Info Conseil
Communiqué n° 68 de 2 février 2016
Interpellanza sulla tutela del vallone di San Grato a Issime
Seduta consiliare del 2 febbraio 2016
La tutela del vallone di San Grato di Issime è stato l'argomento di un'interpellanza proposta dal gruppo ALPE nella seduta del Consiglio regionale del 2 febbraio 2016.
In particolare, la Consigliera Chantal Certan, sottolineato «il valore storico, culturale, architettonico e paesaggistico del vallone di San Grato» e richiamata la deliberazione con cui, lo scorso gennaio, la Giunta regionale ha approvato una variante sostanziale al Piano regolatore del Comune di Issime, ha voluto sapere se tutte le associazioni del territorio comunale e della Valle del Lys siano state coinvolte nella stesura di questo nuovo documento. «Ci chiediamo anche se l'Amministrazione regionale voglia coinvolgere nel prosieguo tutti gli attori del territorio interessati alla salvaguardia del vallone, allo sviluppo culturale, agricolo di tale patrimonio, prevedendo momenti di informazione e confronto con associazioni, abitanti e Amministrazione comunale.»
L'Assessore al territorio e ambiente, Luca Bianchi, ha premesso che «il vallone di San Grato è da tempo riconosciuto come sito di grande valore in ragione del suo paesaggio culturale disegnato nei secoli dalla popolazione walser. L'interesse della Regione alla sua conservazione è testimoniato dall'inserimento del vallone nei programmi integrati di interesse regionale del Piano territoriale paesistico-PTP. Tutelare non significa tuttavia escludere la possibilità di operare interventi destinati a garantire la preservazione del bene tutelato, che in questo caso è patrimonio edificato e paesaggio culturale. La conservazione del paesaggio vuol dire innanzitutto la sua permanenza attraverso l'attività agropastorale che nei secoli ha assicurato il mantenimento delle radure, la pulizia dei boschi, l'efficienza dei sentieri e dei rus. Il testo della variante del Piano regolatore di Issime contiene le norme di gestione del vallone alla luce delle conclusioni dello studio di approfondimento sulle prospettive di valorizzazione dello stesso, integrate a seguito di una specifica richiesta della Conferenza di pianificazione dei servizi regionali: la valorizzazione turistica del vallone secondo gli auspici del Comune è orientata allo sviluppo di un turismo escursionistico, naturalistico e soprattutto culturale, nel rispetto rigoroso dei valori presenti. La Regione ha condiviso tale impostazione proponendo al contempo al Comune alcune modifiche volte a chiarire meglio le destinazioni d'uso, le modalità d'intervento e le infrastrutture ammesse.»
Riguardo al coinvolgimento delle associazioni nella stesura del nuovo PRG, l'Assessore ha osservato che «la normativa vigente non prevede questo obbligo nella stesura del testo preliminare del piano, ma è facoltà del Comune sentire le istanze e gli interessi presenti sul proprio territorio. Cittadini e associazioni sono invece chiamati a formulare le proprie osservazioni sul testo una volta approvato dal Consiglio comunale. La Regione non interviene nella predisposizione del PRG se non su esplicita richiesta del Comune. Oggi l'Amministrazione regionale ha messo nelle condizioni i Comuni e i proprietari dei fondi che dovranno cooperare per dare una prospettiva di valorizzazione del vallone volta al mantenimento del paesaggio e per la conservazione del patrimonio attraverso uno sviluppo armonioso. Sta all'Amministrazione comunale decidere con quali modalità ciò possa avvenire. La Regione sarà comunque chiamata ad esprimersi in sede di procedure di Valutazione di impatto ambientale, verificando puntualmente il rispetto delle prescrizioni impartite dal PRG e dei vincoli presenti, con particolare riguardo ai percorsi storici, agli impatti sull'ambiente e al suo inserimento nel paesaggio.»
La Consigliera Certan ha replicato: «Concordiamo con l'Assessore che tutelare il patrimonio significhi non escludere nessuna soluzione che permetta il suo sviluppo. Uno dei compiti principali della Regione è il contrasto all'abbandono, ma crediamo che vi siano esempi che dovrebbero essere presi in considerazione, perché sono stati capaci sia di tutelare l'ambiente, sia di sviluppare attività economiche sostenibili. Mi auguro che vengano inoltre salvaguardate tutte quelle aree particolari, come le torbiere, che fanno parte del suo patrimonio culturale e ambientale. Infine ci sfuggono le motivazioni per le quali sia stato deciso di non fare preventivamente uno studio di approfondimento degli ambiti inedificabili e di dissesto idrogeologico. Monitoreremo attentamente eventuali sviluppi.»
SC