Info Conseil

Communiqué n° 108 de 25 février 2016

Interpellanza sull'armonizzazione della "Buona Scuola" all'ordinamento valdostano

Seduta consiliare del 25 febbraio 2016

La riforma della "Buona Scuola" è stata al centro di un'interpellanza presentata dal gruppo Union Valdôtaine Progressiste nella seduta consiliare mattutina del 25 febbraio 2016.

Richiamando la delibera di Giunta del 29 gennaio scorso con la quale è stata approvata la costituzione di un gruppo di lavoro incaricato di predisporre una bozza di disegno di legge per armonizzare l'ordinamento scolastico regionale ai contenuti della "Buona Scuola", il Consigliere Laurent Viérin ha osservato che l'allegato alla delibera traccia già le linee di indirizzo e i contenuti della riforma, al di là delle scelte già condivise e sollecitate in Consiglio, come il polo unico della bassa Valle o il bonus di 500 euro ai docenti. Ha quindi chiesto quali siano state le scelte alla base di queste indicazioni politiche e perché non si si sia ritenuto necessario condividerle con le Organizzazioni sindacali e con la quinta Commissione consiliare. 

L'Assessore all'istruzione e cultura ha spiegato che le linee guida contenute nella delibera sono un punto di partenza e non di arrivo: si tratta di un elenco puntuale per intervenire nell’ambito del percorso tracciato dal Protocollo d’intesa siglato con il Ministro il 25 luglio 2015 e dalla norma di attuazione che sarà pubblicata a breve. Le scelte politiche alla base, ha aggiunto l'Assessore, sono quindi note alla Commissione e al Consiglio, ma condivido che un ulteriore passaggio in Commissione poteva essere fatto e ne farò tesoro per il futuro. L'Assessore Rini ha inoltre precisato che vi era l'urgenza di approvare la delibera in quanto a breve sarà bandito un concorso per il reclutamento del personale docente e dalla conseguente necessità di determinare i posti da mettere a concorso. Il gruppo di lavoro incaricato di predisporre la bozza di articolato attuativo della riforma – che si è insediato il 16 febbraio scorso – è un tavolo tecnico composto dai dirigenti della Sovraintendenza, dagli ispettori tecnici e da due dirigenti scolastici, i quali saranno chiamati ad analizzare i contenuti della legge sulla "Buona Scuola" e ad individuare una serie di temi su cui occorrerà assumere le necessarie decisioni volte al recepimento e all’adattamento della stessa.

L'Assessore all'istruzione ha poi riferito che le Organizzazioni sindacali scolastiche sono state messe al corrente delle scelte che sarebbero state operate. Sull’argomento ci sono stati due incontri e l’attività di razionalizzazione delle cattedre è stata oggetto di un’apposita, successiva, comunicazione scritta.

L'assessore ha quindi ricordato che, malgrado le difficoltà di bilancio, le risorse destinate all'istruzione non sono state ridotte, a dimostrazione di quanto la maggioranza voglia investire nella scuola. Sono ampiamente consapevole del fatto che per creare una Buona Scuola non basterà una buona legge regionale, ha concluso Emily Rini, ma soprattutto un percorso serio di condivisione, di confronto, a volte di mediazione, con tutti gli attori della comunità scolastica. Si è quindi detta disponibile ad incontrare la quinta Commissione per condividere i passaggi di questo percorso.

Il Consigliere Laurent Viérin, nella replica, ha sostenuto che la delibera approvata dalla Giunta sembra invece già un punto di arrivo, con contenuti puntuali per la riforma: l'aver già deciso di togliere tre ore di tecnologia dalla scuola media non è un'indicazione tecnica, è una decisione politica. Per noi, ha aggiunto Viérin, è una questione di metodo: questa è una riforma importantissima per il futuro della Valle d'Aosta e per assicurare il suo successo deve essere condivisa da tutti. È anche una questione di rispetto nei confronti dei Consiglieri, che possono dare il loro contributo nell'applicazione della legge al contesto valdostano e spiegarla alla comunità. Il Consigliere ha quindi auspicato che l'Assessore incontri la quinta Commissione al più presto, come avrebbe già dovuto fare, perché le riforme si fanno tutti insieme e sarà il Consiglio che sarà chiamato ad approvare la futura legge regionale.

SC