Evénements et anniversaires

25 janvier 2013

In viaggio per non dimenticare

Arvier


A volte  ricordare non è sufficiente, bisogna conoscere, approfondire, analizzare sotto diversi punti di vista: è su questa considerazione che si basa il progetto elaborato dall’Amministrazione e dalla Biblioteca di Arvier, in sinergia con il Consiglio Valle, per celebrare la giornata della memoria, istituita per non dimenticare le atrocità commesse durante la seconda guerra mondiale.

Come ha sottolineato il Consigliere segretario dell’Assemblea valdostana, Salvatore Agostino, l’’analisi di questo periodo storico richiede una grande competenza, perché occorre presentare un quadro completo di vicende drammatiche, il cui ricordo deve essere trasmesso anche e soprattutto ai giovani. Bisogna quindi  mantenere alta l’attenzione su questi argomenti: le persone più anziane infatti hanno vissuto direttamente la guerra, o hanno sentito i racconti dei loro parenti e hanno ben presente la tragicità di quanto accaduto, mentre i giovani corrono il rischio di credere che tutto questo sia incredibilmente lontano, impossibile da ripetersi.


«Il nostro intento è quello di far riflettere su quanto accaduto e per questo, data la gravità degli eventi, si è ritenuto opportuno coinvolgere tutta la nostra comunità, organizzando un viaggio virtuale ad Auschwitz, propedeutico al viaggio vero e proprio che avrà luogo a fine aprile – ha spiegato Dino Vinante, Vice presidente della Commissione di gestione della Biblioteca comunale – .  Il progetto si articola così in una serie di iniziative, tra cui la consultazione di libri e lo svolgimento di serate di approfondimento, che permetteranno anche di conoscere fatti e persone della zona di Arvier


La prima tappa del viaggio ha rappresentato quindi l’occasione per conoscere le premesse storiche dei campi di concentramento, grazie agli interventi dei professori Alessandro Celi e Marie-Rose Colliard.
«La conferenza è stata per l’appunto incentrata sulle premesse storiche, economiche e culturali dei campi di concentramento, partendo dalla seconda metà dell’Ottocento per arrivare, nello specifico, alla persecuzione nazista contro gli ebrei e le minoranze in genere – ha precisato Alessandro Celi –. Abbiamo poi scelto di approfondire la legislazione razziale, promulgata in Italia nel 1938, con cui si è stabilito di escludere, e poi eliminare, un gruppo di cittadini italiani individuati con il criterio della razza. »


Come possiamo allora evitare che eventi di simile tragica portata possano ripetersi? Dobbiamo far sì che non si creino più le condizioni che hanno caratterizzato la prima guerra mondiale: infatti dobbiamo tenere presente che la mobilitazione di tutta la società civile per sostenere lo sforzo bellico e la creazione di forze paramilitari hanno portato alla  nascita del concetto di “nemico interno”: chi era in disaccordo e non contribuiva alla guerra era da annientare perché metteva in discussione il potere del dittatore. E’ da questo terreno fertile che hanno trovato radici la legislazione razziale, i campi di concentramento, lo sterminio.


La comunità di Arvier proseguirà il proprio viaggio virtuale martedì 26 febbraio, quando Paolo Curtaz parlerà di chi ha scelto si rischiare la propria vita per salvare gli ebrei, e martedì 26 marzo, in un incontro in cui i professori Alessandro Celi e Marie-Rose Colliard illustreranno le vicende della seconda guerra mondiale e della persecuzione contro gli ebrei in Valle d’Aosta, con particolare attenzione alla zona del Gran Paradiso, da Villeneuve a Valgrisenche, dal 1939 al 1945.
E’ sempre attivo, inoltre, presso i locali della Biblioteca di Arvier sarà predisposto uno spazio adibito al prestito dei libri che trattano, sotto diversi punti di vista, il periodo storico e le vicende alla persecuzione degli ebrei e delle altre minoranze.