Info Conseil
Communiqué n° 281 de 5 novembre 2003
DISCUSSE LE INTERROGAZIONI SULLA COGNE ACCIAI SPECIALI E SUL PROGETTO “COUNTRY HOSPITAL” DI CHATILLON
Seduta antimeridiana del Consiglio regionale
Sulle interrogazioni, l’Assemblea regionale ha poi affrontato la discussione della situazione occupazionale, produttiva e finanziaria della Cogne Acciai Speciali a seguito dell’acquisizione di uno stabilimento siderurgico in Ungheria e il progetto del “Country Hospital” a Châtillon, presentate entrambe dai Consiglieri del gruppo della Casa delle Libertà.
Per quanto riguarda la Cogne Acciai Speciali, l’Assessore alle Attività produttive Piero Ferraris ha affermato che “l’esperienza ungherese in termini di organizzazione industriale, qualità della produzione, organizzazione del lavoro e quantità delle esportazioni è riuscita. Nel complesso non ha dato risultati positivi per effetto di cause esterne non controllabili e gestibili dalla società stessa. Non vi è stato comunque alcun effetto negativo come conseguenza industriale della chiusura del sito ungherese. Per quel che concerne l’attività produttiva ed occupazionale della Cogne Acciai Speciali, posso dire che non ci sarà alcuna ripercussione. L’azienda ha solo allungato alcune condizioni di pagamento ai fornitori, ed ha anche concordato con i sindacati il riconoscimento ed il pagamento del premio produzione”.
Il Consigliere Tibaldi ha sottolineato che “ho notato che c’è una maggiore prudenza nell’affrontare la questione a differenza del passato quando ha risposto alle nostre iniziative. Allora si pensava che l’accordo con gli ungheresi avrebbe portato un aumento della fatturazione e invece i fatti hanno dimostrato che così non è stato. Inviterei l’Assessore ad esser più attento all’evoluzione della Cogne Acciai Speciali che sta manifestando dei sintomi che sono tutt’altro che tranquillizzanti”.
Per quanto concerne poi l’interrogazione sul Country Hospital, l’Assessore alla Sanità Antonio Fosson ha precisato che “è una struttura sanitaria residenziale con attività sia diagnostiche che terapeutiche. È in pratica un piccolo ospedale. Non si è dato corso alla sua realizzazione per alcune esigenze di maggiore spesa che abbiamo incontrato. Abbiamo preferito indirizzare i nostri interventi su altre strutture come ad esempio l’adeguamento del poliambulatorio di Donnas, a cui teniamo molto. L’ipotesi del Country Hospital non è stata portata avanti anche per carenza di personale. Ad oggi, stiamo verificando l’opportunità o meno di proseguire nel progetto. Un’attesa che non è passiva. Bisogna analizzare soprattutto i costi che questo progetto comporta.”
Per il Consigliere Tibaldi “dalle parole dell’Assessore emerge una chiara sconfessione di quello che è riportato nel Piano sanitario. È stata data una precedenza ad altre situazioni, ma è tutta l’emergenza territoriale che dovrebbe avere una risposta. Questa ipotesi rischia di essere dimenticata come altre strutture, anche se l’attesa attiva non ci convince. Speriamo davvero che si voglia proseguire nella valutazione della fattibilità”.
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Per quanto riguarda la Cogne Acciai Speciali, l’Assessore alle Attività produttive Piero Ferraris ha affermato che “l’esperienza ungherese in termini di organizzazione industriale, qualità della produzione, organizzazione del lavoro e quantità delle esportazioni è riuscita. Nel complesso non ha dato risultati positivi per effetto di cause esterne non controllabili e gestibili dalla società stessa. Non vi è stato comunque alcun effetto negativo come conseguenza industriale della chiusura del sito ungherese. Per quel che concerne l’attività produttiva ed occupazionale della Cogne Acciai Speciali, posso dire che non ci sarà alcuna ripercussione. L’azienda ha solo allungato alcune condizioni di pagamento ai fornitori, ed ha anche concordato con i sindacati il riconoscimento ed il pagamento del premio produzione”.
Il Consigliere Tibaldi ha sottolineato che “ho notato che c’è una maggiore prudenza nell’affrontare la questione a differenza del passato quando ha risposto alle nostre iniziative. Allora si pensava che l’accordo con gli ungheresi avrebbe portato un aumento della fatturazione e invece i fatti hanno dimostrato che così non è stato. Inviterei l’Assessore ad esser più attento all’evoluzione della Cogne Acciai Speciali che sta manifestando dei sintomi che sono tutt’altro che tranquillizzanti”.
Per quanto concerne poi l’interrogazione sul Country Hospital, l’Assessore alla Sanità Antonio Fosson ha precisato che “è una struttura sanitaria residenziale con attività sia diagnostiche che terapeutiche. È in pratica un piccolo ospedale. Non si è dato corso alla sua realizzazione per alcune esigenze di maggiore spesa che abbiamo incontrato. Abbiamo preferito indirizzare i nostri interventi su altre strutture come ad esempio l’adeguamento del poliambulatorio di Donnas, a cui teniamo molto. L’ipotesi del Country Hospital non è stata portata avanti anche per carenza di personale. Ad oggi, stiamo verificando l’opportunità o meno di proseguire nel progetto. Un’attesa che non è passiva. Bisogna analizzare soprattutto i costi che questo progetto comporta.”
Per il Consigliere Tibaldi “dalle parole dell’Assessore emerge una chiara sconfessione di quello che è riportato nel Piano sanitario. È stata data una precedenza ad altre situazioni, ma è tutta l’emergenza territoriale che dovrebbe avere una risposta. Questa ipotesi rischia di essere dimenticata come altre strutture, anche se l’attesa attiva non ci convince. Speriamo davvero che si voglia proseguire nella valutazione della fattibilità”.