Evénements et anniversaires

5 mars 2008

Présentation du livre - Jean Domaine - Poète et Chantre

Salle des Manifestations du Palais régional - 21h00

Mercredi 5 Mars 2008, à 21h00 près de la Salle des manifestations du Palais régional à Aoste, a eu lieu la présentation du volume «Jean Domaine - Poète et Chantre», aux soins de Mme Augusta Cerutti..
Ils ont participé à la soirée, Mme Cerutti, chargée du texte, Don Franco Lovignana, Vicaire général de la Curie d'Aoste et Albino Impérial, Président de l'Avas. Le Vice-président du Conseil de la Vallée André Lanièce a introduit la soirée.
Le livre, accompagné par un DVD multimédial, a été réalisé grâce à l'engagement de l’AVAS, Association Valdôtaine Archives Sonores, aux archives mises à disposition par Mme Cerutti, et à la précieuse collaboration du Fonds Valdôtain de la Bibliothèque régionale d'Aoste, du Centre d'Etudes franco-provençales «Réné Willien - de Saint Nicolas»,de la Fondation Institut Musical de la Vallée d'Aoste, de l'Association culturelle Choeur Saint-Ours et, en particulier, du BREL, Bureau Régional pour les Ethnologie et les Linguistique, qui a permis d'utiliser quelques minutes du Fonds Novaro/Tillot pour illustrer des chansons comme «La désarpa » ou « Les petits bergers ".

"La Presidenza del Consiglio regionale nel patrocinare la pubblicazione di questo volume intende, innanzitutto, ringraziare i numerosi testimoni e collaboratori che, disinteressatamente, hanno offerto i loro contributi a favore della nascita di quest’interessante opera editoriale e musicale.
E quindi lodevole e non comune la spinta, quasi devozionale, dei suoi “ragazzi” e amici, che, a poco più di un anno dalla sua scomparsa, con grande tempestività ed impegno, si sono attivati permettendo la pubblicazione di questa importante testimonianza.
Chi in futuro vorrà studiare e conoscere la figura del canonico Jean Domaine, ne sarà molto avvantaggiato, non solo sotto l’aspetto storico, ma anche dal punto di vista umano, rintracciando in questo volume dei valori che, al giorno d’oggi, sono sempre più rari. Ci troviamo infatti di fronte a un uomo, un sacerdote, con il quale sembra quasi chiudersi l’epoca dei “cacciatori di uomini”, di coloro cioè che hanno disposto tutte le loro forze a favore dell’arricchimento e della promozione umana, partendo dai giovani e dalle loro esigenze.
Lo sottolinea bene il Vicario generale della Diocesi di Aosta e Priore della Collegiata dei Santi Pietro e Orso di Aosta, don Franco Lovignana, quando afferma: “La Collégiale était le pivot a partir duquel s’irradiaient une quasi infinité de champs d’action. Son service pastoral était avant tout dédié aux jeunes de l’Action Catholique et c’est dans ce cadre qui a été fondée la célèbre Chorale de Saint-Ours [. . .]”.
E questa la caratteristica di don Domaine che, anche come credente, più mi affascina e interessa: il coinvolgimento e l’attenzione verso gli altri, tipico di ogni sacerdote che abbia condotto bene la propria missione pastorale.
Anche tutto il resto è molto importante: non si possono intatti tralasciare le sue competenze culturali, le sue ricerche, le sue profonde conoscenze musicali, ma interpreto tutte queste capacità come mezzi che il canonico Domaine utilizzava per scopi più alti.
I risultati sono stati copiosi e, come vediamo, duraturi.
La sua grande passione per la musica ha segnato tutta la sua vita, facendone il “cantore” della nostra Valle e della sua gente, grazie anche al suo modo di “fare musica”, di cui questo libro, con l’allegato DVD, e una significativa testimonianza.
Tuttavia anche nel campo specifico dello studio e della ricerca scientifica don Domaine ha ottenuto risultati di assoluta importanza e non possiamo dimenticare quanto egli ha fatto per la nostra cultura. Anche da questo punto di vista con questa pubblicazione approfondiamo la conoscenza di un personaggio di grande rilievo, nell’ambito degli intellettuali valdostani. Poligrafo dai molti interessi, don Domaine incarna quella generazione dei sacerdoti del XX secolo che ha ereditato la grande tradizione culturale dei preti valdostani dell’Ottocento, di cui ha raccolto e messo a frutto l’eredità, con risultati che giungono prodigiosamente fino ai giorni nostri.
E’ da questi uomini, cresciuti da famiglie contadine e spesso povere, che la cultura valdostana ha tratto le sue risorse migliori, permettendo anche nei momenti più difficili il mantenimento di una cultura profonda ma non fine a se stessa.
Il suo forte afflato verso “l”âme populaire de la culture valdôtaine” e verso la nostra terra, si vede e si sente in tutti i suoi lavori, con sobrietà e senza cedere alla tentazione di sentimentalismi retorici, com’era nel suo stile
."
André Lanièce - Vice-président du Conseil de la Vallée