Info Conseil

Communiqué n° 366 de 3 novembre 2004

INTERPELLANZA SULLA PROPOSTA DI CHIUSURA DEL SERVIZIO DI CONTINUITÀ ASSISTENZIALE NEL COMUNE DI COGNE

Seduta pomeridiana del Consiglio

La questione del servizio di guardia medica a Cogne è stata sollevata da due interpellanze del Consigliere Carlo Curtaz (Arcobaleno Vallée d’Aoste) che ha chiesto i motivi della soppressione del servizio di continuità assistenziale in Comune di Cogne e del Consigliere Massimo Lattanzi (La Casa delle Libertà) che ha voluto conoscere gli intendimenti risolutivi della grave problematica.

Per Curtaza seguito della chiusura definitiva della Continuità Assistenziale di Cogne, la popolazione ha sottoscritto una petizione che è condivisibile. Il provvedimento di chiusura appare del tutto inopportuno, in quanto toglie un servizio di primaria importanza ad una comunità di montagna, disagiata geograficamente. Vorremmo conoscere le motivazioni che hanno portato a questo.

Il Consigliere Lattanzi ha quindi detto che “su questa questione credo si stia innescando uno strano gioco politico, in proiezione delle elezioni comunali. È condivisibile la battaglia degli abitanti della zona per una giusta causa. È disdicevole dire che la soppressione di un servizio in questa zona serve per dare un servizio ad un’altra comunità.

Nella risposta, l’Assessore alla Sanità, Salute e Politiche sociali Antonio Fosson ha sottolineato che “abbiamo cercato di seguire un criterio di equità nella vicenda. Siamo partiti per ottimizzare la situazione guardando la media uscite della continuità assistenziale, ex guardia medica: nella sede di Saint-Pierre che serve diversi comuni dell’Alta valle, la media è di 6-7 volte per notte, mentre a Cogne è di 2-3 alla settimana ed è la percentuale di utilizzo più bassa  di tutte le altre postazioni di Continuità Assistenziale. Inoltre, la zona di Saint-Pierre serve oltre 16.000 utenti, quella di Cogne 1.400.  La nostra proposta è dunque quella di ottimizzare le risorse e soprattutto rendere il servizio più equo: si prevede di spostare la sede di Cogne a Saint-Pierre e quella di Saint-Pierre a Morgex, così che gli utenti vengono ripartiti in modo quasi omogeneo. In futuro, il Ministero è orientato a sostituire questo servizio con i Medici di famiglia attraverso le forme di Associazionismo o Cooperativismo. C’è da considerare che il servizio di Continuità Assistenziale è divenuto poco appetibile perché con la nuova normativa i medici non hanno più un percorso privilegiato per diventare medici di Medicina Generale, ora previsto con un triennio di formazione. Attualmente il 70 per cento dei medici viene da fuori Valle, con turni spesso scoperti. Di fronte ad un problema che non è solo di Cogne, ma di tutta la Valle d’Aosta, siamo stati costretti a ragionare in altri termini.”

Il Consigliere Curtaz, nella sua replica, ha ribadito che “si tratta di esaminare questa vicenda dal punto di vista politico. Questa regione fa degli sforzi per garantire dei servizi in montagna, e la decisione di sopprimere il servizio è in totale controtendenza con questo atteggiamento. Il problema è quello di istituire una terza risorsa per risolvere la situazione e se non si può è perché non lo si vuole politicamente.”

Per Lattanziquesta scelta va in senso opposto a quel modello di società che ci siamo costruiti. Per la sanità spendiamo più di chiunque altra regione in Italia. Se la logica che prevale è quella dei bacini di utenza, bisognerà fare attenzione in futuro anche ad altri settori. La sua risposta è stata incoerente. Quello che i valdostani vogliono, è avere la certezza di una assistenza sanitaria, anche e soprattutto nelle valli. Dobbiamo saper fare delle scelte di assistenza strategica e non semplicemente togliere da una parte per mettere dall’altra.”