Info Conseil

Communiqué n° 470 de 23 septembre 2015

Interpellanza sul trenino del Drinc tra Cogne e Pila

Riunione consiliare del 23 settembre 2015

Nella seduta consiliare del 23 settembre 2015, il gruppo Alpe ha presentato un'interpellanza sul futuro del trenino del Drinc che collega la conca di Pila al comprensorio di Cogne.

In particolare, il Consigliere Fabrizio Roscio ha posto l'accento sul progetto di valorizzazione del complesso minerario di Cogne illustrato pubblicamente a luglio scorso: «Ad oggi, il trenino del Drinc, tuttora di proprietà regionale, non fa parte del progetto. La mancanza di utilizzo e di manutenzione comporterebbe il completo degrado dell'infrastruttura, che invece parrebbe interessare l'Amministrazione di Cogne, la quale aveva espresso la volontà di entrarne in possesso. Il professor Ricci del Dipartimento di ingegneria civile presso La Sapienza di Roma, audito in quarta Commissione consiliare, aveva richiamato la possibilità di accedere a procedure semplificate di utilizzo dell'infrastruttura, cambiando la connotazione di fruizione della stessa. Oggi, vorremmo sapere quali siano le intenzioni riguardo alla possibilità di futuro utilizzo del trenino

L'Assessore al turismo e trasporti, Aurelio Marguerettaz, ha riferito che «in Assessorato non è giunta nessuna richiesta dell'Amministrazione di Cogne di entrare in possesso dell'opera. Dal punto di vista delle attività, non abbiamo più nulla da inventare: le intenzioni dell'Amministrazione regionale sono esplicitate in una risoluzione votata dal Consiglio regionale nel luglio 2011, dalla quale è scaturita una delibera di Giunta nel 2012: la realizzazione di una pista ciclabile tra Epinel e la partenza; la riconversione del tratto ferroviario con un tratto viario che servirà l'area nella parte sita nel comune di Gressan. Riguardo al materiale rotabile, c'è una serie di contenziosi con i produttori che impediscono le attività di dismissioni: auspichiamo che si arrivi presto ad una conclusione. Già nel passato sono emerse proposte, ma alla resa dei fatti si è trattato di indicazioni molto costose e impegnative oltre che poco sostenibili. L'indicazione data dal Consiglio era di salvare il salvabile con interventi concreti e realizzabili che sono nell'agenda delle amministrazioni regionale e comunali interessate

Il Consigliere Roscio ha quindi replicato: «La risposta dell'Assessore mette chiarezza sulla vicenda. Forse manca la comunicazione tra Enti: possibile che la Regione non sapesse niente delle intenzioni del Comune di Cogne riguardo all'acquisizione della proprietà, e che i Comuni non fossero a conoscenza delle proposte avanzate? È giusto quindi pensare che se il Comune di Cogne facesse la richiesta ci sarebbe la possibilità di valutare il trasferimento della proprietà

SC