Info Conseil

Communiqué n° 222 de 10 juin 2004

RESPINTA UNA RISOLUZIONE SUL PRESIDENTE DEL CELVA

Seduta pomeridiana del Consiglio regionale

Il Consiglio della Valle ha discusso, nel corso dei lavori, una risoluzione, iscritta d’urgenza e presentata dal gruppo La Casa delle Libertà, concernente il comportamento del presidente del Celva riguardo ad una comunicazione inviata ad alcuni sindaci della Valle, riguardante le prossime elezioni europee.

Il Consigliere Massimo Lattanzi ha criticato il gesto del presidente del Celva che ha inviato una comunicazione ad alcuni sindaci dei comuni della Valle d’Aosta nella quale si invita i cittadini proprietari di seconda casa ubicate nel territorio del loro comune e residenti nel collegio elettorale Nord-Ovest per le Europee, a sostenere il candidato della lista “Federalismo in Europa” Guido Grimod.

Nel testo, la risoluzione invita “il Presidente della Regione a diffidare il Presidente del Celva dal persistere in tale censurabile comportamento e a diffidare gli amministratori locali dall’impiegare risorse umane e finanziarie pubbliche a sostegno della campagna elettorale di una lista di parte. A verificare e successivamente adottare e comunicare al Consiglio i provvedimenti applicati a tutela dell’interesse pubblico.”
Per il Consigliere Elio Riccarand l’atteggiamento del presidente del Celva è deprecabile e il gesto assume una sua grave fisionomia, tanto che il Consiglio deve prendere una posizione netta e precisa. 
Nel dibattito ha preso la parola il Presidente della Regione Carlo Perrin per dire che i fatti vanno verificati nella loro interezza e che si impegna ad approfondire la situazione prima di emettere dei giudizi.
Il Consigliere Lattanzi ha quindi chiesto la votazione nominale, mentre il Consigliere Carlo Curtaz ha sottolineato come questo atteggiamento è una violazione delle regole fondamentali della democrazia.
Il Consigliere Guido Cesal ha posto l’attenzione sul fatto che il documento in questione reca il timbro di un Comune e in questo caso è un documento ufficiale e quindi è stato sottratto, configurando un reato.

Al termine della votazione nominale, la mozione è stata respinta con 23 astensioni e 6 voti favorevoli (La Casa delle Libertà e Arcobaleno Vallée d’Aoste).