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Communiqué n° 476 de 24 septembre 2015

Approvato il disegno di legge di riforma del BIM

Riunione consiliare del 24 settembre 2015

Nella seduta del 24 settembre 2015, il Consiglio regionale ha approvato, con voti 21 voti a favore (UV, SA e PD-SVdA) e 14 contrari (UVP, Alpe, M5S), il disegno di legge che disciplina il Consorzio dei Comuni della Valle d’Aosta ricadenti nel BIM-Bacino imbrifero montano della Dora Baltea (modifiche alla legge regionale n. 54/1998 in materia di Sistema delle autonomie in Valle d’Aosta).

L'iniziativa legislativa, licenziata dalla prima Commissione il 10 settembre scorso dopo una serie di modifiche apportate al testo originario presentato dalla Giunta regionale a maggio, si compone di cinque articoli volti a prevedere, da una parte, la gestione della Regione, d'intesa con il Consiglio permanente degli enti locali, di una quota delle risorse derivanti dai sovracanoni idroelettrici, e, dall’altra, l'eliminazione della sede di segreteria presso il BIM nonché la sostituzione dell'Assemblea del BIM con una Giunta rappresentativa delle Unités des Communes.

Il Presidente della prima Commissione, Joël Farcoz (UV), ha illustrato il provvedimento osservando che «si inserisce negli interventi di razionalizzazione dell'utilizzo delle risorse finanziarie e di snellimento delle strutture amministrative degli enti locali esistenti, anche attraverso la riduzione degli oneri connessi alla loro gestione.»

Il Consigliere dell'UVP Elso Gerandin ha preso la parola nel dibattito generale per evidenziare che «come gruppo UVP abbiamo sollecitato questo percorso di riorganizzazione degli Enti locali valdostani, che ha coinvolto anche il BIM, ma in questo testo ci sono dei passaggi inaccettabili. A partire dall'articolo 1, con il quale la Regione ha colto l'occasione per espropriare i Comuni di ulteriori risorse. I sovracanoni idroelettrici sono nati per distribuire nei nostri Comuni mezzi finanziari da destinare a importanti opere. I Comuni hanno bisogno di regole e risorse certe: con questo provvedimento introduciamo nuovamente la politica del rubinetto. Con maggiore volontà di confronto e di mediazione avremmo potuto votare una legge all'unanimità, perché sul principio di razionalizzazione noi siamo d'accordo. Siamo dispiaciuti.»

Per il Consigliere di SA Stefano Borrello, questo disegno di legge rappresenta «un ulteriore tassello nel percorso di riorganizzazione e razionalizzazione del sistema delle autonomie locali. Il dibattito in Commissione è stato utile e come gruppo di Stella Alpina abbiamo sostenuto il fatto che per noi era importante mantenere la rappresentanza e l'autonomia nella scelta dei rappresentanti dei singoli Comuni all'interno degli organi rappresentativi del BIM attraverso le Unité des Communes

Il Capogruppo di Alpe, Albert Chatrian, si è detto rammaricato «perché in prima Commissione abbiamo constatato che non c'è stata la volontà di dare certezza ai nostri Comuni. A livello regionale, giustamente, contestiamo lo Stato perché non rispetta la nostra Autonomia speciale e poi siamo i primi a non considerare quella dei nostri Comuni. Per noi questa legge è un furto al portafoglio degli Enti locali che instaura una corsia preferenziale per alcuni Comuni, ma non offre regole certe e eque per tutti

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha replicato che «l'esigenza di intervenire è stata riconosciuta da tutti per tenere in considerazione il ruolo che il BIM ha avuto nel tempo. Oggi, non vogliamo che la parte eccedente messa a disposizione della Regione sia a discrezione della logica del raccordo diretto Regione-Comune: abbiamo quindi voluto introdurre il concetto della concertazione con il Consiglio permanente degli enti locali proprio per fugare i dubbi rispetto al voler favorire un Comune piuttosto che un altro. Non si vuole espropriare nessuno.»

SC