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Communiqué n° 175 de 6 mai 2005

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO VALLE EGO PERRON INTERVIENE IN OCCASIONE DELLA FESTA DELL’UNIONE EUROPEA

La ricorrenza si festeggia in tutta l’Unione lunedì 9 maggio prossimo

In occasione della Festa dell’Unione Europea, che si festeggerà lunedì prossimo, 9 maggio, il Presidente del Consiglio Valle Ego Perron sottolinea come “La giornata del 9 maggio è diventata un simbolo europeo che identifica l’entità politica dell’Union Europea. La ricorrenza è dunque l’occasione per riflettere sull’importanza del nuovo soggetto politico e per dare la giusta visibilità nei confronti dei cittadini. L’obiettivo da percorrere è quello di costruire un'Europa che rispetti la libertà e l'identità di ciascuno dei popoli che la compongono, perché solo l'unione dei popoli può garantire all'Europa un futuro certo e importante.”

La data scelta fa riferimento al 9 maggio del 1950, quando Robert Schuman, allora Ministro francese degli Affari Esteri, presentava la proposta di creare un'Europa organizzata, indispensabile al mantenimento di relazioni pacifiche fra gli Stati che la componevano. La proposta, nota come "dichiarazione Schuman", è considerata l'atto di nascita dell'Unione europea ed è per questo che il 9 maggio è stato scelto come giorno in cui si festeggia in tutta l'Unione la Festa dell’Europa.

Una tale data – prosegue Perrondeve essere ricordata a tutti i livelli e coinvolgere tutti i cittadini al fine di avere domani una società in grado di partecipare attivamente alla vita e alle politiche dell’Unione europea. In particolare, il 9 maggio dovrebbe diventare, in tutte le scuole, un momento di riflessione e dibattito su cosa significa essere un cittadino europeo.”

La futura Europa – conclude il Presidente Perrondeve però tenere conto delle realtà regionali, perché sono l’espressione degli interessi dei cittadini. La nostra Regione, così come tutte le altre minoranze linguistiche e nazionali, deve essere meglio protetta e tutelata, all’interno di un contesto che si farà sempre più grande e complesso e che rischia altrimenti di perdere alla base i valori delle popolazioni che lo compongono.”