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Communiqué n° 538 de 21 octobre 2015

Approvata una mozione sulle stazioni sciistiche

Riunione del Consiglio del 21 ottobre 2015

Il Consiglio regionale, nella sua seduta del 21 ottobre 2015, ha approvato all'unanimità una mozione sulle problematiche delle stazioni sciistiche presentata congiuntamente dai gruppi Alpe e Union Valdôtaine Progressiste.

L'iniziativa impegna «l'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, congiuntamente ad ogni singolo amministratore delegato delle società degli impianti di risalita, a partecipare a una seduta della Commissione consiliare competente, convocata con urgenza visti i tempi ristretti per l'imminente avvio della stagione invernale, per procedere ad un'analisi puntuale del quadro economico, finanziario e sociale delle stazioni sciistiche, finalizzata a operare le scelte più adeguate per il futuro dei comprensori valdostani.»

La mozione è stata illustrata dal Capogruppo di Alpe, Albert Chatrian. «L'Assessore Marguerettaz, lo scorso Consiglio, ha informato l'Aula in merito al lavoro di analisi portato avanti assieme a Finaosta e alle società degli impianti a fune per calmierare i costi, da una parte, e proporre soluzioni e prospettive, dall'altra. Viste le grosse difficoltà che stanno vivendo le società noi riteniamo necessario un confronto vero che parta da analisi puntuali e da obiettivi raggiunti e non raggiunti, avendo la possibilità di analizzare nel merito l'andamento e le criticità delle società. C'è l'esigenza per le stazioni più grandi, che fanno da traino, di avere i conti a posto e per le stazioni più piccole di avere dignità in un momento di difficoltà. Chiediamo alla maggioranza di sostenere la nostra iniziativa e di iniziare il confronto entro la prossima settimana, prima dell'avvio della stagione invernale, anche per dare la possibilità di un'analisi serena che possa dare corso e gambe al motore della nostra economia turistica invernale.»

Il Consigliere dell'UVP Laurent Viérin ha aggiunto che «oggi c'è la necessità di capire quali siano gli indirizzi al fine di non creare inutili allarmismi, così come si è fatto per gli asili nido e per gli anziani. Si sono portati avanti certi ragionamenti che hanno spiazzato gli utenti e gli operatori ma anche i Consiglieri stessi che, non essendo stati coinvolti, non hanno potuto sostenere le scelte. Per quanto ci riguarda, l'idea di chiudere  le stazioni medio-piccole alla vigilia dell'avvio della stagione turistica è folle, perché le prenotazioni sono già arrivate: la prudenza che abbiamo consigliato all'Assessore per la questione degli asili nido e delle microcomunità la chiediamo oggi all'Assessore Marguerettaz. Si possono fare dei risparmi, andando a tagliare gli incarichi dati ad esterni mentre ci sono le risorse interne per svolgere determinate funzioni. Per anni si è investito nei comuni, anche quelli piccoli, per mantenere prospettive di vita nelle vallate e per offrire una differenziazione turistica sul territorio. Le difficoltà economiche attuali ci impongono anche una revisione del nostro turismo: dobbiamo capire quali mercati toccare, quali prodotti vendere. Auspichiamo che il confronto in Commissione possa portarci ad avere una visione d'insieme della politica turistica della Valle d'Aosta e capire se, a metà Legislatura, riusciremo a dare delle prospettive alla nostra regione per risollevarne le sorti in un momento di contrazione economica delle risorse pubbliche.»

L'Assessore al turismo e commercio, Aurelio Marguerettaz, ha osservato che «questa discussione ci può portare ad un confronto più che fattivo. Vorrei solo precisare che nel 2013 si sono avviate le fusioni per incorporazione delle società piccole in quelle più robuste. Questa operazione è stata fatta con una serie di obiettivi: il primo, immediato, era il risparmio di tutta una serie di costi (cito ad esempio 360 mila euro annui in meno per i consiglieri di amministrazione e i revisori dei conti). Queste fusioni hanno la necessità di avere un minimo di rodaggio: la fase successiva e più ambiziosa è quella di immaginare una gestione che possa permettere la specializzazione dei comprensori sciistici, quindi abbiamo chiesto un'accelerata su questo tema. Nel passato, il deficit delle piccole stazioni veniva in parte colmato dai Comuni, mentre oggi viene assorbito dalle società incorporanti. Già nella primavera abbiamo sollecitato le varie società a fare delle aperture estive con parsimonia: le società hanno quindi fatto alcuni ragionamenti. Oggi, tengo a precisare che non ci sono decisioni assunte sulla chiusura degli impianti a fune, il dossier è aperto: nessuna indicazione è stata data in modo categorico, perché prima di fare scelte del genere bisogna capire quali siano i risparmi e quali le ricadute. Le analisi vanno fatte stazione per stazione coinvolgendo tutti gli operatori del settore turistico e gli Enti locali, al fine di creare delle sinergie. Ragionamenti che devono essere affrontati senza tabù. Siamo d'accordo sul confronto in Commissione, tuttavia chiediamo di stralciare alcune premesse della mozione perché non ci riconosciamo in alcuni contenuti. Inoltre, chiediamo una modifica nella parte impegnativa: crediamo infatti che non si possano convocare tutti insieme gli amministratori, ma riteniamo più utile un confronto stazione per stazione.»

Il Consigliere Chatrian, nell'accettare la proposta dell'Assessore Marguerettaz, ha fatto qualche considerazione generale: «Viste le esperienze, ci siamo resi conto che spesso, alla fine, le incorporazioni forzate portano a diseconomie: lunedì in Commissione, durante l'audizione del Consiglio di amministrazione della Monterosa spa, sono emersi tutti i limiti di una grande società, che si trova di fronte ad un aumento della burocrazia e con pochi strumenti a disposizione del CdA per riorganizzare la società ed evitare storture. Dobbiamo quindi stanare le sacche di inefficienza. Con il Presidente della seconda Commissione calendarizzeremo le audizioni, che dovranno avvenire con una certa urgenza.»

Il Consigliere Laurent Viérin ha aggiunto che «a seguito delle fusioni, si era auspicata la creazione di un'unica società valdostana che potesse coordinare tutti gli impianti da un punto di vista tecnico: oggi quello che non vediamo è il raccordo della parte tecnica con la parte promozionale e di vendita del prodotto.  Sarebbe inoltre opportuno un pieno coinvolgimento del territorio, degli operatori e degli enti locali. In Commissione chiederemo, anche, che questa analisi non faccia partire nessuna decisione a partire da questa stagione turistica perché andrebbe a monte tutta la programmazione turistica.»

Il Presidente della quinta Commissione, Claudio Restano (UVP), ha ricordato che «il percorso sullo sviluppo turistico è già iniziato in quarta Commissione con alcuni sopralluoghi in Trentino e a Bolzano. Sicuramente la parola d'ordine è sinergia facendo squadra con gli operatori commerciali e turistici. Tutti devono fare la propria parte. Noi dobbiamo caratterizzarci per gli sport della neve, non solo sci alpino, ma anche slittino, sci nordico. Abbiamo imboccato la strada giusta e credo che questo confronto sarà l'inizio di un precorso importante che darà i suoi frutti a breve e a lungo termine

Il Capogruppo del M5S, Stefano Ferrero, ha sostenuto che «bisogna rivedere completamente la vecchia politica del turismo, facendo un'analisi seria dei costi e dei ricavi dell'apertura delle stazioni. Tenere aperto tutto non si può, perché i costi non lo consentono più e quindi bisogna avere l'onestà intellettuale di dirlo. Finita l'epoca dell'assistenzialismo, bisogna aguzzare l'ingegno e trovare delle alternative in una logica di crescita. Non dobbiamo tenerci vincolati alla questione dell'impianto sciistico, ma bisogna fare sistema per tenere viva la realtà locale, migliorando il servizio, l'offerta. Uscire quindi dalla logica delle fazioni. Lancio una proposta: ipotizzare per i microimpianti un azionariato diffuso che coinvolga tutti gli operatori locali, anche per togliere certi costi dalle spalle del pubblico.»

SC