Info Conseil
Communiqué n° 628 de 13 décembre 2016
Leggi di bilancio: approvati due ordini del giorno
Seduta del Consiglio Valle del 13 dicembre 2016
Dopo la discussione generale sulle leggi di bilancio 2017-2019 della Regione, nel tardo pomeriggio di martedì 13 dicembre 2016, si è aperto il dibattito sugli ordini del giorno depositati in Aula.
Il Consiglio Valle ha approvato, con 27 voti a favore della maggioranza e 7 astensioni (ALPE, GM, M5S), un ordine del giorno, depositato dall'UVP e sottoscritto dai gruppi SA e PNV, riguardante il Forte di Bard. Il testo, illustrato dal Capogruppo dell'UVP Luigi Bertschy, prendendo atto che «a un decennio di attività del Forte si rende necessario aprire una seconda e nuova fase per questo importante polo museale al fine di favorire un maggiore raccordo tra territorio e Forte che crei nuove prospettive di crescita future, in primo luogo per le attività commerciali del Borgo di Bard e dei paesi limitrofi», impegna la Giunta regionale a proporre ai soci dell'Associazione Forte di Bard di modificare l'articolo 21 dello Statuto (composizione del Consiglio di amministrazione) coinvolgendo associazioni o istituzioni e rappresentanti del settore economico di riferimento. L'Assessore al turismo Aurelio Marguerettaz ha detto che l'iniziativa presentata dai gruppi UVP, SA e PNV, «è condivisibile perché è importante studiare un metodo di lavoro volto a coinvolgere maggiormente il territorio in un'ottica di ulteriore sviluppo del Forte che fino ad oggi ha comunque ottenuto dei risultati molto positivi.»
Contestualmente, l'Assemblea ha respinto, con i 27 voti di astensione della maggioranza e 7 a favore, un ordine del giorno, sempre sul Forte di Bard, presentato dai gruppi ALPE, GM e M5S, che, come evidenziato dalla Consigliera Chantal Certan, era volto ad «evitare le forti interferenze delle cariche politiche e istituzionali che si sono verificate in questi ultimi anni nell'attività dell'associazione oltre che il cumulo di cariche da parte delle figure politiche» e chiedeva alla Giunta regionale di modificare, entro marzo 2017, l'articolo 21 dello Statuto dell'associazione Forte di Bard, eliminando la parte che prevede che nella composizione del Consiglio di amministrazione vi sia il Presidente della Regione o un suo delegato permanente e inserendo, tra i rappresentanti aventi diritto di far parte del CdA, anche amministratori dei Comuni limitrofi. Impegnava, inoltre, il Presidente della Regione a rassegnare le dimissioni dalla carica di Presidente dell'Associazione Forte di Bard entro la stessa data. Il Capogruppo di UVP, Luigi Bertschy, ha giudicato «la proposta non ricevibile perché detta dei tempi, mentre in questo momento vi è un confronto politico in atto sull'opportunità che il Presidente della Regione sia anche Presidente del Forte e su altre cariche che impegnano il Presidente della Regione e, come Gruppo UVP, proponiamo scelte che sviluppino un diverso modello di governo.»
L'Assemblea ha poi approvato, con 28 voti favorevoli della maggioranza e del M5S e 6 astensioni, un ordine del giorno depositato dalle forze di maggioranza (UV, SA, PD-SVdA, UVP, PNV) in merito all'Università della Valle d'Aosta. L'iniziativa impegna la Giunta regionale a relazionare alla quinta Commissione in merito al piano di sviluppo approvato dall'Ateneo, auspicando che contenga in particolare la valorizzazione dei piani di studi e dei corsi di laurea, in vista di una maggiore integrazione del servizio universitario con le esigenze e le specificità del territorio valdostano e che favorisca maggiormente e sviluppi il raccordo delle strutture e delle attività degli enti di ricerca presenti sul territorio con le funzioni dell'Università. Impegna inoltre la Giunta regionale a proporre opportune modifiche allo Statuto dell'Università ridefinendo le modalità di selezione del Rettore, in armonia con i regolamenti di tutte le altre Università italiane. Nell'illustrare il provvedimento il Vicepresidente Marco Viérin (SA) ha sottolineato: «La nostra Università, dopo vent'anni, ha bisogno di un "tagliando" per essere un reale volano per l'economia valdostana. Inoltre, per quanto concerne la governance, è giusto definire modifiche allo statuto, anche per le modalità di scelta del Rettore. In merito alla figura del Presidente della Regione, come per la questione del Forte di Bard, la Stella Alpina intende affrontare la questione serenamente, senza pregiudizi.» Le Président de la Région dans sa réplique a souligné que le débat reste ouvert: «On peut évaluer et prévoir des changements pour ce qui est de l'Université de la Vallée d'Aoste.»
È stato invece respinto con 27 astensioni e 7 voti a favore l'ordine del giorno presentato dalla minoranza, sempre a proposito dell'Ateneo valdostano. Il testo, su cui ha parlato la Consigliera Chantal Certan (ALPE), puntava all'evitare la cumulabilità delle cariche: per questo, intendeva impegnare la Giunta regionale a revisionare entro il 30 giugno 2017 lo Statuto dell'Ateneo; impegnava altresì il Presidente della Regione a rassegnare le dimissioni dalla carica di Presidente dell'Università e del Consiglio di Amministrazione dell'Ateneo entro la stessa data.
Il Consiglio ha anche respinto un'ulteriore iniziativa del gruppo ALPE, GM e M5S sulla Compagnia Valdostana delle Acque.
L'ordine del giorno, illustrato dal Consigliere di ALPE Alberto Bertin, è stato respinto con 27 voti contrari (UV, UVP, SA, PD-SVdA, PNV) e 7 a favore. Il testo, prendendo spunto dalla sentenza della Corte costituzionale sulla legge Madia «che ha fatto decadere l'obbligo di procedere alla quotazione in mercati regolamentati della società CVA e della dismissione da parte degli enti locali delle quote di partecipazione nelle società idroelettriche», intendeva impegnare il Governo regionale a subordinare la quotazione in borsa della società CVA spa ad una valutazione approfondita di ogni possibile opportunità per la società, compresa la possibilità di un azionariato diffuso, coinvolgendo la Commissione consiliare competente e procedendo alla predisposizione di una norma legislativa ad hoc. Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha replicato che «l'ordine del giorno non può essere accolto perché subordinare la quotazione a questo tipo di valutazione impedirebbe l'avvio dell'operazione attraverso la quale vengono inseriti importanti fondi nel bilancio. Inoltre, il decreto attuativo della legge Madia è in vigore e quindi non è vero che i suoi effetti sono decaduti.» chiesto il ritiro dell'iniziativa dei gruppi di opposizione.
I lavori della prima giornata di Consiglio sono sospesi e riprenderanno domani, mercoledì 14 dicembre, alle ore 9.00.
SC-MM