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Communiqué n° 426 de 30 juillet 2015

Respinta una mozione sulla modifica della legge elettorale regionale

Riunione del Consiglio del 30 luglio 2015

Il Consiglio regionale, nella seduta del 30 luglio 2015, ha respinto, con 12 voti favorevoli e 22 astensioni (UV, SA, PD-SVdA e M5S), una mozione presentata congiuntamente dai gruppi Union Valdôtaine Progressiste e Alpe in merito alla modifica della legge elettorale regionale da effettuarsi da parte della prima Commissione consiliare "Istituzioni e autonomia".

«Riteniamo opportuna questa modifica – ha precisato il Consigliere dell'UVP Laurent Viérina seguito della recente vicenda del passaggio in maggioranza del gruppo PD-SVdA, malgrado l'adesione, alle elezioni del 2013, ad un programma di coalizione comune con UVP e Alpe diverso da quello sfociato in programma di Governo di UV e Stella Alpina. A nostro parere, la legge regionale n. 22/2007 è stata di fatto disattesa da questo passaggio politico e cambio di alleanze politiche. Vogliamo aprire un dibattito sul sistema elettorale vigente, che noi condividiamo, ma di cui crediamo serva un aggiustamento delle parti in cui non ha funzionato.»

Il Capogruppo del Movimento 5 Stelle Stefano Ferrero ha chiesto chiarimenti ai proponenti l'iniziativa: «L'impegno contenuto nella mozione è generico, non riusciamo a capire la direzione che si vuole intraprendere

Il Consigliere di Alpe, Alberto Bertin, ha spiegato: «Già un anno e mezzo fa in occasione della crisi di governo, avevo evidenziato l'esigenza di intervenire su questa norma. Questa legge elettorale ha evidenziato tutti i suoi limiti, rivelandosi una sorta di porcellum valdostano. Basti pensare ai problemi legati al risultato 17-18, che si sarebbe riprodotto anche in caso di ballottaggio. Il passaggio da una coalizione ad un'altra di un partito o di consiglieri nel corso della Legislatura è grave dal punto di vista politico. Ma sotto l'aspetto istituzionale e legislativo il fatto è assolutamente legittimo. Con la legge elettorale si trasformano i voti in seggi, tecnicamente una legge elettorale è soltanto questo, niente di più. L'unico modo per rimanere nel sistema parlamentare impedendo queste transumanze è introdurre il vincolo di mandato. Ma sarebbe anticostituzionale, la Costituzione lo vieta esplicitamente. Un altro modo per impedire i cambi di alleanze e maggioranze nel corso di una Legislatura è abbandonare il sistema parlamentare, cambiando la forma di governo e introducendo l'elezione diretta dell'Esecutivo. Un sistema che separi le funzioni di controllo e legislativa da quelle di governo ed esecutiva con meccanismi di check and balance. Personalmente sono sempre stato favorevole a superare il sistema parlamentare come proposto tempo fa attraverso un referendum. La questione della modifica della legge elettorale è da affrontare, iniziando seriamente un percorso

Nella replica, il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha specificato: «Se c'è la volontà di affrontare questo tema si possono avanzare proposte alla prima Commissione ed eventualmente proseguire l'iter per approdare ad una modifica, per cui è richiesta la maggioranza assoluta. Se c'è l'intenzione di lavorare seriamente, non siamo contrari a discuterne nelle sedi opportune con spirito costruttivo.» Il Presidente Rollandin ha quindi proposto il ritiro della mozione, «altrimenti, date le premesse, il nostro voto sarà contrario.»

Nella replica, il Consigliere Laurent Viérin ha evidenziato: «A nostro avviso ogni forza politica deve portare la propria sensibilità in Commissione, per questo non abbiamo dato indicazioni precise nella mozione. Questa legge elettorale non ha senso, riteniamo opportuno metterci intorno ad un tavolo e condividere il lavoro. Questa sollecitazione non raccolta verrà riproposta attraverso proposte di legge, magari coinvolgendo anche i cittadini


MM