Evénements et anniversaires
19 juillet 2011
Successo per il ritorno di "Madama Butterfly"
Aymavilles, auditorium
Il regista Massimo Pezzutti ha elaborato del capolavoro pucciniano una versione singolare, con solamente i tre personaggi principali, la giovane Cio-cio-san (Hiroko Morita), l’ufficiale Pinkerton (Fulvio Oberti), il console Sharpless (Pier Luigi Dilengite), più un quarto personaggio, la serva Suzuki (Akané Ogawa), che non ha cantato, ma ha unito con parti recitate i vari brani presentati. L’obiettivo era quello di rendere omaggio all’originale, la cui trama vede l’avventuriero americano Pinkerton sedurre e sposare la quindicenne Cio-cio-san, per poi ripartire per gli Stati Uniti, promettendo di tornare. La ragazza lo attende speranzosa, allevando il loro figlio e dopo tre anni Pinkerton torna dalla ragazza, accompagnato dalla sua nuova moglie americana, e reclama il bambino. Alla ragazza non resta che attuare il suicidio rituale, secondo la tradizione giapponese.
“L’idea di realizzare una versione più teatrale è data dallo studio delle fonti letterarie che hanno formato e dato gli spunti al libretto creato da Illica e Giacosa – spiega il regista Massimo Pezzutti –, ovvero i romanzi di Loti, Long e Belasco, che sono ricchi di particolari, e da cui ho cercato di carpire materiale. Grazie all’orchestra, ho potuto agire ed esaltare la parte drammaturgica che ritengo più importante.”
L’esperimento del regista è perfettamente riuscito, e ogni rappresentazione dello spettacolo, compresa quella di Aymavilles, ha raccolto consensi e acclamazioni.
Coprotagonista dell’evento è stata Sinfonica, l’Orchestra giovanile della Valle d’Aosta, composta da insegnanti, allievi diplomati e collaboratori della fondazione Istituto musicale di Aosta. L’orchestra, assieme agli interpreti vocali, ha recentemente portato in scena lo spettacolo anche in Toscana, partecipando al Crespina Opera Festival. Una bella esperienza per i giovani musicisti, guidati dalla bacchetta di Stéphanie Praduroux.
Per loro, Madama Butterfly si è rivelata una sfida particolare ed interessante anche dal punto di vista musicale, come dice il direttore Stéphanie Praduroux: “Trattandosi di un’opera ambientata in Giappone, Puccini aveva svolto una grande ricerca anche tematica, tanto che già l’orchestrazione, con arpa e gong, vuole evocare atmosfere giapponesi, così come i tam tam sulla scena.”