Evénements et anniversaires
18 janvier 2008
Conférence: "La grandezza dell'uomo è nell'avere o nel dare?"
Aoste - Salle du Evêché - 18h00
visite de Monseigneur Antonio Riboldi, Évêque honoraire
d'Acerra, a organisé, en collaboration avec le Bureau Diocésain
de la Pastorale sociale et du travail et avec AIFO,
Association Italienne Amis de Raoul Follereau, la conférence
intitulée "La grandezza dell'uomo è nel dare o nell'avere?",
qui a eu lieu Vendredi 18 janvier à 18 heures prés du Salon
de l'évêché d'Aoste.
À la conférence, présentée par le Conseiller Secrétaire Ugo Venturella, ont participé en qualité de relateurs, outre Mons. Riboldi, l'Évêque d'Aoste, Mons. Giuseppe Anfossi, et Roberto De Vecchi, responsable du
Bureau Diocésain de la Pastorale sociale et du travail.
“Per quanti di voi non mi conoscono, mi presento: sono nato in Brianza (MI). Entrato nella Congregazione dei Padri Rosminiani. Nel 1958 sono stato inviato dalla congregazione in una Parrocchia della Valle del Belice, Santa Ninfa (TP). Lì nel 1968 tutta la vasta zona fu distrutta dal famoso terremoto che lasciò i segni del dolore umano e della grande ingiustizia degli uomini e della mafia: un’ingiustizia che l’On. Pertini, allora Presidente della Camera, definì “vergogna d’Italia”. E fu duro essere come parroco “voce di chi non aveva voce”, anche perché la mafia, la corruzione, non hanno orecchi per sentire chi non ha voce. Ebbi la fortuna di avere a fianco in questa lotta per la povera gente, uomini come il Gen.le Dalla Chiesa, l’On. Piersanti Mattarella, l’On. Pio La Torre e il dott. Chinnici: amici tutti trucidati dalla mafia.
Nel 1978 Sua Santità Paolo VI mi chiamò ad essere Vescovo di Acerra: altro territorio con molti problemi, dalla camorra alla endemica disoccupazione. E come “buon pastore nel nome e per conto di Cristo” dovetti ancora una volta affrontare la criminalità organizzata, la camorra e guidare i passi di una comunità ferita verso la riconquista della propria libertà e del proprio orgoglio di uomini.” – Mons. Antonio Riboldi