Info Conseil
Communiqué n° 178 de 26 mars 2015
Approvata la proposta di legge sulle indennità degli amministratori locali
Riunione consiliare del 26 marzo 2015
Con 33 voti a favore e 2 astensioni (M5S), il Consiglio Valle ha approvato, nella seduta del 26 marzo 2015, la proposta di legge che contiene disposizioni in materia di funzione e gettoni di presenza degli amministratori dei Comuni e delle Unités des Communes valdôtaines.
Il provvedimento legislativo, presentato il 13 marzo scorso dai Capigruppo dell'UV Joël Farcoz, dell'UVP Luigi Bertschy, della SA Stefano Borrello, di Alpe Albert Chatrian e del PD-SVdA Raimondo Donzel, si compone di undici articoli volti a disciplinare ex novo l'attribuzione dei compensi agli amministratori locali della Valle d'Aosta.
In particolare, viene determinato che ai Sindaci è attribuita un’indennità mensile lorda di funzione e una diaria mensile rispettivamente di 1.250 e 500 euro per i Comuni fino a 1.000 abitanti; di 1.500 euro e 600 euro per i Comuni da 1.001 a 3.000 abitanti; di 2.200 euro e 700 euro per i Comuni da 3.001 a 5.000 abitanti; di 3.030 euro e 700 euro per i Comuni da 5.001 a 15.000 abitanti; di 4.300 euro e 1.200 euro per i Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti. Al Vicesindaco e agli Assessori dei Comuni con popolazione fino a 15.000 abitanti è assegnata un’indennità mensile lorda di funzione non superiore rispettivamente al 55 e al 40 per cento dell’indennità del Sindaco, mentre al Vicesindaco e agli Assessori dei Comuni di oltre 15.000 abitanti spetterà un’indennità mensile lorda di funzione non superiore rispettivamente all'80 e al 75 per cento dell’indennità del Sindaco.
Inoltre, nei Comuni fino a 15.000 abitanti, ai Consiglieri è attribuito un gettone di presenza per la partecipazione ad ogni seduta dell'Assemblea comunale, il cui ammontare lordo non può essere superiore al 5 per cento dell'indennità del Sindaco, mentre nei Comuni di oltre 15.000 abitanti l'indennità mensile lorda non supera il 20 per cento dell'indennità del Sindaco. Infine, al Sindaco che riveste la carica di Presidente della corrispondente Unité des Communes, oltre all'indennità di funzione e la relativa diaria, spetta un ulteriore compenso mensile di 600 euro.
Il Consigliere Joël Farcoz (UV), relatore, ha spiegato che le nuove disposizioni tengono conto delle novità legislative introdotte in materia di funzioni associate e della rideterminazione del numero dei componenti i Consigli e le Giunte comunali. Per il Consigliere questa proposta di legge è la sintesi delle diverse sensibilità politiche presenti in Consiglio regionale (tranne il Movimento 5 Stelle) e ha precisato che il testo è stato anche approvato a larga maggioranza dall'Assemblea del Consiglio permanente degli Enti locali.
Il Capogruppo del M5S, Stefano Ferrero, ha affermato che quando si tratta della riduzione costi della politica non si può che essere soddisfatti; tuttavia, non si è trovato il tempo di approvare subito una disposizione normativa di riduzione degli stipendi dei Consiglieri regionali, così come peraltro sollecitato dal Consiglio permanente degli Enti locali. Comportandosi in questo modo si sfiora il ridicolo, ha sostenuto il Capogruppo, ribadendo la contrarietà del Movimento 5 Stelle a questo provvedimento, che comunque va nella strada giusta. Si sarebbe potuto fare uno sforzo ulteriore, ha aggiunto, invece si è andati a vedere in casa degli altri prima di fare i conti in casa propria.
Il Capogruppo Raimondo Donzel ha precisato che il PD-SVdA considera questa proposta di legge incompleta, proprio perché si doveva partire dal Consiglio regionale, come richiesto durante la discussione della finanziaria 2014: è reiterata infatti la volontà del gruppo di operare in un contesto generale di riduzione dei compensi e questa legge oggi non offre più alibi per non procedere. Occorre tenere conto anche per l'Assemblea regionale il metodo applicato per gli Enti locali: non si chiede l'autoriduzione dei compensi ma si procede per legge. Anche nel più piccolo Comune, l'essere Sindaco implica responsabilità personali enormi e chi sceglie di esserlo ha grande spirito di servizio. Questo è un provvedimento delicato, serio, ha detto Donzel, che avrà pienezza nel momento in cui seguirà la legge sui Consiglieri regionali. Ha quindi ricordato che il 10 aprile prossimo scadono i depositi delle liste: era giusto e corretto rendere coscienti tutti i candidati dei compensi. Ci eravamo battuti, ha aggiunto, per non far ridurre il numero dei Consiglieri locali, che ormai in quasi tutti i Comuni non ricevono alcun compenso. Inoltre, il voto favorevole del Consiglio permanente degli enti locali conforta questa norma. Il Consigliere ha sottolineato come vada dato merito agli amministratori comunali di aver capito prima dei Consiglieri regionali quanto importante sia dare questo segnale alla popolazione. L'approvazione di questa legge, ha concluso Donzel, favorirà maggiore attenzione da parte dei cittadini alle elezioni comunali, che non rappresentano una corsa alle poltrone, bensì alle responsabilità: ora, bisogna anche proseguire nella strada delle riforme istituzionali.
Il Consigliere Elso Gerandin (UVP) ha ribadito che questa proposta è il seguito della legge sulla riorganizzazione degli enti locali il cui percorso dovrà proseguire con la modifica delle segreterie comunali. Per il Consigliere, il Comune è presidio del territorio ed esercizio della democrazia di prossimità: i Comuni sono una risorsa del sistema delle autonomie della Valle d'Aosta ed è per questo che si è scelto di mantenerli. A suo avviso, il Sindaco non è una professione, ma un servizio ed è per questo che si è voluto riconoscere, oltre all'indennità, un rimborso spese. Un testo, quindi, che fa chiarezza sulle regole per gli amministratori locali, ma che dovrà essere seguito dalla riduzione delle indennità dei Consiglieri regionali e questo dovrà essere il primo atto del prossimo Ufficio di Presidenza del Consiglio.
Il Consigliere Roberto Cognetta (M5S) ha specificato che il gruppo su questo provvedimento si asterrà. Il motivo principale è che, a loro avviso, l'indennità dei Sindaci valdostani è troppo elevata: basta fare un raffronto con quelle dei Comuni piemontesi per rendersene conto. C'è qualcosa che non funziona, le cose sono cambiate, bisogna capirlo e agire di conseguenza.
Il Consigliere Stefano Borrello (SA) ha puntualizzato che le varie sensibilità emerse all'interno del gruppo di lavoro hanno trovato delle convergenze nel testo presentato: era necessario produrre una rimodulazione delle indennità a fronte della scelta politica di mantenere tutti i 74 Comuni, che sono riconosciuti come indispensabili per il presidio del territorio.
Per il Consigliere Alberto Bertin (Alpe) con questo provvedimento, atteso e inevitabile, si interviene in modo non simbolico. Un periodo si è chiuso, ha detto, non è più sostenibile un sistema in cui la politica viene svolta a tempo pieno e remunerata con cifre scappate di mano. Questa norma è un compromesso accettabile, anche perché viene garantita per chi si impegna una remunerazione dignitosa, che permette di dedicare alla politica il tempo necessario. Come sollecitato da tempo, un intervento equivalente in Consiglio regionale deve essere realizzato al più presto.
La Consigliera Chantal Certan (Alpe) ha puntualizzato il fatto che chi decide non è la minoranza, ma chi governa, e sta a loro iniziare a diminuire gli emolumenti delle proprie cariche. Perché, ha precisato, con solo i nostri voti la legge non passa. Ha rappresentato che in altre regioni viene valorizzato il ruolo del legislatore, ovvero dell'Assemblea nella sua totalità, anche con cifre ben più alte di quelle valdostane. La riduzione dei costi deve essere corresponsabile, non può riguardare solo qualcuno; altrimenti, ha concluso, anche Alpe farà autonomamente le proprie scelte.
Il Presidente del Consiglio ha precisato, per evitare che si giochi a far politica anziché guardare al lavoro svolto, che l'Ufficio di Presidenza, a seguito della risoluzione riguardante la riduzione dei costi della democrazia, ha lavorato sin da subito e, come richiesto dal Consiglio, ha già provveduto a raccogliere i dati anche delle altre realtà presenti sul territorio nazionale al fine di effettuare una corretta comparazione. Tutti questi dati, ha spiegato, sono stati trasmessi a tutti i Capigruppo a fine gennaio, dopodichè si è cominciato a lavorare all'interno dell'UP e proprio in questi giorni con i Capigruppo si è deciso di allargare il confronto a tutte le forze politiche, visto che alcuni gruppi non sono rappresentati nell'Ufficio di Presidenza. Ha poi confermato quanto già ricordato dai colleghi Certan e Bertin che, con due leggi regionali del 2011 e del 2012, i costi dei Consiglieri di questa Assemblea sono stati ridotti del 40 per cento.
Il Capogruppo dell'UVP Luigi Bertschy ha osservato che riguardo ai Sindaci si dice tutto e il contrario di tutto, visto che si ravvisano diverse situazioni contradditorie. Il nostro obiettivo, ha puntualizzato, era assegnare ai Sindaci un'indennità in grado di sostenere il lavoro fatto a servizio delle comunità, non di certo riducendo il tutto ad una mera questione di soldi. Chi fa il Sindaco e l'Amministratore comunale lo fa soprattutto per passione e dedizione. Il gruppo di lavoro ha cercato di dare una dimensione nuova organizzando le indennità per fasce al fine anche di eliminare le attuali disparità e fissando una soglia massima. Ha infine annunciato l'impegno di valutare gli effetti della norma una volta applicata.
Ha quindi preso la parola il Presidente della Regione per sottolineare che il gruppo di lavoro ha fatto una valutazione comparata di quanto succede a livello italiano e il risultato è che le indennità proposte sono in linea con la media nazionale, valutando il delicato ruolo dei Sindaci, che non è soltanto chiamato a gestire l'ente ma deve assumersi una serie di responsabilità che fino a qualche tempo non erano così pesanti, anche nei piccoli Comuni.
SC-MM