Info Conseil
Communiqué n° 234 de 23 juin 2004
INTERROGAZIONI SUL FALLIMENTO DELLA PIEMONTE COSTRUZIONI E SULLE TRATTATIVE PER L’ACQUISIZIONE DEL GRAND HÔTEL BILLIA
Nel prosieguo dei lavori, il Consiglio regionale ha quindi affrontato la discussione sulle interrogazioni riguardanti le iniziative per la salvaguardia dei livelli occupazionali a seguito del fallimento della Piemonte Costruzioni, presentata dal Vicepresidente del Consiglio André Lanièce (Stella Alpina), e lo stato delle trattative per l’acquisizione del Grand Hôtel Billia di Saint-Vincent, presentata dal Consigliere Enrico Tibaldi (La Casa delle Libertà).
Nel rispondere all’iniziativa sulla Piemonte Costruzioni, l’Assessore delle Opere Pubbliche Alberto Cerise ha affermato che “l’Amministrazione regionale si è detta disposta, nei limiti delle proprie competenze, a svolgere un ruolo attivo nella ricerca di possibili soluzioni. L’impresa in questione è titolare di numerose commesse di lavori con gli Enti pubblici della Regione, nonché con i consorzi di miglioramento fondiario. Al momento, l’unica via di uscita possibile appare l’affitto o la cessione di ramo d’azienda in capo ad un soggetto privato. Dal punto di vista operativo, il Curatore fallimentare ha disposto unicamente la messa in sicurezza dei cantieri, senza alcuna attività d’opera. Domani, giovedì 24, si terrà un incontro con i Sindacati e valuteremo la situazione.”
Nella replica, Lanièce ha detto che “la situazione è delicata perché presenta delle ripercussioni sull’indotto collegato all’azienda, e occorre sollecitare il Governo regionale ad intervenire per quello che è possibile, al fine di trovare una soluzione ad una vicenda che ha colpito 190 operai e le relative famiglie. Sollecitiamo, quindi, la massima attenzione anche perché l’impresa ha diversi cantieri aperti in Valle e bisogna prevedere la messa in sicurezza degli stessi oltre che dei subappalti per proseguire nell’attività.”
Per quanto riguarda il Grand Hôtel Billia, l’Assessore delle Partecipazioni regionali Aurelio Marguerettaz ha affermato che “la trattativa inerente l’acquisizione non si è arenata, ma è stato preso atto della situazione che si è creata. C’è stato un riavvicinamento tra le parti e la Finaosta sta facendo i vari approfondimenti così da acquisire tutte le valutazioni del caso. Certi atteggiamenti della proprietà forse sono da considerare strumentali, come la questione dei licenziamenti, perché non fanno che mettere pressione all’Amministrazione regionale. In particolare, le professionalità individuate dai licenziamenti sono quelle meno collocabili e per certi versi incomprensibili perché il Centro Congressi in questo periodo è quello che ha segnato degli incrementi. Al momento, sussistono ancora le condizioni per la definizione di un accordo.”
Il Consigliere Tibaldi ha quindi replicato che “il tempo sta trascorrendo senza che sia stato concretizzato nulla. Al momento non c’è la stesura di una bozza di accordo e non si comprende quale sia la strategia che intende adottare la Giunta. È vero che le professionalità sono quelle più difficilmente collocabili, ma anche quelle più avanzate. È impensabile che la Regione si preoccupi solo dell’acquisizione dell’immobile, ma deve pensare alla sua gestione futura e alla sua ristrutturazione. A fine giugno ci sarà un’udienza che non fa che complicare ancora di più la situazione. Ribadisco che non si comprende la strategia adottata, perché o esiste e non è comunicata o non c’è proprio.”
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Nel rispondere all’iniziativa sulla Piemonte Costruzioni, l’Assessore delle Opere Pubbliche Alberto Cerise ha affermato che “l’Amministrazione regionale si è detta disposta, nei limiti delle proprie competenze, a svolgere un ruolo attivo nella ricerca di possibili soluzioni. L’impresa in questione è titolare di numerose commesse di lavori con gli Enti pubblici della Regione, nonché con i consorzi di miglioramento fondiario. Al momento, l’unica via di uscita possibile appare l’affitto o la cessione di ramo d’azienda in capo ad un soggetto privato. Dal punto di vista operativo, il Curatore fallimentare ha disposto unicamente la messa in sicurezza dei cantieri, senza alcuna attività d’opera. Domani, giovedì 24, si terrà un incontro con i Sindacati e valuteremo la situazione.”
Nella replica, Lanièce ha detto che “la situazione è delicata perché presenta delle ripercussioni sull’indotto collegato all’azienda, e occorre sollecitare il Governo regionale ad intervenire per quello che è possibile, al fine di trovare una soluzione ad una vicenda che ha colpito 190 operai e le relative famiglie. Sollecitiamo, quindi, la massima attenzione anche perché l’impresa ha diversi cantieri aperti in Valle e bisogna prevedere la messa in sicurezza degli stessi oltre che dei subappalti per proseguire nell’attività.”
Per quanto riguarda il Grand Hôtel Billia, l’Assessore delle Partecipazioni regionali Aurelio Marguerettaz ha affermato che “la trattativa inerente l’acquisizione non si è arenata, ma è stato preso atto della situazione che si è creata. C’è stato un riavvicinamento tra le parti e la Finaosta sta facendo i vari approfondimenti così da acquisire tutte le valutazioni del caso. Certi atteggiamenti della proprietà forse sono da considerare strumentali, come la questione dei licenziamenti, perché non fanno che mettere pressione all’Amministrazione regionale. In particolare, le professionalità individuate dai licenziamenti sono quelle meno collocabili e per certi versi incomprensibili perché il Centro Congressi in questo periodo è quello che ha segnato degli incrementi. Al momento, sussistono ancora le condizioni per la definizione di un accordo.”
Il Consigliere Tibaldi ha quindi replicato che “il tempo sta trascorrendo senza che sia stato concretizzato nulla. Al momento non c’è la stesura di una bozza di accordo e non si comprende quale sia la strategia che intende adottare la Giunta. È vero che le professionalità sono quelle più difficilmente collocabili, ma anche quelle più avanzate. È impensabile che la Regione si preoccupi solo dell’acquisizione dell’immobile, ma deve pensare alla sua gestione futura e alla sua ristrutturazione. A fine giugno ci sarà un’udienza che non fa che complicare ancora di più la situazione. Ribadisco che non si comprende la strategia adottata, perché o esiste e non è comunicata o non c’è proprio.”