Info Conseil
Communiqué n° 365 de 3 novembre 2004
INTERROGAZIONE E INTERPELLANZA SUI CORSI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE SPERIMENTALE
Adunanza del Consiglio regionale
I percorsi di formazione professionale sperimentale sono stati l’oggetto di una interrogazione del Consigliere Dario Frassy (La Casa delle Libertà) sull’“Organizzazione di corsi di formazione professionale da parte dell'Agenzia del lavoro” e di una interpellanza presentata dalla Consigliera Dina Squarzino (Arcobaleno Vallée d’Aoste) sull’“Affidamento ad enti privati dell'organizzazione di corsi di formazione professionale sperimentale”.
Nel presentare l’iniziativa, la Consigliera Squarzino ha detto che “a seguito della delibera adottata dalla Giunta che ha approvato i progetti relativi alla realizzazione di percorsi di formazione professionali sperimentali per l’assolvimento del diritto-dovere di istruzione e formazione per il triennio 2004-2007, i docenti dell’ISIP di Aosta hanno posto delle osservazioni critiche circa la scelta di affidare a soli enti privati l’incarico di svolgere tali corsi professionali sperimentali. Intendiamo conoscere quali decisioni la Giunta intende prendere per rispondere a tali osservazioni.”
L’Assessore alle Attività produttive Piero Ferraris, rispondendo alle due iniziative, ha sottolineato che “le iniziative formative in atto non ricalcano gli indirizzi dell’ISIP, ma proseguono gli orientamenti e gli ambiti professionali dei corsi di formazione che la Regione organizza da oltre 10 anni; il modello è perfettamente conforme a quanto definito all’articolo 2, comma 3, del Protocollo di intesa fra Regione Valle d’Aosta e Ministeri dell’Istruzione e del Lavoro; la struttura dei percorsi è in linea con il “modello sperimentale integrato” validato nell’incontro dell’aprile scorso nell’ambito delle attività del Nucleo Tecnico Integrato istituito a seguito della sottoscrizione del protocollo di intesa fra Agenzia regionale del lavoro e Sovrintendenza agli studi; la novità più significativa rispetto al passato è la caratteristica di flessibilità del modello che permette di perseguire ove possibile la finalità di promuovere i rientri scolastici e di plasmare progressivamente il percorso sia in risposta alle effettive richieste espresse dai giovani coinvolti e dal mondo del lavoro, sia verso qualifiche tendenzialmente diverse da quelle per cui esiste già un’offerta in regione. Lo scopo è, quindi, quello di ampliare e non di duplicare l’offerta regionale. Inoltre, la normativa vigente in materia di diritto-dovere di istruzione formazione rappresenta l’occasione di avviare in regione una profonda riflessione sulla specifica identità e sulla peculiare funzione educativa, ma anche sociale, dei due sistemi dell’istruzione e della formazione professionale, immaginandoli come sistemi complementari e non concorrenziali. Per quanto riguarda, infine, l’impegno finanziario, si tratta complessivamente di 4.053.203,77 euro e include tutte le attività ed è costruito nella logica di investimento sperimentale. I corsi vengono comunque finanziati attraverso il Fondo Sociale Europeo.”
Nella replica, il Consigliere Frassy ha affermato che “in prospettiva futura, il meccanismo dovrà individuare altri canali di finanziamento. La Regione ha le competenze statutarie che deve saper gestire e in questo senso siamo in ritardo rispetto ad altre regioni. Non è il caso di impegnare delle ingenti risorse su corsi che non danno risposte diverse rispetto alla scuola pubblica e per di più con fondi che di fatto sono pubblici e non privati. I corsi, poi, non sembrano indirizzati ad evitare la dispersione scolastica. Auspichiamo che si affronti in tempi brevi in maniera più organica la riforma della scuola italiana.”
La Consigliera Squarzino ha quindi ribadito la “necessità di attuare dei protocolli finora non attuati. In questa vicenda devono essere chiariti bene i ruoli e le risorse che vengono impegnate. Occorre un tavolo di lavoro che affronti in modo coordinato gli interventi.”
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Nel presentare l’iniziativa, la Consigliera Squarzino ha detto che “a seguito della delibera adottata dalla Giunta che ha approvato i progetti relativi alla realizzazione di percorsi di formazione professionali sperimentali per l’assolvimento del diritto-dovere di istruzione e formazione per il triennio 2004-2007, i docenti dell’ISIP di Aosta hanno posto delle osservazioni critiche circa la scelta di affidare a soli enti privati l’incarico di svolgere tali corsi professionali sperimentali. Intendiamo conoscere quali decisioni la Giunta intende prendere per rispondere a tali osservazioni.”
L’Assessore alle Attività produttive Piero Ferraris, rispondendo alle due iniziative, ha sottolineato che “le iniziative formative in atto non ricalcano gli indirizzi dell’ISIP, ma proseguono gli orientamenti e gli ambiti professionali dei corsi di formazione che la Regione organizza da oltre 10 anni; il modello è perfettamente conforme a quanto definito all’articolo 2, comma 3, del Protocollo di intesa fra Regione Valle d’Aosta e Ministeri dell’Istruzione e del Lavoro; la struttura dei percorsi è in linea con il “modello sperimentale integrato” validato nell’incontro dell’aprile scorso nell’ambito delle attività del Nucleo Tecnico Integrato istituito a seguito della sottoscrizione del protocollo di intesa fra Agenzia regionale del lavoro e Sovrintendenza agli studi; la novità più significativa rispetto al passato è la caratteristica di flessibilità del modello che permette di perseguire ove possibile la finalità di promuovere i rientri scolastici e di plasmare progressivamente il percorso sia in risposta alle effettive richieste espresse dai giovani coinvolti e dal mondo del lavoro, sia verso qualifiche tendenzialmente diverse da quelle per cui esiste già un’offerta in regione. Lo scopo è, quindi, quello di ampliare e non di duplicare l’offerta regionale. Inoltre, la normativa vigente in materia di diritto-dovere di istruzione formazione rappresenta l’occasione di avviare in regione una profonda riflessione sulla specifica identità e sulla peculiare funzione educativa, ma anche sociale, dei due sistemi dell’istruzione e della formazione professionale, immaginandoli come sistemi complementari e non concorrenziali. Per quanto riguarda, infine, l’impegno finanziario, si tratta complessivamente di 4.053.203,77 euro e include tutte le attività ed è costruito nella logica di investimento sperimentale. I corsi vengono comunque finanziati attraverso il Fondo Sociale Europeo.”
Nella replica, il Consigliere Frassy ha affermato che “in prospettiva futura, il meccanismo dovrà individuare altri canali di finanziamento. La Regione ha le competenze statutarie che deve saper gestire e in questo senso siamo in ritardo rispetto ad altre regioni. Non è il caso di impegnare delle ingenti risorse su corsi che non danno risposte diverse rispetto alla scuola pubblica e per di più con fondi che di fatto sono pubblici e non privati. I corsi, poi, non sembrano indirizzati ad evitare la dispersione scolastica. Auspichiamo che si affronti in tempi brevi in maniera più organica la riforma della scuola italiana.”
La Consigliera Squarzino ha quindi ribadito la “necessità di attuare dei protocolli finora non attuati. In questa vicenda devono essere chiariti bene i ruoli e le risorse che vengono impegnate. Occorre un tavolo di lavoro che affronti in modo coordinato gli interventi.”