Info Conseil
Communiqué n° 357 de 24 juin 2015
Respinta una mozione sulla riorganizzazione del trasporto ferroviario
Riunione consiliare del 24 giugno 2015
Il tema della riorganizzazione del trasporto ferroviario è stato al centro di una mozione presentata dai gruppi Union Valdôtaine Progressiste e Alpe durante la seduta consiliare del 24 giugno 2015. Il testo è stato respinto con 21 voti di astensione (UV, SA e PD-SVdA) e 14 favore (UVP, Alpe, M5S).
Il Capogruppo dell'UVP, Luigi Bertschy, nell'illustrare l'iniziativa, ha richiamato la risoluzione sul servizio ferroviario approvata il 9 aprile scorso a conclusione della seduta straordinaria sui trasporti che indicava una serie di punti da sviluppare. «Proponiamo, come gruppi UVP e Alpe, una terza mozione per dare concretezza alle assunte dal Consiglio straordinario, evidenziando la necessità di affrontare quanto richiesto dalla nostra Assemblea in tempi brevissimi. Queste sono alcune delle nostre idee e della nostra visione dei trasporti.»
L'iniziativa era volta in particolare a impegnare il Governo regionale a intavolare un tavolo di concertazione con in principali portatori di interessi riunito a scadenza regolare; a definire il programma di realizzazione dei lavori per l'elettrificazione dell'intera linea Torino-Aosta entro il 30 settembre 2015 e a elaborare un nuovo studio di fattibilità fondato sulla situazione attuale; a garantire nell'immediato affidabilità, puntualità e il decoro del servizio; ad agire di concerto con la Regione Piemonte per ottenere dallo Stato adeguati finanziamenti per l'ammodernamento della tratta da gestire con Accordi di Programma Quadro e definendo l'importanza nazionale della tratta Torino-Pré-Saint-Didier; a conseguire entro le scadenze di legge il trasferimento delle competenze dallo Stato alla Regione in modo da poter incidere maggiormente sulla qualità e sull'organizzazione del servizio programmando un servizio integrato ferro-gomma; ad analizzare tutti gli scenari, da presentarsi entro settembre 2015, che possono emergere per la definizione e l'esecuzione del servizio ferroviario, ovvero il mantenimento del servizio in capo a Trenitalia, l'espletamento di procedure di gara per l'assegnazione del servizio stesso, altre alternative (ad esempio assegnazione diretta del servizio e condizioni per assegnazione diretta). Chiedeva poi di verificare, entro la fine di giugno 2015, le condizioni, i tempi e le azioni necessarie per accedere ai Fondi Europei FESR destinati all'Italia per il settore dei trasporti, che nel complesso ammontano a circa 3 miliardi di euro, per il periodo 2015-2020. Nel caso sia possibile attingere ai fondi previsti, la mozione intendeva impegnare la Giunta a stabilire, entro settembre prossimo, un piano di azioni necessarie per l'avvio delle attività potenzialmente finanziabili nei tempi previsti dai regolamenti FESR, indicando un cronoprogramma fino a realizzazione. Infine, chiedeva di verificare, entro luglio 2015, la possibilità di recuperare risorse finanziarie dall'intervento denominato Tunnel Autostrada Monte Bianco previsto nel XII Allegato Infrastrutture pari a circa 371 milioni di euro; nel caso fosse possibile, avere conferma dell'ammontare della quota di finanziamento recuperabile, e richiedere ai Ministeri competenti di dirottare le risorse individuate per la realizzazione di opere infrastrutturali ferroviarie, quali ad esempio l'elettrificazione della tratta ed i raddoppi selettivi per l'intera tratta ferroviaria, con l'utilizzo degli Accordi di Programma Quadro. Fase che dovrebbe essere espletata entro il settembre prossimo mentre per la realizzazione delle progettazioni il termine è per aprile 2016.
L'Assessore ai trasporti, Aurelio Marguerettaz, ha osservato che «gli argomenti indicati sono assolutamente di interesse, ma le scadenze inserite hanno una certa consequenzialità. Non siamo contrari al contenuto della mozione, ma chiediamo ai proponenti di ritirarla per approfondire la tematica in Commissione. Annuncio, infatti, che abbiamo avuto un incontro con RFI riguardo alla programmazione dell'elettrificazione e ad un nuovo studio di fattibilità: sarà creato un tavolo di lavoro con RFI e Regione Piemonte, al fine di definire gli interventi da realizzare, sapendo che sarebbero a disposizione dei fondi che non abbiamo ancora speso e che possono essere utili per dare concretezza ai ragionamenti. La nostra richiesta di ritiro è proprio in virtù di questi passaggi.»
Il Capogruppo Bertschy ha detto che «non intendo ritirare la mozione, non per spirito di polemica, ma perché rimanga traccia delle idee messe in campo, sulle quali si potranno poi fare le discussioni politiche in Commissione. Sui tavoli avviati con RFI e Regione Piemonte, al di là delle questioni tecniche, noi dobbiamo evidenziare l'estrema situazione di disagio in cui ci troviamo. La nostra tratta ferroviaria deve essere considerata di interesse nazionale: lavoriamo in questa direzione dandoci dei tempi stretti in quanto dal Consiglio straordinario sono già passati tre mesi e non abbiamo ancora avuto proposte di lavoro dal Governo e dall'Assessore ai trasporti.»
La Consigliera Chantal Certan (Alpe) ha aggiunto che «alle proposte da noi formulate, l'Assessore risponde sempre alla stessa maniera: abbiamo avviato dei tavoli con Trenitalia, RFI o con la Regione Piemonte. Purtroppo, però, non si vedono mai i risultati. Il Consiglio straordinario sui trasporti è ormai di qualche mese fa: chiediamo veramente di porre le basi per iniziare un lavoro serio e concreto.»
Il Capogruppo del PD-SVdA, Raimondo Donzel, nell'annunciare il voto di astensione alla mozione, ha puntualizzato che «in questi anni di dibattiti, i tempi per addivenire ad una soluzione sulla ferrovia si sono notevolmente allungati. C'è stata però grande convergenza nel Consiglio straordinario sui trasporti nel proporre soluzioni e risoluzioni: votando delle iniziative abbiamo dato mandato all'Assessore Marguerettaz di andare in una determinata direzione, ma oggi non sembra esserci più un'unità di intenti. L'approfondimento in Commissione è quindi quanto mai necessario, proprio per chiarirci bene le idee. Ricordo che i piemontesi hanno, invece, le idee chiare: prendersi tutti i soldi disponibili sull'Accordo di programma quadro in quanto i loro progetti di fattibilità, tratti di doppio binario e soprattutto eliminazione dei passaggi a livello sono pronti e realizzabili. Cerchiamo di scrivere un contenuto comune in Commissione per evitare ancora una volta che importanti finanziamenti rimangano inutilizzati e la linea ferroviaria decada per invecchiamento con grave danno per i pendolari e per l'economia valdostana.»
SC