Info Conseil
Communiqué n° 238 de 23 juin 2004
APPROVATO IL DISEGNO DI LEGGE SULLA DISCIPLINA DELL’ESPROPRIAZIONE PER PUBBLICA UTILITÀ IN VALLE D’AOSTA
Il Consiglio regionale ha discusso e approvato il disegno di legge riguardante la disciplina dell’espropriazione per pubblica utilità in Valle d’Aosta.
Nella relazione introduttiva, il Consigliere Giuseppe Isabellon ha affermato che “Siamo senza dubbio soddisfatti per il disegno di legge in questione, in quanto con un attento e puntuale confronto fra le parti interessate è stato possibile coinvolgere e condividere nella stesura del testo finale le osservazioni e le proposte provenienti dal Consorzio Enti locali e dagli Ordini professionali. In particolare, rispetto alla norme precedentemente in vigore, le leggi regionali n. 44 del 1974 e n. 11 del 1998, al di là di alcune previsioni normative che riprendono principi e istituti giuridici già consolidati, sono stati mantenuti i principi fondamentali previsti ad integrazione delle indennità relative alle zone agricole, e per garantire in modo uniforme su tutto il territorio valdostano il diritto di proprietà si è proceduto ad un allineamento a 5 anni della durata del vincolo espropriativo, prima fissata in 10 anni. Il testo, così come è stato concepito, consente di riorganizzare e snellire l’intero procedimento espropriativo, andandolo ad inserire nel quadro normativo statale e regionale attualmente vigente. La novità principale è invece rappresentata dalle regole che impongono una puntuale definizione delle aree da espropriare già nella fase di formazione del progetto dell’opera pubblica, in maniera tale da consentire il pagamento delle indennità preliminarmente all’effettuazione dei lavori, ad eccezione dei casi considerati di particolare urgenza.”
Successivamente, è intervenuto il Capogruppo della Stella Alpina Marco Viérin che ha sottolineato che “è nostro dovere ricercare e formalizzare quegli strumenti legislativi che permettano alla Valle d’Aosta di pagare ai proprietari un prezzo il più vicino possibile al reale valore di mercato dei beni espropriati anche per le zone edificabili. La Valle d’Aosta nel dettare le propria disciplina sulle espropriazioni deve soltanto rispettare i principi fondamentali della legislazione nazionale di settore, senza più essere vincolata alla normativa statale di dettaglio, dalla quale può discostarsi per meglio soddisfare le eterogenee esigenze locali. Inoltre, riteniamo che sia meritevole di attenzione anche la retrocessione dei beni erroneamente espropriati. Per fare questo, proponiamo che il proprietario possa riappropriarsi del bene pagando un prezzo uguale a quello a suo tempo percepito e che le spese notarili e tecniche siano a carico dell’ente che ha espropriato il bene.”
Nella replica, l’Assessore del Bilancio, Finanze e Programmazione Marguerettaz ha detto che “questa legge pone particolare riguardo alla proprietà. Quando si parla di espropri, si parla di sacrificio massimo che si può chiedere ad un proprietario.”
Per il Consigliere Massimo Lattanzi, che ha dichiarato l’astensione del proprio gruppo, questa legge “è una legge fatta da tecnici per dei tecnici e non è comprensibile per i cittadini”.
Il disegno di legge è stato quindi approvato con 30 voti favorevoli e 2 astenuti (La Casa della Libertà).
I lavori del Consiglio si concludono e riprenderanno domani mattina, giovedì 24 giugno, alle ore 9.
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Nella relazione introduttiva, il Consigliere Giuseppe Isabellon ha affermato che “Siamo senza dubbio soddisfatti per il disegno di legge in questione, in quanto con un attento e puntuale confronto fra le parti interessate è stato possibile coinvolgere e condividere nella stesura del testo finale le osservazioni e le proposte provenienti dal Consorzio Enti locali e dagli Ordini professionali. In particolare, rispetto alla norme precedentemente in vigore, le leggi regionali n. 44 del 1974 e n. 11 del 1998, al di là di alcune previsioni normative che riprendono principi e istituti giuridici già consolidati, sono stati mantenuti i principi fondamentali previsti ad integrazione delle indennità relative alle zone agricole, e per garantire in modo uniforme su tutto il territorio valdostano il diritto di proprietà si è proceduto ad un allineamento a 5 anni della durata del vincolo espropriativo, prima fissata in 10 anni. Il testo, così come è stato concepito, consente di riorganizzare e snellire l’intero procedimento espropriativo, andandolo ad inserire nel quadro normativo statale e regionale attualmente vigente. La novità principale è invece rappresentata dalle regole che impongono una puntuale definizione delle aree da espropriare già nella fase di formazione del progetto dell’opera pubblica, in maniera tale da consentire il pagamento delle indennità preliminarmente all’effettuazione dei lavori, ad eccezione dei casi considerati di particolare urgenza.”
Successivamente, è intervenuto il Capogruppo della Stella Alpina Marco Viérin che ha sottolineato che “è nostro dovere ricercare e formalizzare quegli strumenti legislativi che permettano alla Valle d’Aosta di pagare ai proprietari un prezzo il più vicino possibile al reale valore di mercato dei beni espropriati anche per le zone edificabili. La Valle d’Aosta nel dettare le propria disciplina sulle espropriazioni deve soltanto rispettare i principi fondamentali della legislazione nazionale di settore, senza più essere vincolata alla normativa statale di dettaglio, dalla quale può discostarsi per meglio soddisfare le eterogenee esigenze locali. Inoltre, riteniamo che sia meritevole di attenzione anche la retrocessione dei beni erroneamente espropriati. Per fare questo, proponiamo che il proprietario possa riappropriarsi del bene pagando un prezzo uguale a quello a suo tempo percepito e che le spese notarili e tecniche siano a carico dell’ente che ha espropriato il bene.”
Nella replica, l’Assessore del Bilancio, Finanze e Programmazione Marguerettaz ha detto che “questa legge pone particolare riguardo alla proprietà. Quando si parla di espropri, si parla di sacrificio massimo che si può chiedere ad un proprietario.”
Per il Consigliere Massimo Lattanzi, che ha dichiarato l’astensione del proprio gruppo, questa legge “è una legge fatta da tecnici per dei tecnici e non è comprensibile per i cittadini”.
Il disegno di legge è stato quindi approvato con 30 voti favorevoli e 2 astenuti (La Casa della Libertà).
I lavori del Consiglio si concludono e riprenderanno domani mattina, giovedì 24 giugno, alle ore 9.