Info Conseil

Communiqué n° 486 de 22 septembre 2016

Approuvée la constitution d'une Commission spéciale pour les réformes institutionnelles

Réunion du Conseil du 22 septembre 2016

Dans sa réunion du 22 septembre 2016, le Conseil de la Vallée a approuvé, avec 26 voix favorable et 6 abstenus (ALPE e GM), une résolution déposée par les Chefs de groupe de l'UV, UVP, Stella Alpina et PD-SVdA qui délibère la constitution d'une Commission spéciale pour les réformes institutionnelles étant appelée à définir l'instrument, la méthode et les procédures les plus appropriés visant l'élaboration d'une proposition de révision du Statut spécial d'autonomie, en tenant compte de la norme qui ira discipliner le "principe de l'entente" et du référendum confirmatif de l'automne prochain.

En établissant que la Commission soit composée de sept Conseillers régionaux, dont 2 exprimés par la minorité, le Conseil a nommé, sur proposition du Président du Conseil, la Conférence des Chefs de groupe entendue, les Conseillers Claudio Restano et David Folllien (UV), Nello Fabbri (UVP), Jean-Pierre Guichardaz (PD-SVdA) et Marco Viérin (SA). Le Conseil, sur requête des forces d'opposition, a renvoyé la nomination des deux Conseillers de minorité à une séance successive au référendum sur la proposition de réforme constitutionnelle. Le Conseiller Claudio Restano a été nommé Président de ladite Commission.

Le Che de groupe de l'UV, Joël Farcoz, a illustré l'initiative en soulignant qu'elle a une double valence: «Il s'agit d'une part de rechercher toutes les voies législatives pour discipliner le principe de l'entente et, d'autre part, de faire un raisonnement clair sur les contenus de notre Statut et sur notre rapport avec l'Etat, au vu aussi des normes d'application, et cela indépendamment du résultat du référendum sur la réforme constitutionnelle de l'automne prochain

Il Consigliere di ALPE Alberto Bertin ha osservato che «fra quattro giorni il Consiglio dei ministri stabilirà la data del referendum, che probabilmente si terrà il 26 novembre. Un appuntamento che potrà cambiare completamente il quadro istituzionale di riferimento e quindi la natura stessa della Commissione. L'istituzione di una Commissione speciale oggi ha dei limiti evidenti e avviene in un momento poco opportuno. Chiediamo quindi di posticiparne di due mesi l'istituzione, quando il quadro istituzionale sarà definito chiaramente. Il buon senso ci impone di aspettare. Intravediamo nel voler istituire oggi questa Commissione, purtroppo, soltanto la necessità di attuare degli equilibri di maggioranza

Il Consigliere del Gruppo Misto Elso Gerandin, facendo sue le considerazioni del collega Bertin, ha aggiunto: «Quando si è di fronte ad una scelta così importante come la modifica dello Statuto sarebbe importante coinvolgere il più possibile la comunità valdostana, affinché sia rivalorizzato il concetto di Autonomia. Se una Commissione speciale va fatta, il modello dovrebbe essere quello che hanno scelto i trentini, che hanno chiamato a presiedere la Commissione speciale un professore di diritto costituzionale al fine di coinvolgere la società civile e interrogarsi sulla propria Autonomia

Per il Consigliere del M5S Roberto Cognetta «toccare lo Statuto è una questione estremamente delicata e la proposta di una Commissione non è la soluzione migliore. È vero che ci sono delle cose da cambiare, però lo facciamo sempre attraverso un input esterno: oggi siamo costretti a rivedere il nostro Statuto perché di fronte ad un referendum, ma non siamo stati capaci di proporre autonomamente questo percorso. Per noi mettere in capo questa competenza alla prima Commissione consiliare sarebbe stata una soluzione migliore, magari coinvolgendo personalità esterne. Questa è un'operazione che non condividiamo

Per il Capogruppo dell'UVP, Luigi Bertschy, «come sempre si intende fare il processo alle intenzioni. Il cuore della risoluzione sta nella prima parte dell'impegnativa, ossia provare a fare un percorso che parta dalla sua Istituzione per poi allargarsi verso l'esterno. Questa prima fase rappresenta la sede per approfondire lo strumento di cui vorremmo dotarci per poi procedere alla revisione del nostro Statuto. Questa è l'occasione per riflettere sulla nostra Autonomia: nessuna volontà di chiudersi nelle segrete stanze, ma cominciare un cammino che sarà poi allargato a tutta la comunità. L'atteggiamento di squalificarci l'un l'altro non fa bene a nessuno: noi vogliamo fare un lavoro serio e vi chiediamo quindi di partecipare

Il Capogruppo di Stella Alpina, Pierluigi Marquis, ha dichiarato: «Questo è un momento importante per la Valle d'Aosta perché si tratta di prevedere l'attualizzazione del nostro Statuto, che disciplina la nostra Autonomia e i rapporti con lo Stato per dare continuità e sviluppo alla nostra regione. È un'operazione delicata e quindi bisogna cominciare a lavorare, possibilmente con la massima partecipazione di tutte le forze politiche, riunendosi attorno ad un tavolo. Il confronto sarà esteso a tutte le energie sul territorio e quindi la Commissione potrà avvalersi delle competenze che potranno contribuire utilmente all'elaborazione di una proposta. Il tergiversare e l'attendere non giova a nessuno, bisogna cominciare a lavorare anche se non conosciamo ancora l'esito del referendum che ci sarà fra pochi mesi

Il Capogruppo del PD-SVdA, Jean-Pierre Guichardaz, ha aggiunto che «continuare a rinviare i lavori di una Commissione perché siamo in campagna elettorale mi sembra pretestuoso: noi siamo qui responsabilmente per avviare un percorso, non per fare campagna elettorale e non abbiamo mai usato quest'Aula per fare propaganda politica sul referendum, mentre altri lo hanno fatto. Il gruppo PD-Sinistra VdA pensa che per cominciare questo cammino che porterà alla modifica del nostro Statuto bisogna cominciare a lavorare.»

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha concluso: «Questo rappresenta un momento per riflettere sul nostro Statuto, come debba essere modificato nel futuro per arrivare ad una piena applicazione della nostra Autonomia. La Commissione speciale non può essere sovrapposta con la prima Commissione e la riforma costituzionale è all'attenzione delle Regioni, in particolare quelle a Statuto speciale: tutti hanno fatto il possibile perché ci fosse un'attenzione specifica agli Statuti in questa fase. Non crediamo di essere in ritardo e non vogliamo perderci in polemiche pretestuose che non fanno onore a quest'Aula. Ovviamente la Commissione avrà il supporto di esperti e coinvolgerà la società civile attraverso un confronto aperto: ci chiediamo quindi quale sia la difficoltà ad immaginare un percorso in questo senso.»

L'Assemblée a aussi décidé que la Commission spéciale soit assimilée aux Commissions permanentes du Conseil et a investi celle-ci du pouvoir d'accomplir toute activité aux fins de la réussite de la tâche qui lui a été confiée, en ayant le support des structures administratives du Conseil régional et en recourant, le cas échéant, à la collaboration d'experts en la matière nommés à cet effet par le Bureau de la Présidence du Conseil sur proposition de la Commission elle-même.

SC