voglia guardare. La "Casinò S.p.A." ha ereditato le vicende e le impostazioni della Gestione straordinaria cambiando nulla e l'assenza di cambiamento la vediamo innanzitutto nel management, che è stato praticamente confermato in toto e che continua imperterrito a portare avanti una politica aziendale - se così si può definire, forse questo termine è un po' troppo qualificante - che non rispetta le esigenze poste dalla stessa Regione e dallo stesso Consiglio regionale, quando più volte vennero fissati degli obiettivi e dei percorsi.
L'unica cosa giusta che abbiamo sentito dire in questo ultimo scorcio di legislatura, da quando è entrata in funzione la "Casinò S.p.A"., è una frase del Presidente del comitato di gestione, che ha detto: "Adesso non abbiamo più alibi perché non si possa rilanciare la casa da gioco". Era l'indomani dell'entrata in vigore della "Casinò S.p.A." e l'inizio della fase di liquidazione. Subito dopo che questa frase veniva pronunciata, veniva reso pubblico il risultato del bilancio di esercizio 2002, che purtroppo ancora non possediamo nonostante i tempi, il quale ha chiuso con l'ennesimo passivo di 5 milioni di euro. È vero che non ci sono più alibi, ma è altrettanto vero che le perdite continuano a registrarsi consecutivamente. Gli alibi invece sembrano esserci, perché questo disciplinare ancora una volta viene incontro alle esigenze finanziarie di una casa da gioco, che non ha ancora individuato una via d'uscita, una via di sviluppo, una via di rilancio di un Casinò che potrebbe avere quelle glorie che in passato ha conseguito e che l'hanno portato ad essere la prima casa da gioco italiana.
La proposta innovativa sinceramente non la vediamo; vediamo solo che sono state elargite quote percentuali ancora più generose ad un management che non riesce a produrre un piano di sviluppo o meglio iniziative di sviluppo e di rilancio; quote più generose che sono sinteticamente enunciate all'articolo 11, quote di gestione che spostano a due punti percentuali in più i proventi lordi di gioco a favore del gestore del Casinò, residua alla Regione una quota pari al 52 percento degli introiti lordi, il 48 percento resta a beneficio del gestore. Non è solo questo l'onere che tocca alla Regione, cioè perdere due punti percentuali, che, secondo un calcolo fatto dal Commissario, significa grosso modo rinunciare a 3 milioni di euro, ovvero buona parte di quel valore che serve per colmare il deficit del bilancio 2002. Se consideriamo che il disciplinare ha efficacia retroattiva… ecco perché è necessario questo atto amministrativo, ecco perché c'è una ricerca spasmodica di liquidità, che altrimenti non si riuscirebbe a reperire.
Non è solo questo, dicevo, in quanto al Casinò vengono lasciati dei proventi ulteriori, qualora i "giochi lavorati", come spiegava il Presidente, ottengano determinati risultati. C'è di più: dal suo 52 percento di spettanza la Regione deve rinunciare circa ad un 7 percento, di cui all'articolo 12, per manifestazioni e promozione, dico 7 percento perché è grosso modo la metà di quel 14 percento che deve essere comunemente destinato, fra la "Casinò S.p.A." e la Regione, alle manifestazioni di promozione diretta ed indiretta e quindi - 52 meno 7 - scendiamo già a un 45 percento, oltre ad accantonare annualmente almeno un 6 percento del 52 percento per alimentare quel piano di sviluppo, che dovrà essere definito dalla "Casinò S.p.A.", approvato dal Consiglio regionale e pagato dalla Regione. Il 6 percento del 52 percento significa un ulteriore 3 percento e quindi rinunciamo ad un altro 3 percento. Ricalcolando: 52 percento meno 7 percento, meno 3 percento, di netto alla Regione residua il 42 percento. Se andiamo a verificare come era impostata la bozza di convenzione con il soggetto privato di 5 anni fa, dove ci apprestavamo ad affrontare una trattativa piuttosto complessa, vediamo che la Regione lasciava alla Finoper le seguenti percentuali: sui proventi dei giochi francesi, il 50 percento; sui proventi dei giochi americani, il 40 percento; sulle slot machines e sugli altri giochi elettronici, il 20 percento.
Non voglio entrare nel merito dei due trattamenti completamente differenti. Con l'ente privato era stata decisa una ripartizione estremamente rigorosa e partecipazione della società privata agli investimenti e agli oneri straordinari per il 40 percento delle spese sostenute, fino a una concorrenza massima di 34 miliardi.
Non voglio entrare nel merito di questo rigore, che era stato impostato nei confronti di Finoper, e questa generosità che viene riconosciuta alla "Casinò S.p.A.", che non è un soggetto privato, ma è una società a totale partecipazione pubblica, tuttavia la differenza è evidente: in capo al soggetto privato si chiedeva efficienza e capacità manageriale e di rilancio di una casa da gioco, qui invece si danno risorse a go-go, evidentemente perché non solo le risorse mancano, ma perché il management continua a chiedere.
In questi cinque anni, dal 1998 ad oggi, le variazioni delle aliquote di ripartizione sono sempre state a beneficio del gestore, in questi cinque anni piccole variazioni percentuali sono sempre andate in direzione più favorevole al gestore e meno favorevole alla Regione, come se questa casa da gioco necessitasse in continuazione di "ossigeno" per poter continuare ad esistere.
Straordinaria è poi anche la durata del disciplinare: diciotto anni, una durata che sembra sottendere a necessità che vanno ben al di là della stretta gestione della casa da gioco. Si parla di necessità di acquistare gli immobili del Grand Hôtel Billia e gli altri immobili considerati funzionali all'esercizio della casa da gioco. I diciotto anni di durata e l'efficacia retroattiva sembrano quasi una diluizione nel tempo di tutti quegli oneri che la Regione deve affrontare, tramite la "Casinò S.p.A.", per pagare gli immobili al soggetto privato, immobili che sono in fase di acquisizione. È una spesa notevole, quasi che i 70 miliardi di transazione siano stati diluiti in questo tempo, ma sono 70 miliardi di transazione che vengono tolti alle tasche dei Valdostani, perché questi soldi sono soldi dei contribuenti, sono soldi che potrebbero essere utilmente investiti e non inutilmente spesi, come volete mascherare attraverso questo disciplinare che oggi ci proponete al voto. La disparità di trattamento che abbiamo verificato con la convenzione del 1998, questa durata molto lunga che cela questi rapporti che intercorrono in questa triangolazione fra Regione, gruppo SAAV-SITAV e "Casinò S.p.A." sono tutta un'impostazione che non snellirà tale modello di sviluppo, ma lo appesantirà, anzi sembra che lo porti verso una formula estremamente regionalizzata, che va contro quel principio di privatizzazione che più volte in quest'aula è stato auspicato, ma non è mai stato perseguito. Qui si è regionalizzato tutto: dalla società di gestione alle proprietà e, invece di perseguire una logica privatistica, si è preferito una logica squisitamente pubblicistica, affinché il potere politico non molli e non cessi alcuna forma di controllo nei confronti della casa da gioco e delle attività che da questa dipendono.
Abbiamo avuto occasione di approfondire le modalità gestionali di altri casinò, per esempio a Sanremo, al netto delle spese effettuate, i proventi vengono utilmente distribuiti fra tutti i comuni della Riviera di Ponente e a Sanremo, con gli accantonamenti fatti non dalla Provincia, bensì grazie ai fondi della casa da gioco, è stata costruita recentemente una stazione ferroviaria avveniristica, tutta coperta, di minimo impatto ambientale, finanziata completamente con i proventi del Casinò. "Profitto": parola che non sussiste in questo disciplinare, perché all'articolo 3 - più volte ricordato anche dal Presidente "Casinò S.p.A." è tenuta a gestire la casa da gioco con decoro, serietà e correttezza. Ammesso che questi concetti trovino sede nella casa da gioco, ma la parola "profitto" - abbiamo chiesto - perché non compare? Il Presidente ci ha risposto che il termine "profitto" appariva inopportuno. Presidente, ci spieghi perché il termine "profitto" appare inopportuno in una casa da gioco, che è una società che deve fabbricare soldi e non debiti, che non è un ente di beneficenza? Il termine "profitto" in questo disciplinare non esiste, esiste timidamente la parola "sviluppo", all'articolo 14, dove si prevede la stesura di un piano, ma è un piano di sviluppo che non è di competenza della società perlomeno a livello finanziario, ma è di competenza dei contribuenti valdostani. Vede, allora, che ci sono delle aberrazioni in questo disciplinare? Sono delle aberrazioni che non hanno alcuna logica economica, come del resto logica economica non ha mai avuto la storia di questi dieci anni di gestione pubblica della casa da gioco, dove sono emerse delle incongruenze, delle incapacità amministrative che secondo noi sono degne della censura di quest'aula.
Il collega Frassy diceva giustamente, in sede di dibattito sulle risultanze della Commissione di inchiesta, che ci sono delle ombre nelle analisi fatte dalla Commissione, ombre che riguardano anche la casa da gioco. La casa da gioco è stata lambita in via incidentale dall'attività dei commissari, che però ha portato alla luce delle discrepanze che meriterebbero degli approfondimenti da parte sua, da parte nostra, da parte dei futuri componenti di questa Assemblea, perché ci sono delle situazioni di anomalia che devono essere corrette e che non possono continuare a passare indenni o avallate implicitamente da una classe politica, che sta tutelando chi gestisce in maniera assolutamente inconcepibile questa casa da gioco.
La casa da gioco, come abbiamo già denunciato, è fuori controllo. I controlli ispettivi della Regione e i controlli amministrativi del gestore sono impotenti in quanto i controllori sono privati delle loro funzioni per poter effettuare un vero e proprio controllo: un controllo sulle attività di gestione quotidiane, un controllo sui rapporti tra gli amministratori, i dirigenti, i clienti, i porteurs. Abbiamo più volte qui segnalato, con interpellanze e interrogazioni ad hoc, anomalie che dovrebbero essere oggetto di attenzione e di intervento da parte di una classe politica, eppure sembra che un certo lassismo di comodo continui a dominare le vostre coscienze.
Non possiamo, alla luce di dieci anni di gestione di questo tipo, permettere la perpetuazione di certi comportamenti. Dieci anni fa iniziava la fase commissariale, che oggi continua sotto la forma di una nuova maschera: è la maschera della "Casinò S.p.A.", ma la casa da gioco continua a rimanere fuori controllo. Questo aspetto è assolutamente deleterio per un'attività aziendale fondamentale per il sistema economico valdostano e che dovrebbe essere competitiva nel quadro nazionale ed internazionale.
Sono state fatte diverse spedizioni da parte della IV Commissione, non il sottoscritto, ma altri componenti si sono recati a Las Vegas durante questa legislatura, una trasferta che è stata giudicata interessante da tutti quanti. Dovrebbe essere stata quella un'opportunità per verificare quali sono i modelli di sviluppo, di rapporto con la clientela che ci sono oltre oceano. Certamente non sono immediatamente importabili nella nostra piccola regione alpina, ma penso che qualche suggestione si possa cogliere e soprattutto qualche messaggio di tipo promozionale possa essere copiato, in fondo copiare chi fa meglio non è un delitto, anzi è dimostrare di saper fare qualcosa.
Non ci sembra che le suggestioni che sono state trasmesse a voce in IV Commissione siano state recepite da chi ha governato questa commissione e da chi avrebbe dovuto recepire o meglio il management della casa da gioco, non ci sembra che ci siano state tutte queste capacità intuitive, anzi abbiamo ascoltato in IV Commissione lo scorso pomeriggio, quando si esaminava questo documento, una sorta di barzellettiere da parte di chi ha la presunzione di essere sugli scranni dell'amministrazione della "Casinò S.p.A." per diritto divino, che ha la presunzione di essere inamovibile, ha la presunzione di avere il cahier des compétences superiore a quello di qualsiasi altra persona che si cimenti nel gioco di azzardo. Le barzellette fanno anche ridere, ma l'altro giorno ne abbiamo sentite di tutte, di più. Abbiamo saputo che gli emolumenti che il consiglio di amministrazione si è riconosciuto sono degni dei migliori Tronchetti Provera o Romiti; purtroppo questi compensi non hanno analoga corrispondenza in capacità e risultati, Presidente, e, visto che lei è l'azionista di riferimento della Regione in seno alla "Casinò S.p.A.", ci piacerebbe che chiedesse conto più direttamente ai suoi amministratori fiduciari per quali capacità e per quali risultati possono essere premiati.
Ecco perché proponiamo un qualcosa di veramente innovativo e di forte incoraggiamento per chi vuole cimentarsi nel rilancio della casa da gioco! Cambiare le quote può essere anche innovativo, ma in fondo è un déjà vu, perché abbiamo visto che à petits morceaux sono state cambiate durante tutta questa legislatura, come dicevo prima, in senso sempre più favorevole al gestore. Abbiamo visto che a tanta generosità, a tanta incentivazione non è corrisposta altrettanta capacità o altrettanti risultati da parte della gestione, anche perché alla guida della "Casinò S.p.A." sono stati confermati gli stessi amministratori che hanno condotto in questi anni la Gestione straordinaria, amministratori che hanno conseguito copiose perdite nel corso dei vari esercizi e hanno causato, complici le scelte inadeguate e la dubbia capacità manageriale, le riduzioni costanti delle quote di mercato.
Questi sono dati oggettivi, Presidente, non sono dati soggettivi; se lei prende le tabelle di raffronto numeriche dei dati relativi ai proventi e agli ingressi, vede che la china è discendente quindi, per invertire la rotta, è necessario veramente un "colpo di reni" robusto.
Questa proposta di disciplinare amplia ancora ulteriormente queste quote, come nessun altro casinò italiano possiede. Ecco perché, Presidente, le chiediamo, in qualità di azionista di riferimento dell'Amministrazione regionale, uno sforzo che si traduce nell'impegno - ed è un impegno concreto, un impegno che dimostrerebbe la sua capacità di incisività politica, di scelta politica dopo dieci anni di lassismo, certamente non direttamente imputabili a lei, perché, nei dieci anni pregressi, le redini le ha avute il suo predecessore - di "revocare la fiducia agli attuali amministratori e di formulare proposte sostitutive all'assemblea dei soci, individuando figure professionali affidabili, di indubbia capacità manageriale e…" - certamente - "… che non siano compromesse con la passata gestione, che siano in grado di realizzare una concreta politica aziendale di rilancio e di sviluppo di una realtà che è estremamente importante per tutto il nostro sistema economico locale". Il coraggio, il forte incoraggiamento che lei enunciava a favore degli amministratori della casa da gioco, noi lo ribaltiamo nei suoi confronti: chiediamo a lei il coraggio di fare delle scelte, a lei e alla sua maggioranza, che non penso sia così miope da non rendersi conto che la Casa da gioco di Saint-Vincent non ha certo collezionato risultati e senz'altro non ha proposto esempi edificanti di gestione del nostro Casinò.
Penso che la "politica dello struzzo" dopo dieci anni possa cessare, possiamo tirare fuori la testa dalla sabbia, anche perché la concorrenza è alle porte, non è necessario aspettare l'apertura di altre case da gioco e bastano ormai delle semplici macchinette, delle slot, dei video-poker in bar o pubblici esercizi per generare concorrenza nei confronti della casa da gioco, secondo testuali dichiarazioni degli amministratori. Ormai basta un gestore privato di piccola entità economica e finanziaria per creare concorrenza alla Casa da gioco di Saint-Vincent, a quello che era il primo casinò italiano e che ora non lo è più. Presidente, quindi, abbia il coraggio di certe scelte; questa è l'ultima seduta. Come nella scorsa seduta chiedevamo coraggio al suo predecessore, coraggio che poi non c'è stato, lo chiediamo oggi a lei; vediamo se c'è la capacità e la forza di dare una spinta e la spinta parte dall'alto in questo caso, non dal basso, perché le scelte dipendono da chi ha le redini della situazione, una situazione che è incredibilmente "bassa", che viene definita di grande malessere non solo da noi, ma soprattutto da chi lavora lì dentro e da chi frequenta i tavoli verdi della Casa da gioco di Saint-Vincent.
Presentiamo un ordine del giorno, di cui ho annunciato il dispositivo e di cui chiediamo l'esame da parte di questa Assemblea.
Ordine del giorno Premesso:
- che dal 1° gennaio 2003 la Casinò S.p.A., società controllata in forma pressoché totalitaria dalla Regione, è il nuovo soggetto gestore della Casa da gioco di Saint-Vincent e sostituisce la Gestione Straordinaria (GS), ora in fase di liquidazione;
- che alla guida della Casinò S.p.A. sono stati confermati gli stessi amministratori che hanno condotto in questi anni la GS, conseguendo copiose perdite nel corso dei vari esercizi e causando, complici le scelte inadeguate e la dubbia capacità manageriale, la riduzione costante della quota di mercato della casa da gioco valdostana;
- che i bilanci di esercizio della GS hanno costantemente registrato (incluso il 2002) pesanti perdite, poi regolarmente ripianate grazie all'intervento finanziario della Regione;
- che la proposta di Disciplinare per la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent prevede una nuova ripartizione dei proventi in senso più favorevole alla Casinò S.p.A.;
Impegna
Il Presidente della Regione, in qualità di azionista di riferimento dell'Amministrazione regionale in seno alla Casinò S.p.A., a revocare la fiducia agli attuali amministratori e a formulare proposte sostitutive all'assemblea dei soci, individuando figure professionali affidabili, di indubbia capacità manageriale e non compromesse con la passata gestione, in grado di realizzare una concreta politica aziendale di rilancio e di sviluppo di una realtà molto importante per tutto il sistema economico valdostano.
F.to: Tibaldi - Frassy - Lattanzi
Président La parole au Conseiller Piccolo.
Piccolo (SA) Premetto che non entrerò nel merito del disciplinare, il suo contenuto non risolve, secondo noi, i problema del rilancio e dello sviluppo della casa da gioco e quindi riteniamo opportuno in questa sede fare alcune sottolineature e considerazioni che ci preoccupano.
Essendo ormai di dominio pubblico la situazione fortemente negativa, soprattutto in questo periodo, della Casa da gioco di Saint-Vincent, ribadiamo anche in questa occasione, l'importanza del Casinò nel sistema economico-produttivo della nostra Regione e pertanto riteniamo opportuna e puntuale un'attenta analisi del problema. La nostra analisi non può prescindere dal sottolineare che da sempre chiediamo di affrontare l'argomento con maggiore serietà. Il gruppo consiliare della "Stella Alpina" - allora ancora in maggioranza -, nel marzo 2002, dichiarava testualmente: "La Stella Alpina non voterà più né in Giunta, né in Consiglio, né in Commissione nessun atto ad esso…" - Casinò -"… riferito che non sia prima stato oggetto di un ampio e approfondito dibattito tra le forze di maggioranza ed individuando un progetto complessivo di rilancio e di sviluppo". Quel dibattito, purtroppo, non c'è mai stato, al contrario a novembre si propose, con gran urgenza, la necessità di nominare il Consiglio di amministrazione della costituenda "Casinò de la Vallée S.p.A.", a quel punto non più il gruppo consiliare, ma la "Stella Alpina" con un comunicato invitava "il Presidente della Regione a rinviare la procedura per le nomine successivamente ad un accordo tra le forze di maggioranza che definisca linee politiche, strategie e uomini per l'indispensabile rilancio della Casa da gioco di Saint-Vincent".
L'unica risposta dell'allora Presidente fu che non si poteva rinviare neppure di tre giorni, altrimenti non ci sarebbero stati i tempi necessari a formalizzare e rendere operativa la S.p.A. per la scadenza prefissata del 1° gennaio 2003. Va ricordato che la S.p.A. era l'obiettivo condiviso da tutti dopo che per anni le incertezze della Gestione straordinaria erano state addotte come uniche responsabili dei mancati risultati e delle perdite di quote di mercato da parte del Casinò di Saint-Vincent.
Va altrettanto ricordato che la "Stella Alpina", coerentemente con gli impegni di maggioranza, sostenne la S.p.A. a capitale pubblico, nonostante avesse espresso più volte la sua preferenza per un azionariato diffuso che vedesse impegnati anche capitali privati. Non è cambiato nulla: i risultati veri, ingressi, volume di denaro e introiti dei giochi nei primi mesi di gestione sono allarmanti, noi crediamo che chi lavora in quell'azienda, così come gli operatori commerciali e tutto l'indotto, non abbiano percepito alcun miglioramento, ma ancor più grave di non vedere risultati è il fatto di non aver potuto constatare ad oggi - e sono passati più di tre mesi dalla nomina del Consiglio di amministrazione della S.p.A. -, un piano strategico aziendale, un programma e che, sempre ad oggi, non conosciamo né gli obiettivi, né le energie ed i mezzi necessari, né i tempi di realizzazione.
Ci auguriamo che in questa situazione di deficit strategico e con indicatori preoccupanti, come la caduta di ingressi e volume di gioco, non si proceda a nuove assunzioni, a selezioni che possiamo definire pre-elettorali, magari per impieghi a tempo determinato, non utili e puramente illusorie col rischio elevatissimo che tutto si esaurisca dopo le elezioni.
Ci preoccupa ancor più il timore che, sempre in totale assenza di strategie e piani aziendali, possano rispuntare ipotesi di costruzione di una nuova sede per la casa da gioco, con tutte le incertezze del momento e con il rischio che nel corso di qualche anno possano essere autorizzati altri casinò sul territorio nazionale. Riteniamo inoltre indispensabile, per la definizione dei futuri auspicati programmi, la risoluzione del problema con l'acquisto del Grand Hotel Billia e degli immobili adiacenti, con un impegno prioritario della Giunta regionale ad affrontare il problema nel rispetto delle regole di mercato senza piegarsi a condizioni inaccettabili poste dalla proprietà.
Siamo fortemente preoccupati e perplessi, le risposte evasive e generiche fornite ad una nostra interpellanza in merito, presentata in Consiglio regionale, non ci soddisfano, non aprono spazi di ottimismo o speranza. Riteniamo quindi la Giunta regionale responsabile delle carenze che ho appena evidenziato della "Casinò S.p.A.", proprio perché la Giunta, oltre ad aver nominato il consiglio di amministrazione, è l'unico interlocutore della società e crediamo che ci voglia maggior impegno, più pretesa, più carattere, più determinazione, stiamo parlando di posti di lavoro, di famiglie, di un indotto economico e commerciale: non si può affrontare in questo modo un problema che tocca una delle più importanti realtà produttive della nostra Regione! Fintanto che eravamo parte dalla maggioranza, abbiamo chiesto che si discutesse in maniera seria e responsabile di casinò, oggi non possiamo non denunciare le responsabilità politiche della nuova maggioranza e della nuova Giunta regionale. Crediamo che, nonostante tutto il tempo purtroppo perso, il Casinò di Saint-Vincent rappresenti ancora una grande opportunità per la nostra Regione, ciò che ci preoccupa è che se non si interviene al più presto, la crisi potrebbe precipitare e portarci ad un futuro non troppo lontano dalle tinte molto cupe.
Vorrei sottolineare che il problema della Casa da gioco di Saint-Vincent è sicuramente uno tra i più importanti dell'Amministrazione regionale, che ha impegnato sia la precedente legislatura che l'attuale e che, recentemente, si è potuto chiudere con la Gestione straordinaria ed affidare ad una S.p.A. pubblica. È indubbio che il Casinò di Saint-Vincent rappresenta una delle più importanti fonti economiche ed occupazionali della nostra Regione. Occorre quindi dare tempestività alle decisioni ed alle azioni per lo sviluppo dell'attività di gioco, sempre in tempi strettissimi, alla luce anche della pressante e possibile apertura a breve di altri casinò sul territorio nazionale. Non dobbiamo e non possiamo permetterci il lusso di tergiversare, la recente legge approvata dal Consiglio con la costituzione della S.p.A. pubblica ha appunto affidato al nuovo consiglio di amministrazione il compito di programmazione, di sviluppo e di rilancio del Casinò.
Siamo peraltro convinti che al rilancio della casa da gioco va sicuramente assicurata l'acquisizione del Billia e delle proprietà immobiliari, indispensabili per poter meglio rilanciare tutta l'intera attività di gioco. Considerato, da quanto abbiamo potuto fino ad oggi apprendere dai mezzi di informazione, che la Finaosta non ha espresso parere favorevole all'acquisizione del Billia e di altri immobili per rompere l'accerchiamento, si vuole sapere quali siano gli intendimenti della Giunta regionale per assicurare il mantenimento delle attuali maestranze del Grand Hotel Billia, giustamente preoccupate, e quali i tempi relativi all'acquisizione.
Ricordo e sottolineo, infine, che, nell'ambito del comprensorio interessato al Casinò di Saint-Vincent, esiste una forte preoccupazione sull'attuale andamento dell'attività, oltre che all'interno della stessa struttura, e mi riferisco in particolare alle maestranze.
Concludendo, ci auguriamo che il Presidente della Regione possa darci risposte positive ai quesiti posti, le parti interessate aspettano doverose e sollecite risposte in atti concreti, anche perché il tempo è tiranno. Questo disciplinare secondo noi non risolve certamente i gravi problemi che sono ancora sul tappeto. Mi riservo di fare la dichiarazione di voto in seguito alle risposte del Presidente.
Président La parole au Conseiller Beneforti.
Beneforti (PVA-cU) Sarò breve perché sull'argomento abbiamo già parlato a più riprese, in questa sede come in altre sedi; in particolare abbiamo affrontato l'intera problematica con i lavoratori interessati alla casa da gioco, con alcuni tecnici del settore, con le stesse organizzazioni sindacali prima e dopo l'audizione avvenuta in II Commissione. Abbiamo ascoltato diversi pareri e suggerimenti, ma nessuno ci ha convinto ad approvare quanto oggi ci viene proposto con il disciplinare. Non voteremo a favore di questo provvedimento per diversi motivi. Non condividiamo né il metodo seguito, né il contenuto; anche la stessa illustrazione fatta dal Presidente Louvin in II Commissione non ha convinto e tanto meno ci ha convinto la relazione svolta in commissione dal Presidente Arrigoni. Questo disciplinare, più che semplificare i rapporti fra Regione e Casinò, cerca, o almeno tenta, di mettere a posto i conti in rosso della Gestione straordinaria prima e della "Casino S.p.A." dopo. Questo è il vero obiettivo, perché la più grande preoccupazione che avete avuto nello stendere questo disciplinare è stata proprio quella di cercare di sanare una situazione economico-finanziaria della casa da gioco che non reggeva più. Avete anche previsto che questo disciplinare abbia una validità di diciotto anni, io forse non arriverò neanche a vedere la scadenza, anche se avete previsto una revisione triennale; avete previsto anche una decorrenza retroattiva dal 1° gennaio 2003 e questo conferma la supposizione che un po' di arretrati fanno comodo per sanare una situazione in rosso.
Presidente, gli appuntamenti importanti da affrontare in Consiglio regionale prima della fine della legislatura dovevano essere tre: il primo, quello dell'approvazione del bilancio consuntivo al 31 dicembre 2002, per conoscere le reali perdite che ci sono nella casa da gioco, per sapere se il contenzioso è stato sanato oppure no e quale entità ha; il secondo, il piano di sviluppo, al fine di conoscere come la nuova società intende procedere al rilancio della casa da gioco; il terzo, il nuovo disciplinare doveva essere visto alla luce sia del bilancio che del piano di sviluppo.
Voi, invece, avete deciso diversamente: avete proposto il nuovo disciplinare, che prevede il 52 percento alla Regione e il 48 percento alla casa da gioco. I giornali hanno riportato: "Il 52 percento alla Regione", ma nessuno ha riportato quanto rispetto agli anni passati la Regione va ad incassare di meno rispetto agli altri disciplinari. Avete stabilito queste percentuali senza collegarle ad un programma, ma quali sono state le basi che vi hanno portato a stabilire il tetto del 52 percento e del 48 percento se non avete il bilancio in mano e se non si sa quale sviluppo si deve dare? È vero che ci sono nel disciplinare articoli che prevedono finanziamenti per il piano di sviluppo ma, quando si stabiliscono queste cifre, come si stabiliscono quelle per il piano di sviluppo, si deve stabilire cosa si intende fare oppure si fa tutto a scatola chiusa? Perché qui si è stabilito un disciplinare a scatola chiusa!
Ora, un consigliere regionale, che non conosce qual è il passivo al 31 dicembre della casa da gioco, deve approvare il disciplinare che ci presentate, vi sembra logico questo? Capisco che a fine legislatura si cerchi di sanare tutto, del resto di sanatorie se ne fanno tante, quindi io capisco, Presidente, che lei cerchi di sanare, ha una maggioranza che la vota e cerca di sanare, però non può pretendere che noi avalliamo una situazione che non condividiamo!
Abbiamo appreso dalle notizie di stampa che il bilancio comporta un passivo di 7-8 miliardi di euro, perché non è stato portato alla nostra approvazione? Avete forse avuto paura di ammettere il fallimento della Gestione straordinaria da voi imposta alla maggioranza di questo Consiglio per oltre 8-9 anni? Non presentando il bilancio, avete cercato di offuscare una perdita di una Gestione straordinaria che è stata fallimentare. Venire qui con il bilancio in rosso non era conveniente alla vigilia di nuove elezioni, perché significava ammettere oltre al passivo anche il declino della nostra casa da gioco, il declino di una gestione pubblica da voi sempre rivendicata rispetto a quella privata da noi sostenuta! Ci dovete dire quale interesse ha avuto la Valle d'Aosta con questa gestione pubblica!
Capisco che indietro non volete tornare e non volete ammettere gli errori, perché avreste dovuto ammettere che avevamo ragione quando sostenevamo in questa sede che non bastavano i cambi di società per rilanciare la casa da gioco, occorreva ben altro, noi lo dicevamo e oggi i fatti lo dimostrano! Infatti, oggi con questo atto intendete scaricare sulla nuova Giunta che verrà quanto non avete saputo affrontare e risolvere in questa legislatura. La vostra abilità di giustificare tutto e tutti, come di scaricare su altri le vostre responsabilità, è così grande che ci lascia stupiti!
Presidente, perché rinviare di 90 giorni la presentazione del piano di sviluppo? Perché questo ulteriore ritardo per un tentativo di rilancio della casa da gioco? A chi giova questo rinvio? Non mi si venga a dire che prima c'era da risolvere il problema dell'accerchiamento, perché i fatti hanno dimostrato che non era una giustificazione accettabile. Mentre la casa "brucia" perché le presenze diminuiscono, i giochi tradizionali hanno raggiunto livelli così bassi che oltre non si può andare, il bilancio è sempre più rosso, voi rinviate! Questo proprio quando occorre verificare le cause che stanno alla base della crisi del nostro Casinò, quando occorre accertare perché i giocatori non vengono più a Saint-Vincent, al fine di mettere in atto azioni appropriate di recupero della clientela, quando occorre che la Gestione straordinaria prima e la "Casino S.p.A." dopo presentino il piano di sviluppo al Consiglio regionale unitamente agli altri provvedimenti.
Non mi si venga a dire che non ci si è resi conto di quali interventi erano necessari per frenare la crisi e per rilanciare la casa da gioco! Il problema dei soldi, anche se c'era, non era l'unico su cui attestarsi, del resto una squadra che si proclama unita, affiatata, dinamica e ricca di iniziative, come ha affermato il Presidente Arrigoni, non può non conoscere la realtà in cui opera, non può non saper indicare la soluzione di certi problemi, non può, dopo 9-10 anni, avere ancora bisogno di 90 giorni per indicare la soluzione dei problemi, proprio di quei problemi con cui devono fare i conti giorni per giorno! Ma cosa hanno fatto fino ad oggi, non si sono resi conto della realtà in cui operava il Casino? Hanno bisogno di altri 90 giorni per dirci: "Guardate, il Casinò è in queste condizioni, per tentare di rilanciarlo, occorre fare questo, questo e quest'altro".
Detto questo, nascono dei dubbi, si fanno delle riflessioni, ci si domanda perché c'è questo comportamento, perché c'è questo stato confusionale. È vero, si prevedono gli accantonamenti per le manifestazioni, si prevedono regole anche se durano 18 anni, ma senza stabilire le linee guida per uno sviluppo sempre più armonico della casa da gioco. Cosa ne facciamo di queste regole, se non si stabilisce cosa vogliamo raggiungere, quali obiettivi vogliamo realizzare?
Devo dirle, Presidente, che questo modo di governare e di fare politica non ci piace, ci avvilisce, perché non c'è trasparenza né chiarezza, perché manca il coraggio e quel senso di sfida necessari per affrontare i problemi che oggi abbiamo sul tappeto. Non è rinviando la soluzione dei problemi che si rilancia la casa da gioco. Riconoscere che si è sbagliato nel passato e in questi anni di Gestione straordinaria è un atto di forza, anche se ormai siamo in campagna elettorale e si cerca sempre di coprire gli errori commessi. Rimandare il tutto alla prossima legislatura non è corretto, perché gli errori, se ci sono, comunque verranno fuori e voi non potrete né giustificarli, né nasconderli.
Anche il modo in cui è stata trascinata la vicenda dell'accerchiamento e la presa in affitto dell'Hôtel Billia non ci soddisfa: si ha l'impressione che non ci sia stata la volontà politica di definire l'intera problematica in questa legislatura, con questo Consiglio, questa è l'ultima adunanza consiliare.
Per quanto riguarda il Billia, l'importante è salvaguardare i 150 posti di lavoro per dare una certezza ai lavoratori dipendenti, ma è anche importante conoscere chi e da chi sarà gestito in futuro il Billia e a quali condizioni. Attenti a non far divenire Saint-Vincent terra di conquista per attività alberghiere esterne alla Valle d'Aosta, come succede in altri settori.
Lei è preoccupato, Presidente, la comprendo: ha ereditato una patata calda che può scottarle le mani. Non posso che ribadire quanto ho già detto in passato sulla "vicenda Casinò". Con interpellanze, interrogazioni e mozioni abbiamo richiamato l'attenzione della maggioranza periodicamente sulla questione della casa da gioco, ma non è servito a nulla, non ci avete dato ascolto perché avete sempre affrontato i problemi non in una visione che interessa la Valle d'Aosta, ma molto più per il tornaconto di parte sul piano politico ed elettorale. Dovete comprendere che occorre affidare la gestione della casa da gioco, all'interno come all'esterno, a uomini capaci, più attenti, più qualificati, che siano liberi di decidere come prevede il Codice civile per le S.p.A., senza la preventiva autorizzazione della Presidenza della Regione. Presidente, per avere decoro, serietà e correttezza, occorre porsi in modo diverso la gestione della casa da gioco; occorre che gli uomini che la rappresentano rispondano direttamente delle loro azioni e gestioni, che non siano succubi del potere e che non siano assolti quando sbagliano, perché gli errori che hanno commesso li hanno fatti per dare ascolto a chi li ha promossi a quei posti di comando in cui si vengono a trovare. Capisco che non vogliate rinnegare il passato ma, se non cambiate strada, non ci sarà quella svolta che lei auspica, Presidente, e fra tre anni vi troverete costretti a cambiare il disciplinare o la società di gestione, come è avvenuto nel passato.
Mi auguro che la nuova maggioranza che scaturirà dalle prossime elezioni si ponga il problema e che sull'esperienza del passato sappia restituire al Casinò il ruolo che ha avuto in passato a livello nazionale ed europeo. Questo è l'augurio che formulo sulla casa da gioco in questo mio ultimo intervento di questa legislatura.
Presidente Siamo sempre in discussione generale.
Vorrei proporre di proseguire fino verso le 20.00, di fare una sospensione di un'ora e poi di riprendere a trattare alcuni argomenti nel corso della serata fino alle 11.00, 11.30. Siete d'accordo? Bene. Se nessuno chiede di intervenire, dichiaro chiusa la discussione generale.
La parola al Presidente della Regione, Louvin.
Louvin (UV) Je suis pris au dépourvu dans la mesure où je m'attendais d'autres interventions…
De toute évidence les collègues de l'opposition qui sont intervenus l'ont fait ponctuellement réaffirmant des positions qui étaient déjà connues dans cette salle. Je crois qu'il faut à ce sujet apporter simplement quelques précisions et quelques réflexions ultérieures.
En premier chef, je souhaiterais dire au Conseiller Tibaldi que la lecture que nous donnons de ce document est une lecture profondément différente et qu'elle ne fait pas état d'une attitude de renonce avec des bénéfices attendus de la maison de jeu pour la Région. De toute évidence, la situation aujourd'hui est différente par rapport à celle qui faisait l'objet d'une négociation il y a cinq ans; de toute évidence, nous savons aussi que les bénéfices que la société "Casino S.p.A." aura reviendront à la Région elle-même, qui en est propriétaire à 90 pour cent. Renoncer entre guillemets à quelque chose - et j'insiste sur ces guillemets -, pour permettre davantage de relance à cette société, que nous avons voulue, nous-mêmes, qui n'est pas une grande compagnie internationale ou nationale venant ici faire une exploitation, comme l'auraient faite d'autres, comme d'autres à d'autres moments ont été invitées venir faire ici… A cet égard je crois rappeler, M. Beneforti, une époque, où un certain Gouvernement lança une initiative pour repérer des grandes compagnies venant gérer ici le Casino. Nous avons aujourd'hui une société qui est le fruit même de la volonté de cette Région et à laquelle le fait d'accorder des conditions qui lui permettront d'être concurrentielle dans le cadre national et européen, est la moindre des choses de la part d'une Région, qui souhaite la réussite de cette maison et non pas de lui procurer des difficultés de gestion.
Nous avons renoncé à des bénéfices en faisant des investissements? Est-ce la bonne lecture que nous devons donner à ce cahier des charges, en disant que 6 pour cent des recettes investies dans le domaine du développement de Saint-Vincent et de son ensemble environnant représente une renonce pour l'Administration? Non. Je me refuse de donner cette lecture. Ceci représente pour nous la volonté d'accélérer la dynamisation de l'ensemble afin de permettre à une société autre que "Casino S.p.A.", une deuxième société sur laquelle nous reviendrons tout à l'heure dans le cadre de la loi de variation budgétaire, d'être l'instrument pour la réalisation de ce plan, l'instrument principal au service du développement. Nous estimons que tout cela n'est pas à lire dans une logique de renonce, mais dans une logique tout à fait positive. Voulons-nous regarder aussi, collègues conseillers, quel est le cadre général autour de nous? Lorsqu'un Casino comme celui de Venise peut se payer le luxe d'accorder 50 pour cent à la maison de jeu elle-même, une maison qui a des conditions énormément plus faciles que les nôtres pour repérer la clientèle et nous ne pouvons comparer les moyens dont un Casino tel que le Casino de Venise a besoin par rapport à celui de Saint-Vincent, devons-nous nous sentir en quelque sorte coupables de vouloir mettre à la disposition de la société des moyens pour gérer pleinement la politique que nous attendons de cette société? Je ne le crois pas.
Je crois que nous ne pouvons pas d'une part nous situer exactement dans la même logique que d'autres casinos tels que celui de Venise, et, d'autre part, il ne nous paraît pas proposable d'introduire un barème de confrontation avec le cahier des charges qui se préparait pour la conclusion, des pourparlers avec la Finoper qui n'a pas eu lieu il y a cinq ans. Je voudrais revenir au moment particulier que nous avons vécu dans cette salle; de nombreux parmi vous étaient présents à la fin de la dernière législature, à la dernière séance dans laquelle nous reçûmes une lettre où l'on demandait à cette Assemblée d'adopter un acte, sous peine d'initiative de nature judiciaire à notre encontre. Je le rappelle comme un moment qui risquait d'être extrêmement fragilisant pour notre Assemblée, qui a su à ce moment-là assumer courageusement, dignement, ses propres positions et convictions. Il a fallu encore quatre ans pour que les décisions soient confirmées en dernière instance par l'autorité judiciaire; il a fallu, je le rappelle, neuf ans de contentieux pour que la parenthèse se referme sur Gestion extraordinaire. Nous n'avons pas voulu la Gestion extraordinaire, elle a été une nécessité pour cette Région, je tiens à le rappeler; en 1994, si la clairvoyance de la classe politique de l'époque n'avait pas préparé un instrument de ce genre, nous serions allés à l'encontre de la fermeture de la maison de jeu.
Nous avons traversé des années difficiles, qui certainement ne sont pas dépourvues d'erreurs, mais qui ont démontré la capacité de notre Région de résister à des très fortes pressions de l'extérieur. Nous mettons le mot "fin" à un long parcours, difficile, dans lequel nous nous sommes confrontés à un contentieux très lourd et à la nécessité de suivre une aventure à laquelle nous n'étions pas prêts, celle d'assurer la vie de la maison de jeu elle-même par l'intermédiaire d'une Gestion extraordinaire. Chacun pourra tirer les conclusions qu'il voudra de cette expérience, je suis sûr que, dès lors que les tempêtes électorales se seront calmées, dès lors que l'on prendra un peu de recul par rapport à cette expérience, on la lira d'une façon nettement plus positive que ce que l'on arrive à faire en ce moment.
Collègues, le collègue Tibaldi a voulu évoquer par une sorte de comparaison la situation du Casino de Sanremo et la redistribution d'un certain profit au bénéfice des collectivités. Nous empruntons un chemin différent par rapport à celui qu'ont emprunté d'autres maisons de jeu, qui ont voulu la présence d'une pluralité de sujets à l'intérieur de la société de gestion, ce qui permet ailleurs d'avoir des retombées et des bénéfices différents. Je crois cependant que nous avons créé les conditions pour que ces retombées soient sûres sur l'ensemble de Saint-Vincent et des environs. Le 6 pour cent - qui n'est pas une renonce, mais qui est un bénéfice assuré pour l'ensemble de la localité - est un gage d'investissements et les réalisations - vous avez fait allusion à une gare à réaliser - rien n'empêche, dans le cadre du plan d'investissements que la maison devra présenter, qu'elles soient effectivement réalisées.
C'est vrai, nous n'avons pas voulu introduire le mot "profit" dans le texte du cahier des charges, collègue Tibaldi; je voudrais cependant vous rappeler que le fait même d'avoir choisi l'instrument d'une société nous assure de par les dispositions légales qu'elle soit finalisée à la réalisation du profit. Est-il souhaitable de l'introduire? Personnellement, j'y ne verrais aucun inconvénient, mais je pense que nous avons suffisamment bien précisé nos attentes de ce cahier des charges, nous avons suffisamment bien spécifié que nous souhaitons un développement d'ensemble non seulement pour la maison de jeu, mais aussi pour ce tout l'ensemble environnant.
Quelques considérations, collègue Piccolo, au sujet de votre intervention. Vous avez, comme M. Beneforti également souligné l'absence d'un plan stratégique. Ce n'est pas un hasard que l'on ait voulu attribuer un délai court, mais prospectif pour la préparation de ce plan. Un plan d'investissements sérieux ne se fait pas, M. Beneforti, en disant: "Questo, questo, questo"; il faut savoir de combien d'argent l'on peut disposer et où l'on peut l'investir. Croyez-moi, les conditions que nous avions il y a 60 jours, avant que les pourparlers sur la rupture de l'encerclement n'aient un virage positif, ne permettaient à aucun gérant de la maison de jeu d'imaginer un plan sérieux et crédible. De même que vous devez m'expliquer, M. Beneforti, comment est-ce qu'on peut imaginer un plan sans savoir de combien d'argent l'on disposera et, quelles seront les quotes-parts dont on pourra se valoir pour le réaliser. Je crois qu'il y a là une attente, qui sera probablement satisfaite, même avant l'échéance électorale, mais il appartiendra au nouveau Conseil de se prononcer, comme cela est juste, sur le plan stratégique dressé par la maison de jeu et que ce Conseil sera appelé à approuver. Permettez-moi de vous dire que s'il avait été présenté… et il n'est pas difficile de remplir les papiers…, mais un plan sérieux n'aurait pas pu être soumis à notre attention par la maison de jeu, sans disposer de ce cahier des charges et sans savoir quelle est la quote-part de ses propres bénéfices.
Je ne sais pas d'ailleurs, collègue Piccolo, d'où vous tirez l'idée d'un nouveau siège pour la maison de jeu, si cela fait partie d'idées que quelqu'un s'évertue de relancer. Je crois qu'il faudra partir de l'existant et pouvoir considérer qu'avec l'acquisition… et j'en ai parlé en début de matinée - peut-être vous n'étiez pas encore arrivé lors des communications du Président de la Région - pour informer ce Conseil de l'état des pourparlers, du feu vert donné par Finaosta à l'achat d'une partie des biens, des évaluations positives qui ont eu lieu par rapport au contrat de bail de la structure du Billia. J'ai cru utile informer en début de matinée l'Assemblée sur ces questions, afin que l'on sache qu'il y a un cadre de référence dans lequel ce plan d'action pourra être présenté.
Enfin, permettez-moi sans vouloir trop insister sur cet aspect, de revendiquer à l'action du Gouvernement précédent et du Gouvernement actuel une grande ténacité, d'avoir voulu porter jusqu'à l'accomplissement le dessein politique de la privatisation dans la gestion de la maison de jeu, de l'avoir réalisée dans des délais relativement courts à partir du moment où les conditions légales se sont vérifiées pour que cela puisse avoir lieu, enfin tout cela a été le fruit du travail solide de cette majorité, tout comme il l'avait été pour la majorité précédente dans laquelle cependant - et nous l'avons malheureusement constaté au moment du 18 décembre dernier - les voix avaient en quelque sorte divergé entre les forces politiques.
Nous avons voulu tenir le cap; les 160 places de travail de l'Hôtel Billia sont importantes, le rôle de l'hôtel pour le maintien de la qualité de l'action du "Casino de la Vallée" est essentiel. Nous avons progressivement, lentement rassemblé toutes les conditions pour qu'il continue à ?uvrer et je pense qu'il n'est pas la moindre des choses.
J'ai déposé à la Présidence des amendements qui perfectionnent le texte du cahier des charges. Je veux dire qu'ils sont des amendements pondérés, bien réfléchis et qui j'espère contribueront à perfectionner ce document, qui se doit d'être un instrument de travail, essentiellement un instrument de réussite pour la maison de jeu à laquelle nous attachons une énorme importance.
Président Je rappelle que sur cet argument il y a un ordre du jour à la signature des Conseillers Tibaldi, Frassy et Lattanzi.
La parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (LCdL) Riprendendo alcune argomentazioni già svolte in sede di dibattito e aggiungendone delle altre, anche alla luce delle risposte fornite dal Presidente Louvin, chi è il Presidente della Regione? Il Presidente della Regione è l'azionista pressoché totalitario della "Casino S.p.A.", colui che, detenendo il 99 percento di questa società, esprime il consiglio di amministrazione, quindi individua il gestore e ne controlla la gestione, perché presiede e dirige anche il Corpo dei controllori del Servizio ispettivo della Regione, naturalmente lui insieme alla sua Giunta. Nella figura del Presidente della Regione quindi si riassume tutta una serie di ruoli che sono non solo di gestione, ma anche di controllo, una figura plenipotenziaria, potremmo definirla, che ha il diritto/dovere di garantire la migliore gestione di questa casa da gioco. Ebbene, cosa ci propone oggi il Presidente alla luce di quanto è accaduto in questi anni? Ci propone un cambiamento di quote, un cambiamento di suddivisione di ripartizione di quote: diamo un premio, un incentivo ulteriore a un gruppo di amministratori che non hanno alcun merito.
Ci deve giustificare questa scelta, Presidente, perché diamo un incentivo a degli amministratori che non hanno alcun merito, che non hanno al loro attivo alcuna motivazione plausibile per dire loro: "Bravi, avete fatto il vostro dovere". In una S.p.A. non funziona così, poteva funzionare in una Gestione straordinaria, in quell'ente amorfo, ibrido, privo di una precisa natura giuridica, dove, quando voleva, il suo predecessore diceva che aveva una configurazione privatistica e, quando era invece necessario, si chiamava Pantalone, perché metteva le mani al portafoglio per ripianare i debiti delle gestioni. Pantalone, purtroppo, non si rende conto quando mette mano al portafoglio, perché queste iniziative sono mediate dall'assemblea legislativa ma, se facessimo la sommatoria algebrica di tutti i soldi che ha messo la Regione, ovvero i contribuenti valdostani, per dare ossigeno alla casa da gioco, forse qualcuno si arrabbierebbe un po' di più di quanto già si arrabbia quando si parla di casa da gioco.
Bene, Presidente, non cambiamo le quote, cambiano le teste, altrimenti non cambierà niente in questa casa da gioco, perché le cosiddette "teste pensanti" non hanno prodotto idee o strategie di sviluppo o di rilancio.
Non va bene conferire queste quote ingenti di risorse a persone che non hanno esibito capacità professionali ed è qui che vogliamo il suo intervento politico, ed è qui che con questo ordine del giorno chiediamo un preciso impegno da parte sua, perché lei ha una delega pressoché esclusiva, avendo quei ruoli di cui dicevo prima, nella gestione della casa da gioco, una delega pressoché esclusiva, che dovrà essere oggetto di futura revisione da parte della futura Assemblea, perché è inammissibile che il Presidente abbia un cumulo di poteri così evidenti e che, come sta dimostrando lei adesso, non voglia utilizzarli. Che li utilizzi invece anche quando si tratta di dare una sterzata al momento giusto e nella direzione giusta, quando, dopo otto anni di gestione pubblica, siamo a un livello così basso che ha dell'incredibile! E lo dicono i dati! Abbiamo perso un ulteriore 9 percento rispetto allo scorso anno sui giochi francesi, i cosiddetti "giochi lavorati", come vengono definiti in questo disciplinare, che dovrebbero essere la motivazione di un'ulteriore incentivazione nella ripartizione delle aliquote. Eppure, quando nello stesso articolo 11 si prevede che, per cause oggettivamente non imputabili alla "Casino S.p.A.", si dovesse riscontrare una diminuzione degli introiti annuali superiore al 10 percento, si procederà alla revisione delle clausole economiche del presente disciplinare… e, quando ci sono cause soggettivamente imputabili agli Amministratori della "Casino S.p.A.", che si fa, Presidente? Si sta con le mani in mano a guardare il declino di questa azienda? Dobbiamo superare un certo schema, che ha contraddistinto questi anni, dell'inamovibilità e dell'infallibilità dei gestori; i gestori hanno dimostrato che sono fallibili e lo hanno dimostrato perché i fatti non depongono a loro favore. Gli amministratori non possono essere considerati inamovibili perché dipendono dalle volontà di un azionista. Ebbene, se qualcuno ha degli scheletri negli armadi per cui gli amministratori devono essere considerati inamovibili, li tiri fuori, perché non possiamo pregiudicare il rilancio di una casa da gioco perché costoro sono custodi di problemi imputabili a qualcuno di voi.
Noi, allora, suggeriamo con questo ordine del giorno, che è fermo, determinato e va in una direzione precisa, di fare un regalo agli attuali amministratori, cioè una valigia, Presidente, una valigia simbolica. Facciano le valigie e lascino che la casa da gioco sia condotta e diretta da chi può avere queste capacità. Una valigia vuota, naturalmente e non una valigia piena di fiches come qualcuno si è portato oltre frontiera. È questo il significato dell'ordine del giorno: diamo spazio a quelle figure professionali, che hanno delle capacità, che sono affidabili, che non hanno commistioni con le passate gestioni, che non hanno collezionato i risultati fallimentari di questi anni, che hanno indubbia capacità manageriale. È questo l'ordine del giorno che il nostro gruppo propone e che sottopone alla vostra attenzione.
Président La parole au Président de la Région, Louvin.
Louvin (UV) Juste une précision concernant le prétendu recul de la maison de jeu. Je pense que, comme souvent il arrive, il faut regarder avec une aptitude plus générale et correcte. Vous avez fait état d'un recul des jeux français; si vous lisez l'ensemble des jeux de contrepartie, la réduction n'a pas été de 9 pour cent, mais de 3,5 pour cent. Je pense qu'elle s'inscrit dans la logique de longue durée, qui concerne tous les casinos pour ce genre de jeu. Je n'insisterai pas là-dessus, vous êtes meilleur connaisseur que moi en la matière, vous savez que le rapport entre les jeux automatiques et les jeux de contrepartie a subi une flexion constante au cours de ces années, mais vous n'avez pas souligné les résultats positifs obtenus par le comité de gestion à l'époque.
Je rappelle par exemple que entre 1999 et 2000, 6 milliards de plus étaient revenus sur la table du fait de l'amélioration dans ce secteur.
Or, je crois qu'il faut prendre en compte les dynamiques de longue période et non simplement les données spécifiques. Je ne crois pas pouvoir partager, je ne crois pas que la majorité partage votre appréciation négative quant à la qualité et quant aux compétences de direction de l'ensemble qui gère actuellement la maison de jeu. Nous ne partageons pas "la dubbia capacità manageriale" à laquelle vous vous rapportez et, collègue Tibaldi, soyez toujours prudent en évoquant les valises, parce que nous sommes aussi à la veille d'une compétition électorale et je ne voudrais pas que d'autres en aient besoin.
Président Je soumets au vote l'ordre du jour:
Conseillers présents: 32
Votants: 24
Pour: 3
Contre: 21
Abstentions: 8 (Beneforti, Comé, Curtaz, Lanièce, Marguerettaz, Piccolo, Squarzino Secondina, Viérin M.)
Le Conseil n'approuve pas.
Nous sommes à examiner l'approbation de l'acte administratif.
La parole au Conseiller Lattanzi.
Lattanzi (LCdL) Il Presidente Louvin ha sottolineato come si aspettasse maggiori interventi su questo atto così importante e io sono d'accordo con lui. Vorrei però far presente che non sono mancati gli interventi dell'opposizione, per la quale mi pare tutti i gruppi siano intervenuti. Semmai il silenzio è stato assordante da parte della sua maggioranza, Presidente, che l'ha lasciata in piena solitudine su questo atto; forse adesso qualcuno interverrà in dichiarazione di voto perché c'è il mio invito, ma non uno ha voluto sostenere quello che in altri luoghi non hanno avuto difficoltà politica a fare. Prendiamo atto di questo, ma rimandiamo al mittente questa sorpresa del fatto che non ci fosse stato un dibattito importante.
Ha ragione, Presidente, è un atto importante, talmente importante che ci aspettavamo tempi diversi per questo atto; non possiamo non sottolineare che questo atto arriva a fine legislatura all'ultimo Consiglio e presentate ancora, voi della maggioranza, un pacchetto di emendamenti non proprio insignificanti e di forma, ma di sostanza. Ve ne sono alcuni sindacali: di protezione, di garanzia, di formazione, altri che vanno a mettere dei tetti per quanto riguarda la questione delle mance. Possibile che non abbiate avuto il tempo di parlarne? Della società di gestione pubblica che avete costruito se ne parla da un anno; credo che il management che è stato incaricato, che è poi quello di prima… di assumersi la responsabilità di questa transazione, ma anche di rilanciare un piano di sviluppo… avesse elaborato da tempo queste idee, lo sappiamo per certo. Eppure voi arrivate a fine legislatura con un atto che retrodata la sua efficacia al 1° gennaio 2003, con un pacchetto di emendamenti all'ultimo Consiglio utile, demandando alla prossima legislatura la verifica di questa operazione. Mi permetta di dire che questo è politicamente gravemente scorretto: è scorretto nei confronti di una rappresentanza politica che c'è in questo Consiglio e che avrebbe dovuto poter dibattere di questo preliminare e non certo per esserne venuta a conoscenza prima di tutto dai giornali, come sempre, perché queste cose erano nella testa del management da mesi, ma qui non se ne parlava. Qui se ne parla all'ultimo respiro utile e se ne parla con emendamenti e con questioni ancora da decidere, che verranno rimandate a delle prossime gestioni politiche.
Lei ha un vantaggio: non dovrà rispondere di questa decisione che lei oggi da solo ha sostenuto; lei no, ma la sua maggioranza sì. Ne risponderanno purtroppo senz'altro i Valdostani perché con i loro soldi devono decidere e stanno decidendo di concedere un finanziamento in capitale alla nuova società di gestione, perché di questo si tratta. Si tratta di un aumento di capitale vero e proprio, di un'opportunità maggiore che i gestori avranno nei prossimi bilanci.
Lei ha detto, rispondendo ai colleghi Beneforti e Tibaldi, che, non essendo a conoscenza delle risorse, non era possibile che il management presentasse il piano di sviluppo. Presidente, è come se la Fiat avesse detto: "Prima diteci quanti soldi ci date e poi noi presenteremo alle banche, agli azionisti e al Governo le nostre intenzioni". Ma lei come può pensare che i consiglieri in aula, anche quelli di maggioranza, possano alzare la mano per approvare un preliminare che prevede una concessione di risorse economiche ad un management che non ha presentato neanche una relazione da quinta elementare di cosa vorrà fare con questi soldi? È vergognoso, oltre che politicamente gravemente scorretto! Un piano industriale si fa se si conoscono prima le risorse? "Tu le risorse le avrai se ci presenti un piano industriale", è il contrario, Presidente! Voi concedete risorse o perché conoscete il piano industriale e non ce lo volete dire, perché ve ne vergognate, oppure avete un piano industriale inesistente e allora non potete presentarlo, perché se fosse minimamente supportato da convinzioni di economia e di sviluppo, lo avreste presentato!
Lei sostiene che noi non possiamo competere con Venezia, ma lei dove ha vissuto gli ultimi vent'anni? Venezia era dietro di noi, eravamo il primo Casinò d'Europa, siamo il secondo in Italia e non perché Venezia ha dieci milioni o dieci miliardi di turisti all'anno, era dietro di noi anche se si chiamava "Venezia", quindi non c'entra nulla. La verità è che, quando gestivano i privati, c'era l'interesse a fare quel profitto che teneva in piedi l'occupazione e lo sviluppo, ma la vostra cultura della gestione diretta politica di un'azienda crea esattamente gli stessi danni che tutte le aziende politiche subiscono.
I controlli. Il mio collega lo ha sottolineato, lei di risposte non ne ha date. I controlli sono esautorati, ma è evidente: i controllori, ispettori regionali, non potranno controllare il gestore che è il controllato, perché noi siamo i concessionari come Regione, ma la società di gestione è sempre lei e sono gli uomini nominati da lei, o da chi per lei, ed è evidente che c'è l'imbarazzo di controllare i controllati da parte dei controllori. Questo è un meccanismo poco chiaro, ma una cosa è chiara: i controllori hanno visto da questa convenzione ridotta la loro efficacia. Sempre di più la S.p.A. si comporterà in questo caso come società privata, ma di un azionista politico-pubblico, per cui deve far riferimento semplicemente a loro. Voi oggi prendete una decisione a nome di tutti i Valdostani, decidete che i Valdostani debbano lasciare più risorse in mano alla società di gestione nuova. Questo presupporrebbe un nuovo entusiasmo e dei nuovi progetti, che abbiamo detto non ci sono. Presupporrebbe - ed è ancor più grave - una nuova concezione di management, che voi invece non avete voluto esautorare e al quale avete rinnovato la fiducia, dicendo che è un management che in questi otto anni non ha potuto operare, trovandosi la casa da gioco in una fase di transizione, ma adesso che la casa da gioco è privata, adesso che avrà le risorse, vedrete cosa potrà fare. Mi chiedo: dove sono gli obiettivi e dove sono gli obiettivi da verificare a fine anno, a fine 2004, a fine 2005, sui quali chi verrà dopo potrà controllare e giudicare quel management? Perché l'azionista deve chiedere conto degli obiettivi, è la prima volta che vedo un azionista che dice: "Ti do i soldi, fai quello che puoi". Si doveva venire qui e dire: "Noi concediamo risorse per attuare un piano industriale, che affidiamo agli uomini che hanno guidato la Gestione straordinaria per otto anni, ma ci sono degli obiettivi e, se il Signor Trentaz non rispetta gli obiettivi, va a casa, lui e il suo management", ma qui non ci sono obiettivi, quindi non andrà a casa nessuno. Così continuando la normale amministrazione, quello che lì viene chiamato, sovieticamente, il "mantenimento dell'occupazione", con perdita costante di quote di mercato, perderanno qualcosa come 10 milioni di euro. Noi incasseremo dieci milioni di euro in meno, loro probabilmente non ci dovranno più chiedere il ripiano a fine anno e allora gli obiettivi di sviluppo? Ci dovevano essere dei numeri più seri, Presidente, per sostenere questa cosa, ma è arrivata in maniera pasticciata all'ultimo minuto e in maniera poco professionale. Noi voteremo contro.
Président La parole au Vice-président Viérin Marco.
Viérin M. (SA) Il mio tono sarà un po' meno aspro di quello del collega Lattanzi…
Lattanzi (fuori microfono) … siete stati in maggioranza fino a ieri…
Viérin M. (SA) … abbiamo sentito da troppo tempo dibattiti sulle proposte di rilancio della casa da gioco e diciamo che onestamente siamo ancora qui a rinviare il problema, basti pensare che due sedute or sono io presentai un'iniziativa con la quale chiedevo proprio quello che il collega Lattanzi ha detto, cioè che era più corretto definire una proposta di piano di sviluppo e solo dopo analizzare il disciplinare e anche definire le eventuali risorse.
Su quanto andiamo a discutere sollevo almeno tre problemi.
I futuri risultati. La "Casa delle libertà" ha presentato un ordine del giorno sul quale ci siamo astenuti. Questi risultati non vengono definiti in maniera chiara, ma questo ordine del giorno chiedeva di revocare la fiducia agli attuali amministratori…
(interruzione del Consigliere Tibaldi, fuori microfono)
… sto spiegando il perché ci siamo astenuti, caro collega Tibaldi. Il ragionamento è che noi non concordiamo su quanto è stato scritto in questo documento all'articolo 11, perché si andrebbe ad incentivare quanto di spettanza della "Casino S.p.A." sulla base di risultati migliori rispetto all'ultimo esercizio, quello del 2003. Noi non siamo del tutto d'accordo che si debba partire da quella base per dare incentivi alla "Casino S.p.A.", per avere un introito o un dividendo maggiore sui guadagni. D'altra parte, sempre all'articolo 11, ultimo comma, si fa un certo ragionamento e cito: "Qualora, per cause oggettivamente non imputabili alla Casino S.p.A., si dovesse riscontrare una diminuzione degli introiti annuali superiore al 10 percento…"; ci avrebbe fatto piacere definire cosa si intende per "cause non imputabili alla Casino S.p.A.", perché è troppo comodo dire queste cose. Il comma termina dicendo: "… si procederà alla revisione delle clausole economiche del presente disciplinare". Si continua comunque a garantire per il futuro, che se non va qualcosa, può essere colpa di qualcun altro, e si andrà a ridefinire il disciplinare, quindi siamo giunti alla stessa situazione degli ultimi 3-4 anni della Gestione straordinaria; in altre parole, lasciamo aperte tutte le porte affinché chi governerà questa S.p.A. possa avere una via di fuga. Noi non siamo neanche d'accordo con quello che viene proposto nell'ordine del giorno, di andare fin da oggi a cambiare gli amministratori, però siamo per dire: benissimo, partiamo da una situazione di fatto, se vogliamo veramente credere in un piano di rilancio per la casa da gioco, se entro un certo tempo non vengono raggiunti certi risultati, certi obiettivi rispetto ad un piano di sviluppo, questi amministratori devono andare a casa. Qui manca questa dizione.
L'altro dubbio è il fatto che il piano di sviluppo dovrà essere presentato entro 90 giorni dalla firma del disciplinare, Presidente; penso che lei dovrebbe firmarlo, visto che è dal 1° gennaio che manca il disciplinare. Lo firmerà in questi giorni perché, se conto 90 giorni, arrivo a metà luglio; mi sembra che a metà luglio ci sia la prima adunanza della prossima legislatura e non so chi potrà approvare questo piano di sviluppo. Andremo ad approvarlo quindi nel primo Consiglio utile di fine luglio. Vorrei capire pertanto come la nuova composizione della futura dodicesima legislatura potrà avere il tempo per dibattere e analizzare questo piano di sviluppo. Pertanto il vostro obiettivo è di rinviare perennemente!
Potrei fare altre considerazioni: sempre sull'articolo 11, il 52 percento, lo hanno già detto altri colleghi; il fatto che prevediamo il 7 percento in merito alle manifestazioni, le condizioni favorevoli alla gestione che sono anche ben definite su eventualmente i giochi lavorati e non, ebbene sono tutte normative che vanno a garantire sempre più una certa confusione e sempre meno la chiarezza. Non si dice niente ad oggi per il rilancio della casa da gioco, ma si è voluto invece garantire la conduzione aziendale, dando alla stessa maggiori risorse rispetto a prima per evitare futuri bilanci in rosso della nuova casa da gioco, perché quello che ha dato più fastidio alla politica e all'opinione pubblica è stato questo fatto, però va anche spiegato all'opinione pubblica che, se si tolgono dei denari da un cassetto per metterli in un altro, il buco rimane perché la cassa è sempre la stessa: quella della Regione.
Per queste motivazioni, ci asterremo su questo provvedimento.
Président La parole au Conseiller Curtaz.
Curtaz (Arc-VA) Il nostro gruppo voterà contro questo provvedimento.
Ho seguito il dibattito e devo dire che sono particolarmente colpito da una cosa: questo dibattito è viziato da una finzione di fondo: che si stipuli un contratto fra due soggetti diversi. È vero che questi soggetti sono formalmente diversi, ma sostanzialmente sono la stessa cosa, quindi tutte le osservazioni puntuali e corrette che sono state avanzate con toni diversi da molti consiglieri dell'opposizione sono senz'altro veritiere, ma sono il frutto di questa finzione. Così per la questione delle ripartizioni. In una situazione del genere è facile fare il gioco dei vasi comunicanti, in cui la Regione, istituzione, cede formalmente delle quote alla Regione, formalmente "Casino S.p.A.", così potendo dimostrare in futuro che quella gestione è migliore rispetto alle precedenti gestioni e si potrebbe continuare con altri esempi. Questa è l'evidenziazione di una criticità che in questi anni abbiamo sottolineato, cioè il fatto che l'economia in questa Regione si stia via via pubblicizzando, direi regionalizzando, comporta questi problemi.
Abbiamo peraltro un'unica certezza per quanto ci riguarda: che la responsabilità esclusiva di quanto succederà sarà a carico di chi ha voluto questa situazione. È l'Esecutivo regionale, è la Giunta ad aver voluto questa gestione; è l'Esecutivo regionale e la maggioranza a fissare le regole, a fare la legge, ad approvare oggi un "preliminare". Sarà l'Esecutivo a nominare gli amministratori. Sarà la Regione istituzione ad effettuare il controllo. Sarete in sostanza i responsabili di tutta questa gestione e quindi risponderete delle vostre azioni, che non sono azioni che si limitano a questo aspetto formale, che oggi trova concretizzazione nella approvazione di questo atto, ma è qualcosa di più: è un coinvolgimento totale! Sono preoccupato che pochi in questa Regione si pongano questo problema, di tutte le conseguenze, anche in termini di controllo della gestione, che comporta la regionalizzazione dell'economia.
Lo vediamo già - è un tema che mi sta a cuore visto che siedo sui banchi dell'opposizione - nella difficoltà del controllo politico su queste cose: una gestione pubblica che avviene attraverso una S.p.A. un consigliere dell'opposizione non la controlla più, perché se, come questa mattina, chiedo un documento protocollato a un Assessore su una questione che lo riguarda direttamente, l'Assessore me lo deve dare, anche se magari non sarà molto contento di darmelo e di sentire le mie osservazioni su quel documento. Se chiedo un documento alla Regione, che è costituita per quanto riguarda quell'ambito gestionale in S.p.A., quella S.p.A. il documento non me lo dà più, io non posso più vedere niente, se non i bilanci di quella S.p.A., e non posso realizzare questo controllo politico sulle scelte generali che vengono fatte. Mi sembra che da questa regionalizzazione dell'economia derivi un deficit di democrazia e di controllo.
Riflettiamoci su queste cose, perché non mi sembra una cosa sana che vengano limitati gli spazi di democrazia, che si esercita anche attraverso il controllo politico, il controllo amministrativo, il controllo gestionale. Ripeto comunque che il giudizio del nostro gruppo è negativo e quindi esprimeremo voto contrario su questo provvedimento.
Président La parole au Conseiller Rini.
Rini (UV) Come è già stato da più parti evidenziato, finalmente il problema della Casa da gioco di Saint-Vincent sta per essere risolto. In quest'aula si è al riguardo parlato tanto, tant'è che esistono numerosi volumi sull'argomento. Personalmente ho vissuto gli ultimi 10 anni della vicenda e non posso che essere soddisfatto che si sia riusciti a risolvere il problema, a chiudere la Gestione straordinaria ed affidare la gestione ad una società per azioni pubblica. Come tutti sappiamo, il Casinò rappresenta per la nostra Regione una delle principali ed importanti entrate per cui è auspicabile che con tempestività si vada a stabilire le modalità atte al rilancio ed allo sviluppo dello stesso e questo spetterà al nuovo consiglio di amministrazione.
Credo che se il consiglio di amministrazione saprà rilanciare il Casinò, nella stesso tempo andrà a salvaguardare anche l'occupazione, oltre che alle entrate che potranno mettere a disposizione del nostro bilancio regionale.
Per quanto riguarda l'occupazione, non posso comunque non essere preoccupato dal fatto che con questo disciplinare si preveda la possibilità di affidare all'esterno tutte le attività accessorie e complementari al gioco, oltre ai servizi collaterali e di supporto. Ritengo importante l'avere impegnato la "Casinò S.p.A." a mantenere in servizio tutto il personale dipendente in forza alla Gestione straordinaria alla data del 31 dicembre 2002, ma sono certo che la salvaguardia dei posti di lavoro sarebbe sostenuta maggiormente con il mantenimento della pianta organica esistente a tale data. Potrebbe succedere che il personale in forza al 31 dicembre 2002, che va in pensione o con un contratto di lavoro a tempo determinato, non venga sostituito e che venga rimpiazzato da personale esterno. Con queste poche riflessioni voglio sperare che le mie preoccupazioni siano infondate e che questo disciplinare possa servire al rilancio tanto auspicato.
Per concludere, malgrado queste mie riflessioni, voterò a favore di questo atto in quanto nella stessa trovo tantissimi punti positivi già illustrati da chi mi ha preceduto, sperando, ancora che il consiglio di amministrazione saprà operare per il meglio.
Président Je soumets au vote le texte avec les amendements présentés par le Président de la Région, Louvin, et les collègues Borre, Fiou, Aloisi et Cottino, dont je donne lecture:
Emendamenti - All'articolo 3, comma 1, della proposta di Disciplinare, in fine, sono aggiunte le seguenti parole:
"con particolare attenzione allo sviluppo delle risorse umane e professionali".
- L'articolo 5, comma 2, della proposta di Disciplinare, è sostituito dal seguente:
"Le attività accessorie e complementari non collegate direttamente all'attività produttiva concernenti esercizi pubblici e commerciali o servizi al pubblico collaterali e di supporto alla gestione della Casa da gioco, escluso il cambio assegni di cui all'articolo 6, possono, anche se svolte nei locali di pertinenza di quest'ultima, essere affidate a terzi, a seguito di preventiva informazione alla Regione."
- All'articolo 9 della proposta di Disciplinare, in fine, è aggiunto il seguente comma:
"I cosiddetti "pagamenti di favore" sono effettuati da Casino s.p.a. a proprio carico e non comportano detrazioni sui proventi di spettanza di Regione."
- All'articolo 11, in fine, è aggiunto il seguente ultimo comma:
"Nel caso in cui le mance superino le percentuali sottoindicate dei ricavi generati da ognuno dei seguenti giochi:
Roulette francese, Fairoulette: 60 percento;
Chemin de fer: 30 percento;
Trente et Quarante: 5 percento;
Poker: 20 percento;
Craps, Punto-Banco: 10 percento;
Roulette americana, Black-Jack: 35 percento;
Saint-Vincent poker: 9 percento.
al termine di ciascun periodo semestrale dell'esercizio di Casino s.p.a. quest'ultima, nei 30 giorni successivi, corrisponderà a Regione il 52 percento degli importi eccedenti di sua spettanza. Con l'atto di autorizzazione per l'esercizio di nuovi giochi di cui all'articolo 3, comma 3, la Giunta regionale individuerà altresì, sentita Casino s.p.a., il rapporto percentuale mance/ricavi oltre il quale la Casino s.p.a. corrisponderà a Regione le quote di ripartizione previste relativamente al nuovo gioco."
- All'articolo 13, secondo comma, della proposta di Disciplinare, in fine, è aggiunto il seguente periodo:
"Nelle more, continuerà ad applicarsi il vigente regolamento dei controlli approvato dal Consiglio regionale."
- All'articolo 13, quinto comma, della proposta di Disciplinare, la lettera b) è così sostituita:
b) utilizzare esclusivamente il sistema integrato di sicurezza, anche a mezzo di video sorveglianza, con particolare riferimento al controllo dei giochi ed al sistema denominato "ondine" per il controllo delle slot machines, che le verranno forniti da Regione. A questo fine saranno adottate le più moderne tecnologie reperibili sul mercato. La Casino S.p.A. terrà costantemente informato il servizio ispettivo regionale su eventuali anomalie o necessità di integrazione del sistema integrato di sicurezza.
Per quanto riguarda il sistema integrato di sicurezza, la sua realizzazione sarà messa in atto al solo fine di assicurare un controllo della regolarità dei giochi e comunque con esclusione della sorveglianza sull'attività del personale. Le modalità per l'accesso e l'utilizzo delle strutture di sorveglianza (sala monitor dei controlli di sicurezza) saranno regolate da apposito protocollo, approvato dalla Giunta regionale, previa intesa con Casino S.p.A. e nel pieno rispetto delle disposizioni vigenti in materia, in specie dell'articolo 4 della legge 20 maggio 1970, n. 300, recante "Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell'attività sindacale nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento".
- All'articolo 13, quinto comma, della proposta di Disciplinare, la lettera c) è così sostituita:
"c) fornire quotidianamente, per gioco e per tavolo, una dettagliata e analitica contabilità delle mance, consentendo a Regione il controllo anche ai fini dell'applicazione dell'ultimo comma del precedente articolo 11."
Conseillers présents: 28
Votants: 25
Pour: 21
Contre: 4
Abstentions: 3 (Marguerettaz, Piccolo, Viérin M.)
Le Conseil approuve.