Info Conseil
Communiqué n° 98 de 23 février 2017
Interpellanza sul contenimento delle liste d'attesa
Seduta consiliare del 23 febbraio 2017
I lavori della seduta del Consiglio regionale di oggi, giovedì 23 febbraio 2017, sono iniziati con la trattazione delle interrogazioni e delle interpellanze.
Discutendo proprio un'interpellanza, i Consiglieri di ALPE sono tornati sul tema del contenimento dei tempi di attesa per effettuare visite specialistiche.
La Consigliera Patrizia Morelli, richiamato il programma regionale per il contenimento delle liste d'attesa e considerati «i tempi per accedere ad alcune visite specialistiche (dermatologica, gastroenterologica, oculistica, pneumologica, antalgica) che superano i 30 giorni», ha chiesto «la situazione dei tempi di attesa; le modalità per affrontare il problema del superamento dei tempi massimi; se si intenda, in sede di programmazione, provvedere a diminuire il ricorso al settore privato; infine, l'andamento delle richieste di visite specialistiche e controlli diagnostici nell'ultimo anno rispetto ai precedenti.»
L'Assessore alla sanità, Laurent Viérin, ha riferito: «Si tratta di un argomento prioritario che intendiamo risolvere con urgenza attraverso un lavoro che sta già dando i suoi frutti. Oggi un sistema sanitario misura la sua efficacia soprattutto per i tempi di risposta e di attesa all'utente. Con un assiduo lavoro, insieme con la parte dirigenziale e tecnica dell'Assessorato e dell'USL, cerchiamo di capire che cosa migliorare nell'organizzazione, in quanto è proprio la parte organizzativa ad essere preponderante nelle liste d'attesa. La scorsa settimana abbiamo anche portato in Giunta l'accordo sindacale per l'erogazione di risorse aggiuntive nella sanità, da collegare in particolare all'abbattimento delle liste d'attesa. Innanzitutto va considerata l'individuazione del codice di priorità, che deve essere esatto; in effetti, solo con l'indicazione di urgenza sulla richiesta da parte del medico di famiglia il cittadino può esigere il tempo massimo di attesa indicato nel piano nazionale. Se l'utente però rinuncia a una prestazione in ambulatori in località diverse sul territorio perde la priorità: è un passaggio che spesso non è ben compreso dai cittadini. Stiamo poi conducendo una ricognizione sul territorio per lavorare ad una soluzione migliorativa.»
Entrando poi nel merito delle visite specialistiche, l'Assessore Viérin ha evidenziato: «Abbiamo lavorato per attrarre e avere i migliori professionisti. In oculistica la situazione è migliorata, è arrivato il nuovo primario, non c'è più la fuga per la cataratta; ci sono operazioni tutti i giorni, i tempi attesa sono diminuiti rispetto al monitoraggio precedente, e abbiamo ridotto le liste di quattro mesi in due mesi, da dicembre a oggi. Per le visite antalgiche le prime visite sia ad Aosta sia sul territorio sono a 36 giorni e, grazie ad un potenziamento dell'organico dei professionisti, si va a una situazione migliorativa. Per la gastroenterologia le prime visite sono a tre mesi, due mesi per la pneumologia. Problemi invece riguardano per la dermatologia, che è una struttura semplice e non c'è appeal nella specialità; stiamo cercando di dare una soluzione col privato convenzionato. Riguardo all'intramoenia, le percentuali sono decisamente contenute rispetto alle prestazioni a livello istituzionale: 7,3% per oculistica, 8% per pneumologia, 0% per dermatologia, 28% per gastroenterologia.»
«L'andamento della richiesta visite specialistiche è in media stabile - ha concluso l'Assessore Viérin -. Il fabbisogno di visite e esami si modifica al variare dell'offerta piuttosto che al variare delle ragioni epidemiologiche da un anno all'altro. Il problema delle liste d'attesa è risolvibile principalmente con miglioramenti organizzativi, ma anche con l'assegnazione di professionisti e un'organizzazione territoriale più efficace.»
La Consigliera Patrizia Morelli ha replicato: «Bisogna cercare di lavorare con i medici di medicina generale, facendo sì che a loro volta diano informazioni corrette ai cittadini per evitare l'abuso di visite specialistiche. È poi anche necessario affrontare il problema dell'assunzione dei professionisti. La Regione Lombardia, per cercare di arginare il problema delle liste d'attesa, ha introdotto il sistema LPA (Libera professione aziendale) per cui si dà ai cittadini la possibilità di accedere alle prestazioni intramoenia pagando solo il ticket, mentre il compenso dei professionisti resta a carico del servizio pubblico: è una soluzione tampone in caso di emergenza, ma va monitorata per evitare situazioni di abuso verificatesi negli anni passati, quando alcuni medici arrivavano a triplicare lo stipendio. È vero che il criterio delle liste d'attesa non è un parametro in sé esaustivo, però è un dato percepibile immediatamente dai cittadini, per cui un'attesa di tre mesi è eccessiva. Valuto positivamente che si stia lavorando nella direzione di risolvere il problema e si cerchi di avere una visione di coordinamento e di monitoraggio.»
MM