Info Conseil
Communiqué n° 140 de 11 mars 2015
Interpellanza sulla laurea magistrale in Scienze della formazione primaria
Riunione del Consiglio dell'11 marzo 2015
Durante la riunione del Consiglio dell'11 marzo 2015, il gruppo PD-Sinistra VdA con un'interpellanza ha voluto approfondire la mancata attivazione, da parte dell'Università della Valle d'Aosta, del primo anno del corso di laurea magistrale in Scienze della formazione primaria.
«Il Consiglio dell'Università della Valle d'Aosta il 23 febbraio 2015 ha assunto questa decisione – ha detto il Capogruppo Raimondo Donzel –, che riteniamo grave, come anche ribadito dalla CGIL della Valle d'Aosta, in quanto l'Ateneo non riesce a trovare una stabilità formativa, senza un vero piano di sviluppo. Ci chiediamo per quale motivo non si sia ritenuto opportuno informare preventivamente la Commissione consiliare competente, in cui peraltro il tema della formazione nella scuola dell'infanzia primaria è oggetto di confronto. Secondo noi le scelte strategiche dovrebbero essere discusse proprio in quella sede.» Ha quindi chiesto, oltre ai dati e alle valutazioni su cui si è basata la scelta, di chiarire «se si tratti di un'azione temporanea o che mira alla soppressione dell'intero corso di laurea e se si intenda aprire un confronto pubblico con tutti i soggetti interessati nella definizione delle priorità future.»
L'Assessore all'istruzione e cultura, Emily Rini, ha precisato che «il Consiglio dell’Università è un organo nel quale la formazione delle decisioni non è effettuata in via preventiva in quanto vi sono proposte di deliberazione che possono essere approvate o meno o, ancora, modificate. Sarebbe stata un’azione a dir poco inopportuna comunicare preventivamente l’esito di una deliberazione che doveva ancora essere discussa. Rimane, comunque, ferma la mia disponibilità e quella del Presidente Rollandin a un confronto con la quinta Commissione per analizzare le scelte da operare in futuro proprio sul corso di laurea in questione. Condivido che il percorso futuro debba essere maggiormente aderente alle reali esigenze del territorio.»
L'Assessore ha poi ricordato che «il corso di laurea in Scienze della formazione primaria è estremamente professionalizzante: coloro che si iscrivono hanno la legittima aspirazione di andare ad insegnare e non di restare disoccupati. I dati attuali forniti dalla Sovraintendenza all’Ateneo indicano che sono iscritti nelle graduatorie regionali oltre 150 insegnanti: 93 (di cui 7 con riserva) per l’infanzia e 74 (di cui 11 con riserva) per la primaria: tale numero rappresenta il contingente che può essere utilizzato per l’ingresso in ruolo nella scuola a fronte di eventuali cessazioni. A questi occorre, però, aggiungere il contingente attuale degli iscritti all’Università al corso di laurea in Scienze della formazione primaria che si laureeranno presumibilmente nei prossimi anni: 155, di cui 107 iscritti al nuovo ordinamento del corso magistrale quinquennale e 48 iscritti al vecchio ordinamento del corso quadriennale. Siamo quindi ad oltre 300. Oltre a ciò occorre considerare coloro che sono attualmente iscritti nelle graduatorie di istituto e che in caso di futura selezione concorreranno insieme ai laureati del corso di laurea in Scienze della formazione primaria per eventuali posti a ruolo: sono 213 per la primaria e 206 per l’infanzia (si ricorda prealtro che tra tali insegnanti risultano esservi anche i diplomati recentemente “abilitati” a seguito di quanto statuito dal Consiglio di Stato in materia). In relazione ai numeri appena forniti le cessazioni dal servizio previste per il 2015 dovrebbero attestarsi intorno alle 27 unità. Una scelta responsabile, prudenziale e onesta nei confronti dei nostri studenti non poteva che essere una sospensione dell’attivazione del corso per l'anno accademico 2015/2016. Nel corso del 2016 sarà possibile valutare se riattivare o meno il corso nell’anno accademico 2016/2017. La scelta attuata deve pertanto considerarsi temporanea. La richiesta di un tavolo di confronto pubblico sul corso di laurea in esame è senza dubbio una strada percorribile, tenuto conto che il confronto con il territorio è un processo che l’Ateneo ha costantemente posto in essere. In ogni caso, sarà presto esaminata, da parte dei competenti organi di Ateneo, la costituzione di un apposito gruppo di lavoro finalizzato all’analisi e alla valutazione del corso in questione e alla valorizzazione della sua dimensione francofona, segnalando sin d’ora che il predetto gruppo di lavoro sarà incaricato di attivare ogni sorta di consultazione con tutte le componenti territoriali realmente interessate allo sviluppo dell’Ateneo, in primis il mondo della scuola.»
Il Capogruppo Donzel ha replicato: «È chiaro che non c'è la pretesa per la Commissione di intervenire su di una delibera del Consiglio dell'Università: è vero però che le delibere che attengono allo sviluppo futuro dell'Ateneo potrebbero essere oggetto di un confronto preventivo con la Giunta regionale se c'è davvero l'intenzione di costruire insieme il futuro dell'Università. Siamo di fronte ad un passaggio delicato e dobbiamo ragionare sul modello di ateneo che vogliamo, ossia se vogliamo attrarre studenti da fuori o se vogliamo fermarci al territorio valdostano. Sarà importantissimo confrontarsi per elaborare un modello che sia sostenibile e che guardi ad un orizzonte temporale più ampio e non solo ad un anno, puntando sulla formazione in francese e inglese. Infine, legare interi corsi di laurea, Psicologia e Scienze della formazione, alle ricadute occupazionali regionali significa avviarli alla chiusura nel breve periodo.»
SC