Rédaction informelle du débat du Conseil régional

Objet du Conseil n. 44 du 28 février 1974 - Resoconto

OGGETTO N. 44/74 - Costruzione di uno stabilimento industriale in Comune di Arnaz. Ultimazione dei lavori. Modifica di clausole della convenzione stipulata tra la Regione e la Società S.I.V..

Pollicini (DP) - Sia pure brevissimamente mi pare opportuno fare un piccolo quadro all'origine della decisione del Consiglio di costruire uno stabilimento in bassa Valle.

Eravamo alla fine del '70 all'epoca della drammatica crisi occupazionale della bassa Valle, crisi della Brambilla in particolare, di altri stabilimenti e in particolare chiusure di opifici che davano lavoro al settore femminile, 350 donne che lavoravano alla Brambilla e di quell'epoca vi sono le varie lettere delle Organizzazioni Sindacali, ai Ministeri, alla Giunta stessa dove denunciano la drammatica situazione che andava delineando nei centri della bassa Valle. Vi sono incontri con la Giunta stessa, con il Presidente della Giunta. Vi è di più, vi è un'assemblea di Sindaci della bassa Valle, sindaci di Gressoney, Gaby, Fontainemore, Lillianes, Donnaz, Hône, Arnaz, Brusson, Verrès, Issogne, Champdepraz, Montjovet, i quali mandano un ordine del giorno al Presidente della Giunta con la quale denunciano la crisi particolarmente grave per la occupazione femminile in bassa Valle.

Fa riferimento appunto all'urgenza di affrontare il problema per fermare la emorragia dell'economia della zona e una serie di altre iniziative che è inutile stare a ripetere.

L'iniziativa del Consiglio Regionale di costruire in proprio come prima esperienza uno stabilimento per superare quello che era il tradizionale metodo di intervento a fondo perduto che non sempre ha dato risultati positivi ha trovato in questa situazione la prima applicazione per cui è stato deciso in una serie di contatti con vari Gruppi industriali fin tanto che si è trovato un gruppo industriale "La Carminati" Gruppo industriale nel settore tessile che ha sei aziende in Lombardia per complessivi 2.508 operai, azienda che stranamente, nonostante la crisi nel settore che dura ormai da un ventennio, non ha mai subìto una crisi, ha sempre collocato tutto il suo materiale, queste sono notizie evidentemente verificabili prima ancora di produrlo, tant'è che sta sviluppandosi ancora.

Siamo agli inizi, così, del '71, quando il contatto fra questa Società e la Giunta avviene a, direi, attraverso delle proposte.

Era stato preparato in quell'epoca, mi riferisco al '71, una prima bozza di schema di progetto che prevedeva con il costo di 800 milioni la costruzione di un opificio che desse lavoro a circa 120 donne nel settore del cotonificio. L'azienda si impegnava da parte sua a investire in macchinari 1 miliardo e 400 milioni e questo primo progetto di opificio da 800 milioni e un investimento di un miliardo e 400 milioni, è stato anche presentato all'IMI per ottenere lo sviluppo e quindi l'accettazione di una pratica per 1 miliardo di mutuo, 1 miliardo che è stato ottenuto in base a questi elementi.

A questa prima formulazione diremo di schema di bozza di progetto è intervenuto poi il secondo discorso della individuazione del terreno su cui far sorgere questo opificio.

Fra le varie proposte è stato poi scelto il terreno di Arnaz dove oggi è sorto.

I sondaggi che sono stati effettuati hanno rilevato nel terreno una situazione piuttosto preoccupante. In effetti dopo 60 cm. circa di terreno vegetale umidissimo alla profondità di circa 2 metri vi era proprio una falda enorme d'acqua. Quindi sotto questa situazione era opportuno rivedere tutta la impostazione di progetto in quanto la lavorazione di cotone, evidentemente è estremamente sensibile alla umidità e per quanto riguarda la materia in lavorazione e per quanto riguarda anche il macchinario stesso.

A questo punto quindi si rendeva necessario rivedere il progetto poiché non era più possibile se non si voleva rischiare evidentemente una lavorazione che poteva essere inquinata se non si voleva evitare eventualmente il fatto che i macchinari potessero subire dei guasti irreparabili, cioè se non si voleva evitare che uno stabilimento crescesse già con dei difetti d'origine, si doveva procedere ad una soluzione radicale.

Soluzione radicale che sul piano tecnico è stata ritrovata attraverso la costruzione di un edificio a due piani, un piano seminterrato di circa mezzo metro e un secondo piano.

Questo nuovo progetto è stato elaborato e presentato alla Giunta nel febbraio del 1973, cioè circa un anno a oggi.

Questo nuovo progetto era evidente che praticamente raddoppiava il progetto iniziale perché la copertura che era circa 10 mila metri quadri è diventata ora a 23 mila come si possono vedere nelle note della proposta di delibera mandata ai Consiglieri, 23.435 metri quadri coperti sui due piani.

Che cos'è intervenuto, è intervenuto quindi che tutti gli impianti che in un primo tempo nello schema di progetto prospettato nel '71 erano collocati nell'unico piano venivano spostati nel piano inferiore e veniva evidentemente rendersi libero uno spazio sul piano dell'opificio vero e proprio.

Questo che cosa ha portato, questo ha portato all'aumento della disponibilità utilizzabile sul piano industriale dell'opificio stesso. Tant'è che in base a questo nuovo progetto dai 120 operai previsti si prevedono 180 operai, cioè l'aumento del 50% dell'impiego della mano d'opera.

Questo aumento del 50% dell'impiego della mano d'opera.

Questo aumento del 50% evidentemente corrispondeva a una diversità di costo fra... 800 milioni e il nuovo costo derivato dal fatto di aver dovuto costruire un secondo piano.

La differenza di costo è stata impostata su cifre che risalgono anziché a 800 milioni a 1 miliardo 315 milioni, cioè circa il 65% in più contro l'aumento del 50% del personale.

Era evidente che questo discorso andava visto nuovamente da capo. Qual era la scelta che aveva la Giunta, non dimentichiamoci siamo verso fine febbraio, praticamente con marzo si è concluso il ciclo della legislatura per cui la scelta di tornare in Consiglio avrebbe comportato sicuramente la perdita di un anno. Non dimentichiamoci che il discorso era quello di collocare, dare un'occupazione a un personale femminile che ancora oggi, che ancora oggi febbraio del '74 nonostante vi siano 184 donne che sono occupate presso la Appel di Arnaz, 140 donne circa lavorano ancora nei cantieri di rimboschimento dell'Agricoltura. Quindi vediamo il discorso in questo quadro.

Quindi siamo ad un aumento di prezzo da 800 milioni a 1300, 1315 milioni, voi vedrete delle cifre che indubbiamente sono diverse, cioè vi si chiede di verificare l'opportunità di aggiungere un ulteriore finanziamento di 950 milioni, anziché dei 515, quali dovrebbero essere quelli delle cifre di cui vi ho detto: però a questo punto è opportuno tener presente alcuni fatti tecnici, e cioè abbiamo gli 800 milioni che sono stati appaltati con delibera di Giunta del 9 marzo, che evidentemente appaltava per quella cifra tutte le opere murarie, fatta astrazione delle finiture, cioè le altre parti.

Abbiamo previsto un aumento per revisione prezzi che per legge occorre pagare, c'è una Commissione apposita, un 12% per cui è previsto che sul primo appalto di 800 milioni, scatti una revisione prezzi di circa il 12% che corrisponde a circa 96 milioni, per cui avremmo la prima fase, anziché 800 milioni, verrà a costarci, a consuntivo 896 milioni.

I 515 milioni che dovremmo appaltare, che dovremmo ancora appaltare per ultimare l'opificio, si prevede subisca un aumento, vista la lievitazione dei prezzi dei materiali, di circa il 30%.

Questi sono dati desunti dal prezzario regionale e dal prezzario nazionale; l'aumento di circa il 30% comporta una cifra di circa 155 milioni, cioè i 515 verrebbero 670, sommando agli 896 milioni di cui si parla in prima fase, avremo come costo un miliardo 566 milioni, a cui va aggiunto il 12% di IVA, pari a 187 milioni e andiamo a 1.753.000.000, cioè differenza dagli 800, sono i 950 milioni di cui vi dicevo prima.

Quindi, questa situazione ha portato a un momento di costo, però è stato chiesto da parte della Regione che nella convenzione originale era obbligata a pagarsi tutti gli impianti fissi, è stato chiesto che la SIV, visto il nuovo costo che è venuto a gravare sull'Amministrazione Regionale, si accollasse tutti gli impianti fissi che al valore di oggi, assommano alla cifra di 680 milioni, rimanendone però di proprietà della Regione.

Quindi, mentre nella convenzione, era previsto che gli impianti fissi erano costruiti a carico della Regione in quanto che proprietaria degli impianti dello stabilimento, è stato chiesto e ottenuto, che la SIV li costruisca lei, il valore di ...milioni, ma la proprietà rimane della Regione.

Quindi, siamo di fronte a un altro anche aspetto del problema, l'aumento del costo dei macchinari, che era previsto in un primo tempo, come da convenzioni in 1 miliardo e 400 milioni e che ora con i nuovi prezzi e con l'aumento dei macchinari, dovuto al fatto che si passa ad impiegare 120 persone 180 persone, passa un aumento di macchinari, pari a 1650 milioni, cioè per una cifra complessiva di macchinari di 3 miliardi e cinquanta milioni.

In altri termini se intendiamo, direi valutare il problema generale del costo di quest'opera, avremo che il costo dell'immobile, l'investimento regionale è di un miliardo e 750 milioni, l'investimento degli impianti 680 e parlo impianti fissi, e impianti elettrici ecc. 680 milioni a carico della SIV ma di proprietà regionale.

Investimento di macchinari 3 miliardi e cinquanta milioni, il costo totale di questo stabilimento verrebbe di 5 miliardi 148 milioni, che sarebbe un investimento per ogni posto di lavoro di circa 30 milioni, direi facendo cifra fine 1974, perché abbiamo tenuto conto delle cifre della lievitazione dei prezzi alla conclusione del lavoro.

È previsto se si appalta la seconda fase che l'entrata in funzione dello stabilimento avvenga in questo autunno.

Risulta che vi siano già 6 giovani diplomati valdostani in fase di addestramento presso le aziende Carminati che sono in Lombardia che dovevano essere i futuri, direi tecnici di questo stabilimento.

Voi avete letto che dalla convenzione, nelle 120 persone nella convenzione che oggi passano a 180, non più, anzi meno di dieci persone possono essere prese fuori della Valle d'Aosta, parliamo di persone di tecnici a condizione però che non si trovino ad Aosta, in questo caso, evidentemente la precedenza è in Valle d'Aosta.

Quindi c'è una garanzia del personale che sarà occupato, quello residente in Valle d'Aosta; è un'azienda a carattere femminile, qual è, nella tradizione della bassa valle che ha avuto per anni, per decine di anni, una tradizione di impiego di manodopera femminile.

Vi è un discorso, che oggi, praticamente riguarda la possibilità di concludere questa iniziativa regionale attraverso un investimento di cui certamente è sempre un capitale che rimane alla Regione.

D'altra parte vi si potrà fare l'obiezione che si era partiti con la convinzione di poter spendere ottocento milioni, siamo arrivati a una cifra di allora, e i paragoni vanno fatti... di un miliardo 415, la realtà sostanziale è dovuta ai fatti che vi ho elencato la possibilità stessa di vedere la modifica nelle strutture è avvenuta attraverso anche la visione e l'adesione alla prospettiva che è stata illustrata da parte delle Commissioni, Industria e Lavori Pubblici, sia per quanto riguarda il 22 febbraio 1973, quando è stato fatto vedere il plastico che oggi è ancora in visione nella saletta, ed era lo stesso, sia per quanto riguarda l'ultima riunione delle commissioni congiunte Industria e Lavori Pubblici si sono riunite il 1° febbraio e hanno dato l'adesione alla necessità di poter varare questo ulteriore provvedimento, per completare l'operare con questa unanime impostazione che vi posso anche leggere, e che comunque è il verbale, cioè si tratta sostanzialmente della adesione, di un invito di portare avanti senza avere soluzioni di continuità nella lavorazione, tal che si possa in questi termini poter iniziare la soluzione del personale nel mese di ottobre-settembre, cioè nell'autunno di quest'anno.

Per qualunque altra informazione evidentemente sono a disposizione.

Andrione (UV) - Prendo la parola per correggere soltanto alcune affermazioni fatte dall'Assessore Pollicini; lasciando poi in un secondo tempo delle contestazioni più precise e cioè che entreranno maggiormente nel merito della questione e della scelta della zona e di altri particolari.

A noi sembra che nell'elencazione dell'Assessore Pollicini, siano mancati alcuni dati fondamentali, in particolare il fatto che l'appalto degli ottocento milioni, ha conosciuto un ribasso d'asta del 7,50 per cento, con un risparmio teorico per la Regione di 60 milioni di lire, per cui i lavori erano in realtà di, in realtà 740 milioni, ed è osservazione minuscola, piccola, in confronto a quella che noi non esitiamo a chiamare una presa in giro del Consiglio Regionale, perché la delibera n. 1026, del 9 marzo 1973, recita "L'Assessore ai Lavori Pubblici" e via dicendo, al terzo capoverso dice "informa che le predette Commissioni consiliari, nella riunione congiunta del 22 febbraio 1973 hanno espresso parere favorevole in merito al progetto dell'opera e all'appalto dei lavori, progetto dell'opera, globalmente intesa e all'appalto dei lavori, per un ammontare di Lire 800 milioni, interamente per lavori a base d'asta.

Propone, ultimo capoverso dell'introduzione, di approvare il progetto relativo ai lavori di cui si tratta e di appaltare i lavori stessi a licitazione privata per un importo a base d'asta di Lire 800 milioni provvedendo a estendere l'invito e... omissis...

La Giunta, preso atto di quanto sopra riferito dall'Assessore Geom. Pollicini, delibera, e al punto terzo è detto: di approvare la relativa spesa di Lire 800 milioni da finanziare nel modo seguente e segue il finanziamento e al punto quarto è detto alla lettera a): l'articolo 1 del capitolato è modificato come segue "l'appalto ha per oggetto l'esecuzione di una prima fase delle opere e delle provviste occorrenti per la costruzione di fabbricati, prima fase, questo il 9 marzo del 1973.

Al b) sempre del n. 4 dice: l'articolo 3 è completato con la seguente precisazione "sono comprese nell'appalto tutte le opere necessarie all'esecuzione di una prima fase dei lavori di costruzione dei fabbricati per usi industriali in Comune di Arnaz - località Les Vieux, ecc.".

Ora noi vorremmo, eravamo Consiglieri allora e siamo Consiglieri adesso, sempre in opposizione, vorremmo sapere chi è che ha autorizzato la Giunta ad appaltare una prima fase di lavori perché il mandato consiliare era quello di appaltare un'opera per 800 milioni di lire che comprendeva anche gli impianti fissi, che comprendeva anche quelle famose opere per 680 milioni che se invece di avere di fronte la Sig.na Carminati ci fosse stato il solito Pesenti adesso sarebbe pagato dalla Regione, regolarmente, e quindi noi vorremmo sapere se la Giunta di allora che poi è la stessa di adesso, si è resa conto che per lo meno travalicava completamente quello che è stato un mandato consiliare e se questo travalicamento è condiviso, è accettato ed è proposto al Consiglio in via di ratifica, perché pochi giorni or sono in quest'aula consiliare quando alcuni Consiglieri della minoranza hanno proposto un aumento di 15 mila lire per i ciechi civili sull'indennità che viene liquidata ai ciechi civili, i ciechi civili in Valle di Aosta sono circa 200 e facendo i conti rotondi 15.000 x 200 dà grosso modo una somma inferiore ai 5 milioni, l'Assessore Benzo e il Presidente della Giunta sono stati presi da degli scrupoli terribili, bisognava interrogarsi, vedere se una spesa di questo genere entrava nel bilancio regionale, bisognava ponderare lungamente perché sotto i cinque milioni evidentemente il Consiglio Regionale è chiamato a due, tre deliberazioni, bisogna pensarci molto, mentre invece qui, allegramente, gli 800 milioni servono per una prima fase e il Consiglio Regionale, alla faccia della sovranità di cui si parlava a proposito di certi zuccherini, ma di cui non si parla quando invece si investono soluzioni programmatiche fondamentali per la Regione; sembra, da voci ben informate, che in altra occasione, analoga, cioè condotta con lo stesso facile sistema amministrativo, quello della piscina di Pré St. Didier, il Consiglio Regionale sia stato ancora più sovranamente uccellato e conigliato che in questa qui e quindi noi andiamo avanti con questo tipo di amministrazione; e a me dispiace per l'Assessore Pollicini, per cui personalmente nutro simpatia, non abbia informato il Consiglio di questa realtà, che è una realtà chiara, di tipo giuridico, e non riesco a capire perché abbia detto che, trattandosi del mese di febbraio, non era possibile, per lo meno informare a marzo, se non altro attraverso le comunicazioni del Presidente della Giunta, che non era più intenzione di questa Giunta di appaltare un'opera completa di 800 milioni, ma di appaltare una prima fase perché bastava una prima fase per poter dire che quest'opera in definitiva costerà 3 miliardi, e questo era fuori, noi avevamo votato contro allora, ma questo era fuori dal mandato che la maggioranza aveva dato alla Giunta e quindi io chiederei di avere delle spiegazioni su questo punto.

Fosson (UV) - Altri che chiedono la parola?

La Consigliera Viglino.

Viglino (RV) - Dunque io sarò molto breve perché non sono molto al corrente della questione sebbene abbia seguito sulla stampa locale diciamo l'impostazione di tutto il problema.

Dirò soltanto una cosa che mi ha colpito nella relazione che è stata trasmessa ai Consiglieri e cioè alla pagina 2, circa metà, è detto "si è resa indispensabile una progettazione non più ad un piano solo ma con introduzione di un semi-interrato di uguale superficie tale da costituire difesa da infiltrazioni di acqua presente nel terreno". Ora è voce pubblica, e tutti lo sappiamo, che la zona di Arnaz è una zona di infiltrazione d'acqua, quindi mi sembra che poteva essere previsto al momento della impostazione del problema che certamente si sarebbe trovata dell'acqua ad una profondità minima, perché anzi, addirittura, ad un certo momento è stato spostato il collocamento del cimitero per evitare che tante volte, purtroppo, l'acqua arrivasse a livello quasi dei loculi, e quindi è una questione che si sa già da molti anni e trovo strano che venga adesso, diciamo, comunicata come una delle cause di quell'enorme aumento, perché passiamo da 800 milioni a 950 milioni.

Io avrei finito.

Potrei dire ancora una cosa ma siccome non sono una tecnica non vorrei sbagliare, ma mi sembra che quando si fanno le fondamenta di una qualunque costruzione si dovrebbe già progettare una specie di seminterrato, specialmente in condizioni come queste; ora è già la seconda volta che io sento parlare di plus valore dovuto proprio ad infiltrazione, è la famosa piscina tutta d'oro del Consigliere Manganoni di questa mattina, perché anche lì come spiegazione a un aumento notevolissimo di spesa è stato fatto presente un argomento di questo genere, ma ad Arnaz non possiamo accettare una causa di questo genere perché è propria risaputa che l'intera piana di Arnaz, almeno fino allo stradone statale, è una zona di continua infiltrazione, anche quando la Dora è in fase di abbassamento di livello basta andare giù di pochi, un metro, un metro e mezzo, per trovare infiltrazioni di acqua, non parliamo poi quando la Dora raggiunge un livello preoccupante.

Fosson (UV) - Altri chiedono la parola? Il Consigliere Manganone.

Manganone (Ind.) - Una piccola battuta alla Sig.na Viglino perché di acqua se ne è trovata anche costruendo i piloni della funivia di Chamois e quindi è tutto detto! Passatemi questa battuta però io avevo avvisato e mi ricordo in sede di Commissione che sicuramente qui si sarebbe trovata dell'acqua perché provenivo dall'esperienza di avere costruito lo Stabilimento della Sirca-Davit e quindi io questo avevo fatto presente in Commissione che a 80 cm. dalla zolla di trovava l'acqua, purtroppo la Giunta non ne ha tenuto in considerazione quel che diceva un povero membro di minoranza e quindi adesso ci troviamo a dover approvare questa spesa.

Fosson (UV) - Altri? Il Consigliere Borbey.

Borbey (DC) - Siamo tutti in fase di battute quindi dico anch'io la mia, cioè che a quanto pare, andando avanti nei mesi, tutte le opere previste ed impostate dalla Giunta Dujany erano fondate su granito e invece piano piano ci stiamo accorgendo che è tutto basato su del limo e che quindi invece di un metro, due metri bisogna andare a sette metri se non forse bisogna andare all'infinito per trovare il buono e la roccia.

In ogni caso vorrei, senza polemizzare oltre, chiedere alcune spiegazioni e rettificare forse alcune dichiarazioni che ha fatto l'Assessore Pollicini e cioè prima non essendo presente al Consiglio del 1973 vorrei chiedere perché in data 7 febbraio 1973 la Giunta Regionale, preso atto, aveva approvato la convenzione con la SIV e via dicendo, appaltando quindi le opere per 800 milioni, il Consiglio Regionale l'aveva ratificata in data 28.2.1973, quando in terza pagina si dice "la nuova progettazione ed i conseguenti calcoli consegnati alla Regione Autonoma Valle d'Aosta nel mese di febbraio del '73, cioè nella stessa data quando il Consiglio Regionale aveva ratificato la delibera di Giunta che era stata presa all'inizio del febbraio 1973, dice nel mese di febbraio del '73 la Società Carminati o per essa la SIV, società per azioni, aveva appunto espresso la preoccupazione di ripartire in due fasi il costo totale della costruzione cioè già in quella data si prevedeva non più la spesa di 800 milioni e una superficie coperta di circa 10.000 mq. ma già nel 1973 al mese di febbraio la Carminati, la SIV, società per azioni, aveva avvisato gli uffici competenti dell'Amministrazione Regionale che l'impostazione doveva essere completamente diversa, quindi chiedo all'Assessore competente perché allora il Consiglio Regionale non è stato avvisato di questo; inoltre volevo chiedere all'Assessore, cioè rettificare in merito alla riunione di febbraio da parte delle due Commissioni competenti dei LL.PP. e Commercio che, almeno da parte nostra e da parte mi sembra ance dell'Union Valdôtaine, se non mi sbaglio, non è stata una adesione e l'invito di portare avanti il problema e quindi di sollecitare la Giunta che anche se questa opera invece di 800 milioni si aggirerà sui 2 miliardi, quindi pur di fare definiamo questo problema, noi abbiamo - almeno da parte mia e poi il Consigliere Fosson, il Vice Presidente Fosson lo testimonierà anche lui - abbiamo preso atto delle dichiarazioni dell'Assessore Pollicini ed abbiamo fatto piuttosto una discussione che il Presidente Tonino aveva impostato poiché voci circolavano che questa impostazione della Giunta era sbagliata poiché in Bassa Valle non c'erano più tante unità lavorative disoccupate, se non erro il Presidente Tonino aveva impostato la discussione in questo sistema e aveva portato un elenco da parte dell'Ufficio di Collocamento che ben 250 unità lavoratrici femminili erano ancora disoccupate. Quindi questo soltanto per precisazione che non è stata la Commissione unanime e favorevole e aderiva e invitava la Giunta a portare avanti questo problema, anzi si rimandava la discussione al Consiglio Regionale. Inoltre come primo intervento vorrei chiedere appunto alla Giunta, 800 milioni la previsione, arriviamo a due miliardi, la convenzione da 20 milioni dopo i primi tre anni gratuiti alla Ditta Carminati, all'inizio era previsto 20 milioni di affitto.

Adesso si dice, nella Convenzione i 20 milioni saliranno in proporzione al costo dell'opera; quindi se prima erano 800 milioni, spenderemo 2 miliardi, verrà 50 milioni di affitto, almeno per quanto, per quello che posso capire qui.

Ora, però in contro ripartita la Carminati o la SIV occuperà non soltanto 100, 120 unità lavorative ma bensì 180.

Ora io chiedo alla Giunta su che basi reali il Consiglio Regionale noi Amministrazione Regionale della Valle d'Aosta, su che basi reali questa Società ci dà le garanzie, è un impegno morale questo della Società o in questa Convenzione stabilito preciso e netto che se non assumerà 180 unità lavorative, lei dal primo anno inizierà a pagare e dico così una cifra per dire, 200 milioni d'affitto o 170 milioni d'affitto che sono pari forse al 7 o all'8% dei due miliardi che l'Amministrazione Regionale investe? Se è solo un impegno morale, Signori miei, se la Carminati dopo tre, quattro, cinque anni, dice noi siamo in passivo, Regione volete che io rimanga bene altrimenti vi chiedo dei contributi. Abbiamo tanto insistito noi a ragione ritengo, che l'impostazione da parte dei Bacini Imbriferi era sbagliata, ma l'impostazione rispetto questa dei Bacini Imbriferi, forse era più giusta ancora, perché dava un contributo in base alla unità lavorativa che veniva impiegata nell'industria, invece noi adesso costruiamo una fabbrica sull'impegno morale di una Società che prenderà 180 operai. Ebbene, saranno chiacchiere ma io prego la Giunta di approfondire queste chiacchiere, ma sono chiacchiere di competenti in materia tessile che in base alle diciamo così, all'impostazione della Carminati e cioè di qualunque industria tessile e la Carminati è una delle prime che imbastisce un nuovo stabilimento, costruisce un nuovo stabilimento con i macchinari oggi in vigore automatizzati e dico al 90% da tecnici in materia tessile è stabilito che nello stabilimento di Arnaz verranno anche se a doppio turno impiegate al massimo 70, 80 unità lavorative.

Questo da tecnici in materia, ora è una questione di coscienza da parte di noi Consiglieri regionali, è una questione che chiedo alla Giunta quali mezzi noi Consiglio Regionale possiamo imporre alla Società, non un impegno morale ma un impegno pratico. Grazie.

Fosson (UV) - Ma io vorrei aggiungere qualche considerazione a quelle che sono già state fatte da altri Consiglieri e prima di tutto richiamare, richiamarmi alle varie volte che in questo Consiglio si è parlato di priorità, di programmazione perché per molti anni in questi ultimi anni, adesso sentiamo un po' meno parlare di programmazione in questo periodo ma per molti anni si è sentito parlare della necessità assoluta della programmazione alla quale noi crediamo a una vera e propria programmazione.

Ora il fatto che noi stiamo studiando adesso, che stiamo discutendo è proprio l'opposto di quello che un principio di programmazione. Mi permetto di affermare e lo posso affermare con molta calma perché noi a differenza della discussione che abbiamo fatto l'altro giorno con l'Avvocato Chanu, con il Consigliere Chanu che a un certo momento ci accusava di non avere presentato delle soluzioni precise quando parlavamo delle Comunità Montane e noi avevamo spiegato i motivi per cui non avevamo presentato delle cose precise perché volevamo un'ampia discussione in Commissione, invece per questo caso noi siamo stati molto precisi nella discussione che è avvenuta in Consiglio Regionale, e permettetemi senza fare la cronistoria di ricordare due o tre punti fermi di quella discussione, io non ho qui adesso i dattiloscritti, ma siccome sulle nostre affermazioni, come sempre si è fatta una campagna scandalosa durante le ultime elezioni regionali, permettete che chiariamo di nuovo almeno in questa sede con i Consiglieri nuovi di questo Consiglio quello che noi avevamo detto solo per chiarirci bene le idee in maniera che non resti nell'idea di qualcuno delle affermazioni che non erano corrispondenti alla verità.

Noi, quando si è presentato il caso della disoccupazione in bassa Valle, e quella situazione critica che c'era, quando si è presentata la soluzione in Consiglio Regionale di acquistare l'ex stabilimento Sirca-Davit il nostro Gruppo è stato d'accordo per fare un esperimento e di adibire questo stabilimento che era già uno stabilimento dolciario in stabilimento tessile. Gioverà anche qui ricordare un piccolo particolare, non per amor di polemica ma solo così per precisare, in quel momento la Giunta e alcune forze della maggioranza ci facevano pressioni di urgenza e avevano presentato una certa società si cui non ricordo il nome.

Per questa società il nostro Gruppo che aveva preso certe informazioni ha detto in sede di Consiglio Regionale che non riteneva idonea questa Società a gestire uno stabilimento, uno stabilimento tessile in sostituzione dello stabilimento dolciario Sirca-Davit.

Si sono alzati in quest'aula alti lai, specialmente da parte della Giunta dicendo, ma come, abbiamo preso noi informazioni, vi garantiamo che questa Società va bene, risultato, pochi mesi dopo il Consiglio Regionale ha dovuto decidere per un'altra Società, perché la stessa Giunta ha dovuto riconoscere e almeno su questo gliene diamo atto, ha dovuto riconoscere che la Società che era stata proposta e contro la quale noi avevamo votato, quella Società non era idonea, non dava affidamento per gestire questo stabilimento.

Sono cose che sono agli atti, i Consiglieri che erano presenti se li ricorderanno come me li ricordo io e allora si è presentato il nome della nuova Società Appel.

Noi siamo stati d'accordo e abbiamo votato a favore perché si facesse questo esperimento nel nuovo stabilimento.

Ma insieme con il vecchio stabilimento che veniva trasformato in industria tessile si è presentato la creazione, la costruzione di un nuovo stabilimento che è quello che stiamo discutendo. Su questo stabilimento noi abbiamo, per questo stabilimento il nostro Gruppo, con alcuni altri, ha votato contro dichiarando e, dopo ampia discussione, dicendo i motivi per cui votava contro, non vorrei star qui a rivangare tutti questi motivi però due o tre li elencherò così sinteticamente e basta andare a vedere i verbali, i dattiloscritti di quella riunione che, se non erro, è del 1972, e potrà essere confermato quello che sto dicendo.

A parte la crisi tessile di quel momento di cui non voglio dilungarmi in questo momento, avevamo detto e dichiarato la non competenza, almeno per nostro conto, non competenza della Regione di mettersi a costruire degli stabilimenti, avevamo detto per quello esistente che abbiamo acquistato con la Sirca-Davit è un conto, facciamo l'esperimento ma non mettiamoci a costruire dei nuovi stabilimenti, questa era una delle prime questioni fondamentali che avevamo detto.

Secondo: il controsenso di creare due stabilimenti tessili nella zona di Arnaz, nello stesso Comune praticamente, non nella stessa zona, nello stesso Comune.

Terzo: la facile previsione della presenza di falde acquifere in quella zona, e non sto a dire di più; la facile previsione che lo stanziamento di 800 milioni che veniva sottoposto al Consiglio, comprensiva come ha già specificato il Consigliere Andrione, comprensiva degli impianti elettrici, di condizionamento e tutto, sarebbe stata insufficiente per creare un nuovo stabilimento. In quel momento noi siamo stati tacciati di gente che non capiva niente in questa materia e praticamente gli 800 milioni erano sufficienti, che la mano d'opera sarebbe stata reperibile, che i due stabilimenti tessili nello stesso Comune non si sarebbero assolutamente danneggiati a vicenda.

Noi oggi constatiamo, e preferirei poter constatare che avevamo avuto torto noi, ma i fatti sono qui a dire che quelle previsioni che avevamo fatto erano esatte; gli 800 milioni sono passati a 1.750.000.000, addossando gli impianti, la parte di quegli impianti fissi, ancora alla Carminati perché altrimenti quei 600 e tanti milioni avrebbero portato ad una spesa già, ad una spesa attuale di 2.300.000.000 e più. E c'è stata la questione della presenza dell'acqua e oggi si dice abbiamo trovato l'acqua, quindi questo non si poteva prevedere, è aumentata la spesa.

Dato questo aumento di spesa la Carminati, facendo un conto economico, e ce lo dicono nella relazione, ha detto desidero aumentare, faccio una spesa maggiore, sia per l'aumento dei macchinari, sia per tutto, desidero aumentare anche la mano d'opera.

Noi in Commissione, nell'ultima Commissione, abbiamo detto di accertarsi con rigore per vedere se questi elenchi che esistono negli uffici di collocamento effettivamente corrispondono a un personale che può essere occupato, sia per l'età sia per le sue capacità, perché se c'è la possibilità di occupare tutto il personale d'accordo, non abbiamo niente da aggiungere, da dire, però sarebbe un altro contro senso se al momento in cui lo stabilimento dovesse entrare in funzione noi dovessimo accorgerci che per farlo funzionare per completare la maestranza, a parte quelle 10 persone tecniche che già nella convenzione sono previste, dovessimo ricorrere a della mano d'opera esterna alla Regione perché allora avremmo fatto un qualche cosa che è contro gli interessi della nostra Amministrazione Regionale e contro gli interessi della Regione.

Io mi auguro che ciò non avvenga, io mi auguro che si possa trovare tutta la mano d'opera nei Comuni viciniori, perché non in quello di Arnaz certamente, e attraverso un pendolarismo ridotto, probabilmente si possa dare lavoro a tutte queste persone; però perché noi abbiamo un certo, una certa preoccupazione in questo senso? Perché l'autunno scorso in una riunione che abbiamo avuto con gli attuali gestori della Camiceria dell'Appel, proprio l'Appel ha detto che per loro conto avrebbero potuto in questo momento raddoppiare il personale che avevano, però non lo facevano per non mettersi in concorrenza o in difficoltà con il nuovo stabilimento che doveva sorgere ad Arnaz.

Queste sono questioni precise che ci sono state dette nella Commissione Industria e Commercio da parte dei responsabili dell'Appel, e mi sembra che sia nel mese di novembre se non sbaglio. Quindi questa questione.

Sulla parte che è stata sollevata prima dal punto di vista di regolarità amministrativa ma io devo fare anche un rilievo anch'io perché praticamente i nuovi calcoli sono stati presentati alla Regione da parte della Carminati nel mese di febbraio 1973 e praticamente io in quel momento non facevo parte del Consiglio perché ero dimissionario quindi, ma ho sentito che il Consiglio non è stato investito di questo nuovo ammontare per il nuovo Stabilimento, ma era semplice, probabilmente in quel momento eravamo alla vigilia delle elezioni regionali e quindi non conveniva di fare, di portare un argomento di questo genere al Consiglio quando praticamente poco tempo prima, pochi mesi prima, si era discusso e si era detto che con gli 800 milioni si garantiva che si faceva tutto quello che c'era da fare, quindi portare in quel momento una variazione di questo genere avrebbe potuto, almeno, io non voglio essere, non voglio fare il processo alle intenzioni, ma ne do una giustificazione in questo senso.

Ora le condizioni sono quelle che sono e noi nella riunione della Commissione congiunta, come ha detto prima sia Pollicini sia il Consigliere Borbey, noi abbiamo detto e non ho nessuna difficoltà di ripeterlo in quest'aula, noi abbiamo ripetuto che l'operazione è nata male, noi siamo convinti ancora adesso che è una operazione nata male questa qui, abbiamo votato contro, abbiamo riaffermato che avevamo votato contro ma ci rendiamo conto che nel momento in cui siamo dopo aver speso 800, i 900 e tanti milioni per quella che era la prima parte, dopo aver fatto una convenzione con questa Società che ha acquistato tutti i macchinari, siamo come nel momento in cui fate un razzo per mettere in orbita un satellite, siamo in quel momento di non più poter tornare indietro, quindi automaticamente in questo momento il Consiglio o lascia lì come cimitero quelle spese che ha fatto è costretto ad andare avanti; però ci sarà permesso - e deve essere permesso a tutti i Consiglieri - di rilevare che non è questo il sistema con cui si deve amministrare, perché questo è il principio, come ho detto all'inizio, è il principio contrario a ogni programmazione, e mi auguro soltanto che quando lo Stabilimento sia finito prima di tutto la Giunta non debba venire qui prima che sia finito a portare altri finanziamenti perché ho dei dubbi che quelli noi attualmente arriviamo a un miliardo 750 milioni ma esprimo tutti i miei dubbi che questo miliardo e 700 milioni siano sufficienti per rendere lo stabilimento funzionante alla Carminati.

Quindi questo prima cosa, secondo mi auguro soltanto che questo Stabilimento possa effettivamente servire a lenire la disoccupazione femminile della zona che gravita su Arnaz, perché non è solo certamente per Arnaz, e sia in definitiva un esempio da non ripetere, un esempio da tenere ben presente per non metterci in altre avventure del genere che sono contrarie a quelli che sono i principi dell'Amministrazione Regionale.

Almeno questo io volevo dire e l'ho detto così con tutta tranquillità, non per amor di polemica, non per dire guardate noi avevamo ragione, ma dovrebbe servire questo da richiamo alla maggioranza perché molte volte la voce della minoranza in quest'aula non viene ascoltata, anche quando dice delle questioni che sono perfettamente, che sono molto fondate, ma si dice oramai si passa sopra si dice un colpo di maggioranza, votiamo, e la minoranza ce ne freghiamo della minoranza.

Ora il compito della minoranza è quello di controllare la maggioranza, è quello di collaborare se si vuole questa collaborazione, e di collaborare nel senso di dire chiaramente quello che si pensa, di mettere in evidenza i pericoli che ci sono in certi casi e, la maggioranza se è intelligente, può effettivamente respingere quelle cose che si basano su una questione politica; siamo in certe discussioni politiche, si può essere contrari, ma quando si parla di questioni amministrative come queste dovrebbe ascoltare maggiormente quando la minoranza dice alcune cose che sono fondate.

Questo è un richiamo che io penso che debba essere fatto e questo deve essere fatto a tutte le maggioranze di qualsiasi colore esse siano perché molte volte quando si è in maggioranza si pensa di poter fare alti e bassi senza che, senza tener conto della minoranza; e poi ci si accorge ad un certo momento che forse, forse qualcun altro aveva ragione, ma però è troppo tardi e i soldi della Regione sono spesi e sono via e non ritornano più.

Dolchi (Presidente) - La parola al Consigliere Tonino.

Tonino (PCI) - Brevemente, solo per spiegare cosa è avvenuto nella riunione delle due Commissioni congiunte Industria e Commercio e Lavori Pubblici; è vero che i Consiglieri della Democrazia Cristiana, l'Union Valdôtaine, non avevano espresso alcun parere sulla relazione fatta dall'Assessore ai Lavori Pubblici ed è vero che Fosson aveva anche detto che avevano votato contro l'altra volta e quindi non possiamo esprimere alcun parere in questo momento, però è pur anche vero che la maggioranza aveva espresso parere favorevole ed anzi aveva dato mandato all'Assessore ai Lavori Pubblici affinché questo problema venisse portato con sollecitudine in Consiglio per essere portato avanti.

Com'è anche vero che in quella riunione delle Commissioni congiunte si è parlato della mano d'opera, della possibilità di reperimento di mano d'opera, l'ho portato io questo argomento proprio per sollecitare una discussione in seno alle due Commissioni proprio per vedere fino a dove erano vere queste voci che andavano, che si dicevano in giro secondo cui in quelle zone non ci fossero state disponibilità di mano d'opera. Ebbene è stato detto chiaramente sia dal sottoscritto, sia dal Consigliere Manganoni, sia da altri come fossero delle voci buttate così queste perché è impossibile pensare che non si trovi mano d'opera sul posto quando noi pensiamo che 350 donne sono state licenziate dalla Brambilla filatura, quando 150 donne sono state licenziate dalla Sirca-Davit, quando 170 domande sono rimaste senza risposta alla Choupon di Pont St. Martin e tutte queste cose, era impossibile parlare che non ci fosse stata la mano d'opera femminile, mi pare che queste cose fossero state dibattute abbastanza bene dalla Commissione, per cui io credo fermamente. E poi c'è anche un'altra cosa da dire che oggi come oggi l'Ufficio di Collocamento di Verrès non iscrive nei suoi elenchi disoccupati che provengono dai Comuni di Hône, di Pont St. Martin, dalla Valle di Gressoney, di Perloz e di questi Comuni perché fino a quando non ha terminato il suo ciclo, cioè l'occupazione, della gente disoccupata in seguito alla chiusura degli stabilimenti nella zona, non accogliere le domande che vengono da fuori. Quando avrà terminato questo ciclo, insomma di domande che ci sono lì; naturalmente ci saranno tutte le domande e lì ci saranno ancora le 170 domande rimaste insolite alla Choupon di Pont St. Martin e ci saranno altre domande naturalmente che nel momento in cui viviamo certo che un salario del solo capo famiglia non può sbarcare il lunario naturalmente e ci vorrà senz'altro i doppioni nel lavoro.

Quindi per me la questione della mano d'opera è una questione sorpassata e sono certo che in loco si troverà la mano d'opera necessaria per far funzionare questo stabilimento.

Dolchi (Presidente) - Non c'è più nessuno iscritto a parlare.

La parola al Consigliere Parisi.

Parisi (MSI-DN) - Signori io veramente ho sempre delle perplessità. È vero Consigliere Tonino che in sede di Commissione ci siamo espressi nella maggioranza perché questa questione fosse portata avanti e deve essere portata avanti nel senso che a mio giudizio non si può votare contro una questione di questo genere perché diversamente tutti i soldi spesi oggi dalla Regione andrebbero a farsi benedire, ma a me mi sorprende una cosa ed è che la Carminati si era accollata la spesa di 650 milioni per manufatti che rimarrebbero poi di proprietà della Regione, bellissima cosa, ma io mi domando, la Carminati con quale spirito ha detto i 650 milioni li spendo e questi manufatti rimarranno della Regione, non vi sarà sotto sotto qualche cosa di cui non si riesce ancora oggi a capire?

Ecco, mi sorprende anche come la Carminati si sia assunta questo onere della costruzione con i macchinari ecc. proprio dove, ad Arnaz dove esisteva un altro stabilimento dello stesso tipo, e noi sappiamo che cosa accade, quando vi sono stabilimenti dello stesso tipo in uno stesso luogo.

E mi domando ancora, ai banchi dell'opposizione, coloro i quali che cercano e a giusta ragione posti di lavoro dappertutto, come mai si sono lasciati trascinare alla costruzione di questo stabilimento quando già esisteva un altro stabilimento del genere. Sono cose che veramente lasciano perplessi e come dico ci vorrebbero proprio delle garanzie a cui accennava il Consigliere Borbey perché, ripeto, domani vedremo che sotto sotto qualche cosa c'è, non solo dell'acqua ma qualche cosa di più pesante dell'acqua. Grazie.

Manganoni (PCI) - Io voglio essere obiettivo, non voglio parteggiare né fra i pro né fra i contro, ma voglio dire quello che ne penso e come vedo il problema.

Innanzitutto non dimentichiamoci di un anno fa, quando si susseguivano delegazioni a delegazioni nella bassa Valle chiedendo lavoro.

Erano umane, erano legittime queste delegazioni perché... 500 donne gettate sul lastrico ed allora la discussione è stata lunga. Chi diceva basta con i sussidi come si usava prima e citavano la Fera e citavano la Sirca-Davit. Ora qui tutti, tutti io compreso criticavano quel sistema di contributo a fondo perduto che il BIM prima e la Regione dopo davano alle Aziende che venivano installarsi in Valle e si diceva così non va perché noi diamo dei quattrini a queste Imprese, per esempio per l'acquisto del terreno della Sirca-Davit la Regione ha dato 18 milioni, per lo stabilimento il contributo l'ha dato il BIM che comunque è sempre denaro pubblico sia della Regione, sia del BIM poi abbiamo dovuto riacquistare il terreno dalla Sirca-Davit che avevamo già pagato con 18 milioni, abbiamo dovuto tirarne fuori altri 350 per acquistare il terreno già acquistato una volta coi soldi della Regione e poi tutto quello a valle della strada, fra la strada e l'autostrada dove si costruisce la Carminati.

Allora non dimentichiamoci queste critiche che tutti abbiamo fatto a quei sistemi di contributi ed abbiamo detto, bisogna cambiare, bene. La Commissione all'Industria e Commercio che da anni discuteva su questa legge dei contributi, ammetteva che questa legge non andava, comunque, nessuno, nessun Consigliere ha proposto altre leggi da sostituire a quelle e se non ne proponiamo altre naturalmente rimangono in vigore quelle ed allora si è detto cambiamo sistema, proviamo un sistema nuovo nel senso che non diamo più dei contributi a fondo perduto a questa Società che pigliano i soldi, aprono gli stabilimenti, dopo sei mesi come la Fera o dopo alcuni anni come la Sirca-Davit, ti chiudono i battenti, ti licenziano gli operai, i nostri contributi sono andati a farsi benedire.

Ed allora si è detto, acquistiamo noi Regione i terreni, costruiamo noi i capannoni, li affittiamo perché percepiremo un affitto che non coprirà gli interessi del capitale investito, è vero, comunque se domani queste Ditte dovessero chiudere, noi non dovremo più perdere anni in trattative come abbiamo fatto con la Sirca-Davit e pagare due volte questi terreni e questi capannoni. Questo era stato il criterio che aveva seguito il Consiglio Regionale.

Ora, eravamo tutti d'accordo su quel criterio di non più dare soldi a fondo perduto, ora, oggi vogliamo criticarlo e va beh, è una esperienza che abbiamo fatto tutti assieme, non va? Bene, prima esaminiamo però non è sufficiente anche stavolta dire non va perché faremmo come la volta scorsa ci vogliono delle alternative, allora quando i Consiglieri regionali dicono non va questo sistema benissimo propongano altri sistemi altre alternative e noi sappiamo benissimo che se non ci sono degli incentivi nella Valle d'Aosta nessuna Impresa industriale viene ad installarsi e noi sappiamo che in Valle d'Aosta necessitano delle imprese industriali perché sappiamo l'agricoltura sta andando in malora e il turismo sì il turismo va bene però dà lavoro nel periodo estivo un paio di mesi all'anno. Quindi secondo me se noi vogliamo criticare questo sistema proponiamone altri sistemi, proponiamo delle alternative perché se non abbiamo delle alternative è inutile che critichiamo queste che abbiamo adottato.

Ora secondo me, io non accenno alla questione della manodopera che ha accennato già Tonino e di cui si è discusso in Commissione, però a quanto ha detto Tonino voglio aggiungere un fatto che lì serve non solo per Arnaz ma serve per tutta la bassa Valle partendo da Montjovet, Champdepraz, Issogne, Verrès, valli di Challant almeno i due Comuni di Challant perché forse da Ayas non vengono a lavorare fin quaggiù, Hône, Donnaz e forse anche Pont St. Martin, in più noi abbiamo, così ci è stato riferito dall'Assessore oggi 110 donne che lavorano nei cantieri della forestale. Ora io penso che queste 110 donne che la Regione ha fatto bene ad assumere perché avevano chiuso gli stabilimenti e si trovavano sul lastrico però io penso che sia una loro aspirazione comunque penso che la Giunta dovrà orientarsi in questo senso, che man mano che vengono disponibili i posti nelle fabbriche naturalmente queste donne che ora stanno piantando pini o che so io facendo i lavori della forestale, è giusto che vadano nei cantieri, che vadano negli stabilimenti a lavorare pertanto la preoccupazione della mancanza di manodopera femminile parliamo perché se fosse per manodopera maschile il discorso è un altro ma per la manodopera femminile secondo me e citando questi dati non dovrebbe preoccuparvi in più ci sono le giovani leve sti ragazzi che vengono su devono pur avere del lavoro, bisogna pur trovare loro una occupazione, quindi io direi la questione della manodopera a me assolutamente non preoccupa perché sono certo che in tutto quel comprensorio della bassa Valle le due comunità come le chiama Tonino avranno manodopera sufficiente per questi cantieri.

Se una obiezione si può fare e mi perdoni l'Assessore è forse quella di avere portato in Consiglio questo argomento alla fine di febbraio, forse lo si sarebbe dovuto portare un po' di tempo prima se un'obiezione, obiettivamente questo dimostra che non sono qui a fare l'avvocato difensore della Giunta perché obiettivamente questa è una osservazione che io faccio all'Assessore, vorrei aggiungere altro e scusate se questo argomento è un argomento che scotta e sovente l'ho già citato e continuerò a citarlo in Consiglio, il Consiglio Regionale ha approvato alcuni mesi fa uno stanziamento per un'altra opera di prestigio che è la piscina di Pré St. Didier che quando sarà ultimata non so se la Regione se la caverà con un miliardo e mezzo, quindi un importo che presso a poco raggiunge quello di cui stiamo discutendo dello stabilimento di Arnaz. Non voglio entrare nei particolari, lì ci sono le perizie suppletive... perché qui ci sarebbe un lungo discorso da fare, qui c'erano invece laggiù no e quindi questo diamone atto di questo però la conclusione qual è che mentre noi qui investiamo un miliardo e mezzo, un miliardo e sei quel che sarà diamo però del lavoro creiamo dei posti di lavoro, creiamo l'occupazione per non so 100 donne, 180 donne adesso no, mentre lassù non creiamo niente come posti di occupazione non solo ma mentre laggiù percepiremo un affitto anche se simbolico si parlava di 20 milioni, 30 milioni quello che sarà comunque percepiremo un affitto lassù dovremo cacciare fuori decine e decine di milioni all'anno per la manutenzione e per la gestione. Pertanto a mio parere anche se qui si possono fare alcune critiche teniamo anche conto dello scopo sociale che noi otteniamo con la costruzione di questo stabilimento.

Viglino (RV) - Io vorrei segnalare qualche cosa che ho visto qui in questo documento però prima vorrei solo rispondere brevemente a quanto ha detto il Consigliere Manganoni; ben lungi da me il criticare la disperata ricerca per la soluzione di un problema occupazionale ma vorrei dire al Consigliere Manganoni che non tutto il Consiglio ha approvato la spesa di un miliardo per la piscina di Pré St. Didier perché personalmente ho votato contro questa spesa e come me anche altri quindi non tutto il Consiglio ha approvato la spesa per la piscina d Pré St. Didier e lo avevo motivato molto bene. Adesso ritorno sull'argomento di oggi dunque abbiamo tanto parlato di manodopera locale però avrei piacere di vedere almeno rettificato quanto viene chiesto al Consiglio di deliberare perché a pag. 4 alla lettera c) ultima riga è detto: "Assunzione da parte della Società S.I.V. dell'impegno ad aumentare a centottanta le unità lavorative da assumere al lavoro nello stabilimento medesimo"; almeno io pensavo che qualcuno avrebbe chiesto di aggiungere "aumentare a 180 le unità lavorative locali" perché questa spesa come è stata detta viene fatta per assumere manodopera locale e non perché la S.I.V. domani abbia una scusa di portare da di fuori del personale.

Milanesio (PSI) - Io chiedo la parola in qualità di capo gruppo del Partito Socialista Italiano, su questo argomento è bene che io ribadisca in Consiglio quello che ho avuto modo di dire in Giunta negli interpartiti e negli incontri, non si è registrato un parere unanime, comunque non si è sempre registrata una concordanza di vedute sulle soluzioni da adottare, questo non significa che noi non voteremo a favore del provvedimento anche perché questo provvedimento abbiamo determinato a concorrerlo votando in Consiglio regionale a favore dello stanziamento di 800 milioni e della delega alla Giunta per l'adozione dei successivi provvedimenti a anche perché abbiamo votato quella deliberazione che il Consigliere Andrione ha citato nel suo intervento ancorché senza comprenderne l'esatta portata e significato e questo l'ho detto in Giunta e in altre circostanze, lo voglio ribadire qui. A mio avviso vi è stato un errore tecnico, chiamiamolo così, tecnico amministrativo probabilmente anzi certamente è stata la fretta a creare questa situazione io non voglio accedere a quelle interpretazioni di tipo scandalistico che molte volte vengono agitate o proposte o sottoposte in pasto all'opinione pubblica, voglio semplicemente dire che se quella deliberazione di Giunta citata da Andrione fosse stata sottoposta alla ratifica del Consiglio regionale come deliberazione di urgenza della Giunta Regionale qualunque discussione non esisterebbe più oggi, perché il Consiglio avrebbe discusso allora sul progetto n. 2 chiamiamolo così che è un progetto che io fino alla discussione che si è fatta per portare in Consiglio l'ulteriore stanziamento di 950 milioni vi confesso che non avevo mai visto e non sapevo che esistesse come non sapeva che esistesse il mio collega di Giunta allora Dr. Chantel.

Comunque questo non significa che ci sia un giallo, questo significa semplicemente che vi è stata una prassi amministrativa e così che forse dovrebbe essere corretta con questa deliberazione consiliare e io pertanto ritengo che la deliberazione consiliare debba essere modificata non so dove in quale punto, ma per esempio nell'approvare l'operato della Giunta perché la Giunta quando ha approvato la Convenzione con la S.I.V. ha modificato la deliberazione del Consiglio, questo è poco ma sicuro è agli atti è certo.

Quindi io così mi pare che su questo argomento si debbano fare delle considerazioni obiettive con uno scopo di uscire da questo pantano, il pantano è quello dell'acqua evidentemente su cui sorge la S.I.V. se un'osservazione si deve fare e penso che vada fatta perché siamo qui anche per fare l'autocritica, io ritengo che noi dobbiamo farci anche un po' l'autocritica secondo me, per esempio il primo discorso forse sarebbe stato meglio, la fretta incalzava, i disoccupati reclamavano i sindacati spingevano, tutti volevano risolvere questo problema eravamo alla vigilia delle elezioni, sarebbe stato molto più saggio spostare la fabbrica scusate, i terreni costavano dieci venti milioni, potevano spenderne 50 da un'altra parte e forse invece di spendere un miliardo e 750 milioni, ne avremmo spesi semplicemente un miliardo e due, un miliardo e tre, questa a mio avviso poteva essere la soluzione forse non era facile reperire un terreno in tempo breve, forse non c'erano altri terreni, forse, comunque il secondo progetto ha comportato l'aumento dei costi da 800 milioni previsti che poi sarebbero diventati certamente un miliardo e due in base alla rivalutazione dei costi stessi in base allo slittamento della lira e all'aumento dei prezzi e però dico siamo arrivati a 1.750.000.000 con un aumento di occupazione di circa 60 unità cioè un terzo, il 50% di quella prevista all'inizio e con una superficie utile di 22-23.000 metri quadri coperti.

Io ritengo che con più calma, con più tempo a disposizione probabilmente avremmo potuto faro lo stesso un investimento per gli stessi posti di lavoro spendendo meno, però tutti, tutte le forze politiche allora avevano concordato per portare avanti a tambur battente questa questione e quindi io posso anche capire chi in quel momento aveva la responsabilità di gestire questa vicenda sia stato preso dalla fretta perché fretta gli era stata fatta da tutti quelli che erano intervenuti in questo Consiglio.

Comunque io ho voluto solo precisare che sotto il profilo tecnico-amministrativo sarebbe opportuno riconoscere che c'è stato un inghippo di natura burocratica senza nessun sottinteso senza nessuna diciamo volontà fraudolenta però se non altro nella deliberazione io ritengo che sarebbe opportuno che se il Consiglio lo vorrà si ratifichino le decisioni assunte dalla Giunta, perché le decisioni che la Giunta ha assunto e questo lo chiedo anche a tutela della decisione alla quale ho contribuito a concorrere anch'io e il mio collega Chantel che il Consiglio regionale ratifichi le decisioni assunte dalla Giunta regionale in quella data, in quella famosa deliberazione citata da Andrione perché altrimenti quelle decisioni non sarebbero valide ancora oggi perché altrimenti non avrebbero avuto il conforto di nessuna deliberazione perché la Giunta ha effettivamente deliberato una cosa che esorbitava dai poteri del Consiglio, posti in questi termini mi pare che il problema così trovi la sua collocazione e la sua ultimazione nel deliberare le cose che vengono qui dette tutti noi abbiamo dei dubbi, abbiamo delle perplessità la manodopera ci sarà, non ci sarà, io non so come andremo a finire, non sono tra quelli che vogliono fare dell'allarmismo, né dello scandalismo, in realtà io ho la vaga impressione che sarà difficile trovare 180 persone che vorranno lavorare in quello stabilimento perché le offerte di lavoro che in questo momento provengono sono numerose, ci sono delle alternative anche in altri settori la Regione chiuderà tutti i suoi cantieri d'agricoltura? Se li chiuderà tutti in quella zona probabilmente ci saranno anche 180 domande di lavoro, se non li chiuderà credo che l'offerta di lavoro che la Regione fa in questo momento in quella zona sia concorrenziale all'occupazione dell'industria tessile della Sig.ra Carminati o di altre industrie tessili perché le condizioni di lavoro sono di tipo diverso lo stipendio che in questo momento percepiscono è discreto e le condizioni di lavoro sono all'aria aperta e quindi con vantaggi non trascurabili; cioè il problema è complesso noi lo abbiamo affrontato in un certo modo, abbiamo detto "costruiamo noi gli stabilimenti" è una scelta anche questa, la prossima volta prima di costruirli guardiamo bene dove li costruiamo, quanto spendiamo, facciamo delle valutazioni tecniche perché un posto di lavoro nell'industria e in un certo tipo di industria ha un costo, io credo che qui noi spenderemo due volte tanto quello che è il costo medio nell'industria tessile, oppure se non è due volte tanto almeno una volta e mezza tanto, perché tra macchinari e investimenti mobiliari siamo al di fuori di qualunque statistica che si è fatta nel settore, mi si dice che è una industria tessile molto avanzata. Va bene. Sarà una industria tessile molto avanzata con grande occupazione di macchinari e poca occupazione di manodopera rispetto al valore investito nei macchinari può anche essere vero questo, comunque io credo che meriti soprattutto per l'avvenire un approfondimento, tutti i discorsi che facciamo in materia di industrializzazione perché e vero che siamo passati dalla politica del contributo che non ha dato dei grandi risultati verissimo, siamo passati alla politica dell'intervento diretto che per il momento non mi pare dia dei risultati più brillanti tutto lì, questo è un discorso autocritico anche, perché noi abbiamo accettato la politica dell'intervento diretto e forse così siamo passati sopra a certe osservazioni che erano state fatte da alcuni Consiglieri dell'opposizione e oggi acquistano un significato particolare e un valore particolare. Devo dare atto per esempio anche al Consigliere Manganoni che fece inserire a verbale queste dichiarazioni, io lessi, in questi giorni ho letto il verbale della Commissione consiliare e la Commissione per la verità non entrò molto sul merito eh! non so neanche se esaminò il progetto, l'unica osservazione pregnante mi pare fu quella di Manganoni che disse "lì c'è l'acqua" difatti c'era e anche tanta.

Ecco, ora è chiaro che uno stabilimento che doveva essere fatto a un piano, che viene fatto a due piani costa quasi il doppio, ecco io però mi chiedo anche lì se era giusto opportuno, necessario che uno stabilimento venisse fatto a due piani. La fretta, la furia, tutto quello che si vuole però è giusto che si faccia anche un discorso critico, di critica costruttiva senza voler diciamo andare aldilà di quello che è lecito e giusto che il Consiglio debba chiedere debba deliberare.

Io niente, chiedo solo che si metta esplicitamente in questa deliberazione che il Consiglio, evidentemente se lo vorrà, che il Consiglio approvi l'operato della Giunta perché sennò c'è una deliberazione assunta nel febbraio o nel marzo del 1973 che non trova riscontro nei poteri che la Giunta stessa ha o che gli erano stati attribuiti dal Consiglio.

Bordon (DC) - Chiedo scusa, io non avevo proprio nessuna intenzione di prendere la parola, avevamo incaricato l'amico Borbey membro della Commissione dei Lavori Pubblici, Geometra, quindi era giusto che affidassimo a lui questo compito e l'esposizione che ha fatto prima mi sembra che non abbia sollevato nessuna critica perché in fondo in fondo ha esposto una realtà e ha chiesto determinate garanzie che noi non abbiamo. Ora mi sia concessa una solita boutade, questa acquiescenza che noi abbiamo tra capo gruppo e capo gruppo Bordon, questa acquiescenza Monami bisognerà che a un certo momento la si abbia a togliere perché sennò ci licenziano come capi gruppi noi due, perché noi rimaniamo qui tranquilli, lasciamo discutere per aspettare l'un l'altro per poterci dire qualche insolenza, invece da parte mia insolenze non ne avrai perché d'altronde, ecco la boutade, d'altronde mi sembra che sia una cosa perseguibile quel compromesso storico mi sembra che vada molto bene ce ne stiamo occupando tutti e due con la massima buona volontà, una cosa che mi preoccupa molto meno perché d'altronde ho visto che democristiani come Dujany sono stati ritenuti da Sua Santità il Papa, io non so perché dovrei essere scomunicato io e non altri quindi è una cosa che noi possiamo... però qualche cosa dobbiamo pur dire e dobbiamo dire qualche cosa naturalmente non con quella tecnica che cattivamente tu mi attribuisci di voler mettere la benzina sul fuoco, no, non è vero sono considerazioni che noi facciamo.

Ora fatta questa premessa che come ho detto prima è in buona parte una boutade ma potrebbe anche essere una realtà futura perché se ne vedono di tutti i colori, questo mio intervento è stato provocato dall'intervento di Milanesio perché l'intervento di Milanesio che riporterò in parte dopo è effettivamente una cosa che mi ha non preoccupato, in fondo in fondo mi ha fatto piacere perché noi abbiamo visto un Assessore che si è alzato a un certo momento, ha avuto la serietà di dire "noi dobbiamo anche farci una autocritica" ora, io chiedo scusa, io accetto tutte le autocritiche perché penso che nessuno di noi sia infallibile, avremo occasione di parlare per altre cose ecc. ecc. puntualizzando certe responsabilità perché qui dentro quando si parla di determinati argomenti che sono stati approvati in passato si direbbe che noi eravamo a giocare a bocce invece di essere qui, per fortuna che ci sono i verbali e ognuno ha le sue responsabilità, responsabilità di progettazioni, responsabilità di appalto e ne parleremo a tempo e luogo.

Ora l'intervento di Milanesio mi fa dimenticare in parte quello che io volevo dire originariamente, originariamente io volevo dirvi che la massima obiettività che noi questa autocritica non la vogliamo fare, non la vogliamo fare e ci ribelliamo su questo argomento di farla, perché? Perché io vorrei dividere questo mio intervento che purtroppo vedo che si sta dilungando un po' troppo con impazienza di tutti voi ma non si può poi neanche fare una esposizione telegrafica e non rendere l'idea che uno ha io questo intervento lo avrei voluto dividere in due parti una prima parte che avrei chiamato per la parte passata, e la seconda parte per la parte tecnica, è vero che chi prende la parola e io mi sto facendo furbo come dicevo stamattina un po' per volta con la mia età ormai ci si fa un mestiere, di lasciare esporre a altri quello che hanno da dire facilitando così il compito mio perché abbiamo sentito delle esposizioni qui dentro che hanno toccato questo argomento che effettivamente sono state ponderate e onestamente dette, però consentitemi arrivati a un certo momento lo ripeto l'autocritica non la voglio perché facciamo un passo indietro e facciamo un primo intervento, è stato ricordato qui dentro la situazione veramente difficile della disoccupazione di fondo valle e sono state ricordate anzi ricordo io certe pressioni che sono state fatte in questa aula perché da quella tribuna noi avevamo a un certo momento qui dentro decine e decine di operai che venivano e avevano da occupare un posto, io mi rendo conto di questo e sono solidale noi dovevamo risolvere questo problema e allora abbiamo incominciato a esaminare che cosa si poteva fare e qui tornerebbe a concio direbbe qualcheduno, il ricordare che non tutti eravamo d'accordo sulla politica dei sussidi perché io mi ricordo se fosse necessario e avrei la testimonianza del Presidente della Giunta, di altri che erano con me in Giunta, che non eravamo tutti d'accordo sulla politica dei contributi e non faccio il nome di chi lo ha difeso a spada tratta perché sarei un ineducato ma indubbiamente si ricorderanno quelli che erano con me in Giunta che a un certo momento fu motivo di grave dissidio perché non eravamo tutti d'accordo sulla politica dei contributi. L'abbiamo portata avanti perché in mancanza dei cavalli si facevano trottare gli asini e allora dice bene Manganoni, siamo andati avanti abbiamo forse ricomperato dei terreni ecc. ecc. Però quello era l'indirizzo che noi avevamo dato allora e allora Signori che cosa ne è venuto fuori? A un certo momento ci si accorge che è una strada sbagliata e si viene fuori con la grave situazione della bassa valle con la disoccupazione della bassa valle a parlare della Sirca-Davit e siamo stati tutti d'accordo, la Sirca-Davit era lì era una realtà costruita mattone su mattone, pietra su pietra e arrivati a un certo momento ci domandavamo ma come è possibile che lo Stabilimento Sirca-Davit che ha costruito cioccolatini fino a ieri abbia a diventare una fabbrica di camicie o qualcosa di simile. Eppure eravamo tutti d'accordo, perché era un passo che si doveva fare, non se ne poteva fare a meno, qualche cosa si doveva risolvere invece dove sono venute le perplessità è per questa costruzione qui e allora senza nessuna cattiveria, senza spirito di demagogia né niente ma a un certo momento ha detto bene Fosson mi sono complimentato con lui, Fosson ha fatto un discorso molto serio e molto onesto, ha detto "ma noi siamo arrivati a un certo momento che dovevamo fare tutto il possibile", le difficoltà di Pollicini. Ma io non sono qui per attribuire colpe ognuno di noi fa, pensa quello che vuole e gli elettori chi leggerà le relazioni ne farà altrettanto però la verità è un'altra, la verità è questa che noi ci siamo permessi allora di dire non vediamo la costruzione di questo stabilimento, allora adesso si viene fuori e giustamente dice Milanesio se noi forse avessimo comperato questo terreno, avessimo costruito questo stabilimento in un'altra località su un altro terreno, forse invece di spendere non so io, un miliardo in più ne spendevamo forse 300 milioni in più quindi giusto, lo abbiamo detto allora noi questo e dov'è che siamo andati in disaccordo con quelli che caldeggiavano questa soluzione? Siamo andati in disaccordo laddove noi non vedevamo tutta questa disoccupazione che invece sembra che ci sia, io vorrei che non ci fosse non per poter dire che non sono stati coperti i posti della nuova fabbrica del nuovo stabilimento ma io vorrei che effettivamente tutti fossero impiegati e qui mi ritorna un dubbio, ne parleremo poi a tempo opportuno. Si dice: "ma oggi ci sono 120 donne occupate in un cantiere di lavoro", quindi quando sarà il momento che ci sarà lo stabilimento di lavoro o i cantieri di lavoro le manderemo via. Quindi questo mi fa cominciare a dire che questi cantieri di lavoro allora sono utili, non sono utili, servono soltanto per occupare i disoccupati? Benissimo, allora se è così teniamoli in piedi perché ancora un anno è rimasto in piedi tre anni, dobbiamo dare questo lavoro e diamolo pure, però io non vado molto d'accordo perché noi dobbiamo fare questo intervento per giustificare come abbiamo giustificato allora il nostro voto contrario, forse perché noi siamo contrari all'occupazione in Bassa valle come è stato detto? Forse perché noi non sentiamo necessaria l'occupazione e la tranquillità di un lavoro? Beh ognuno può pensare come vuole ma credo che fin lì nessuno arrivi, quindi noi abbiamo visto questa necessità di lavoro ma non in quel modo e ci siamo permessi di dire e lo ripetiamo stasera perché rimanga a verbale, il buon Manganoni ogni tanto mi dice: "Ma tu pensa, con questo sistema noi abbiamo messo su un fabbricato che è di nostra proprietà, noi ci mettiamo dentro una Ditta Carminati che per me è una Ditta dalle informazioni assunte, molto seria, ha fatto bene l'amico il collega Parisi e quando dice "ma questa Società offre degli impianti per 700 milioni non è mica l'opera pia Bonomelli è un qualche cosa che verrà pure per lavorare, bè si vede che nell'impostazione ci stanno anche questi 750 milioni, quindi non abbiamo perplessità cattive sotto questo punto di vista però la verità è un'altra. Io mi domando e ce lo siamo detto allora e lo ripetiamo stasera perché sennò chi ci sente dice come mai la DC ha votato contro? Noi vi diciamo che per il momento non riteniamo ancora che sia la soluzione migliore perché quando la Ditta Carminati o non Carminati una Ditta qualunque, sia lì dentro e a un certo momento abbia a venire alla Regione e a dire: Signori io non posso più andare avanti e quindi dovete aiutarmi perché sennò io devo chiudere i battenti", io Signori ho detto allora e ve lo ripeto adesso, noi daremo delle sovvenzioni perché non potremo farne a meno. Se domani, dopo un anno, due anni, di lavoro in questa sede questa Società Carminati o chi per essa non ha importanza io... il nome di Carminati, io mi auguro essendo proprietaria di tanti stabilimenti, avendo sentito la relazione di Pollicini che va bene dappertutto perché dovrebbe andare male in Valle d'Aosta, avremmo veramente scarogna noi non ci auguriamo questo anzi ci auguriamo il contrario però arrivati a un certo momento riflettete solo un minuto, se per caso per motivi indipendenti dalla Ditta, per motivi di mercato, per motivi di esportazione, perché dovrebbe esportare molto all'estero, per motivi di moneta, arrivati a un certo momento ci fosse la crisi, Signori la Regione dovrà intervenire per forza perché arriveranno qui e diranno noi dobbiamo licenziare se non ci aiutate, ecco una battuta cattiva ben lontana da quello che ci auguriamo l'ho ripetuto, perché non ci siano dei malintesi, il giorno in cui questo dovesse avvenire io vi dico già adesso che la Regione darà tutti i contributi che deve dare perché assolutamente non potrà permettere, proprio per questo problema sociale, che un certo gruppo di 200, 250 persone venga licenziato.

Ora si potrebbe continuare ma ve ne faccio venia, noi volevamo soltanto farvi capire con la massima tranquillità perché abbiamo votato contro allora perché votiamo contro adesso, questo è uno dei diversi motivi ma c'è di più e io potrei adesso fare una discussione che non faccio perché anche Pollicini ha trovato anche lui certe eredità, le ha dovute portare avanti è vero che forse era già qui prima delle elezioni, è vero che a un certo moment si potrebbe protestare come ha detto Milanesio che questa, che questo nuovo progetto diciamo queste nuove tariffe, questi nuovi prezzi sono stati portati a febbraio del 1973 alla Giunta e forse si potevano effettivamente portare in Consiglio, si poteva rendere edotto il Consiglio regionale di questo aumento, di questa situazione che si era creata. Bene, io sono sempre il primo a protestare ed è vero il Consiglio lo dicevo alcune sedute orsono per me sta perdendo molto la sua importanza questo nella... questa importanza che sta perdendo non ritorna a vantaggio di nessuno, né della Giunta, né dei Consiglieri stessi.

Quando il Consiglio viene qui chiamato soltanto per ratificare qualche cosa come diceva Mappelli stamattina io non mi sono associato a Mappelli stamattina perché si trattava non questione di principio, di I.V.A. che forse era arrivato fuori all'ultimo momento però Mappelli indubbiamente aveva ragione, una questione di principio abbiamo due sedute al mese eppure noi arriviamo qui dobbiamo ratificare delle deliberazioni che potrebbero essere portate in Consiglio, però questo l'ho già detto un giorno non è che voglia essere il saggio della famiglia perché non lo sarò mai grazie a Dio però questa diminuzione di potere e di importanza del Consiglio per me è una cosa deleteria, naturalmente cosa potrei aggiungere? Noi ripetiamo, noi ci auguriamo e mi associo a quello che ha detto Fosson così bene e mi servo delle sue parole quindi non è uno sforzo che devo fare perché lo copio, noi ci auguriamo che tutte le nostre previsioni così pessimistiche abbiano ad andare a carte quarantotto, che noi si possa arrivare qui dentro un giorno e lo diremo con la massima tranquillità, Signori siamo contenti che le cose siano andate così però non abbiatevela a male se oggi come oggi noi ci siamo permessi di esporre le nostre perplessità perché come ha detto Fosson e lo dicevo prima mi ha portato via gran parte degli argomenti e per questo che non volevo neanche intervenire, i compiti della minoranza? Ma noi arriviamo qui, facciamo anche della demagogia specialmente con Monami ecc. è un po' io dico il fuoco vivo di un Consiglio, io potrei citare anche altri Consiglieri che da un po' di tempo sono più tranquilli ma insomma certe battaglie le abbiamo fatte e una certa vivacità di dibattito ci deve essere, però io vorrei solo che si capisse chiaramente che noi votiamo contro questo provvedimento perché riteniamo che non sia stata scelta la strada migliore, riteniamo e vorremmo sbagliarci per un sacco di motivi che in bassa valle non ci sia tutta la disoccupazione che ha citato Tonino e vorremmo augurarci in modo particolare che effettivamente questa società che ha da venire abbia a poter proseguire e a portare avanti quelle che sono le aspettative di tanta e tanta gente che in bassa valle non ha una tranquillità di lavoro.

Tutto questo detto dovrei aggiungere un'altra cosa e la cosa che dovrei aggiungere è questa, noi non abbiamo votato contro e non votiamo adesso per coerenza ma ritengo che Milanesio abbia detto molto bene e io chiedo che ci sia qui, che voi abbiate a dare un senso di ratifica a questo provvedimento a questo arbitrio non mi piace dirlo, a questa iniziativa che si era presa la Giunta di voler portare avanti un appalto che già si sapeva che non sarebbe stato quello reale.

Io chiedo scusa di questo lungo intervento e quindi noi voteremo contro ancora oggi questo con i motivi che abbiamo spiegato prima.

Dolchi (Presidente) - Non c'è più nessuno iscritto a parlare. Ritiene l'Assessore ai Lavori Pubblici di prendere la parola a questo punto del dibattito? No, i Signori Consiglieri che hanno parlato una volta ritengono che il loro secondo intervento è subordinato alla risposta dell'Assessore ai Lavori Pubblici, sta all'Assessore ai Lavori Pubblici se ritiene di rispondere adesso... La parola all'Assessore Pollicini.

Pollicini (DP) - Allora andiamo per ordine di interventi. Il Consigliere Andrione fa presente che il travalicamento del Consiglio operato dalla Giunta con la sua delibera del 9 marzo con cui ha appaltato anziché tutta l'opera con 800 milioni una prima fase che si tratta in sostanza della struttura edilizia dello stabilimento come scheletro e i tamponamenti però vorrei far presente al Consigliere Andrione con molta serenità che questa delibera porta la data del 9 marzo 1973, ritornata dal Coordinamento cioè firmata dal Coordinamento il 3 aprile '73. Il 4 aprile '73 a noi questa delibera è pervenuta in data, questo protocollo 6 aprile, il 4 aprile '73 è avvenuta l'ultima riunione del Consiglio regionale dopodiché il Consiglio è stato sciolto, quindi vi era materialmente l'impossibilità di portare per una eventuale ratifica al Consiglio la delibera di cui ha fatto cenno il Consigliere Andrione, mi pare quindi che la scelta poteva anche essere quella di fermarci perché mancava il tempo tecnico della ratifica poteva essere una scelta, questa scelta indubbiamente aveva delle conseguenze che erano quelle di perdere praticamente circa un anno di lavoro ed era un discorso indubbiamente che poteva anche essere fatto ma di fronte a questo interrogativo mi è sembrato opportuno che mirando a raggiungere l'obiettivo che il Consiglio aveva indicato alla Giunta la strada migliore era quella di iniziare la costruzione con i fondi disponibili cioè con gli 800 milioni, riservandosi evidentemente tenendo conto di alcune varianti importanti tra cui quella dell'aumento del 50% della manodopera, dell'accollamento da parte della S.I.V. degli impianti che in un primo tempo come ho detto erano a carico della Regione fosse conveniente per la pubblica amministrazione scegliere questa strada, potremmo aver mancato sul piano formale ma sul piano sostanziale penso che abbiamo raggiunto l'obiettivo così fra parentesi faccio presente che all'epoca di questa delibera avevo una anzianità di nove giorni di Assessore, questo per dire che la forma - e me lo dovete consentire - non l'avevo ancora acquisita d'altra parte i termini sono abbastanza precisi la ratifica della delibera è avvenuta dopo che il Consiglio era sciolto quindi era impossibile portarla alla ratifica del Consiglio salvo fermare tutto e quindi perdere un anno.

Detto questo mi pare che con tutta onestà, non ci si possa imputare altro che ad un errore di forma non certo di sostanza, quello di forma lo accettiamo ma non certo di sostanza. Se poi andiamo alla Sig.na Viglino che fa presente della scelta del terreno come scelta non felice, potremmo anche essere d'accordo però mi pare giusto precisare che non è stata una scelta di Giunta, una scelta di una persona o di un organo collegiale ma sono stati consultati i dodici Sindaci firmatari dell'ordine del giorno della zona e salvo un sindaco undici sindaci hanno indicato come zona quella zona che è stata scelta 11 Sindaci su 12 Sindaci, questo perché è stato fatto un lungo dibattito non è stata fatta una scelta a scatola chiusa della zona ma è stata discussa a lungo e finalmente poi è stata, ed è stato un lavoro molto lungo perché per accorpare tutto quel terreno dove vi erano molti proprietari sono accorsi molti mesi addirittura.

Quindi mi pare che si possa anche dire che se errore c'è stato a parte che gli errori così a posteriori sono anche errori facili a vedersi però in quell'epoca fra le scelte possibili non possiamo dimenticare che in quella zona doveva essere messo lo stabilimento, non c'era molto spazio e non lo si poteva fare in alta valle, non si poteva fare ad esempio a Pont St. Martin dico un paese a caso, troppo sbilanciato di fronte al baricentro della zona dove vi era la manodopera femminile, sarà opportuno tener conto anche di questo fatto di evitare quel grosso pendolarismo che lamentiamo tutti e che vogliamo eliminare.

Per quanto riguarda invece la domanda del Consigliere Borbey e cioè per il discorso del resoconto della Commissione Industria e Commercio, io qui ho il verbale non certo redatto da me, il quale dice: "La Commissione al termine del dibattito, le Commissioni Industria e Commercio e LL.PP. al termine del dibattito decidono di invitare la Giunta, tramite gli Assessori presenti Marcoz e Pollicini, a sottoporre sollecitamente al Consiglio concrete proposte per la modificazione di alcune clausole della convenzione a suo tempo stipulate fra la Regione e la Società S.I.V. in relazione all'avvenuto aumento delle spese per la costruzione dello stabilimento industriale suddetto nonché per l'approvazione delle ulteriori spese previste a carico della Regione e della Società S.I.V. al fine di evitare la sospensione dei lavori ed ulteriori maggiori spese a causa della continua lievitazione dei prezzi dei materiali e della manodopera", verbale della riunione del 1° febbraio di quest'anno.

Il discorso del numero delle persone assunte o assumibili nello stabilimento di Arnaz, il Consigliere Borbey esprime forti dubbi sulla possibilità di assumere 180 persone, io dico che il Consigliere Borbey ha il diritto di avere dei dubbi questo è un diritto che glielo riconosco però quando parla che tecnici in materia dicono che non oltre 70 persone possono essere assunte stiamo attenti e verifichiamo se siano tecnici o tecnici così interessati perché mi pare molto più importante una relazione in cui c'è una convenzione alla base di tutto, c'è un impegno reciproco fra la Regione e la Società dove si stabilisce il numero e quindi fa parte integrante dell'accordo e per rispondere contemporaneamente alla Consigliera Viglino dico che su manodopera locale la convenzione ha già specificato allora quando parlava di 120 che meno dieci unità tecniche salvo che anche queste non fossero reperibili in loco dovevano essere potevano essere reperibili fuori valle, ma salvo che non fossero reperibili in loco e ho anche aggiunto che un certo numero di tecnici locali sono da mesi in stabilimenti della Carminati in Lombardia a formarsi tecnicamente per poter essere parte di quelle unità inferiori a dieci che era autorizzata in caso non fosse reperibile in loco, reperibili fuori della Valle d'Aosta.

...C'è di più vi è un impegno ulteriore nella convenzione e cioè che la S.I.V. si impegna di reinvestire gli eventuali utili in Valle d'Aosta ampliando eventualmente lo stabilimento di Arnaz, si potranno mettere dei dubbi sui bilanci che decidono di far vedere o meno degli utili però attenzione fra l'altro la convenzione prevede anche questa garanzia quindi mi pare che sia opportuno anche tener conto che chi aveva parecchi dubbi sulla possibilità di vedere lo stabilimento ex Sirca-Davit, la Appel che assumesse le persone che si era impegnata e allora si parlava di 130 persone, posso dire che oggi in quello stabilimento vi sono occupate 184 donne.

Sulla possibilità o meno di avere del personale disponibile nella zona, bene io vi posso dire che oltre quei 130 circa 135 donne che vi sono attualmente nei cantieri di rimboschimento non dimentichiamo che vi sono molte altre donne che vogliono andare a lavorare vi ho parlato di 2 Comuni interessati, 12 Sindaci che hanno insistito perché si facesse questo stabilimento ed è opportuno dico ricordare che purtroppo o no, non lo so, per chi comunque, le donne non intendono più andare a fare le serve, non intendono più andare a fare le feuilleuses, non intendono più neanche andare a fare le cameriere Comm. Pedrini. Certamente oggi vi è una diversa dimensione del lavoro e degli alberghi a conduzione familiare che ad un certo punto forse non riscuotono più quello che era la garanzia di lavoro che una volta era accettabile da parte delle cameriere, è vero non si trovano cameriere ma non perché non ci siano, perché le donne che piaccia a noi o che non piaccia, le giovani donne non sono più disponibili e preferiscono andare a lavorare in fabbrica, questo che a noi piaccia o no è una realtà, ...guadagnando magari la metà ma assumendo così talune, possibilità di essere libere, non vincolate a altri problemi che non è il caso di discutere però è una realtà di cui bisogna prenderne atto. Quindi se ci fosse una preoccupazione, quella di non trovare manodopera, io quella non l'avrei proprio perché vi è una disponibilità sul mercato addirittura di cambiamento di occupazione, che a noi piaccia o non piaccia è una realtà, lo dicevo anche in Commissione, perché fa parte ormai di una scelta che la nostra gioventù ha già fatto. Se il Consigliere Fosson, Vice Presidente Fosson, fa presente che bastava un solo stabilimento tessile in bassa Valle, io dico che mi pare opportuno dare una risposta dicendo che non vi sono due stabilimenti tessili, perché vi è uno stabilimento di filatura che non ha niente a che vedere con una camiceria. Sono due tecnologie totalmente diverse, due mercati totalmente diversi, chi fila il cotone dal cotone grezzo al cotone da lavorare e chi direi fabbrica le camicie, quindi non sono due tecnologie identiche, non sono due settori uguali, sono due settori diversi, per cui non si annullano a vicenda, beh il fatto di essere simili il discorso però non è lo stesso, si lavorano due tipi diversi di materie e quindi si fanno anche... uno fa un grezzo e l'altro fa un lavoro finito. cioè sono due cose comunque che non si incastrano ma marciano su binari caso mai paralleli ma non identici.

Per quanto invece riguarda l'altro problema sull'investimento, a me pare che i dubbi espressi sulla possibilità che siano insufficienti o meno i 950 milioni potrebbero anche essere dei dubbi validi, perché noi abbiamo messo nella formazione di quelle cifre un prevedibile aumento del 30% però penso che nessuno qui dentro possa dirci il mercato che cosa ci può riservare fra un mese, fra tre mesi o fra quattro mesi, è fuori dubbio che è un discorso di cui nessuno si può sentire garante, però al valore di oggi queste sono le cifre prevedibili che si possono spendere.

L'altro discorso che così il Consigliere Parisi fa sorprendendosi che la S.I.V. si accolli 680 milioni era un discorso anche questo di contrattazione fra S.I.V. e Regione il maggiore costo poneva problemi alla Regione evidentemente si è trattato di fare un passo per uno, un passo l'ha fatto la Regione e un passo lo ha fatto anche la S.I.V., quindi sotto quell'aspetto mi sembra che non vi siano delle sorprese, certo ha detto giusto il Consigliere Andrione, se c'era Pesenti il discorso era un altro, per fortuna non c'era Pesenti perché Pesenti ci ha già lasciato... l'eredità della Sirca-Davit e per quanto riguarda una osservazione sui costi io debbo dire, debbo dire che i costi che noi abbiamo, sono costi perfettamente direi anzi abbastanza convenienti se noi notiamo che il costo dello stabilimento S.I.V. viene ad essere pari esattamente a 74.000 lire il metro quadro, io posso citare perché mi sono fatto dare gli elementi che filature analoghe a quella che è in costruzione ad Arnaz, hanno avuto questi costi e cioè solo per la parte edile ad esempio la filatura Soldo e Bruschetti di Castelcovato di Chari 78.000 lire il mq. Compresi gli impianti, 55.000 senza impianti, l'impianto realizzato nel 70-71 teniamo conto quindi dei prezzi di allora. Cotonificio Ferrari di Palazzolo dell'Oglio 105.000 costo compresi gli impianti 70.000 costo medio per piano per le spese edili anno di costruzione 72-73, e potremo andare avanti di questo passo. Cotonificio Franzoni di Brescia 106.075; Montalto 98.000-76.000; Filatura Monte Rosa 130.000-85.000 costruzione fine '73 inizio '74 ultimata nel mese di gennaio.

Noi abbiamo un costo di 74.000 il mq. e un costo di investimento per ogni persona occupata pari a 30 milioni quando il costo medio da uno studio del MEC del '73, io qui ho un documento, porta che è di 40 milioni ogni persona occupata in un cotonificio.

Dolchi (Presidente) - Sono iscritti a parlare il Consigliere Andrione e la Consigliera Viglino. La parola al Consigliere Andrione.

Andrione (UV) - Mi dispiace di dover constatare che l'Assessore Pollicini mi considera uno stupido perché io avevo giusto espresso precedentemente un apprezzamento personale favorevole per lui, ora non riesco a capire per quale misteriosa ragione la delibera del Consiglio del 7 febbraio del '73 avrebbe potuto essere modificata soltanto in sede di ratifica di una delibera di Giunta del 9 marzo del '73 per quanto nuovo, nascituro anzi appena nato alle funzioni di Assessore l'ex Consigliere Pollicini sapeva benissimo che il Consiglio può essere investito della modifica di una propria delibera e che dal 7 febbraio al 4 aprile come ha citato lui poteva benissimo venire in Consiglio la questione dell'aumento dei costi, sì 9 marzo, ma ci siamo riuniti alla fine di marzo in Consiglio, a metà marzo e questa osservazione è avvalorata dal fatto che con prudenza tipicamente gesuitica la Giunta ha tenuto nascosta questo tipo di operazione per i mesi di luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre, dicembre, gennaio, ultimo del mese di febbraio, viene e noi avevamo il sospetto che questa delibera sia stata portata non perché si pensi che il Consiglio abbia il diritto di essere informato di certe cose che sono state fatte travalicando i poteri dati alla Giunta ma semplicemente perché c'è un obbligo relativamente al bilancio che sennò questi fondi non avrebbero potuti essere reperiti e quindi gentilmente ci si informa a funerali avvenuti che da 800 milioni di passa a 1.750.000.000 di lire.

Sovente qui si parla di democrazia, si parla di valori della resistenza che voi celebrate con accenti tipicamente fascisti però sul ruolo dell'opposizione e cioè sulla correttezza che deve esistere tra quanto viene deciso dal Consiglio e quanto è eseguito dalla Giunta in questa materia Pollicini parla di questioni di forma che secondo lui non sono questioni di sostanza, per noi queste questioni sono questioni di sostanza, questioni fondamentali perché quando manca la fiducia tra opposizione e Giunta o quando manca la fiducia fra Consiglio e Giunta vuol dire che si arriva a un tipo di gestione che è tutto quello che si può immaginare di contrario alle regole della democrazia, con questi sistemi si può arrivare a qualsiasi risultato ed è vero, Milanesio ha ragione che la delibera del 9 marzo non è stata scritta da Agatha Christie e che non è giallo, non ci sono stati cadaveri, è vero non è corso il sangue però quello che a noi interessa sottolineare è il fatto che prevaricando alla vigilia delle elezioni regionali e servendosi come arma di propaganda di certe decisioni si è fatto trame di quella che era la decisione del Consiglio per assumere in proprio certe decisioni che avrebbero potuto, divo avrebbero potuto essere lasciate in eredità a una Giunta che aveva... votato contro quella decisione, se questa è democrazia vuol dire che noi non abbiamo capito niente della democrazia e verremo a scuola da voi.

D'altra parte leghiamo anche noi come ha fatto Milanesio la questione di queste fabbriche così facilmente ubicate e la questione di certi cantieri che dovrebbero essere chiamati meglio di riposo che di lavoro, oppure cantieri feriali e non sto qui a ripetere polemiche che abbiamo fatto e saremo molto curiosi di vedere se quei famosi 700 milioni che poi sono stati più di un miliardo del bilancio '73 saranno regolarmente portati sul nuovo bilancio '74 sempre per permettere quel dato tipo di politica che consiste a pagare con i soldi regionali un certo tipo di elettorato e faremo anche lì alcune e io penso giustificate riserve sul vostro concetto di democrazia. Vi è di più, secondo noi trattare una questione così grave come la industrializzazione della Valle d'Aosta e in particolare della bassa valle richiede sempre un certo grado di ponderatezza e se noi siamo d'accordo con Manganoni quando dice che bisogna fare degli esperimenti diciamo anche che gli esperimenti devono essere fatti tenendo conto o perlomeno discutendo e rappresentando al Consiglio i differenti fattori sia positivi che negativi e a nostro avviso è sterile, è inutile la discussione che si sta facendo per sapere se ci saranno o meno le unità lavorative necessarie per riempire le clausole di un certo contratto, lo verificheremo di qui a poco sul terreno e quindi sapremo esattamente a che cosa tenerci, ma ci sembra un errore di partenza di installare due fabbriche che possono arrivare complessivamente a circa 500 unità lavorative in periodo di espansione in un Comune e mi permetto di dire che lo conosco un poco, dove manca totalmente il territorio, dove ci sarà una pressione demografica che non ha nessun rapporto con il territorio comunale, dove già adesso la speculazione sui terreni sta raggiungendo delle vette stranissime e non era certo il caso di Arnaz, ora tutti i vantaggi che noi vediamo e che stranamente non sono stati sottolineati dalla Giunta e cioè l'alta tecnologia degli stabilimenti Carminati, il valore di certi impianti, tutti questi vantaggi passano secondo noi in seconda linea di fronte ai gravi pericoli di un rapporto eco-biologico che rischia di essere rotto in Comune di Arnaz e a queste riserve che noi avremmo voluto potere sviluppare in una discussione serena in Consiglio ci si è opposto soltanto delle ragioni di fretta, delle ragioni di disoccupazione fondate su una totale assenza di statistiche serie e soprattutto sull'importanza di voler fare, di voler "épater le bourgeois" come si dice, ebbene vorrei poter dire che noi anche se può apparire paradossale separiamo le due questioni e se capiamo e abbiamo anche simpatia per lo stabilimento Carminati e se capiamo che al punto a cui sono giunte le cose difficilmente si potrebbe tornare indietro, non possiamo approvare il modo tracotante, il modo anti-democratico - e scusatemi se lo ripeto ancora una volta - con il quale si è arrivati a questa decisione, la nostra sfiducia va a questa Giunta non va allo stabilimento, la nostra sfiducia va a persone che leggermente decidono di questioni sulle quali si pregiudica l'avvenire della Valle d'Aosta in particolare della bassa Valle per cui noi voteremo contro la Giunta regionale attuale e questo modo di amministrare.

Viglino (RV) - Desidero soltanto fare una precisazione all'Assessore Pollicini, io non ho parlato di scelta più o meno felice del terreno, io credo di ricordare che al momento della decisione dell'investimento di 800 milioni nella bassa Valle a quel momento era già conosciuto l'ubicazione dello stabilimento e ho solo fatto questo rilievo, ho detto come mai quando è stato stabilito una spesa globale di 800 milioni per la costruzione dello stabilimento ad Arnaz non si sia già pensato alla presenza delle falde d'acqua che a dire di tutta la popolazione rappresentano un fatto del tutto comune in quella zona di Arnaz e non di scelta felice o non felice, quindi quello che mi ha stupito molto e quando si è deciso di stabilire l'importo si sia insistito sul fatto che 800 milioni sarebbero stati sufficienti mentre ad uno studio più approfondito e veramente serio si poteva già subito pensare evidentemente alla necessità di evitare delle infiltrazioni nello stabilimento in costruzione e quindi aver dovuto ricorrere a un aumento simile passare da 800 milioni ad un aumento che raggiunge più del 100 per 100 perché si richiede in questo momento un'ulteriore spesa di 950 milioni, mi sembra proprio molto strano, mi sembra molto strano perché si poteva già prevedere allora che certamente non sarebbero bastate non sarebbe bastato l'importo che era stato deciso per una costruzione come quella che si era presentata e io non ho parlato di scelta più o meno felice del terreno, ho solo detto, ripeto, che si poteva già prevedere allora naturalmente in base a uno studio approfondito e serio del terreno di questa presenza che avrebbe complicato evidentemente tutta la costruzione stessa.

Dolchi (Presidente) - Signori non c'è più nessuno iscritto a parlare. La parola al Consigliere Chanu.

Chanu (DP) - Solo alcune brevissime considerazioni in questo senso, se pur da un angolo di visuale diverso ho apprezzato l'intervento del Vice Presidente Fosson il quale con il senso di concretezza che lo caratterizza, pur avendo manifestato perplessità, dubbi su cui si può discutere alla fine giungendo al concreto ha detto onestamente così come onestamente si era convenuto in Commissione questo stabilimento che possiamo definire anche non nato nel modo più perfetto che ci ha portato di fronte a quelli che sono stati gli imprevisti e le necessità di ulteriori aumenti rispetto alla progettazione di larga massima che era stata assunta in precedenza deve essere portata avanti e non deve essere lasciato lettera morta, questo stabilimento si fa e questo vuol dire la delibera si approvi, adesso da parte del Consigliere Andrione si dice "noi vogliamo votare naturalmente per ragioni di carattere di democrazia formale perché nella sostanza in definitiva le precisazioni e le argomentazioni dell'Assessore Pollicini non hanno dato adito a serie discussioni, noi votiamo la sfiducia alla Giunta e non allo stabilimento", io vorrei soltanto dire che come tutti ci auguriamo e come tutti speriamo questo stabilimento contribuirà in modo effettivo, in modo efficiente a risolvere il grave problema della disoccupazione in bassa Valle, ebbene io ritengo che questa Giunta possa anche accogliere questo voto di sfiducia della maggioranza con assoluta tranquillità. È vero, dal punto di vista formale si potevano fare le cose meglio se non ci fosse stata quella situazione di comprensibile urgenza, di comprensibile fretta le cose sarebbero forse potute andare in modo diverso, è certo però che la Giunta si è trovata di fronte a questa situazione o questo benedetto stabilimento andava dalle carte di massima ed esecutive poi alla fase della realizzazione in tempi relativamente brevi e il problema angoscioso della disoccupazione poteva venire risolto in tempi relativamente brevi e allora si doveva scegliere la strada che ha scelto la Giunta, o altrimenti se si voleva andare avanti e portare questo problema procrastinandolo per le ragioni di carattere di necessità pratica che sono state evidenziate rischiando un rinvio sine die, e allora naturalmente questa poteva essere una altra scelta che certamente però avrebbe come conseguenza che lo stabilimento di Arnaz non sarebbe nemmeno ancora nella fase di iniziale esecuzione.

Io credo quindi che, dopo quanto l'Assessore Pollicini ha detto e rendendoci conto che effettivamente al di là di quelle che sono state le difformità di carattere formale sostanzialmente il problema ha trovato quella soluzione che ha visto il Consiglio nella sua grande maggioranza perfettamente d'accordo cioè dare inizio a questa nuova, a questo nuovo tipo di intervento al di là della semplice contribuzione a fondo perso con questo intervento diretto nella costruzione di stabilimenti, poiché questo è il problema di sostanza il problema di sostanza è stato e viene auguriamo tutti nell'interesse della Regione della bassa Valle e soprattutto risolto nel modo più felice, nel modo più soddisfacente si possa tranquillamente portare in approvazione il disegno di legge che è stato promosso.

Parisi (MSI-DN) - Signori prendo ancora la parola per una precisazione personale, all'inizio del mio precedente intervento ho detto che allo stato dei fatti non si può che votare questa disposizione. Benissimo. Allo stato dei fatti però ho riflettuto non su ciò che ognuno di noi ha detto, a prescindere dalle cose vere, a prescindere dalle cose non vere, a prescindere dalla demagogia e non demagogia, Signori sta un fatto io in questo momento debbo assumere una responsabilità con il mio voto, responsabilità che invece in precedenza non ho avuto perché non mi sono trovato né alle delibere del febbraio, né a quelle del marzo del 1973, la mia questione però richiamo l'attenzione di tutti, è una questione prettamente giuridica Avvocato Androne e la ringrazio che lei l'abbia sollevata, ma non basta sollevarla bisogna portarla a termine la questione giuridica perché se è vero che il Consiglio è sovrano è pur vero che la Giunta prima di adire a quello che ha fatto avrebbe dovuto portare quella delibera non so se sia del febbraio o del marzo alla ratifica del Consiglio, ed allora volendomi riferire ancora all'Avv. Chanu che cosa debbo dire? Avvocato qui non si tratta di votare né contro la Giunta né contro lo stabilimento di Arnaz, si tratta di votare invece contro una disposizione che ha infranto una legge o il Consiglio è sovrano ed allora si portano in Consiglio gli atti che si devono portare, o il Consiglio si può mandare a spasso e allora non se ne discute più quindi queste sono le ragioni fondamentali io voterò contro appunto perché a mio giudizio è stata infranta la legge. Grazie.

Dolchi (Presidente) - Non c'è più nessuno iscritto a parlare, possiamo considerare chiusa la discussione generale? In chiusura della discussione generale, la parola al Presidente della Giunta.

Dujany (DP) - ...fare due osservazioni, mi pare che il Consiglio regionale aveva chiaramente individuato, sia pure attraverso la deliberazione di massima, la decisione nella sua maggioranza, la decisione di collocare quello stabilimento nella zona di Arnaz spendendo una certa entità di denaro che era stata prevista in quel momento nell'importo di 800 milioni. La Giunta successivamente ha dato esecuzione a questa deliberazione di massima del Consiglio regionale in una forma che probabilmente non era conseguente al mandato ricevuto inteso nel senso stretto della parola, però dinanzi ai fatti concreti, dinanzi ai quali si trovava e al tempo in cui queste cose si verificavano già è stato detto dall'Assessore rimanevano due soluzioni: o non far nulla, oppure di procedere riservandosi chiaramente nella convinzione che il tutto doveva essere riportato in Consiglio, non siamo nati ieri sappiamo benissimo che dinanzi ad un evento di quel genere chiaramente il Consiglio avrebbe dovuto essere nuovamente investito ora quando mi si dice che la Giunta ha tenuto nascosto una delibera mi pare che sia esagerato affermare una cosa del genere perché anche le deliberazioni di Giunta sono atti pubblici che sono state in visione e sono disponibili anche a tutti i Consiglieri regionali, quindi se un'azione poteva essere fatta dalla Giunta in sede di Consiglio regionale che per delle ragioni di tempo, per delle ragioni del momento non è stata fatta e questo forse abbiamo errato era anche compito di qualunque Consigliere di riportare il problema in Consiglio in quella sede.

Per quanto riguarda invece il secondo problema che si è voluto risollevare contrariamente ad una decisione del Consiglio sulla collocazione di questa iniziativa mi pare di dover affermare che l'osservazione fatta da Andrione sul rischio o sulla pericolosità di questa iniziativa per quanto riguarda la situazione etico-sociale di quel Comune questo è un rischio però quello stabilimento sorge nella zona del Comune di Arnaz ma come stabilimento sostitutivo di un'altra attività similare che sorgeva in un Comune viciniore e che deve servire all'occupazione comprensoriale e che tende a diminuire il pendolarismo di occupazione a cui la nuova gente è soggetta. O noi creiamo delle fonti di occupazione in un modo ordinato e coordinato, forse nell'avvenire cercheremo di farlo in un modo migliore di quanto non abbiamo fatto in questa sede, o la nostra gente cercherà lavoro ad Ivrea e a Torino e noi rischieremo di perdere delle forze valide. I nostri pendolari che viaggiano nella zona di Ivrea sono abbastanza rilevanti e mi pare che abbiamo il dovere di richiamare queste forze che sono nostre proprie se non vogliamo impoverire anche intellettualmente e culturalmente la nostra Regione perché in genere sono le forze migliori che se ne vanno via.

Per quanto riguarda il terzo punto che mi pare il punto più importante che è quello dell'avvenire cioè in che modo distribuire e collocare questi nuovi punti di occupazione della nostra Regione questo fa parte di decisioni del Consiglio che io mi auguro che vengano al più presto possibile perché ogni giorno la Giunta si trova oggi sollecitata da iniziative varie i vari settori e di varie attività le quali tendono o a collocare una industria o una semi-industria o un'attività economica di altro genere e purtroppo si obbedisce a queste sollecitazioni settoriali e ci si trova spesso a decidere di volta in volta correndo il rischio di creare delle concentrazioni di posti di lavoro in determinate zone e dei vuoti in altre zone. Quindi io mi augurerei che da questa discussione di cui ringrazio il Consiglio per la sua serietà e per la sua direi responsabilità con cui è stata condotta, il Consiglio affronti veramente questo problema di fondo, la collocazione delle varie industrie che saranno fatte in avvenire in Valle d'Aosta se ne vorremo ancora fare la collocazione e la distribuzione delle altre attività economiche delle altre attività finanziarie che devono trovare collocazione in Valle d'Aosta perché altrimenti questo problema così che è sorto mi pare e alla fine dell'intervento di Andrione come in aspetto marginale, mi pare che si presenti come l'aspetto prioritario e fondamentale nell'avvenire della Valle d'Aosta.

Dolchi (Presidente) - Con le conclusioni del Presidente della Giunta, si può passare alla votazione se non ci sono dichiarazioni di voto. Consigliere Manganone per dichiarazione di voto.

Manganone (Ind.) - ...io sono stato fra i più accaniti oppositori di questo stabilimento, non sono stato certamente interpellato e questo lo dimostra anche il verbale del 1972 quando sono stati interpellati i Sindacati, i Sindaci e chi più ne ha più ne metta, avevo indicato una soluzione alternativa a questo stabilimento con l'acquisto della Brambilla di Verrès mi è stato detto che la cifra richiesta era una schioppettata più di un miliardo, adesso però vedo che lo stabilimento è quasi eretto totalmente nella sua struttura principale portante e non vorrei che questa costruzione facesse la fine che sta facendo la FERA è uno spettacolo poco edificante e poi si parla di ecologia, quindi pur dando la mia sfiducia alla Giunta per il suo comportamento, io voto a favore dello stabilimento di Arnaz.

Viglino (RV) - Dopo aver ascoltato tutti gli interventi e in modo speciale quanto ha detto l'Assessore Milanesio, il quale si è soffermato su questo punto, ha dichiarato e ripetuto che questo lavoro si sarebbe potuto fare ad un prezzo certamente notevolmente inferiore la mia perplessità naturalmente è aumentata poi ho anche segnalato che gli studi iniziali erano stati fatti forse troppo in fretta se la questione dell'acqua non era stata presa in considerazione, inoltre c'è anche la questione per me sostanziale della sovranità del Consiglio quindi di fronte a tutti questi motivi dichiaro che voterò contro questa delibera.

Monami (PCI) - Il gruppo comunista vota a favore di questo provvedimento ma vorrei motivare il perché, i comunisti sono sempre stati alla testa di una battaglia per modificare il vecchio sistema di contributi a fondo perduto che non hanno dato in Valle d'Aosta dei buoni frutti, ci siamo battuti per un nuovo metodo e abbiamo creduto di intravvedere nel metodo propostoci dalla Giunta un anno fa non l'alternativa che risolveva tutti i problemi ma l'alternativa che poteva essere presa come esempio e come punto di partenza per arrivare a momenti più qualificanti di intervento dell'amministrazione regionale. Certo e concordo con una parte di quanto ha detto il collega Borbey si deve perfezionare questo metodo di intervento regionale dobbiamo porre maggiori vincoli alle aziende che vengono aiutate alle aziende per le quali si costruiscono gli stabilimenti però dobbiamo avere la consapevolezza che quando l'Amministrazione regionale è proprietaria di quegli stabilimenti rimane all'Amministrazione regionale un elemento di contrattazione mentre questo elemento di contrattazione nei confronti dell'industria, degli industriali non lo poteva avere quando partecipava allo sviluppo industriale della valle con contributi a fondo perduto, per questo motivo voteremo a favore di questo provvedimento, voteremo a favore di questo provvedimento anche perché siamo consci che non è superato che non è il periodo delle vacche grasse che taluni Consiglieri hanno voluto farci credere nel dire che non vi è disoccupazione in Valle d'Aosta, ma soprattutto per la disoccupazione di carattere femminile non vi è documento di partito e ne ho letti tanti dalla Democrazia Cristiana al Partito Comunista, ivi compresi tutti i movimenti regionalisti che non parlassero di necessità di sviluppare l'industria manifatturiera per creare posti di occupazione femminile. Oggi che si presenta l'occupazione, che si presenta l'occasione di dare un voto anche in quella direzione, ci dimentichiamo che ci sono le donne disoccupate, ma non sono solo quelle donne che aspettano che ha detto il compagno Tonino, il compagno Manganoni e altri che sono intervenuti, ma ci sono le nuove leve che si affacciano alla vita del lavoro e non trovano lavoro, certo e non sono per questo da biasimare se non scelgono nella loro carriera lavorativa quella di fare la persona di servizio è anche diventata una questione di costume e di dignità. Per una società nuova il fatto di scegliersi un nuovo tipo di lavoro per potersi mantenere e questo problema dell'occupazione femminile non è in contrapposizione con quegli altri temi altrettanto più generali dell'occupazione in Valle d'Aosta, nessuno di noi e mi pare che tutte le forze politiche regionali su questo problema abbiano detto non si tratta di creare in Valle d'Aosta dei nuovi posti di occupazione, ma si tratta almeno di difendere quei livelli di occupazione che esistono perché fermarsi sarebbe fare un passo indietro ebbene con la creazione di questo stabilimento abbiamo impedito di fare, non solo di fermarci, ma di fare un passo indietro reale sostituendo questo stabilimento a quello stabilimento Brambilla che ha lasciato sul lastrico 400 o 500 donne. Ecco perché siamo coerenti con le posizioni assunte dal nostro gruppo nella passata amministrazione per queste ragioni, votiamo per questo provvedimento anche se alcuni difetti di burocrazia, alcuni difetti di forma non sono stati rispettati, ma qui il discorso probabilmente è un altro e mi rivolgo in modo particolare alla Giunta e al Presidente della Giunta, qui tutti hanno invocato la democrazia, che cos'è la democrazia? Cosa si dibatte nel Consiglio Regionale? Ebbene il problema secondo me sta in questi termini, non per essere semplicistico, né per pensare che io possegga la verità e voglia venirla a propinare, la democrazia è fare dei dibattiti in Consiglio regionale, alla conclusione delle quali l'esecutivo ne trae le logiche conclusioni e conseguenze e amministra secondo le indicazioni che la maggioranza del Consiglio ha dato, e mi pare che bene ha fatto la Giunta se ha scelto Arnaz, se Arnaz è stato indicato dalla maggioranza del Consiglio e mi pare che è rispettare democraticamente la volontà di un Consiglio. Semmai se c'è un difetto nei nostri dibattiti, colleghi, ed ecco la preghiera all'invito alla Giunta, è che noi siamo diventati e da troppi anni siamo un grosso comune, ci riuniamo per sancire delle deliberazioni, per prendere dei provvedimenti, per varare delle leggi sottoposteci, per approvare delle leggi sottoposteci ma mai apriamo in questo Consiglio dei dibattiti più larghi, più vasti alla conclusione dei quali non è sempre necessario arrivare con una legge, con una deliberazione, con un provvedimento, si tratta di discutere in questa aula i problemi che interessano la nostra valle e quando si discuterà del bilancio regionale non voglio fare nessuna anticipazione, o quando si discuteranno i piani di sviluppo che mi auguro verranno portati in dibattito in questa sala, che da 30 anni non si fanno dibattiti di questo tipo, si possa prevedere e dibattere il problema e l'argomento attraverso il dibattito quindi scegliere, prendere le scelte che la maggioranza vuole e all'esecutivo il compito di portarla a termine. Ecco i termini della democrazia ed è inutile venire qui "ma io avevo detto che ero contrario", ma bisogna vedere per il rispetto della democrazia quale era il parere della maggioranza perché non possiamo sempre ripeterci io ero su quelle posizioni e quindi la Giunta non avendole accettate non fa della democrazia, non rispetta la democrazia perché è chiaro che la Giunta non può prendere come elemento determinante il giudizio di uno o due o tre Consiglieri, ma trae le conclusioni da un dibattito dal quale scaturisca chiara la volontà della maggioranza e mi pare che con tutti i difetti con cui questo problema sia stato portato avanti ha rispettato sostanzialmente questo criterio della democrazia e siccome sono d'accordo in toto con tutto l'intervento fatto dal compagno Manganoni per quanto riguarda le esigenze occupazionali della nostra valle, per tutti questi motivi, noi votiamo a favore del provvedimento.

Milanesio (PSI) - ...nell'intervento che ho fatto in precedenza avevo semplicemente chiesto che lo schema di deliberazione fosse leggermente modificato e pertanto propongo questa modificazione, quindi pag. 4 punto 1° invece di scrivere "di concordare in linea di massima" premettere a questo "di confermare quanto già deliberato in precedenza dalla Giunta Regionale sull'argomento di cui si tratta, concordando la linea di massima..." e seguendo con quello che prevedeva la deliberazione.

Ecco, io ho fatto delle osservazioni critiche, non ho però detto esattamente quanto la Consigliera Viglino ha sostenuto, cioè io ho detto che con un po' più di tempo a disposizione questo stabilimento probabilmente si poteva spostare in un'altra zona su un'altra area e quindi con probabili diminuzioni del costo finale, questo ho detto, non ho detto che questo stabilimento così, con questo progetto, costa troppo rispetto al progetto che è stato eseguito, ho detto semplicemente che probabilmente si poteva risparmiare se si costruiva da un'altra parte, questo ho detto.

Marcoz (UVP) - Dopo questa discussione di circa tre ore ne abbiamo sentite un po' di tutto, quindi penso che siamo convinti, almeno l'UVP è convinta di quello che sta facendo, perché voterà a favore di questo provvedimento.

Andrione (UV) - Je voudrais remercier le Président de la Junte pour le ton serein et sans polémiques avec lequel il a parlé, nous maintenons ce que nous avons dit et nous répétons qu'il aurait été possible et même facile de porter à la discussion du Conseil la question de l'augmentation des prix de cet établissement, mais je crois que cette discussion est fermée et je ne voudrais pas la réouvrir, je voudrais simplement dire, c'est une considération générale, et dire au Président de la Junte que du temps où il n'y aura pas des liaisons entre les bureaux techniques, entre un minimum de planification régionale et le Conseil régional et la Junte de ce temps-là, on ne pourra jamais faire ce que le Président de la Junte a exprimé son souhait, sera toujours vanifié par la réalité d'une discussion consiliaire qui malheureusement je me permets de le dire ne vaut pas grand-chose.

Dolchi (Presidente) - C'è qualcun altro che chiede la parola per dichiarazione di voto? Non è obbligatorio se qualcuno l'ha già fatta quindi metto in votazione per alzata di mano la deliberazione di cui all'oggetto n. 11 con la proposta di aggiunta che al primo punto del dispositivo di deliberazione suona così: "di confermare quanto già deliberato in precedenza dalla Giunta regionale sull'argomento di cui si tratta, concordando in linea di massima sulle seguenti proposte intese ad assicurare ecc...".

Chi è d'accordo è pregato di alzare la mano. Chi non è d'accordo? Chi si astiene? Allora esito della votazione: 30 presenti, 29 votanti, astenuto il Consigliere Pedrini, 21 voti favorevoli, 8 contrari, il Consiglio approva.

Punto 12 all'ordine del giorno.