Info Conseil
Communiqué n° 350 de 20 octobre 2004
INTERPELLANZE SU ACQUISIZIONE TERRENI PER REALIZZAZIONE DELLA TELECABINA DI DOLONNE E SU CAMPAGNA PUBBLICITARIA TURISTICA SUL MERCATO ITALIANO
Adunanza del Consiglio regionale
Nella discussione sulle interpellanze, durante i lavori della seduta pomeridiana del Consiglio, il Consigliere André Lanièce (Stella Alpina) ha chiesto informazioni in relazione all’acquisizione dei terreni per la realizzazione della telecabina di Dolonne in Comune di Courmayeur.
Per Lanièce “si tratta di un problema ormai annoso che non ha ancora una sua fisionomia precisa. A suo tempo avevamo chiesto che fosse rispettato l’accordo di programma, ma il Comune di Courmayeur ha avviato, in data 5 luglio 2004, le procedure di esproprio dei terreni interessati senza che i proprietari avessero potuto addivenire ad un confronto con la società Mont Blanc Funivie per definire il valore dei loro beni, non concordando il prezzo offerto dalla stessa società funiviaria, ritenuto non adeguato al valore di mercato. Chiediamo che venga convocato il Collegio di Vigilanza al fine di stabilire il valore giusto dei terreni o in alternativa, che la Giunta si faccia promotrice di un arbitrato che dirima una volta per tutte la questione.”
Nella risposta l’Assessore Cerise ha affermato che “non si tratta di convocare il Collegio di Vigilanza quanto piuttosto di verificare le competenze dello stesso. Il Collegio comunque si è già espresso in tal senso, giudicando fondate le stime fatte dai tecnici scelti dalla società. In riferimento all’accordo di programma, dal punto di vista giuridico il Comune può procedere all’esproprio in caso di rifiuto di vendita dei proprietari. Allo stato delle cose, nessun fondamento giuridico permette di imporre al Comune l’annullamento di una procedura d’esproprio regolare, né alla società di accettare un arbitrato.”
Il Consigliere Lanièce ha replicato dicendo: “prendo atto con rammarico della risposta fornita perché evidenzia che non c’è la volontà di comprendere le esigenze dei proprietari. Si tratterebbe di applicare semplicemente il buon senso, convocare il Collegio e accertare se il valore di mercato offerto dalla società è equo. È il caso di venire incontro ai valdostani piuttosto che ad una società francese che già in passato non ha fatto certo gli interessi della Valle d’Aosta.”
Il Consigliere della Casa delle Libertà Enrico Tibaldi ha quindi presentato l’interpellanza relativa ai criteri seguiti per l’organizzazione della campagna pubblicitaria turistica sul mercato italiano.
Nel presentare l’iniziativa il Consigliere Tibaldi ha detto che “il mercato italiano ha registrato una flessione considerevole. Con la nostra iniziativa vogliamo focalizzare in particolare l’attenzione sui criteri seguiti dall’Assessorato al Turismo circa la campagna pubblicitaria sul mercato italiano. Considerato il consistente impegno finanziario, vorremo conoscere nei dettagli certe scelte che appaiono incongruenti. Come ad esempio la decisione di inserire dei periodici locali tra i soggetti considerati “stampa quotidiana”. Inoltre, riteniamo che la campagna sia consistente dal punto di vista economico, ma inesistente da quello mediatico. Riteniamo che sia stata una programmazione superficiale e discutibile che meriterebbe una programmazione più precisa.”
Nella risposta, l’Assessore al Turismo Luciano Caveri ha affermato di non condividere le critiche rivolte dal rappresentante della Casa delle Libertà ed ha quindi relazionato sulla pianificazione facendo riferimento alle diverse testate, agli avvisi stampa pubblicati e ai passaggi radiotelevisivi trasmessi, nonché i periodici locali coinvolti. Infine ha precisato che “la campagna è sicuramente migliorabile, ma non condivido la negatività sul giudizio, ispirata dalla logica dialettica politica tra minoranza e maggioranza, verso la campagna pubblicitaria perché la stessa è stata incentrata su un messaggio ritenuto nuovo e vincente.”
Il Consigliere Tibaldi, replicando all’Assessore, ha detto che “malgrado l’incremento di bilancio per le spese pubblicitarie non ci sono stati esiti soddisfacenti”. Ha ribadito che la campagna è stata “piuttosto in bianco” ed ha auspicato che ci possa essere un beneficio finale in termini di presenze.
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Per Lanièce “si tratta di un problema ormai annoso che non ha ancora una sua fisionomia precisa. A suo tempo avevamo chiesto che fosse rispettato l’accordo di programma, ma il Comune di Courmayeur ha avviato, in data 5 luglio 2004, le procedure di esproprio dei terreni interessati senza che i proprietari avessero potuto addivenire ad un confronto con la società Mont Blanc Funivie per definire il valore dei loro beni, non concordando il prezzo offerto dalla stessa società funiviaria, ritenuto non adeguato al valore di mercato. Chiediamo che venga convocato il Collegio di Vigilanza al fine di stabilire il valore giusto dei terreni o in alternativa, che la Giunta si faccia promotrice di un arbitrato che dirima una volta per tutte la questione.”
Nella risposta l’Assessore Cerise ha affermato che “non si tratta di convocare il Collegio di Vigilanza quanto piuttosto di verificare le competenze dello stesso. Il Collegio comunque si è già espresso in tal senso, giudicando fondate le stime fatte dai tecnici scelti dalla società. In riferimento all’accordo di programma, dal punto di vista giuridico il Comune può procedere all’esproprio in caso di rifiuto di vendita dei proprietari. Allo stato delle cose, nessun fondamento giuridico permette di imporre al Comune l’annullamento di una procedura d’esproprio regolare, né alla società di accettare un arbitrato.”
Il Consigliere Lanièce ha replicato dicendo: “prendo atto con rammarico della risposta fornita perché evidenzia che non c’è la volontà di comprendere le esigenze dei proprietari. Si tratterebbe di applicare semplicemente il buon senso, convocare il Collegio e accertare se il valore di mercato offerto dalla società è equo. È il caso di venire incontro ai valdostani piuttosto che ad una società francese che già in passato non ha fatto certo gli interessi della Valle d’Aosta.”
Il Consigliere della Casa delle Libertà Enrico Tibaldi ha quindi presentato l’interpellanza relativa ai criteri seguiti per l’organizzazione della campagna pubblicitaria turistica sul mercato italiano.
Nel presentare l’iniziativa il Consigliere Tibaldi ha detto che “il mercato italiano ha registrato una flessione considerevole. Con la nostra iniziativa vogliamo focalizzare in particolare l’attenzione sui criteri seguiti dall’Assessorato al Turismo circa la campagna pubblicitaria sul mercato italiano. Considerato il consistente impegno finanziario, vorremo conoscere nei dettagli certe scelte che appaiono incongruenti. Come ad esempio la decisione di inserire dei periodici locali tra i soggetti considerati “stampa quotidiana”. Inoltre, riteniamo che la campagna sia consistente dal punto di vista economico, ma inesistente da quello mediatico. Riteniamo che sia stata una programmazione superficiale e discutibile che meriterebbe una programmazione più precisa.”
Nella risposta, l’Assessore al Turismo Luciano Caveri ha affermato di non condividere le critiche rivolte dal rappresentante della Casa delle Libertà ed ha quindi relazionato sulla pianificazione facendo riferimento alle diverse testate, agli avvisi stampa pubblicati e ai passaggi radiotelevisivi trasmessi, nonché i periodici locali coinvolti. Infine ha precisato che “la campagna è sicuramente migliorabile, ma non condivido la negatività sul giudizio, ispirata dalla logica dialettica politica tra minoranza e maggioranza, verso la campagna pubblicitaria perché la stessa è stata incentrata su un messaggio ritenuto nuovo e vincente.”
Il Consigliere Tibaldi, replicando all’Assessore, ha detto che “malgrado l’incremento di bilancio per le spese pubblicitarie non ci sono stati esiti soddisfacenti”. Ha ribadito che la campagna è stata “piuttosto in bianco” ed ha auspicato che ci possa essere un beneficio finale in termini di presenze.