Info Conseil
Communiqué n° 86 de 5 mars 2003
PIANO DI INTERVENTI PER IL CONTROLLO DEL TRAFFICO PESANTE NEL TRAFORO DEL MONTE BIANCO
Seduta antimeridiana del Consiglio regionale
La questione del traffico dei mezzi pesanti attraverso il Tunnel del Monte Bianco è stata affrontata dalle interpellanze del Consigliere Carlo Curtaz, che ha chiesto al Presidente della Regione Louvin quale è il piano degli interventi per il controllo del traffico, e del Consigliere Massimo Lattanzi che ha chiesto informazioni sulle iniziative dei comuni dell’Alta Valle per la limitazione del transito.
Nel suo intervento, il Consigliere Curtaz ha affermato che “con il 1° marzo si è aperta una fase negativamente nuova. Nelle intenzioni tutti abbiamo condiviso la necessità di operare dei controlli efficaci e legali che abbiano un’efficacia dissuasiva. Finora abbiamo dei dati non confortanti: solo circa il 16 per cento dei TIR viene controllato. I controlli negli ultimi giorni sono poi stati pari a zero. A febbraio sono stati fatti due controlli la settimana per due ore totali. Certo che su questa base si prospettano tempi difficili. Chiediamo ancora una volta quali concreti provvedimenti sono stati assunti per il controllo del traffico sotto il Traforo del Monte Bianco e se persiste la carenza di uomini e mezzi per l’esercizio degli indispensabili controlli.”
Nella replica il Presidente Louvin ha sottolineato che “rinnovo l’impegno per il rispetto di due principi fondamentali come la sicurezza della circolazione e la questione ambientale, in particolar modo le emissioni inquinanti e stiamo lavorando per far rispettare questi principi. Dopo il mese di febbraio l’Arpa effettua regolarmente dei controlli e dallo scorso 1° marzo è entrata in funzione la nuova stazione di La Palud. Al tempo stesso il Geie e il Dipartimento competente della polizia di Stato sono incaricati di far rispettare le disposizioni del Regolamento di circolazione. È un’attività che però dipende dalle forze presenti e in questo senso ho inviato una lettera al Ministro dell’Interno Scajola, nella quale ha manifestato la necessità di rinforzare le risorse umane per permettere i controlli 24 ore su 24”.
Dopo aver manifestato la propria insoddisfazione per la risposta, il Consigliere Curtaz ha detto “Sono ottimista in astratto circa la possibilità di arginare il fenomeno. Se i controlli saranno diffusi si arriverà a disincentivare il traffico. Sono però pessimista in con recto perché temo che la ricerca di un equilibrio sia qualcosa di troppo indefinito. Non vorrei che sia un quieto vivere con il Governo centrale, che porterebbe ad una flessione dei controlli e quindi ad un passaggio maggiore di mezzi pesanti. Abbiamo gli strumenti per persuadere al passaggio dei TIR.”
Successivamente, il Consigliere Massimo Lattanzi (Forza Italia) ha detto che “il traffico commerciale internazionale aumenterà nei prossimi anni in maniera esponenziale. Dobbiamo imparare a ragionare sulla problematica che riguarda tutto l’arco alpino e non solo la nostra regione. Continueremo altrimenti ad inseguire dei fantasmi. Le merci si muovono sulla gomma e le tratte ferroviarie non esistono che possono sopperire al problema. I Tir non si fermeranno. I rappresentanti dei comuni dell’Alta Valle hanno espresso parecchie preoccupazioni circa il transito dei TIR. In Valle il Presidente della Regione è anche Prefetto e il suo ruolo deve considerare la situazione nella sua globalità. Non deve ostacolare la libera circolazione del traffico commerciale internazionale. Attenzione a che non si trasformi in una politica di ostracismo.”
Nella replica, il Presidente Louvin ha precisato che “la posizione dei comuni in questione è la stessa di quella espressa da questa Assemblea. Ad esempio il Comune di Courmayeur ha approvato una deliberazione che chiede una serie di misure concrete per limitare il transito dei TIR. Non vogliamo trasformare uno strumento di controllo legale in uno strumento illegale. Il problema non è nello strumento, ma nella finalità. Voglio poi ricordare che nella mia funzione di Prefetto non devo rispondere al Consiglio, ma al Ministero dell’Interno. Voglio altresì ricordare che il Ministro Lunardi si è impegnato a far effettuare un controllo puntuale e rigoroso sull’impatto ambientale che il ritorno alla circolazione dei Tir nel doppio senso impone. Desidero ribadire che metteremo in opera le misure necessarie per verificare l’effetto che avrà il ritorno del transito nel doppio senso sia per la sicurezza stradale sia per la protezione dell’ambiente”.