Info Conseil

Communiqué n° 35 de 22 janvier 2003

INTERPELLANZE SULLA SOCIETÀ “METALLURGICHE BALZANO” E SULLA CESSIONE DI RAMI AZIENDALI DELLA “BERTOLINI S.P.A.”

Seduta pomeridiana del Consiglio regionale

Le problematiche dell’industria in Valle d’Aosta sono state affrontate da alcune interpellanze presentate dai gruppi consiliari “Forza Italia” e “Per la Valle d’Aosta – con l’Ulivo”.

Il Consigliere Dario Frassy ha illustrato quella relativa alle modalità di recupero dei crediti della Regione a seguito del fallimento della Società “Metallurgiche Balzano”, che ha lasciato un debito di 427.227 euro.

Rimangono ancora parecchie ombre sul modo con cui è stata gestita la questione, ha detto Frassy”.

Nella risposta l’Assessore all’Industria Piero Ferraris ha affermato che “il finanziamento concesso alla Balzano nel 1992 è stato determinato su conforme parere della Finaosta S.p.A. e quindi in applicazione dei normali parametri. La somma offerta nella proposta transattiva è stata ritenuta congrua, tenuto conto degli elementi che avrebbero inciso in senso sfavorevole nell’ipotesi di prosecuzione delle procedure esecutive, il cui esito si rivelava incerto. Le spese per le procedure legali ammontano a 6.530 euro, Iva compresa. In generale, non mi compete valutare delle scelte fatte da una Giunta oltre dieci anni fa. Lo stabilimento continua ad essere in attività anche dopo il fallimento e da occupazione ad una quarantina di dipendenti. La nuova gestione ha avuto una buona annata nel 2002 e la continuità produttiva dello stabilimento assicura dei ritorni fiscali alla comunità. Ribadisco che non è nostro costume screditare chi ci ha preceduto e la sua attività”.

Per Frassysi tratta di capire quale è la politica industriale della Regione e quale quella economica. Diamo un giudizio negativo sulla gestione di denaro pubblico. È incredibile che si possano concedere 600 milioni di mutuo, chiedendo garanzie ipotecarie per 400 milioni. Questa non è una caccia alle streghe. È scandaloso il modo in cui sono stati gestiti questi finanziamenti. Ho forti dubbi poi che tutta la vicenda legale sia costata solo 6500 euro. Pertanto esprimiamo una totale insoddisfazione sulla risposta”.

La vicenda della “Antonio Bertolini S.p.A.” è stata quindi affrontata dai Consiglieri Valerio Beneforti ed Enrico Tibaldi.

Per Benefortila vicenda ci ha colto di sorpresa. Si può dire che alla tedesca Cameo, che ha assorbito la Bertolini, rimane il marchio, a noi le spezie e sei operai”.

Il Consigliere Tibaldi ha quindi voluto sapere “se la cessione dei rami aziendali possa avere riflessi sulla continuità dello stabilimento di Champdepraz e quindi sui livelli occupazionali, se gli impegni assunti a suo tempo dall’azienda siano stati violati e quanti erano gli occupati al 31 dicembre 2002 e quanti residenti in Valle d’Aosta tra di essi”.

L’Assessore all’Industria Ferraris ha detto che “l’Amministrazione è impegnata su due fronti. Uno è quello del rispetto degli accordi e l’altro è quello di trovare una soluzione per la salvaguardia dell’occupazione. La cessione del ramo d’azienda dovrebbe perfezionarsi entro la fine del mese di gennaio e in quel caso la Giunta provvederà alla revoca del contributo fornito all’azienda, oltre ad applicare una sanzione amministrativa. Per noi è comunque prioritaria la questione del mantenimento della produttività e di conseguenza della tutela dei posti di lavoro. Al 31 dicembre 2002 erano occupati 28 dipendenti, dei quali 18 erano residenti. È anche rilevante la questione del recupero di quanto concesso”.

Nella replica, per Benefortila Bertolini ha confermato che è sulla stesa linea di altre società che sono venute in Valle e poi se ne sono andate. Non ha avuto rispetto dei lavoratori e della nostra regione. Dovremo operare per andare alla ricerca di imprenditori locali in grado di garantire la produttività e i posti di lavoro”.

Il Consigliere Tibaldi ha quindi affermato che “se si considera questa ultima situazione, possiamo dire che la Valle d’Aosta non è così appetibile, al di là delle varie agevolazioni. Ci auguriamo che le soluzioni auspicate possano trovare buon fine”.