Info Conseil

Communiqué n° 166 de 25 mars 2015

Interpellanza sui corsi serali del corso di laurea in scienze politiche

Riunione del Consiglio del 25 marzo 2015

Nella seduta del 25 marzo 2015, il Movimento 5 Stelle, con un'interpellanza, ha chiesto informazioni sui corsi serali per il conseguimento della laurea in scienze politiche che, come ha riferito il Capogruppo Stefano Ferrero, «a partire dal prossimo mese di settembre saranno soppressi, di fatto impedendo a molti, soprattutto studenti-lavoratori, di proseguire studi già iniziati. Teniamo conto anche che, sinora, per accedere ai corsi serali si pagavano 200 euro in più rispetto alla normale tassa di iscrizione.» Il Consigliere ha quindi voluto conoscere «se e come la Giunta regionale intenda porre rimedio a questa situazione

L'Assessore all'istruzione e cultura, Emily Rini, ha precisato: «L'iniziativa didattica dei corsi serali è stata posta in essere dall’Ateneo per venire incontro a coloro che, già occupati nel settore pubblico, desiderino ottenere un titolo universitario utile anche ai fini dell’avanzamento di carriera. Tale opportunità è stata offerta agli studenti sin dai primi anni accademici di istituzione dell’Ateneo: nell’anno 2008/2009 è stata introdotta la preiscrizione obbligatoria ai corsi serali e dall’anno accademico successivo è stato previsto anche il meccanismo del contributo aggiuntivo di 200 euro, accompagnato però dalla restituzione nel caso venga raggiunta la frequenza del 50% delle lezioni. Alla luce dell’impegno organizzativo, finanziario e didattico richiesto all’Ateneo, appare evidente che non tutti i corsi possano essere replicati in orario serale e nel corso degli anni alla riduzione del trend degli iscritti a tale tipologia di corsi ha fatto seguito una correlata riduzione del numero dei corsi erogati. La decisione dell’Università di non procedere all’attivazione dei corsi serali a far data dall’anno accademico 2015/2016 rientra in una logica di sviluppo che privilegia concentrare le risorse disponibili su nuovi percorsi nel segmento magistrale, fermo restando che l’erogazione di alcune didattiche serali per gli anni di corso successivi al primo sarà comunque assicurata. In considerazione di tutto ciò, non si ritiene opportuno richiedere all’Ateneo di valutare di modificare la decisione assunta, pur segnalando al contempo l’esigenza di verificare la possibilità di erogare alcuni corsi in orario preserale, compatibile sia per i frequentanti diurni che per gli studenti lavoratori, tenuto conto, inoltre, che i lavoratori degli uffici pubblici dispongono anche di apposite agevolazioni contrattuali (i permessi 150 ore per lo studio, ad esempio) per poter seguire i corsi universitari. Si tratta di una soluzione ragionevole, che garantisce il diritto allo studio e non sovraccarica di costi aggiuntivi l'Ateneo.»

Nella replica, il Capogruppo Ferrero si è detto soddisfatto della risposta, in quanto «la scelta è opportuna, perché così facendo si assicura il proseguimento per chi ha già intrapreso gli studi. Inoltre la restituzione dei 200 euro in caso di frequenza alle lezioni risulta indispensabile per non gravare sui costi

SC