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Communiqué n° 242 de 25 juin 2004

IL CONSIGLIERE MARCO FEY È STATO NOMINATO REFERENTE REGIONALE PER IL SETTORE OVI-CAPRINO

Nella riunione di ieri, mercoledì 23 giugno, della III Commissione consiliare

La III Commissione consiliare “Assetto del territorio”, presieduta dal Consigliere Fedele Borre, nella sua riunione di ieri, mercoledì 23 giugno, ha nominato il Consigliere Marco Fey referente regionale per il settore ovi-caprino, allo scopo di operare un’analisi approfondita del comparto in Valle d’Aosta, che consenta di avviare una fase di sviluppo e di consolidamento dell’intera filiera.

Questa decisione – spiega Fey –, oltre a rispondere ad una specifica richiesta formulata al Consiglio Valle dall’”Unione nazionale fra le associazioni dei produttori Ovi–caprini”,  ci permette di impostare uno studio organico e armonizzato con le altre regioni di montagna, al fine di giungere alla definizione di nuove politiche di sostegno ad un settore che, soprattutto nella nostra regione, ha rappresentato per secoli e fino al 1800 una delle principali fonti di reddito della Comunità valdostana”.

Pertanto – prosegue il vicepresidente della Commissione –, in un primo momento, in ottemperanza con quanto fissato dal Piano di sviluppo rurale 2000/2006, verificheremo con la specifica sezione regionale dell’Arev e con gli allevatori lo stato delle cose ed i progetti avviati per la promozione della carne e dei prodotti lattiero-caseari. Successivamente, anche alla luce della riforma della Pac che ha introdotto anche nel settore ovi-caprino il nuovo sostegno al reddito di tipo orizzontale e per questo parzialmente o totalmente slegato alla produzione, proporremo un confronto con le imprese agro-pastorali per giungere alla definizione di un percorso di certificazione di qualità volontaria che consenta all’allevatore di esprimere una nuova immagine, tramite una diretta comunicazione al consumatore, valorizzando, strutturando e razionalizzando l’intera filiera”.

Attualmente in Valle d’Aosta sono presenti cinquecento aziende ovi-caprine, trecento delle quali iscritte all’Arev, per un totale di seimila capi, ossia quattromila capre e duemila pecore.