Info Conseil
Communiqué n° 471 de 24 septembre 2015
Interpellanze sul bilancio della Regione
Riunione consiliare del 24 settembre 2015
Nella seduta del 24 settembre 2015, il Consiglio ha affrontato il tema del bilancio della Regione autonoma Valle d'Aosta con tre interpellanze, di cui due poste congiuntamente dai gruppi Union Valdôtaine Progressiste e Alpe e una dal Movimento 5 Stelle.
Il Consigliere dell'UVP Elso Gerandin ha posto l'accento sul patto di stabilità, evocando l'accordo siglato il 21 luglio scorso dal Presidente della Regione e dal Ministro dell'economia: «Viste le notizie poco rassicuranti su tagli imponenti dovuti all'effettiva disponibilità del bilancio regionale a partire dal 2016 e conseguenti all'approvazione della legge di stabilità 2015, è importante fare il punto della situazione sia sull'anno finanziario 2015 sia sulle previsioni per il 2016. Il patto di stabilità e la competenza eurocompatibile sono confermati? Sarà poi applicata anche alla Valle d'Aosta, come per le 15 regioni ordinarie, l'obbligo di pareggio di bilancio? Dove il Governo intende tagliare risorse, limitare trasferimenti e diminuire investimenti? Tutti quesiti che esigono una risposta: siamo preoccupati perché la Valle d'Aosta continua a chinare il capo.»
Il Capogruppo di Alpe, Albert Chatrian, ha evidenziato che «vi è la necessità di operare scelte forti per l'intera comunità valdostana, in un momento in cui, nonostante la gravità della situazione generale, esistono ancora potenzialità significative. Ecco perché vogliamo sapere come la Giunta intenda affrontare la costruzione del bilancio 2016. La prossima finanziaria rappresenterà un giro di boa: sarà la sintesi dei primi due anni e mezzo di Legislatura e indicherà i passi per il prossimo triennio. È quindi necessaria una vera consapevolezza sullo stato dell'arte delle finanze valdostane.»
Il Consigliere del M5S, Roberto Cognetta, ha chiesto di conoscere il quadro economico d'insieme che indichi in maniera dettagliata come e dove il Governo intenda recuperare la somma di 75 milioni di euro che sarà tagliata dal bilancio regionale del 2015. «Sulla base di cosa si fanno le scelte? Abbiamo l'impressione che i criteri siano quelli dell'estro del momento, senza una reale programmazione fondata su basi concrete. Ci si limita ad arginare i danni.»
L'Assessore al bilancio, Ego Perron, ha rimandato al rendiconto del 2014 approvato a luglio: «Sul 2014 le effettive disponibilità finanziarie sono state pari a 838 milioni di euro. La previsione per il 2015 discende dall'accordo siglato a luglio con un ampliamento di 60 milioni di euro al tetto di spesa. Sul 2016 sembra abbandonato il concetto di patto di stabilità: anche alla Valle d'Aosta sarà applicato l'obbligo del pareggio di bilancio, come per le altre Regioni a Statuto speciale e già in vigore per quelle a Statuto ordinario. Si dovrebbe quindi tornare a dare valore all'equilibrio di bilancio. Sulla quantificazione per il 2016, stiamo esaminando l'evoluzione delle risorse disponibili. Le prime tendenze stimano per il 2016 una necessità di copertura ulteriore tra i 70 e i 75 milioni di euro. Questo è un dato che potrebbe essere rivisto anche a seguito di informazioni che gli stessi uffici ancora non dispongono, ma vi sono alcune linee: la minore entrata di 75 milioni, pari al minor gettito sulle accise, una diminuzione sulla previsione di entrata su altre imposte di 27 milioni.»
L'Assessore ha poi continuato: «Aggiungo, perché questo mi viene chiesto, che con assoluta franchezza non sono nella condizione di rispondere in maniera dettagliata e precisa su come recuperare la somma di 75 milioni di euro: è prematuro perché ci stiamo lavorando da un punto di vista tecnico al fine di avere un quadro di certezza delle risorse. A questo seguiranno le valutazioni politiche sugli interventi da attuare e sulle scelte che il Consiglio sarà chiamato a fare, tenendo conto di una drastica riduzione delle risorse. Sarà necessario ottimizzare le risorse, perché siamo consapevoli che il quadro finanziario continua ad esser difficile, anche se grazie alle manovre anticrisi, gli effetti si sono dilazionati. Noi vogliamo intensificare l'azione di razionalizzazione e di contenimento della spesa, azione che ha caratterizzato la costruzione del bilancio in questi anni: il taglio che dovremo operare sarà dell'8 o 9%. Avvieremo i confronti di tipo politico, partendo dalla consapevolezza comune che tiene conto di una drastica riduzione delle risorse, stabilendo le priorità e gli interventi da attuare. Il percorso sarà di confronto con le Commissioni consiliari, le parti sociali, le associazioni di categoria al fine di programmare in modo serio ed efficace la spesa. A questi tavoli ci saremo con l'umiltà di chi deve gestire una situazione di grande criticità e la stessa umiltà la chiediamo a chi si confronterà nell'intento di dare risposte alla comunità valdostana.»
Nella replica, il Consigliere Gerandin si è detto «poco sollevato dalle risposte fornite: l'Assessore non ha fornito le cifre che avevamo chiesto, perché non ha certezze. Non è facile giustificare come mai c'è stata una mannaia sulle risorse, ma secondo noi le minori entrate derivano dall'accordo sul patto di stabilità 2015 firmato a luglio con lo Stato: un accordo che era meglio non firmare, perché ad oggi l'unica cosa che si è semplificata è la vita dei dirigenti, ma si è detto addio ad un possibile accordo con lo Stato per allargare l'obiettivo del patto. Per la prima volta si è ammesso che le minori entrate derivano dalle minori accise: l'accordo siglato del 2010, che ha rivisto l'ordinamento finanziario della Regione, è dunque carta straccia.»
Il Capogruppo Chatrian ha aggiunto: «L'Assessore non ha fornito certezze così come non ha dato indicazioni politiche: noi, invece, avremmo gradito conoscere le tendenze, le priorità, le sfide del futuro bilancio. Qui va tutto a ramengo: sarà sempre più importante confrontarsi e noi vorremmo sapere dal Governo se interessa il nostro contributo. Noi siamo disponibili alla collaborazione, per tradurre in bilancio delle tendenze che possano dare risposte alla comunità e per ridare credibilità alla politica.»
Il Consigliere Cognetta ha espresso preoccupazione, «perché credevamo ci fosse già una direzione precisa da prendere e invece non c'è. La maggioranza è pronta al confronto politico, noi siamo pronti da quando siamo entrati in Consiglio e non ci sottrarremo. Abbiamo delle idee da portare avanti che sono in antitesi con quelle della maggioranza: le nostre sono figlie di un ragionamento che è staccato dal dare e avere, speriamo che anche la maggioranza abbandoni la vecchia politica. Ormai si è chiuso un ciclo e speriamo che l'Assessore e, soprattutto, il Presidente della Regione lo abbiano capito.»
SC