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Communiqué n° 144 de 11 mars 2015

Respinta una risoluzione sulla costituzione della Regione parte civile nel processo sui fondi dei gruppi consiliari

Riunione del Consiglio dell'11 marzo 2015

Nella seduta dell'11 marzo 2015, il Consiglio regionale ha discusso una risoluzione presentata in Aula dal gruppo M5S che intendeva impegnare il Presidente della Regione e la Giunta «a costituire la Regione, entro i termini previsti dalla vigente normativa, come parte civile nel processo relativo all'inchiesta sulle spese improprie sostenute da Consiglieri ed ex-Consiglieri regionali.» Il testo è stato respinto con 14 voti contrari (UV e SA), 10 astensioni (UVP, Alpe e PD-SVdA) e 2 a favore (M5S). Non hanno partecipato al voto i Consiglieri Perron, La Torre, Chatrian, Morelli, Donzel, Fontana, Lanièce e Marco Viérin.

Il Capogruppo del M5S, Stefano Ferrero, ha illustrato l'iniziativa: «Anche nell'ipotesi in cui solo una parte dei reati contestati, tra i quali risulta quello particolarmente grave di peculato, venissero accertati con sentenza definitiva (prevista per il mese di marzo 2015), un ulteriore imbarazzo e un danno deriverebbero dalla mancata costituzione di parte civile della Regione. Noi, invece, crediamo che questo sia un atto dovuto per tutelare i cittadini e l'immagine della Regione e che rappresenterebbe un evidente segnale di discontinuità con il recente passato.»

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha chiarito che «la costituzione di parte civile non è un obbligo, anzi deve essere valutata con particolare attenzione nel caso in cui, come in quello di specie, si contesti un ipotetico danno all'erario, per il quale la competenza si configura in capo al giudice contabile, che è il giudice naturale in materia di contabilità pubblica, tanto che il danno all'immagine può essere contestato solo da quest'ultimo e solo in presenza di condanna definitiva. Questa scelta non pregiudica gli interessi della Regione, che saranno tutelati, mediante azioni avviate dalla Corte dei conti. Per questo motivo, non voteremo la risoluzione.»

Il Capogruppo Ferrero ha replicato che «il dubbio è sull'obbligo morale non su quello giuridico. Quindi per noi rimane valida la risoluzione.»

SC