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Communiqué n° 113 de 24 mars 2003
CONSIGLIO STRAORDINARIO SULLE RELAZIONI DELLA COMMISSIONE CONSILIARE DI INCHIESTA E DELLA COMMISSIONE DI INDAGINE AMMINISTRATIVA
I lavori della sessione straordinaria del Consiglio regionale, convocato dal Presidente del Consiglio Ego Perron su richiesta del Presidente della Regione Roberto Louvin, si sono aperti con l’intervento del Presidente Louvin.
Nel suo rapporto, Louvin ha affermato che “la relazione non è, né potrebbe essere, una vera e propria fotografia di tutto l’operato della Direzione Ufficio Stampa della Giunta per il periodo 2000/2002 e questo sia per il breve arco temporale in cui l’indagine ha dovuto svolgersi, sia perché condotta con un metodo di campionatura che accentua profili di criticità senza poter rappresentare le valenze positive o i risultati conseguiti dall’azione amministrativa di quegli anni”.
Dopo aver ricordato che “questa è un’aula politica e non di un tribunale” e che “i soli processi che si svolgono in quest’aula sono i processi politici, nei quali le maggioranze si assolvono sempre e sempre le minoranze additano il colpevole”, il Presidente Louvin ha quindi ricordato i rilievi della Commissione d’indagine amministrativa, sulla base degli accertamenti generali e preliminari effettuati e dell’esame di singoli dossier.
“Il lavoro della Commissione – ha proseguito Louvin – è stato più analitico che sintetico, mirato esclusivamente all’esame dell’attività e del funzionamento, o meglio del malfunzionamento, dell’ufficio in questione. Disfunzioni e squilibri che debbono anche costituire l’occasione per un esame ragionato del sistema fondato sulla legge regionale n. 45 del 1995 e sull’applicazione della stessa. Non si ritiene comunque azzardare conclusioni dal carattere fiduciario dell’incarico affidato al direttore della struttura: tale fiduciarietà deve ritenersi rilevante solo per ciò che attiene al momento dell’individuazione del dirigente, ma non gli attribuisce né uno status né delle funzioni sostanzialmente diversi da quelli dei suoi omologhi. Il giusto richiamo della Commissione ai principi che reggono il procedimento amministrativo, ci trova concordi nel ritenere indispensabile il mantenimento di un alto livello di trasparenza delle deliberazioni e dei provvedimenti adottati anche a tutela degli interessi dei cittadini”.
Ha quindi preso la parola il Consigliere Giulio Fiou, presidente della Commissione consiliare di inchiesta.
Nella relazione Fiou ha detto che “è significativo il fatto che la relazione sia stata votata all’unanimità dalla Commissione. In conclusione del suo lavoro, la Commissione ritiene che la riflessione avviata sarebbe incompleta se si fermasse a questo punto. L’organizzazione più complessiva dell’istituzione Regione comprende organi politici il cui ruolo nelle vicende analizzate viene poco evidenziato. Tali organi, dovrebbero svolgere in modo più puntuale l’attività di indirizzo e controllo che è loro propria. Una serie di scelte ha favorito il consolidamento di una cultura di governo che privilegia il ruolo degli esecutivi. A controbilanciare questa tendenza vanno quindi pensati adeguati strumenti di crescita della capacità ispettiva e di controllo dei Consiglieri, sia sull’attività dell’esecutivo, sia sull’evoluzione dell’organizzazione amministrativa della Regione. È opportuno riflettere anche sull’attuale assetto delle deleghe di Giunta. Lo squilibrio delle competenze in capo ai vari componenti può aver indebolito la funzione di controllo politico della Giunta stessa. I Commissari hanno cercato di proporre un’analisi unitaria delle criticità emerse, senza giungere a conclusioni politiche, che saranno espresse in quest’aula, che avrebbero reso difficile la condivisione della relazione finale”.
A conclusione dell’intervento, è iniziata la discussa generale.