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Communiqué n° 303 de 19 novembre 2003

TRASFERIMENTO DI PROFESSIONALITÀ MEDICHE IN ALTRE STRUTTURE SANITARIE FUORI VALLE

Adunanza del Consiglio regionale

La Consigliera Dina Squarzino (Arcobaleno Vallée d’Aoste) ha quindi chiesto informazioni circa l’eventuale trasferimento di professionalità mediche verso altre strutture sanitarie fuori Valle e in particolare nel costituendo polo sanitario canavesano. Sullo stesso tema c’è stata anche un’interrogazione dei Consiglieri della Casa delle Libertà per conoscere le eventuali richieste di aspettativa da parte di medici e il numero dei posti vacanti nell’organico del personale medico.

Il problema in oggetto nasce dal fatto che la clinica eporediese è stata rinnovata e acquistata da privati - ha precisato l’Assessore della Sanità Antonio Fosson. Queste strutture non offrono tutti i servizi e il loro settore di intervento non comprende tutte le esigenze del malatoPurtroppo queste strutture hanno di fatto aperto una certa campagna acquisti. Al momento abbiamo avuto cinque richieste da parte di medici per il loro trasferimento, uno nel reparto di anestesia e altri quattro in quello di chirurgia vascolare. I motivi non sono comunque da ricercare nella carenza dei nostri servizi. Abbiamo deciso di non concedere l’aspettativa per un anno a questi medici perché questo avrebbe una ripercussione negativa sul funzionamento dei reparti e creerebbe un pericoloso precedente. Il discorso in generale sulla mobilità deve essere rivisto perché sta creando un grave problema. Speriamo che i medici che non hanno ottenuto l’aspettativa possano ripensarci, altrimenti ci adopereremo per far funzionare la struttura al meglio. Al momento sono 26 i posti vacanti nell’organico”.

La Consigliera Squarzino, dopo aver affermato di condividere la scelta adottata dall’Assessorato di non concedere l’aspettativa, ha detto che “il compito è quello di favorire la Sanità pubblica e questa scelta va in quella direzione. Queste sono le conseguenze di scelte fatte dalla Giunta in precedenza. Se non c’è chiarezza di azione anche le persone non sono motivate a rimanere”.

Per Dario Frassy (La Casa delle Libertà) “è emerso un quadro preoccupante soprattutto se le scelte effettuate non sono di ordine economico. La Sanità valdostana non è mai riuscita a trovare una situazione di stabilità per quanto riguarda gli organici e non è riuscita a trovare dei comparti in cui eccellere a livello nazionale. Notiamo che è in atto un’inversione di tendenza sulla gestione della sanità in Valle d’Aosta e attendiamo gli sviluppi. Bisognava già da tempo individuare degli obiettivi, delle azioni da perseguire. Auspichiamo che i concorsi vengano fatti, anche superando l’ostacolo della lingua, e che i reparti non vengano smantellati”.