Info Conseil
Communiqué n° 104 de 19 mars 2003
DISCUSSA UN’INTERPELLANZA SULLA PROMOZIONE TURISTICA DELLA REGIONE DA PARTE DEL SERVIZIO PUBBLICO RADIOTELEVISIVO
Seduta pomeridiana del Consiglio regionale
Il Consigliere Enrico Tibaldi (Forza Italia) ha quindi interpellato l’Assessore al Turismo per conoscere le considerazioni sullo stato di salute del turismo valdostano e la promozione dell’immagine turistica della Regione da parte del servizio pubblico radiotelevisivo.
Nel prendere la parola, Tibaldi ha affermato che “rispetto all’anno scorso c’è un calo delle presenze turistiche. C’è del malumore nel comparto turistico valdostano. Al danno poi si aggiunge la beffa. La sede regionale Rai si prodiga nel divulgare e promuovere le cittadine turistiche d’oltralpe. E questo è un fattore fortemente concorrenziale con l’offerta turistica interna. E inoltre, come mai altre Regioni come la Lombardia, il Piemonte e il Trentino-Alto Adige veicolano le proprie località sui vari circuiti televisivi e la nostra regione risulta emarginata dal contesto televisivo nazionale. Occorre trovare delle strategie alternative al binomio montagna-sci e migliorare la nostra immagine.”
Nella risposta, l’Assessore Cerise ha precisato che “i dati turistici che riguardano la Valle d’Aosta che sono stati forniti dall’Enit sono falsi. In realtà, nel 2002, secondo l’Istat, il numero dei turisti è aumento dell’1,5 per cento. Sulla base dei dati, quindi, del flusso turistico in Valle, non si può parlare di crisi. I problemi però esistono e sono dovuti alla situazione internazionale o ad altri fattori. I risultati in parte positivi sono anche la conseguenza delle scelte effettuate dall’Assessorato. Insieme agli altri soggetti del settore cerchiamo di individuare delle strategie che ci permettano di essere ben presenti nel mercato. Per ciò che concerne il servizio radiotelevisivo, abbiamo fatto presente le nostre esigenze e abbiamo investito del problema il Corecom della Valle d’Aosta per le valutazioni del caso”.
Nella replica, Tibaldi ha affermato che “è naturale che ci sia disappunto negli operatori valdostani per certi servizi televisivi, in un settore che vive di una forte competizione. Se i numeri che vengono riportati non sono veritieri, i dati devono essere rispediti al mittente, e devono essere informati anche i media, e non sono quelli valdostani. Per quanto riguarda la programmazione regionale della Rai, speriamo che le cose possano cambiare e che la stessa possa essere rivista e modificata”.