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Communiqué n° 568 de 4 novembre 2015
Approvate le misure di inclusione attiva e di sostegno al reddito
Seduta consiliare del 4 novembre 2015
Nella seduta del 4 novembre 2015, in chiusura della prima giornata di lavori, il Consiglio regionale ha approvato, con 21 voti a favore (UV, SA, PD-SVdA) e 12 astensioni (UVP e ALPE), la proposta di legge che introduce misure di inclusione attiva e di sostegno al reddito. Il gruppo M5S non ha partecipato al voto.
L'iniziativa legislativa, che si compone di 13 articoli, prevede lo stanziamento di 1 milione 400 mila euro per il 2015 finalizzati a rafforzare le politiche per il sostegno economico e l'inclusione sociale dei soggetti maggiormente esposti al rischio di marginalità nella società e nel mercato del lavoro, quali i disoccupati e i lavoratori autonomi in difficoltà economica. Le misure consistono nell'erogazione di un beneficio individuale per un ammontare fino a 4.400 euro lordi per cinque mesi eventualmente prorogabili di ulteriori tre mesi, da corrispondere in importi mensili fino a 550 euro. Tra i requisiti per l'accesso alle misure figurano l'età (30 anni compiuti), la residenza (in Valle d'Aosta da almeno 36 mesi), l'ISEE non superiore a 6 mila euro, la dichiarazione di immediata disponibilità allo svolgimento dell’attività lavorativa e l'aver lavorato per un minimo di 365 giorni nei 5 anni antecedenti la presentazione della domanda.
La Consigliera Carmela Fontana (PD-SVdA), relatrice del provvedimento, ha sottolineato che «in questi ultimi anni, segnate pesantemente dalla crisi economica, le famiglie valdostane vivono un momento di particolare difficoltà. Nel 2014, infatti, l'incidenza della povertà riferita alle famiglie della nostra regione è aumentata in modo preoccupante e anche il dato della disoccupazione, soprattutto di quella giovanile, è allarmante. In un simile contesto, quello che viene proposto con questa legge – che non sarà una misura perfetta e potrà essere migliorata così come non potrà accontentare tutti – mette intanto un primo punto fermo e dimostra come, volendo, anche la politica può dimostrare di vivere vicino alla gente, capirla e cercare di aiutarla. Le misure di inclusione attiva e di sostegno al reddito che proponiamo non rappresentano un intervento economico generalizzato, ma una misura specifica che si cala nella nostra realtà regionale, un piccolo intervento che tiene conto di chi ne ha effettivamente bisogno basandosi su criteri ben precisi e chiari. E’ sbagliato pensare che vada ad aiutare certe categorie di persone piuttosto che altre: tutti coloro che risultano in possesso dei requisiti previsti dalla legge vi potranno accedere.»
La Consigliera di Alpe Patrizia Morelli ha preso la parola nel dibattito generale per motivare il ritiro della firma del suo gruppo dalla proposta di legge in sede di Commissione consiliare: «Quando ci è stato proposto questo testo a novembre 2014, lo accogliemmo con favore perché più che come una misura assistenziale si configurava come una misura di politica attiva, un contributo temporaneo volto a favorire il reinserimento nel mondo del lavoro. In realtà rinvio dopo rinvio, la proposta è rimasta quasi dormiente fino a che, dopo le elezioni comunali, viene risvegliata dal sonno e sono cominciate le audizioni in seconda Commissione. Audizioni che hanno fatto emergere come si trattasse di un ibrido, ossia di una norma che sta in mezzo tra una misura lavoristica e un'azione di contrasto alla povertà: proprio quello che noi volevamo evitare. Abbiamo quindi proposto di creare un gruppo di lavoro trasversale, che, purtroppo, è fallito miseramente, anche perché i componenti designati da Union Valdôtaine e Stella Alpina hanno partecipato senza convinzione.» Entrando nel merito del testo, la Consigliera ha osservato: «Ci rendiamo conto che non sia facile mettere in piedi politiche attive, ma l'assistenzialismo è da superare. Noi dobbiamo riprovare a dare una prospettiva dignitosa a chi ha perso il lavoro e ha esaurito tutti gli ammortizzatori sociali. Rincresce però constatare che invece di fare uno sforzo per varare delle politiche attive, ci si sia accontentati di una misura ulteriore meramente assistenzialistica. Evidentemente, le logiche che hanno prevalso sono altre. Siamo consci delle difficoltà delle famiglie valdostane e non metteremo i bastoni fra le ruote a questa legge, ma dobbiamo constatare che, ancora una volta, il ruolo del Consiglio è stato mortificato e svenduto nelle compravendite politiche. Questo è un provvedimento che non ha nulla di nuovo, è piuttosto un'operazione di immagine: non è questo lo spirito con cui il Consiglio regionale deve farsi carico della sua funzione legislativa.»
Il Consigliere Nello Fabbri (UVP) ha evidenziato: «Questa legge ha avuto un iter travagliato, pur essendo nata con grandi speranze di poter incidere sulla povertà. Ciò che ci ha convinto a ritirare la nostra firma è l'accelerazione che ha in parte snaturato la nostra volontà di utilizzare strumenti efficaci sull'inclusione attiva. Se avessimo avuto il tempo di discutere su nuovi modelli avremmo forse potuto trovare soluzioni efficaci per l'inserimento effettivo di chi vive il dramma della disoccupazione. La legge ora sostiene solamente il reddito. Il lavoro in Commissione è stato sostenuto dall'opposizione. Ormai è superato il modo di concedere un contribuito consegnando denaro; sarebbe più opportuno avvalersi di strumenti utilizzabili per entrare nel mondo del lavoro. Ci asterremo su questo provvedimento, che comunque aiuta chi si trova in difficoltà.»
Il Presidente della seconda Commissione, Leonardo La Torre (UV), nell'annunciare il voto a favore, ha precisato di intervenire a livello personale: «L'obiettivo della legge dovrebbe essere quello di aiutare con pochi soldi il maggior numero di famiglie valdostane. Abbiamo scelto di sostenere il lavoro, ma dovremmo anche declinare chi non vogliamo aiutare. Non voglio fare del populismo, però credo che questa legge corra il rischio di non raggiungere gli obiettivi, come successo in Trentino dove gli aiuti sono andati per i due terzi agli extracomunitari. Pensare che una parte di queste risorse vadano agli extracomunitari, che già sono aiutati in maniera corposa, mi sembra una sperequazione. Quindi dovremmo avere il coraggio di dare un segnale: la Valle d'Aosta difenda la sua autonomia e i suoi cittadini. La legge è quindi giusta perché aiuta famiglie che hanno bisogno, ma credo che non raggiungerà il suo obiettivo perché il sistema che si è messo in piede non lascia molto spazio ai valdostani e favorisce gli extracomunitari.»
Il Consigliere Roberto Cognetta (M5S) ha evidenziato: «Non siamo d'accordo su diversi aspetti di questa norma, ad esempio il fatto che non dispone a sufficienza di soldi, che fissa il limite d'età in trent'anni, che non si riesce ad aiutare adeguatamente tutte le persone in difficoltà. Non concordiamo nemmeno sul titolo. Il Trentino sul reddito minimo ha studiato un sistema flessibile, in grado di rispondere in tempi brevi alle nuove esigenze che si vengono a creare. Invece per questa legge mi chiedo se l'impianto messo in piedi sia in grado di funzionare. Mi sembra che questa proposta di legge sia una sorta di regalo alla tenacia della Consigliera Fontana. Con questa norma non risolviamo i problemi, diamo una mancia quando invece avremmo potuto attuare interventi ben più incisivi. A questo giochino non ci stiamo, questo provvedimento non ci appartiene assolutamente. Dispiace dover constatare che assumiamo l'ennesimo provvedimento senza effetti concreti. Qualcuno in maggioranza non capisce il problema reale, speriamo che chi invece è contrario alla legge abbia il coraggio di esprimere il proprio dissenso.»
Il Capogruppo del M5S Stefano Ferrero ha aggiunto: «Questo è il peggior tipo di assistenzialismo a fondo perduto, senza prospettiva. Inoltre la burocrazia per ottenere il contributo è veramente eccessiva. L'entrata del PD in maggioranza è stata premiata con questo progetto, simulacro di una norma sul reddito di cittadinanza.»
Il Capogruppo di Stella Alpina, Pierluigi Marquis, ha rilevato che «la proposta riveste un carattere di originalità rispetto alle iniziative messe in atto da altre Regioni: non è universale, ma è selettiva ed è rivolta al singolo cittadino disoccupato che non percepisce più gli ammortizzatori sociali. Nel gruppo di lavoro, Stella Alpina ha lanciato la proposta di allargare la platea dei beneficiari: non solo il reinserimento per chi ha perso il lavoro, ma l'inserimento nel mondo del lavoro per chi non ha mai lavorato. Io auspico che sia una misura strutturante, ma questo dipenderà da come saremo capaci di affiancare a questo sussidio una serie di percorsi che possano migliorare l'occupabilità dei disoccupati, quindi di valorizzazione del capitale umano. A noi di Stella Alpina sta a cuore la sburocratizzazione: invitiamo quindi la Giunta a semplificare al massimo le procedure per accedere alla misura al fine di dare giusta soddisfazione alle esigenze delle persone cha la stanno aspettando. In questo momento spaventa l'equivalenza mancanza di lavoro-esclusione sociale: sotto questo profilo bisognerà fare attenzione. Riguardo al radicamento nel territorio della norma, non posso che condividere, però occorre evidenziare che ci sono regolamenti europei che impongono delle regole che sono finalizzate all'integrazione delle persone a prescindere dalla loro origine.» Annunciando il voto favorevole del gruppo, ha concluso: «È una legge che, pur non essendo perfetta, darà riscontri immediati a famiglie che vivono situazioni estremamente difficili.»
Sono quindi intervenuti il Capogruppo del PD-SVdA, Jean-Pierre Guichardaz – «Questa legge non è frutto di un patto politico, ma contiene misure a sostegno di persone che non percepiscono alcun tipo di aiuto economico. Purtroppo abbiamo dovuto escludere diverse categorie, dovendo fare i conti con le ristrettezze finanziarie. La Valle d'Aosta può comunque essere fiera di aver creato uno strumento originale» –, il Consigliere Laurent Viérin (UVP) – per il quale «bisogna creare misure di sviluppo, come nel campo del rilancio edilizio, altrimenti si rischia di mettere un settore contro l'altro. Questa legge è un buon inizio, ma avremmo preferito fosse inserita in altri interventi e non fosse mischiata a giochi politici cui noi siamo estranei; siamo contro i populismi» – e il Consigliere Elso Gerandin (UVP) – «Noi avevamo chiesto una progettualità complessiva sulle risorse messe a bilancio, soprattutto per quanto riguarda il sociale: la nostra proposta era quella di discutere questo testo in sede di discussione della finanziaria regionale; il rischio oggi è quello di creare delle illusioni, mentre queste risorse avrebbero potuto essere una manna per il prossimo bilancio; ancora una volta c'è una visione confusa che manca di progettualità.»
Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha replicato che «già lo scorso anno, nella legge finanziaria avevamo presentato un capitolo relativo all'inclusione sociale, che era stato sollecitato da tutti e che poteva essere un riferimento per dare delle risposte legate all'esigenza di uscire da un periodo difficile. Oggi, questa legge non è la soluzione al problema, ma si può immaginare che sia una misura che faccia da ponte se ci saranno le condizioni per favorire lo sviluppo. Sviluppo che passa attraverso una ripresa e attraverso investimenti nell'agricoltura, nei cantieri edili, nel turismo: è quanto abbiamo cercato di attuare nel prossimo bilancio regionale, che presenta uno slancio nuovo, senza uscire dal patto di stabilità (che per due anni ci accompagnerà ancora). Dopo un anno di discussioni, abbiamo oggi un progetto di legge che dà una risposta ragionata ad una esigenza che non è solo sociale e non è solo occupazionale: è una nuova soluzione di sintesi che cerca di venire incontro alle due esigenze e auspichiamo che dia respiro alle situazioni che rappresentano questa logica. Se ci accorgeremo che ci sono delle possibilità operative migliori, introdurremo delle modifiche. Ora dovremo impegnarci per definire le modalità di attuazione. Tante Regioni hanno affrontato questo tema, ma poche hanno prodotto una legge. Questo è un punto di partenza e ringrazio tutti perché tutti hanno dato un contributo al suo percorso.»
I lavori riprendono domani, giovedì 5 novembre, alle ore 9.00.
SC-MM